tag:blogger.com,1999:blog-24979833673529583322024-03-18T08:17:16.554+01:00MaymoniMaimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.comBlogger604125tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-10236230744585028382024-03-15T20:14:00.002+01:002024-03-16T23:01:14.011+01:00Un inno alla vita nel pozzo sacro di is pirois nove giorni prima dell'equinozio di primavera<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><span style="font-size: x-large;">Is pirois</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b>di Sandro Angei</b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><span style="font-size: large;">Novanta secondi di silenzio accompagnano il filmato.</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxEROvP87Dx2NZCwvcCyLSIvtgdIhSftVHx2izHqQ-An6IENQJ4kDQ02owsi2VlxZU3o35AUfCKO39b5viabQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><i><span style="font-size: medium;">Si veda: <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2023/10/is-pirois-quando-larcheologia-sostiene.html" style="background-color: #fcff01;" target="_blank">Is pirois - quando l'archeologia sostiene l'archeoastronomia.</a></span></i></b></div><br /> <p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-85031857234964226592023-12-09T10:00:00.015+01:002024-01-01T15:19:50.087+01:00I Feniciardi: un fenomeno di meticciato in Sardegna<blockquote><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><b><i>Autopsia di una idea</i></b></span></p></blockquote><p><b><i>di Sandro Angei</i></b></p><p>Questo lavoro nasce sotto l'impulso di un articoletto del Prof. Gigi Sanna, comparso qualche giorno fa su Facebook, circa l'ipotesi di un archeologo che vuole il mutamento della società sarda ad iniziare dall'VIII sec. a.C. ad opera di un intreccio culturale e materiale che portò a quello che lo studioso definisce "<i>paesaggio meticcio</i>"; sostenendo la tesi con una serie di dati, tutti in centrati sul "fenomeno fenicio", tra i quali ve ne sono di piuttosto discutibili.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Con questo contributo si
vuole rigettare l'idea che vuole la Sardegna sipario di
stravolgimenti culturali dovuti a inserimenti di genti aliene alla
cultura sarda a partire dall'VIII sec. a.C. ad opera dei cosiddetti
<i>fenici</i>.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Lo faremo analizzando
passo passo l'articolo dell'archeologo in questione. Inserendo delle note in quei brani che meritano d'essere oggetto di obiezione.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto la lettura del
testo in questione è funzionale alla lettura delle note; e proprio
queste ultime sono il corpo scrittorio principale. Non devono essere
intese come note a sostegno della tesi esposta dall'autore ma, al
contrario, obiezioni circostanziate.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span></span></p><a name='more'></a>Mi rendo conto di
chiedere al nostro lettore un gravoso impegno – leggere le note di
un testo risulta noioso e solo lo studioso o chi cerca il pelo
nell'uovo le legge integralmente per giudicare se i dati<p></p> acquisiti
siano veritieri o farlocchi – ma in questo caso è possibile che la
nota aggiunta al testo esaminato invogli il lettore a saperne di più
o, per lo meno, a sentire un'altra campana.<p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">La campana di chi,
appassionato di archeologia in abito sardo, legge e si fa una idea.
Studia e rafforza le basi di quell'idea. Scrive, per quel che può, e
trova conferme a quell'idea. Poi aduso a correlare idee e dati, trova
inghippi lì dove non dovrebbero essercene. Per tanto, sotto forma di
note, poniamo domande lì dove non riusciamo a salire la china per
ovvi motivi legati al difficile accesso ai testi che l'archeologo dovrebbe
aver consultato e che cita sommariamente a fine lavoro. Manca comunque la citazione puntuale di testi o studi che, in genere, solo gli addetti ai lavori conoscono o dovrebbero conoscere a menadito, tanto da non aver bisogno di essere indirizzati. Quegli indirizzi che invece servono a chi non è del "mestiere" come noi (s</span><span style="text-align: left;">i legga al proposito la nota bibliografica che l'autore ha inserito a fine della sua trattazione, che a parer nostro non giustifica la mancanza di riferimenti bibliografici in un testo che pretende di avere un carattere accademico).</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dove invece abbiamo la
sicurezza del dato, proponiamo la frase, notiamo le nostre
perplessità e lì, dove è necessario, notiamo i riferimenti ad altri
studi oppure, dove riteniamo l'affermazione abbia alcun credito
palese la cassiamo senza indugio alcuno.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Per aiutare il lettore
abbiamo usato il carattere Time new roman "nero" per il nostro scritto e le
note a commento, mentre per gli stralci dell'articolo originale dell'archeologo abbiamo usato il carattere Calibrì colore "rosso mattone" chiamiamolo così.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">L'articolo è titolato -
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;"><i>Archeologie degli incontri
mediterranei: ‘Nuragici’ e ‘Fenici’</i> - a cura di A. Stiglitz, all'interno di – <i>Il tempo dei nuraghi – La Sardegna dal
XVIII all'VIII sec. a.C.</i> - <i>2018 Ilisso Editore.</i></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> <span face="Calibri, sans-serif">Il testo sarà letto virtualmente assieme - cari lettori - io, dal canto mio, estrapolerò quei brani che hanno bisogno di approfondimento. Per tanto chiedo al
lettore di scaricare dal sito internet di Academia Edu il testo in
questione all'indirizzo:</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.academia.edu/38036734/2018_Archeologie_degli_incontri_mediterranei_Nuragici_e_Fenici_pdf"><span face="Calibri, sans-serif">https://www.academia.edu/38036734/2018_Archeologie_degli_incontri_mediterranei_Nuragici_e_Fenici_pdf</span></a></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Il testo, in formato PDF, non reca i numeri di pagina (davvero strano, ma così è!), per tanto provvederemo, di volta in volta, ad
indicare quale sia la pagina dove trovare la frase appuntata, partendo, quale pagina iniziale, da quella del titolo
dell'articolo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #2b00fe; font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>Un avvertimento di ordine pratico:</b> il numero di nota, contraddistinto dal colore azzurro in posizione di apice, è un link interno, pertanto cliccandoci sopra appare la nota collegata. Una volta letta la nota basta cliccare sempre sul numero di nota per tornare al testo principale.</i></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Detto
questo iniziamo senza altro indugio.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><br /></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">L'archeologo
avvia il discorso descrivendo i luoghi dove lo scenario si svolge: il
Mediterraneo orientale - luogo di origine dei Fenici -, il Mediterraneo
occidentale e le coste oceaniche di Marocco, Spagna e Portogallo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vi
è subito da dire che il luogo di origine dei Fenici è, come scrive l'autore, <span face="Calibri, sans-serif"><i style="color: #cc3300;">la
costa siro-palestinese -</i> </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>attuali
Israele, Palestina, Libano e Siria -</i></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>
(1° pagina § 2)</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>,
</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">ossia
quella che in antico era la <i>terra di Cana'an</i>. Per tanto uno dei
popoli attori citati dallo studioso è quello Cananeo, chiamato Fenicio dai loro </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>vicini</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">:</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
i Greci, e forse, ancor prima di loro dagli Egizi (si ritiene che il nome <a href="https://www.catholic.com/encyclopedia/phoenicia" target="_blank">Fenkhu</a> indicasse in egiziano proprio i Fenici). Per tanto quando ci imbattiamo nella parola “Fenici”
di fatto stiamo parlando di Cananei e saremmo tentanti di apportare questa sostituzione, che però, a dir la verità, poco cambierebbe nella tesi da noi sostenuta (che si capirà nel prosieguo della trattazione). Cambierebbe forse nel vedere il popolo chiamato Cananeo quale erede di quello che scriveva con i grafemi del <i>proto cananaico</i> (vedi il piombetto di Monte Ebal), ma giustificherebbe solo in parte certe "strane" connotazioni che troviamo in terra sarda. Giustifica certamente l'uso della scrittura scribale in età nuragica (con l'uso dei segni degli alfabeti <i>proto sinaitico</i>, <i>proto cananaico</i> e <i>ugaritico</i>), e spiega la presenza nella Sardegna di età nuragica del dio unico Cananaico <i><b>yhw</b></i> (<a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2022/05/da-monte-ebal-la-maledizione-di-yhw.html" target="_blank">si veda ancora il piombetto di monte Ebal</a>), ma non giustifica la strana connotazione del tophet di Tharros e l'accoglimento del rituale del tophet </span></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">da parte dei Sardi dell'VIII sec. a.C., né riti sardi (nei pozzi sacri ad esempio) ai quali, parrebbe partecipassero (perché mai) genti fenicie</span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i></i>Qui, invece, si vuole sostenere che almeno una parte dei "</span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">migranti</i><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">" (sic!) provenisse certamente dalle coste di Cana'an, ma fossero, questi, i nipoti di quei Sardi che tempo prima (secoli?) sbarcarono in Egitto e in qualche modo arrivarono in Cana'an per poi ritornare, almeno in parte, in Sardegna. La Bibbia suggerisce proprio questo percorso, leggendo tra le righe. E proprio quei "migranti", <i>Sardi di ritorno</i>, portarono con loro usi e costumi e, magari, qualche amico Cananeo puro sangue. Per tanto quando ci riferiamo a genti proveniente dal Mediterraneo orientale non scriveremo di Fenici, né di Cananei ma di genti partite da Cana'an che potrebbero essere semplicemente <i><b>Sardi di ritorno</b></i> che potremmo intravvedere in quei Sardi = Shardana della coalizione dei <i>popoli del mare </i>che Giovanni Ugas ci dice avessero terre in Cana'an (G. Ugas - Shardana e Sardegna Ed. Norax 25.10.3 pag.852). Noi non sappiamo se ciò che sostiene G. Ugas sia del tutto vero, però ci fidiamo; comunque sia, quanto apprendiamo dal suo libro sostiene il quadro da noi proposto.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Tornando all'articolo che qui stiamo esaminando, per confortare l'assunto Fenici=Canenei, notiamo che lo studioso scrive che col termine “fenici”
si intende </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>il
nome con il quale i </i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">vicini,
sin dal secondo millennio a. C. indicavano un complesso di
persone che </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">vivevano
in città autonome - Tiro, Sidone, Gubla (Biblo), Beritus, Arwad per
citare le </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">più
note – collocate nella fascia costiera libanese, compresa, grosso
modo, tra il Monte </i><i style="color: #cc3300; text-align: left;">Carmelo
in Israele e la Siria meridionale. </i><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(1°
pagina § 6)</b></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Poco più avanti scrive: </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Ciò
significa che il termine Fenici, oggi, </i></span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>comprende
in sé diverse identità che andrebbero distinte, anche se non siamo
ancora in </i></span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>grado
di farlo.</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(1°
pagina fine del § 6)</b></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Lo
stesso discorso vale per l'altro popolo – quello definito </span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nuragico</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
– che noi chiameremo <i>Sard</i>o o, per precisare il
periodo preso in considerazione, lo chiameremo </span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Sardo
di età nuragica</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. per distinguerlo dal <i>Sardo</i> che più non costruisce torri nuragiche nell'VIII sec. a.C. (Spero che alcuno voglia eccepire circa la definizione data, avanzando l'obiezione che vorrebbe il binomio "Torri nuragiche" una pedante omonimia essendo di fatto il nuraghe una torre), perché il binomio è usato, a ragion veduta, secondo il significato letterale della parola "nuraghe").</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questa
sostituzione di lemmi la operiamo alla luce di quanto scrive lo stesso studioso, dato
che ritiene il termine "nuragico" sia stato </span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>inventato
in età moderna, al pari di altre entità a loro
contemporanee che chiamiamo ‘Micenei’ e ‘Minoici’. </i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
continua scrivendo:</span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>
Anche in questo caso il termine si basa su alcuni elementi
comuni e distintivi, quali il nuraghe e gli altri edifici
monumentali, … </i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(2°
pagina § 1)</b></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
La frase merita la prima obiezione, dato che il termine “nuragico” è
relativo ai soli nuraghe e non ad “</span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>altri
edifici monumentali</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Proseguendo
nella trattazione sul termine “nuragico” lo studioso ancora
scrive che il termine si basa anche su “</span></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">la
cultura materiale e una complessiva organizzazione
territoriale, che</i> </span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>l’insularità
rende apparentemente unitaria.</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">“<a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup>1</sup></a></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
ancora scrive: </span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>L’utilizzo
dei due termini ha, quindi, un valore di convenzione.</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote2sym" name="sdfootnote2anc"><sup>2</sup></a></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Detto
questo e continuando nella lettura, virtualmente corale, siamo lieti di apprendere dall'archeologo che </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Quello
dei rapporti tra ‘Nuragici’ e ‘Fenici’ è un continuo
movimento tra est e ovest e viceversa</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(1°
pagina § 4).</b></i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b></b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Letta
così, alla luce di certi convincimenti radicati, la frase parrebbe
voler dire che i rapporti tra </span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>‘Nuragici’
e ‘Fenici’</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
si svilupparono su una rotta bidirezionale (est ovest e viceversa), ma di parte attrice univoca:
</span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>‘Fenici’</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
Il sottoscritto</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">interpreta,
invece e sin da subito, la frase per quella che è, ossia: </span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>un
continuo movimento di </b></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>Sardi
di età nuragica,</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
che vanno da ovest a est e viceversa e di </b></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>Cananei</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>
che vanno da est a ovest e viceversa.</b></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
Di questa interpretazione ci renderà edotti lo stesso studioso più
avanti scrivendo:</span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>l’evolversi
e l’ampliarsi delle vie di interconnessione, marine e
terrestri, che </i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">collegavano
i Mediterranei sin dalla seconda metà del secondo millennio a. C. e
nelle </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">quali
la Sardegna nuragica </span></i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote3sym" name="sdfootnote3anc"><sup>3</sup></a></b></span></span></i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> </span>e la costa della
Fenicia erano già soggetti attivi prima che <span style="font-family: Times New Roman, serif;">l’incontro
avvenisse concretamente nella parte occidentale</span></i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote4sym" name="sdfootnote4anc"><sup>4</sup></a></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span>e in quella
oceanica del nostro mare</i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote5sym" name="sdfootnote5anc"><sup>5</sup></a>
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(?). </span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(2° pagina § 4)</b></span></span></i></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
ancora scrive nello stesso capoverso: </span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Infatti,
i più antichi documenti fenici<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote6sym" name="sdfootnote6anc"><sup>6</sup></a></span></span>
compaiono in alcuni insediamenti</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">nuragici</i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote7sym" name="sdfootnote7anc"><sup>7</sup></a></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">
dell’isola lungo una rotta già nota nell’età del Bronzo,
diretta verso la Spagna e </i><i style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">testimoniata
dalla presenza di ceramica micenea</span></i><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote8sym" name="sdfootnote8anc"><sup>8</sup></a>
</span></span><i style="color: #cc3300; text-align: left;">negli
approdi costieri nuragici: …</i></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Passiamo
al capitolo successivo: </span></span><i>Un
problema di cronologie</i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vi
è scritto: </span></span><i>Manca un accordo
condiviso tra gli studiosi sui metodi e sulle tecniche di
datazione assolute.</i><span style="color: black;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote9sym" name="sdfootnote9anc"><sup>9</sup></a></span><i>
Non vi è, ancora, un saldo quadro cronologico che metta
in relazione i tre Mediterranei e questo rende complicato il
confronto tra avvenimenti, apparentemente o </i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">realmente,
contemporanei.</span></i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote10sym" name="sdfootnote10anc"><sup>10</sup></a></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(2°
pagina § 5)</b></span></span></i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Poco
oltre si aggiunge: </span></span><span style="color: #cc3300;"><i>
A </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>questo si aggiunge la
frequente contraddizione tra i dati radiocarbonici e i dati
</i></span><span style="color: #cc3300;"><i>provenienti
da altre fonti;</i></span><span style="color: black;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote11sym" name="sdfootnote11anc"><sup>11</sup></a>
</span><span style="color: #cc3300;"><i>differenti
valutazioni, spesso con oscillazioni di 50/100 anni,</i></span><span style="color: black;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote12sym" name="sdfootnote12anc"><sup>12</sup></a></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Passiamo
al capitolo successivo: </span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Per
un’archeologia degli incontri</i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Vi
è scritto: </span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>In
modo apparentemente paradossale, ma in sintonia con un’epoca
che può essere definita la “seconda età
dell’internazionalizzazione”,</i></span></span><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote13sym" name="sdfootnote13anc"><sup>13</sup></a>
<span><i style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif;">le
più antiche attestazioni</i> </span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>dell’incontro
tra gruppi di Nuragici e di Fenici emergono in alcuni siti
oltremare:Utica in Tunisia, La Rebanadilla nell’Andalusia
mediterranea e Huelva in quella Atlantica.</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote14sym" name="sdfootnote14anc"><sup>14</sup></a></u></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(3°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
segue: </span></span><span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>La
presenza di materiale ‘atlantico’ in Sardegna e di </i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">materiale
‘sardo’ nell’Atlantico già dalla fine del secondo millennio a.
C. testimonia il </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">protagonismo
delle marinerie oceanica e nuragica, che nel tempo hanno
acquisito le </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>conoscenze
e competenze necessarie per le due navigazioni.</i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote15sym" name="sdfootnote15anc"><sup>15</sup></a></u></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
ancora: </span></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Se
da parte nuragica oggi iniziamo ad avere un complesso di informazioni
abbastanza</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">ampio,
anche se mai sufficiente, mentre da parte iberica si stanno compiendo
numerosi </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">passi
avanti nella conoscenza delle fasi finali dell’età del
Bronzo, manca purtroppo </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">quasi
del tutto la conoscenza della realtà nordafricana, sia
rispetto alle modalità </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">insediamentali,
economiche e sociali del II - inizi I millennio, [426] sia
delle </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">caratteristiche
marinaresche; carenza che ci priva della conoscenza del
terzo soggetto </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">dei
movimenti dell’estremo occidente. Non dimentichiamo, infatti, che
tra le più antiche </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">presenze
fenicie abbiamo quelle di Cartagine e Utica (Tunisia) nel
Mediterraneo e di </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Lixus
(Marocco) nell’Atlantico</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote16sym" name="sdfootnote16anc"><sup>16</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>e che in
tutti e tre i casi si tratta di insediamenti africani </i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>nei
quali la successiva trasformazione in città fenicie</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote17sym" name="sdfootnote17anc"><sup>17</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>vede,
comunque, l’imprescindibile </i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>attivismo
dei gruppi locali.</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote18sym" name="sdfootnote18anc" style="text-decoration-line: underline;"><sup>18</sup></a><span style="font-size: 13.3333px;"> </span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">Come
detto, la più antica testimonianza del contatto tra nuragici e
fenici proviene, allo </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">stato
attuale delle conoscenze, da tre centri costieri, posti alle foci di
altrettanti fiumi: </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">Utica
sul rio Bagradas in Tunisia, La Rabanadilla su un isolotto
del Guadalahorce </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">presso
l’aeroporto di Malaga e Onoba (Huelva) nel complesso sistema del
Rio Tinto e </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>dell’Oriel,
entrambe in Andalusia.</i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote19sym" name="sdfootnote19anc"><sup>19</sup></a></u></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(3°
pagina § 3)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Dopo
aver segnalato sporadiche presenze di ceramica sarda nei siti
indicati, l'autore asserisce: “</span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Con
un leggero ritardo, la presenza di materiale nuragico a Cartagine
(Tunisia), segna </i></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>l’inizio
dei rapporti di questo importante centro con la Sardegna.</i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">“
</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(4°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
poco oltre aggiunge: “</span></span><span style="text-align: left;"><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">In
termini quantitativamente minori ma con alcuni indizi significativi,
la</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">presenza
di alcuni frammenti ceramici nuragici nel sito di Mozia in
Sicilia, sembra </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">adombrare
situazioni simili, quando nel centro siciliano viene a
formarsi un </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">insediamento
fenicio.</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>“
(4° pagina ultima parte del § 2)</b></span></span></i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
poi concludere scrivendo: “</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Ancora
più a oriente sfuma totalmente la presenza nuragica, salvo
la sporadica </i></span><span style="text-align: left;"><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">attestazione
di un askos rinvenuto in una tomba a Khaniale Tekke presso
Cnosso a Creta, unitamente a materiale fenicio. Parrebbe trattarsi,
in questo caso, di un oggetto</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">esotico
portato in quest’isola da un viaggiatore recatosi nel lontano
oriente, lungo una </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>rotta
nota già dai nuragici nel secondo millennio a. C.</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote20sym" name="sdfootnote20anc" style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><sup>20</sup></a><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(4°
pagina § 3)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Questi
dati presuppongono che il contatto diretto tra Nuragici e
Fenici sia avvenuto</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">precedentemente
in Sardegna.</i><span style="text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300;"><i> Infatti, una parte importante dei materiali sardi rinvenuti </i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">oltremare è costituito da manufatti legati al trasporto e al consumo del vino: anfore e </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">bottiglie (askoi). In particolare, le anfore vinarie ‘tipo S. Imbenia’ presentano una forma </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">e una realizzazione frutto dell’intreccio tra la manifattura artigianale nuragica e quella </i><span style="text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300;"><i>fenicia;</i></span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"> .</i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote21sym" name="sdfootnote21anc"><sup>21</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
” </span></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>(4°
pagina § 4)</b></span></span></i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
continua: “</span></span><span style="text-align: left;"><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Le
più antiche testimonianze di presenza di Fenici in Sardegna sono
databili tra la fine</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">del
IX e la prima metà dell’VIII sec. a. C. e ci conducono a due siti
posti sulla costa </i><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;"><i>occidentale
ma distanti sia fisicamente sia dal punto di vista delle modalità
del contatto: </i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Sant’Imbenia
(Alghero) e Sulky (Sant’Antioco).</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote22sym" name="sdfootnote22anc"><sup>22</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
“ </span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(4°
pagina § 5)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Ora
lo studioso prendendo in considerazione il centro di Sant'Imbenia afferma: “</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Non
a caso </i></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">dallo
scavo sono emerse le tracce di attività metallurgiche, di
conservazione di metalli </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">per
gli scambi e di forni per la realizzazione di anfore per il trasporto
del vino. A partire </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">almeno
dalla seconda metà del IX sec. a. C., il villaggio posto intorno al
nuraghe mostra </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">uno
sviluppo originale, che potremo ritenere indirizzato verso la forma
urbana e diventa </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">meta
di commercianti e artigiani di varia provenienza, in
particolare Fenici, Greci, </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Ciprioti.</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote23sym" name="sdfootnote23anc"><sup>23</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(4°
pagina § 6)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
poco dopo segue: “</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>La
frequentazione non </i></span><span style="text-align: left;"><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">vede il
costituirsi di una ‘colonia’ stanziale di forestieri, anche se la
presenza di artigiani</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">orientali
può essere presupposta per le trasformazioni che avvengono
soprattutto nelle </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>produzioni
ceramiche.</i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote24sym" name="sdfootnote24anc"><sup>24</sup></a></u></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">“</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Prende
ora in considerazione Sulky: “</span></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Dalla
prima </i></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>metà dell’VIII
sec. a. C., infatti, sono presenti indizi molto chiari di una
organizzazione urbana di tipologia non nuragica bensì legata alle
esperienze orientali: in particolare, la </i></span><span style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>struttura
ortogonale dell’abitato e il tofet,</i></span><span style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote25sym" name="sdfootnote25anc"><sup>25</sup></a></u></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(5°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
poco dopo continua nello stesso paragrafo: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>La
fondazione precoce di un centro urbano è legata al controllo delle
risorse minerarie e di una rotta fondamentale per le stesse,
secondo uno schema presente nelle altre fondazioni
occidentali.</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote26sym" name="sdfootnote26anc"><sup>26</sup></a></u>
</span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
ancora segue: “<span style="color: #cc3300;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Non
a caso nella stessa città sono state trovate tracce di attività
metallurgica.</i></span></span><span face="Calibri, sans-serif"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote27sym" name="sdfootnote27anc"><sup>27</sup></a>
</span></span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">Nel
paragrafo successivo scrive: “</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Si
tratta di una fondazione della quale sono partecipi le
componenti nuragiche dell’insediamento che accoglie i
migranti.</i></span></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote28sym" name="sdfootnote28anc"><sup>28</sup></a></u></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">
</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>La
compresenza di ceramiche nuragiche e fenicie, ma anche di
forme che costituiscono la fusione tra le due tradizioni
manifatturiere, sono le mute testimoni di questa lenta trasformazione
culturale e sociale,</i></span></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote29sym" name="sdfootnote29anc"><sup>29</sup></a></u></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">
</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>collegata
alla formazione urbana. I vasi nuragici, o di tradizione nuragica,
rinvenuti tra le deposizioni rituali del tofet rimandano a una
piena integrazione della componente </i></span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><i>isolana
con quella fenicia, attraverso la condivisione di aspetti ideologici
legati al culto.</i></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote30sym" name="sdfootnote30anc"><sup>30</sup></a></u></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">“
</span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><i><b>(5°
pagina § 2)</b></i></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif;">Nel
paragrafo successivo scrive: “</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>A
differenza di Sant’Imbenia, qui si impone un controllo diretto da
parte dei Fenici, con </i></span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>l’integrazione
della componente nuragica nella nuova società sulcitana.</i></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif;"><i><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote31sym" name="sdfootnote31anc"><sup>31</sup></a></i></span><span><span><i style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif;">
In altre parole, mentre nella Nurra il controllo è diretto da parte
dei nuragici di Sant’Imbenia e degli</i> </span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>insediamenti
satelliti, nel Sulcis il rapporto si ribalta.</i></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote32sym" name="sdfootnote32anc"><sup>32</sup></a></u></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">”
</span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><i><b>(5°
pagina § 3)</b></i></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">E
segue: “</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Nelle
vicinanze di Sant’Antioco, nella spiaggia antistante l’isola, in
località San Giorgio di Portoscuso, una precoce testimonianza è
data da quella che attualmente è la più antica necropoli fenicia
della Sardegna, databile alla seconda metà dell’VIII sec.
a. C., che </i></span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>presenta
le tipiche caratteristiche rituali di questa cultura ma
nella quale sono stati utilizzati anche cinerari che rimandano
al mondo nuragico.</i></span></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote33sym" name="sdfootnote33anc"><sup>33</sup></a></u></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">
</span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>Questa
reciproca accettazione, pur all’interno di una evoluzione
culturale prevalentemente ‘sardo-</i></span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>fenicia’,</i></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote34sym" name="sdfootnote34anc"><sup>34</sup></a></u></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif">
</span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>trova
la migliore espressione nelle strutture circostanti il
nuraghe Sirai di Carbonia, ...</i></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">”.
</span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><i><b>(5°
pagina § 4)</b></i></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif;">Per
poi terminare scrivendo: “</span><span><span><i style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif;">Restano
in questo caso da capire le motivazioni della realizzazione di</i> </span></span><span style="color: #cc3300; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><i>una
muraglia difensiva, nel VII sec. a. C.</i></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span face="Calibri, sans-serif"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote35sym" name="sdfootnote35anc"><sup>35</sup></a></u></span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">”</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Completa
l'assioma il riferimento a Tharros, col quale si esibisce in un
funambolico salto mortale dal risultato disastroso (come si leggerà
in nota): “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Una
situazione che sembra comprendere i due processi su delineati,
unificandoli però in </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>un
divenire temporale, è quella che vede come protagonista,
anche se ancora un po’ reticente, il centro di Tharros a
Cabras,</i></span> [omissis].<span style="color: #cc3300;"><i>
Il lungo promontorio presenta un complesso insediamento
nuragico di cui si conoscono con certezza due nuraghi mentre
altri due sono ipotizzabili. L’unico scavato, parzialmente,
è quello di Su Murru Mannu, nell’ambito urbano di Tharros;
sulla sommità del pianoro sono individuabili i resti di un nuraghe,
con possibile antemurale e, soprattutto, di un villaggio
caratterizzato, nella sua </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>fase
più recente, da capanne a cortile centrale.</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote36sym" name="sdfootnote36anc"><sup>36</sup></a></u></span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(6°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Pian
piano l'archeologo ci conduce verso Monte 'e prama: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Lo
straordinario </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>complesso
statuario di Monte Prama, posto ai bordi di questa via,
garantisce la sua importanza politica di governo del territorio e
delle sue vie di comunicazione da parte della comunità nuragica,</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote37sym" name="sdfootnote37anc"><sup>37</sup></a></u><span style="color: #cc3300;"><i>
cui si aggiunge, sempre sulla stessa direttrice, l’insediamento di
Banatou (Narbolia), poco oltre s’Urachi, che ha restituito un’altra
testimonianza di statuaria nuragica. È proprio nel centro
nuragico di S’Urachi a San Vero Milis, autentica località
centrale dell’età del Bronzo, che a partire dalla fine</i></span><u>
</u><span style="color: #cc3300;"><i>dell’VIII
sec. a. C. si percepiscono le tracce del contatto, con la
presenza in modalità crescente di </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>ceramiche
fenicie associate a quelle nuragiche.</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote38sym" name="sdfootnote38anc"><sup>38</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(6°
pagina § 2)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
continua: “</span></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Nell’area
si assiste a una drastica diminuzione degli insediamenti, a partire
dalla fine</i> </span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>dell’VIII
sec. a. C., segno probabilmente dell’avanzato processo
urbano in atto a Tharros, probabilmente avviato già nella fase
‘nuragica’</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote39sym" name="sdfootnote39anc"><sup>39</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>che però
giunge a compimento, alla fine del VII sec. a. C. nelle forme
‘fenicie’, testimoniato da indicatori significativi quali due
necropoli a incinerazione e il tofet</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">.<a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote40sym" name="sdfootnote40anc"><sup>40</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Un
insediamento nuragico, quindi, nel pieno di un complesso
processo urbanistico e sociale (Murru Mannu, Monte Prama,
s’Urachi) nel quale si inseriscono elementi fenici,</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote41sym" name="sdfootnote41anc"><sup>41</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>in una
rete di relazioni sociali e manifatturiere che portano ad ampie
trasformazioni, sino a giungere a una nuova società culturalmente
legata al mondo fenicio, che ha il momento determinante
nella “fondazione” della città alla fine del VII sec. a.
C.</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote42sym" name="sdfootnote42anc"><sup>42</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>Non
siamo ancora in grado di </i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>ricostruire
le fasi di passaggio dal processo urbanistico nuragico, il
cui indizio può essere trovato dal formarsi delle capanne
plurivano nel villaggio di Su Muru Mannu, a quello fenicio. </i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote43sym" name="sdfootnote43anc"><sup>43</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(6°
pagina § 3)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Di
seguito ci conduce a Cagliari e nello stesso capitolo a Nora, dove
azzarda una ipotesi che assomiglia tanto ad un “arrampicarsi sugli
specchi”: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>La
precoce </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>frequentazione
fenicia è testimoniata dal rinvenimento, purtroppo fuori contesto,
della stele di Nora, nella quale compare per la prima volta il
toponimo SHRD a indicare la Sardegna o, forse, il Golfo di
Cagliari,</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote44sym" name="sdfootnote44anc"><sup>44</sup></a></u>
<span style="color: #cc3300;"><i>alla
quale si aggiunge una seconda iscrizione, frammentata e di
difficile interpretazione; entrambe sembrano potersi datare
alle fasi iniziali delle navigazioni fenicie tra IX e VIII sec. a.
C.</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote45sym" name="sdfootnote45anc"><sup>45</sup></a></u>
<span style="color: #cc3300;"><i>Nel
centro abitato di Nora, sede di un insediamento nuragico, già
frequentato nell’età del Bronzo da navigatori micenei, la presenza
in qualche modo stabile di mercanti fenici è testimoniata da
strutture labili; l’immagine proposta è quella di una
‘tendopoli’,</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote46sym" name="sdfootnote46anc"><sup>46</sup></a></u>
<span style="color: #cc3300;"><i>legata
ad ambiti mercantili, all’interno o nei pressi di un abitato
nuragico</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote47sym" name="sdfootnote47anc"><sup>47</sup></a></u>
<span style="color: #cc3300;"><i>e,
forse, posta sotto l’egida di una divinità orientale, </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>Pumay,
ricordata nella stele.</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote48sym" name="sdfootnote48anc"><sup>48</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(inizia
nella 6° pagina § 4 e finisce nella 7° pagina)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
continua nel successivo paragrafo: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>L’assenza
di </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>strutture
non ci permette, per ora, di chiarire le modalità di insediamento,
né abbiamo evidenze di processi urbani precedenti la fine del VI
sec. a. C.,</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote49sym" name="sdfootnote49anc"><sup>49</sup></a></u>
<span style="color: #cc3300;"><i>quando
in questa stessa area sorgerà, come fondazione o rifondazione, una
città fenicia con evidenti legami con </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>Cartagine,
di cui conosciamo il nome Krly</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote50sym" name="sdfootnote50anc"><sup>50</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(7°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Infine
si pone domande sul sito di Cagliari: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>La
realtà complessa e </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>composita
degli insediamenti nuragici intorno al golfo può fornirci credibili
indizi sulle motivazioni della ritardata formarsi di una città
fenicia a Cagliari, percepibile solo dalla </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>fine
del VI sec. a. C. </i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote51sym" name="sdfootnote51anc"><sup>51</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(7°
pagina § 2)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
nel paragrafo successivo si inoltre nell'entroterra: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Un
problema differente rispetto ai modelli qui descritti è quello che
riguarda il mondo </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>nuragico
dell’interno dell’isola. Materiali di origine fenicia,
anche se non necessariamente importati ma prodotti in Sardegna,
giungono presso luoghi dell’interno, in generale santuari nuragici,
a testimoniare contatti la cui definizione è ancora del tutto
</i></span><span style="color: #cc3300;"><i>aperta.
</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote52sym" name="sdfootnote52anc"><sup>52</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(7°
pagina § 3)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">In
seguito aggiunge: “</span></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">solo
in età punica, dopo il VI sec. a. C., si hanno fondazioni fenicie
lontane</i> </span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>dalla
costa,</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote53sym" name="sdfootnote53anc"><sup>53</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(8°
pagina § 1)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">A
questo punto l'archeologo si chiede ancora nello stesso capitolo:
“</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Cosa
</i></span><span style="color: #cc3300;"><i>succede a questo
punto in Sardegna e, soprattutto, ai ‘Nuragici’ dopo il VI sec.,
data </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>nella
quale sembrano semplicemente scomparire dal nostro orizzonte?</i></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
e dà delle risposte: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Alcuni
</i></span><span style="color: #cc3300;"><i>indizi
interessanti ci vengono da alcune aree votive che ci riportano verso
fenomeni di convergenza tra il mondo fenicio e quello nuragico, come
nel caso dei depositi votivi dei nuraghi Gennamaria
(Villanovaforru) e Su Mulinu (Villanovafranca) o le fonti di
Linna Pertunta (Sant’Andrea Frius), Mitza Salamu (Dolianova) e Is
Murdegus (Serri), </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>nei
quali a forme di tipo punico si affiancano elementi di chiara
ascendenza nuragica. </i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote54sym" name="sdfootnote54anc"><sup>54</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(8°
pagina § 2)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Questa
impostazione</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
- scrive l'archeologo -</span></span><span style="color: black;">
</span><span style="color: #cc3300;"><i>ci
permette di affrontare il problema dell’apparente scomparsa in
</i></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>tutta
l’isola dei nuragici partire dal VI sec. a. C.</i></span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #cc3300;">
</span><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Per
tanto afferma: “</span></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">Un
caso particolare è quello di Olbia nella Sardegna settentrionale.
Sebbene il territorio</i> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">mostri
una intensa testimonianza di insediamenti nuragici sin dall’età
del Bronzo, anche </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>legati
alla navigazione, come i due pozzi sacri di Sa Testa e di Milis
presso la costa,</i></span><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote55sym" name="sdfootnote55anc" style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><sup>55</sup></a><span style="font-size: 13.3333px;"> </span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">l’area
urbana non restituisce, per ora, tracce nuragiche, salvo la comparsa
nell’ambito </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">urbano
di età punica di una consistente quantità di ceramiche
morfologicamente </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">riportabili
alla tradizione nuragica, pur se qualitativamente inferiori rispetto
ai modelli </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">originali.
Questo fenomeno ha portato a individuare queste ceramiche come
pertinenti a </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>gruppi
di cultura nuragica urbanizzati.</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote56sym" name="sdfootnote56anc"><sup>56</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>La
bassa qualità manifatturiera dei materiali, </i></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">ceramiche
d’impasto non particolarmente raffinate, propone il problema della
natura dei </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">gruppi
che li utilizzavano e del loro ruolo sociale, verosimilmente da
riportare agli strati</i></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">bassi
della popolazione utilizzati nel campo della produzione
urbana o in ambito</i> </span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>domestico
con ruoli subalterni.</i></span><u style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote57sym" name="sdfootnote57anc"><sup>57</sup></a></u><span face="Calibri, sans-serif" style="text-align: left;">
</span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>La
presenza, ancora da definire sia quantitativamente sia </i></span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">rispetto
ai contesti, di questi materiali anche nelle necropoli cittadine ci
porta a pensare, </i><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">comunque,
all’acquisizione da parte di qualcuno di questi individui di uno
status che </i><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>supera
quelli di meri subalterni. </i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote58sym" name="sdfootnote58anc"><sup>58</sup></a></u></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(8°
pagina § 3)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Passiamo
al successivo capitolo intitolato:</span></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>
</i></span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Riflessioni
per una storia sociale</i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Leggiamo:
“</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Non
abbiamo ancora sufficienti elementi per definire
esaustivamente le forme e le </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>modalità
di integrazione tra le varie componenti culturali che
agiscono nell’isola nei primi secoli del I millennio a. C.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: #cc3300;"><i>In
particolare abbiamo ancora difficoltà a capire
approfonditamente che cosa avvenga a livello delle società coinvolte
nei processi che, in due/tre secoli, portano a un radicale
cambiamento con la creazione di nuove società nelle quali
sono presenti persone di diverse provenienze e le cui
tradizioni vengono rielaborate in continuazione. Alcuni indizi, per
ora labili, ci parlano di partecipazione a pieno titolo allo sviluppo
sociale di entrambe le comunità, che per convenzione abbiamo
definito Nuragica e Fenicia.</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote59sym" name="sdfootnote59anc"><sup>59</sup></a></u>
</span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">”
</span><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(8°
pagina § 1 del capitolo che finisce nella 9° pagina)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
continua: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>La
condivisione nuragica dei rituali fenici, ideologicamente
fondanti, del tofet, particolarmente evidente a Sulky, sembra
indicarci non solo l’accettazione di nuove forme
religiose,</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote60sym" name="sdfootnote60anc"><sup>60</sup></a></u></span><span style="color: #cc3300;">...</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(9°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
di seguito: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Un
altro aspetto è la presenza nelle tombe di rituale
‘fenicio’ di varie città (Bithia, </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>Tharros,
Othoca) di armi, in particolare nella seconda metà del VII – prima
metà del VI sec. a. C., che denota un ruolo sociale non secondario,
ancora sfuggente, di detentore di particolari privilegi: il fatto che
una parte di queste armi sia definibile come ‘nuragica’ potrebbe
suggerire la presenza di cittadini a pieno titolo riportabili a
questa componente, pienamente inseriti nel gruppo sociale emergente
in una società in pieno divenire, ma </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>non
dimentichi delle proprie affiliazioni culturali.</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote61sym" name="sdfootnote61anc"><sup>61</sup></a></u></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(9°
pagina § 2)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Di
seguito scrive sui segnali che esprimeranno il “meticciato” - </span></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>le
ceramiche, oggetti generalmente considerati meno nobili</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(sic!)- che arrivano, alla fine di un percorso di trasformazione di
“</span></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>morfologie
fenicie e manifatture nuragiche” </i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">(sic!)
ad assumere le forme di “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>un
oggetto </i></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>nuovo,
che potremo definire ‘sardo’</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
(sic!)”.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Questo,
per arrivare a scrivere: “</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300;"><i>Elemento
comune delle modalità insediamentali, interne ed esterne
all’isola, è che </i></span><span><i style="color: #cc3300; font-family: Calibri, sans-serif;">gruppi
con differenti e complesse origini culturali sono coinvolti
e che solo con definizioni tipologiche possiamo individuare come
‘Nuragici’ e ‘Fenici’, ma che nella</i> </span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: #cc3300; text-align: left;"><i>realtà
quotidiana sembrano convivere con differenti gradi di
identità. In ogni caso l’elemento cardine è che l’arrivo di
gruppi di cultura fenicia interessa località nelle quali la società
locale è pienamente attiva e soggetto di profondi cambiamenti
interni, che il contatto con l’esterno sembra ulteriormente
stimolare in un rapporto bidirezionale nel quale anche la componente
esterna è soggetta a cambiamenti.</i></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(9°
pagina § 5 e finisce a pagina 10)</b></i></span></span><span face="Calibri, sans-serif" style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: #cc3300;"><i>In
quest’ottica l’analisi degli insediamenti perde i suoi
connotati colonialisti, di “fondazioni coloniali” in senso
ottocentesco, per stimolare uno studio che individui in quei luoghi
la presenza di comunità dinamiche le cui identità, non più
strutture rigide, sono da analizzare secondo schemi socio-economici
delle classi sociali, del genere ecc. e nelle quali l’aspetto
culturale rappresenta il momento di mediazione più complesso
delle varie identità. E questo vale sia negli insediamenti
nuragici complessi, ‘protourbani’, nei quali si colgono presenze
fenicie, sia nelle città fenicie nelle quali si colgono presenze
nuragiche</i></span><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote62sym" name="sdfootnote62anc"><sup>62</sup></a></u>.
<span style="color: #cc3300;"><i>In
entrambi i casi non siamo davanti a identità distinte ma
intrecciate, attraverso la partecipazione a rituali, domestici o
pubblici, la condivisione di pratiche artigianali, ma anche le
modalità di cottura e di alimentazione, autentici </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>indicatori
della complessità delle identità.</i></span><span style="color: black;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote63sym" name="sdfootnote63anc"><sup>63</sup></a></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(10°
pagina § 1)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Si
arriva al capitolo: </span></span><span style="color: #cc3300;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>alcune
conclusioni non conclusive</i></span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
leggiamo che: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>Il
quadro sinteticamente illustrato ci pone di fronte a
complessi fenomeni di </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>trasformazione
della società nuragica, nella quale si innesta nel tempo una
componente minoritaria fenicia, che portano alla formazione di nuove
forme sociali, economiche e, ovviamente, culturali.</i></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote64sym" name="sdfootnote64anc"><sup>64</sup></a></span></span><span style="color: #cc3300;"><i>
</i></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(10°
pagina § 1 del capitolo)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">E
subito dopo segue: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>In
questo senso, con l’abbandono dei vecchi strumenti di analisi, la
prospettiva del percorso di ricerca potrà indirizzarsi non più
verso l’essere ‘Nuragici’ o ‘Fenici’ ma verso i diversi
modi di essere ‘Nuragici’ e ‘Fenici’. I due termini perdono
la loro pseudo-funzione di etnonimi, identità monolitiche fisse nel
tempo e nello spazio, per essere sostituiti da qualcos’altro,
più complesso e meno definibile in termini categorici.</i></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">
</span></span></span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Di
seguito l'archeologo contrappone ad una visione ormai abbandonata di
“</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>
sostituzione di una cultura con un’altra</i></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
la nuova tesi, scrivendo: “</span></span><span style="color: #cc3300;"><i>
In realtà la trasformazione delle società presenti in Sardegna nel
I millennio a. C. è parte integrante dei processi mediterranei della
“seconda età dell’internazionalizzazione”, nei quali i diversi
contributi, quello ‘nuragico’ e quello ‘fenicio’ apportano
elementi che li conducono a profonde trasformazioni. In
particolare, andrà indagato in Sardegna il sorgere dei fenomeni
urbani, nei quali, le varie comunità interagiscono secondo nuove
forme. Il permanere nei luoghi di persone di ascendenza
nuragica, che acquisiscono strutture culturali fenicie,
congiuntamente a persone originariamente provenienti da
oltremare, ma ormai parte integrante di quei territori da
generazioni, è la base della </i></span><span style="color: #cc3300;"><i>creazione
del nuovo paesaggio: in sostanza, un paesaggio meticcio.</i></span><span style="color: black;"><u><a class="sdfootnoteanc" href="#sdfootnote65sym" name="sdfootnote65anc"><sup>65</sup></a></u></span><span style="color: black;">
</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">”
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i><b>(10°
pagina § 3)</b></i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">.
</span></span></span>
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">
</span><br />
</p><div id="sdfootnote1">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a> Che
l'unità sia solo apparente lo ritiene lo studioso. Vi sono, invece,
i segnali che l'unità sarda di quel periodo non sia solo apparente
ma del tutto reale. La costruzione degli stessi nuraghe denota l'uso
di una tecnica univoca nel costruire e nell'assemblare pietre su
pietre secondo una tecnica che ha dell'incredibile in quel torno di secoli. L'archeoastronomia, da parte sua, dimostra riti legati al culto solare
quale manifestazione di un dio unico: <b>yhw</b>. E questo ben lo dimostrano i
pozzi sacri di Santa Anastasia di Sardara, di Santa Cristina di Paulilatino e di
Funtana coberta di Ballao, nei quali vi è registrata una data
univoca per tutti - <b>il 21 di aprile</b> – che denota unità d'intenti
e cultura aggregante le comunità sparse nell'isola.</p>
</div><div id="sdfootnote2">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote2anc" name="sdfootnote2sym">2</a> Di
primo acchito si pensa che i due termini siano usati per comodità,
ma facendo questo, l'autore, crea una enorme confusione, dato che i
“nuragici” o meglio i Sardi di età nuragica, erano tali quando
costruivano torri nuragiche; quando smisero di costruirne non erano
più “nuragici” ma vedevano nel nuraghe un edificio emblema di
un rapporto religioso con la divinità, <u>avvenuto in un tempo passato</u>. Testimonianza di questo rapporto religioso la troviamo senza dubbio alcuno nel nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, nel quale al solstizio d'inverno la <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2015/12/il-toro-sullaltare.html" target="_blank">manifestazione luminosa in forma taurina della divinità "saliva" sull'altare</a>. Parimenti i “Fenici” erano Cananei, e come tali devono essere
indicati, la stessa Bibbia così li appella. Forse proprio
questa sostituzione di nome potrebbe far storcere il naso allo
studioso e altri suoi colleghi, dato che, se questi erano Cananei
erano portatori di una scrittura più antica e diversa da quella
cosiddetta “fenicia”, ossia quella <i>proto cananaica</i>, che tanta tribolazione induce nei negazionisti della scrittura sarda di età
nuragica.</p>
</div><div id="sdfootnote3">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote3anc" name="sdfootnote3sym">3</a> Si
parla qui di “Sardegna nuragica”. L'accezione è molto
importante, perché ci si sta riferendo chiaramente alla Sardegna di
età nuragica, ossia il periodo durante i quali si costruivano i
nuraghe. Alla luce di questa considerazione, si legga la prossima
nota.</p>
</div><div id="sdfootnote4">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote4anc" name="sdfootnote4sym">4</a> Per
tanto l'archeologo ammette che i Sardi di età nuragica
padroneggiavano già le rotte marittime ancor prima di incontrare i Fenici (leggi Cananei) nella parte occidentale del
Mediterraneo e delle coste bagnate dall'oceano Atlantico. Ciò non
esclude che i Sardi di età nuragica avessero solcato il
Mediterraneo orientale, e potrebbe pure significare che quando essi lo
solcavano i Cananei ancora non navigavano.</p>
</div><div id="sdfootnote5">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote5anc" name="sdfootnote5sym">5</a> Se
i Cananei incontrarono i Sardi anche nelle coste dell'oceano
Atlantico, ciò prefigura una già efficiente marineria sarda ancor
prima dell'arrivo dei Cananei.</p>
</div><div id="sdfootnote6">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote6anc" name="sdfootnote6sym">6</a> Quali
sarebbero “i più antichi documenti fenici”?</p>
</div><div id="sdfootnote7">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote7anc" name="sdfootnote7sym">7</a> Quali
sono questi “alcuni insediamenti nuragici”?</p>
</div><div id="sdfootnote8">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote8anc" name="sdfootnote8sym">8</a> L'autore dichiara che i più antichi documenti dei <i>Cananei</i> compaiono lungo una rotta
già nota nell'età del bronzo. <b>Domanda:</b> quale età bronzo?</p><p class="sdfootnote"> Dichiara anche che la rotta è testimoniata da
ceramica Micenea. <b>Domanda:</b> quale ceramica Micenea? Forse quella iniziale del
XVIII-XVI sec. a.C.?</p>
</div><div id="sdfootnote9">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote9anc" name="sdfootnote9sym">9</a> A
questo punto perché trovare convergenza e incontro da Sardi e
Cananei in un dato luogo.</p>
</div><div id="sdfootnote10">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote10anc" name="sdfootnote10sym">10</a> Si
ammette, in sostanza, di non sapere assolutamente nulla di questi
intrecci e correlazioni.</p>
</div><div id="sdfootnote11">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote11anc" name="sdfootnote11sym">11</a> Quali
sarebbero le altre fonti di provenienza delle datazioni? Presumo che
l'autore si riferisca alle analisi scientifiche di altre discipline e non quelle
stratigrafiche pertinenti all'archeologia.</p>
</div><div id="sdfootnote12">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote12anc" name="sdfootnote12sym">12</a> Bastano
100 o addirittura 50 anni per far saltare qualsiasi ipotesi di
lavoro.</p>
</div><div id="sdfootnote13">
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote13anc" name="sdfootnote13sym">13</a>
La “seconda
età dell’internazionalizzazione”
fa il paio con un altro gioiello della nomenclatura archeologica:
“pre-conolizzazione”. L'autore dovrebbe spiegare cosa intenda, visto che usa il termine per ben due volte. Lo deve spiegare a noi, popolo fruitore del lavoro degli archeologi. Quel lavoro che dovrebbe arricchire le conoscenze di tutti noi del volgo.</p>
</div><div id="sdfootnote14">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote14anc" name="sdfootnote14sym">14</a> Si
continua sulla falsa riga della frase di cui alla nota 5, affermando
che Sardi e Cananei si incontrarono per la prima volta a Utica, a
La Rebanadilla e Huelva nella costa atlantica. Per tanto i Sardi
erano già di casa in quei luoghi. Lo studioso rincara la dose
affermando, più avanti, che i Sardi conoscevano due tecniche
marinaresche profondamente differenti, quella mediterranea e
quella atlantica, "<i><span style="color: #cc0000;">difficilmente improvvisabili</span>"</i>, ammette lo
stesso autore. Per tanto la marineria sarda era di gran lunga molto
antica, quando vi fu l'incontro con i Cananei. Altro che Sardi che
temevano il mare!</p>
</div><div id="sdfootnote15">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote15anc" name="sdfootnote15sym">15</a> La
frase è congegnata in modo da sembrare sibillina. Cosa significa che
il materiale scambiato tra Sardegna e costa atlantica “<span style="color: #cc0000;">testimonia
il protagonismo delle marinerie “oceanica e nuragica</span>”.
L'affermazione è assurda. Perché non si è scritto “<b>oceanica
e mediterranea</b>”? Forse per fare un distinguo tra navigazione
oceanica riservata ai “Fenici” e quella mediterranea riservata
ai Sardi? Da quel che scrive prima lo studioso, si capisce
benissimo che egli pensa i Sardi navigassero anche lungo le coste
atlantiche. Per tanto pensiamo sia un semplice errore.</p>
</div><div id="sdfootnote16">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote16anc" name="sdfootnote16sym">16</a> Quali
sono i luoghi dove è carente il dato sulla realtà nordafricana tra
il II e gli inizi del I millennio a.C.? Ce lo svela lo Stesso
autore. Sono Cartagine, Utica e Lixus. Per tanto tutta la prosopopea
legata al primato di Cartagine sul Mediterraneo occidentale si basa, in fin dei conti, su quanto emerge qui in Sardegna o in Sicilia o altri luoghi indagati. E, come afferma lo stesso autore, di quella Cartaginese non si conoscono neanche le caratteristiche della marineria.</p>
</div><div id="sdfootnote17">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote17anc" name="sdfootnote17sym">17</a> Da
quel che leggo, parrebbe che Cartagine solo successivamente alla sua
fondazione si trasformò in città “fenicia”. Per tanto
Cartagine non sarebbe una colonia “fenicia”, ma esisteva già
come nucleo insediativo? Altre fonti scrivono che Cartagine fu
fondata da coloni di Tiro e per questo il suo nome significa “città
nuova”. Quale delle due?</p>
</div><div id="sdfootnote18">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote18anc" name="sdfootnote18sym">18</a> Cosa
significa?</p>
</div><div id="sdfootnote19">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote19anc" name="sdfootnote19sym">19</a> Ribadisce
ancora che il contatto tra Sardi e Cananei avvenne nelle coste nord
africane e quelle spagnole bagnate dall'oceano Atlantico. La
marineria sarda era lì, e molto probabilmente non in avvio sincrono
coi Cananei. Magari i Sardi frequentavano quei luoghi già da lungo
tempo.</p>
</div><div id="sdfootnote20">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote20anc" name="sdfootnote20sym">20</a> Le affermazioni dei capi verso 1 e 2 della 4° pagina tendono a far sfumare la presenza di ceramica sarda man mano che ci si inoltra nel Mediterraneo orientale per supportare, nel 3° capoverso, un'affermazione che si rivela falsa. Sono noti, infatti, insediamenti sardi di età nuragica nell'isola
di Creta, con il rinvenimento di ceramiche d'uso domestico. Nel
2018, quando fu pubblicato l'articolo qui sviscerato, la <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2017/08/kommos-creta-e-le-sue-53-cose-nuragiche.html" target="_blank">notizia era di dominio pubblico</a>. L'archeologo, benché non faccia cenno alcuno alle ceramiche di Kommos (Creta) datate al XIII se. a.C., non può fare a meno – bontà sua - di puntualizzare più avanti che i
“nuragici” conoscevano la rotta verso Cnosso già nel II
millennio a.C., dimostrando così che i Sardi navigavano
tranquillamente anche nel Mediterraneo orientale.</p>
</div><div id="sdfootnote21">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote21anc" name="sdfootnote21sym">21</a> Che
fondamento ha questa affermazione, alla luce del ritrovamento delle ceramiche di Kommos datate al XIII sec. a.C? E comunque: quale prova impone che le anfore
vinarie siano state caricate in Sardegna da navi fenicie (Cananee) e
non portate direttamente da navi Sarde nel Mediterraneo orientale?</p>
</div><div id="sdfootnote22">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote22anc" name="sdfootnote22sym">22</a> Qui
salta il tappo! Se la rotta verso il Mediterraneo orientale era
conosciuta dalla marineria sarda già nel II millennio a.C., però i
primi incontri con i Cananei avvennero in Sardegna, come mai le
prime testimonianze di presenza
di Fenici in Sardegna sono databili tra la fine del IX e la prima
metà dell’VIII sec. a. C.? Evidentemente la marineria sarda
incontrò i Fenici (Cananei) nelle coste orientali del Mediterraneo.
Per tanto è possibile che i “Fenici” furono indirizzati in
Sardegna dagli stessi Sardi.</p>
</div><div id="sdfootnote23">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote23anc" name="sdfootnote23sym">23</a> Scrive
l'autore: “<i>A Sant'Imbenia si trovano reperti di attività
metallurgica, conservazione di metalli e forni per la cottura di
ceramica. Tutto questo fa pensare che il villaggio sia stato meta di
mercanti e artigiani fenici, Greci e Ciprioti. Tutto questo “a</i><i>
partire almeno dalla seconda metà del IX sec. a. C.</i>”.
Ma come è possibile? <b>Poco prima scrive che le prime testimonianze
di presenza di Fenici in Sardegna sono databili tra la fine del IX e
la prima metà dell’VIII sec. a. C.
</b></p>
</div><div id="sdfootnote24">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote24anc" name="sdfootnote24sym">24</a> Ci
si affida alla presunzione.</p>
</div><div id="sdfootnote25">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote25anc" name="sdfootnote25sym">25</a> Anche
qui, l'archeologo a Sulky inquadra nella prima metà dell'VIII sec.
a.C. "<i>chiari indizi di una organizzazione urbana di tipologia non
nuragica</i>" (sta ammettendo indirettamente che vi sia stata una
tipologia urbana già in ambito nuragico?), contraddicendo se
stesso, ancora una volta perché, lo ripetiamo, poco prima scriveva
che le prime testimonianze di
presenza di Fenici in Sardegna sono databili tra la fine del IX e la
prima metà dell’VIII sec. a. C.. E' possibile che vi sia stato un
mutamento così repentino nella struttura urbana di un centro
abitato sardo ad opera di pochi individui estranei?</p>
</div><div id="sdfootnote26">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote26anc" name="sdfootnote26sym">26</a> Precoce
rispetto a che cosa? In sostanza si sta dicendo che non appena i
“fenici” hanno fiutato “l'affare” hanno immediatamente messo
radici senza aspettare alcun consenso da parte delle popolazioni
locali? E i commercianti navigatori Sardi non hanno opposto alcuna
resistenza a questo radicamento? Quei navigatori che lo stesso
archeologo ammette che conoscevano le rotte del Mediterraneo e del
limitrofo oceano già nel II millennio a.C.</p>
</div><div id="sdfootnote27">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote27anc" name="sdfootnote27sym">27</a> Il
fatto che a Sulky sia stata trovata attività metallurgica non
significa che questa sia legata espressamente al commercio favorito
da maestranze straniere. Quel "<span style="color: #cc0000;"><i>non a caso</i></span>" è del tutto fuorviante.</p>
</div><div id="sdfootnote28">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote28anc" name="sdfootnote28sym">28</a> I
“fenici” ora vengono definiti “<span style="color: #cc0000;"><i>migranti</i></span>” non più
commercianti navigatori. E questo, ci sembra, allo scopo di validare una
accoglienza atta alla fusione di due culture diverse, con la quale
(la fusione) i “migranti” avrebbero avuto modo di influenzare la
cultura esistente. (?) </p>
</div><div id="sdfootnote29">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote29anc" name="sdfootnote29sym">29</a> L'ipotesi
di questa “fusione” viene sostenuta dalla constatazione – del
tutto irrisoria – che a Sulky, come a Sant'Imbenia, vi è stata
una compresenza di ceramica nuragica e fenicia (leggi sarda e
cananea), nonché fusione di forme ceramiche che rendono ibride
quelle originali. Si afferma di fatto – e questo scaturisce chiaro
alla fine dell'articolo – che l'ibridazione di ceramiche può aver
avviato una ibridazione (meticciato) umana. Non più veri Sardi
nuragici, né veri Fenici ma “<b>feniciardi</b>”.</p>
</div><div id="sdfootnote30">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote30anc" name="sdfootnote30sym">30</a> La frase dell'archeologo sembra
voglia far capire che il ritrovamento di vasi sardi nei tophet sia
dovuta ad una integrazione della comunità locale nei riti portati
da questi “migranti”. D'un colpo il Sardo dell'VIII sec. a.C. fa
suo un rito per lui pagano.</p>
<p class="sdfootnote"> Ma forse la situazione è ben diversa, vista
da un'altra prospettiva. L'assunto sarebbe ben più credibile se la
componente locale – sardi – e quella straniera – mercanti
navigatori – fossero della stessa schiatta; ossia, <i style="font-weight: bold;">Sardi di ritorno</i> questi ultimi. In questo modo si
capirebbe in modo ben più plausibile questa “commistione” di
genti e di riti religiosi. Prova di questo assunto la troviamo
proprio nel tophet di Tharros che, guarda il caso, non sorse su
un'area vergine, come usava la fondazione del santuario dedicato
agli infanti, ma sopra quello che viene definito dagli archeologi
“villaggio nuragico”. Siamo proprio sicuri che quello di Murru
mannu sia un villaggio nuragico e non un insediamento religioso che,
per la sua sacralità certificata (e non poteva essere che così)
era idoneo ad accogliere il tophet?</p>
<p class="sdfootnote"> La fondazione del tophet di Tharros assurge a
fatto straordinario nel resoconto della Dott.ssa Valentina
Melchiorri che nel suo - I SANTUARI INFANTILI A INCINERAZIONE DELLA
SARDEGNA - UNA RASSEGNA PRELIMINARE tratto da: SANTUARI MEDITERRANEI
TRA ORIENTE E OCCIDENTE Interazioni e contatti culturali - Atti del
Convegno Internazionale, Civitavecchia – Roma 2014. pag. 276,
scrive che il tophet di Tharros:
“<span style="color: #0008ff;"><span><i>... è
caratterizzato, </i></span><span><i><u>eccezionalmente</u></i></span><span><i>,
dall’impianto del campo d’urne direttamente al di sopra di un
villaggio di tradizione nuragica, costituito da torri poligonali e
da capanne a pianta circolare. Tali costruzioni mantenevano un
alzato consistente al momento dell’impianto del tofet e furono
riutilizzate per lo sviluppo della nuova area santuariale.”</i></span></span><span style="color: black;">
(mio il sottolineato ndr). </span>
</p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: black;"> Per
la Dott. Melchiorri, il fatto che il tophet sia stato impiantato su
un'area utilizzata in passato per altra funzione, assurge a fatto
eccezionale. Si presume che la studiosa si riferisca al fatto che
l'impianto dei tophet in generale, doveva avvenire in un'area da
consacrare e per tanto (con ogni probabilità) vergine. Se a Tharros
questa regola fu disattesa, probabilmente lo fu per il carattere
ritenuto già sacro di quel luogo. Per tanto non un accoglimento di
riti e divinità straniere ma accoglimento di un rito che poteva in
qualche modo essere tollerato dalle genti sarde dell'VIII sec. a.C.</span></p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: black;"> A
questo punto, se il tophet di Tharros fu realizzato volutamente su
un'area sacra preesistente di età nuragica, essendo quello di Sulky uno dei tophet più antichi assieme a quello di Cartagine e di
Mozia, ed essendo viepiù, i tophet dei santuari che avrebbero
avuto origine a partire dalla metà dell'VIII sec. a.C. solo in
questi tre abitati, si potrebbe ben pensare che il rito legato alla
inumazione in questi particolari santuari possa essere sorto proprio
in Sardegna, dove chi inumava nel tophet evidentemente era conscio
di essere in un'area sacra perché era figlio generazionale di quei
Sardi che lasciarono l'isola decenni, se non secoli prima.</span></p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: black;"> E'
possibile che vi sia un certo parallelo tra la deposizione dei
bambini nel tophet, all'interno di urne (vasi di ceramica) chiuse
con coperchio e l'usanza riscontrata in una <span style="color: black;"><i>Tomba
di Giganti</i></span><span style="color: black;">
come attestato dalla Dr. Caterina Bittichesu?</span></span></p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: black;"> L'archeologa
nel suo libro “Culto degli antenati nell'età del bronzo della
Sardegna, Ed. Nuove Grafiche Puddu, a pag. 197 scrive: “</span><span style="color: black;"><i><b>La
tomba di Giganti della stessa località </b></i></span><span style="color: black;">(Sa
sedda 'e sa caudela B – Collinas CA ndr)</span><span style="color: black;"><i><b>
ha fornito un dato importante sul trattamento particolare riservato
ai bambini appena nati, custoditi in un'olla con coperchio deposta
subito dopo il portello, nell'angolo compreso tra lo stipite e la
parete destra del corridoio. Non si esclude che la funzione di
accogliere i resti infantili l'abbiano avuta anche le due grandi
olle rinvenute all'interno del poliandro di Perda 'e accuzzai di
Villa San Pietro (CA) e, nell'angolo destro dopo l'ingresso, del
vano di Cuccuru Mannu di Riola (OR).</b></i></span><span style="color: black;">”
Alla luce di quanto finora esposto si potrebbe pensare che, passato
il tempo delle Tombe di Giganti, i piccoli inumati venissero
accolti nella nuova area sacra a loro dedicata. Una moda, forse,
davvero venuta da oriente, ma al seguito di genti sarde che
portavano un rito che poteva essere accolto di buon grado da chi in
Sardegna, in quel torno di secoli, aveva un suo credo e inumava in
modo speciale i propri infanti. </span>
</p>
</div><div id="sdfootnote31">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote31anc" name="sdfootnote31sym">31</a> Qui
l'archeologo ribadisce le sue convinzioni. Ma quali prove supportano
queste convinzioni?</p>
</div><div id="sdfootnote32">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote32anc" name="sdfootnote32sym">32</a> Secondo
l'autore a Sulky, il rapporto egemonico tra Sardi e Fenici si ribalta per via del ritrovamento di ceramica sarda nel
tophet. Ma come abbiamo visto in <span style="color: #2b00fe;">nota 30</span>, l'ambientazione può essere ben altra che non quella di una prevaricazione, sebbene
pacifica, del credo estraneo su quello del luogo.</p>
</div><div id="sdfootnote33">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote33anc" name="sdfootnote33sym">33</a> Si rimanda ancora alla <span style="color: #2b00fe;">nota 30</span>.</p>
</div><div id="sdfootnote34">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote34anc" name="sdfootnote34sym">34</a> L'archeologo
è conscio del fatto che la
“<i>reciproca
accettazione</i>”
si svolge all’interno
di una evoluzione culturale prevalentemente sarda, ma la
definisce <i>‘sardo-fenicia’</i>;
ossia una evoluzione meticcia – è questo l'assunto che vuole
proteggere.</p>
</div><div id="sdfootnote35">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote35anc" name="sdfootnote35sym">35</a> L'archeologo
vuol farci intendere che la muraglia di Monte Sirai sia del VII sec.
a.C., ma quella muraglia è di età nuragica e solo nel VII sec.
a.C. fu modificata e forse non a scopi difensivi, come vedremo più
avanti.</p>
</div><div id="sdfootnote36">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote36anc" name="sdfootnote36sym">36</a> Qui
l'archeologo descrive il cosiddetto villaggio di Murru mannu per
trovare un parallelo con Monte Sirai (così almeno mi pare di
capire), e precisamente nella muraglia difensiva di quest'ultima con la muraglia
difensiva (?) di Murru mannu. Però, stranamente, l'archeologo non
accenna affatto alla presenza sopra il villaggio nuragico del
tophet. Perché? Il motivo lo dobbiamo ricercare nel parallelo che
lui sostiene esista tra la muraglia di Monte Sirai e quella di Murru
mannu. Null'altro interessa e “taglia alla grossa” (citando il Porf. G. Sanna) Scordandosi di scrivere che la
muraglia di Monte Sirai è afferente il nuraghe Sirai ma non al
tophet, ben più lontano (1,4 km in linea d'aria dal nuraghe);
mentre la muraglia di Murru mannu racchiude strutture di età
nuragiche con sopra il tophet. L'archeologo si scorda di scrivere
anche che la muraglia difensiva non riguarda l'abitato
fenicio-punico di Monte Sirai, ma il complesso nuragico posto a
circa 1 km a sud est dell'abitato. Per tanto cosa volevano
proteggere con le presunte fortificazioni? Non certo l'abitato ma un
complesso che molto probabilmente era solo santuariale, visto che
all'interno della muraglia, originariamente di <i><span style="color: #2b00fe;">forma
presumibilmente ellittica</span></i> (sic!) come ci avverte Carla Perra<span style="color: #cc3300;"><sup>A</sup></span>
, vi è <span style="color: #2b00fe;"><i>un'area sacra databile fra la seconda metà del VII e la
prima metà del VI secolo a.C.</i></span> (sic!), all'interno della quale
vi è una <i><span style="color: #2b00fe;">struttura circolare non ancora meglio databile,
dunque, che, fra il IX e l’ultimo trentennio dell’VIII secolo,
comprende una cosiddetta rotonda, un edificio di pianta
circolare, del diametro di m 2,20, pavimentato a grandi lastre
coperte da un sedile circolare di blocchi di calcare tufaceo, legato
a pareti di blocchi isodomi sistemati su tre assise, coperte a loro
volta da un primo fi lare di blocchetti dotati di un profilo
aggettante verso l’interno, ancora di calcare tufaceo rosa, che
sembrano indicare lo spicco residuo di una copertura a volta.</span></i>
(Sic!) Struttura confrontabile con le rotonde degli insediamenti di Barumini,
Sedda ’e Sos Carros di Oliena e Sant’Imbenia.</p>
<p class="sdfootnote"><br />
</p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: #cc3300;"><sup> Nota A </sup><span style="color: blue;">“Indagini
nella fortezza orientalizzante del Nuraghe Sirai di Carbonia
(1999-2009): primo bilancio” da Ricerca e confronti 2010 – ATTI
- Giornate di studio di archeologia e storia dell’arte a 20 anni
dall’istituzione del Dipartimento di Scienze Archeologiche e
Storico-artistiche dell’Università degli Studi di Cagliari
(Cagliari, 1-5 marzo 2010)</span></span></p>
</div><div id="sdfootnote37">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote37anc" name="sdfootnote37sym">37</a> Finalmente
si afferma a chiare lettere che Monte 'e prama garantisce
l'importanza politica di governo del territorio e delle sue vie di
comunicazione da parte della comunità nuragica. Cosa significa
questo assunto? Semplicemente che il potere era in mano alla
comunità sarda e non a sparuti gruppi di “migranti” (sic!). E
ammette che la statuaria è nuragica e non levantina.</p>
</div><div id="sdfootnote38">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote38anc" name="sdfootnote38sym">38</a> Ancora
l'archeologo batte sull'assunto che porterà – a suo dire – al
meticciato. Trova a s'Uraki, a partire dall'VIII sec. a.C., ceramica
“fenicia” associata a ceramica “nuragica” e pone il dato
come prova lampante del futuro meticciato.</p>
</div><div id="sdfootnote39">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote39anc" name="sdfootnote39sym">39</a> Perché
vien detto che il processo di urbanizzazione fu avviato
probabilmente già nella fase “nuragica”? Semplicemente per
stabilire un termine di <i>condicio sine qua non</i>. Tutto qua. Si
afferma di fatto che l'urbanizzazione è dovuta all'arrivo dei
Fenici. La qual cosa è del tutto fuorviante se per “urbanizzazione”
si intende quel processo di sviluppo e organizzazione che porta un
centro abitato ad assumere le caratteristiche tipiche della città.</p>
<p class="sdfootnote"> Nell'antichità la città diviene tale nel
momento in cui vi è un forte aumento della produzione alimentare;
vi è la disponibilità di un surplus alimentare che può essere
oggetto di scambio; vi è un aumento della densità della
popolazione e la sua sedentarietà. Tutti fattori che ritroviamo
nella Sardegna di età nuragica, lì dove il surplus alimentare da
modo di specializzare fabbri, falegnami, muratori, architetti e
tante altre figure professionali. Lo stesso paesaggio sardo di
quell'epoca ci rende edotti di questa peculiarità degli aggregati
urbani nell'isola. Non sarebbe stato possibile, altrimenti,
costruire migliaia di torri nuragiche, migliaia di Tombe di Giganti,
centinaia di pozzi sacri, realizzare migliaia di statuine di bronzo,
ottenere chissà quante tonnellate di bronzo, forgiare chissà
quante armi di bronzo e utensili per cavare e lavorare la pietra e
lavorare il legno. Basti questa rassegna per renderci edotti che il
solo indotto relativo alla produzione del bronzo prevedeva oltre a
fabbri a tempo pieno, anche minatori a tempo pieno e commercianti a
tempo pieno. Mentre la costruzione di nuraghe, Tombe di giganti,
pozzi e fonti sacre e altri edifici e impianti prevedevano senza
alcun dubbio mano d'opera a tempo pieno specializzata nelle
costruzioni, nella lavorazione delle pietre per ottenere conci
isodomi perfetti, nel rispetto di una progettazione attenta
demandata ad altra figura specializzata – l'architetto. Altri si
occupavano di produrre il surplus per il sostentamento di tutta la
comunità. Questa è città e non una semplice aggregazione di
numerosi edifici e persone, ma una aggregazione di persone ognuna specializzata in
un certo saper fare. Per tanto in Sardegna la città non ha inizio
nella Tharros dell'VIII sec. a.C. con l'avvento dei “Fenici”
come sostiene l'autore ed altri assieme a lui, ma il concetto di
città è già ben radicato nella cultura sarda di età nuragica.</p>
</div><div id="sdfootnote40">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote40anc" name="sdfootnote40sym">40</a> Solo
ora l'autore parla del Tophet di Tharros e solo per magnificare i
suoi “fenici”. Ma, come abbiamo visto nella <span style="color: #2b00fe;">nota 30</span>, il tophet
di questa città assurge a fatto straordinario, difficile da
comprendere secondo una lettura nell'ottica di semplice
“importazione” di un rito straniero.</p>
</div><div id="sdfootnote41">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote41anc" name="sdfootnote41sym">41</a> Alla
luce di quanto da noi esposto, ben si capisce che gli <i>elementi
fenici</i> si inseriscono in un
tessuto urbano già consolidato durante tutta la fase di età
nuragica e non sono per niente “attori”.</p>
</div><div id="sdfootnote42">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote42anc" name="sdfootnote42sym">42</a> E'
del tutto ridicola l'affermazione alla luce di quanto esposto nelle
altre note e per quanto affermato subito dopo.</p>
</div><div id="sdfootnote43">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote43anc" name="sdfootnote43sym">43</a> L'archeologo
ammette che la sua disciplina non è <i>ancora in grado </i><i>di
ricostruire le fasi di passaggio dal processo urbanistico
nuragico a quello fenicio</i>,
ma trova un indizio nel<i>
formarsi delle capanne plurivano nel villaggio di Su Muru Mannu</i>.
Quelle stesse capanne che - lo abbiamo già detto – sulle quali fu
impiantato il tophet agli inizi del VII sec. a.C. e che protrasse la
sua funzione fin verso il II-I sec. a.C.<span style="color: #cc3300;"><sup>B
</sup></span><span style="color: black;">
</span>
</p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: black;"> Per
tanto nessuna </span><span style="color: black;"><i>formazione
di capanne plurivano</i></span><span style="color: black;">
sotto l'impulso fenicio. Assolutamente no!</span></p>
<p class="sdfootnote"><br />
</p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: #cc3300;"><sup> nota
B </sup></span><span style="color: blue;">Valentina
Melchiorri - I SANTUARI INFANTILI A INCINERAZIONE DELLA SARDEGNA </span>
</p>
<p class="sdfootnote"><span style="color: blue;"> UNA
RASSEGNA PRELIMINARE tratto da: SANTUARI MEDITERRANEI TRA ORIENTE E
OCCIDENTE Interazioni e contatti culturali - Atti del Convegno
Internazionale, Civitavecchia – Roma 2014. pag. 276.</span></p>
</div><div id="sdfootnote44">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote44anc" name="sdfootnote44sym">44</a> A
parte la solita solfa circa il toponimo riscontrato nella Stele di
Nora, mi incuriosisce quanto scrive l'autore subito dopo in
riferimento al toponimo SHRD che, secondo lui, starebbe <i>a indicare
la Sardegna o, forse, il Golfo di Cagliari</i>.
Cosa c'entri la parola <i>shrd</i>
col Golfo di Cagliari ce lo deve spiegare per bene.</p>
</div><div id="sdfootnote45">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote45anc" name="sdfootnote45sym">45</a> E
non può che essere così, dato che la Stele di Nora è scritta con
caratteri del cosiddetto alfabeto fenicio. Ciò non significa che la
stele sia Fenicia. E di questo ci ha reso largamente edotti il Prof.
Gigi Sanna nella sua traduzione filologica della Stele nel suo libro
“La Stele di Nora” 2009 PTM Editrice.</p>
</div><div id="sdfootnote46">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote46anc" name="sdfootnote46sym">46</a> Non
possiamo che sorridere a questa affermazione e vorremmo capire come
sia possibile individuare la <i><span style="color: #cc0000;">presenza in qualche modo stabile di
mercanti fenici</span> </i>(sic!)<i>
</i>mediante una prova <i><span style="color: #cc0000;">testimoniata
da strutture labili</span> </i>(sic!) e
nella fattispecie una <i><span style="color: #cc0000;">tendopoli</span></i>
(sic!). Sono stati rinvenuti i picchetti dei tiranti?!</p>
</div><div id="sdfootnote47">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote47anc" name="sdfootnote47sym">47</a> Fa
ancora più sorridere questa affermazione. Come è possibile
affermare che la presenza dei fenici è <u>testimoniata</u> da
strutture labili; dopo di che si asserisce, in modo disinvolto, che
queste strutture potrebbero essere <i><span style="color: #cc0000;">all’interno o nei pressi di
un abitato nuragico</span></i>. Domanda: dove fisicamente è testimoniata
la tendopoli? Dentro l'abitato di Nora oppure nella sua periferia?</p>
</div><div id="sdfootnote48">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote48anc" name="sdfootnote48sym">48</a> Qui,
l'archeologo si appoggia a tesi non sue e legge nella Stele di Nora
il nome della divinità Pumay, senza avvedersi, lui, e tanto meno
l'epigrafista che suggerì quella lettura, che nell'ultima riga
della Stele di Nora non vi è alcun <i><b>mem</b></i> (emme) che possa
denotare il lemma trilittero PMY perché i tre<i> <b>mem</b></i> presenti
nella stele hanno tutt'altra grafia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6SpHpIbXlgsMa58ni_dYG2YAw3m_yucRB60BjyXtcKi7D2SH8hxKBK5u-k75_x00uj0UX4dOEMM641YspoAVRCwmeR_mYhwpQTQcDDSqLwHtvYHuqap28J57j7jstvhvemVV9jR7Gj7f1Vh7VcsEnPfIkg4n4nK2zEgZJAVmA_aj1KvJnwKu03RnvqEY/s2513/stele%20di%20nora.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2513" data-original-width="1297" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6SpHpIbXlgsMa58ni_dYG2YAw3m_yucRB60BjyXtcKi7D2SH8hxKBK5u-k75_x00uj0UX4dOEMM641YspoAVRCwmeR_mYhwpQTQcDDSqLwHtvYHuqap28J57j7jstvhvemVV9jR7Gj7f1Vh7VcsEnPfIkg4n4nK2zEgZJAVmA_aj1KvJnwKu03RnvqEY/w330-h640/stele%20di%20nora.png" width="330" /></a></div><br /><p class="sdfootnote" style="text-align: center;"><br /></p><p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote49anc" name="sdfootnote49sym">49</a> Anche
a Cagliari potrebbe prefigurarsi una tendopoli?</p></div><div id="sdfootnote50">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote50anc" name="sdfootnote50sym">50</a> <i>Krly</i>
è attestata in una iscrizione punica del tempio di Antas risalente
alla seconda metà del III sec. a.C. Per tanto, a meno di altre
considerazioni, l'affermazione dell'archeologo che vede la città di
Cagliari quale centro fondato dai Fenici non ha alcun fondamento.
Dal tenore della frase parrebbe, invece, che il toponimo Krly sia da
attribuire proprio ai Fenici.
</p>
</div><div id="sdfootnote51">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote51anc" name="sdfootnote51sym">51</a> Con
tutta evidenza, se il formarsi di
una città fenicia a Cagliari, è percepibile solo dalla fine del VI
sec. a. C.<i>,</i> siamo
tentati di pensare che Cagliari possa essere al massimo punica dato
che i Cartaginesi conquistarono la Sardegna nel 509 a.C.; ossia alla
fine del VI sec. a.C. appunto. Ma a questo punto non affermerei che
Cagliari sia Fenicia ma Punica. L'uso disinvolto dell'uno o
dell'altro termine, parrebbe servire – ma è solo una mia
cattiveria – a intorbidire le acque.</p>
</div><div id="sdfootnote52">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote52anc" name="sdfootnote52sym">52</a> Con
questa frase l'archeologo sta tentando di sdoganare un reperto
imbarazzante. Non lo dice in maniera esplicita ma, probabilmente, si
sta riferendo alla piccola Tanit di bronzo ritrovata in contesto
sicuramente nuragico del sito di S'arcu 'e is forros di Villagrande
Strisaili. L'intento è quello di attribuire a maestranza “fenicia”
un oggetto non necessariamente
importato, ma prodotto in Sardegna.</p>
</div><div id="sdfootnote53">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote53anc" name="sdfootnote53sym">53</a> Dopo
il VI sec. a.C. si ha a che fare solo ed esclusivamente con i
Cartaginesi. Ma è evidente l'uso disinvolto del vocabolo “fenicio”
in alternativa a “punico o cartaginese”. Sembra un mantra, usato
più per confondere che per attestare. Nulla hanno imparato alcuni
da Sabatino Moscati. Nel suo libro “Fenici e Cartaginesi in
Sardegna” 1968 Ilisso editore, lo studioso scrive
nell'introduzione al libro: <span style="color: blue;"><i>Infine, non è
senza significato il quesito di quale fosse la consistenza
effettiva, etnica e culturale, delle genti sbarcate
nell’isola. Oltre la generica definizione di Fenici e Cartaginesi,
infatti, si pone il problema dei luoghi di partenza di tali genti,
delle vie seguite, del patrimonio culturale con sé recato; e si
pone inoltre il problema delle fonti e della natura dei successivi
apporti, perché Fenici e cartaginesi non sbarcarono una sola volta
in Sardegna, e certo i protagonisti dei più tardi sbarchi erano
assai diversi da quelli degli sbarchi più antichi. In concreto,
fino a qual punto si deve parlare di Fenicie fino a qual punto di
Cartaginesi?</i></span></p>
</div><div id="sdfootnote54">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote54anc" name="sdfootnote54sym">54</a> Idem
come sopra.</p>
</div><div id="sdfootnote55">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote55anc" name="sdfootnote55sym">55</a> La
frase induce a pensare che i due pozzi sacri: di <i>Milis</i> e di
<i>Sa testa</i> siano stati realizzati per l'approvvigionamento
idrico dei naviganti. Se così fosse anche il pozzo sacro di <i>Cuccuru
is arrius</i> di Cabras sarebbe legato alla navigazione e anche
quello di <i>Orrì</i> di Arborea. Ritengo che ciò sia riduttivo,
se non ingannevole e comunque sia, la presenza dei pozzi sacri va
ben oltre l'utilizzo ipotizzato dall'archeologo. E se è vero che i
pozzi con certe caratteristiche fossero ritenuti sacri dalle genti
sarde di età nuragica, è molto probabile che alcuno potesse
attingere a quelle fonti e tanto meno naviganti stranieri recanti
riti celebranti divinità aliene al sentimento religioso sardo di
quel periodo. Proprio il pozzo sacro di Sa Testa di Olbia reca
caratteristiche tali che lo si può inquadrare solo all'interno di
un rito propiziatorio legato all'acqua e al sole. Vi sono in quel
pozzo dei particolari architettonici che lo avvicinano al <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2020/10/il-pozzo-sacro-di-is-pirois-prima-parte.html" target="_blank">pozzo sacro di Is Pirois</a> di Villaputzu.</p>
</div><div id="sdfootnote56">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote56anc" name="sdfootnote56sym">56</a> La
congettura è del tutto arbitraria se non supportata da dati
attendibili.</p>
</div><div id="sdfootnote57">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote57anc" name="sdfootnote57sym">57</a> Anche
questa congettura è del tutto arbitraria, rimane da chiedere
all'archeologo chi sarebbero questi soggetti subalterni e subalterni
a chi.</p>
</div><div id="sdfootnote58">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote58anc" name="sdfootnote58sym">58</a> Anche
questa congettura è del tutto arbitraria.</p>
</div><div id="sdfootnote59">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote59anc" name="sdfootnote59sym">59</a> Dopo
tanto sproloquiare, queste sono le conclusioni.</p>
</div><div id="sdfootnote60">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote60anc" name="sdfootnote60sym">60</a> Si
veda la <span style="color: #2b00fe;">nota 30</span></p>
</div><div id="sdfootnote61">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote61anc" name="sdfootnote61sym">61</a> Si
cerca in ogni modo di relegare il personaggio sardo, benché di alto
lignaggio, succube di questa cultura arrivata nell'isola ad opera di
uno sparuto gruppo di “<i>migranti</i>” (sic!).</p>
</div><div id="sdfootnote62">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote62anc" name="sdfootnote62sym">62</a> Arrivati
a questo punto della trattazione, basta sostituire il termine
“Fenici” col termine “<i>Sardi di ritorno</i>” per
comprendere appieno le sostanziali modifiche sociali avvenute dopo
l'VIII sec. a.C. Quei <i>Sardi di ritorno</i>
che, benché ancora legati culturalmente alla terra dei loro avi –
la Sardegna – portarono con loro nuove idee che furono bene
accolte dalle comunità locali. Così si spiega la presenza di
ceramica sarda assieme a ceramica levantina nei corredi di
inumazione e nuove forme di ceramica nell'uso civile. Solo così si
spiega la mancata scoperta di strutture edilizie “fenicie”,
perché chi costruiva lo faceva secondo le tecniche da sempre
utilizzate e i <i>Sardi di ritorno</i>
nulla avevano da insegnare a chi da almeno un millennio tirava su
maestose costruzioni.</p>
</div><div id="sdfootnote63">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote63anc" name="sdfootnote63sym">63</a> Proprio
questa frase è in perfetta sintonia con quanto da noi espresso.</p>
</div><div id="sdfootnote64">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote64anc" name="sdfootnote64sym">64</a> In sostanza uno sparuto gruppo di individui stranieri sarebbe stato in
grado di tanto stravolgimento?</p>
</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</p><div id="sdfootnote65">
<p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote65anc" name="sdfootnote65sym">65</a> A
tutta la prosopopea enunciata in quest'ultima parte dell'articolo
basta sostituire in esso pochi vocaboli per ottenere il risultato
che qui appresso proponiamo, che prevede certamente una
trasformazione culturale ad opera di genti di schiatta sarda che
rientra in Sardegna con un bagaglio di novità culturali e materiali
provenienti da oriente : <i>In questo senso, con l’abbandono dei
vecchi strumenti di analisi, la prospettiva del percorso di ricerca
potrà indirizzarsi non più verso l’essere ‘Nuragici’ o
‘Fenici’ ma verso i diversi modi di essere </i><span style="color: #cc3300;"><i><b>Sardi</b></i></span><i>.
I due termini perdono la loro pseudo-funzione di etnonimi, identità
monolitiche fisse nel tempo e nello spazio, per essere sostituiti
da qualcos’altro, più complesso e </i><span style="color: #cc3300;"><i><b>più</b></i></span><i>
definibile in termini categorici. Non siamo, cioè, in
presenza della sostituzione di una cultura con un’altra, in
un territorio vuoto dal quale tutti sono fuggiti, chi collaborando
con il colonialista di turno e assumendone i privilegi, magari nelle
città e chi fuggendo sulle montagne, secondo lo stereotipo
proposto dalle fonti storiche. Si tratta del determinismo di
una costruzione ideologica della storia sarda come un continuo
resistere all’invasore di turno e quindi alla fuga dalle pianure
iolee verso un inesistente fortilizio territoriale interno, la
mitica barbagia.</i></p>
<p class="sdfootnote"><i> In realtà la trasformazione delle società
presenti in Sardegna nel I millennio a. C. è parte integrante dei
processi mediterranei della “seconda età
dell’internazionalizzazione”, nei quali i diversi contributi,
quello ‘nuragico’ e quello ‘<span style="color: #cc3300;"><b>Sardo di
ritorno</b></span>’ apportano elementi che li conducono a
profonde trasformazioni. In particolare, andrà indagato in
Sardegna il sorgere <span style="color: #cc3300;"><b>di nuovi</b></span>
fenomeni urbani, nei quali, le varie comunità interagiscono secondo
nuove forme. Il permanere nei luoghi di persone di
ascendenza nuragica, che acquisiscono strutture culturali
<span style="color: #cc3300;"><b>levantine</b></span>, congiuntamente a
persone originariamente <span style="color: #cc3300;"><b>sarde</b></span>
provenienti da oltremare, <span style="color: #cc3300;"><b>e</b></span>
ormai parte integrante di quei territori da generazioni
<span style="color: #cc3300;"><b>(Cana'an)</b></span>, è la base della
creazione del nuovo paesaggio: in sostanza, un <span style="color: #cc3300;"><b>nuovo</b></span>
paesaggio <span style="color: #cc3300;"><b>sardo</b></span>.</i></p>
<p class="sdfootnote"><b>Questo è quanto
appare a mio modesto avviso dai dati archeologici.</b></p>
</div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div id="sdfootnote73">
</div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-11899929863666140692023-10-18T13:26:00.006+02:002023-12-06T18:36:27.815+01:00CONFERENZA A MACOMER - IL POZZO SACRO DI IS PIROIS - l'archeologia sostiene l'archeoastronomia.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDix6Bhxl871yeVyeQyLlno3L5Mf2Bfa-RA9JLbHkgiMZJuEemXiUFmdxtHotq8SgvN_HX7vlbk-fYvxFiWCLbOEvaWj4jU8ZXQo7Js362ICQvwoVf4U7e9Fzd9avYrLKvxJh3grkapa32SwlzhBPtH2mcGNMjvruMWZZrPkkpoPO9BZp7ZAE1p1dLjWE/s7017/locandina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="7017" data-original-width="4958" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDix6Bhxl871yeVyeQyLlno3L5Mf2Bfa-RA9JLbHkgiMZJuEemXiUFmdxtHotq8SgvN_HX7vlbk-fYvxFiWCLbOEvaWj4jU8ZXQo7Js362ICQvwoVf4U7e9Fzd9avYrLKvxJh3grkapa32SwlzhBPtH2mcGNMjvruMWZZrPkkpoPO9BZp7ZAE1p1dLjWE/w452-h640/locandina.jpg" width="452" /></a></div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<div id="sdfootnote1">
<p class="sdfootnote"></p></div><p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-39101486872260260772023-10-07T11:22:00.003+02:002024-03-16T23:00:02.300+01:00Is pirois - quando l'archeologia sostiene l'archeoastronomia.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiOhAbTuHxG9aE6xKi08OETSsujRMPW49uKrHMbDdhyphenhyphenW_NuwWW-pM2ctFi5A042dW5-IyCYctITD-QMNXPGSyoretvK1LWERF_48UtPmXs4TcdXLx4OYZNF6vpRGPz_dPgWUq8nv7XNupL5vNHFp9Y4V_1o4OmrsA1fR8cA6KrgQ1XdZpCdEBRXHwaqzk/s1600/1129bis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiOhAbTuHxG9aE6xKi08OETSsujRMPW49uKrHMbDdhyphenhyphenW_NuwWW-pM2ctFi5A042dW5-IyCYctITD-QMNXPGSyoretvK1LWERF_48UtPmXs4TcdXLx4OYZNF6vpRGPz_dPgWUq8nv7XNupL5vNHFp9Y4V_1o4OmrsA1fR8cA6KrgQ1XdZpCdEBRXHwaqzk/w480-h640/1129bis.jpg" width="480" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">di <b><i>Sandro Angei</i></b></div><div style="text-align: justify;"><b><i><br /></i></b></div><div style="text-align: justify;"><b><i>Si veda: <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2020/10/il-pozzo-sacro-di-is-pirois-prima-parte.html" target="_blank">Il pozzo sacro di Is Pirois - prima parte</a> e le due parti consecutive</i></b></div><div style="text-align: justify;"><b><i>Si veda: <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2020/10/book-fotografico-di-un-pozzo-sacro.html" target="_blank">Book fotografico di un pozzo sacro</a></i></b></div><div style="text-align: justify;"><b>Si veda: <i><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2023/10/pozzo-sacro-di-is-pirois-di-villaputzu.html" target="_blank">Pozzo sacro di Is pirois di Villaputzu. una prova scientifica.</a></i></b></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div>Il titolo è quasi paradossale. In genere è l'archeoastronomia a rivelare aspetti antropologici immateriali o legati a reperti o architetture altrimenti senza apparente significato. Vedi la postierla di <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2016/02/sincretismo-religioso-tra-nuragico-e.html" target="_blank">Murru mannu in Tharros</a>, il pozzo sacro di Sant'Anastasia di Sardara, di <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/21-aprile-al-pozzo-sacro-di-santa.html?showComment=1538987489849#c294099627417392557" target="_blank">Santa Cristina</a> e di <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2019/12/funtana-coberta-di-ballao.html#more" target="_blank">Funtana coberta di Ballao</a> per avere un riscontro.</div><div>Questa volta è successo il contrario. L'archeoastronomia trova un particolare architettonico significante - certamente - ma con un tassello mancante. L'archeologia fornisce quel tassello mancante che conferma la scoperta.</div><div><br /></div><div>Sono trascorsi ormai tre anni dalla pubblicazione del saggio sul pozzo sacro di Is pirois.</div><div>In quel saggio, in seguito alla scoperta dello spiraglio ricavato tra un architrave e l'altro della scala rovescia che copre la scalinata di discesa al pozzo, dimostrai che quello - lo spiraglio - non era un vizio costruttivo, ma faceva parte di un apparecchio atto a realizzare una manifestazione luminosa. Scrissi allora: "<i>Lo spiraglio è un particolare sicuramente architettato perché all'interno di quello che viene <span><a name='more'></a></span>considerato il “nuraghe” (La Dr. Salvi non usa mai questo termine) posto sopra il pozzo sacro (sic!), corrisponde una nicchia ricavata nello spessore murario (Fig.10)</i>".</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcPo6D4xK1Z4efknm34h0NXefIrHuAQAi2GhyphenhyphenEAwgkvsmYV7PbMKm-IJFMP74uGkT0qWDL9tNE_l692gIoytVU7tmVpoEegs-okE0vYV9-6B9v8IaPRhP9CKB3XCWXQbjXdVr5iUWqDU1qM1SKrSU5KInNpSwzdGaKulBndntqbG6-ayHp6jls_AvGfO0/s1600/a1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcPo6D4xK1Z4efknm34h0NXefIrHuAQAi2GhyphenhyphenEAwgkvsmYV7PbMKm-IJFMP74uGkT0qWDL9tNE_l692gIoytVU7tmVpoEegs-okE0vYV9-6B9v8IaPRhP9CKB3XCWXQbjXdVr5iUWqDU1qM1SKrSU5KInNpSwzdGaKulBndntqbG6-ayHp6jls_AvGfO0/w640-h360/a1.jpg" width="640" /></a></div><div style="text-align: center;"><i>Fig. 10 di quello studio</i></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div>Calcolai in modo teorico il periodo della manifestazione scrivendo: "<i>abbiamo calcolato che quando il sole si avvicina all'asse della scalinata (141°41), lo spiraglio lascia filtrare i raggi solari già il 16 di febbraio fin verso il 28 di marzo (Figg.11 e 12). Il fenomeno si ripete speculare il 13 settembre fin verso il 25 ottobre; ma in questo periodo evidentemente non vi era la necessità di controllare il livello dell'acqua</i>".</div><div>Ma in questa asserzione vi è un errore. Lo vedremo più avanti.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD8YXmmHPhdHu6zeUl4EQJq1oVApbAx9CptWF1CKGv676c3dXNBan-QLvM4E3nk8Tx6l2RPSRLSuNxUsG9loH424uMCU3idadNFRPI2WOm4qYuvAFehf-OyYYqM107RHYyeQ816OHn1gfjJmwtRSDoN4ZBZG5QmEC07UoaXRrzBhmd4oJrw87Ui_8zcZ8/s1754/a2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1241" data-original-width="1754" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD8YXmmHPhdHu6zeUl4EQJq1oVApbAx9CptWF1CKGv676c3dXNBan-QLvM4E3nk8Tx6l2RPSRLSuNxUsG9loH424uMCU3idadNFRPI2WOm4qYuvAFehf-OyYYqM107RHYyeQ816OHn1gfjJmwtRSDoN4ZBZG5QmEC07UoaXRrzBhmd4oJrw87Ui_8zcZ8/w640-h452/a2.jpg" width="640" /></a><i>Fig. 11 di quello studio</i></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><br /></i></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW7qTM-R76EkCGFqjAhf0fvRO_KlHXII704XUFfqLHbTNTJw1Dm5_FTIdcSHFNT2lNSYaLkjEAg3TX_6WnCDji_pQybZWYdycjS3NM_3oMWXd9fV2l9aUVWMYfmdOHYDss4xg7hUvZuA-NhjWA_CqLrtM48-H_GMc8TdoIo3N_hbyfAp_oLJXXLSFuLgg/s639/a3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="639" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW7qTM-R76EkCGFqjAhf0fvRO_KlHXII704XUFfqLHbTNTJw1Dm5_FTIdcSHFNT2lNSYaLkjEAg3TX_6WnCDji_pQybZWYdycjS3NM_3oMWXd9fV2l9aUVWMYfmdOHYDss4xg7hUvZuA-NhjWA_CqLrtM48-H_GMc8TdoIo3N_hbyfAp_oLJXXLSFuLgg/w640-h452/a3.jpg" width="640" /></a></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Fig. 12 di quello studio</i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><br /></i></div><div>Un giorno Pierluigi Montalbano mi invia su WhatsApp due immagini del pozzo sacro di Is pirois.</div><div>Non a caso le ha inviate proprio a me, dato che conosce il mio saggio.</div><div>Le due fotografie ritraggono l'ingresso del pozzo sacro lastricato con scisto locale con, in posizione mediana, una lastra di forma circolare con al centro una coppella scavata nel corpo di pietra, con al centro un foro pervio - una sorta di imbuto - che, di primo acchito, si può presumere servisse per libagioni. Ma è solo una ipotesi. Potrebbe essercene un'altra ossia, poteva contenere un piccolo betilo. Così almeno sembra da una immagine che mi è stata fornita via Messenger da un'amica di Facebook. Non la mostro perché non ho la sicurezza che quel piccolo betile sia stato trovato in situ. Aspettiamo per tanto che gli studiosi che hanno scavato ci possano illuminare in tal senso. La stessa amica mi ha<a href="https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid027PLwg9xz7JDsMn8SMSHa3yvqZHCxiAUnG2RcqDPGcvBHDxQCQZBb7y4yGVRoG7Z1l&id=100009843461650" target="_blank"> linkato</a> delle immagini scattate almeno il 2 di ottobre, dove si nota l'immagine che entra dentro la coppella. </div><div><br /></div><div>Organizzo, per tanto, un sopralluogo e decido di andare a Is pirois il 23 settembre, equinozio di autunno, pensando, senza sapere la posizione esatta della coppella (imbuto) rispetto all'ingresso della scalinata, che proprio in quel giorno sarebbe stato logico aspettarsi la manifestazione luminosa che colpisce, illuminandola, la coppella. Prima di partire calcolo in 2.10 m quella che teoricamente avrebbe dovuto essere la distanza del centro della coppella dallo spigolo del primo gradino a scendere della scala di accesso al pozzo, calcolata basandomi sull'inclinazione dei raggi solari in un dato momento. Arrivato sul posto la prima cosa che faccio è quella di verificare se il calcolo è corretto, misurando una distanza reale di 2.09 m. Confortato da questa verifica mi accingo a realizzare un filmato in time-lapse. Appronto il cellulare in posizione opportuna e avvio il filmato, e in effetti dopo pochi minuti - avevo calcolato a priori il momento di inizio - sul sedile di destra dell'ambulacro, si forma una macchia di luce. Ma, man mano che passavano i minuti, l'immagine si dissolveva e così pure le mie aspettative di registrare l'evento.</div><div>Ne deduco che il fenomeno, fotografato il 16 di ottobre del 2020, non investe anche il giorno dell'equinozio, ma avviene alcuni giorni dopo l'equinozio d'autunno e alcuni giorni prima di quello di primavera - che poi, quest'ultima, sarebbe la data principale - e questo perché sopra lo spiraglio ubicato nella nicchia ricavata nello spessore murario del recinto posto sopra il pozzo sacro, vi è posta una lastra di scisto che impedisce ai raggi solari di attraversarlo se questi hanno una inclinazione superiore a quella consentita dai costruttori.</div><div>Accertato quindi che il fenomeno non registra la data dell'equinozio di primavera, ne ricavo che l'immagine si materializza in un periodo immediatamente anteriore.</div><div><br /></div><div>Al momento non mi è possibile stabilire con esattezza il periodo di illuminazione perché è difficile prevederlo per via teorica. Sarebbe necessario eseguire un rilievo topografico con la mia strumentazione, oppure col laser-scanner per essere sicuri. Ma in un caso o nell'altro sarebbe piuttosto disagevole e pericoloso, nonché proibito, calarsi dentro il recinto che protegge la cupola ogivale; senza contare che vi è pure la "voragine" dell'oculo in sommità della cupola a ostacolare il lavoro. Mi sono affidato per tanto al buon cuore di tre amici della zona, conosciuti proprio il 23 di settembre in visita al pozzo, che si sono prodigati il 6 di ottobre in questa pregevole impresa documentando il tutto con fotografie che qui sotto mostro in sequenza.</div><div>Per tanto un caloroso ringraziamento a Patrizio Corronca di Muravera, Pietro Pisano di Sinnai e Graziella Raffaele di Genova.</div><div style="text-align: center;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwXB27erpnF6Zpt_Reqc4Mg752Xii5gLpNWbp5lThJ2m6SQyqX5pFtSheGmsybE5-_A_h7ksHZriIM4M5eRkh7fx_21W_FaHnBRDWw3xMdIeWFyZK2RsDoEVGrSTwnmHKiumSNnAOYx9Gi2wEDaYpAZ0oUbrAozwkE6r95-hsOReb1xt-JnByUsa9Rb-c/s1600/1100.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwXB27erpnF6Zpt_Reqc4Mg752Xii5gLpNWbp5lThJ2m6SQyqX5pFtSheGmsybE5-_A_h7ksHZriIM4M5eRkh7fx_21W_FaHnBRDWw3xMdIeWFyZK2RsDoEVGrSTwnmHKiumSNnAOYx9Gi2wEDaYpAZ0oUbrAozwkE6r95-hsOReb1xt-JnByUsa9Rb-c/s320/1100.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnizg5tHc4pbRWzH-JE4rBikJKRZ-7wjACudaSeK1TWHYatftLVfpVY4Fuag7XfLJweGGNYGxr7nx27jjEdBTmvdpKvfVE3jxJ6vo4k9N2f1SUQiVB7jsZSUEI4CU59tsNqF6pcC1epXoyPNrp2ntpACZR_5K1FTrUp36-uToyLZAq4sJn8Zz0nTiX82E/s1600/1101.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnizg5tHc4pbRWzH-JE4rBikJKRZ-7wjACudaSeK1TWHYatftLVfpVY4Fuag7XfLJweGGNYGxr7nx27jjEdBTmvdpKvfVE3jxJ6vo4k9N2f1SUQiVB7jsZSUEI4CU59tsNqF6pcC1epXoyPNrp2ntpACZR_5K1FTrUp36-uToyLZAq4sJn8Zz0nTiX82E/s320/1101.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ltJSsVmudJtL7GpYvhyDzAcUr70U5RlhYLYvcyE56a4myjXaTQWCr7buGcqfvKja3u6ZIP4xDEEpyc_-7fy-idaO2Qd7LTT0zCdqenMzfLB11I1aB5wDW9nhGXu0tyRKH8vmKO2qZqs4Dd40hv6GtlijrD3RAnE1NTsIVjwjOe1pZcPVDm-7a9UXKwA/s1600/1103.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ltJSsVmudJtL7GpYvhyDzAcUr70U5RlhYLYvcyE56a4myjXaTQWCr7buGcqfvKja3u6ZIP4xDEEpyc_-7fy-idaO2Qd7LTT0zCdqenMzfLB11I1aB5wDW9nhGXu0tyRKH8vmKO2qZqs4Dd40hv6GtlijrD3RAnE1NTsIVjwjOe1pZcPVDm-7a9UXKwA/s320/1103.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizE_MSR4Jxba7NeFz8id71LBUJh5C_aBgW-w4WB-o6x8YOXSdDNa5A-8qN_MyMkJlBhBUP7lhF4ELJ_ijTn0i9lUaxBbWcpFPt51SaLpAa1_SnjUzr-0JXFvt17QjvAhl9EgA8AcXsLF8HUpuKpCF3M_Fr-ZG2EkT8Ril0Nssl0WTTSgfsmVpv9pMvXas/s1600/1105.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizE_MSR4Jxba7NeFz8id71LBUJh5C_aBgW-w4WB-o6x8YOXSdDNa5A-8qN_MyMkJlBhBUP7lhF4ELJ_ijTn0i9lUaxBbWcpFPt51SaLpAa1_SnjUzr-0JXFvt17QjvAhl9EgA8AcXsLF8HUpuKpCF3M_Fr-ZG2EkT8Ril0Nssl0WTTSgfsmVpv9pMvXas/s320/1105.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9JhCln2Ag6BsKmwKOG1S4qHOtGPkuvHt_4Nli9Qd7-3_82CZsSJuGx2sJ7xZtGo_BTT3Clv9_2MamLnmLcYB3YMvBehW7HhanVD7ZvIn4kempAUF1qWmD65AY3eowab6MOb5xrAAtY8znWoWBmrl4PraIvZoi13AvaWf1UlvvvpyJXcde58vcOB0VrfM/s1600/1106.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9JhCln2Ag6BsKmwKOG1S4qHOtGPkuvHt_4Nli9Qd7-3_82CZsSJuGx2sJ7xZtGo_BTT3Clv9_2MamLnmLcYB3YMvBehW7HhanVD7ZvIn4kempAUF1qWmD65AY3eowab6MOb5xrAAtY8znWoWBmrl4PraIvZoi13AvaWf1UlvvvpyJXcde58vcOB0VrfM/s320/1106.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ6aBj6ILs-e6hqRt4VGmRRNWyjNbC3sRiegIIwHLy4iqlc9wn7h50J4qF6aqUgYXbv_9DAesnXL9E3i8ZvHNRJcgocAFgWb3DlyodPpQiT40eVm7G-sT9dBVRfTRb9ImAYMQjmUZ2YIoC3NBcHg0siRtAs041W6gXt0F0JF6Md8E-H2bqyyVJgzXtL3M/s1600/1107.jpg" style="margin-left: 1em; 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text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCCfy4Wah0xwJuxsHLo0qW3IUk5tjk_3QEnpGeBlBeQi34aK-327iNVFt5zn49hMJNQMWSm5WXOvfGD5UEXBj4V2dx4wRv4Aw1C82ZE_dzYQPn1z2M1tXJsJUHwaLjsZeuEbX3Sfnjjvza49XNc2BNWUByD7FAwGUsiOb5IrYKFyLz9lKt3cG1GK19r7k/s1600/1112.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCCfy4Wah0xwJuxsHLo0qW3IUk5tjk_3QEnpGeBlBeQi34aK-327iNVFt5zn49hMJNQMWSm5WXOvfGD5UEXBj4V2dx4wRv4Aw1C82ZE_dzYQPn1z2M1tXJsJUHwaLjsZeuEbX3Sfnjjvza49XNc2BNWUByD7FAwGUsiOb5IrYKFyLz9lKt3cG1GK19r7k/s320/1112.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTTaoc3B0-7agpiWDFliNirw7A24KJ1dtNWMffkFYuyMUDLUaoEmoygcUHcP2ms-HxsC33PPAcUgOw-v-33f9ARoM3yByVuFZVPwBIk1sJJ0K7LHm6l2v0zGSXNgmsF7Fb0DFjMhN2Bf42-PVEqV2l2GPLP95Abpu1nvZpeoY-IJ28EkbxBBYXELsQQDY/s1600/1113.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTTaoc3B0-7agpiWDFliNirw7A24KJ1dtNWMffkFYuyMUDLUaoEmoygcUHcP2ms-HxsC33PPAcUgOw-v-33f9ARoM3yByVuFZVPwBIk1sJJ0K7LHm6l2v0zGSXNgmsF7Fb0DFjMhN2Bf42-PVEqV2l2GPLP95Abpu1nvZpeoY-IJ28EkbxBBYXELsQQDY/s320/1113.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZCsCbLk1Vc4KYx5K7DKEKL3XjTZciZsfyXkGks8FALZ7BwQBN03z4M6m7avYwRnhrzL8agZTKnoRmV58hiwj5Qgso8x0FmmBJbnUU96a8X1eCatgPSLc4TPCnugJ70VVCE4lSu6e-Kl-u3qEc0pHyLWqaXHttn6UFomhQ1Y1AAsC5YJRmiNlCMJ3kwCM/s1600/1119.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZCsCbLk1Vc4KYx5K7DKEKL3XjTZciZsfyXkGks8FALZ7BwQBN03z4M6m7avYwRnhrzL8agZTKnoRmV58hiwj5Qgso8x0FmmBJbnUU96a8X1eCatgPSLc4TPCnugJ70VVCE4lSu6e-Kl-u3qEc0pHyLWqaXHttn6UFomhQ1Y1AAsC5YJRmiNlCMJ3kwCM/s320/1119.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_mqpjJbgw7bDP7nBAiw54af0knUchQforfZdTPBMwAN3xCNtMFbqWvKNqZUjrrF_vrCpxkBv20CJTnY-zmfu26kC1a0RF8vINt086bGl_y_P9ndelnVER5kncd2_yNKnYzopz7OZn2xcCZ8Mj4umKuekjtyyqv8Nmo58__Zyz5oNvY-Y__W7Vtkd4rj4/s1600/1120.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_mqpjJbgw7bDP7nBAiw54af0knUchQforfZdTPBMwAN3xCNtMFbqWvKNqZUjrrF_vrCpxkBv20CJTnY-zmfu26kC1a0RF8vINt086bGl_y_P9ndelnVER5kncd2_yNKnYzopz7OZn2xcCZ8Mj4umKuekjtyyqv8Nmo58__Zyz5oNvY-Y__W7Vtkd4rj4/s320/1120.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEEI6rQIDXr3-cQvvCtJAblDOWaYVrzf1UrK9feW2qBpFHP9KbnbUCZVhZF04HJPFvKCwNO6wjWgEy9ubLV7UlrLk0Nqvoit5ExVbZc4i1c4gy8xoCPaTte7dROqXLursbZXzglcbcX7C_t1wgdnLKJFOdztzDmx3ZYOEWeZ1kAoiZ7iaxivAjTDOPIXc/s1600/1123.jpg" style="margin-left: 1em; 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text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgORMEDlkCI237qn3g48A1VoX5LWTLqHiSwW4AhE-F5faGMSEC-_VjPbtbqaSLQizVNuQFwJvfMiM3p6RZRtpA3Xg5cn9fTgYcB56c2rdZIR9vTtvB8G0AP3ApzVelZVozx_D777_iSQTIjHmvzB-tzwc8HQhWM0j_VDCEaZmmaMWBGsQnpEhkW1RfMb4U/s1600/1129.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgORMEDlkCI237qn3g48A1VoX5LWTLqHiSwW4AhE-F5faGMSEC-_VjPbtbqaSLQizVNuQFwJvfMiM3p6RZRtpA3Xg5cn9fTgYcB56c2rdZIR9vTtvB8G0AP3ApzVelZVozx_D777_iSQTIjHmvzB-tzwc8HQhWM0j_VDCEaZmmaMWBGsQnpEhkW1RfMb4U/s320/1129.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMf3HFnlgu24CoR7FLnUk0I4wnzS_t9tonJ7eMUurdjCFtrvdmUofE0MdCutSWwwOZJzXkBGu0IOgZEPmRiZKlv2KRJ1tigzpF4jO2HuI3wcVleGhyphenhyphenhkqHHWsva25UKH1sSpMJvtwmz9bR90Ur-AMAKdcGTmdl07w324CDoboaAX5f-jAZcuQUBFr-Oh4/s1600/1131.jpg" style="margin-left: 1em; 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text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8-fuYd2IexOHKKLFui0oGWLcMScbvFUrDVv0ynyo8RPFzygR3sx2evD4mzqmGIjshrg13hWEsOkurqJeF9fgGxo97ndT9ModMs66pRK0RDfKkv7Me-N_G3oNNshQR5Lsz7QEp8r-BadK1qKfHPj_abTLSX6TIvrwEmoVOIXsKDYZBSNCfj8qcPpSJA5k/s1600/1133.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8-fuYd2IexOHKKLFui0oGWLcMScbvFUrDVv0ynyo8RPFzygR3sx2evD4mzqmGIjshrg13hWEsOkurqJeF9fgGxo97ndT9ModMs66pRK0RDfKkv7Me-N_G3oNNshQR5Lsz7QEp8r-BadK1qKfHPj_abTLSX6TIvrwEmoVOIXsKDYZBSNCfj8qcPpSJA5k/s320/1133.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvsGFjj9h2n1hp_w9sDBOV2A_IsYe8cPEvOUyl9lf97-Ym4mcRKbaz5GPPr1ElFgLVuHfvieSMWINBnLkDx98_sefHUYV4zvTijfL8-HH-JqhbybEqCbwwkDEldmiqjv5h-CGHnFnC98xQCrlGoizhz7hyMrO-zEK4uhrkw-bbBBACOO9KXm21EeTAcRM/s1600/1134.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvsGFjj9h2n1hp_w9sDBOV2A_IsYe8cPEvOUyl9lf97-Ym4mcRKbaz5GPPr1ElFgLVuHfvieSMWINBnLkDx98_sefHUYV4zvTijfL8-HH-JqhbybEqCbwwkDEldmiqjv5h-CGHnFnC98xQCrlGoizhz7hyMrO-zEK4uhrkw-bbBBACOO9KXm21EeTAcRM/s320/1134.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTNTMiV6ZLZOIj5ZFng62TVbzl9sJw0tX3bmqQ3iwcVmRi1Wf8hsRs5LgsECIQXUXCjcUvJN-Oc03ThNseIC0krjQHl5wgh2kFQEUiJB6Voggxf3zwMuUdMIlywD2D0sAFY4VIRJRjjNEt8QLZFwbnvfMTrqvvb83JCO1pB9AnTk2aCaaCFOpnV2iIr9A/s1600/1135.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTNTMiV6ZLZOIj5ZFng62TVbzl9sJw0tX3bmqQ3iwcVmRi1Wf8hsRs5LgsECIQXUXCjcUvJN-Oc03ThNseIC0krjQHl5wgh2kFQEUiJB6Voggxf3zwMuUdMIlywD2D0sAFY4VIRJRjjNEt8QLZFwbnvfMTrqvvb83JCO1pB9AnTk2aCaaCFOpnV2iIr9A/s320/1135.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzzbQj6DQEyiQVkRWNWvwfH3m5CGLt2jyVL5keIhZTN6RJjxcNekMZpGUeA109TnwSTA3nxwFefyo9Sb7UMo8Ly_y6kYSouP_uox2p_ztmc93OTDfsRk73eyS6Jb9mixiypS9OVq-ozzkTdfvqzQw2t_CEnx6jQAYSCVC9pHgQkdmcOfDfMAbR4hLpLI/s1600/1135bis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzzbQj6DQEyiQVkRWNWvwfH3m5CGLt2jyVL5keIhZTN6RJjxcNekMZpGUeA109TnwSTA3nxwFefyo9Sb7UMo8Ly_y6kYSouP_uox2p_ztmc93OTDfsRk73eyS6Jb9mixiypS9OVq-ozzkTdfvqzQw2t_CEnx6jQAYSCVC9pHgQkdmcOfDfMAbR4hLpLI/s320/1135bis.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7hzlrNKjZyI8-MD9zKqpIWuecvyBqNHi8F5sIogr3h6wu7VgVBukJnfs7Np8_JwtmcUAOc3LKXKYUdYW2md7d52FaaujG7zbze_zLEHl2_NlKqH__ieMLoWEAUmuBKssS2PY26wrt83EMpwNESBKr0NO9yniSr-_u3WzsED7mAhUHvv3yuczt6jUuVc8/s1600/1137.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7hzlrNKjZyI8-MD9zKqpIWuecvyBqNHi8F5sIogr3h6wu7VgVBukJnfs7Np8_JwtmcUAOc3LKXKYUdYW2md7d52FaaujG7zbze_zLEHl2_NlKqH__ieMLoWEAUmuBKssS2PY26wrt83EMpwNESBKr0NO9yniSr-_u3WzsED7mAhUHvv3yuczt6jUuVc8/s320/1137.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9psiBK-Zn3K9HPZGQzqc7jQlitNXyoe0Gs7ICmDv0z-Z7iytOCzFhTmz8_OJtRX_lIvR6yQM5bc9evbdioxtHvO9EJrjeBybj7djKWet0MXFv_fhqbiMXMnV7UhwB30IN57BxxT_OHedLKA7gnmkKVvCDMeBidiXpsBGISyhOycyA_pPS8zQ1DNhyphenhyphennEU/s1600/1137bis.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9psiBK-Zn3K9HPZGQzqc7jQlitNXyoe0Gs7ICmDv0z-Z7iytOCzFhTmz8_OJtRX_lIvR6yQM5bc9evbdioxtHvO9EJrjeBybj7djKWet0MXFv_fhqbiMXMnV7UhwB30IN57BxxT_OHedLKA7gnmkKVvCDMeBidiXpsBGISyhOycyA_pPS8zQ1DNhyphenhyphennEU/s320/1137bis.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh0AWdIV0HQTQAmaJttEZMc8-FB0XmtdqEru3S3A4vlJqF35BN9GMrPY_rh6Av8s4MBUyF02yl641RYJ2BvNLiE2OwsxKC6xHiVrd3Il54mO0yrUuywhjrjv7e2Ev9w7UCD7V6wYePfgthBr54qjH1qk4Td-tpoENAwLUE8uoZscbwLQ7SPxKHG3-D7UI/s1600/1146.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh0AWdIV0HQTQAmaJttEZMc8-FB0XmtdqEru3S3A4vlJqF35BN9GMrPY_rh6Av8s4MBUyF02yl641RYJ2BvNLiE2OwsxKC6xHiVrd3Il54mO0yrUuywhjrjv7e2Ev9w7UCD7V6wYePfgthBr54qjH1qk4Td-tpoENAwLUE8uoZscbwLQ7SPxKHG3-D7UI/s320/1146.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjthWegWkDcF-U9CCdYDOIEorztp2BzI_U8QqbS3LqCIdSlF06lXxg0m43BtSZDPq4cLCp7vgF2mwmwNJ9qypag63_p8mgwUrj4HzF2IKv-PdCFmGOcg3bNjmHfYioHdT-6IyW5VbXkwtgJJrT2ad1dVz-e7tQNl0L0noYkMMBUofengU-njok9l1p575w/s1600/1148.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjthWegWkDcF-U9CCdYDOIEorztp2BzI_U8QqbS3LqCIdSlF06lXxg0m43BtSZDPq4cLCp7vgF2mwmwNJ9qypag63_p8mgwUrj4HzF2IKv-PdCFmGOcg3bNjmHfYioHdT-6IyW5VbXkwtgJJrT2ad1dVz-e7tQNl0L0noYkMMBUofengU-njok9l1p575w/s320/1148.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGXnk9AOhkW-k4K29iexTjHAqdKVhYf3xr0IqO-PWjos8sgXWF667KQ6YoOJ3Fd5n1Fswe_tjBQhrOmRXbvoXgqmtYebK0GJvZvtlczbA0YelU12aDbW9q8pGWPYibY9huy3Kds9sAjZTN4uMoMAIiNKYrJD7j1iqoQ3IchKgmWG7PxnsM6AEQPxnOpxs/s1600/1154.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGXnk9AOhkW-k4K29iexTjHAqdKVhYf3xr0IqO-PWjos8sgXWF667KQ6YoOJ3Fd5n1Fswe_tjBQhrOmRXbvoXgqmtYebK0GJvZvtlczbA0YelU12aDbW9q8pGWPYibY9huy3Kds9sAjZTN4uMoMAIiNKYrJD7j1iqoQ3IchKgmWG7PxnsM6AEQPxnOpxs/s320/1154.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p style="text-align: justify;">Le immagini dimostrano che il 6 di ottobre e quindi anche il giorno 8 di marzo, l'immagine luminosa proveniente dallo spiraglio traccia un percorso sul lastricato dell'ambulacro che intercetta il brodo della coppella. Ciò significa che qualche giorno dopo dell'equinozio di autunno - il 2 di ottobre e quindi il giorno 12 di marzo - l'immagine luminosa attraversa il centro della coppella.</p><p style="text-align: justify;">Quale significato dobbiamo dare a questa manifestazione?</p><p style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: x-large;">Una ipotesi</span></i></p><div style="text-align: justify;">Ci si appresta all'equinozio di primavera, il giorno - in tutte le culture del mondo - di rinascita della natura in tutte le sue forme. In ragione di ciò dobbiamo pensare che i riti propiziatori anticipassero l'evento. Il "toro solare" doveva inseminare la terra "prima" del giorno della rinascita, quindi il 21 di marzo il "seme" doveva essere già impiantato e la manifestazione esaurita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma al di là delle considerazioni di carattere antropologico più o meno accettabili, un dato rimane incontestabile e incontrovertibile ossia, che nel pozzo sacro di Is pirois di Villaputzu si svolgesse un rito di carattere astronomico che la disciplina archeoastronomica ha ipotizzato vera prima della scoperta della coppella nell'ambulacro d'accesso al pozzo sacro. Ma non solo, questa scoperta risponde con precisione alla domanda della Dott.ssa Donatella Salvi che studiò l'edificio. Nel mio studio scrissi nel 2020: "<i>Lo spiraglio è un particolare sicuramente architettato perché all'interno di quello che viene considerato il “nuraghe” (La Dr. Salvi non usa mai questo termine) posto sopra il pozzo sacro (sic!), corrisponde una nicchia ricavata nello spessore murario Nicchia descritta dalla Dr. Salvi che scrive, illustrando il vano superiore: “Tra la parete ed il pavimento si apprezza, inoltre una piccola nicchia.”</i></div><div style="text-align: justify;"><i> La studiosa non si avvede dello spiraglio, e se pur lo ha notato, penso lo abbia associato ad una non perfetta coesione dei conci. Ma il fatto che la piccola nicchia sia proprio in quella precisa posizione denota con ogni probabilità l'intenzione di creare un varco ad hoc che potesse in qualche modo essere utilizzato quale pertugio di un segnale luminoso.</i></div><div style="text-align: justify;"><i> A tal proposito la Dr. Salvi nel suo articolo scrive: “<b><span style="color: #990000;">Il secondo elemento nuovo è costituito dalla presenza della camera superiore, di diametro maggiore al vano del pozzo e priva di accessi nell'elevato che conserva. Non è possibile escludere, perciò, che un'apertura potesse essere ricavata a maggiore altezza, ma sarebbe comunque risultata priva di corrispondenza sia con il piano di campagna esterno che con il pavimento interno dell'ambiente, Tuttavia la presenza della nicchia ricavata a livello del pavimento ed il foro, cilindrico, che corrisponde al culmine della Tholos inferiore – ma certamente poco funzionale e insufficiente per attingere -, insieme alla comoda agibilità del vano, dimostrano che qualcuno, o qualcosa, vi dovesse trovare posto, forse in occasioni particolari legate al rituale.</span></b>”<span style="background-color: #fcff01; color: red;">1</span></i></div><div style="text-align: justify;"><i> La studiosa innanzitutto cerca una qualche giustificazione alla mancanza di un varco d'accesso al vano, ma non trova alcun solido argomento, nel contempo si rende conto che qualcosa di strano e particolare nasconde quella mancanza di accesso ad un vano, dove quella piccola nicchia e l'oculo sommitale della cupola sono evidenti segnali del fatto che “qualcuno, o qualcosa, vi dovesse trovare posto”; e associa questo particolare ad un non meglio specificato “rituale”. Certamente la studiosa non può andare oltre a meno di sconfinare in altra disciplina.</i>"</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa è scienza.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="color: #990000;">Dedicato a Pierluigi Montalbano, che ha sempre creduto in questo studio, e ai nuovi amici: Patrizio Corronca, Pietro Pisano e Graziella Raffaele che mi hanno supportato e risparmiato quasi 4 ore di viaggio.</span></i></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">👉<a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2024/03/un-inno-alla-vita-nel-pozzo-sacro-di-is.html?sc=1710625949073#c7726226607462070866" target="_blank">segue</a></span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">note bibliografiche:</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div>1 <span style="font-size: x-small;">Da “La civiltà nuragica – Nuove acquisizioni II – 2008 – Ministero per i Beni Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna</span></div><div><span style="font-size: x-small;">https://www.academia.edu/12063254/D.Salvi_Il_popolamento_antico_del_Sarrabus_Is_pirois_e_San_Priamo</span></div><div><br /></div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-74897906751502089592023-10-06T13:40:00.004+02:002023-10-06T13:46:32.164+02:00Pozzo sacro di Is pirois di Villaputzu. una prova scientifica.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivDpbWhIwzTc2dIn8dUX_35NhmsMBDRducZXztZGsmaZP9c-Mu9vKSJteF0UH1mZmfqIqa_L78RWOV_D2w7vDcR9DPyoYpohKzkyrRcjimYGAJmNzNXpQCPtrBuAZvwjnK4RO2L215oyvcLroMbZCW-nKPpYb3wGr91rHJKwcO-3vVefWbEyh7wllbr2s/s1600/la%20prova.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivDpbWhIwzTc2dIn8dUX_35NhmsMBDRducZXztZGsmaZP9c-Mu9vKSJteF0UH1mZmfqIqa_L78RWOV_D2w7vDcR9DPyoYpohKzkyrRcjimYGAJmNzNXpQCPtrBuAZvwjnK4RO2L215oyvcLroMbZCW-nKPpYb3wGr91rHJKwcO-3vVefWbEyh7wllbr2s/w480-h640/la%20prova.jpg" width="480" /></a></div><br /> di Sandro Angei<p></p><p>Si veda: <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2020/10/il-pozzo-sacro-di-is-pirois-prima-parte.html" target="_blank">Il pozzo sacro di Is Pirois</a></p><p><span style="color: #cc0000; font-size: large;"><i>Nessun commento per ora. Solo una immagine</i></span></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-3948684945628950462023-06-22T09:06:00.001+02:002023-06-22T09:06:20.131+02:00La stele di Nora alla prova del nove - un esempio di scuola scribale.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBBMog6YqcPW2g-ZWEMCtFk_AREsIZWLvjsL1jVOPQbss1QWsjJiVr649L_HGiRDTbV7Fab3PKtEQt2Y6p17EqdWu4LVViNZxzNikM0MKE-V87-loDu3Gqpcl8Y0KBaceVmvfbq0W1DOmpgTIo6g-BNrwPWCJ50if2wxIYddIntuPOMndi7Wfxfl9d/s1320/YY4.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1320" data-original-width="1004" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBBMog6YqcPW2g-ZWEMCtFk_AREsIZWLvjsL1jVOPQbss1QWsjJiVr649L_HGiRDTbV7Fab3PKtEQt2Y6p17EqdWu4LVViNZxzNikM0MKE-V87-loDu3Gqpcl8Y0KBaceVmvfbq0W1DOmpgTIo6g-BNrwPWCJ50if2wxIYddIntuPOMndi7Wfxfl9d/s320/YY4.png" width="243" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig.1</b></div><br /><div style="text-align: justify;"><i><b>di Sandro Angei</b></i></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><i>Riassunto</i></b></div><div style="text-align: justify;">Con questo saggio si vuole dimostrare tecnicamente sostenibile l'ipotesi circa la presenza nella Stele di Nora della numerologia logografica e di due frasi nascoste, o meglio "mimetizzate", nel corpo di un testo palese.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div>Si tenga conto innanzi tutto che la numerologia è alla base della formulazione del testo della Stele. Essa associa al numero un preciso valore logografico e non è da confondere con la ghematria <b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[1]</span></i></b>.</div><div><br /></div><div>Tutto ruota attorno ai numeri sacri.</div><div><br /></div><div>Tralasceremo di argomentare sulla scritta palese per concentrare la nostra attenzione sulle frasi occulte.</div><div><br /></div></div><div style="text-align: justify;">La prima frase mimetizzata è definita dal Prof. Sanna "<i>a cornice</i>" perché essa si sviluppa, partendo da una data riga (la quarta di nove), secondo un percorso dall'alto verso il basso in senso antiorario considerando le sole iniziali di riga, investe l'intera riga 9, continua in verticale dal basso verso l'alto utilizzando le lettere di fine riga, segue, a ritroso, utilizzando l'intera prima riga (quella mancante) e termina con le iniziali della 2° e 3° riga.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La seconda frase mimetizzata, definita "<i>serpentiforme</i>", segue un andamento dall'alto verso il basso in posizione mediana del corpo scrittorio palese.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Col mio studio non entrerò minimamente nella interpretazione del documento norense (non è questo lo scopo), ma cercherò solo, e ribadisco "solo", di verificare se sia possibile quel gioco a rebus, che sa di cruciverba, che il Prof. Gigi Sanna ci propone quale espediente scrittorio utilizzato dall'antico scriba per nascondere le parole dedicate alla divinità. E questo perché alcuni studiosi ritengono che questo "mimetismo" sia solo frutto del caso e non opera di ingegno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Di primo acchito il dubbio che la scritta sia frutto di un caso fortuito è feroce, perché è difficile pensare che una frase articolata possa contenerne una seconda che sfrutta l'intera prima riga e la nona e le lettere iniziali e finali delle altre righe, dalla seconda all'ottava; e non solo, ma incorpora una seconda frase nella parte mediana usando una sola lettera per ogni riga.</div><div style="text-align: justify;">Ma l'ingegno umano è tale, in ogni epoca, che nulla o quasi lo limita.</div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">***</div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">1. Un po' di storia</span></b></i></div><div style="text-align: justify;">Nel 2009 esce fresco di stampa, bilingue, di Gigi Sanna, "La Stele di Nora - il dio, il dono, il santo" P.T.M. Editrice.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un libro rivoluzionario nell'ambito della decodifica di quell'intruglio di parole che tanta pena ha dato a generazioni di epigrafisti che, ognuno col suo metodo e il suo bagaglio culturale, hanno tentato una traduzione di quel "guazzabuglio" - cento teste, cento versioni - le più disparate e, ahimè le più disperate, in certi casi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Fatto sta che la Stele di Nora è tanto criptica nella sua ostentata semplicità di noti grafemi di tipologia "fenicia", che non basta leggerla secondo il consueto modo di procedere, ma è necessario leggerla secondo un "multi linguaggio", che prevede l'uso non solo di parole correnti del semitico, ma anche di monogrammi (לש - SL - agglutinati, ad esempio) e logogrammi (un segno una parola), tanto da riuscire solo in quel modo a far emergere da quella scritta un significato congruo che ha attinenza con la Sardegna (vi è menzionata TRSS E GRS), con riferimenti anche al popolo di Nora e un messaggio da lasciare ai posteri di un "santo" tutto sardo: Ephis.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Secondo il Prof. G. Sanna la <u>scritta palese</u> recita, seguendo una lettura da destra verso sinistra:</div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;">[Luce eminente Lui] in Tharros e Goras. Lui Padre Signore Giudice. Pace Lui Toro. Dio degli Eserciti stellari. Dono dei Norani al Figlio di Nogar Lefes eminente.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma la scritta non finisce con questa formula dedicatoria palese; perché il Prof. Sanna individua quella che lui definisce "<i>lettura a cornice</i>"; ossia una frase con lettura in sequenza circolare.</div><div style="text-align: justify;">La scritta è composta dalle lettere di inizio e fine delle righe 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e dalle intere righe uno e nove. La frase è una formula sacra nascosta, resa evidente anche al profano (per nostra fortuna), dalla famosissima parola semitica ŠLM. Bella, stampata lì, quasi un faro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7N2aDZCgjOiT-Ar-q_NAUoOOiD-F9O3PaSz29e0uDdENWj11eCQC8Xy77duuEvBdYVKUvzQKIhMSpIQfvmgM4Hn-xx2FZVIre8OWgKmNATSntBhjFiiXxixZwDqKkBkoWBmw1Wj2WLoDz9JxpCOr9DpB_x21sOIdJWf5I7D-jg5bOgxoAasmHiMMD/s2825/YY5.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2825" data-original-width="1473" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7N2aDZCgjOiT-Ar-q_NAUoOOiD-F9O3PaSz29e0uDdENWj11eCQC8Xy77duuEvBdYVKUvzQKIhMSpIQfvmgM4Hn-xx2FZVIre8OWgKmNATSntBhjFiiXxixZwDqKkBkoWBmw1Wj2WLoDz9JxpCOr9DpB_x21sOIdJWf5I7D-jg5bOgxoAasmHiMMD/s320/YY5.png" width="167" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig. 2</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quella, "<b><span style="font-family: Times New Roman, serif;">š</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">lm</span></b>", che significa "pace o sii in pace", è scritta, quale trilittero ebraico per ben due volte nella suddetta cornice (Fig. 3).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'intera sequenza "a cornice" recita:</div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;">Pace luce eminente che ti umili. Pace cuore e figlio irrigato dal Sole Toro Lui.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma non è tutto, perché vi è una terza frase mimetizzata (Fig. 4), posta in posizione mediana che recita:</div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #cc0000;">Lui Sole Signore Toro Padre nonno eminente.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I negativisti hanno subito gridato al "caso", non potendo o non volendo, loro, dare altra spiegazione alla stupefacente combinazione; ma nessuna obiezione, basata su una qualche spiegazione razionale, è stata ancora formulata per dimostrare che nella Stele di Nora non vi è alcuna scritta occulta.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nessuno ha mai scritto o detto del perché non si possa impostare volutamente una scritta secondo i canoni individuati dal Prof. Sanna nella Stele di Nora: Nessuno!</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Avessimo sentito o letto di <u>fondate</u> obiezioni in tal senso, ci saremmo messi l'animo in pace e apposto al dilemma una definitiva (forse, o forse no) <i>crux desperationis</i>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La risposta di costoro, invece, è stata quella più facile: "<i>è frutto del caso</i>", hanno scritto e detto, senza cimento alcuno. Poi, solo il silenzio teso ad accantonare il problema nel limbo delle bizzarre casualità. Quella casualità che mai ammette replicazione.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma in questo caso la replicazione non vi è stata perché nessuno si è dato la pena di verificare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il "negativista" in genere non è obbiettivo; non si pone nei panni della parte avversa, forse per latente egoismo e prevenuto stato d'animo che gli suggerisce d'esser nel giusto a priori. Per tanto non ci prova neppure a trovare una verità a lui favorevole o contraria. Il dogma, che dubbio alcuno ammette, lo assale, lo avviluppa e lo costringe al proprio volere.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">2. Una verifica senza preconcetti - una sfida</span></b></i> </div><div style="text-align: justify;">Siamo arrivati a oggi, e dopo 14 anni dalla pubblicazione de "<i>La Stele di Nora</i>" è giunto il momento di rompere gli indugi. E lo facciamo dopo aver osservato e studiato delle epigrafi che vengono da molto lontano.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Stiamo parlando del "<a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2023/05/nel-piombetto-di-monte-ebal-un_26.html" target="_blank">piombetto di Monte Ebal</a>" in Palestina e della maledizione scritta su una lastra trovata nella sorgente di Gihon presso Gerusalemme.</div><div style="text-align: justify;">Studiando questi due reperti mi è venuta in mente la scrittura nascosta della Stele di Nora; benché in quei due reperti levantini la scrittura mimetizzata sia stata usata nel più semplice dei modi; non ha la struttura complicata e ferrea della Stele di Nora. Ma poco importa, l'importante è che il "mimetismo" sia stato usato pure in quelli.<b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[2]</span></i></b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Di questo ne scriveremo in un altro studio dove confronteremo la Stele di Nora coi reperti dell'area Palestinese.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si è gridato al "caso", abbiamo detto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma il caso ha ben poco a che fare con la Stele di Nora, perché quelle parole a noi note che emergono con prepotenza dal documento (i due ŠLM di Fig. 3) sono il risultato di un attento gioco di incastro di parole, e in ragione di ciò, esse non possono essere isolate, ma fanno di certo parte di una frase di senso compiuto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl1leXgzvoWOprU8t1iHcWkebU7RepIs2xHm3rDXPxqG60uIeIuQOFCGsk14RqE6tqmQmhHejGIebphIrGU9_CfePNOgvmJ1hx0Mw15gnk7Y4-hyk6nkPd9LkKOG-PXKuLOsdBYPAuUxgVbsp8BvIQiZqk9IO1FkdGueHzXWNcSvProxTCRfA1wPYN/s2825/YY6.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2825" data-original-width="1473" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl1leXgzvoWOprU8t1iHcWkebU7RepIs2xHm3rDXPxqG60uIeIuQOFCGsk14RqE6tqmQmhHejGIebphIrGU9_CfePNOgvmJ1hx0Mw15gnk7Y4-hyk6nkPd9LkKOG-PXKuLOsdBYPAuUxgVbsp8BvIQiZqk9IO1FkdGueHzXWNcSvProxTCRfA1wPYN/s320/YY6.png" width="167" /></a></div><div style="text-align: center;"><b><i>Fig. 3</i></b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il matematico direbbe che, statisticamente, è estremamente improbabile che la combinazione di lettere sia dovuta a mero caso. Ma a noi non basta la consulenza, se pur solida, del matematico. A noi servono prove concrete per mettere a tacere coloro che pensano si sia verificata quella combinazione di 1 su 1 seguito da decine di zeri che avrebbe restituito la frase "a cornice" per puro caso; zeri che potrebbero aumentare ancor più di numero se consideriamo anche la seconda frase nascosta (Fig. 4).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLo1OcumjavvQijC3G_cuMM0iqTLoHYqbUgu6n14l7viWYp6oi9hknX1a0e_j5dOcd0RiVRQ24Vh0ipaYf54YHgNZhcQxjtFrigVIToN0j53egxZKd68_NrVWW-UmaaNl7s2xMPOc__tCInRvr-RXEb7N3AV-6oPchRqUdW-6sesR6GlomVNypuj5c/s2927/yy6.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2927" data-original-width="1513" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLo1OcumjavvQijC3G_cuMM0iqTLoHYqbUgu6n14l7viWYp6oi9hknX1a0e_j5dOcd0RiVRQ24Vh0ipaYf54YHgNZhcQxjtFrigVIToN0j53egxZKd68_NrVWW-UmaaNl7s2xMPOc__tCInRvr-RXEb7N3AV-6oPchRqUdW-6sesR6GlomVNypuj5c/s320/yy6.jpg" width="165" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig. 4</b></div><br /> </div><div>Lo faremo con un esperimento.</div><div><br /></div><div><i><b><span style="font-size: large;">3. L'esperimento</span></b></i></div><div><i><b><span style="font-size: large;">3.</span><span style="font-size: medium;">1 Il cliché di riferimento</span></b></i></div><div style="text-align: justify;">Useremo un procedimento dettato dalla logica e dalla paziente ricerca e analisi di frasi, parole, lettere e loro combinazioni.</div><div style="text-align: justify;">Lo faremo usando la nostra lingua, l'italiano, forzando, lì dove è possibile, le parole secondo l'uso di certa poesia.</div><div style="text-align: justify;">Vi dirò che non è stato facile arrivare al risultato finale; ma quello ottenuto, lo vedremo, è del tutto soddisfacente circa l'intento di dimostrare che si può scrivere in modo nascosto secondo regole ben definite.<b><i> <span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[3]</span></i></b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Iniziamo, avvertendo il lettore, che cercheremo di "scopiazzare" (per così dire) la Stele di Nora; per tanto ad un testo di un certo tono, accosteremo una frase nascosta scritta secondo il credo che emerge dalla religione sarda di età nuragica.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La Stele di Nora presenta in sostanza una sequenza di parole che seguono un costrutto numerologico:</div><div style="text-align: justify;">9 righe</div><div style="text-align: justify;">48 grafemi secondo il multiplo del 12</div><div style="text-align: justify;">3 agglutinamenti di lettere</div><div style="text-align: justify;">3 piani di lettura, uno epigrafico palese, uno tra l'epigrafico e il metagarifoco nascosto e uno numerologico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel nostro esperimento useremo anche noi <u>9 righe</u> di scrittura, un numero di lettere alfabetiche pari ad un multipolo di <u>12 (48, 60, 72)</u> in carattere latino maiuscolo <b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[4]</span></i></b> ,<u> 3 agglutinamenti</u> di lettere e <u>3 livelli</u> di scrittura.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma quale è il metodo da seguire per comporre la frase con queste regole?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><i><span style="font-size: large;">3.</span><span style="font-size: medium;">2</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">alla base del metodo</span></i></b></div><div style="text-align: justify;">Ripensando alla Stele di Nora, subito mi viene in mente la frase "a cornice" e la frase centrale "serpentiforme".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La domanda è: che significato dobbiamo dare a queste due forme, e perché lo scriba ha voluto creare due frasi con tale percorso geometrico?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lasciamo la domanda in sospeso, benché la voglia di rispondere sia incalzante, perché abbiamo detto che non cercheremo di interpretare la Stele di Nora. Consci del fatto, però, che la frase nascosta ebbe inizio nella mente dell'antico scriba proprio da quel "circuito di lettere" e da quella frase "serpentiforme" al suo interno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Andiamo ad analizzare il metodo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><i><span style="font-size: large;">4.</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Impostazione del metodo</span></i></b></div><div style="text-align: justify;">Il secondo passo sicuramente è quello di ideare la frase "a cornice" che sarà poi mimetizzata, ossia quella che sarà letta seguendo le lettere iniziali e finali di ogni riga della "frase palese" (<i>che ancora non abbiamo ideato</i>) secondo un circuito, che sia esso destrorso o sinistrorso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Perché partire dalla frase a cornice anziché da quella palese?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Se partissimo dal testo palese (composto da 48, 60 o 72 caratteri) dovremmo lasciare al caso lo sviluppo di una frase a cornice con senso compiuto. Useremmo in sostanza il lessico normalmente usato (composto da poche migliaia di parole) per adattare ad esso una frase piuttosto corta, accomodandola in qualche modo anche con parole inusuali e/o obsolete. Le probabilità di riuscire nell'intento sarebbero piuttosto scarse.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Se invece impostiamo a priori la frase <i>a cornice</i> (24 caratteri) con un lessico tutto sommato normale, sarà più facile comporre la frase palese (composta da un numero più elevato di caratteri: doppio - 48 - e finanche triplo - 72 -, rispetto alla frase a cornice), facendo uso di un lessico (<i>un calderone di 250.000 parole</i>) che spazia dal moderno a quello dantesco più antico. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Tutto il corpo scrittorio sarà ideato tenendo ben presente la numerologia. Per tanto avremo una <u>numerologia palese</u> legata alla <u>frase palese</u> (48, 60 o 72 lettere) e la numerologia, <u>ancora palese,</u> legata al numero di lettere della frase a cornice <u>mimetizzata</u> (24 lettere); per passare poi alla <u>numerologia nascosa</u> della terza frase <u>mimetizzata</u> (9 o 7 lettere) e a quella, anche <u>nascosta</u>, legata ai livelli di lettura ( in numero di 3: palese, mimetizzata e quella tra il metagrafico e il numerologico).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'inizio della frase <i>a cornice</i> sarà dettato, come nella Stele di Nora, dal punto più congeniale che si manifesta nel mutuo rapporto tra la disposizione della frase ad andamento circolare (<i>che impostiamo d'imperio</i>), e la frase esplicita (<i>quella di cui ancora non conosciamo il tenore</i>); per tanto la frase mimetizzata potrebbe iniziare nella prima riga, ma anche nella seconda o la terza o qualunque altra riga possa essere adatta. In sostanza la scritta nel corso della composizione potrebbe scorrere da una riga all'altra, lungo il circuito, in modo da adattarsi alla bisogna, nel momento in cui l'iniziale posizione scelta non fosse congeniale.</div><div><br /></div><div>Abbiamo deciso di scrivere un testo religioso in stile "nuragico" che recita:</div><div><br /></div><div><i style="font-weight: bold;">PACE FIGLIO DI EL TORO, PACE A TE<span style="color: #cc0000;">*</span> </i>(25 caratteri)</div><div><span style="color: #cc0000;">* <span style="font-size: x-small;">non a caso ho inserito per due volte la parola PACE, come nella Stele di Nora; e questo per dimostrare che la composizione è neutra rispetto alla lingua usata. Per quanto riguarda il numero di caratteri (25) sarà adottato l'escamotage dell'agglutinamento di lettere.</span></span></div><div><br /></div><div>e lo disponiamo secondo lo schema di Fig. 5:</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRrzsDPUJgx2AoP4KYL6LOlQb481rdn-tDH5InkXS8lNPw-xTWQKvMGdWD3O25BcUWhCMKSG7o2tEybliR3StHIWyPIGCxpn_iRdGost0f8WBRMUqTDFjH2lil_q_d4JRuupI0IvYlRvDQHm3vXPr0sm9BW_oiRoQIdhH-PgyNAtcie2VqcFTmbD4/s445/XX13.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRrzsDPUJgx2AoP4KYL6LOlQb481rdn-tDH5InkXS8lNPw-xTWQKvMGdWD3O25BcUWhCMKSG7o2tEybliR3StHIWyPIGCxpn_iRdGost0f8WBRMUqTDFjH2lil_q_d4JRuupI0IvYlRvDQHm3vXPr0sm9BW_oiRoQIdhH-PgyNAtcie2VqcFTmbD4/s320/XX13.jpg" width="216" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig. 5</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">A questo punto potrei iniziare a comporre la frase palese, ma così facendo dovrei affidare al caso la composizione della frase centrale; la qual cosa sicuramente sarebbe inconcludente. Per tanto è necessario avere almeno una traccia da seguire.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><b><i><span style="font-size: large;">5.</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Impostazione della frase centrale</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both;">La frase sarà formata da 7 caratteri, uno per ogni riga interna; ma non si esclude l'uso di tutte le righe.</div><div class="separator" style="clear: both;">Il testo, ancor più breve e semplice di quello a cornice, si presta a facile modifica dell'ordine degli elementi della frase.</div><div class="separator" style="clear: both;">Questa frase la svilupperemo ricorrendo, eventualmente, <span style="text-align: left;">allo escamotage della legatura di lettere come previsto nella scrittura sarda di età nuragica e usata di fatto anche nella Stele di Nora oppure, lì dove ci è consentito dalla lingua italiana, operando troncamenti di parole o altro sistema attestato in letteratura. Lo stesso faremo col testo della frase palese.</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Il tenore di questa frase, che segue e completa la prima: "<i style="font-weight: bold; text-align: left;">PACE FIGLIO DE EL TORO, PACE A TE</i> ", potrebbe essere: "<i><b>NELLA TUA CASA</b></i>" oppure: "<b><i>VIENE DA DIO</i></b>". Ma sin d'ora avverto che le due frasi, e altre ancora, essendo composte una da 12, l'altra da 10 lettere, dovranno esser accorciate e forse anche modificate senza alterarne comunque il senso, per tanto potrà essere:</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b>IN TUA CASA </b>o</div><div class="separator" style="clear: both;"><b>IN CASA TUA</b></div><div class="separator" style="clear: both;">Inteso nel senso di "pace a te nella tua [nuova] casa"</div><div class="separator" style="clear: both;">e ancora:</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><b>IN SUA CASA </b>o</div><div class="separator" style="clear: both;"><b>IN CASA SUA</b></div></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;">Inteso nel senso di "pace a te nella casa di Lui, ossia di Dio."</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both;"><b>CON LUI SIA</b> o</div><div class="separator" style="clear: both;"><b>SIA CON LUI</b></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b>VIENE CON DIO</b> o</div><div class="separator" style="clear: both;"><b>VIENE DA DIO </b>o</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b>CON DIO VIENE </b>o</div><div class="separator" style="clear: both;"><b>DA DIO VIENE </b>etc.</div><div class="separator" style="clear: both;">inteso nel senso di "la pace a te viene con dio"</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Ben dieci possibilità che certamente aiuteranno a portare felicemente a termine l'incarico.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Per tale ragione la terza frase non sarà inserita a priori all'interno della frase <i>a cornice</i>, perché essa sarà il risultato di "aggiustamenti" in corso d'opera.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;">Si avverte inoltre, che questa terza frase, con ogni probabilità darà la posizione finale del testo all'interno dello spazio scrittorio nel momento in cui scegliamo di ordinarla (la terza scritta) nel modo più appropriato.</div></div></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"> Il modo più sbrigativo sarebbe quello di ordinarla in perfetto senso verticale, ma ciò contrasterebbe col suo carattere criptico (è lo scriba che guida il gioco ed è lui che detta le regole). Per tanto essendo questa frase da nascondere il più possibile ad occhi indiscreti, lo scriba disporrà l'ordine secondo una sua idea, legata, lo abbiamo già detto, ad un ben preciso significato logografico.</div><div class="separator" style="clear: both;">Per tanto non ci si aspetti, alla fine dell'operazione, una composizione scrittoria della frase palese disposta in modo ordinato o per lo meno simmetrico.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b><i><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Procediamo al</span></i></b><b><i><span style="font-size: medium;">la composizione della frase palese</span></i></b></div></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Abbiamo dettato le regole iniziali e composto le due frasi da mimetizzare, per tanto siamo ora in grado di procedere alla composizione del testo palese: la frase "facile" da leggere.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">All'interno dello schema di Fig. 5 dovremmo comporre la frase di senso compiuto che in qualche modo sia associabile alla frase <span style="text-align: left;">della cosiddetta cornice.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Il testo non potrà evadere la cornice; dovrà contenere il necessario numero di lettere e tornerà a capo lì dove la parola che si va inserendo contiene la lettera che coincide con quella della cornice stessa. La lettera della parte tronca coinciderà con quella iniziale della riga successiva. Si dovrà in sostanza cercare le parole più opportune e bilanciare il numero di lettere per ogni riga in modo da ottenere una frase che conti </span><span style="text-align: left;">48, 60 o 72 lettere.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Descritto così parrebbe un compito piuttosto arduo da portare a termine.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Naturalmente useremo, come già anticipato, tutti gli artifici utilizzati nella Stele di Nora, tra i quali vi è il troncamento della parola in qualsiasi punto per il ritorno a capo, la soppressione sia degli spazi tra una parola e l'altra, che della punteggiatura, nonché l'agglutinamento di lettere.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Alla fine del laborioso processo, otteniamo quattro risultati, il primo con 72 caratteri, il secondo, il terzo e il quarto con 60 caratteri.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><b style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">1</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Il testo delle quattro frasi </span></i></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><b>Il primo esempio conta 72 caratteri e recita:</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">ETAECA-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">PAC<span style="background-color: #fcff01; color: red;">I</span>TAP-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">AIO<span style="background-color: #fcff01; color: red;">N</span>FUO-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">CA<span style="color: #2b00fe;"><u>Ԙ</u></span>ALLODEOCO<span style="background-color: white;">M</span>E<span style="background-color: #fcff01;"><span style="color: red;">T</span></span>R-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E<span style="background-color: #fcff01; color: red;">V</span><span style="background-color: white;">I</span>PRO-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">F<u><span style="color: #2b00fe;">ER</span></u>TISONO<span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span><span>L</span>T-</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">IMON<span style="background-color: #fcff01; color: red;">C</span>HEL</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">GONFI<span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span>\</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> <span style="background-color: white; color: #2b00fe;"><u>EE</u></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> LI OD/</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><i><span style="color: #cc0000;">Età e capacità paion fucocare allo deo, come trevi proferti sono al timon che 'l gonfia e li ode</span></i><span style="background-color: white; color: #2b00fe;">*</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">La frase, </span><span style="text-align: left;">con tre agglutinamenti di lettere, contiene la frase nascosta che</span><span style="text-align: left;"> recita: </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">IN TUA</span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;"> CA</span><span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="color: #2b00fe;">*</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="background-color: white; color: #2b00fe;">* Si vedano le spiegazioni infra </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="color: #2b00fe;">§6.4 e successivi</span></span><span style="background-color: white; color: #2b00fe;">.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><span style="color: #2b00fe;"><br /></span></span></div></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><b>Il secondo esempio, più conciso, conta 60 caratteri e recita:</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">ETAECA</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">PA<span style="background-color: white;">I</span></span><span style="background-color: #fcff01; text-align: left;"><span style="color: red;">C</span></span><span style="text-align: left;">TA</span><span style="color: #2b00fe; text-align: left;"><u>AP</u></span><span style="text-align: left;">P</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">AI<span style="color: red;"><u style="background-color: #fcff01;">O<span>N</span></u></span>O</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">CO<span style="background-color: white;">M</span><span style="background-color: #fcff01; color: red;"><u>EL</u></span>ITR</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">E<span style="background-color: #fcff01; color: red;">V</span><span style="background-color: white;">I</span>PRO</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">F<span>ER</span>T<span style="background-color: #fcff01; color: red;">I</span><span style="background-color: white;">A</span>LT</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">IMON<span style="background-color: #fcff01; color: red;">E</span><span style="background-color: white;">C</span>HEL</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">GO<span style="background-color: #fcff01; color: red;">N</span>FI<span style="background-color: white;">A</span>\</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> <u><span style="color: #2b00fe;">EE</span></u></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> LIOD/</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><i>Età e capacità appaiono come li trevi proferti al timone che 'l gonfia e li ode</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">La frase, con tre agglutinamenti di lettere, contiene la frase nascosta che recita: </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">CON EL VIEN</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><b>Il terzo esempio, conta 60 caratteri e recita:</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">ETAECA</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">PAC<span style="background-color: #fcff01; color: red;">I</span></span><span style="text-align: left;">TA</span><span style="color: #2b00fe; text-align: left;"><u>AP</u></span><span style="text-align: left;">P</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">AI<span style="background-color: white;">O</span><span style="background-color: #fcff01; color: red;">N</span>O</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">CO<span style="background-color: white;">M</span><span style="background-color: white;">E</span>I<span style="background-color: #fcff01; color: red;">T</span>R</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">E<span style="background-color: #fcff01; color: red;">V</span><span style="background-color: white;">I</span>PRO</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">FF<span style="color: #2b00fe;"><u>ER</u></span>T<span style="background-color: white;">I</span><span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span>LT</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">IMON</span><span style="background-color: white; text-align: left;">E</span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">C</span><span style="text-align: left;">HEL</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">GO<span style="background-color: white;">N</span>FI<span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span>\</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> <u><span style="color: #2b00fe;">EE</span></u></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> LIOD/</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><i>Età e capacità appaiono come i trevi profferti al timone che 'l gonfia e li ode</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">La frase, simile ma non esattamente uguale alla precedente, con tre agglutinamenti di lettere, contiene la frase nascosta che recita: </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">IN TUA</span><span style="background-color: #fcff01; color: #2b00fe; text-align: left;"> </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">CA</span></div><div><br /></div><div><b>Il quarto esempio, conta 60 caratteri e recita:</b></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">ETAECA</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">PAC<span style="background-color: #fcff01; color: red;">I</span></span><span style="text-align: left;">TA</span><span style="text-align: left;">P</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">AI<span style="background-color: white;">O</span><span style="background-color: #fcff01; color: red;">N</span>O</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">CO<span style="background-color: white; color: #2b00fe;"><u>M</u></span><span><span style="background-color: white;"><u><span style="color: #2b00fe;">E</span></u></span><span style="background-color: #fcff01; color: red;">S</span></span><span style="background-color: white;">TITR</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">EV<span style="background-color: white;">I</span>P<span style="background-color: #fcff01; color: red;">U</span>RO</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">FF<span style="color: #2b00fe;"><u>ER</u></span>TI<span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span>LT</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">IMON</span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">C</span><span style="text-align: left;">HEL</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">GO<span style="background-color: white;">N</span>FI<span style="background-color: #fcff01; color: red;">A</span>\</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> <u><span style="color: #2b00fe;">EE</span></u></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> LIOD/</span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><i>Età e capacità paiono come 'sti trevi pur offerti al timone che 'l gonfia e li ode</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><i><br /></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; color: black; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">La frase, con tre agglutinamenti di lettere, contiene la frase nascosta che recita: </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">IN SUA</span><span style="background-color: #fcff01; color: #2b00fe; text-align: left;"> </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">CA</span></div></span></div><div><span style="color: #cc0000; text-align: left;"><i><br /></i></span></div></span></div></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">In tutti i casi sono presenti tre agglutinamenti di lettere (Fig. 6), con lo scopo di riportare il numero di caratteri a quello prefissato di 72 nei primi due casi o 60 nel terzo caso.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUIPfmpsx-lbgK8S424HjDVyd4IZK0jwCgvOPoZTtdc2QwkuZ8EFwH7nfRiBnIU31a8Fv2lX-oeBkoIObNP4NQXfjhdqgzTFbPuqpWTJHISHDoFCoSW0Gx3TAKBslDZowgFCbtvMiwFYpGpKVHAr0FpaHr2faE_ynkfW6y9Vxf118Lh9RVcPWhin6-/s550/XX88.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="471" data-original-width="550" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUIPfmpsx-lbgK8S424HjDVyd4IZK0jwCgvOPoZTtdc2QwkuZ8EFwH7nfRiBnIU31a8Fv2lX-oeBkoIObNP4NQXfjhdqgzTFbPuqpWTJHISHDoFCoSW0Gx3TAKBslDZowgFCbtvMiwFYpGpKVHAr0FpaHr2faE_ynkfW6y9Vxf118Lh9RVcPWhin6-/w200-h171/XX88.jpg" width="200" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><div style="text-align: center;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><b style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">2</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Il testo delle quattro frasi rispetta lo stesso tema </span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I quattro esempi hanno lo stesso tema scritto in maniere diverse e mostrano un tema adeguato anche nella frase nascosta internamente, ma hanno tutte e tre la frase a cornice identica.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Questo dimostra che si può predisporre a priori sia la frase a cornice sia quella interna benché vi siano delle restrizioni compositive di non poco conto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><i><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">3</span><span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: medium;">Disposizione della frase nello spazio di scrittura</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Vediamo ora come sarà disposta nello spazio scrittorio la frase del quarto esempio (Fig. 7), perché questa abbiamo scelto di proporre alla spiegazione.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhecX70Gx09glPuggRxNDk6TCc5H3gfLPFBJRoqdjYYbVma-nYIgdLRI6XBQy-hFXFEdCPMbnxXvngtGjHjD6ob3b10lr2W7qCRqkosqdvPPtPAQaeFGd6DK7Mh8Wb7aukRChkunG0dmxOr19IByg516nyLFpe8EhtLt3dGYSYKVk6Zi2r12tlGyrvY/s470/1A.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="462" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhecX70Gx09glPuggRxNDk6TCc5H3gfLPFBJRoqdjYYbVma-nYIgdLRI6XBQy-hFXFEdCPMbnxXvngtGjHjD6ob3b10lr2W7qCRqkosqdvPPtPAQaeFGd6DK7Mh8Wb7aukRChkunG0dmxOr19IByg516nyLFpe8EhtLt3dGYSYKVk6Zi2r12tlGyrvY/s320/1A.jpg" width="315" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig. 7</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">4 Leggiamo la frase</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Letta così, pronunciando riga per riga come fossero parole intere, non si capisce un granché; però leggendo con attenzione e slegando le parole a noi note, le une dalle altre e interponendo la giusta punteggiatura, si capisce il costrutto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">In sostanza per leggere questo testo occorre prestare attenzione ed essere presenti a noi stessi più di quanto si faccia normalmente per leggere. Alla fine si riesce a comprendere il senso della frase che recita:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><i>Età e capacità paiono come 'sti</i></b><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[5]</span></i></b><b><i> trevi</i></b><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[6]</span></i></b><b><i> pur offerti</i></b><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[7]</span></i></b><b><i> al timon, che 'l</i></b><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[8]</span></i></b><b><i> gonfia e li ode</i></b><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[9]</span></i></b><b><i>.</i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La composizione nasce spontanea, lì dove la mente elabora e cerca parole attinenti al tema.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;">La frase ha quel sapore di antico, usa termini non comuni e pure una elisione di vocale che sa tanto di dialetto toscano. Il timbro non poteva che essere fuori dal comune, data l'esigenza di seguire una regola ferrea. Tant'è che in genere i poeti seguono questo metodo per piegare la parola al loro pensiero, arrivando in taluni casi alla <i>licenza poetica.</i></div><div><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> E' questo il motivo che contraddistingue le scritte che devono seguire certe regole (Dante fu maestro). La frase pare misteriosa per certi accorgimenti non comuni che la contraddistinguo, che l'antico scriba (nei panni del quale ci siamo calati) inseriva di proposito allo scopo di palesare, ma non troppo, la parte misteriosa per destare l'attenzione di chi sapeva leggere tra le righe.<b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[10]</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Vediamo ora come suona la frase spiegandone il senso:<b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[11]</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b>Età e capacità (</b>esperienza personale<b>) paiono come questi trevi (</b>vele quadre<b>) pur offerti (</b>anche loro offerti<b>) al timone che li gonfia (</b>quando il timoniere vira col vento in poppa<b>) e li ode (</b>il timoniere sente il rumore del vento, ma col tatto sente anche la potenza delle vele nel condurre l'imbarcazione e quindi le guida<b>)</b></i>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per tanto il testo si riferisce all'uomo che dopo anni di studio ed esperienza vissuta, sembra sia guidato da un timone invisibile (la mano di dio?) nella ricerca della verità, come il timone, esponendola al vento, gonfia la vela e ne sente la sua potenza. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La frase contiene tre agglutinamenti di lettere per rispettare il numero previsto di 60 caratteri.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">5 La frase "a cornice" in evidenza</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Evidenziamo ora la <u>seconda frase</u>, quella mimetizzata "a cornice" (Fig. 8)</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhL5PdEoMN0MrD80VtIZ5pahyJWl0Zn7AG1OVvsjzAehb-aqONi9c9D2OojfXcujOXwQMMoDEUQp79En7HtYFKhN3-AWgfbtOijJjkoqf3PRjRMLufo6MgcpNqhkmWbSbKIQoikMT2HcxU1dPflLLsg0oOS9Ea8BapsHMm7WpccJ2xYL0N-3lv96gr/s462/1B.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="453" data-original-width="462" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhL5PdEoMN0MrD80VtIZ5pahyJWl0Zn7AG1OVvsjzAehb-aqONi9c9D2OojfXcujOXwQMMoDEUQp79En7HtYFKhN3-AWgfbtOijJjkoqf3PRjRMLufo6MgcpNqhkmWbSbKIQoikMT2HcxU1dPflLLsg0oOS9Ea8BapsHMm7WpccJ2xYL0N-3lv96gr/s320/1B.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Fig. 8</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La frase ha inizio dalla seconda riga di testo e sfrutta la legatura delle due <b>E</b>, usata per rispettare il numero di <b>24</b> caratteri di questa frase di <b>60</b> caratteri da me imposto nella frase palese.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per fare ciò ho dovuto ricorrere ad una strana fusione di caratteri, che di fatto agglutina<b><i> <span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[12]</span></i></b> le due <b>E</b> per indurre il lettore a leggere la<b> <u>E</u></b><u> congiunzione</u> (<i>della frase palese</i>)<u>,</u> che diventando "mostruosa" (<i>nel senso che dà mostra di se per attirare l'attenzione</i>), viene riutilizzata lì dove il trilittero "ODE", converge verso detta congiunzione e la sfrutta per completare la parola e la frase palese; dando modo a me, scriba improvvisato, di superar l'ostacolo, e di fatto scrivere nascostamente e con soli 24 caratteri la frase: <i style="font-weight: bold;">pace figlio de El toro, pace a te</i>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #2b00fe;">Apro una parentesi per dire che la frase "a cornice" così come qui viene proposta (Fig.8), non ha nulla di circolare nel senso geometrico del significato; e questo perché il testo è stato elaborato con un foglio elettronico, incasellando in modo ordinato le lettere. Evidentemente potremmo pure fare in modo, usando un programma di scrittura, di rendere più omogenea la spaziatura per avvicinarci ad una forma almeno pseudo circolare. Ma non ci sembra il caso di esser così pignoli</span><b><i> <span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[13]</span></i></b><span style="color: #2b00fe;">. Basti il senso di inizio e fine della frase, tra loro limitrofi, a rendere l'idea.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: #2b00fe;">Idea che invita a pensare al cerchio e/o all'uroboro.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">6.</span><span style="font-size: medium;">6 La frase "mediana" in evidenza</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Vediamo ora come è stata inserita la <u>terza frase</u> mimetizzata e quali espedienti abbiamo adottato per intarsiarla nascostamente nel testo (le lettere interessate sono quelle in campo giallo).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per continuità espositiva proponiamo la Fig. 9 che replica la Fig. 8.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8T_3iLPVmClpYCs2jcBF5WH3bupkKo5WrQmXOzAYi9kAyhRPZaAFaHwNbbI6asWLbPu-qnYheDfR3dST1BC1-a9ix8nYXOZI4qa2j-bDM9KR6_fDX8uY8Db46BIemXFDNYhB76iahgThM_8YLn9fU3TfXxnCHNdSWl1Jk42jqZn3ykFnJwj5x3qXZ/s460/1c.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="460" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8T_3iLPVmClpYCs2jcBF5WH3bupkKo5WrQmXOzAYi9kAyhRPZaAFaHwNbbI6asWLbPu-qnYheDfR3dST1BC1-a9ix8nYXOZI4qa2j-bDM9KR6_fDX8uY8Db46BIemXFDNYhB76iahgThM_8YLn9fU3TfXxnCHNdSWl1Jk42jqZn3ykFnJwj5x3qXZ/s320/1c.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: left;">Fig. 9</b></div></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><b><br /></b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div style="text-align: justify;">La frase recita: IN SUA CA che, con tutta evidenza, ha lo stesso significato della più prosaica "NELLA SUA CASA", che era una di quelle pensate sin dall'inizio. Si è operata la sostituzione della normale preposizione articolata NELLA, con la preposizione semplice IN, e il sostantivo CASA è stato sostituito con un suo troncamento arcaico: CA<b><i> <span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[14]</span></i></b>.</div><div style="text-align: justify;">Vi è da aggiungere, per completezza, che nel 1° e nel 3° esempio di frase palese, la <b>V</b> della parola TREVI, è stata utilizzata al posto della <b>U</b> nella parola TUA della frase nascosta, secondo una certa consuetudine che ancor oggi mostra pregevoli esempi nei caratteri cubitali di alcuni tribunali effigiati con la scritta TRIBVNALE.</div><div style="text-align: justify;">E' del tutto evidente che TREVI si legge "trevi" e non "treui" (che non trova riscontro nei vocabolari), come TVA si legge "tua" e non "tva" (anche questa inesistente), e TRIBVNALE si legge "tribunale" e non "tribvnale".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Insistiamo nel dire che è lo scriba che detta le regole, ma seguendo comunque delle regole.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Risulta evidente l'intenzione di dare alla frase un andamento sinusoidale, allo scopo di restituire in modo criptico il senso di <i><b>continuità</b></i> e <b><i>immortalità</i></b> dato dall'idea del serpente.</div><div style="text-align: justify;">Ma ribadiamo l'intenzione di non tradurne il significato, perché non è questo lo scopo di questo studio.</div><div style="text-align: justify;">Del resto avremmo potuto ordinare in perfetta linearità verticale la scritta<b><i> <span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[15]</span></i></b>, ma ciò avrebbe agevolato con una certa facilità l'individuazione della scritta.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><div><i><b><span style="font-size: large;">7.</span><span style="font-size: medium;"> La</span></b></i><i><b><span style="font-size: medium;"> numerologia</span></b></i></div></div></div><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">Se ora vogliamo inserire la numerologia possiamo comporre con quella una frase ulteriore, anch'essa molto nascosta. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">Contiamo:</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">Righe in numero di <b><span style="color: red;">9</span>.</b></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Lettere in numero di <b>60</b> (reiterazione per <b><span style="color: #2b00fe;">5</span></b> volte del <span style="color: #2b00fe; font-weight: bold;">12</span><span>)</span>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Lettere agglutinate in numero di <b><span style="background-color: red; color: #fcff01;">3</span></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Lettere della frase a cornice in numero di <b>24</b><b> (<span style="color: #ff00fe;">12+12</span>)</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Lettere della frase interna in numero di <b><span style="background-color: #b45f06; color: #04ff00;">7</span></b>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Livelli di scrittura in numero di <b><span style="color: #cc0000;">3</span></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><br /></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Mettendo i numeri in fila otteniamo: <b><span style="color: red;">9</span> - <span style="color: #2b00fe;">5</span> - <span style="color: #2b00fe;">12</span> - <span style="background-color: red; color: #fcff01;">3</span> - <span style="color: #ff00fe;">12+12</span> - <span style="background-color: #b45f06; color: #04ff00;">7</span> - <span style="color: #cc0000;">3</span></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">8.</span><span style="font-size: medium;"> L'intera frase passo passo</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Diamo
ora un senso logico e sequenziale alle frasi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Occorre
premettere però il significato logografico dei numeri<b><i><span style="background-color: #fcff01; color: red; font-size: xx-small;">[15]</span></i></b> per
comprendere appieno il significato della frase completa.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">3
significa: Dio, determinativo Lui, ma anche luce intesa quale percorso luminoso del sorgere, distendersi nell'arco celeste e del tramontare giornaliero, come intuisce il Prof. Sanna studiando anche la scrittura criptica etrusca, che molto prese da quella nuragica.</span></p><p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">5
significa: potenza</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">7
significa: santità</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">9
significa: immortalità</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">12
significa: luce del sole o della luna (<i>inteso nel senso di ciclo annuale scandito dal sole e dalla luna assieme. L'espressione tutta sarda "<b>pro su santu doxi!</b>" tradotto "<b>per il santo dodici!</b>" proprio a questo allude: alla luce divina materializzata dai 12 mesi scanditi dalla Luna nel ciclo solare. Non vi è il 12 senza la Luna.</i> ndr)</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Spiegheremo
e ricostruiremo la frase immedesimandoci in uno scriba che voglia
leggere il lavoro di un suo collega; oppure ci mettiamo nei panni di uno studioso che col suo bagaglio culturale, accumulato in decenni di
studi, voglia interpretare la frase.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Di
primo acchito, osservando la scritta, siamo tentati di leggerla come normalmente facciamo, ma essa non
è vergata secondo il consueto canone.</p><p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Cerchiamo di interpretarla e ci
accorgiamo che essa è scritta in italiano, ma non quello corrente;
per tanto solo dopo un poco riusciamo a leggere e capire il suo
significato che recita prosaicamente <span style="color: black;">–
</span><span style="color: #ff3333;"><b style="font-style: italic;">Età
e capacità paiono come queste vele, pure [</b><i>loro, come l'uomo a dio</i><b style="font-style: italic;">] offerte al timone che le
gonfia e le sente </b></span><span style="color: black;">–
</span>.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Mentre
leggevamo il testo, la nostra attenzione è stata attratta da tre monogrammi
formati da due lettere scritte in legatura (numerologia: <span style="color: #ff3333;"><i><b>3</b></i></span>).</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Invogliati
da quel particolare “numerologico” contiamo il numero di lettere
della frase: 60, ossia 5 volte 12<span style="color: black;"> (numerologia: </span><span style="color: #ff3333;"><i style="font-weight: bold;">5
di 12</i>)</span>;
e notiamo ancora che l<span style="color: black;">a
frase è disposta su 9 righe di scrittura (numerologia:</span><span style="color: black;"> </span><span style="color: #ff3333;"><i><b>9</b></i></span><span style="color: black;">)</span><span style="color: black;">.</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">Notiamo
“per puro caso” (?) che le lettere iniziali della 2</span><span style="color: black;"><sup>a</sup></span><span style="color: black;">,
3</span><span style="color: black;"><sup>a</sup></span><span style="color: black;">,
4</span><span style="color: black;"><sup>a</sup></span><span style="color: black;">,
e 5</span><span style="color: black;"><sup>a</sup></span><span style="color: black;">
riga compongono la parola “</span><span style="color: black;"><i>pace</i></span><span style="color: black;">”.
Continuiamo a leggere in senso antiorario e man mano che percorriamo
il perimetro scrittorio, leggiamo – </span><span style="color: #ff3333;"><i><b>pace
figlio de El toro, pace a te </b></i></span><span style="color: black;">–. Sorpresi dalla scritta nascosta ci domandiamo che significato possa avere la scritta <i>a cornice</i> se non
quella di evocare il cerchio e quindi la continuità. Una sorta di uroboro che si chiude ad anello</span><span style="color: black;">.</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Contiamo, in numero di 24, le lettere che compongono la frase a cornice (numerologia<span style="color: black;"> </span><span style="color: #ff3333;"><b style="font-style: italic;">12+12</b></span><span style="color: black;">)</span>.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Pensiamo
di aver terminato la lettura. Ma noi sappiamo che gli scribi di età
nuragica usavano in modo assillante il numero 3 divino, per tanto la
frase risulta monca, essendo composta da solo due parti: una frase
palese e una frase nascosta. Manca di sicuro una terza frase,
anch'essa nascosta.<span style="color: black;">
E la cerchiamo all'interno del testo, come quella presente nella
Stele di Nora.</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Tentiamo la lettura partendo dalla prima lettera a sinistra della prima riga, ma dopo un poco ci rendiamo conto che alcun risultato si riesce a raggiungere; per tanto evitiamo l'uso delle lettere già utilizzate per due volte consecutive (<i>ossia quelle usate
per la frase a cornice</i>) e tentiamo di leggere, partendo dalla seconda
riga a scendere, la prima lettera utile da sinistra, accoppiando ad
essa una delle lettere contigue della riga successiva, e così via
per tutte le lettere della seconda riga e, a cascata tutte le lettere
di ogni riga sottostante, fin quando non troviamo una frase che possa
soddisfare la nostra ricerca.</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">Tra
le centinaia di sequenze possibili ve ne sono pocchissime che soddisfano il nostro requisito, una di esse è la frase – </span><span style="color: #ff3333;"><i><b>in sua ca'</b></i></span><span style="color: red;"><i><b>
</b></i></span><span style="color: black;">–,
composta da 7 lettere (numerologia: </span><span style="color: #ff3333;"><i><b>7</b></i></span><span style="color: black;">) e disposta in modo sinuoso</span> all'interno della frase a cornice, tanto da intuire che di quella è continuazione naturale in forma di "uroboro" il cui corpo, fin verso la coda si snoda all'interno della frase a cornice (Fig. 10).</p><p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Per tanto la scritta mimetizzata è un unica frase sinuosa come il serpente, simbolo di eternità e rigenerazione, suddivisa in due parti: una semi-palese, la seconda estremamente nascosta.</p><p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5EKfrJ9OQMGRBQAokr96_D-perXjH5g0Yt8yMmUXhUcu1OWh1cnZhEkNuNkHha9FSEFuPSRLocO73BvXyKfv0Ultg_lDg8O4H1Wyn8tlUhKDQ5zo4W0I8lz1OPTVF9OuWjtTrQpODKCrpax8ZHuSeI2O4F5pzs7cJ6CLzvciOoFe0loYnmMEVnFw-/s460/1D.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="460" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5EKfrJ9OQMGRBQAokr96_D-perXjH5g0Yt8yMmUXhUcu1OWh1cnZhEkNuNkHha9FSEFuPSRLocO73BvXyKfv0Ultg_lDg8O4H1Wyn8tlUhKDQ5zo4W0I8lz1OPTVF9OuWjtTrQpODKCrpax8ZHuSeI2O4F5pzs7cJ6CLzvciOoFe0loYnmMEVnFw-/s320/1D.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 10</div>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;">Infine, vi è da notare il numero 3: </span><span style="color: #ff3333;"><b>3</b></span><span style="color: black;">
monogrammi, </span><span style="color: #ff3333;"><b>3</b></span><span style="color: black;">
frasi con </span><span style="color: #ff3333;"><b>3</b></span><span style="color: black;">
livelli di scrittura (una palese, una un po' nascosta, la terza
completamente mimetizzata) </span><span style="color: #ff3333;"><b>3</b></span><span style="color: black;">
modi di scrivere (lineare, logografica e numerologica). Ossia un </span><span style="color: #ff3333;"><i><b>3
continuo</b></i></span><span style="color: black;">.</span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Leggiamo
ora per intero la frase:</p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Età
e capacità paiono come queste vele, pure, offerte al timone che le
gonfia e le sente </span></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">3</span></b></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">,
</span></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">
5 di 12 -</span></b></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"> </span></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">9</span></b></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">.</span></i></span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Pace
figlio de El toro, pace a te in sua ca' <b>eterna</b> </span></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">12+12 - 7 - 3 continuo</span></b></i></span><span style="color: #ff3333;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">.</span></i></span></p>
<p style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">Lascio
al lettore la sostituzione di ogni numero col corrispondente valore logografico.</p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><i><span style="font-size: large;">Facile no?!</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">9.</span><span style="font-size: medium;"> Conclusioni</span></b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E' molto probabile che questo fu il metodo utilizzato dallo scriba per redigere la Stele di Nora.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per tanto nessuna coincidenza fortuita vi è in quella scritta, ma un intento scrittorio programmato e sopraffino.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Quali mezzi sono stati Adottati?</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Per quanto mi riguarda ho fatto largo uso degli strumenti informatici, vocabolari cartacei e online, testi quali "La Divina Commedia" e "Il Decameron", per reperire gli esempi di parole ormai obsolete o troncamenti inusuali di parole.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ho usato un selettore di parole per cercare tra le decine, se non centinaia, quella a me necessaria.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Nel contempo, costantemente, contavo il numero di lettere che andavo a inserire.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ho "limato" le frasi, lì dove era necessario, ma sempre nel rispetto delle regole esemplificate nella letteratura attestata.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E' stato "facile", in fin dei conti, anche divertente.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Ma ora, se solo pensiamo al lavoro immane che si sobbarcò lo scriba che scrisse la Stele di Nora, rimaniamo allibiti dall'abilità, intelligenza e ferrea memoria che dimostrò quell'uomo vissuto 2800 anni fa, senza vocabolari probabilmente, senza Internet e computer sicuramente.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b><i><span style="color: #990000;">Dedicato a uno scriba il cui nome ci è ignoto, ma non la sua intelligenza e la sua fantasia.</span></i></b></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><b>note e riferimenti bibliografici</b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">1</span>. La <i>ghematria</i>, al contrario della numerologia, studia le parole e assegna ad esse valore numerico.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">2</span>. In effetti nella lastra della sorgente di Gihon la mimetizzazione è estremamente semplice; così pure nel piombetto di Monte Ebal. Per fare un esempio: è come paragonare la riflessione dei raggi di luce nel pozzo di Santa Cristina il 21 di aprile, con la riflessione che avviene agli equinozi nella parte di più nascosta e segreta del tempio di Cnosso a Creta (<a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2020/02/il-pozzo-di-garlo-indagine-di-un-pozzo.html" target="_blank">si veda Fig. 19 dello studio qui linkato</a>).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">3</span>. Tra le regole ben definite di questo esercizio si annovera anche la numerologia, intendendo non una imposizione a priori di un numero esatto di lettere; ma queste, man mano che la composizione procede, dovranno essere riportate a quei numeri o loro multipli che hanno significato logografico. Per tanto si potranno formare frasi che se superano il numero di 24 caratteri, dovranno essere tassativamente di 36 (3x12) o 48 (4x12) o 60 (5x12) caratteri. Inoltre si eviteranno frasi di 8, 10, 11 caratteri che alcun significato logografico/numerologico pare abbiano nella scrittura sarda di età nuragica.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">4</span>. A tal proposito vi è da dire che la differenza tra le lingue indoeuropee e le lingue semitiche come l'ebraico, sta nella presenza nelle prime delle vocali che invece mancano nelle seconde. Per tanto le frasi in lingua semitica possono risultare più stringate rispetto all'italiano.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">5</span>. 'sti: <i>asferesi</i> del pronome o aggettivo dimostrativo "questi"</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">6</span>. Plurale di "trevo" grande vela quadra.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">7</span>. Profferto, participio passato di profferire, è usato nelle prime due frasi sperimentali nella forma antica "<i>proferire",</i> con una sola effe.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="color: red;"><span style="background-color: #fcff01;">8</span></span>. in Dante, Divina Commedia, Paradiso, canto XXXIII leggiamo:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">All’alta fantasia qui mancò possa;</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">ma già volgeva il mio disio e <span style="background-color: #fcff01;">’l</span> velle,</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">sì come rota ch’igualmente è mossa,</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">l’amor che move il sole e l’altre stelle.</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;">Dante per dire "<b><i><span style="color: #cc0000;">il mio desiderio e la mia volontà</span></i></b>" scrive "<b><i><span style="color: #cc0000;">il mio disio e ’l velle</span></i></b>"</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: red;"><span style="background-color: #fcff01;">9</span></span>. Il termine "ode" è inteso quale sentire il rumore del vento sulle vele, ma anche quale figura retorica della <i>sinestesi</i>, lì dove il sentire non è sonoro ma tattile.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: red;"><span style="background-color: #fcff01;">10</span></span>. E' possibile che questo tipo di frasi fossero condivisibili tra gli scribi, i detentori del sapere, benché fossero del tutto negate a qualsiasi altra persona. </div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">11</span>. Primo esempio: <i style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Età e capacità paion fucocare allo deo, come trevi proferti sono al timon che 'l gonfia e li ode</span></i></div><div class="separator" style="clear: both;">Età e capacità sembrano accendersi al dio, come le vele si offrono al timone che le gonfia e le ode.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Secondo esempio: <i style="color: #cc0000; text-align: left;">Età e capacità appaiono come li trevi proferti al timone che 'l gonfia e li ode</i></div><div><div class="separator" style="clear: both;">Età e capacità sembrano come le vele che si offrono al timone che le gonfia e le ode.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both;">Terzo esempio: <i style="color: #cc0000; text-align: left;">Età e capacità appaiono come i trevi profferti al timone che 'l gonfia e li ode</i></div><div><div class="separator" style="clear: both;">Età e capacità sembrano come le vele che si offrono al timone che le gonfia e le ode.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">12</span>. L'agglutinamento è una delle norme della scrittura sarda di età nuragica.</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">13</span>. </div></div></span></div><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit06E-EK3hkZPyYDXMpEoBPL97cX-5hsFq2oFwIAoRVOs_nHzztEIjCNeI268u7nCDV1JU6Hfy2DXApzzTZ5QJK3gSCC9sW4L2ueRxpe6a_RoLOt3LToBJT8Au1YDIzK-aMiSPp9XlaP5NdXfSElRDxh5ZOqvLxUH26QcdX1RNSEgc4AjLCDZN5nMs/s517/1F.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="517" data-original-width="329" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit06E-EK3hkZPyYDXMpEoBPL97cX-5hsFq2oFwIAoRVOs_nHzztEIjCNeI268u7nCDV1JU6Hfy2DXApzzTZ5QJK3gSCC9sW4L2ueRxpe6a_RoLOt3LToBJT8Au1YDIzK-aMiSPp9XlaP5NdXfSElRDxh5ZOqvLxUH26QcdX1RNSEgc4AjLCDZN5nMs/w127-h200/1F.jpg" width="127" /></a></div></div></div></span></div></blockquote><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;"></span><span style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">14</span>. </div></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOA1fXoq6qDZhzzmbtPHO1BXET_28VXbvx9KLoOJKYGxT1KXIQCRgrn4WY9sLv-3Y2gVHADoPFMwQVQ4vPmWw-wcAVGzaMnboGZ2birZyHifpNfXbiAnOyEd4NTVw5_Auj8kQmWjr4Hr1Km89nmH0PTxXVqZKOQuL1Kj__gIvpSHt-lpFiNp32eojv/s517/1E.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="517" data-original-width="343" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOA1fXoq6qDZhzzmbtPHO1BXET_28VXbvx9KLoOJKYGxT1KXIQCRgrn4WY9sLv-3Y2gVHADoPFMwQVQ4vPmWw-wcAVGzaMnboGZ2birZyHifpNfXbiAnOyEd4NTVw5_Auj8kQmWjr4Hr1Km89nmH0PTxXVqZKOQuL1Kj__gIvpSHt-lpFiNp32eojv/w133-h200/1E.jpg" width="133" /></a></div><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">15</span>. Troncamento della parola "casa". Dante, Inferno XV 54: <span style="color: #cc0000;">E reducemi a ca per questo calle.</span></div><div class="separator" style="clear: both;">Boccaccio, Decameron 4° giornata 2° novella: <span style="color: #cc0000;">...Ora, avvenne che una giovane donna bamba e sciocca che chiamata fu madonna Lisetta da ca’ Quirino...</span></div><div><br /></div><div>11. Come spiega il Prof. Sanna in "Geroglifici dei Giganti" 2016 PTM Editrice, i numeri hanno i seguenti significati:</div><div><b> 3</b>: Dio, oppure il determinativo "Lui" per indicare la divinità.</div><div><b> 5</b>: Potenza</div><div><b> 7</b>: santità</div><div><b> 9</b>: Immortalità, essenza perfetta di dio (3 volte 3)</div><div><b>12</b>: Luce del sole, della luna nel loro percorso annuale di 12 mesi che li tiene avvinghiati l'uno all'altra nel percorso celeste.</div><div><br /></div><div><span style="background-color: #fcff01; color: red;">15</span>. Si veda Gigi Sanna 2016 I geroglifici dei giganti - introduzione allo studio della scrittura nuragica - PTM Editrice <span style="font-family: "Times New Roman", serif;">§5.2.</span></div></div><br /> </span></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /><div><br /></div></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-89393862945775225252023-06-08T12:35:00.000+02:002023-06-10T09:26:24.274+02:00<p><span style="color: #2b00fe;"><b><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: large;">Lingua Sarda poberitta? Tostorruda, siat a nai!</span></b></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
(Francu Pilloni)</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Certo è, cara vecchia Lingua
Sarda, che è anche colpa tua, almeno un poco, la causa della tua
malattia, se di malattia si vuol parlare.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Io non credo che tu sia
malata, data l’età potrei pensare a una sorta di demenza senile,
perché i sintomi sono altri: una dose di irrazionalità e la
testardaggine a non voler cambiare, non dico con le mode passeggere
che si sovrappongono di anno in anno, ma non fai una piega neppure di
secolo in secolo. Oggi sono di moda i jeans e le t-shirt e tu
continui a parlare de </span><span style="font-size: 14pt;"><i>camisas
e brusettas</i></span><span style="font-size: 14pt;">, la
gente cammina su sneakers e slinky che tu continui a chiamare
</span><span style="font-size: 14pt;"><i>crapittas e
crazzolas, … ascurta, no s’indi podit prus de tui, ses foras de
su mundu! </i></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Se fosse ancora viva, se
avesse superato l’esame autoptico a cui è stata sottoposta, se avesse recuperato il dono
della parola, cosa mi avrebbe risposto questa veterana lingua con la
voce di </span><span style="font-size: 14pt;"><i>nannai?</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
“<span style="font-size: 14pt;"><i>Seu tostorruda, mi
naras? Tenis arraxoni. No ses tostau tui puru? E babbu tuu? Prus
tostorrudu de issu ind’has connotu?”.</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Non mi resterebbe che
abbassare lo sguardo; capisco che la lingua sarda è nata e cresciuta
a misura di Sardo: noi siamo la nostra lingua, la nostra lingua siamo
noi.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Però, obbietto, la Lingua
Sarda ormai è fuori dal mondo.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
“<span style="font-size: 14pt;"><i>No est aici! Est su
mundu ch’ind’est intrau a domu nosta! Comente a sa stracìa”.</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Questa era la voce di </span><span style="font-size: 14pt;"><i>aiaia
manna</i></span><span style="font-size: 14pt;">, la mia
bisnonna.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Sì, è testarda questa
Lingua, come tutti noi Sardi. O quasi tutti, non vorrei dare del
testardo a chi non se lo merita.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Però un poco irragionevole lo
è. Questo è sicuro.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Faccio un esempio, ma chi ha
paura delle parole, tiri dritto: se uno vuole tagliare un ramo di un
albero,</span><span style="font-size: 14pt;"><i> bollit </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>segai</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>
unu cambu, </i></span><span style="font-size: 14pt;">cosa
gli serve? Facile da dire: </span><span style="font-size: 14pt;"><i>po
</i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>segai</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>,
serbit una </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>sega</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>!
</i></span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Ma
neanche per sogno: </span><span style="font-size: 14pt;"><i>po
</i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>segai</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>
serbit una </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>serra</b></i></span><span style="font-size: 14pt;">,
o almeno </span><span style="font-size: 14pt;"><i>unu
serraccu.</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Ma
guarda tu! E io che pensavo che </span><span style="font-size: 14pt;"><i>sa
</i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>serra</b></i></span><span style="font-size: 14pt;">
servisse </span><span style="font-size: 14pt;"><i>po
serrai.</i></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><i><b>Serra,</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>
</i></span><span style="font-size: 14pt;">a
ben vedere, è una parola che è tutto un pasticcio: si pensi a cosa
significhi </span><span style="font-size: 14pt;"><i>fai
su </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>serra
serra</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>,</i></span><span style="font-size: 14pt;">
oppure </span><span style="font-size: 14pt;"><i>pesai
a sa </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>serra</b></i></span><span style="font-size: 14pt;">,
o ancora </span><span style="font-size: 14pt;"><i>sa
</i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>serra</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>
de sa camba </i></span><span style="font-size: 14pt;">che
non taglia proprio nulla, anzi si taglia essa stessa se riceve un
colpo.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Quando
in sardo si sente la parola </span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>sega</b></i></span><span style="font-size: 14pt;">,
la mente corre subito ai dieci comandamenti, a quello che proibisce
l’atto impuro che, in verità, è conosciuto anche come </span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>puliga</b></i></span><span style="font-size: 14pt;">.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Ma
se sentite una </span><span style="font-size: 14pt;"><i>santaiustesa</i></span><span style="font-size: 14pt;">
dire </span><span style="font-size: 14pt;"><i>“Ariserenotti
a Luisu dd’hapu fattu una </i></span><span style="font-size: 14pt;"><i><b>puliga</b></i></span><span style="font-size: 14pt;"><i>
po cena”</i></span><span style="font-size: 14pt;">,
vuol dire solo che le aveva cotto una folaga, volatile ben presente
nello stagno.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Ci sono parole sarde con le
quali è facile giocare. Lo facevano infatti i nostri padri e i
nostri nonni prima di loro quando, riuniti nel piazzale della chiesa
in attesa della predica delle Quarantore, raccontavano e ridevano di
questi equivoci più che onesti.</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Ora non ci sono più quegli
uomini, non ci sono neppure le prediche delle Quarantore. E non c’è
più, soprattutto, la Lingua Sarda. </span>
</p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;">Purtroppo.</span></p>francuhttp://www.blogger.com/profile/02161977752253438976noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-31900984863376062392023-06-02T19:33:00.005+02:002023-06-02T19:33:54.795+02:00<p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #2b00fe; font-size: large;"><i>Lingua sarda? Poberitta!</i></span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;">de Francu Pilloni</p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se ci mettessimo a giocare a “che differenza c’è?” fra immigrati e indigeni, sarebbe facile indovinare: i nativi la fanno da padroni; gli immigrati vivono di stenti e più spesso ne muoiono. Non ostante i livelli di protezione disposti per legge e scarsamente attuati.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Ma se il gioco lo allargassimo alle lingue?</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Il paradigma si rovescia: quelle immigrate spadroneggiano; quelle native languono e muoiono. Non ostante le leggi di supporto.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">E non si venga a sottilizzare dicendo che gli immigrati (uomini, donne e bambini) sono in massima parte irregolari, per non dire clandestini.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Forse che le lingue straniere in Italia non sono entrate di straforo?</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Non c’è una legge che autorizzi, non c’è una legge che impedisca. Al contrario di quanto avviene, per esempio, in Francia.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Per la Sardegna, invece, le lingue straniere sono entrate così come entra il maestrale. Anzi, c’è stata una legge che non solamente ha autorizzato, ma addirittura ordinato l’introduzione della lingua straniera propria di chi al momento comandava.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Se i Catalani e i Castigliani parlavano la loro lingua, i Sardi che volevano capire si adeguavano; successivamente, dal canto loro, i re di Sardegna (pensa un po’!) misero subito in chiaro che la lingua dello Stato Sardo era … il dialetto toscano. Anzi, un centinaio di anni or sono, quella parlata ormai diventata Lingua Italiana, fu imposta come obbligatoria, mentre la Lingua Sarda, in qualunque variante espressa, fu messa al bando dalle scuole, dagli uffici, dalle pubbliche manifestazioni, eccettuate (forse) quelle religiose.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Adesso però ci sono leggi dello Stato Italiano, dell’Unione Europea, della Regione Sarda a tutelare la vetusta Lingua Sarda che, a detta di molti e a semplice vista d’occhio, è scomparsa non solamente dai discorsi ufficiali, ma anche dal parlare comune e dal linguaggio degli affetti, come è stato chiamato quello dentro la cerchia famigliare.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">In seguito alla (ri)trovata attenzione per effetto della recente legislazione, la Lingua Sarda è stata fatta oggetto di cure, come si conviene a chi tanto bene non sta. Disgrazia ha voluto che Essa, una volta deciso l'intervento, non è finita nel reparto “Malati cronici” o, meglio ancora per riguardo all’età, a “Geriatria”, ma l’hanno depositata direttamente sul tavolo dell’Obitorio.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">In effetti, chi si aspettava le visite specialistiche e gli esami mirati, ha potuto notare con stupore che gli è stata riservata solamente un’autopsia.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Osservata così, nuda e cruda sotto la fredda luce della scienza linguistica, la nostra vecchia lingua non ha potuto nascondere le sue carenze e le sue imperfezioni per cui, gli illuminati chirurghi estetici e funzionali chiamati al suo capezzale, hanno tagliato qui e là, hanno innestato questo e quello e, a conclusione, ne hanno recuperato una foto, anzi un ologramma, che però nessuno riconosce come cosa che gli appartiene.</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">A chi infatti, bambino o adulto che sia, verrebbe la voglia di abbracciare l’ologramma di una lingua frankenstein?</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;">Questo è lo stato odierno della Lingua Sarda: un semplice ologramma, vale a dire un’illusione. O un ricordo, se volete.</span></p><p></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;"><i>Poberitta</i>, appunto!</span></p>francuhttp://www.blogger.com/profile/02161977752253438976noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-19251766628403602162023-05-26T22:30:00.005+02:002023-08-09T18:23:43.716+02:00Nel piombetto di Monte Ebal un formidabile guazzabuglio per celare una maledizione - parte seconda<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both;"><i><b>di Sandro Angei</b></i></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Vedi: 👉 <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2023/05/nel-piombetto-di-monte-ebal-un.html" target="_blank">Nel piombetto di Monte Ebal un formidabile guazzabuglio per celare una maledizione</a></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Ho letto con molta attenzione lo studio “<a href="https://heritagesciencejournal.springeropen.com/articles/10.1186/s40494-023-00920-9" target="_blank">You are Cursed by the God YHW:” an early Hebrew inscription from Mt. Ebal</a>”, tanto che la mia attenzione è stata catturata da alcuni strani particolari emersi "leggendo" l'immagine con le annotazioni predisposta dal Prof. G. Galil (Fig. 1), che è stata di fondamentale importanza per lo studio qui condotto.</div><div class="separator" style="clear: both;">.</div><div class="separator" style="clear: both;">Sulla base di quanto già messo in risalto nella prima parte del <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2023/05/nel-piombetto-di-monte-ebal-un.html" target="_blank">mio articolo</a>, ho focalizzato l'attenzione su quella frase della nota 12 dello studio che recita: "<span style="color: #cc0000;"><i>The precise form of the first ’aleph in <span><a name='more'></a></span>the upper right register (Table 2: 1) remains unclear, as it is closely intertwined with other letters in this part of the inscription, i.e. with he (Table 3: 1), mem (Table 7: 1), taw (Table 9: 1), and ’aleph (Table 2: 2). Why the scribe incised the letters so close to each other is unknown</i></span>". Gli studiosi non sanno spiegarsi il perché di quell'affollamento di lettere. Ma il fatto stesso che si siano posti la domanda, è una buona base di partenza per avviare una ricerca <i>ad hoc</i> circa la presenza di qualcosa di anomalo in quella scritta.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAhLsX9IQlAcKavI6fnB6FA-diuY540koNeKkQusSjqknXeVrhI4mJdHZRElWSYc-exWFF1ZAPVN8qB5E8Jf1SF7LPNhZQDS3ekNwZ7nKwdgFpbwCqXO1jgE3aXl_UWqLVov-xWalcmltfY_Rf1y3x56GBsLqjOSWvY0KjLcWm-K6PadLfowbqmvwE/s1754/H3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAhLsX9IQlAcKavI6fnB6FA-diuY540koNeKkQusSjqknXeVrhI4mJdHZRElWSYc-exWFF1ZAPVN8qB5E8Jf1SF7LPNhZQDS3ekNwZ7nKwdgFpbwCqXO1jgE3aXl_UWqLVov-xWalcmltfY_Rf1y3x56GBsLqjOSWvY0KjLcWm-K6PadLfowbqmvwE/w452-h640/H3.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i>Fig. 1</i></b></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">La mia curiosità è stata attirata dalla disposizione delle parole che indicano la divinità, perché attorno al nome di YHW è evidente, in tutti e due i casi, una strana concentrazione di parole, come già detto.</div><div class="separator" style="clear: both;">Nel primo caso (Fig.2) la parola TMT (18-19-20)<span style="color: #cc0000;">*</span> si sovrappone a 'AL (9-10) ed entrambe incrociano YHW (11-12-13). 'AL e TMT procedono da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto, mentre il nome YHW procede sempre dal basso verso l'alto ma da destra verso sinistra.</div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">* I numeri tra parentesi indicano le lettere annotate dal Prof. G.Galil nella immagine di Fig. 1.</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5f9kWP6SZwTE53gBxgepQ5vcQ63ln35mulsGC5R4GAj6GqQLkrdB_AUj2JzL5ccyxLELeUSbTPIH-ltxfwXH_Ssn6NL9TeqClBj1qokOlduX0dJdigCqlUoYn5RlLfxj-X7E2umreQwfOyeZubsk8VDYc4c1AIjkxZz7HiqeTl7_s0oH_MHeYnaNt/s1754/H1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5f9kWP6SZwTE53gBxgepQ5vcQ63ln35mulsGC5R4GAj6GqQLkrdB_AUj2JzL5ccyxLELeUSbTPIH-ltxfwXH_Ssn6NL9TeqClBj1qokOlduX0dJdigCqlUoYn5RlLfxj-X7E2umreQwfOyeZubsk8VDYc4c1AIjkxZz7HiqeTl7_s0oH_MHeYnaNt/w453-h640/H1.jpg" width="453" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i>Fig. 2</i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">Nel secondo caso (Fig. 3) vi è da dire, innanzi tutto, che la parola YHW (42-43-44) non ha un andamento lineare; la prima parte: YH (42-43) si legge dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra, mentre HW (43-44) si legge in orizzontale da sinistra verso destra ma saltando le lettere RW (46-47) della parola 'ARWR (45-46-47-48) che si insinuano intersecando il suddetto bilittero HW (43-44) di YHW.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTvh4yzJ-U4XF8KCr0TzZls4A6BIEltJAjhHLaopxLZ1aDsJ_PdUZuR7dC83eWFZEwh8BkMiu_Z-Z4f4pnb19HsQ6urnY0i7dI1vVq221Rxjp6Fm6iVjwFP7Z6xTa92UaQ41uqBpPqb-4d3gX2oP6NJmdpQIg4Jx5E4LKc8MC9i8sqU91761OvaUBQ/s1754/H2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTvh4yzJ-U4XF8KCr0TzZls4A6BIEltJAjhHLaopxLZ1aDsJ_PdUZuR7dC83eWFZEwh8BkMiu_Z-Z4f4pnb19HsQ6urnY0i7dI1vVq221Rxjp6Fm6iVjwFP7Z6xTa92UaQ41uqBpPqb-4d3gX2oP6NJmdpQIg4Jx5E4LKc8MC9i8sqU91761OvaUBQ/w452-h640/H2.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b>Fig. 3</b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">In tutt'e due i casi è come se lo scriba abbia voluto segnare una sorta di croce in forma di parole (Fig 4), forse con l'intento logografico di indicare la parola "<b><i>segno, marchio</i></b>".</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMM2W9fvXa-og8FVPTIo-rKAq4DnPac7i4DtwBud8B69zDlNAVoPYlm6rfTLNeAz0bmm7U2jtO2JthD79YlqkMkBqnQHkPxfx4tw_218uEdku6R-exW7EwOU2Zy6yS8LGWbwRS7yNGpbYqg2PGNT-5v1lrGlZ5ny4JGTBtTVJZq8fkwm-fxGNgB7jb/s1754/z33.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMM2W9fvXa-og8FVPTIo-rKAq4DnPac7i4DtwBud8B69zDlNAVoPYlm6rfTLNeAz0bmm7U2jtO2JthD79YlqkMkBqnQHkPxfx4tw_218uEdku6R-exW7EwOU2Zy6yS8LGWbwRS7yNGpbYqg2PGNT-5v1lrGlZ5ny4JGTBtTVJZq8fkwm-fxGNgB7jb/w452-h640/z33.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b>Fig. 4</b></i></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;">In sostanza una variante (molto nascosta) che ritroviamo nella maledizione ritrovata nella Fonte di Gihon interpretata sempre dal Prof. G. Galil, nella quale campeggia, al centro della maledizione, una enorme croce (Fig. 5).</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjWu9U8diAQt1nEJPH4n88vq0KsEI6e9xqV6fNsWxJzWMSBlKiVpjYliQxnnGHONl3mx1CWNX96UHpMIQR_Y-UqXQaUFLioFTuOZczxAhEwm4vadfZok0t-0LNiQLmgljW7Gr7ohlnKQGSJxtnrXiVyLrMGtOwoXAsOPOh88CFnU1RxX3MTIGJHiS5/s532/Z4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="522" data-original-width="532" height="393" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjWu9U8diAQt1nEJPH4n88vq0KsEI6e9xqV6fNsWxJzWMSBlKiVpjYliQxnnGHONl3mx1CWNX96UHpMIQR_Y-UqXQaUFLioFTuOZczxAhEwm4vadfZok0t-0LNiQLmgljW7Gr7ohlnKQGSJxtnrXiVyLrMGtOwoXAsOPOh88CFnU1RxX3MTIGJHiS5/w400-h393/Z4.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b>Fig. 5</b></i></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzl02-gzjacYw86QP8LsYDjKHkJhqSN3hJtt_oY8-MGlwAOo_18KkJwzp8n0-VLdmdBlGalTQOv3s07hUnyNYWU5Bf3dQn0S-UP80NfSm8bFepCSBj6J4QJAfDUcy--Qs7NLTKU-TJHPmTzihrxfx0rW6W6NHZXi-2axzrVJeGTAJ77KwiPxDvTsqR/s1754/H6.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both;">Ecco che a questo punto la maledizione reciterebbe:</div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">Sei maledetto da dio yhw <span style="color: #2b00fe;">marchio</span>, maledetto</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; color: #cc0000;">Morirai, Maledetto, maledetto,</div><div class="separator" style="clear: both; color: #cc0000;">sicuramente morirai.</div><div class="separator" style="clear: both; color: #cc0000;">Maledetto sei da yhw</div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">maledetto </span><span style="color: #2b00fe;">marchio</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #2b00fe;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span>In modo prosaico la maledizione reciterebbe</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">Sei maledetto </span><span style="color: #2b00fe;">[</span><span style="color: #2b00fe;">dal]</span><span style="color: #cc0000;"> <span style="color: #2b00fe;">marchio</span> di dio yhw, maledetto morirai</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">Maledetto, maledetto,</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; color: #cc0000;">sicuramente morirai.</div><div class="separator" style="clear: both; color: #cc0000;">Maledetto sei<span style="color: #cc0000;"> </span><span style="color: #2b00fe;">[</span><span style="color: #2b00fe;">dal]</span><span style="color: #cc0000;"> <span style="color: #2b00fe;">marchio</span></span> di yhw.</div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;">maledetto</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="color: #cc0000;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span>Sarà così?</span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-size: x-large;"><i><b> segue</b></i></span></div></div></span></div></div></div></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-68478076538838962632023-05-20T17:21:00.003+02:002023-05-26T22:32:59.966+02:00Nel piombetto di Monte Ebal un formidabile guazzabuglio per celare una maledizione.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6ZDF3l0u3X3g-f8cRN4uEt8KObOJyOwYKoVnP14td8cz-q_7ssMoZWLROcvoYbC7ZE1NqVEKdEU5HtKmAdBUyq2AKUvM_NWtuXLfr9t6nPA5miOCVO9UCbLedc7pkAFCHgTFuYxKI7sgblPicQ_nxRJ7egu8eAH9LebST2LRDAg_2T9_MuJtM8dPX/s1754/z2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6ZDF3l0u3X3g-f8cRN4uEt8KObOJyOwYKoVnP14td8cz-q_7ssMoZWLROcvoYbC7ZE1NqVEKdEU5HtKmAdBUyq2AKUvM_NWtuXLfr9t6nPA5miOCVO9UCbLedc7pkAFCHgTFuYxKI7sgblPicQ_nxRJ7egu8eAH9LebST2LRDAg_2T9_MuJtM8dPX/w452-h640/z2.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Immagine tratta da:</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://heritagesciencejournal.springeropen.com/articles/10.1186/s40494-023-00920-9?fbclid=IwAR2DM0DPTwFlPmTMyE1_XeK7F3Z_aFAAUIfoW4T7ytAVGQ9EvhEcOmZjD3I" target="_blank">Stripling, S., Galil, G., Kumpova, I. et al. "Sei maledetto dal Dio YHW:" un'antica iscrizione ebraica dal Monte Ebal. Herit Sci 11 , 105 (2023). https://doi.org/10.1186/s40494-023-00920-9</a></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><b><i>di Sandro Angei</i></b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><b><i><br /></i></b></span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Dopo tanto aspettare, G. Galil, S. Stripling et alii, hanno mantenuto la promessa. Il loro studio sul piombetto di Monte Ebal è stato pubblicato.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Finalmente possiamo leggere coi nostri occhi quello che solo yhw, e oggi una sofisticata strumentazione, può vedere: l'occhio umano non può; tant'è che la maledizione celata all'interno di quella placchetta di piombo conserva ancora intatta tutta la sua efficacia.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Abbiamo letto con attenzione lo studio, e siamo persuasi che sia condivisibile in molti suoi aspetti.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Non tutti però.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span><a name='more'></a></span><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Leggiamo infatti, nella descrizione del grafema "<i><b>he</b></i>": "</span><span style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: #cc0000;">Its proper place within the divine name confirms the identity of the letter he. Perhaps the writer increased its appearance (with raised arms as in adoration, cf. Egyptian ḳ3(ỉ) “to extol”) to pay special tribute to his deity.</span>"</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">facendo intendere che lo "<b><i>he</i></b>" rappresenterebbe un uomo che invoca il suo dio. Ma subito dopo si avverte il lettore: "</span></span><span style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000; font-size: medium;">Although this suggestion must remain conjectural</span><span style="font-size: medium;">"</span></span><span style="font-size: large; text-align: left;">.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">L'atteggiamento prudente dei ricercatori denota onestà intellettuale e forse una loro inespressa lungimiranza se consideriamo lo "<i><b>he</b></i>" alla luce della lettura che dà di quel grafema il Prof. Gigi Sanna. Egli interpreta l'immagine antropomorfa non come un orante che alza le mani verso il cielo in segno di deferenza nei confronti della divinità, ma la interpreta quale segno della divinità stessa, ossia <b>colui che </b><b>è</b><b> invocato</b> <span style="background-color: #fcff01;"><span style="color: red;">[1]</span></span>; e questo aspetto è supportato dalla stessa placchetta di piombo di Monte Ebal dato che lo stesso Prof. Galil scrive nello studio, descrivendo la lettera "<i><b>he</b></i>": "<span style="color: #cc0000;">The letter he appears four times on “Inner B,” twice in the divine name YHW (on the divine name, see "Tamut, mot tamut" below) and twice in the personal pronoun ’atah. Both times the letter occupies a prominent place within the divine name.</span>"</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ci dice chiaramente che entrambe le volte la lettera <b><i>he</i></b> occupa un posto preminente all'interno del nome divino.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ma vi sono altre caratteristiche incognite che devono avere una risposta. E questo è scritto chiaramente in <a href="https://heritagesciencejournal.springeropen.com/articles/10.1186/s40494-023-00920-9?fbclid=IwAR2DM0DPTwFlPmTMyE1_XeK7F3Z_aFAAUIfoW4T7ytAVGQ9EvhEcOmZjD3I" target="_blank">nota 12</a> dello studio, dato che ci si domanda del "<i style="color: #cc0000;">perché lo scriba abbia inciso le lettere così vicine l'una all'altra.</i>"</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Forse un aiuto per rispondere a questa domanda può venire dalla elaborazione da me effettuata sulla immagine della scritta pubblicata nello studio, nonché da un breve filmato che ho predisposto; che possono in qualche modo facilitare la comprensione del motivo che indusse lo scriba a concentrare certe parole e non altre in determinate regioni della piccola pagina di piombo.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">L'immagine di Fig. 1 mostra, legate da linee di diverso colore tutte le singole parole. Notiamo che solo la parole afferenti la divinità sono intersecate da due parole: <b><i>morirai</i></b> e <b style="font-style: italic;">maledetto</b>; come a voler ribadire che la maledizione avverrà per opera di yhw: "<b><i>morirai [per mano] del dio yhw</i></b>" <b>לאל יהו תמת</b> e "<i><b>sarai da yhw maledetto</b></i>" <span style="text-align: left;"><b>ליהו ארור</b>. Tutte le altre parole sono ben isolate le une dalle altre.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-align: left;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSaG-Ygrh4XFcZqy_KCLYeA3YFbmF5xYrih0nvTfMYKw5pQhFYiyA2IunEOJwL9hnk7LHzSruy5rJj8wj9arbaN3MQ6T1XnIyaopI_gesPQ8rRd4sjs4Xo7Eo7CB8Q_j7ZwgnMfa3SNOK-ap3GRJCrPyinCK2ixP-pG4uuoZ5PODjaXtwMEBoUVmD2/s1754/z33.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSaG-Ygrh4XFcZqy_KCLYeA3YFbmF5xYrih0nvTfMYKw5pQhFYiyA2IunEOJwL9hnk7LHzSruy5rJj8wj9arbaN3MQ6T1XnIyaopI_gesPQ8rRd4sjs4Xo7Eo7CB8Q_j7ZwgnMfa3SNOK-ap3GRJCrPyinCK2ixP-pG4uuoZ5PODjaXtwMEBoUVmD2/w452-h640/z33.jpg" width="452" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 1</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Le linee colorate che uniscono le singole lettere sono state aggiunte da S. Angei sulla immagine realizzata dal Prof. Gershon Galil</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Perché vi è l'esigenza di un filmato che aiuti la comprensione delle intenzioni dello scriba?</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Perché, almeno a parer mio, l'elaborazione fatta dal Prof. Galil, benché importantissima e sostanziale nei contenuti (senza di essa non avrei potuto creare il filmato), rimane piatta all'osservatore, che deve impegnarsi nel seguire la numerazione dei singoli grafemi. Il filmato, invece, scandendo una sequenza temporale delle lettere, così come furono incise dallo scriba, ci dà l'idea immediata delle sue intenzioni; è come se avesse voluto ribadire, scrivendo sopra il nome della divinità, quelle parole di maledizione per renderle più efficaci.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ora vi lascio assistere al filmato, cliccando sopra l'icona.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Buona visione.</span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">👉</span><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzypJrgBp_WB9IPgZ92g8AHUY4xpmLmT_2LbsR8xmj4ZEJb8n_A-7SG-N9pAIzsWF_537RUQb73fC0HsfcdFQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /> <div><span style="font-size: x-large;">👉</span><span style="font-size: large;"><b><i><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2023/05/nel-piombetto-di-monte-ebal-un_26.html" target="_blank">Segue</a></i></b></span></div><div><br /></div><div>Note e riferimenti bibliografici<p></p><div>1. Il pensiero del Porf. G. Sanna è stato espresso nella sua pagina Facebook, in un articolo dal titolo: "'ORANTE'? SECONDO ME NO. E' LA DIVINITA' CHE E' INVOCATA." pubblicato il 19 maggio 2023.</div></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-38366935895194518892023-05-13T15:58:00.000+02:002023-05-13T15:58:14.056+02:00Convegno di Macomer - I cocci di Orani alla luce delle nuove scoperte<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyHSy6hNKSPUUgx--X1JvXxTW37bR9vpzhlAzJLVxbDSu0yAgfNTy1hms4GC4df-c-R2Fp7YvuHK4DYJxZSjdE3qJBbQUMLSjm0pulc_qQ00GP8y8llPzHqq27Vo7M9a6VssL1qrwYzAsQ2cIqf3iOl-vPZMhTjZakdfst2ooELTgyq9o4yYSs_rWr/s1754/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1240" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyHSy6hNKSPUUgx--X1JvXxTW37bR9vpzhlAzJLVxbDSu0yAgfNTy1hms4GC4df-c-R2Fp7YvuHK4DYJxZSjdE3qJBbQUMLSjm0pulc_qQ00GP8y8llPzHqq27Vo7M9a6VssL1qrwYzAsQ2cIqf3iOl-vPZMhTjZakdfst2ooELTgyq9o4yYSs_rWr/w452-h640/locandina.jpg" width="452" /></a></div><br /><p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-26175398076839412672023-04-01T09:10:00.006+02:002023-04-01T09:16:02.822+02:00Obiettante, chi ha preso la cantonata?<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7WDElmNMYuH3E2i4mWEVpQ-0r5xgOfMLBrXUVfzbYCKxfPcwNFlQJFYyl059I94udhFvKEv_Ho_yoY8sDBvgUnZFtH5NUohx_bfB3jSBhTELfkQ9FREcPFZk1xKWcjpNcIsvhXwljo1OHI5vWE9QoCcd9cw9FuysgThXrc3mfZsa1tsMJmehPZVBj/s960/14484783_1167018543365630_6458006140424419734_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="898" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7WDElmNMYuH3E2i4mWEVpQ-0r5xgOfMLBrXUVfzbYCKxfPcwNFlQJFYyl059I94udhFvKEv_Ho_yoY8sDBvgUnZFtH5NUohx_bfB3jSBhTELfkQ9FREcPFZk1xKWcjpNcIsvhXwljo1OHI5vWE9QoCcd9cw9FuysgThXrc3mfZsa1tsMJmehPZVBj/w598-h640/14484783_1167018543365630_6458006140424419734_n.jpg" width="598" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/SardegnaArcheologia/photos/ascia-bipenne-miniaturistica-dellet%C3%A0-nuragica-in-piombo-reperita-presso-la-local/1167018543365630/" target="_blank">Fig. 1</a></div><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i><b>di Sandro Angei</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i><b>Premessa</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Questo articolo nasce dopo un'accesa discussione, pacata per quanto mi riguarda, tra il sottoscritto e una persona che non conosco (e sinceramente non mi interessa neppure conoscere) che su Facebook voleva "silurare", secondo una modalità ormai consueta di dileggiamento, chi non si conforma allo <i>status quo</i> accademico. Nella fattispecie il tema: "scrittura sarda di età nuragica" dà adito anche a dibattiti senza esclusione di colpi da parte di chi sta dalla parte dei conformisti.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">E hai voglia di spiegare, in certi casi anche scientificamente, a costoro che potrebbe, dico "potrebbe", esserci una via alternativa al loro pensare, (il condizionale è d'obbligo in materia epigrafica). E invece no, tanta è l'ostinazione da ottundere il cervello.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Perché scrivere un articolo per un episodio che, in fin dei conti, agli occhi dei nostri lettori può apparire del tutto banale?</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span></span></p><a name='more'></a>Perché si è fatta strada l'idea che tutti posso dire tutto e secondo le loro modalità, non sempre dettate dal <i>bon ton.</i> Certamente la Democrazia difende il diritto di parola (è scritto ben chiaro nella Costituzione italiana), ma ci sono dei limiti di decenza nell'esporre le proprie idee. E quando cerchi di far capire che certe affermazioni sono, addirittura, irrazionali: chi non è aduso al dialogo perde la bussola, parte per la tangente e la lingua diventa tagliente come un rasoio, e a quel punto il "diritto di parola" deve rientrare nell'alveo della buona decenza.<p></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ma ancora non ho dato una risposta precisa al perché sia necessario questo articolo. La necessità nasce dal caso particolare. Si è cercato, in sostanza, di silurare una persona accusandola di "qualcosa" che, eventualmente, graverebbe su spalle di altre persone. Non so quanti, di coloro che hanno assistito al dibattito, abbiano afferrato questo aspetto, per tanto mi sono sentito in dovere di denunciarlo a gran voce. Naturalmente senza far nomi e cognomi, tanto servirebbe solo ad innescare una ritorsione; e F. M. ne sa qualcosa.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><i>Ma veniamo ai fatti.</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Qualche giorno fa in un popolare gruppo Facebook che tratta di preistoria sarda è comparso un
articolo a firma di P.A. sulla conferenza tenutasi ad Arbus
il 24 marzo scorso nella quale il Prof. Gigi Sanna parlava di
scrittura nella Sardegna di età nuragica.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Molti commenti si sono susseguiti nel
corso di alcuni giorni, chi pro, chi contro la tesi del Professore;
alcuni inveendo anche contro la persona; la qual cosa ha esortato
l'amministratore del gruppo a richiamare i partecipanti al rispetto
delle persone.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Al commentario ha partecipato anche il
Prof. Sanna per chiarire che non bisogna esagerare nelle adulazioni,
ma neanche col disprezzo verso le sue conclusioni. E in questo
contesto sono pure io intervenuto per chiarire, dal mio punto di vista, certi
aspetti della questione, per poi addentrarmi nella spiegazione
<i>(l'ennesima ormai, ma a quanto pare i volti e le persone che si
affacciano a questa materia sono in continuo ricambio, concedetemi il
termine: “generazionale”</i>) di cosa si intenda per “scrittura
sarda di età nuragica”, sollecitando alla fine eventuali obiezioni
e non solo dei “mi piace” o dei “non mi piace” da parte dei
lettori.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">A questa richiesta una persona ha colto
l'occasione al volo per fare questa obiezione: “<span style="color: #cc0000;">Un'
obiezione potrebbe essere la cantonata dello scambiare un frammento
di grappa in piombo per la riparazione di grossi recipienti per una
bipenne... bronzea.</span><span style="color: maroon;">”</span><span style="color: black;"> riferendosi
evidentemente alla immagine riportata nella locandina pubblicitaria
dell'evento di Arbus (Fig. 2).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfc1GJqXbmSZJPZtvh6O76dw4qVRq79Ybk9_yq_3RAx5oSVLQQwbN6q2gC9onmTTztICbLfvKmoTw8ddCgTaq5CLjt5XY4BGN7MKASVJimEDPvmES_faOCFda8tu3s3WHILeLx0f7rZ2wvdZswCVwVgjEX2jZeVy8hiLaY8ZOSBJiZbpiyR3lC1JtZ/s841/Conferenza%20di%20Arbus.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="595" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfc1GJqXbmSZJPZtvh6O76dw4qVRq79Ybk9_yq_3RAx5oSVLQQwbN6q2gC9onmTTztICbLfvKmoTw8ddCgTaq5CLjt5XY4BGN7MKASVJimEDPvmES_faOCFda8tu3s3WHILeLx0f7rZ2wvdZswCVwVgjEX2jZeVy8hiLaY8ZOSBJiZbpiyR3lC1JtZ/s320/Conferenza%20di%20Arbus.jpg" width="226" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 2</div><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Per tanto
un'accusa che parrebbe diretta al Prof. Sanna, reo di aver preso
fischi per fiaschi, dato che quella menzionata non è, a dire della “<b>obiettante</b>” un'ascia riturale ma una grappa di piombo per il
restauro di recipienti di terracotta.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"><i>Ho usato il
condizionale perché in ultima analisi l'<b>obiettante</b> potrebbe
“obiettare” che lei si riferiva a chi per primo battezzò il
reperto. Ma con tutta evidenza è difficile che ella si possa
scagionare dall'aver insultato il Prof. Sanna, dato che le obiezioni
da me richieste dovevano essere inerenti l'ambito della scrittura
sarda di età nuragica. Per tanto la scusa risulterebbe fuori tema, e
di molto.</i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">A sostegno della
sua tesi l'<b>obiettante</b> scrive: “<span style="color: #cc0000;">puntinature e
lineette servivano a fare aderire il piombo ancora caldo e morbido
alla crepa. Il piombo poi raffreddandosi completamente "tirava"
e rendeva il recipiente nuovamente stagno.</span> [omissis]”.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">La spiegazione
parrebbe scientificamente solida, ma ad una analisi più approfondita
risulta del tutto fallace; vediamo perché.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Dalla spiegazione
si arguisce che le “<span style="color: #cc0000;">puntinature e lineete</span>”,
che sarebbero quella serie di punti a chevron di fig. 1,
servissero a far aderire meglio il piombo, una volta solidificato,
alla superficie del recipiente da restaurare. Per tanto la superficie
visibile in Fig. 1 sarebbe stata a contatto con la superficie del
recipiente. Ma questo, nel caso specifico, è quasi del tutto impossibile da
attuare per un semplice motivo: quella che possiamo definire
“decorazione a chevron puntinato” è in <b>negativo</b>, ossia è tutta
incavata. In ragione di ciò, e lo possiamo vedere nella immagine "tipo" di Fig. 3 il presunto restauratore avrebbe dovuto ricavare nel
recipiente da sanare un incavo secante la frattura, tale da
risparmiare al suo interno delle bugnette, ossia delle convessità, per ottenere il risultato della fig. 4 con incavi nel corpo della colata di piombo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh10IndtkX9yCTlrD5rfps8wL6aSAxvyRhXpDt8dRqg-RVb4LXd_wvj2WvIaCbKyMBpdzrWa22Q-oFRZ3FURTXuTakKGW2G9uanD18kCMaC2e_r8fuJaF2hRsKDJSdD5mVGLPKD_jkQ6hfMHDPbvu0GrtU7ZMJJoXt9W4aCzyX7kNNNXuZnydUfwJNt/s2000/d1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1177" data-original-width="2000" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh10IndtkX9yCTlrD5rfps8wL6aSAxvyRhXpDt8dRqg-RVb4LXd_wvj2WvIaCbKyMBpdzrWa22Q-oFRZ3FURTXuTakKGW2G9uanD18kCMaC2e_r8fuJaF2hRsKDJSdD5mVGLPKD_jkQ6hfMHDPbvu0GrtU7ZMJJoXt9W4aCzyX7kNNNXuZnydUfwJNt/w640-h376/d1.jpg" width="640" /></a></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">Fig. 3 presunta realizzazione dell'incavo con bugne sporgenti dal fondo della cavità</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4VG-joXnGRHG1jfHqgLt3rLGRy9p9an3zK7DYMl3pkr1qOsTlbym9KjqGUGhTHkOfz50lHzm4AKVDSNivbUmyYPOuB0DhZNc1L-zfXm_whkPwkJmoYj6vGWBrjolOCKP3PwZ3ehcPAuYQpKHx1i-J5-ZGYzFC0K9_-z25Djufb47pOYJFr-N6iyfB/s2000/d2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1177" data-original-width="2000" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4VG-joXnGRHG1jfHqgLt3rLGRy9p9an3zK7DYMl3pkr1qOsTlbym9KjqGUGhTHkOfz50lHzm4AKVDSNivbUmyYPOuB0DhZNc1L-zfXm_whkPwkJmoYj6vGWBrjolOCKP3PwZ3ehcPAuYQpKHx1i-J5-ZGYzFC0K9_-z25Djufb47pOYJFr-N6iyfB/w640-h376/d2.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 4 - risultato della colata di piombo nell'incavo di Fig. 3</div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"> La qual cosa benché non sia impossibile teoricamente da ricavare, di fatto è di complicatissima realizzazione, tenuto conto della distanza costante tra una concavità e l'altra del nostro reperto, che il presunto restauratore avrebbe dovuto ricavare nell'incavo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"> Il tutto sarebbe servito solo ed esclusivamente per aumentare l'adesione del piombo fuso alla superficie del recipiente. Risultato che si raggiunge ugualmente, realizzando degli incavi nel fondo della concavità (Fig,5), e che tra l'altro non era neppure necessario realizzare in modo ordinato, visto che il tutto sarebbe stato nascosto dalla colata di piombo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqR8vlnrWt4nmPAEeEEIHVESx51D0xb764eTZ79W_LwS4BN8J-9Ynsz8rNiz9RNaxtA42orWKZ5BGGrGarQ8LEijolJ9cioV8Vl3--11YgXrfRV8iumV8vumVcirZKwGTSmcee1ojKQMyPNfChE7GH_dfgfTyaOyhdlV5jbLxRu5n86_SVQLMMP9AK/s2000/d3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1177" data-original-width="2000" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqR8vlnrWt4nmPAEeEEIHVESx51D0xb764eTZ79W_LwS4BN8J-9Ynsz8rNiz9RNaxtA42orWKZ5BGGrGarQ8LEijolJ9cioV8Vl3--11YgXrfRV8iumV8vumVcirZKwGTSmcee1ojKQMyPNfChE7GH_dfgfTyaOyhdlV5jbLxRu5n86_SVQLMMP9AK/w640-h376/d3.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Nel momento in cui la grappa fosse stata rimossa dalla sua posizione originale avremmo ottenuto un oggetto tipo quello di Fig. 6, con bugne sporgenti. Oggetto che differisce in modo sostanziale dal nostro reperto, avendo bugne sporgenti dalla superficie.</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ1-pGyGVUvjKcx-veb5hie2fc7e70eUUJRfg7Q0pceVKwxDteLaQJaYoir1L9mutor-hqHivkQy7_2R5nEvzOrk1dOSr6lTqDO-8kA9M8aTmIxdMTfjHY02bQWy5EPYOiV8X8H3zA684sh-aeAwjRnzaIkET-Occ7iFeyUIVUrWtDwNcF8praChLA/s2000/d4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1177" data-original-width="2000" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ1-pGyGVUvjKcx-veb5hie2fc7e70eUUJRfg7Q0pceVKwxDteLaQJaYoir1L9mutor-hqHivkQy7_2R5nEvzOrk1dOSr6lTqDO-8kA9M8aTmIxdMTfjHY02bQWy5EPYOiV8X8H3zA684sh-aeAwjRnzaIkET-Occ7iFeyUIVUrWtDwNcF8praChLA/w640-h376/d4.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><div style="text-align: justify;"><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p></div>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Alla mia risposta
è seguita questa frase: “<span style="color: #cc0000;">non perdo tempo a
rispondere a chi ha deciso </span><span style="color: #cc0000;"><strike>che</strike></span><span style="color: #cc0000;">
che la faccia a vista della grappa esposta al museo è quella a
contatto con la parete del vaso.</span>“ (mio il barrato ndr).</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Si rimane
stupefatti da una risposta del tutto illogica rispetto alla prima
affermazione.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Ma l'<b>obiettante</b>,
non paga, ha continuato con le sue asserzioni, tant'è che alla mia
domanda circa la possibilità che ci fossero altre “<span style="color: #cc0000;">puntinature
e lineette</span>” nella parte opposta del reperto (la qual cosa
cercava una qualche risposta all'affermazione secondo la quale quelle
incisioni, ripeto, “<span style="color: #cc0000;">servivano a fare aderire il piombo
ancora caldo e morbido alla crepa.</span>“ ella ha risposto: “<span style="color: #cc0000;">no.
Non ho detto niente del genere. Sul lato opposto dei segni solo l'
impronta della parete del vaso. Ma quanto ti ci vuole a impastare due
cucchiai di farina con un goccio di acqua ed attaccarlo ad un
bicchiere, farci puntinature e lineette, staccarlo e vedere cosa c'è
dall'altra parte?</span>”<span style="color: #cc0000;"> </span>e a seguire:
“<span style="color: #cc0000;">E non andare troppo a fondo sull'impasto con
lo stuzzicadenti.</span>“ (?... Va beh!)</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">La risposta ha
aumentato il grado di illogicità rispetto alla prima affermazione.
Tant'è che ho risposto: “<span style="color: #6600ff;">Nell'esperimento
che mi proponi, una volta staccata la pasta di farina dal bicchiere
(dovrei aspettare che asciughi) avrei una parete a contatto del
bicchiere perfettamente liscia (se la parete del bicchiere è
liscia). La puntinatura con lo “stuzzicadenti”, non troppo
affondato come tu suggerisci, servirebbe solo a decorare la
superficie visibile della pasta e non per aggrappare meglio la pasta
al bicchiere o il piombo al recipiente da restaurare come tu
inizialmente hai asserito.</span>”</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">A questo mio
commento è seguito da parte dell'<b>obiettante</b> una risposta illogica
nell'illogicità delle altre risposte: “<span style="color: #cc0000;">Esatto.
Alleluja!</span>“</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Non ho parole.
Rimango incredulo innanzi a tali risposte.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Però non è
tutto, perché in fin dei conti lei stessa, da sola, senza che io la conducessi forzatamente verso un dato percorso, è arrivata ad una conclusione.
Vediamola.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">In risposta al
suo ultimo sfogo, ho commentato: “<span style="color: #6600ff;">visto che
hai accettato la mia ultima spiegazione, che non contraddice quanto
da me scritto in precedenza, stai ammettendo che l'oggetto è
decorato esternamente, e quei decori non hanno funzione tecnica
alcuna, contrariamente a quanto da te formulato in precedenza.</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #6600ff;">E bada bene che
tutta questa querelle, per quanto mi riguarda, gira tutta attorno
alla tua spiegazione pseudo scientifica.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #6600ff;">Posto questo
punto fermo, se tu ritieni, col sostengo di questo libro riposto in
uno scatolone, che quella da te indicata è una grappa di restauro:
benissimo! Rispetto la tua opinione e quella del libro, ma non puoi
affermare senza prudenza alcuna che è stata presa una “cantonata”
nello “scambiare un frammento di grappa in piombo per la
riparazione di grossi recipienti per una bipenne... bronzea” senza
fornire prove convincenti; e questo solo per attaccare una persona in
particolare.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #6600ff;">Che poi la
cantonata chi l'avrebbe presa?</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="color: #6600ff;">P.S.:
spero tu possa fornire titolo, autore ed editore del libro citato.</span>“</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">La sua risposta è
stata: “<span style="color: #cc0000;">Senti un po'... Hai guardato le foto
che ha postato Oceano Mare? No? Sono molto semplici, senza arzigogoli
come quella di Arbus. Può voler dire che quella Arbus stava in un
vaso di pregio oppure che l' artigiano aveva velleità artistoidi. La
mia spiegazione "pseudo scientifica" ti ha reso edotto del
procedimento. Artistoide o meno. Quanto al reale aspetto di una
bipenne ci sono immagini a bizzeffe nel web. Infine figurati se mi
ricordo titolo e autori di un libro chiuso da mesi in uno scatolone
insieme a molti altri in molti altri scatoloni. Se ne hai la pazienza
e l'urgenza puoi sempre cominciare a spulciare le bibliografie dei
due PDF che ho postato ieri e che NON ti sei degnato di cercare e
tantomeno scorrere. Ora puoi solo tentare di rimediare, perchè se
non lo fai, stai facendo la proverbiale figura del piccione. P.S. non
è buona pratica mordere la mano che aiuta.</span>“</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Questa sua
risposta, cercando di mettere una pezza lì dove con tutta evidenza
si è contraddetta più volte, svela che in fin dei conti quella
“grappa” poteva stare “<span style="color: #cc0000;">in un vaso di
pregio oppure che l'artigiano avesse velleità artistoidi</span>”.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Capite?! Quelle
incisioni non sono più funzionali al rabbercio del vaso, ma sono
decorazioni di un artigiano con velleità artistiche. Siamo arrivati
alla celebrazione, l'apoteosi finale della irrazionalità. Si ammette, alla fine di questo <i>ambaradan</i> che quelle incisioni sono segni artistici, benché si mettano le mani avanti e si
degradino a segni di un “</span><span style="color: #cc0000;">artistoide</span><span style="color: black;">”. Ossia senza significato alcuno...</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">…un po' di
pausa, per mettere in ordine tutte le idee e poter, in fine, trarre
delle conclusioni.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L'obiezione
partiva dalla “<span style="color: #cc0000;">cantonata dello scambiare un
frammento di grappa in piombo per la riparazione di grossi recipienti
per una bipenne... bronzea.</span>” Ma alla mia domanda circa la
paternità di quella cantonata, non è seguita alcuna risposta.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Ebbene, se
cantonata vi è stata, non è certo del Prof. Gigi Sanna, che ha solo
interpretato l'oggetto secondo il metodo A.I.N. (Acrofonico,
Ideografico, Numerologico). La qual cosa cambia di pochissimo la interpretazione rispetto alla natura dell'oggetto. Perché quei segni, profondamente
incisi nel manufatto, non sono dei decori fini a se stessi, opera di
un “<span style="color: #cc0000;">artistoide</span>”, ma sono segni che
vogliono comunicare qualcosa, che siano incisi in un'ascia miniaturistica o in una grappa di piombo usata per rabberciare un
“<span style="color: #cc0000;">vaso di pregio</span>“.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Invece la nostra
“<b>obiettante</b>” ha, forse inconsapevolmente, offeso altre persone.
Vediamo chi.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;">Su Academia Edu
</span>ho rintracciato questo studio: 👉 “<a href="https://www.academia.edu/29763856/Il_relitto_di_Domu_e_SOrku_Unantichissima_imbarcazione_naufragata_nella_costa_di_Arbus_Sardegna_-_Centro_Occidentale_" target="_blank"><span style="color: red;">Il relitto di Domu 'e S'Orku:
Un'antichissima imbarcazione naufragata nella costa di Arbus
(Sardegna - Centro Occidentale)</span></a> a firma di Anna Ardu e
Laura Garau. Relitto dove fu rinvenuto il nostro reperto.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Nell'articolo si
legge: “<span style="color: #2b00fe;">Giovanni Ugas scrisse nella prima
relazione ufficiale: «un carico navale con lingotti di stagno,
oltre che con grappe in piombo</span><span style="color: red;">*</span><span style="color: #2b00fe;"> e placche di bronzo, è stato
recentemente individuato (e parzialmente recuperato) presso il
litorale di Arbus (Sardegna sud-occidentale), di fronte alla località
di rio Domu de S’Orcu. Anche se il carico non fosse pertinente,
come invece pare, ad una imbarcazione nuragica, non v’ha dubbio che
il ritrovamento costituisce un indizio sicuro per ritenere che la
Sardegna fosse una tappa importante nella rotta dello stagno nel
Mediterraneo» (Ugas, Zucca 1984: 79)</span><span style="color: #2b00fe;"> [omissis] </span><span style="color: #2b00fe;">Un
altro contributo è di Maria Cristina Paderi,</span> <span style="color: blue;">che osservando
alcune placchette di piombo le interpreta come <u>modellini simbolici
legati alla </u></span><span style="color: blue;"><u>sfera del sacro</u>,
perché ritiene rappresentino figurine antropomorfe e </span><u style="color: blue;">asce
miniaturizzate</u><span style="color: blue;">; </span><span style="color: blue;">secondo la
studiosa, le decorazioni presenti in alcuni manufatti richiamerebbero
alcune grappe provenienti dal villaggio santuario nuragico di Santa
Vittoria di Serri (Paderi 1988: 211-212).</span><span style="color: black;">”
[mio il sottolineato ndr].</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: red;">*</span><span style="color: black;"><i> Si noti che le grappe di piombo citate dal Prof. Ugas sono quelle delle due fotografie di cui alla Fig. 3 pag. 275 dell'articolo di Ardu e Garau.</i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;">
Da quel che leggiamo potremmo avere qualche dubbio sulla identità
del nostro oggetto (<i>si parla di "</i></span></span><i>decorazioni presenti in alcuni manufatti" </i>che<i> "richiamerebbero alcune grappe provenienti dal villaggio santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri (Paderi 1988: 211-212)</i>" pag.275 dello studio)<span style="color: black;">, benché la Dott. Paderi parli esplicitamente di
“</span><span style="color: blue;">asce miniaturizzate</span><span style="color: black;">”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"> Dubbio che
svanisce osservando l'immagine e la relativa didascalia pubblicata
nello studio di A. Ardu e L. Garau. Che descrive il nostro reperto
quale “ascia bipenne in piombo” (Fig. 4 pag. 276 dello studio).</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Abbiamo
trovato i colpevoli! Ma sono veramente colpevoli? E di che cosa?</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;">Maria Cristina Paderi sarebbe colpevole di aver preso la cantonata?!</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;">Anna Ardu e Laura Garau, di aver avvallato la cantonata?!</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;">Gigi Sanna di aver "interpretato" una cantonata?!</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ammesso
e non concesso che si sia presa una “cantonata” sulla natura
dell'oggetto, il Prof. Sanna ne uscirebbe tutto sommato indenne,
visto che ha interpretato solo dei segni su un manufatto che assieme ad altri, furono tutti definiti dalla Dott. Paderi "<span style="color: blue;">modellini simbolici legati alla </span><span style="color: blue;">sfera del sacro, perché ritiene rappresentino figurine antropomorfe e </span><span style="color: blue;">asce miniaturizzate</span>".</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Eppure
Lui è stato il parafulmine della nostra “obiettante”. Solo lui.
Perché?</p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-6871150687088354212023-03-14T17:31:00.000+01:002023-03-14T17:31:28.103+01:00La scrittura cuneiforme in Sardegna<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMeGIER6sc3RHJah_buGtX-ZSIVLEJ8cXGSobeuZBEz1_nX0MH3XfsVaHa7l3rsTypRJLqUtzbxAf7924NJ-ay252NugkRP_aaHvq6ryvaMJFpGmz3sxrVzKEa6bxOLEv4dxwp3SV85N5DqeSnQELB43EE7LKSKo1b3ndVDL6KR6s2NSXxdJVRz8UY/s841/Conferenza%20di%20Arbus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="595" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMeGIER6sc3RHJah_buGtX-ZSIVLEJ8cXGSobeuZBEz1_nX0MH3XfsVaHa7l3rsTypRJLqUtzbxAf7924NJ-ay252NugkRP_aaHvq6ryvaMJFpGmz3sxrVzKEa6bxOLEv4dxwp3SV85N5DqeSnQELB43EE7LKSKo1b3ndVDL6KR6s2NSXxdJVRz8UY/w452-h640/Conferenza%20di%20Arbus.jpg" width="452" /></a></div><br /> <p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-67742457071351436162023-02-22T08:44:00.000+01:002023-02-22T08:44:04.940+01:00Conferenza - Epigrafia nuragica e altro<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyHzO0rXkuF2pODSAgzMuP1vytPR9aT1B9jn214bV_gFII3vbDJD7247HW1zk9HTki_tS4NQcY83BsiezHL3upCSL4v_4t11LMKffnuHi96V20CzonbRnykbBHdd-GHn-osGYXAZRqsa7g0QlLVHpVupNoOU_ByrTI02qhKIHzmop7xLs3auq3UWVD/s3600/locandina2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3600" data-original-width="2700" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyHzO0rXkuF2pODSAgzMuP1vytPR9aT1B9jn214bV_gFII3vbDJD7247HW1zk9HTki_tS4NQcY83BsiezHL3upCSL4v_4t11LMKffnuHi96V20CzonbRnykbBHdd-GHn-osGYXAZRqsa7g0QlLVHpVupNoOU_ByrTI02qhKIHzmop7xLs3auq3UWVD/w480-h640/locandina2.jpg" width="480" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;"><i><b>Venerdì 24 febbraio ore 18.00 A Santa Giusta</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><i><b>presso</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #2b00fe; font-size: x-large;"><i><b>Centro Open Space</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><i><b>Via Giovanni XXIII</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #990000; font-family: times; font-size: x-large;"><b><i>Il Prof Gigi Sanna e Sandro Angei vi parleranno di scrittura nuragica, archeoastronomia e scenografia nuragica.</i></b></span></div><br /> <p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-84332301918199335382023-02-03T15:32:00.002+01:002023-02-03T15:32:35.609+01:00Ultim'ora sugli alimenti<p> di F. Pilloni</p><br /><span style="font-size: medium;">Se avete letto i giornali o ascoltato la radio o la tivù, sapete già che la Unione Europea ha permesso che si mettano in vendita, per essere mangiate, le farine di vermi e di insetti.<br />Poteva mancare il piagnisteo delle sarde autoritas?</span><div><span style="font-size: medium;"><br />Non so come sia riuscita a fare i conti così in fretta, ma per questo commercio di farina d'insetti, un'Associazione dei Commercianti ha già pronosticato migliaia di posti di lavoro persi in Sardegna, suppongo nel settore della ristorazione o simile.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br />Questa profezia presuppone che si verifichino almeno due cose:<br />1- che le farine d'insetto siano già pronte alle frontiere (quali?) per essere distribuite capillarmente in ogni supermercato o botteguccia di paese;<br />2- che i Sardi siano disposti, in massa, a mangiare polpette fatte con farine d'insetti e a lasciar perdere su casu marzu e sa cordula cun pisurci.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br />Queste considerazioni mi consigliano di aspettare a zoppicare e a mettermi il cerotto fino a che non mi sia fatta la sbucciatura sul ginocchio. <br />Ma io se fossi del ramo commerciale, avrei innanzitutto pensato "SE e COME" si potrebbe trarre vantaggio dalla novità.<br />Si sa che c'è una zona della Sardegna, quella centrale, che da qualche anno "produce" una quantità sterminata di insetti, del genere pibizziri. <br />Mi sarei chiesto: ma le cavallette rientrano nel novero degli insetti commestibili? <br />Se sì, proverei a chiedere una Denominazione di Origine Controllata per le cavallette di Ottana e comincerei a pubblicizzare piatti tipici dei paesi, quali pibizziris a succhittu, oppure impanati e fritti, o cottus a carraxu con foglie di mirto.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br />Ma io non sono del mestiere e non so fare conti, né previsioni.<br />Insomma, non so vedere il futuro neppure per me, figuriamoci per la Sardegna, un futuro migliore intendo dire. <br />Preferisco recriminare, lamentarmi e versare sospiri sul destino cinico e baro che vide la nostra Isola regalata da un Papa, becero quanto Magno, a un signorotto foresu, come dicono a Selargius. </span></div><div><span style="font-size: medium;">Poco importa che siano passati tanti secoli, perché comunque riesco a piangere ancora per la morte di Josto e di Ampsicora e per la conquista da parte dei Romani, millenni fa.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br />In fin dei conti osservo che noi Sardi,</span><span style="font-size: medium;"><span> </span><span>specialmente</span><span> quelli come me, abbiamo la vista lunga. Peccato però che ci ritroviamo con gli occhi migrati nella nuca e ci riesce agevole, direi proprio naturale, il guardare indietro. </span></span></div>francuhttp://www.blogger.com/profile/02161977752253438976noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-68063134662417093562023-01-29T07:00:00.008+01:002023-03-23T20:33:41.922+01:00Il pozzo sacro di Santa Cristina, un mistero nel mistero. MA CHE MISTERO!<p> </p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6o3A1S-BGtTy1EWexGlfOhvcCsBbY3RvjSMebPmJ-bo_ANYgNFUihYHfmcG_D2gx95htaWd1yLonZeCUI0X6h8icodwhJLjIpQ5dtf8Gv4B74jd4ss3qhH0uBk3DZW4tvKmNUyLC5yacwX0SAWhxbMfvSWqf6ggM-A-1kibPhIGjyvQq5ckqUu0Oe/s450/0.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="298" data-original-width="450" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6o3A1S-BGtTy1EWexGlfOhvcCsBbY3RvjSMebPmJ-bo_ANYgNFUihYHfmcG_D2gx95htaWd1yLonZeCUI0X6h8icodwhJLjIpQ5dtf8Gv4B74jd4ss3qhH0uBk3DZW4tvKmNUyLC5yacwX0SAWhxbMfvSWqf6ggM-A-1kibPhIGjyvQq5ckqUu0Oe/w640-h424/0.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>di Sandro Angei</i></b></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tre settimane fa -
sabato 7 gennaio 2023 – nell'Unione e Sarda è comparso un articolo
a firma di Mauro Pili intitolato: - <i><b>Il mistero nuragico “lunare”
di Santa Cristina</b></i>.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Il titolo reboante, avvia un articolo che, in fin dei conti, è un inno a tre ricercatori, perché nulla spiega e
nulla risolve.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Un titolo, quello dell'articolo, che si può intendere in due modi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Potremmo pensare che dopo
lo studio e pubblicazione del libro del Prof. Arnold Lebeuf (<i>uno dei tre ricercatori citati</i>), vi sia
ancora un gran bel mistero che aleggia sul pozzo sacro di Santa Cristina. Un mistero
legato a quella luna, il cui moto complicatissimo per chi lo vede
dalla Terra, non lo annovererei tanto a cuor leggero tra le conoscenze
di quel popolo antico o, per lo meno, è difficile dimostrare come quegli astronomi abbiano escogitato un metodo per fissare dentro il pozzo di
Santa Cristina il moto lunare. Un metodo, afferma Lebeuf, capace di prevedere le
eclissi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">In sostanza il Prof.
Lebeuf deve spiegarci per bene come avveniva l'osservazione del moto
lunare all'interno del pozzo sacro e come, soprattutto, arrivarono a capire quegli astronomi il complicato moto lunare che, mi ripeto, era finalizzato alla previsione delle eclissi e quindi motivo fondante del monumento.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Ma quel “titolo” si
può intendere, magari più malignamente, come un mistero legato non al “nuragico” ma alla “Luna” ossia: cosa c'entra la luna col pozzo
di Santa Cristina?</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span></span></p><a name='more'></a>Nell'introduzione al mio studio sul pozzo di Santa Cristina, dove
indagai l'aspetto solare di quella costruzione, non esclusi
aprioristicamente l'ipotesi avanzata dal Prof. Lebeuf, lasciando una
possibilità della coesistenza delle due manifestazioni solare e
lunare assieme. Possibilità che nel prosieguo dello studio venne
meno per motivi legati ai <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2018/11/il-12-anello-al-solstizio-destate-nel.html" target="_blank">vincoli imposti dall'edificazione del pozzo
sacro</a> <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[1]</span><span style="text-align: left;">.</span><p></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"> In seguito, con lo
studio del pozzo di Funtana coberta di Ballao, ho dato delle
indicazioni che testimoniano in quel pozzo (</span><i style="text-align: left;">simile per
caratteristiche a quello di Santa Cristina</i><span style="text-align: left;">), </span><a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2019/12/21-aprile-nel-pozzo-sacro-di-funtana.html" style="text-align: left;" target="_blank">l'impossibilità di
marcare i lunistizi per motivi legati alla sua architettura</a><span style="text-align: left;"> </span><span style="background-color: #fcff01; color: red; text-align: left;">[2]</span><span style="text-align: left;">.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Fatta questa obiezione,
che non penso sia da licenziare con disinvoltura e leggerezza da parte del Prof. Lebeuf, voglio ora
puntare l'attenzione su una immagine pubblicata nell'articolo di
Mauro Pili.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Mi riferisco all'immagine schematica che, secondo me, ci
sta come i cavoli a merenda in quell'articolo (Fig. 2); Ed è proprio questo
il motivo che mi ha spinto a scrivere queste “due” righe.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzG8eYj7wB6Dn3TVLXwcQnZ-FhsalpGRoNKdyW8-8eLYOYjl-ZO9u4AMZX0eQHb-HWO24zY0IffmSazuKlfLkMRQFGjEKH1b3oaunu_jGzXoHmfgIYTPNYbFAE-jQVyF04MIK9jWvoFtglrKpdHVnOmS_w0tJeXAqO03eWOFYqxy3hSXDL-5NqZu2q/s801/2.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="801" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzG8eYj7wB6Dn3TVLXwcQnZ-FhsalpGRoNKdyW8-8eLYOYjl-ZO9u4AMZX0eQHb-HWO24zY0IffmSazuKlfLkMRQFGjEKH1b3oaunu_jGzXoHmfgIYTPNYbFAE-jQVyF04MIK9jWvoFtglrKpdHVnOmS_w0tJeXAqO03eWOFYqxy3hSXDL-5NqZu2q/w640-h452/2.png" width="640" /></a></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">Fig. 2</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Da qualche anno, ormai,
si fa un gran parlare della manifestazione luminosa che nel pozzo di
Santa Cristina si verificherebbe attorno agli equinozi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">L'immagine in questione
mostra una sezione del pozzo di Santa Cristina nel quale i raggi
lunari, in occasione del lunistizio maggiore settentrionale, entrando
dall'oculo in sommità, cadrebbero a perpendicolo (angolo zenitale
0°) all'interno del pozzo. Inclinazione del tutto impossibile per la
latitudine di Santa Cristina, tanto da far accapponar la pelle, di
sicuro, all'Ing. Littarru menzionato nell'articolo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">L'immagine, di sicuro presa ad
occhi chiusi in qualche sito web, è tendenziosa; tant'è che le due
didascalie farebbero intendere (<i>uso giusto il condizionale per non
sembrare sgradevolmente acetoso</i>) che vi sia una correlazione tra
lunistizio maggiore settentrionale (<i>la didascalia recita: “Ogni 18
anni e mezzo: la Luna Piena più vicina all'equinozio di primavera”</i>)
e gli equinozi (<i>la didascalia recita: “Tutti gli equinozi: 21 marzo
23 settembre”</i>). L'immagine dà l'idea che il pozzo di Santa
Cristina fu costruito per registrare il lunistizio maggiore e per
capovolgere l'ombra di un uomo che durante gli equinozi si
affacciava a guardar la sua ombra capovolta.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">A parte l'errore di
inclinazione dei raggi lunari, penso che non fosse nelle intenzioni
dei costruttori del pozzo sacro mettere in mostra un'ombra capovolta.
E questo per delle considerazioni di carattere antropologico legate
alla sfera del sacro in ambiente “nuragico”. Quei signori (<i>i
nipoti dei costruttori di nuraghe</i>) avevano a che fare con un dio
unico, “yhw”, geloso ed egocentrico, che mi induce a pensare che
l'uomo dovesse avvicinarsi con molta circospezione e cautela al bacile
lustrale, non certo per osservare la sua ombra capovolta colto, pure
lui, da egocentrismo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> Ma, a parte questa
considerazione, che meriterebbe magari un approfondimento, sarebbe
una gran bella cosa se l'ombra capovolta fosse dettata dall'ingegno
umano di 3000 e passa anni fa.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Qualcuno vuole far intendere proprio
questo. Tant'è che su Facebook si paragona la riflessione dei raggi
solari nell'acqua del pozzo sacro, alla “camera oscura”, prendendo
i classici “fischi per fiaschi”, perché i due fenomeni hanno
origine da due diverse cause.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il primo è dovuto al principio secondo
il quale i raggi luminosi incontrando un mezzo riflettente o
semiriflettente, vengono deviati secondo un angolo riflesso uguale a
quello incidente, ma opposto alla normale nel punto di incidenza.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il secondo si basa sul
principio secondo il quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto
fortemente illuminato, passando per una piccola apertura, si
incrociano.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto nessun paragone calzante.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Già in altre occasioni
ho avuto modo di dire che l'ombra capovolta che osserviamo nel pozzo
di Santa Cristina è dovuta dalla legge fisica per la quale un fascio
di raggi luminosi riflessi nell'acqua, genera sempre una immagine
ribaltata rispetto all'originale. Ed è molto facile capire il perché
osservando l'immagine di Fig. 3, nella quale il bordo inferiore del
fascio luminoso, che ho colorato di blu, e il bordo superiore,
colorato di rosso, una volta riflessi nell'acqua si scambiano di
posizione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXEkuzoZMvnQROt_GSwsDutPpXWqRWW7stoZy4Yi21sjo_UHNSKU249oqZlQ1f_Fjeb5bKV5CNajB94QyIIfQo7n7VdTDYf_IqIOHJpMK3UH8P5bmfb1xi9IF6jWJpd9ZXH_Gx4B6iQJ5_M4OkHSXT7DZXwCUeX3GcxTyqnFIQinec9CTjfeqYZXXK/s4937/B1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2753" data-original-width="4937" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXEkuzoZMvnQROt_GSwsDutPpXWqRWW7stoZy4Yi21sjo_UHNSKU249oqZlQ1f_Fjeb5bKV5CNajB94QyIIfQo7n7VdTDYf_IqIOHJpMK3UH8P5bmfb1xi9IF6jWJpd9ZXH_Gx4B6iQJ5_M4OkHSXT7DZXwCUeX3GcxTyqnFIQinec9CTjfeqYZXXK/w640-h356/B1.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 3</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto in una vecchia vasca
per lavare i panni colma d'acqua, posta in cortile a ridosso di una
parete esposta ai raggi solari, di certo vi sarà un periodo
dell'anno durante il quale vedremo l'ombra
capovolta del gatto che, assetato, si accinge a bere.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Chi di voi lettori
ritiene di dover esclamare: “Che bello!” a commento dell'immagine
appena descritta? Pochi presumo, dato che non vedo dove sia il bello
di questa scena, come non vedo alcuna immagine tecnicamente
strabiliante nell'ombra capovolta che attorno agli equinozi si
staglia all'interno del pozzo di Santa Cristina.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Vi è da dire, inoltre,
che la presunta manifestazione, che tanto emoziona le folle, va ben
oltre l'intorno degli equinozi. Vediamo perché con tre piccoli
esperimenti che tutti possono fare con un poco di pazienza. Basta
andare al pozzo di Santa Cristina, passare per la biglietteria,
dopodiché ci si appropinqua al pozzo sacro. Io lo farò, ogni volta,
con un amico.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b style="text-align: left;">Primo esperimento.</b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si prende un amico,
Tizio, alto 1,80 m e lo si fa scendere fino al bordo del bacile
lustrale; quello che impropriamente è definito dai più il 25°
gradino della scalinata. Ma non è così, e posso dimostrarlo in modo
banalmente semplice, ma non in questa sede.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Bene. Non avendo, per
pigrizia, voglia di produrmi in calcoli teorici, chiedo al
volenteroso amico di scendere, a partire dal 1° di gennaio, tutti i
giorni nel pozzo sacro, poco prima che il sole si allinei con l'asse
della scalinata (è quello il momento più propizio all'evento) e,
benché i primi giorni egli sia ben predisposto a eseguire il suo
compito, man mano che passano i giorni, la sua pazienza inizia a
vacillare, ma lo esorto a non demordere, tant'è che il giorno 9 di
febbraio si staglia nitida l'ombra proiettata dalla testa di Tizio
direttamente sulla parete in corrispondenza del primo anello sopra
l'acqua (Fig. 4).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5mZp9D341K4bUQ9e22x2XkAoeYevKm2D_NTVvvSs6iFryJb0M7pNhypHK2OZKl0MBi38Xi1h_r3CAi3fCPlhyX2G9Q1c2-feYA0q22pJVmduStgyBifIzbBIquulK3evgDXE-0O9BCrl5t2MCIYljT_wISk4fjQJ_TiBdhVwFN7kfNluOTXzJIUW1/s6577/d4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3673" data-original-width="6577" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5mZp9D341K4bUQ9e22x2XkAoeYevKm2D_NTVvvSs6iFryJb0M7pNhypHK2OZKl0MBi38Xi1h_r3CAi3fCPlhyX2G9Q1c2-feYA0q22pJVmduStgyBifIzbBIquulK3evgDXE-0O9BCrl5t2MCIYljT_wISk4fjQJ_TiBdhVwFN7kfNluOTXzJIUW1/w640-h358/d4.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 4</div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tizio per nulla
entusiasta dello spettacolo è pronto a tirare i remi in barca,
riporre le pive nel sacco e tornare a casa. Ma io lo convinco a non
demordere. E quando gli faccio notare che l'ombra proiettata dalla sua testa sembra quella di un uomo che esce dall'acqua, <span style="text-align: left;">il particolare gli strappa un mezzo sorriso accondiscendente che lo sprona a continuare imperterrito per altri 14 giorni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Il 23 di febbraio succede
qualcosa che rincuora il mio amico sorretto, ancora, da un flebilissimo filo
di pazienza. Infatti proprio quel giorno il sole proietta un'ombra
riflessa capovolta che va dalla testa al ginocchio (Fig.5). “Eureka!”
Esulta Tizio, dando fondo al suo vocabolario acquisito da lunghe
letture di topoliniano ricordo, non sapendo, egli, che “eureka”,
ancor prima di Archimede Pitagorico lo urlò Archimede, quello vero.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFy6kbffKEp-L2tZK7y1-O6sUYPQP2uxIIWtt5lXnLETbjwe21-rmD3ReWifYZ5236DtaZ8ECXGIFbeiC69lR68ZmlqphQJfK80ln7WGm65yjT7CPCJktaCoQ0hBqqwb3JXCwiMXVwRf9W21dKZIy3FFa3D0YoC6W3JY2LU4LW-dURJMExhwH-MSDa/s6577/C3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3665" data-original-width="6577" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFy6kbffKEp-L2tZK7y1-O6sUYPQP2uxIIWtt5lXnLETbjwe21-rmD3ReWifYZ5236DtaZ8ECXGIFbeiC69lR68ZmlqphQJfK80ln7WGm65yjT7CPCJktaCoQ0hBqqwb3JXCwiMXVwRf9W21dKZIy3FFa3D0YoC6W3JY2LU4LW-dURJMExhwH-MSDa/w640-h356/C3.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><p></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Ma Tizio dovrà aspettare ancora qualche giorno, perché solo il 1° marzo la sua ombra si vedrà, capovolta nella sua massima espansione, dalla testa al polpaccio</span><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;">(Fig. 6)</span><span style="text-align: left;">.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBBQ0IzbFY7A9owsnCiqUEDzXPPH3WTtuq2rC9eVuEJx5q1LDPoae9YOMtClnJuQymz9OajMmqR2ELFnlBebBF9_lN2ViSdC2uR8kpTpN50WZBtjPOz6aVg-7PGcQWqD0H9DHDcZ5mqWCcAsxRffMkuOAJUgCKq8jinsw55DBsbY_cHKzj3IX2jMSy/s6561/d6.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3657" data-original-width="6561" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBBQ0IzbFY7A9owsnCiqUEDzXPPH3WTtuq2rC9eVuEJx5q1LDPoae9YOMtClnJuQymz9OajMmqR2ELFnlBebBF9_lN2ViSdC2uR8kpTpN50WZBtjPOz6aVg-7PGcQWqD0H9DHDcZ5mqWCcAsxRffMkuOAJUgCKq8jinsw55DBsbY_cHKzj3IX2jMSy/w640-h356/d6.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il giorno dopo e altri
ancora, il nostro amico scende nel pozzo sacro e ogni volta grida
“eureka!”; fin verso il 30 di marzo (Fig. 7), ultimo giorno in cui la
pronuncia. A onor del vero vi è da dire, però, che di giorno in
giorno “eureka” viene proferita da Tizio in modo sempre meno
entusiastico ed enfasi calante. Tant'è che il giorno successivo è
ben lieto di non veder più la sua ombra rovesciata e ancor più
lieto di non dover più pronunciare, puerile, e se ne rende conto
solo in quel momento, quell'Eureka che rimanda il suo ricordo al giornalino di
Walt Disney.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJqIl3LGHKSaNBqGw4BeBmQO2kn4h7LxWWt0IzpjxiTWtK8cNWgnsGIr55tEjmTAmmHf1zE9TTAi7YqhR7Na6LfzAs2fppgseaDEsFl77jTzXaPnEerE77BQZjlldVaBtxAHuiZoFS9HXPVvEqyIH3Y-IyciQElpmmwaAvQfMmP2EfqAVFgGYkJ-c/s6585/C4.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3673" data-original-width="6585" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJqIl3LGHKSaNBqGw4BeBmQO2kn4h7LxWWt0IzpjxiTWtK8cNWgnsGIr55tEjmTAmmHf1zE9TTAi7YqhR7Na6LfzAs2fppgseaDEsFl77jTzXaPnEerE77BQZjlldVaBtxAHuiZoFS9HXPVvEqyIH3Y-IyciQElpmmwaAvQfMmP2EfqAVFgGYkJ-c/w640-h356/C4.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 7</div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b style="text-align: left;">Secondo esperimento.</b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'anno successivo si
prende un secondo amico, Sempronio, alto 1,60 m. Lo si fa scendere
fino al bordo del bacile lustrale, ma gli si risparmia la discesa sin
dal 1° di gennaio e lo facciamo scendere a partire dal 13 di
febbraio, e questo perché ho fatto quattro calcoli a tavolino (Fig. 8). Naturalmente non gli dico del primo esperimento,
altrimenti, conoscendolo, subito chiederebbe la durata
dell'esperimento, e se gli dicessi che quello, l'anno prima, è durato 89 giorni,
mi darebbe del matto e tenterebbe la fuga. A quel punto dovrei
spiegargli tante cose e, polemico com'è, mi metterebbe in croce. Per
tanto non gli dico nulla, tant'è che placido si sottopone
all'esperimento.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OKheNWxraOlKJG_BnYYuFjNv9luPCSX_BeXhLHlmowoj_vQ9jb24Dx6qyX9M_HsLorp9HrKtFo_cjsVAtBmQUm9Eu-VBhowBuoY2f9cZr9aRirkSgaaiHpb8h1UFej-Wr1DcgZa38C0N5eWazdR1U8QLYD2z6RbsMzLXG7RzKCyCiZmrDE0Z7JM6/s6575/C5.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3673" data-original-width="6575" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-OKheNWxraOlKJG_BnYYuFjNv9luPCSX_BeXhLHlmowoj_vQ9jb24Dx6qyX9M_HsLorp9HrKtFo_cjsVAtBmQUm9Eu-VBhowBuoY2f9cZr9aRirkSgaaiHpb8h1UFej-Wr1DcgZa38C0N5eWazdR1U8QLYD2z6RbsMzLXG7RzKCyCiZmrDE0Z7JM6/w640-h358/C5.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 8</div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Sempronio vede la sua
ombra capovolta già il primo giorno (benché solo la testa e il collo) e, da buon polemico, mi chiede
perché l'esperimento ha avuto inizio il 13 anziché il 12 o
addirittura il giorno 11 di febbraio.<span style="text-align: left;"> A quel punto non ho potuto
esimermi dalla spiegazione che, bontà sua, lo ha soddisfatto in
pieno.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"> Per tanto, giorno dopo giorno, l'amico scende nel pozzo fin
verso il 1° marzo</span><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;">(Fig. 9)</span><span style="text-align: left;">, giorno di manifestazione dell'intera ombra capovolta. Sempronio, rincuorato dall'immagine continua a scendere imperterrito fin verso il 2 di aprile (Fig. 10); ultimo giorno durante il quale si manifesta
l'ombra capovolta nella sua massima estensione. E meno male che non gli ho detto che Caio, l'anno prima finì il suo compito il 30 di marzo. Mi avrebbe sommerso di domande.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy13LfNqe1IRsPaQJo54Etlh6s2mCF87q_QeibCutnq1Du7wV5HIU4OJvD14WHN8N7AvxyIGq9OZPga-zpB5TrYMfdLYMb2elY0T1f0_I7RrVGb6pK8z_sazpKMFVIN-YHn4OvrjjlpyeAUbkEYJDsFYuOX6LatgrBGbmVTN6OBB5bk7rrPw9vC9we/s6577/C6.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3657" data-original-width="6577" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy13LfNqe1IRsPaQJo54Etlh6s2mCF87q_QeibCutnq1Du7wV5HIU4OJvD14WHN8N7AvxyIGq9OZPga-zpB5TrYMfdLYMb2elY0T1f0_I7RrVGb6pK8z_sazpKMFVIN-YHn4OvrjjlpyeAUbkEYJDsFYuOX6LatgrBGbmVTN6OBB5bk7rrPw9vC9we/w640-h356/C6.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 9</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwgHi12pV-5HNt2GkYjFbErxp80JtvJWw-GuOiNE1zqJMfy_3uHGrCID_wFgY7WQq-4HpCiYnb2eWAjc6Njye811ToOP09jmP-PQjywja4N9AapPH6JB96Zy38m4ZBNDPE2SSRehlxqE4d2So-y4ZuCWvvKi7QfNGv0mM40pCEECVc7Qvs7hst_6pc/s6583/C7.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3665" data-original-width="6583" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwgHi12pV-5HNt2GkYjFbErxp80JtvJWw-GuOiNE1zqJMfy_3uHGrCID_wFgY7WQq-4HpCiYnb2eWAjc6Njye811ToOP09jmP-PQjywja4N9AapPH6JB96Zy38m4ZBNDPE2SSRehlxqE4d2So-y4ZuCWvvKi7QfNGv0mM40pCEECVc7Qvs7hst_6pc/w640-h356/C7.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 10</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b style="text-align: left;">Terzo
esperimento</b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">L'anno successivo si
prende un ragazzino, Caio, ancora in fase di crescita, alto 1,30 m
(<i>sperando che nel frattempo non cresca troppo, altrimenti
l'esperimento verrebbe falsato</i>), lo facciamo scendere fino al
bordo del bacile lustrale a partire dal 13 febbraio, come abbiamo fatto con Sempronio.<span style="background: transparent;">
Tizio, l'amico alto 1,80 m, che a forza mi ha voluto
accompagnare, memore della sua esperienza, sorridendo, dice al
ragazzino: “armati di coraggio fin verso il 30 di marzo!”.
L'altro, deglutendo, fa una smorfia e si appresta alla lunga attesa. Con grande sorpresa di tutti, il fascio di luce illumina il pozzo, ma non vi è traccia dell'ombra di Caio. Solo il 16 di febbraio questa si manifesterà all'interno del 2° anello (Fig.11). Mentre l'ombra completa, dalla testa al polpaccio, si manifesterà solo a partire dal 1° marzo (Fig. 12).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLDx5PA0hwrPE_vLpW1qQ_2EFxZkUYMB88BHgcuB_J83XLUkk4cqOCCYGlt1pJxAC_L6aa2GiGGl_ulPBUrN1EsepH4QtKTqXPWno1OI5ZIaCNLPbsAozUg549gL-bt7xRLp3_9lQ3hguB_NcpkSbn0QafGPtgBycAG8_s4fMlroJ3aIZ-CCz0CsT5/s6591/C8.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3665" data-original-width="6591" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLDx5PA0hwrPE_vLpW1qQ_2EFxZkUYMB88BHgcuB_J83XLUkk4cqOCCYGlt1pJxAC_L6aa2GiGGl_ulPBUrN1EsepH4QtKTqXPWno1OI5ZIaCNLPbsAozUg549gL-bt7xRLp3_9lQ3hguB_NcpkSbn0QafGPtgBycAG8_s4fMlroJ3aIZ-CCz0CsT5/w640-h356/C8.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 11</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiszuGl_2Sq2OSZMwiR9nE4y2KDezd0xWtlDN9t3QAwTIvpC4IoLtrw0TU9_oFoQ1VHM0lhjypUfTJu7JJcO5WRSTfEmgydpI1xIpSr7DpSLqJNYE6Ihv-XpHJDFRMPuq0VvNeRU5l1cSnl72AWxzmAli9bxpHUgtn2DSqDYFN8ibUL6B79D8_v6EWG/s6577/C12.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3657" data-original-width="6577" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiszuGl_2Sq2OSZMwiR9nE4y2KDezd0xWtlDN9t3QAwTIvpC4IoLtrw0TU9_oFoQ1VHM0lhjypUfTJu7JJcO5WRSTfEmgydpI1xIpSr7DpSLqJNYE6Ihv-XpHJDFRMPuq0VvNeRU5l1cSnl72AWxzmAli9bxpHUgtn2DSqDYFN8ibUL6B79D8_v6EWG/w640-h356/C12.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig.12</div><p></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Passano i giorni e a fine
marzo il ragazzo è già spazientito quando scende per l'ennesima
volta al bacile, ma proprio quel giorno, quando il sole si allinea con
la scalinata, esclama anch'egli “Eureka!”, ma non tanto per
l'ombra rovesciata, quanto per quella che lui pensa sia la fine
di quella estenuante attesa.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">E quando gli dico che
dovremmo andare l'indomani e l'altro pure se fosse necessario, ho
dovuto promettergli un gran bel regalo per dissuaderlo.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto a suon di
regali, il ragazzino, ha continuato a scendere nel pozzo, giorno dopo
giorno, fin verso il 7 di aprile, giorno in cui l'ombra capovolta ha
smesso di manifestarsi (Fig.13). Comunque per essere sicuro di aver bene operato, tra sa pere e non sapere, ho misurato la statura di Caio: è alto ancora 1.30 m.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5MLSaxMDrpzpGh11fxRG-mwGMV9Du3GpbkmpUFCdYX5eryPX4g649KCBK9Y2Hy9DNOOLvW3MTkE708W94V-fJPVfHN7NlWkw_e03VCXzYsAODxupfddqYfJ8keoKKbyRf4x1mWNqKUj4oio_P4M3WSosvhwf0wungZOK1V7qFKp5un01jwMf7Zdr/s6583/C10.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3681" data-original-width="6583" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5MLSaxMDrpzpGh11fxRG-mwGMV9Du3GpbkmpUFCdYX5eryPX4g649KCBK9Y2Hy9DNOOLvW3MTkE708W94V-fJPVfHN7NlWkw_e03VCXzYsAODxupfddqYfJ8keoKKbyRf4x1mWNqKUj4oio_P4M3WSosvhwf0wungZOK1V7qFKp5un01jwMf7Zdr/w640-h358/C10.png" width="640" /></a>Fig. 13</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b style="text-align: left;"><i><span style="font-size: medium;">Conclusioni</span></i></b></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il racconto mostra e le
immagini dimostrano, l'arbitrarietà della manifestazione
luminosa capovolta agli equinozi.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si noti infatti che al
variare dell'altezza del soggetto coinvolto, varia il periodo durante
il quale l'ombra si staglia nella sua quasi interezza sulla parete
del pozzo sacro.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si noti ancora che se il
soggetto coinvolto si posiziona un solo gradino più in alto, anche
quello è fattore che influenza, a parità di altezza del soggetto, la durata del periodo durante il
quale si osserva l'ombra capovolta nella sua quasi interezza (Fig.14), che nel caso dell'uomo alto 1.80 m, l'ultimo giorno di manifestazione non sarà il 30 di marzo ma il giorno successivo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic0qdkanZbEXG9OXgZmCtOX5oSg26-ZFFPoKSOKpBD0rwQtndOSrNqrL6-I2iANSQNuO6QRSntApyqFFqOFACm5D5f-kB8IyJWi_eVyLpJX5uRHUJL0vHrw1q80tRAcE3eocJa24Eo41XggDc_mdnD7NNdE9tutozKRonV7Lxk-IyUcdne-7p76rO9/s6583/d14.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3657" data-original-width="6583" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic0qdkanZbEXG9OXgZmCtOX5oSg26-ZFFPoKSOKpBD0rwQtndOSrNqrL6-I2iANSQNuO6QRSntApyqFFqOFACm5D5f-kB8IyJWi_eVyLpJX5uRHUJL0vHrw1q80tRAcE3eocJa24Eo41XggDc_mdnD7NNdE9tutozKRonV7Lxk-IyUcdne-7p76rO9/w640-h356/d14.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 14</div>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto non vi è un
periodo limitato e tanto meno una data ben precisa durante il quale
l'ombra rovesciata si manifesta dentro il pozzo sacro, ma quel
periodo, nei tre casi presi in esame, varia da un minimo di 29 giorni
per una persona alta 1,80 m, posta in piedi sul bordo del bacile, ad
un massimo di 37 giorni per un soggetto alto 1,30 m posto nello
stesso punto.</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Dal punto di vista
puramente geometrico possiamo dire che il periodo preso in
considerazione va dal giorno in cui i raggi solari hanno una
inclinazione che, rasentando i gradini della scalinata, proiettano l'ombra dell'uomo a partire da metà del polpaccio in su (Fig. 6), </span><span style="text-align: left;">fin verso il giorno in cui i raggi solari, lambendo lo
spigolo del primo architrave di copertura della scala, sfiorano la
calotta cranica del soggetto illuminato (Fig.7).</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Oltre quel limite di
inclinazione i raggi solari tendono a mantenere in ombra, man mano, una
porzione sempre più grande della testa e quindi, l'ombra capovolta man mano “perde” la testa.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Possiamo, quindi, riassumere col seguente specchietto la situazione che si viene a
creare:</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">soggetto alto 1,80 m il
periodo va dal 1° marzo al 30 marzo – 29 giorni</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">soggetto alto 1,60 m il
periodo va dal 1° marzo al 2 aprile – 32 giorni</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">soggetto alto 1,30 m il
periodo va dal 1° marzo al 7 aprile – 37 giorni</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Provare per credere.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Ecco che, alla luce di
quanto esposto, quella che nel pozzo di Santa Cristina viene
percepita come una sorprendente manifestazione luminosa intenzionale
nei giorni attorno all'equinozio, in realtà persiste in un arco di
tempo troppo lungo per essere considerata intenzionale; ma il fatto
che la durata del periodo dipenda dall'altezza del soggetto che
proietta l'ombra, dirime definitivamente la questione.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><b><i>Però. Vi è un però!</i></b></span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Chi vede nella
riflessione dell'ombra capovolta una manifestazione sublime legata al
pozzo sacro non è tanto lontano dalla verità. Una verità ben più nascosta e difficile da scovare senza lo studio sistematico del monumento.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> E lo studio sistematico
del monumento dimostra che in effetti i nipoti dei costruttori di
nuraghe usarono la riflessione dei raggi solari nell'acqua, ma non in
occasione degli equinozi, ma in occasione del 21 di aprile e, quale manifestazione conseguente, il 21
di agosto.
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ben diverse sono le
manifestazioni luminose che avvengono in quelle due date all'interno del pozzo sacro<span style="text-align: left;">, perché la
prima avviene dal 16 al 21 di aprile (il 21 è l'ultimo giorno di cinque della
manifestazione), la seconda avviene dal 21 al 26 di agosto (speculare rispetto ad
aprile). La registrazione dell'evento fu realizzata associando le manifestazioni luminose in quelle particolari date a
precisi particolari architettonici inamovibili. Manifestazioni
luminose e particolari architettonici che abbiamo descritto nello
studio sul pozzo di Santa Cristina <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/21-aprile-al-pozzo-sacro-di-santa.html" target="_blank">pubblicato in questo blog apartire dal 07 ottobre 2018</a>.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b><i>Altro che mistero!</i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>note</b></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><i>1 Si veda nell'articolo linkato il capitolo 16 e in particolare la spiegazione relativa alla Fig. 63. </i></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><i>2 Si veda nell'articolo linkato il capitolo 6.</i></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-66472983522806572112022-12-11T11:21:00.007+01:002023-04-08T16:24:04.820+02:00Verrà il giorno... Il giorno è arrivato! La scrittura sarda di età nuragica trova riscontro nella scrittura arcaica in quel di Gerusalemme, in attesa del piombetto di Monte Ebal.<p style="text-align: justify;"><i></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEoV7HDtOzpqFP48qNkUyzyK0fk-dQarbhtOls2-xtGYrRIZYWOIyoGAaHS2031Yxn56t4ipfyN9YBSZgNrCAeoNeZKzpiSOFJSWqu6Uxp0TQBYccyFC3o-wACxcZ6H4o2b-BBKbX1H6GgHN7XIuWIoqU84q3MGOyYSpVa-J0oluP2n2MD7OSw0Psh/s624/photo_5923842546931445337_x_autoOrient_i.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="383" data-original-width="624" height="392" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEoV7HDtOzpqFP48qNkUyzyK0fk-dQarbhtOls2-xtGYrRIZYWOIyoGAaHS2031Yxn56t4ipfyN9YBSZgNrCAeoNeZKzpiSOFJSWqu6Uxp0TQBYccyFC3o-wACxcZ6H4o2b-BBKbX1H6GgHN7XIuWIoqU84q3MGOyYSpVa-J0oluP2n2MD7OSw0Psh/w640-h392/photo_5923842546931445337_x_autoOrient_i.jpg" width="640" /></a></i></div><i><b><br /></b></i><p></p><p style="text-align: justify;"><i><b>di Sandro Angei</b></i> </p><p style="text-align: justify;">Vedi: <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2022/05/da-monte-ebal-la-maledizione-di-yhw.html" target="_blank">Da monte Ebal La maledizione di yhw difende Tzricotu, perché, si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.</a></p><p style="text-align: justify;">Finalmente qualcosa si muove in ambito epigrafico e le nuove scoperte risultano edificanti per alcuni (noi) quanto sconcertati per altri; quelli che il Prof. Sanna definisce "negazionisti a doppio bullone".</p><p style="text-align: justify;">Sono trent'anni ormai che qui in Sardegna si dibatte sulla scrittura sarda di età nuragica. L'Accademia non si pronuncia, i palafrenieri e porta vessilli vari, negano a spada tratta senza cognizione di causa, tanto meno di ragionevolezza, l'esistenza di questa scrittura; e intanto in quel di Gerusalemme saltano fuori delle scritte dichiaratamente proto-cananee, che di fatto smentiscono l'Accademia sarda, e i palafrenieri a vario titolo (palafrenieri che vanno dall'archeologo tutto-titolato - ma solo quello - al modesto tifoso, all'ultrà più pervicace, capace della più bieca ironia, che sfocia nella più ottusa delle ottusità (scusate il bisticcio di parole) messo di fronte all'evidenza dei fatti.</p><p style="text-align: justify;">In area palestinese viene rinvenuta una piccola lamina plumbea con iscrizioni proto-cananaiche e proto-<span></span></p><a name='more'></a>sinaitiche. Lo scalpore nasce nel momento in cui viene individuato per la prima volta il nome di yhw scritto in mix proto-sinaitico e proto-cananaico. Di fatto lo "he" di yhw è scritto in forma antropomorfa. La stessa forma antropomorfa che ritroviamo nelle scritte sarde di età nuragica.<p></p><p style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtdmdl4HfxgY2Kpcy0-WIYQYCV7uvKzIw1pz3f1Oto1YtH1aZghlTdFuLL4lS8SOc1mkFx45DBc1fhgSKr35ihpl8DYA83Lj5ZfzD2y2gPMmHee4OxmdxhTSFMQPvhtLrbFToQXc0pZJieHH3SG1NaEwnuovGUBqhbRAQ0L7N00eE_2MDCJ5Svb0p5/s400/22.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="278" data-original-width="400" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtdmdl4HfxgY2Kpcy0-WIYQYCV7uvKzIw1pz3f1Oto1YtH1aZghlTdFuLL4lS8SOc1mkFx45DBc1fhgSKr35ihpl8DYA83Lj5ZfzD2y2gPMmHee4OxmdxhTSFMQPvhtLrbFToQXc0pZJieHH3SG1NaEwnuovGUBqhbRAQ0L7N00eE_2MDCJ5Svb0p5/s320/22.jpg" width="320" /></a></p><p style="text-align: center;">Fig. 1</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnZpiA4oCSz3oUufU3LGVNI10Knl8KQmxKvN_kQ4MC2ba4tNZV4lVpdA1idzqzJiaCm2E4qwnyDkko0cOrWnVZ53pct2QIaGqK2ChqE60GaSG6XVVJ7M5D7YMzDN3KhbLItFH5PNs1NXUKpMAzX4rQLQTDWvQnUP3SBrta4U7TdAP1G_FaNjd5hbHw/s320/21.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="320" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnZpiA4oCSz3oUufU3LGVNI10Knl8KQmxKvN_kQ4MC2ba4tNZV4lVpdA1idzqzJiaCm2E4qwnyDkko0cOrWnVZ53pct2QIaGqK2ChqE60GaSG6XVVJ7M5D7YMzDN3KhbLItFH5PNs1NXUKpMAzX4rQLQTDWvQnUP3SBrta4U7TdAP1G_FaNjd5hbHw/s1600/21.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 2</div><p style="text-align: justify;">Si può pensare che, come dice il detto, "una rondine non fa primavera", ma di certo più "rondini", che vengono dall'area mediorientale, fanno la differenza tra un dubbio e lo scemare di quel dubbio.</p><p style="text-align: justify;">Infatti basta fare un giretto per il web, e in particolare dentro quel guazzabuglio che è Facebook, per rendersi conto che tra insignificanti articoli lì postati e, ahimè, repellenti lordure, vi sono delle vere e proprie eccellenze. E' il caso della pagina Facebook del Prof. Gershon Galil. Si proprio lui: Professore di Studi Biblici e Storia Antica dell'Università di Haifa. Quello che ha interpretato ("<i>ho avuto il grande privilegio di decifrare</i>" dice lui) la scritta del piombetto di Monte Ebal.</p><p style="text-align: justify;">In quella pagina di Facebook troviamo questa immagine (che a dire il vero la dobbiamo all'amico Mario Atzori, che l'ha rintracciata e postata sempre su Facebook).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDFAsU-FpSiz9Yw0saEdbli0UgUFi7RzcWCtfqDwZMDEq-3tkIYA2AVGG5N3nzsxTxDSpXesWWltb13PkRbwhsHdOnDGeDoXYLc98k5aVyGAv6p7249y99agX7T1LsxO87gVyE4KoOz09yba-G5TXbA_Bup5X0N4YzB1tBnMUGwFNQuPb7sUoKY0cO/s1080/318524147_10224435645972246_4934284047788616517_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="804" data-original-width="1080" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDFAsU-FpSiz9Yw0saEdbli0UgUFi7RzcWCtfqDwZMDEq-3tkIYA2AVGG5N3nzsxTxDSpXesWWltb13PkRbwhsHdOnDGeDoXYLc98k5aVyGAv6p7249y99agX7T1LsxO87gVyE4KoOz09yba-G5TXbA_Bup5X0N4YzB1tBnMUGwFNQuPb7sUoKY0cO/w640-h476/318524147_10224435645972246_4934284047788616517_n.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig.3</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">L'immagine di Fig. 3 è relativa ad una maledizione incisa su pietra trovata a Gerusalemme presso la sorgente di Gihon ed è stata interpretata dal Prof. Gershon Galil, </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUpQ86p2T63WurY7wt_Uc3l6ULa8j92TUwLjXjouaQVlRUgFU57sQQJ7rpGeq03BSiO2dVkfcaIIZYwg2tOiwQ9r5xbo3J6PBVHTGKLJqkGtyPWueGzKi4DyZl51pLIUaFiWsG9Ug0pN0STACClMlVlVOxn8m1OQpZppKFqaZ4-OhlmQrvP-T9-r7/s663/r1MC9DOL65_0_0_663_497_0_x-large.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="497" data-original-width="663" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUpQ86p2T63WurY7wt_Uc3l6ULa8j92TUwLjXjouaQVlRUgFU57sQQJ7rpGeq03BSiO2dVkfcaIIZYwg2tOiwQ9r5xbo3J6PBVHTGKLJqkGtyPWueGzKi4DyZl51pLIUaFiWsG9Ug0pN0STACClMlVlVOxn8m1OQpZppKFqaZ4-OhlmQrvP-T9-r7/w640-h480/r1MC9DOL65_0_0_663_497_0_x-large.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.ynet.co.il/environment-science/article/byo9swlt9" target="_blank">Fig. 4</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'immagine di Fig. 4 mostra la traslitterazione in caratteri ebraici moderni dei grafemi espressamente definiti "proto-cananaici".</div><div style="text-align: justify;">Si noti lo "he" antropomorfo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma oltre a quella, abbiamo trovato un'altra immagine, quella di Fig. 5, che mostra un'altra formula maledicente, scoperta sempre nella Sorgente di Ghion, e interpretata dallo stesso Prof. Galil. Formula dello stesso tenore della prima e di quella del piombetto di Monte Ebal. Con la presenza prerò, all'interno della maledizione del nome di Ba'al. Per tanto questa è una scritta composta da uno scriba Cananaico, non certo Ebraico. Una scritta, nella quale campeggia una croce macroscopica tutta da interpretare, penso, dal punto di vista simbologico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgahAolorgrjkV7FfZzqAAcvj-_OJITlZ-EPLiJsvL0_WsVHWZbQDTgO5zOshNSuG4RZxmR7hRGLOZBLbQ54HDITs0Wn2BU0J6THHS32qs_Ttc6SH7Dc0semVJtlmZP5C0nNohRR2Eb7x9Tu6MegCTBqItSpQXwDVtVSAB8eNvGey0tNP1fmCjA6Nqf/s532/310585527_10221888193215562_4052930814915239808_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="522" data-original-width="532" height="628" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgahAolorgrjkV7FfZzqAAcvj-_OJITlZ-EPLiJsvL0_WsVHWZbQDTgO5zOshNSuG4RZxmR7hRGLOZBLbQ54HDITs0Wn2BU0J6THHS32qs_Ttc6SH7Dc0semVJtlmZP5C0nNohRR2Eb7x9Tu6MegCTBqItSpQXwDVtVSAB8eNvGey0tNP1fmCjA6Nqf/w640-h628/310585527_10221888193215562_4052930814915239808_n.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDW1NtV_TPo6qpC8cYFwbrIGnEgXyCn5qezFZZNIq6NM1LhIj8mTDi3jGBM8Q21DXpV7h77q2QHMzwDe47m390oei3_xgqLHqrlSpR1PSDxDkOeEIuTZC42U2ezgVnhzc5ElgCf0Q8kZTTznah1eet4TRM3Oh38-6EaGBlvMWzTrFjGJ0TS2y3mjIx/s923/ry113wlZBxo_0_0_923_848_0_x-large.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="848" data-original-width="923" height="588" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDW1NtV_TPo6qpC8cYFwbrIGnEgXyCn5qezFZZNIq6NM1LhIj8mTDi3jGBM8Q21DXpV7h77q2QHMzwDe47m390oei3_xgqLHqrlSpR1PSDxDkOeEIuTZC42U2ezgVnhzc5ElgCf0Q8kZTTznah1eet4TRM3Oh38-6EaGBlvMWzTrFjGJ0TS2y3mjIx/w640-h588/ry113wlZBxo_0_0_923_848_0_x-large.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.ynet.co.il/environment-science/article/rky6axblj" target="_blank">Fig. 6</a></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Se ora andiamo ad analizzare le parole delle tre maledizioni, notiamo che sono sempre le stesse.</div><div style="text-align: justify;">Nel piombetto di Monte Ebal vi sono riportate le parole:</div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-large;">ארור<span> </span><span> maledetto</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-large;">מת תמת<span> muori muori</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-large;">יהו<span> </span><span> </span><span> yhw</span></span></b></div><div style="text-align: justify;">oltre ad altre parole presenti nella scritta.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nella scritta su pietra ritrovata nella Sorgente di Ghion vi sono riportate le parole:</div><div style="text-align: justify;"><div><b><span style="font-size: x-large;">ארור<span> </span><span> maledetto</span></span></b></div><div><b><span style="font-size: x-large;">מת תמת<span> muori muori</span></span></b></div></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">שר<span> </span><span> </span><span> signore</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ה<span> </span><span> </span><span> lui </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ער città</b></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;"><br /></b></div><div style="text-align: justify;"><div>nella terza scritta, sempre della Sorgente di Ghion, vi sono riportate le parole:</div><div><div><b><span style="font-size: x-large;">ארור<span> </span><span> maledetto</span></span></b></div><div><b><span style="font-size: x-large;">מת תמת<span> muori muori</span></span></b></div></div><div><span style="font-size: large;"><b style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">לבעל<span> </span><span> per Ba'al</span></b></span></div><div><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">שר<span> </span><span> </span><span> signore</span></b></div><div><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ה<span> </span><span> </span><span> lui</span></b></div><div><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ער <span> </span><span> </span><span> città</span></b></div><div><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;"><br /></b></div><div><br /></div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">In ragione di questo </span><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">cliché, possiamo pensare che nel piombetto di Monte Ebal vi sia scritto, come d'altronde viene puntualizzato nella interpretazione data, </span></span><span style="font-family: times;"><b><span style="font-size: x-large;">א</span></b><b style="font-size: x-large; text-align: left;">ל</b><b style="font-size: x-large; text-align: left;"> </b><b style="font-size: x-large;">יהו</b></span>, perché nella traduzione in inglese vi è scritto: "Cursed, cursed, cursed - cursed by the <b>God yhw</b>, you will die cursed. Cursee you will surely die. Cursed by yhw - Cursed, cursed, cursed."</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si potrebbe pensare che questa interpretazione possa andare in conflitto con <a href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=10224431460267606&set=a.4236858313251" target="_blank">l'acuta individuazione del Prof. Sanna circa l'agglutinamento nello <i><b>he</b></i> di <b><i>yhw</i></b> che recherebbe scritto <b style="font-size: x-large;">י</b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ל</b></a> (YL). Ma alla luce di quanto viene ipotizzato dal Prof. Galil, che intravvede nelle due maledizioni della sorgente di Ghion a Gerusalemme (Fig. 3 e Fig. 5), <a href="https://www.mako.co.il/news-science/2022_q3/Article-d43691b96ca5281026.htm?sCh=31750a2610f26110&pId=173113802_347398&fbclid=IwAR0AJDAWibJizZIhBK26RRgK0xWOhR3aLhLuZLpoD5GhxGzN2FGKUineQDo" target="_blank">una coabitazione di genti Israelitiche e genti Cananee nella città di Gerusalemme</a> (come spiega nell'articolo linkato), non farebbe specie che lo scriba del piombetto di Monte Ebal, magari di fede Cananea, abbia voluto inserire nascostamente in modo corretto l'appellativo <b style="font-size: x-large;">י</b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ל </b><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">vicino a quello ebraico, palese,</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"> </span><span style="font-size: large;"><b><span>א</span></b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">ל</b></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"> (sempre che nel piombetto vi sia in effetti scritto </span><b><span style="font-size: x-large;">א</span></b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ל</b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;"> </b><b style="font-size: x-large;">יהו</b>)<span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">La morfologia dei grafemi</span></b></i></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In questo capitolo si vuole puntare l'attenzione su quello che l'Accademia sarda definisce, per voce di alcuni suoi membri, "guazzabuglio" nelle scritte sarde di età nuragica.</div><div style="text-align: justify;">Notiamo in particolare nella immagine di Fig. 6 la diversa forma del <i><b>resh</b></i> all'interno della stessa scritta in caratteri proto-cananei qui studiata.</div><div style="text-align: justify;">Le difformità risulteranno più evidenti nella immagine di Fig. 7.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaONMM9YNfZ_sNlf8KNO-OPh47pg8Y_hY6n9KCCNBqBOZxFAMhn-KjtEVVBXiD2Vx48_C6WcL5pOvimHoO9PD2qXKymRrnPHNgX_RRmuLJVc0uaS4_Ay0Si-tBQZYy8mtPN-5Dt_qmYT9PNdz7sIUMxKhSlQiGa7osVx4Dse00AV8sZGiDVvZPOWCY/s476/resh%202.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="230" data-original-width="476" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaONMM9YNfZ_sNlf8KNO-OPh47pg8Y_hY6n9KCCNBqBOZxFAMhn-KjtEVVBXiD2Vx48_C6WcL5pOvimHoO9PD2qXKymRrnPHNgX_RRmuLJVc0uaS4_Ay0Si-tBQZYy8mtPN-5Dt_qmYT9PNdz7sIUMxKhSlQiGa7osVx4Dse00AV8sZGiDVvZPOWCY/w640-h310/resh%202.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 7</div><br /><div>Si noti ancora un particolare.</div><div>L'immagine di Fig. 8 mostra, nel riquadro rosso, la parola <span style="font-size: medium;">ארור (maledetto) composta da un aleph ben distinto dagli altri tre segni che sembrano del tutto uguali l'uno con l'altro.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMgudauSJ9pONsSOv82ZyMLGcQvtT0vz3i6mg7M9K6AY_ayZg-H0-U9i8YD7_5tm3NDEBLrnFIrmjJ8S2ZrrgAvSCm0NQ3_yZjh-mpSmJSDekUkH4gWSVfk1_TC_SfTvr7Bfk-hpyA8nJPMy6ACWpu6kxI4mSD0fsm_pkwNUjfW_pXO8o-4XQkC6hw/s532/res%20e%20wav%202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="522" data-original-width="532" height="628" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMgudauSJ9pONsSOv82ZyMLGcQvtT0vz3i6mg7M9K6AY_ayZg-H0-U9i8YD7_5tm3NDEBLrnFIrmjJ8S2ZrrgAvSCm0NQ3_yZjh-mpSmJSDekUkH4gWSVfk1_TC_SfTvr7Bfk-hpyA8nJPMy6ACWpu6kxI4mSD0fsm_pkwNUjfW_pXO8o-4XQkC6hw/w640-h628/res%20e%20wav%202.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 8</div><div><br /></div><div>Cosa emerge da questo costrutto?</div><div>Emerge che non è importante tanto la forma dei grafemi, che per certi versi possono essere graficamente molto simili, ma è importante il contesto nel quale questi si inseriscono. Per tanto bisogna considerare alcuni aspetti nella interpretazione della scritta:</div><div>1 – la scritta è una maledizione</div><div>2 – essendo una maledizione deve essere il più possibile nascosta</div><div>3 – un modo per nascondere la formula magica è quella di renderla confusa ai profani, e in ragione di ciò si attua la strategia dei grafemi graficamente ambigui, assieme a una lettura in parte sinistrorsa, in parte destrorsa, ma anche dall'alto verso il basso, obliqua verso l'alto e obliqua verso il basso; e il tutto all'interno dello stesso scritto.</div><div>Per tanto se in ebraico “<b>maledetto</b>” si scrive <b><span style="font-size: medium;">ארור</span></b>, risulta evidente che la sequenza logica indichi il valore fonetico di un dato grafema a prescindere dalla sua forma. D'altronde anche nel nostro alfabeto vi sono lettere che possono sembrare ambigue , come la <b><span style="font-size: large;">d</span></b> e la <b><span style="font-size: large;">p</span></b> che risultano semplicemente ruotate di 180° l'una rispetto all'altra o la <b><span style="font-size: large;">b</span></b> che risulta speculare rispetto alla <span style="font-size: large; font-weight: bold;">d</span><span>. Tanto che se prendiamo ad esempio la parola "male<b>d</b>etto" e per errore dovessimo scrivere "male<b>p</b>etto" o "male<b>b</b>etto", nessuno di noi avrebbe alcun dubbio nell'individuare il significato corretto della parola all'interno della espressione "<i>che tu sia maledetto</i>".</span></div><div><br /></div><div>Ecco che ad occhi profani e poco adusi al "diverso", i grafemi di queste maledizioni risultano essere solo teste di bue, occhielli con codolo, croci, zig zag, in un intruglio caotico. Mentre agli occhi di un esperto, quale è il Prof. Galil, quei segni sono ben inquadrabili senza dubbio alcuno nel lessico a lui familiare.</div><div><br /></div><div><span style="text-align: justify;">Per tanto ad occhi assuefatti a leggere solo frasi secondo regole ben precise (moderne), che facilitano la lettura del testo, le frasi qui proposte sono composte in totale anarchia. Quell'anarchia che il Prof. Gigi Sanna da anni, ormai, indica come "metodo" scrittorio nella Sardegna di età nuragica. Anarchia scrittoria che ha fatto, e fa ancora ridere l'Accademia sarda, ma non fa sorridere, tanto meno ridere, l'Accademia israeliana, che di fatto la accoglie.</span></div><div><span style="text-align: justify;">In ragione di ciò non può e non deve essere relegato nel "fantasioso" l'alfabeto sardo di età nuragica (Fig.9), altrimenti si dovrebbe tacciare di fantasia anche le interpretazioni del Prof. Galil.</span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaEx68xc0t-H-iGDqKTfAArJC7S1Qggq6yk799rQj47OwUxqeXhCeBEznM9olqzVTqNWN3yG2disUTMf1pYWx_wW4T9AQCoUXPzYxi994qcPfI6_Uz0TxcccSawgpq9lp1dxC1KcM-6MydVdSZk-2xBYu4RR0uu1LUbMbZ1XT1oH6hrCchpN3N0QkP/s640/alfabeto%20nuragico.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="472" data-original-width="640" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaEx68xc0t-H-iGDqKTfAArJC7S1Qggq6yk799rQj47OwUxqeXhCeBEznM9olqzVTqNWN3yG2disUTMf1pYWx_wW4T9AQCoUXPzYxi994qcPfI6_Uz0TxcccSawgpq9lp1dxC1KcM-6MydVdSZk-2xBYu4RR0uu1LUbMbZ1XT1oH6hrCchpN3N0QkP/s320/alfabeto%20nuragico.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fi. 9</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> Alfabeto sardo di età nuragica aggiornato al 2011.</div><br /><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: large;">Conclusioni</span></b></i></div><div style="text-align: justify;">Alla luce di queste conferme in area Israeliana e Palestinese, dove non si nasconde, anzi si afferma, una coabitazione nell'antica città di Gerusalemme di popolazioni Israelitiche con popolazioni Cananee, come si legge nell'<a href="https://www.ynet.co.il/environment-science/article/rky6axblj" target="_blank">articolo linkato.</a> E', forse, proprio in quel momento storico che lo yhw Cananaico diventa lo yhwh Israelitico. Sarà quello il momento di una prima diaspora dei Cananei ad opera degli Israeliti, verso altre terre? Chissà, se ciò è avvenuto in maniera massiccia. Fatto sta che in Sardegna abbiamo i segni alfabetici di quella "diaspora".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="color: #990000; font-size: large;">1° Appendice in p.s.</span></b></i></div><div style="text-align: justify;"><span> Dopo aver visionato il <a href="https://digitalpatternsofevidence.vhx.tv/videos/changing-the-world-of-biblical-archaeology?fbclid=IwAR1cqQvGxi1YyjYcmAGFaYMMyOYe3jw8Jl5wtRjThpUbUEBdgV5D1dwmOQk" target="_blank">filmato qui linkato</a> al minuto 3:04 possiamo affermare con buona ragione che nel testo del piombetto vi è scritto, come compare nella slide, El Yahu, ossia </span><b style="font-size: x-large;">א</b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;">ל</b><b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: left;"> </b><b style="font-size: x-large;">יהו</b><span>, come da me ipotizzato nell'articolo. </span></div><div style="text-align: justify;"><span> Vi è da dire ancora, che i grafemi <b><i>'aleph</i></b> ed<i><b> he</b></i> che compaiono sia all'interno che all'esterno della placca di piombo sono multiformi ossia, non seguono uno standard scrittorio (vedi minuto 3:29), ma i quattro <i><b>'aleph</b></i> e i quattro <i><b>he</b></i> che vengo esibiti sono uno diverso dall'altro.</span></div><div style="text-align: justify;"><span> In fine, al minuto 4:10 si mostra l'iscrizione sulla roccia della miniera L di Serabit el-Khadim, e in particolare il segno <b><i>'aleph</i></b> legato con un <i style="font-weight: bold;">lamed</i>.</span></div><div style="text-align: justify;"><span><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span><i><b><span style="color: #990000; font-size: large;">2° Appendice in p.s.</span></b></i></span></div><div style="text-align: justify;"> Dopo aver visionato il <a href="https://digitalpatternsofevidence.vhx.tv/videos/the-altar-the-curse-the-alphabet?fbclid=IwAR1qgPedOcCH8TFH9CtI9hN59rNOFW4F0rv_rTutJWbyjMRFb-5-ngEEOZI" target="_blank">filmato qui linkato</a> al minuto 8:32 possiamo affermare con buona ragione che nel testo del piombetto la parola <span style="font-size: large;">אָרוּר</span> non è scritta con quattro grafemi come nell'ebraico (come avevo ipotizzato nell'<a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2022/05/da-monte-ebal-la-maledizione-di-yhw.html" target="_blank">articolo qui linkato</a>) ma, usando l'alfabeto proto-sinaitico, con un 'aleph (testa di bue) seguito da due resh due teste umane), ossia un trilittero scritto da destra verso sinistra. </div><div><br /></div></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-25588939335632033992022-11-21T08:45:00.003+01:002023-02-10T12:17:45.657+01:002° parte - Illuminazione preordinata nel pozzo sacro di Santa Cristina. Un metodo.<p style="text-align: center;"><i><b></b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDF2GIHIpcafseIy0GCbVxGiPsyhI6XFCYUXMHZhxzSBfkGb7nVzZhQMfmEEW1zxS3HOBeR6e1yttyX3ME_pkkWyn2NU6onx01AQ17Ur55xXhPmifC0GHf0i7EPROWVp7KZpVj4kTpshSy5SdYNMpuFJLalencWh2kEKoWBgf4R5MJg1oByGSrtKx/s1920/DSC06606.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDF2GIHIpcafseIy0GCbVxGiPsyhI6XFCYUXMHZhxzSBfkGb7nVzZhQMfmEEW1zxS3HOBeR6e1yttyX3ME_pkkWyn2NU6onx01AQ17Ur55xXhPmifC0GHf0i7EPROWVp7KZpVj4kTpshSy5SdYNMpuFJLalencWh2kEKoWBgf4R5MJg1oByGSrtKx/w640-h360/DSC06606.JPG" width="640" /></a></b></i></div><i><div style="text-align: center;"><i><b>Fig. 1</b></i></div><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i><p></p><p><i><b><span style="font-size: medium;">di Sandro Angei</span></b></i></p><p><i><b><span style="font-size: medium;">si veda la <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2022/11/cinque-minuti-di-fermo-immagine-nel.html?sc=1668670072552#c2066562775838967386" target="_blank">prima parte</a></span></b></i></p><p style="text-align: justify;"> Nella prima parte di questo studio abbiamo spiegato quale fosse la probabile funzione delle riseghe rientranti nei corsi orizzontali del pozzo di Santa Cristina. Ne è scaturita, con tutta evidenza (spero di averlo dimostrato con l'adeguata chiarezza), che quelle riseghe rientranti erano parte, e ancora oggi lo sono, di un gioco di luci ed ombre atte, da un lato a mettere in luce alcuni anelli della cupola ogivale, dall'altra a rendere stazionaria per un periodo di tempo di circa 5 minuti l'immagine luminosa all'interno del 12° anello.</p><p style="text-align: justify;">Ci siamo chiesti però, se tutto ciò non fosse frutto di una fortuita coincidenza o, viceversa, fosse il risultato di un calcolo preordinato.</p><p style="text-align: justify;">Per dare una risposta a questa domanda è necessario ripercorrere in qualche modo il ragionamento che indusse quegli <span style="text-align: left;">architetti a predisporre un progetto di luce: una visione fantastica.</span></p><p></p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Alla ricerca del metodo</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Un attento esame della cupola del pozzo mette in evidenza che i conci degli anelli hanno una certa inclinazione a partire dal 19° a scendere <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[1]</span> fin verso il 9°. Anello, quest'ultimo, che veniva illuminato <span></span></p><a name='more'></a>nella risega formata dal suo bordo superiore, nel 1000 a.C., alla fine del percorso discendente. Al momento attuale l'ultimo anello illuminato è il 10° per via della precessione degli equinozi che ha inevitabilmente modificato, per un dato azimut, l'inclinazione dei raggi solari.<p></p><p style="text-align: justify;">Abbiamo per tanto predisposto una tabella (Fig.2) nella quale abbiamo riportato nella 1° colonna il numero dell'anello (la numerazione parte dal primo anello sopra il livello del bacile e termina col 22°, ma i raggi del sole illuminano per primo il 22° anello e da quello inizia l'osservazione); la seconda colonna indica l'inclinazione delle facce degli anelli coinvolti; nella 3° colonna è riportato l'angolo di inclinazione dei raggi solari incidenti e tra l'una e l'altra colonna, l'indicazione di "maggiore" o "minore" del primo angolo rispetto al secondo. Nelle restanti colonne, una per ogni anello analizzato, vi è indicato lo stato di illuminazione con un "SI" (che indica l'illuminazione dell'intero spessore dell'anello trattato), o con un "<span style="color: red;">NO</span>" (che vuol significare che viene illuminata solo la base dell'anello in corrispondenza della risega rientrante).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6Srijm752HnJVZAEkbfWhi-f_H0Pn-GXZpmsJc-RYMNbQhefrTPoBIMUeHvsQpEwAOu_qDI1ISP460_JMNAt1W-Co_-dXCXvHev4bd_KSc154SUm6H5ExCCesgQhfyD9NTcrn9FmQQcJn8zaLJ7hLkDhJBB46WLCZYtvc_n1uZxDz4UiJ63UxBZ67/s3609/tabella%20ok.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3281" data-original-width="3609" height="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6Srijm752HnJVZAEkbfWhi-f_H0Pn-GXZpmsJc-RYMNbQhefrTPoBIMUeHvsQpEwAOu_qDI1ISP460_JMNAt1W-Co_-dXCXvHev4bd_KSc154SUm6H5ExCCesgQhfyD9NTcrn9FmQQcJn8zaLJ7hLkDhJBB46WLCZYtvc_n1uZxDz4UiJ63UxBZ67/w640-h582/tabella%20ok.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 2</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: #fcff01; color: red;">*</span><span style="background-color: white; color: red;"><i> L'inclinazione del 13° anello si può considerare pressoché identica a quella dei raggi solari che incidono alla base della risega, essendo la differenza in termini di lunghezza dell'arco di cerchio pari a 0.00001 mm. In ragione di ciò i raggi sono radenti e per tanto lo spessore dell'anello rimane pressoché oscurato come si può vedere nell'immagine di Fig. 3.</i></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: red;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiftPmG0LKjQGTjkKFx8htJuDCj2Z5KT7koJJfImmcmSKFkmA49vVnc1KQSWMoprlVNdPT2x5EebgFCUOIPOhKGCSvO5lIpd6p9Uw6UPsF3q1Bn-9I6skZkNgbJWcyG6KCZPLrsUxrjc8Y0qI-be8OvmDH6M_pQB8RhcHEF_K54RxI6eh4k7n9p1EWJ/s1920/DSC06604.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiftPmG0LKjQGTjkKFx8htJuDCj2Z5KT7koJJfImmcmSKFkmA49vVnc1KQSWMoprlVNdPT2x5EebgFCUOIPOhKGCSvO5lIpd6p9Uw6UPsF3q1Bn-9I6skZkNgbJWcyG6KCZPLrsUxrjc8Y0qI-be8OvmDH6M_pQB8RhcHEF_K54RxI6eh4k7n9p1EWJ/w200-h113/DSC06604.JPG" width="200" /></a></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; text-align: left;"> Fig. 3</span></p><p style="text-align: left;"><span style="background-color: white;"></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E' anche necessario notare che la lettura della tabella non avviene per righe, ma per colonne ad iniziare dal basso verso l'alto, secondo lo schema riportato nella tabella esemplificativa di Fig. 4.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_qxTqRB5QZf_xW7sR4W9fc4HoEEM2Az-rI_uAA2_x2jwomVkWT7-xpLQphS0TEId0jttmAiY7BNRzWjbBBVqLznh-6e9bOPn--4bvTz6LzlVRWSArch81e1OoN6uJpB-eKMwxfJ_VhfCOrhgo2UoX1HHvApNUNzv2ieHq4V-UmBY0mF9w8jpybMVc/s3609/f3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3281" data-original-width="3609" height="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_qxTqRB5QZf_xW7sR4W9fc4HoEEM2Az-rI_uAA2_x2jwomVkWT7-xpLQphS0TEId0jttmAiY7BNRzWjbBBVqLznh-6e9bOPn--4bvTz6LzlVRWSArch81e1OoN6uJpB-eKMwxfJ_VhfCOrhgo2UoX1HHvApNUNzv2ieHq4V-UmBY0mF9w8jpybMVc/w640-h582/f3.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 4</div><p style="text-align: justify;">Facciamo qualche esempio di lettura riferendoci alla tabella di Fig. 4.</p><p style="text-align: justify;"> Prendiamo la riga attinente il 18° anello. leggiamo sulla destra della colonna relativa alla inclinazione dei raggi solari il primo <b>SI</b> e tutti i <b>SI</b> che stanno sopra di esso, perché l'angolo di incidenza della luce nel 18° anello è minore dell'angolo di inclinazione di tutti gli anelli dal 18° al 22°. Pertanto quando il sole illumina la risega alla base del 18° anello tutti gli anelli sopra di esso, lo stesso compreso, sono illuminati per l'intero spessore.</p><p style="text-align: justify;">Prediamo ora in considerazione il 14° anello. Leggiamo in corrispondenza di questo un <span style="color: red;">NO</span>, perché l'angolo di incidenza della luce è maggiore dell'angolo di inclinazione dell'anello; però tutti gli altri anelli dal 15° al 22° sono contraddistinti da un SI, perché l'angolo di inclinazione di questi è maggiore dell'angolo di incidenza della luce.</p><p style="text-align: justify;">Prendiamo ora il 12° anello e notiamo che sopra il primo <b>SI</b> vi sono: a salire, due <span style="color: red;">NO</span>, tre <b>SI</b>, un altro <span style="color: red;">NO</span> e altri tre <b>SI</b>. I SI e i NO sono coerenti con l'angolo di inclinazione della luce che illumina il 12° anello.</p><p style="text-align: justify;">Se prendiamo in considerazione il 10° anello, notiamo che sopra il primo <span style="color: red;">NO</span> vi sono quasi tutti gli anelli illuminati solo alla base in corrispondenza della risega (tutti <span style="color: red;">NO</span>), ad eccezione dei soliti 20°, 21° e 22°, sempre per lo stesso motivo.</p><p style="text-align: justify;">Detto questo possiamo notare che attualmente, con una inclinazione massima dei raggi solari pari a 73°22'50" il 21 giugno, quando il sole si approssima al mezzogiorno tutti gli anelli sono illuminati solo alla base in corrispondenza della risega rientrante (tutti <span style="color: red;">NO</span>), ad eccezione del 22°, 21° e 20°.</p><p style="text-align: justify;">Nel 1000 a.C. avremmo assistito alla illuminazione delle sole riseghe a partire dalla base del 19° anello fin verso il 9° (tutti <span style="color: red;">NO</span>), mentre il 22° il 21° e il 20° rimanevano sempre illuminati.</p><p style="text-align: justify;">Dallo schema si desume che quando, per ogni corso, l'inclinazione della parete dell'anello è maggiore dell'inclinazione del raggio incidente che illumina la base in corrispondenza della risega, l'anello risulta illuminato nell'intero spessore.</p><p style="text-align: justify;">Prendiamo ora in considerazione il 13° anello per notare che quello non è illuminato come non lo sono il 14° e il 18°, e questo perché, lo ripetiamo, l'angolo di 72°21'04" di incidenza dei raggi solari, alla base di quell'anello, è maggiore sia della inclinazione della sua parete, che di quella del 14° anello (70°44'38") e del 18° (72°15'34").</p><p style="text-align: justify;">Quando la luce arriva alla base del 10° anello, per il quale l'inclinazione del raggio incidente (73°11'29") è maggiore della inclinazione della sua parete, questo rimane in ombra, ma in quel momento tutti gli anelli, dallo 11° fino al 19° rimangono in ombra perché anch'essi hanno una inclinazione inferiore al raggio incidente.</p><p style="text-align: justify;">A questo punto abbiamo individuato quello che è l'angolo, per così dire "spartiacque", ossia quell'angolo la cui inclinazione determina l'illuminazione o lo "spegnimento" di un dato anello.</p><p style="text-align: justify;">Notiamo che gli angoli degli anelli che non si illuminano mai sono: </p><p style="text-align: justify;">14° Alt. 70°44'38"</p><p style="text-align: justify;">13° Alt. 72°21'13"</p><p style="text-align: justify;">11° Alt. 72°38'48"</p><p style="text-align: justify;">10° Alt. 72°41'08"</p><p style="text-align: justify;">Tutti angoli inferiori a quello incidente alla base del 12° anello, ossia <b>72°44'01"</b> (Fig.5).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnsQUwtd1RVoInUkrOmYmk4INiV5dQcwmdS7qtdqQeyfzVu2InFTAjJWgzE_6TUqYt1XG-1z7T8OjJL0QSrR_m1XPXHBvRmhK5w5VcmWMJH3wC3pQDqWwyKgoUJvVs9VbKGNyo_W2MrFzVWdHdEHmC62h3ugc_Faiw0JQxvhFjersVvkSV945sYktC/s3609/f1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3281" data-original-width="3609" height="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnsQUwtd1RVoInUkrOmYmk4INiV5dQcwmdS7qtdqQeyfzVu2InFTAjJWgzE_6TUqYt1XG-1z7T8OjJL0QSrR_m1XPXHBvRmhK5w5VcmWMJH3wC3pQDqWwyKgoUJvVs9VbKGNyo_W2MrFzVWdHdEHmC62h3ugc_Faiw0JQxvhFjersVvkSV945sYktC/w640-h582/f1.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><br /><p style="text-align: justify;">Per tanto se la faccia dell'anello ha una inclinazione superiore a 72°44'01" l'anello viene illuminato, altrimenti rimane sempre in ombra. Tant'è che il 18° anello si illumina fin quando i raggi del sole arrivano al 14° anello; ma quando il raggio incidente arriva al 13°, esso entra in ombra.</p><p style="text-align: justify;">Nel momento in cui i raggi solari arrivano alla base del 12° anello, illuminandolo completamente, la situazione sopra di esso non cambia, tutti gli anelli non mutano il loro aspetto, e questo perché l'angolo incidente di 72°44'01" è maggiore dell'angolo degli anelli 13°, 14° e 18° ma non degli altri sopra di esso. Ma l'angolo di 72°44'01" è quello di passaggio che determina l'ombreggiamento dei sottostante anelli 11° e 10°, che per tanto non verranno mai illuminati nel loro intero spessore.</p><p style="text-align: justify;">Ora vi è da notare che l'angolo di 72°44'01" si avvicina moltissimo alla inclinazione della ipotenusa del <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2019/03/il-pozzo-di-santa-cristina-4-parte-il.html" target="_blank">mòdano</a> che abbiamo ipotizzato fosse in uso agli architetti di età nuragica per il tracciamento del pozzo sacro. Mòdano che, se messo in perfetta verticalità lungo il cateto maggiore, individua con la sua ipotenusa l'inclinazione dei raggi solari al solstizio d'estate per un azimut di 153°06' (orientamento dell'asse della scalinata), pari cioè a 72°38'46" (Fig.6); ossia una differenza angolare pari a 0°05'15", che equivale ad una differenza di 7/10 di millimetro su una lunghezza di 43 cm (spessore del 12° anello). Per tanto è verosimile che il mòdano da noi ipotizzato, sia stato utilizzato quale strumento di riferimento dell'inclinazione dei conci.</p><p style="text-align: justify;">In sostanza una inclinazione leggermente maggiore a quella del mòdano garantisce l'illuminazione dell'intero spessore degli anelli dal 22° al 12°, una inclinazione leggermente inferiore determina la costante ombreggiatura degli anelli 18°, 14° e 13°.</p><p style="text-align: justify;">Per tanto il mòdano, questo "ipotetico" strumento (del quale non vi è prova materiale, almeno per ora) fu utilizzato diffusamente durante la costruzione del pozzo sacro; tanto da essere usato anche per formare l'<a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2020/08/il-pozzo-di-santa-cristina-il-tassello.html" target="_blank">apertura a ventaglio della scalinata</a>.</p><p style="text-align: justify;">Abbiamo visto, però, che benché lo 11° e il 10° anello abbiano la medesima inclinazione del 12°, questi non vengono illuminati nel loro intero spessore; e questo perché i raggi solari hanno una inclinazione superiore a quella di questi anelli. Ecco perché, quando i raggi solari arrivano a illuminare la base del 10° anello, tutti gli anelli soprastanti, eccetto i tre superiori entrano in ombra. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4OFP2PHfX7mLtlYtvYq3D90-CYkityCVMUd3369i2r6mquAWcPn36G3lHTrcaHEtWkn3TxoubRFjbMiMpnxygd0765k1BNp5chOv-ZPH4BXLpKE9vd8Z9yGi32DkvS5v-PDgYKdsGovqiHiAfEaR0ehsojp5NFjvZwe3JsleUmfKwJdWP7ZXl1eSL/s1600/d1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1035" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4OFP2PHfX7mLtlYtvYq3D90-CYkityCVMUd3369i2r6mquAWcPn36G3lHTrcaHEtWkn3TxoubRFjbMiMpnxygd0765k1BNp5chOv-ZPH4BXLpKE9vd8Z9yGi32DkvS5v-PDgYKdsGovqiHiAfEaR0ehsojp5NFjvZwe3JsleUmfKwJdWP7ZXl1eSL/w414-h640/d1.png" width="414" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Alla luce di quanto esposto possiamo ipotizzare che nella mente di quegli architetti si fosse venuto a formare un progetto teso ad enfatizzare l'aspetto luminoso mediante uno spettacolo di luci capace di suscitare grande meraviglia ancora oggi in tutti noi. E questo attraverso l'osservazione delle ombre proiettate dalla luce solare che mutano incessantemente, ma in modo ciclico. Di certo non sfuggì loro il fatto che l'ombra di un bastone proiettata dalla luce del sole che sale al mezzogiorno, man mano riduce, sul piano di proiezione, la sua lunghezza per via del continuo mutamento della inclinazione dei raggi solari. E proprio di questa caratteristica dovettero tener conto per "calcolare" esattamente l'inclinazione dei conci formanti gli anelli.</div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i></div><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Il progetto</span></b></i></div><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Partiamo dal presupposto
di voler costruire ex novo la cupola del pozzo di Santa Cristina
secondo un disegno geometrico moderno. Ossia un disegno altamente
preciso e ripetitivo nelle misure.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il nostro obbiettivo è:</p><ul>
<li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">quello di illuminare con una lama di luce il 12° anello per tutto il suo spessore in un dato momento del
giorno il 21 di giugno;</p>
</li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">inoltre vogliamo che si verifichi lo stazionamento di questa lama di luce nel concio <span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><b style="font-style: italic;"><span style="font-size: medium;">α</span> </b>per un certo lasso di tempo per ostentare l'immagine per essere percepita quale presenza della divinità. Un lasso di tempo di circa 5 minuti durante i quali la luce del sole percorre in orizzontale un breve tratto di circa 2 cm.</span></p></li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">vogliamo che quando il 12° anello è illuminato gli anelli 13°, 14° e 18° siano in ombra, mentre
dal 19° in poi siano illuminati per l'intero spessore.</p>
</li></ul><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Stabiliamo inoltre che:</p><ul>
<li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">i conci di tutti gli
anelli abbiano un'altezza di 28,66 cm, mentre il 12° anello
debba avere un'altezza di 43 cm.</p>
</li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">il 12° anello deve essere illuminato secondo l'inclinazione del mòdano costruito seguendo il rapporto di 5 unità di base e 16 unità di altezza del triangolo rettangolo.</p>
</li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">In ragione di ciò
assumiamo che gli anelli 12°, 15°, 16°, 17°, 19°, 20° abbiano
una inclinazione maggiore rispetto a quella della ipotenusa del detto mòdano, mediante una rotazione del bordo superiore dell'anello di 2
mm d'arco.</p>
</li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">i conci 13°, 14° e
18° devono avere una inclinazione inferiore rispetto al mòdano di
2 mm.</p>
</li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">I conci 11°, 10°,
9° e 8° debbano avere l'inclinazione precisa del mòdano.</p>
</li></ul><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Se ora disegniamo la sezione della cupola secondo questi parametri otteniamo un profilo che si avvicina
di molto a quello della cupola reale.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Un controllo mediante lo
spiccamento di una semiretta dal bordo dell'oculo sommitale alla base
di ogni anello che simula l'inclinazione dei raggi solari, evidenzia che fin quando si arriva alla base del 15°
anello, l'illuminazione procede secondo la tabella di Fig. 3.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Quando la semiretta
arriva alla base del 14° anello questo rimane illuminato, e ciò è
in contrasto con quanto osserviamo nella tabella, secondo la quale il
14° anello dovrebbe essere in ombra.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Per tanto per “spegnere”
l'anello è necessario diminuire l'inclinazione della parete di altri
3 mm.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Questo aggiustamento è
coerente con la reale inclinazione del 14° anello reale, che risulta ancor
meno inclinato di 5 mm, a tutto vantaggio dell'ombreggiatura richiesta.</b></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Quando la semiretta
arriva alla base del 13°, questa è radente la faccia del concio,
per tanto rimane in ombra.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Quando la semiretta
arriva alla base del 12° questo è illuminato per l'intero spessore,
come gli anelli 15°. 16°, 17°, 19°, 20°, 21° e 22°. il 13°,
il 14° e il 18° rimangono in ombra. Tutto è coerente con quanto
indicato nella tabella di Fig. 3.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Da quel momento in poi, avendo i
raggi luminosi superato l'inclinazione del mòdano, tutti gli anelli restano in ombra; ma ciò non è coerente con quanto indicato nella
tabella. Per tanto si rende necessario un aggiustamento della
inclinazione dei conci 20°, 21° e 22°, che dovranno avere una
inclinazione maggiore di quella dei raggi solari al
mezzogiorno. In ragione di ciò aumentiamo nei tre anelli l'inclinazione di 8 mm
rispetto a quella del mòdano, che nella realtà hanno
inclinazione ancora maggiore, a tutto beneficio della illuminazione.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ora il modello è
coerente con la cupola del pozzo sacro.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Abbiamo appena dimostrato
che vi è un metodo costruttivo che corrisponde in maniera
sorprendente con la situazione reale.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ora, possiamo capire i
motivi che indussero a tenere in ombra il 13° e il 14° anello: -
evidentemente per rimarcare la manifestazione luminosa nel 12°
anello – e sarebbe del tutto logico e legittimo; ma non riusciamo a
comprendere perché anche il 18° anello in un dato momento venga oscurato. Chissà se riusciremo mai a capirlo.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>Una precisazione</b></i></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Non fu necessario intervenire su tutti i conci di tutti gli anelli coinvolti, ma solo su quelli che stanno sulla verticale del concio </span><i style="font-size: large; font-weight: bold;">α</i> (vedi Figg. 7...14). In ragione di ciò, risultava relativamente agevole la predisposizione dei conci con le caratteristiche richieste.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTIq64hsr9p3hEk_5q8cO3oU_Tvv2aAYp6yFNInZLmz8PgD9MM5u-ECQ3aL24E82BDdjNV-Y5lFYNv7NZO6P8ipErIzZ1rf4k6ioVgMywjNYpDIgWftY4iOSWoHODsjYm0M2EtdqtAwBYBQpwQU7d06DJj7omBpvucz2H9EtHOZBTCiri3-_M2mOiU/s1920/e1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTIq64hsr9p3hEk_5q8cO3oU_Tvv2aAYp6yFNInZLmz8PgD9MM5u-ECQ3aL24E82BDdjNV-Y5lFYNv7NZO6P8ipErIzZ1rf4k6ioVgMywjNYpDIgWftY4iOSWoHODsjYm0M2EtdqtAwBYBQpwQU7d06DJj7omBpvucz2H9EtHOZBTCiri3-_M2mOiU/s320/e1.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 7</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcENALeEtRa2LJCIT4TXBnA2AhFGo9GPstmHg3qS3g4LvOySleK1789QMMM8XOevyzYfc5F7tgY8wcvb6m0xRAlf5_5s_Q7I5uA2Pgz-e_0SmNcOdyuVcI1wxXC_sW6wH1SfoqipfZ5WzIw3XW9KEzrsox6eBr7guV-PS78amA30dupUa7N3bsuha0/s1920/e2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcENALeEtRa2LJCIT4TXBnA2AhFGo9GPstmHg3qS3g4LvOySleK1789QMMM8XOevyzYfc5F7tgY8wcvb6m0xRAlf5_5s_Q7I5uA2Pgz-e_0SmNcOdyuVcI1wxXC_sW6wH1SfoqipfZ5WzIw3XW9KEzrsox6eBr7guV-PS78amA30dupUa7N3bsuha0/s320/e2.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 8</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnDG6dZeYxNH4CCXqlpPVKPjL-0-JCWj_dShQ2o06jMqgXGqOWN_PO4ji8_E4kMmR8wTUYInKGOMaYb9UnnITzcR8qzXXOnij7cpy-oPTfrf0Gs7HzFGhJ-EavqKB7bkpfNznNlUc8lxJQMVCnUIzp2XVAgv5LiL8KjC6b3TZXjSKRnWK6QRaeePgG/s1920/e4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnDG6dZeYxNH4CCXqlpPVKPjL-0-JCWj_dShQ2o06jMqgXGqOWN_PO4ji8_E4kMmR8wTUYInKGOMaYb9UnnITzcR8qzXXOnij7cpy-oPTfrf0Gs7HzFGhJ-EavqKB7bkpfNznNlUc8lxJQMVCnUIzp2XVAgv5LiL8KjC6b3TZXjSKRnWK6QRaeePgG/s320/e4.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 9</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBLBQlZMo1qFJoKVBGzjutiCJRvjy7N4GBuA70V4wV6e1OZl7B7MHgkO7JYIB2Zp5Wx-3dJSIyTLqJt5WSF7O1Ei2d5iDkkcdlqR1_hXUy5mfe9gUTW2f8BskbkFGgkbyGHVC3gQdJDAx4bq-6hsdid6lbdvrdvr7iD_oky4JG-SDmEOuhNEQVKveO/s1920/e5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBLBQlZMo1qFJoKVBGzjutiCJRvjy7N4GBuA70V4wV6e1OZl7B7MHgkO7JYIB2Zp5Wx-3dJSIyTLqJt5WSF7O1Ei2d5iDkkcdlqR1_hXUy5mfe9gUTW2f8BskbkFGgkbyGHVC3gQdJDAx4bq-6hsdid6lbdvrdvr7iD_oky4JG-SDmEOuhNEQVKveO/s320/e5.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 10</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9T7y3c-13uIPpg3QK-nh8VrONIMVB383DEk1PqfVMKed-YyU4RfepA3s4sVLvKRclVF_yvFFJxdfTbNgRBkVSgGTRq9rgywPPtLv5dOvycxxZtccLyxiXFllM2qyREiRwtLXr4Pk1tZBIfiu2tDQGoWNHKdB8Hzr2q7aZtcnlHg54swwAoSBfgKMq/s1920/e6.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9T7y3c-13uIPpg3QK-nh8VrONIMVB383DEk1PqfVMKed-YyU4RfepA3s4sVLvKRclVF_yvFFJxdfTbNgRBkVSgGTRq9rgywPPtLv5dOvycxxZtccLyxiXFllM2qyREiRwtLXr4Pk1tZBIfiu2tDQGoWNHKdB8Hzr2q7aZtcnlHg54swwAoSBfgKMq/s320/e6.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 11</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRYicgv46yb_kOUMMUpeS5aioFKnP5PKvNqCOJ5vbc-p0CgsktSPFhZvP3qgp5oxbg7AqLbnJIN2fmx1vLTfM8QqT0U7YYRLe5I8boai0cAgddFb6eOC_3fmzlJyZ5uyFZBguojYvYtluJlFJEOlV1asoAh-DDftLvPadmWFFn4RKspbP07jf4HiKX/s1920/e7.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRYicgv46yb_kOUMMUpeS5aioFKnP5PKvNqCOJ5vbc-p0CgsktSPFhZvP3qgp5oxbg7AqLbnJIN2fmx1vLTfM8QqT0U7YYRLe5I8boai0cAgddFb6eOC_3fmzlJyZ5uyFZBguojYvYtluJlFJEOlV1asoAh-DDftLvPadmWFFn4RKspbP07jf4HiKX/s320/e7.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 12</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie0zepOFNCnZsvLoCFAH-NNec8LmcZ0WIzMM3ohKYz_2E1xq8WX-SOHLtFoxYbpdW7W53SRryEPBUksVgw1kUhzanuqeBDKiQ5mxbRnnBi1eUyvINe7GGdsksTT988U4_2rKOJ5UPXL1er4qfnmYGjOFMVyqroSllgTFKARkp7yN1bkOJ7KfMJFOKD/s1920/e8.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie0zepOFNCnZsvLoCFAH-NNec8LmcZ0WIzMM3ohKYz_2E1xq8WX-SOHLtFoxYbpdW7W53SRryEPBUksVgw1kUhzanuqeBDKiQ5mxbRnnBi1eUyvINe7GGdsksTT988U4_2rKOJ5UPXL1er4qfnmYGjOFMVyqroSllgTFKARkp7yN1bkOJ7KfMJFOKD/s320/e8.jpg" width="180" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 13</div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br style="text-align: left;" /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxKeqvmol0tpUx2PNs3xRFUZEf4HmHqGXVgueF5R3DLwhn-1hYLLQtG1zlTjffR35bQGjSDiijVK5rcI1CvzPnXPXb5lVbAkyDu0nMA38ZeE02VRUM_nN6DHmBChKfP6LoZzDwp05O8ppzgC4mxCNDomqz0s47rraJ_KvZNJ6_-Pkl4d6ypTFdMws7/s1920/e9.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxKeqvmol0tpUx2PNs3xRFUZEf4HmHqGXVgueF5R3DLwhn-1hYLLQtG1zlTjffR35bQGjSDiijVK5rcI1CvzPnXPXb5lVbAkyDu0nMA38ZeE02VRUM_nN6DHmBChKfP6LoZzDwp05O8ppzgC4mxCNDomqz0s47rraJ_KvZNJ6_-Pkl4d6ypTFdMws7/s320/e9.jpg" width="180" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 14</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Si noti che nel periodo di realizzazione della cupola la luce non andava oltre il bordo destro del concio alfa come attualmente succede.</i></div><div><i><br /></i></div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><i><b><span style="font-size: medium;">Le sequenze operative</span></b></i></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Ma ora vi è da
capire come i muratori abbiano eseguito materialmente i necessari
aggiustamenti di inclinazione dei conci investiti dalla lama di luce
nel suo percorso discendente.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Diciamo subito che è
molto probabile che tutti i conci interessati abbiano una
inclinazione, rispetto alla propria base di appoggio, uguale a quella
del 12° anello; ed è probabile che le facce di appoggio, inferiore
e superiore non siano perfettamente parallele in modo da consentire
un leggero aggiustamento di inclinazione positiva o negativa della
parete esterna (Fig. 15). E benché la rotazione del concio sullo spigolo di base riduca il diametro della circonferenza creata dal bordo superiore di tutti i conci complanari, la differenza è tale (0.5 mm) da poter rientrare nel gioco che vi è tra un concio e l'altro.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0FcRTLKxrBPRMOF5MqiY5ktVqVkOkZwd0UX5jULesa5hIkYYMb8HJWAOTt5ZbxEgOFgaHBvYZZMubV7ds2R55kibctEvmGcD7XZFJ4rKHC1lwsuZBwsznikxVFgB5_XtfEr1feiGmGHtF4gMfcStBdwKT7tPipRqW_qlXvxXtEjVADcmM7v_nqnJD/s431/h1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="431" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0FcRTLKxrBPRMOF5MqiY5ktVqVkOkZwd0UX5jULesa5hIkYYMb8HJWAOTt5ZbxEgOFgaHBvYZZMubV7ds2R55kibctEvmGcD7XZFJ4rKHC1lwsuZBwsznikxVFgB5_XtfEr1feiGmGHtF4gMfcStBdwKT7tPipRqW_qlXvxXtEjVADcmM7v_nqnJD/w400-h360/h1.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 15</div><br /><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Tutti i conci furono
posizionati con delle zeppe di appoggio nella parte posteriore.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Avevano a
disposizione undici giorni per registrare la posizione dei conci, cinque prima e cinque dopo il solstizio, dal 16 al 26 giugno (undici giorni durante i quali l'inclinazione dei raggi solari
per lo stesso azimut era quasi identica (per l'azimut di 157°50' - posizione del concio <b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: large;">α -</b><span style="text-align: left;"> andava da un minimo di 72°38'30" (72°,6418 angolo sessadecimale) del 16 giugno a 72°42'22" (72°,7062) del 21 giugno per tornare a 72°35'04" (72°,5844) del 26 di giugno. La differenza angolare si traduce, per la parete del concio </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><b>α</b> alta 43 cm</span></span><span style="text-align: left;"> in un arco di circonferenza lungo 0.0005 millimetri. Ciò significa che i giorni 17 e 25 giugno la lunghezza dell'arco è di 0.0003 mm, mentre i giorni 18 e 24 giugno è di soli 0.0001 mm.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">In quegli undici giorni si mise in opera, si registrò e si mise alla prova il “marchingegno”; e lì dove era necessario, si poteva operare sui cunei posti, come già detto, nella parte posteriore dei conci, tanto da
farli ruotare quel poco che serviva per ridurre o aumentare l'inclinazione della
faccia esterna.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Vi sono tre possibilità operative. Si poteva concentrare la registrazione dei conci in pochi giorni, una volta messi in opera tutti gli anelli; ma ciò avrebbe comportato dei rischi circa la possibilità di ruotare in senso verticale i conci; specialmente quelli più in basso, per via del notevole carico agente su di essi.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> Oppure si poteva operare mettendo in opera giorno per giorno, a partire dal 16 giugno, un solo anello per volta. Di certo questo metodo è quello più facile dal punto di vista esecutivo, benché richieda molti più giorni rispetto al primo metodo; ma sfruttare tutti gli 11 giorni ognuno per un anello, metteva a rischio tutto il sistema, nel momento in cui uno più giorni fossero stati senza sole<span style="text-align: left;">.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">E' probabile per tanto che, come sempre, la verità sta nel mezzo, e in ragione di ciò useremo un metodo ibrido tra i due proposti, perché n</span><span style="text-align: left;">on era necessario finire un anello per iniziare l'altro; ma si potevano impilare a piramide, di ogni anello, i soli conci da registrare, magari in gruppi di tre anelli; e solo dopo questa operazione si poteva, con calma, completare i tre anelli nel corso del lungo pomeriggio.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Ci si domanderà come sia stato possibile ricreare la camera oscura se la cupola era ancora in fase di realizzazione. Con tutta evidenza, è possibile che abbiano steso dei teli sul fossato, operando un oculo fittizio tale da rendere la scena verosimile (<a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2019/06/il-pozzo-di-santa-cristina-10-parte-si.html" target="_blank">si veda in proposito l'immagine del pozzo in sezione durante le fasi di costruzione, in particolare la Fig. 16 dell'articolo qui linkato</a>).</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Pertanto è possibile che abbiano iniziato il lavoro <span style="text-align: left;">il giorno 16 mettendo in opera i conci necessari del 9°, 10°, 11° e del 12° anello. Era necessario posizionare anche il concio </span><span style="text-align: left;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><b>α</b> del </span></span><span style="text-align: left;">12° anello perché vi era la necessità di posizionare in modo corretto il concio </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><b>β</b> dello 11° anello, secondo la corretta direzione azimutale (154°08' rispetto al nord geografico -</span><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2018/11/il-12-anello-al-solstizio-destate-nel.html" target="_blank"> si vedano Figg. 61 e 62</a><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">). Per tanto quel giorno quando il sole arrivò all'azimut di 157°50' (</span><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2018/11/il-12-anello-al-solstizio-destate-nel.html" style="text-align: left;" target="_blank">si vedano ancora Figg. 61 e 62</a><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;">), illuminò la base dello 11° anello, si provvide subito a segnare il punto preciso di illuminazione sul bordo superiore del 10° anello, in modo da traslare il concio </span><span style="text-align: left;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><b>β,</b> posizionato ancora in modo provvisorio, nella precisa posizione. L'operazione necessitava necessariamente la rimozione del concio </span><span style="text-align: left;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><b>α </b></span></span><span style="text-align: left;">che serviva, in quella fase, solo per realizzare la risega rientrante.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Il giorno 17 fu riposizionato in opera e registrato il concio </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><b>α</b> del </span></span><span style="text-align: left;">12° anello e forse anche quelli del 13° e del 14° anello e di seguito completati gli anelli.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Il giorno 18 furono messi in opera e registrati i conci de</span><span style="text-align: left;">l </span><span style="text-align: left;">15°, il 16° e del 17° anello. </span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;">Il giorno 19 fu la volta del 18° e 19° anello. Subito dopo la loro registrazione fu rimosso il telo e posizionati gli ultimi tre anelli: 20°, 21° e 22°, che però non davano problema alcuno, benché non fosse presente più il telo oscurante; in quanto l'inclinazione delle loro pareti é tale da garantire la loro illuminazione in qualsiasi situazione. Tant'è che il 20° anello ha una inclinazione di 73° 02', superiore a quella limite di 72°44', mentre gli atri due anelli hanno una inclinazione che va ben oltre l'inclinazione dei raggi solari al mezzogiorno del 1000 a.C. (73°45') avendo il 21° una inclinazione di 76°59' e il 22° di 80°04'.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Il giorno 20 <span style="text-align: left;">di giugno fù eseguita la prova definitiva. Gli anelli dal 22° fino alla base del
10° venivano illuminati volta per volta secondo l'ordine
prestabilito.</span></p><p style="text-align: justify;">
</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Tutto era compiuto. Il
pozzo sacro poteva essere interrato.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Le date sacre potevano essere celebrate.</p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><i><b>note e riferimenti bibliografici</b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">1. Gli anelli: 22°, 21° e 20° hanno una inclinazione, per così dire "anomala" tra quelli che danno corpo alla manifestazione luminosa il 21 di giugno - solstizio d'estate -. Ossia gli anelli che vanno dal 22° al 9° a scendere.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">2. E' appena il caso di ricordare che il concio <span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><b><span style="font-size: medium;">α</span></b></span>, e quello che accoglie la manifestazione luminosa il</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> 21 di aprile (ripetuta il 21 di agosto) e la manifestazione luminosa al solstizio d'estate.</div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-76658966201083097002022-11-16T19:19:00.009+01:002023-02-10T08:52:54.554+01:00Cinque minuti di fermo immagine nel pozzo di Santa Cristina -- 1° parte.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT8RKCkEgwS8LS5kOOe9_PJ0okqUNkNnApaycEHE7EzBIJxfBRPbwQR989QUAWNjfbtBNwReUIodkfAEmJmpZPSMHxiO46zXGR3gfoE8hlVlJQNIVj7o7fXMI8qeTrRIpScH3xemmU109DTlkH1owkhzRRps4KQJj2cDv8QvyX9z5pyLRsiWlqRy4G/s1920/DSC06613.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT8RKCkEgwS8LS5kOOe9_PJ0okqUNkNnApaycEHE7EzBIJxfBRPbwQR989QUAWNjfbtBNwReUIodkfAEmJmpZPSMHxiO46zXGR3gfoE8hlVlJQNIVj7o7fXMI8qeTrRIpScH3xemmU109DTlkH1owkhzRRps4KQJj2cDv8QvyX9z5pyLRsiWlqRy4G/w360-h640/DSC06613.JPG" width="360" /></a></div><i><b><span style="font-size: medium;"><div><i><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i></div>di Sandro Angei</span></b></i><div><span style="font-size: medium;"><b><i>vedi <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/21-aprile-al-pozzo-sacro-di-santa.html?showComment=1538987489849#c294099627417392557" target="_blank">1° di 5 parti</a></i></b></span></div><div><span style="font-size: medium;"><b><i>vedi <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2019/03/il-pozzo-di-santa-cristina-un-pozzo-di.html" target="_blank">1° di 10 parti</a></i></b></span></div><div><span style="font-size: medium;"><b><i>vedi <a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2020/08/il-pozzo-di-santa-cristina-il-tassello.html" target="_blank">11° parte aggiunta</a><br /></i></b></span><p style="text-align: justify;"> Pensavo di essere arrivato al capolinea e invece mi ritrovo ancora a scrivere del pozzo sacro di Santa Cristina.</p><p style="text-align: justify;"> Ancora ne scrivo perché un aiuto inaspettato ho ricevuto dal Prof. Arnold Lebeuf circa un particolare architettonico che, benché non mi sia sfuggito, a suo tempo non lo valutai nella sua giusta importanza <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[1]</span>.</p><p style="text-align: justify;">Mi riferisco alla risega “rientrante” che possiamo notare tra un anello e l'altro della cupola ogivale che copre il bacile del pozzo sacro e tra un corso e l'altro della restante struttura, comprese le pareti inclinate della scala d'accesso al bacile.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Un po' di tecnica costruttiva<span></span></span></b></i></p><a name='more'></a><p></p><p style="text-align: justify;">Al giorno d'oggi la tecnica della risega rientrante viene utilizzata lì dove la muratura portante di un edificio, man mano che viene innalzato, piano su piano, necessita di spessori murari ridotti rispetto alla <span style="text-align: left;">muratura portante inferiore, e questo a motivo dei carichi agenti sulle murature (Fig.1). Lo stesso principio si utilizza nelle strutture intelaiate in cemento armato, nelle quali i pilastri inferiori sono di dimensioni maggiori rispetto a quelli che man mano vengono realizzati ai piani superiori (Fig. 2). Nelle fondazioni continue le riseghe servono ad allargare la base di appoggio e quindi la distribuzione del carico su una superficie adeguata alla portanza del terreno di sedime del fabbricato, lì dove non si voglia intervenire con altri metodi (Fig.3).</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLrpak5opBNRDMWe8nX3qTtD4BYITkjTKAFUEkMMdi5iJ6MAowuH_FJv0N9wRw0EqLCTkvcX9SMPLT94jORHi8WgiE01qJ9IB7cLh64ae4tcJkrvnbra2IHDIEXzI3g3kazAgwinvcnha72CCHi-YRQuKXXOn3k-UPKreYpaxhAIx6gx_-cNdxs5BM/s300/c1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLrpak5opBNRDMWe8nX3qTtD4BYITkjTKAFUEkMMdi5iJ6MAowuH_FJv0N9wRw0EqLCTkvcX9SMPLT94jORHi8WgiE01qJ9IB7cLh64ae4tcJkrvnbra2IHDIEXzI3g3kazAgwinvcnha72CCHi-YRQuKXXOn3k-UPKreYpaxhAIx6gx_-cNdxs5BM/s300/c1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkGkxxxbZ0irKxanfz68X4qhu3Bn-qt2SecIa4gtQzFrG-CtYXuiTQ0gpzczD7q5AA5J5ezHA6iYiw9BFBHkVMMAADrvrXC0k9xCebajoKeCjCLbzjmrkavy5Tv6-bJA2lmskAK_eXqxAv_tk3QfNfymJbIqM66htRMnjM8Kt5R-Jb-kcDCDEPju2b/s273/c2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="185" data-original-width="273" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkGkxxxbZ0irKxanfz68X4qhu3Bn-qt2SecIa4gtQzFrG-CtYXuiTQ0gpzczD7q5AA5J5ezHA6iYiw9BFBHkVMMAADrvrXC0k9xCebajoKeCjCLbzjmrkavy5Tv6-bJA2lmskAK_eXqxAv_tk3QfNfymJbIqM66htRMnjM8Kt5R-Jb-kcDCDEPju2b/s1600/c2.jpg" width="273" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 1</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG3FzeCTSFDjMz-3HkcazdlhnY9ogcdHLSu2lew70CiNvoBB9tBRsPYnoX0ZJ3uSmbWRF-brs_enMeB6etCZQNd9aIItKdm8ZxeqkcmMXqVKyWvcyKYvSFsocO4go_Q2sAbLy-4QxO9BnNcZpHvNbQu37ZT8ePV4MsQeqzl4svIN_W89P6xohUnbs9/s495/c3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="429" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG3FzeCTSFDjMz-3HkcazdlhnY9ogcdHLSu2lew70CiNvoBB9tBRsPYnoX0ZJ3uSmbWRF-brs_enMeB6etCZQNd9aIItKdm8ZxeqkcmMXqVKyWvcyKYvSFsocO4go_Q2sAbLy-4QxO9BnNcZpHvNbQu37ZT8ePV4MsQeqzl4svIN_W89P6xohUnbs9/s320/c3.png" width="277" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 2</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="300" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLrpak5opBNRDMWe8nX3qTtD4BYITkjTKAFUEkMMdi5iJ6MAowuH_FJv0N9wRw0EqLCTkvcX9SMPLT94jORHi8WgiE01qJ9IB7cLh64ae4tcJkrvnbra2IHDIEXzI3g3kazAgwinvcnha72CCHi-YRQuKXXOn3k-UPKreYpaxhAIx6gx_-cNdxs5BM/s1600/c1.jpg" width="300" /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 3</div><p style="text-align: justify;">Nel caso che qui stiamo trattando, però, non è questa la motivazione che indusse gli architetti del pozzo di Santa Cristina a costruire l'edificio con riseghe rientranti.</p><p style="text-align: justify;">Quindi stiamo trattando una risega inusuale, dato che in genere queste, specialmente nei nuraghe sono aggettanti e mai rientranti rispetto al ciglio dell'anello sottostante.</p><p style="text-align: justify;">Alla ricerca di strutture simili alla nostra, la curiosità indagatrice mi fa venire subito in mente la grande galleria della piramide di Cheope; ma un attento esame dimostra che quella reca filari aggettanti (Fig.4). </p><p style="text-align: justify;">Rimanendo in Egitto, le riseghe rientranti le troviamo nella piramide di Djoser (piramide a gradoni), ma lì la soluzione fu attuata probabilmente per rispettare un canone legato alla forma e/o un certo concetto teologico. Nel pozzo di Santa Cristina parrebbe che la soluzione sia puramente estetica.</p><p style="text-align: justify;"> Cercando tra i monumenti sardi, osserviamo che la cupola del pozzo sacro di Funtana coberta di Ballao fu costruita con anelli aggettanti (Fig. 5). Ma se nel caso della Grande Piramide non andiamo cercando connessioni col nostro pozzo, perché con tutta evidenza non né può avere alcuna, compresa la valenza luminosa espressa nel pozzo sacro di Santa Cristina; nel monumento di Funtana coberta, invece ci si aspetterebbe una simile concordanza nel particolare architettonico, dato che altri particolari (il più eclatante è lo spessore del 12° anello) accomunano i due monumenti... e invece no! Perché?</p><p style="text-align: justify;">La risposta più convincente potrebbe essere che il pozzo di Funtana coberta è realizzato con tecnica grossolana, per tanto non ci si potrebbe comunque aspettare una precisione simile a quello del Santa Cristina. Ma forse la risposta più semplice è che a Funtana coberta non fu adottato un simile accorgimento perché non previsto dai suoi costruttori. O forse, se ipotizziamo un utilizzo ancora avvolto nel mistero, nel pozzo di Funtana coberta non vi è alcun mistero in tal senso.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD4lgG3tJTo5e-gkah9z2x-xWGO15BESG1k6qUrE_s9qGifUiVAA8u0MOWSAeBqTMUvasv4rjSG54YCo1iC10wzuUuEF6CMP5GCGIlxNKn_C4LISFP6RvsJsJsbEgmYEvIO8EkL41kSOtA29pqZea3QQTjNiCHTS0xltTRbJR1qGgvmmjezxVD6VUn/s800/a2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="800" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD4lgG3tJTo5e-gkah9z2x-xWGO15BESG1k6qUrE_s9qGifUiVAA8u0MOWSAeBqTMUvasv4rjSG54YCo1iC10wzuUuEF6CMP5GCGIlxNKn_C4LISFP6RvsJsJsbEgmYEvIO8EkL41kSOtA29pqZea3QQTjNiCHTS0xltTRbJR1qGgvmmjezxVD6VUn/w640-h424/a2.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 4</div><br /><p style="text-align: center;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxk7liw0G2mvNKtlpuO1iSYXh2Xo74Miy19e1b33uUukRP5ziSEAWRgO4cZ31rKzeikmZ_8Qi5CvH8IJE1hfKn0HfjQat4UfWdea_DGiHvBRqvvy_QSnirMOw4ig6LI4CHx9k-eKQzRK16x_x3xy4AygHDEC_Y044tfsZrCZbrNmliNgIjBInPdWL/s915/a1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="915" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxk7liw0G2mvNKtlpuO1iSYXh2Xo74Miy19e1b33uUukRP5ziSEAWRgO4cZ31rKzeikmZ_8Qi5CvH8IJE1hfKn0HfjQat4UfWdea_DGiHvBRqvvy_QSnirMOw4ig6LI4CHx9k-eKQzRK16x_x3xy4AygHDEC_Y044tfsZrCZbrNmliNgIjBInPdWL/w640-h426/a1.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><p style="text-align: justify;">Continuando nella nostra ricerca troviamo la <u>risega rientrante</u> nel pozzo sacro del predio Canopoli di Perfugas.</p><p style="text-align: justify;">Sarebbe da indagare anche la fonte di Su tempiesu di Orune, perché anche in quella vi sono corsi con riseghe rientranti sulle pareti inclinate. Ma qui ci fermiamo perché sarebbe necessario uno studio preciso del sito con relativa misurazione del monumento.</p><p style="text-align: justify;">Diciamo, almeno per il momento, che cercheremo una giustificazione per quelle <u>riseghe rientranti</u> solo nel pozzo sacro di Santa Cristina. E solo dopo, ammesso e non concesso, potremmo avere elementi per fare paragoni con altri monumenti.</p><p style="text-align: justify;">Per tanto ci domandiamo: quale motivo indusse i costruttori del pozzo sacro di Santa Cristina a realizzare una risega in tal modo?</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Qualche considerazione di carattere tecnico</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Dal punto di vista meramente costruttivo la soluzione con risega rientrante di fatto sposta ad una quota più elevata la chiusura della cupola. Cupola che magari poteva terminare ad un'altezza inferiore se si fosse usata la tecnica dell'aggetto. Inoltre usare la tecnica della "risega aggettante" poteva semplificare la lavorazione dei conci che, anziché presentare una parete con inclinazione negativa, come in effetti presentano, la parete poteva benissimo essere realizzata perfettamente verticale, magari con un aggetto un po' più pronunciato.</p><p style="text-align: justify;">Per tanto perché, ripeto, fu adottata questa tecnica tanto sofistica quanto difficile e laboriosa dal punto di vista tecnico?</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Alla ricerca del motivo</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Pensiamo alla manifestazione luminosa che nel pozzo di Santa Cristina avviene il 21 di giugno – solstizio d'estate, data durante la quale la lama di luce, che pian piano scende dall'oculo sommitale, illumina gli anelli concentrici dal primo a scendere: l'oculo.</p><p style="text-align: justify;">Osservando lo spettacolo, nel caso in cui non vi fosse stata risega tra un anello e l'altro, avremmo visto la lama di luce scendere nella parete senza soluzione di continuità. Sarebbe stato un progredire ininterrotto della lama di luce verso il basso.</p><p style="text-align: justify;"> Se invece tra un anello e l'altro vi fosse stato un aggetto, se pur modesto, di un anello rispetto a quello sottostante, avremmo assistito ad una interruzione del flusso luminoso in corrispondenza della porzione di un anello messo in ombra dall'aggetto dell'anello sovrastante. In sostanza avremmo assistito ad una progressione “a tratti” alternati di luci e ombre, della lama luminosa e nessun anello sarebbe mai stato illuminato in tutto il suo spessore, ma solo per un'altezza inferiore alla metà del suo spessore.</p><p style="text-align: justify;">Vediamo invece cosa succede nel caso della risega che rientra.</p><p style="text-align: justify;">Esaminiamo la sequenza fotografica qui sotto proposta.</p><p style="text-align: justify;">La Fig. 6 mostra l'illuminazione del 15° anello e un punto di luce alla base del 14° anello alle 12:55:34.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYJ2pqePTlqRgtuS71wMjvVXfO7TQPEDBFIdTw_VwKe4gpTIFy_IJJwQL4ZY5DpCyzxrE2hoeVH6C3bpP7WL_-9rkTnDAKwxTSO_8s8E24Azjr-HzY9WANYvyf7dOW8DhCcCTz8JQq7NDwEDeQmiMZ_wHkW7u0Tpy4cOQnsLOmVZosmrMGrb2BDdlk/s1920/DSC06603.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYJ2pqePTlqRgtuS71wMjvVXfO7TQPEDBFIdTw_VwKe4gpTIFy_IJJwQL4ZY5DpCyzxrE2hoeVH6C3bpP7WL_-9rkTnDAKwxTSO_8s8E24Azjr-HzY9WANYvyf7dOW8DhCcCTz8JQq7NDwEDeQmiMZ_wHkW7u0Tpy4cOQnsLOmVZosmrMGrb2BDdlk/w640-h360/DSC06603.JPG" width="640" /></a></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La fig. 7 mostra l'illuminazione sempre del 15°, un punto di luce un po' più ampio alla base del 14° e un piccolo punto di luce alla base del 13° anello alle 12:58:00.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdhcI4gtxP2W-1I__-G0XGrwECt2FtHt4ifv8nBWwC_uiaTNBLR6Yj3uHPu0e8NFgeeGR0gME4kfBuLVMwI1MBNMjlZgM3eU4mWW9nwb_3PKMf6D_4DNiH5YImJJG4dk7D6cjVk57wvrR1tK6XhYyPbrsKEV_TZ9bGuhNpH8J5XiuSGYXr1ORgbQPX/s1920/DSC06604.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdhcI4gtxP2W-1I__-G0XGrwECt2FtHt4ifv8nBWwC_uiaTNBLR6Yj3uHPu0e8NFgeeGR0gME4kfBuLVMwI1MBNMjlZgM3eU4mWW9nwb_3PKMf6D_4DNiH5YImJJG4dk7D6cjVk57wvrR1tK6XhYyPbrsKEV_TZ9bGuhNpH8J5XiuSGYXr1ORgbQPX/w640-h360/DSC06604.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 7</div><br />La Fig. 8 mostra sempre l'illuminazione dell'intero spessore del 15° anello, una macchia di luce alla base del 14° e del 13° anello e l'illuminazione completa del 12° anello alle ore 13:07:08. Si nota, inoltre, un punto di luce alla base del 12° anello, segnale questo, che indica l'inizio della illuminazione della risega tra il 12° e lo 11° anello.<div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQPnErlW3va6KDpesl76nGlPQiT_6AbmM95yusynwtVAon9PLq9obnZYh6TEP_hlC06hLfl_gFg_rG6EBxJVdSfKrxMKlJ-eAgqdWgZUgr5mfiXBYtkg0tYdpaNeDkLgBxGB4Faw2EZ7biwBqI8G8ngN_OHvaCa3ep87C4-2RWwEVF_eVjo1DBxeb/s1920/DSC06606.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQPnErlW3va6KDpesl76nGlPQiT_6AbmM95yusynwtVAon9PLq9obnZYh6TEP_hlC06hLfl_gFg_rG6EBxJVdSfKrxMKlJ-eAgqdWgZUgr5mfiXBYtkg0tYdpaNeDkLgBxGB4Faw2EZ7biwBqI8G8ngN_OHvaCa3ep87C4-2RWwEVF_eVjo1DBxeb/w640-h360/DSC06606.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 8</div><div><br /></div>L'immagine di Fig. 9 mostra sempre l'illuminazione dell'intero spessore del 15° anello, e sempre una macchia di luce alla base del 14° e del 13° anello.</div><div>Si nota inoltre che la lama di luce si sposta progressivamente verso destra, e alle ore 13:12:10 lo spessore del 12° anello non è più illuminato completamente, e questo perché i raggi solari procedendo verso il mezzogiorno, si inclinano sempre di più, mettendo in ombra la parte inferiore del 12° anello (sicuramente per una lievissima gibbosità del concio), e illuminano la risega tra il 12° e lo 11° anello.</div><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFUyxh6GP79g4vTqicRo9C-I9SCKvCDsNPpFw3Y1fCFHGDYwu6vxIzY1SCBjtwugybvhdMtE2DQBmiYODcaCrYzhyW8tKarmNqxJyV154sCgM6SKNrx0eHTkzEgw1uFbVvRAqRdvEfxbOY-d0LRvSLuP4hSNNwEPEuFE3B21LOxyzynAjPX_FcCgM1/s1920/DSC06607.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFUyxh6GP79g4vTqicRo9C-I9SCKvCDsNPpFw3Y1fCFHGDYwu6vxIzY1SCBjtwugybvhdMtE2DQBmiYODcaCrYzhyW8tKarmNqxJyV154sCgM6SKNrx0eHTkzEgw1uFbVvRAqRdvEfxbOY-d0LRvSLuP4hSNNwEPEuFE3B21LOxyzynAjPX_FcCgM1/w640-h360/DSC06607.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 9</div><br />La Fig. 10 mostra, alle ore 13:14:00, lo "spegnimento" progressivo del 12° anello e l'ampliamento del punto di luce alla base del medesimo, nonché la presenza di un nuovo punto di luce alla base dello 11° anello.<div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOElKO1_DpA5oKkc835Qu5vUmVM7QjIZleXN7FwPi1TnbPvecgOLakmRp9jfz5HIYUX_y9upWQamrdEIxQSWotAOrkGW7nmXSR_8xBb2biqNieO6j7hIf-qNRbYOjtRJlgxyDcrZT-4zJxJNahpS9DzUW9u-f6ULIlnfd_xiuA5CgFMpPGrOsIK9xz/s1920/DSC06609.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOElKO1_DpA5oKkc835Qu5vUmVM7QjIZleXN7FwPi1TnbPvecgOLakmRp9jfz5HIYUX_y9upWQamrdEIxQSWotAOrkGW7nmXSR_8xBb2biqNieO6j7hIf-qNRbYOjtRJlgxyDcrZT-4zJxJNahpS9DzUW9u-f6ULIlnfd_xiuA5CgFMpPGrOsIK9xz/w640-h360/DSC06609.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 10</div><br /><div>Infine l'immagine di Fig. 11 mostra che<span style="text-align: justify;"> quando i raggi solari arrivano all'inclinazione massima possibile, lambiscono la base del 10° anello ma non andranno oltre <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[2]</span>. In quel momento il sole illumina solo le riseghe tra un anello e l'altro e, a eccezione dei tre anelli sommitali, nessuno degli altri anelli è illuminato per il suo intero spessore. Dopo aver superato il mezzogiorno il pennello di luce inizierà a risalire gli anelli, ma seguirà un percorso diverso rispetto a quello di discesa. </span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkj1ens4DVsKzjAxb-pNZWYOEuaMzjNMbA9-ByNldf29JovoFs7x9UssmQMpFb34k6ORgWNgbrDT1adjpceFDw1f-wJMR6DdaTLKwmInx2S1ytUEJkRtq4-hdIoyyjbGRHtbIF1uAsykslfmkEJDSuLw7LuD-R7gL3hLL-YjAThDx5RBv9w3RXGzEJ/s1920/a3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkj1ens4DVsKzjAxb-pNZWYOEuaMzjNMbA9-ByNldf29JovoFs7x9UssmQMpFb34k6ORgWNgbrDT1adjpceFDw1f-wJMR6DdaTLKwmInx2S1ytUEJkRtq4-hdIoyyjbGRHtbIF1uAsykslfmkEJDSuLw7LuD-R7gL3hLL-YjAThDx5RBv9w3RXGzEJ/w360-h640/a3.jpg" width="360" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 11</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p style="text-align: justify;">L'immagine di Fig. 11 mostra solo punti di luce in corrispondenza delle riseghe e il bagliore crea una immagine molto suggestiva. Ma ora la domanda che dobbiamo porci è: Quante probabilità vi sono che questo spettacolo di luci sia intenzionale?</p><p style="text-align: justify;">Parrebbe arduo rispondere alla domanda, ma quelle genti ci hanno dimostrato quali abilità furono capaci di esprimere in tutta la loro arte. Si vedano a tal proposito tutte le particolarità: astronomiche, architettoniche, geometriche, di ottica e idraulica e tante altre ancora individuate nel mio <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2018/10/21-aprile-al-pozzo-sacro-di-santa.html?showComment=1538987489849#c294099627417392557" target="_blank">saggio dedicato a questo pozzo sacro</a>; senza tralasciare le cognizioni, benché empiriche, di statica che quelle genti misero in atto, per supporre che anche questo spettacolo di luci sia intenzionale.</p><p style="text-align: justify;">E proprio i <a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2017/01/lantica-arte-delle-ombre-cinesi-o.html" target="_blank">giochi di luce ed ombre che ci sembra di aver individuato nel nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu</a> ci inducono a pensare che ben poco potesse essere lasciato al caso.</p><p style="text-align: justify;">Nel nuraghe Santa Barbara, infatti, al solstizio d'inverno la luce del sole, una volta che lasciava l'altarino (ora non più presente), proiettava e ancora oggi proietta a terra l'immagine veicolata dalla finestrella di scarico. L'immagine quando arriva a lambire lo spigolo destro di imbocco della galleria d'ingresso alla camera, viene da quello intercettata rendendo "monca" l'immagine taurina, e la trasforma in un fallo. L'indizio di questo gioco di luce e ombre in quel nuraghe sta nella discontinuità dello spigolo che intercetta il fascio di luce solare.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwwmZUGqH4gZeOCedfvGOqphfR-sm1-HgpkbGEDe9LnH_BjFlzauDVNTaVC1SRLBo70k4WwalmzuQKadzEeRmV3LqQB7I0AIHifEwd_c0Bw4G1B9d9WjmLkgutD4ZHKQAYRzT62VkwVTRLIfk0Ro6X27PpXy0TkENJ94-hntONr3ZpVMlyPsfJKK8s/s1600/a4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwwmZUGqH4gZeOCedfvGOqphfR-sm1-HgpkbGEDe9LnH_BjFlzauDVNTaVC1SRLBo70k4WwalmzuQKadzEeRmV3LqQB7I0AIHifEwd_c0Bw4G1B9d9WjmLkgutD4ZHKQAYRzT62VkwVTRLIfk0Ro6X27PpXy0TkENJ94-hntONr3ZpVMlyPsfJKK8s/w360-h640/a4.jpg" width="360" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 9</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Si noti la strana risega formata nello spigolo, che non ha controparte nello spigolo opposto.</i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkJaPBhc0mWNU6ASuTrCaU2sIuqBbudUf0TbRwqMOBEjZTlIs3lP8DlqwzNMieyQDOory6ITV0qsxZXxadFD_ba-ggzExS0H_17EVVDMVYZFbI7TNpd6qUjdA_rJSLhFleQRcRa8K2c2NRI7nCpvgq0szJnasaHRZvRjyxywTpY4FxjXBIGkPT01TC/s1600/a5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkJaPBhc0mWNU6ASuTrCaU2sIuqBbudUf0TbRwqMOBEjZTlIs3lP8DlqwzNMieyQDOory6ITV0qsxZXxadFD_ba-ggzExS0H_17EVVDMVYZFbI7TNpd6qUjdA_rJSLhFleQRcRa8K2c2NRI7nCpvgq0szJnasaHRZvRjyxywTpY4FxjXBIGkPT01TC/w360-h640/a5.jpg" width="360" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 10</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Si noti che il corno destro della protome è intercettato dal concio posizionato a sbalzo che forma la risega nello spigolo.</i></div><p style="text-align: justify;">Per questo motivo possiamo pensare che, anche in questo caso, il gioco di luci ed ombre operato con l'ausilio delle riseghe rientranti, possa essere dovuto ad un calcolato gioco di luci.</p><p style="text-align: justify;">Ma di certo non basta esporre quel che si sa delle potenzialità ingegneristiche di quelle genti per supportare l'ipotesi qui avanzata, ma è necessario provare con cognizione di causa e procedure costruttive, che ciò sia realmente possibile. Per tanto come possiamo dimostrare che si fosse progettata l'illuminazione a "comando" di certi anelli lasciandone altri sempre in ombra? E come si può dimostrare la volontà di mettere in ombra tutti gli anelli in un dato momento del percorso solare?</p><p style="text-align: justify;">Questa è la grande sfida. Ma non la affronteremo, o per lo meno non subito, perché coi soli dati che abbiamo a disposizione possiamo pensare che, benché si possa dimostrare (ammesso e non concesso) che un metodo vi sia per realizzare questo spettacolo luminoso, è necessario ripercorrere il ragionamento che possa aver fatto scaturire nella mente di quegli architetti un progetto di luce come quello qui esposto.</p><p style="text-align: justify;"> Per ora continueremo nella esposizione delle peculiarità dell'accorgimento architettonico qui studiato; perché quello su descritto è solo il primo effetto dell'utilizzo della <i>risega rientrante</i>.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Un secondo effetto sorprendente</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Il secondo risultato legato alla <i>risega rientrante</i> è finalizzato a scandire il lasso di tempo durante il quale la manifestazione luminosa persiste in un dato luogo (spessore dell'anello). Nella fattispecie del 12° anello, che è quello che più ci interessa, notiamo che nel momento in cui la luce si appresta a illuminare il brevissimo percorso (2 cm) della risega tra il 12° e l'11° anello, ma ancora non ha superato il ciglio di quest'ultimo, il tempo che trascorre durante la illuminazione della piccola risega, da modo all'osservatore di percepire uno stazionamento della luce che illumina l'intero spessore dell'anello coinvolto. Stazionamento che dura 4 minuti e 43 secondi (calcolato con l'ausilio del programma STELLARIUM), tempo necessario a percorrere quei 2 cm circa della risega, come già detto. In quei 4' e 43" la lama di luce che illumina l'intero spessore del 12° anello, in modo quasi impercettibile si sposta da sinistra verso destra e pian piano tende a spegnersi verso l'alto (Fig. 11, 12), e quando il 12° anello è illuminato solo per metà, la luce inizia a illuminare la risega tra l'11° e il 10° anello (Fig. 13).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4_bFX13cRe6Xr-J46HLxIv-OyMUExxsnUKcqjtG6PgNdyktLt8ko4E_UQr_1GqB-iN5xqpYWCleqGSb-re9a3WZuINgS1zM7qsON81__ZKRo34lMgzHBfi98_LnY5SHfCRruBg60GAbLnLvLK0qyc_BwyQO_AeFHpBNhSrDBo0iNUBsn7IGfvRVE/s1920/DSC06606.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4_bFX13cRe6Xr-J46HLxIv-OyMUExxsnUKcqjtG6PgNdyktLt8ko4E_UQr_1GqB-iN5xqpYWCleqGSb-re9a3WZuINgS1zM7qsON81__ZKRo34lMgzHBfi98_LnY5SHfCRruBg60GAbLnLvLK0qyc_BwyQO_AeFHpBNhSrDBo0iNUBsn7IGfvRVE/w640-h360/DSC06606.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 11</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qBb4lNCnHPrL79hRg-22fYHopF4pHT1jtGSeHu-ybufaMFl9yBci1wrNM9ARE4VpUpjl8d3V5ckez2dDs82SS2LyDzsbZJrLH3q-JqZIZApoy1Vq6slyrzXFiOB6ziYmzzQyqRWHPNwXR4d4JGU55ou0ig1-wszUcK_v0jVNCGM2sbAE-ySPPznm/s1920/DSC06607.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qBb4lNCnHPrL79hRg-22fYHopF4pHT1jtGSeHu-ybufaMFl9yBci1wrNM9ARE4VpUpjl8d3V5ckez2dDs82SS2LyDzsbZJrLH3q-JqZIZApoy1Vq6slyrzXFiOB6ziYmzzQyqRWHPNwXR4d4JGU55ou0ig1-wszUcK_v0jVNCGM2sbAE-ySPPznm/w640-h360/DSC06607.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 12</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMD8r4tM3pTZ-1ELwvGgRDSc3cB73sgwLLfDnlBHszZT8nplpeRl59zPR-74yU_jnoXmHn1SEAbkeZKZKjqus10uvoRmb97NNN7EKsNEyyP86QIfC8MyVTV4pEzxkfDQZSUS3aKrBrqDHFuuJT38Iue62-VqzaBYA7jUzkEshLYG-nX07yZQhtW5dq/s1920/DSC06608.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMD8r4tM3pTZ-1ELwvGgRDSc3cB73sgwLLfDnlBHszZT8nplpeRl59zPR-74yU_jnoXmHn1SEAbkeZKZKjqus10uvoRmb97NNN7EKsNEyyP86QIfC8MyVTV4pEzxkfDQZSUS3aKrBrqDHFuuJT38Iue62-VqzaBYA7jUzkEshLYG-nX07yZQhtW5dq/w640-h360/DSC06608.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 13</div><p style="text-align: justify;">Per tanto, ancora oggi (è del tutto evidente), abbiamo modo il 21 di giugno di assistere a questo spettacolo, benché in posizione alterata rispetto al 1000 a.C. per effetto della precessione degli equinozi (vedi ancora Fig. 11).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj26kvcEUXj0fvZBKJ_PrY4H7yFkdQEkKgmxcyNUB6XxI-FFiB40zuMtNpW4spE_7gxQunZitRs_o90QQDwAsZcvoiVqPV5EvNHtGw6jn4vmQPEs7AwZ6UY2K7IbwWFxiKd1koeJmyJLRVMMrd59H2cj3Oi7lWgnCG9D8jydBGpq2qeMIivay6x7-Nc/s960/d1.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj26kvcEUXj0fvZBKJ_PrY4H7yFkdQEkKgmxcyNUB6XxI-FFiB40zuMtNpW4spE_7gxQunZitRs_o90QQDwAsZcvoiVqPV5EvNHtGw6jn4vmQPEs7AwZ6UY2K7IbwWFxiKd1koeJmyJLRVMMrd59H2cj3Oi7lWgnCG9D8jydBGpq2qeMIivay6x7-Nc/w640-h360/d1.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 14</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2018/11/il-12-anello-al-solstizio-destate-nel.html" target="_blank">Simulazione</a></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: justify;">La fotografia fu scattata il 21 giugno 2016 ore 12:58. Si noti il fascio luminoso all’interno della ellisse che simula quel che avveniva il 21 giugno del 1000 a.C..</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;"> Nel 1000 a.C. Avremmo potuto assistere alla illuminazione dell'intero spessore del 12° anello in corrispondenza dell'asse del concio β (vedi Fig. 14) stazionante in quel preciso punto e solo dopo 4 minuti e 43 secondi la luce del sole avrebbe illuminato la base dello 11° anello.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">4 minuti e 43 secondi di meraviglia</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">4 minuti e 43 secondi di apnea mentale</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">4 minuti e 43 secondi durante i quali il tempo sembra fermarsi</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-size: large; text-align: justify;"><i><b>Che meraviglia!</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-size: large; text-align: justify;"><i><b><br /></b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red; font-size: x-large; text-align: justify;"><i><b style="background-color: #fcff01;"><a href="http://maimoniblog.blogspot.com/2022/11/2-parte-illuminazione-preordinata-nel.html" target="_blank">continua</a></b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><i><b>Note e riferimenti bibliografici</b></i><br /><p style="text-align: justify;">1. Si veda: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=ufQ85lZ0XO4" style="text-align: left;">https://www.youtube.com/watch?v=ufQ85lZ0XO4</a> a partire dal minuto 9:00.</p><p style="text-align: justify;">2. Quando il pozzo sacro fu costruito il sole al mezzogiorno del solstizio d'estate illuminava la base del 9° anello.</p></div></div></div></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-90309264540493712322022-11-08T16:51:00.003+01:002022-11-08T17:10:39.405+01:00Una nuova conferenza sulla scrittura dei Sardi di età nuragica<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxt5tmliBEaR69ZIZ6pnNNXdKM5qVy71eCR4BOCd8Dia8mmsWH8vDTU0n4AS7t2bY8N34aYI2jpH8W4KHwdEjI3NzRwEGMvnhH8QumdvjrojgH6eE6GDG8QMgklIfDW9kqPMnEmDGumXCSbepukmKYo0Sh4xX0Yx0zn1OMwyFX69mekt5LaDgAdxdF/s1512/312389315_672137767962220_5761695129148786884_n.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1376" data-original-width="1512" height="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxt5tmliBEaR69ZIZ6pnNNXdKM5qVy71eCR4BOCd8Dia8mmsWH8vDTU0n4AS7t2bY8N34aYI2jpH8W4KHwdEjI3NzRwEGMvnhH8QumdvjrojgH6eE6GDG8QMgklIfDW9kqPMnEmDGumXCSbepukmKYo0Sh4xX0Yx0zn1OMwyFX69mekt5LaDgAdxdF/w640-h582/312389315_672137767962220_5761695129148786884_n.png" width="640" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-33201909359782046722022-11-05T09:56:00.003+01:002022-11-05T12:35:53.634+01:00 Il kyathos della luce<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDp-PLqi6GPCuU9i_tu11H9W3LZDWh3WtGCfCHv9hWdpj5-c9uzQyUO0itaJoVFi3TX1th_7Y73n9DwnLTOfxwjDpjthu15exuDWN8cPuZKjP_76nNQyKwB4kUer9Tat6-X6S-yJhl_6k2VZ63R7GD4HDkGOPZWD4FNGdRv4cUdz2pL9xu5VFJJIyt/s960/295864615_5084241488371617_761336578557319302_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="555" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDp-PLqi6GPCuU9i_tu11H9W3LZDWh3WtGCfCHv9hWdpj5-c9uzQyUO0itaJoVFi3TX1th_7Y73n9DwnLTOfxwjDpjthu15exuDWN8cPuZKjP_76nNQyKwB4kUer9Tat6-X6S-yJhl_6k2VZ63R7GD4HDkGOPZWD4FNGdRv4cUdz2pL9xu5VFJJIyt/w370-h640/295864615_5084241488371617_761336578557319302_n.jpg" width="370" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 1</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2aaNMc44yoAgxuatLSV5neCb1gveg3vJk35Tu-uqm3ndyYWuDp90rUH9XZB0kYWugUFgbpbo_1--l07wMENHrdansQStIZbF8bXuGQyGP3iTpPoFngM0L6tR7-moN70IYB9G752Sg47TUeXXlRDE4FqJKsqVFcs8O0-H6LlexwVu3Z--jNB8vduQy/s1996/305202486_6247279325287471_1547177398175477517_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1996" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2aaNMc44yoAgxuatLSV5neCb1gveg3vJk35Tu-uqm3ndyYWuDp90rUH9XZB0kYWugUFgbpbo_1--l07wMENHrdansQStIZbF8bXuGQyGP3iTpPoFngM0L6tR7-moN70IYB9G752Sg47TUeXXlRDE4FqJKsqVFcs8O0-H6LlexwVu3Z--jNB8vduQy/w346-h640/305202486_6247279325287471_1547177398175477517_n.jpg" width="346" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 2</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Lo stesso reperto di figura 1 visto da un'altra angolazione con in vista il secondo animale.</i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>Si noti che non si vede né la svastica grafita né gli altri ideogrammi. Questo è dovuto alla forma dell'oggetto che reca i trafori sulla parete obliqua della concavità, mentre la svastica grafita è troppo in basso per poter essere vista. </i></div><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>di Sandro Angei</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>Riassunto</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il presente saggio è poco più di un esercizio comparativo finalizzato alla interpretazione di certi segni di oscuro significato; quelli che la maggior parte degli archeologi descrivono dal punto di vista formale, ma non azzardano per questi una interpretazione di carattere antropologico, rimanendo nel vago ambito del "motivo geometrico". Partiremo da un simbolo di sicuro significato - la svastica - e da quella, assieme ad altre caratteristiche di alcuni reperti provenienti da tombe Falische, Etrusche e Villanoviane, cercheremo di delineare un possibile significato logografico degli altri "motivi geometrici", inquadrabili, come vedremo, in ambito lucifero e quindi astronomico.</p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">1. Indagine problematica di un reperto</span></b></i></div><div style="text-align: justify;">Il reperto, il solo di cui abbiamo le immagini, di tre che indagheremo, ha la forma del kyathos
greco, ossia una sorta di tazza di terracotta con manico elevato
sopra il bordo del contenitore, con o senza piede di supporto,
proveniente da una tomba Falisca; ossia quella antica regione italica
confinante con <span><a name='more'></a></span>l'Etruria. E precisamente dal sepolcreto della
Petrina; ma con qualche dubbio sulla tomba di rinvenimento, in quanto
nel <a href="https://archive.org/details/monumentiantichi41accauoft/page/204/mode/2up?view=theater" target="_blank">volumeIV di Monumenti Antichi pubblicati a cura della Reale Accademia dei Lincei - Hoepli Editore 1894</a>, alla colonna 411, descrivendo il
corredo della tomba 15, si scrive del reperto 15: "<i><span style="color: #cc0000;"><b>Tazza
simile alla precedente ma senza piede, e con fondo traforato a figure
di croci gammate, di oche e di branche di swastika. Attorno a tali
trafori sono impressi cerchietti concentrici ottenuti con
l'istrumento medesimo che si adoperò per produrre gli altri nei
fittili superiormente citati. È alta fino al sommo dell'ansa mm.
90</b></span>".</i></div><p></p><p style="text-align: justify;">Più avanti, della tomba 16, si descrive il reperto 21 "<i><span style="color: #cc0000;"><b>Tazza
ed alta ansa verticale cornigera (fig. 90), nel cui interno sono
rappresentate rozzamente quattro oche, alcune in parte traforate, e
circondate da cerchietti concentrici. Intorno al corpo e sull'alto
del manico sono applicati i bottoncini di metallo. E' alta, fino alla
sommità del manico, mm. 112</b></span></i>".</p><p style="text-align: justify;"> E segue col reperto 22 della medesima tomba "<i><span style="color: #cc0000;"><b>Id. con
la solita decorazione dei trafori, cioè con due oche alternate con
due branche di swastika. In giro al corpo e sull'ansa la solita
decorazione di bottoncini</b></span></i>".</p><p style="text-align: justify;">Per tanto nelle due tombe sono state trovate un totale di tre tazze con
figure traforate. Ma nessuna delle tre corrisponde in modo perfetto
alla nostra.</p><p style="text-align: justify;">Nel testo si scrive che la prima è senza piede; la qual cosa
giustifica la presenza di croci gammate, oche e branche di svastica
tutte traforate: <b>non è quella qui proposta</b>.</p><p style="text-align: justify;">La seconda reca il piede e quattro oche alcune in parte traforate: <b>neanche questa è quella qui proposta</b>.</p><p style="text-align: justify;">La terza reca il piede, due oche e due branche di svastica traforate:
<b>parrebbe la nostra ma non viene menzionata la svastica grafita</b>.</p><p style="text-align: justify;">Per tanto potremmo pensare che la tazza qui rappresentata non sia
nessuna delle tre appena descritte, ma che sia un ulteriore reperto;
ammenoché l'etruscologo A. Pasqui abbia omesso, nel terzo reperto, di descrivere
la svastica grafita.</p><p style="text-align: justify;">Ad ogni modo è importante ai fini del nostro studio prendere in
considerazione tutte e tre (o quattro) i reperti, perché dalle loro
particolari caratteristiche possiamo tentare di dedurre i significati
profondi in esse incisi e/o traforati.</p><p style="text-align: justify;">Ma veniamo all'oggetto di cui possediamo le immagini.</p><p style="text-align: justify;">L'oggetto è conservato presso il Museo Archeologico dell'Agro
Falisco di Civita Castellana ed è attribuito alla cultura falisca.</p><p style="text-align: justify;">Una delle peculiarità dell'oggetto è il particolare manico con
"apofisi cornuta" ossia, due protuberanze che si dipartono da
un corpo centrale. Una ricerca sul web mostra che ceramiche con
questo tipo di manico sono state trovare nei siti archeologici
di Bocca Lorenza Comune di Santorso, di Piovene Rocchetta, di
Caltrano; tutti Comuni in Provincia di Vicenza e distanti 360 Km da
Civita Castellana. Reperti databili tra l’inizio del XVI e la
metà del XV secolo a.C..</p><p style="text-align: justify;">Ma lo stesso tipo di manico è attestato nella necropoli etrusca
di Poggio Buco, e le tazze che ne sono provviste vengono descritte
come "<a href="https://issuu.com/pandolfini/docs/20130619barcheo/22" target="_blank">Tazze
carenate con collo cilindrico distinto, leggermente rientrante, corpo
carenato, fondo piatto, ansa a nastro, sormontante, con ponticello di
collegamento e <i><b>apofisi cornuta alla sommità</b></i>,
impostata dall’orlo alla carena.</a>" Per tanto vi è la possibilità che la manifattura di questa tazza possa essere etrusca, benché qualche dubbio persista.</p><p style="text-align: justify;">I reperti furono pubblicati anche in "<a href="https://archive.org/details/monumentiantich00ditgoog/page/n54/mode/2up" target="_blank">MonumentiAntichi Vol.VII - Hoepli Ed. - 1897 colonna 92</a>". Essi sono descritti in modo stringato e più che altro si punta l'attenzione
sulla caratteristica estetica relativa alle borchie di bronzo infisse
nella ceramica (il capitolo è intitolato appunto "<i>Gli
esemplari di terracotta-Ricerche sull'ornamentazione a borchie di
bronzo de' vasi fittili.</i>"). La qual cosa è di certo di
grande interesse, vista la rarità di questo tipo di ornati che
pongono, tra l'altro, interrogativi circa la loro produzione, essendo i
chiodi di bronzo, a quanto pare, infissi nella tazza prima della
cottura.</p><p style="text-align: justify;">Si legge nella descrizione: "<i><b><span style="color: #cc0000;">Due tazzine ad alto manico
cornigero a doppia apertura. Hanno una decorazione a traforo: l'una
di quattro rozze figure d'oca in parte traforate, l'altra di due
simili figure alternate con due branche di swastika. Le borchiette
rade, in buona parte conservate, formano una fila intorno al ventre e
lungo il manico.</span></b></i>" Anche qui non si menziona la svastica
grafita. La qual cosa ci fa pensare che in effetti le tazze possano
essere quattro e non tre... chissà! Ma ho il presentimento che la descrizione appena citata non sia altro che un "copia incolla" <i>ante litteram</i>.</p><p style="text-align: justify;">I particolari descritti nel volume - manico cornigero e borchiette di metallo - che grande spazio hannno preso nella descrizione dei reperti, per noi li intendiamo marginali <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[1]</span> rispetto al particolare delle immagini traforate. Queste, per la loro presenza inusuale, sono
il <i>focus</i> che attira l'attenzione dal punto di vista simbolico. Quell'attenzione che mancò al Pasqui; almeno a quanto pare.</p><p style="text-align: justify;">Quale significato attribuire a quei trafori? In ragione di questa
domanda dobbiamo esaminare il contesto.</p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><i><b> 2. Esame dei dati sicuri in nostro possesso</b></i></span></p><p style="text-align: justify;">Quai dati certi possiamo individuare circa la natura del nostro
reperto?</p><p style="text-align: justify;">Il reperto è di carattere funerario e non può che essere un
oggetto rituale. Fu creato per uno specifico scopo, ossia quello di
seguire il defunto nel suo viaggio dopo la morte con un auspicio bene augurante. Non può essere un
oggetto di vita quotidiana perché la presenza dei segni traforati
esclude un suo uso pratico.</p><p style="text-align: justify;">Inoltre vi è certezza nel significato del simbolo grafito o
traforato a forma di svastica, che esprime il senso di <u>eternità</u> e
<u>continuità</u> nella vita, così come dopo la morte: non vi è dubbio
alcuno.</p><p style="text-align: justify;">I “simboli” traforati, di certo vogliono puntare l'attenzione
sul concetto di <i><b>luminosità</b></i>. Non vi è dubbio neanche su questo aspetto; perché l'arte del traforo di per se induce la luce a
“<i>disegnare</i>” o “<i>scrivere</i>”, mediante la realizzazione di
appositi varchi, di forma ben precisa, in una parete opaca che
normalmente preclude il passaggio della luce.</p><p style="text-align: justify;">A sostegno di questa lettura portiamo ad esempio un <a href="https://books.google.it/books?id=2pqLUgB7B58C&pg=PA276&lpg=PA276&dq=calefattoio&source=bl&ots=5inPFIRYIJ&sig=ACfU3U1I9M1IcXoodvn44Ccgz8m4HmYBvA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjxj7C884_7AhUjh_0HHSbIAPgQ6AF6BAgbEAM#v=onepage&q=calefattoio&f=false" target="_blank">calefattoio custodito al Museo Gregoria Etrusco dei Musei Vatican</a>i <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[2]</span> che reca, traforati, molti di quei segni che ritroviamo nelle urne cinerarie di età Villanoviana (Fig. 3). Segni che nel calefattoio, essendo traforati, fanno passare la luce attraverso quei varchi per "scrivere" ideograficamente una frase beneaugurante.</p><p style="text-align: justify;">Come possiamo osservare troviamo nel calefattoio alcuni dei segni della tazza qui studiata. E se tentiamo una comparazione, oltre alla cosiddetta "branca di svastica" menzionata da A. Pasqui, possiamo intravvedere, nella parte alta del collo di questo oggetto, quei segni che nella pubblicazione dei Musei Vaticani così sono descritti: "<span style="color: #cc0000;"><i>fascia orizzontale scanalata da cui pendono<u> motivi ad angolo retto (motivi a 'L')</u></i></span>" (mio il sottolineato ndr). Motivo a "L" che potremmo accostare alle zampe delle oche descritte dal Pasqui del reperto qui studiato. Per tanto <u>motivo a "L"</u> uguale <u>"zampa"</u> e quindi <u>"movimento"</u>; e vedremo tra non molto il perché di questo accostamento.<span style="color: red;">*</span></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3QmtBFzCf-wSoyyg007Prgy7eh6clyuemNE8Cbd1Y2S4uT1MjeZTGmBF40ZozjySpQ0rs41vEJEPdhAQXS4QyNoq7Cp6vFXkwk_CbqkiNJRzJ59C6AjtB-w9itc7ovTWwWULGvTptuEDeewOvaxIqiMuHYJ7C-ItOKJoQ9mMxW9MW1Q8-IHtfjj8J/s631/a1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="357" data-original-width="631" height="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3QmtBFzCf-wSoyyg007Prgy7eh6clyuemNE8Cbd1Y2S4uT1MjeZTGmBF40ZozjySpQ0rs41vEJEPdhAQXS4QyNoq7Cp6vFXkwk_CbqkiNJRzJ59C6AjtB-w9itc7ovTWwWULGvTptuEDeewOvaxIqiMuHYJ7C-ItOKJoQ9mMxW9MW1Q8-IHtfjj8J/w640-h362/a1.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 3</div><br /><p><br /></p><p style="text-align: justify;">Abbiamo, quindi, individuato due dati certi recanti il concetto di <b style="font-style: italic;">eternità </b>(svastica) e il concetto di <i><b>luminosità</b></i> (traforo).</p><p style="text-align: justify;">Ma andiamo oltre per dire che, a ragion di logica, se la svastica restituisce il significato di "eternità" quale motivo vi sarebbe per non accettare un significato logografico anche negli altri motivi ritenuti "ornamentali" o "geometrici" da alcuni studiosi?</p><p style="text-align: justify;">Questo aspetto deve farci riflettere e, benché sia difficilissimo individuare la maggior parte dei significati nei significanti, ciò non toglie che quelli, benché oscuri, sono presenti in quei segni.</p><p style="text-align: justify;"><i style="font-size: large;"><b>3. Descrizione puntuale dei simboli</b></i></p><p style="text-align: justify;"><i><b>Primo simbolo</b></i></p><p style="text-align: justify;">La svastica ha il significato ormai accertato, come già detto, di<i style="font-weight: bold;"> continuità perenne, eternità</i>. Concetto legato al moto degli astri e in particolare a quello del sole.</p><p style="text-align: justify;">Ma questo significato non ci soddisfa appieno; per tanto indagheremo la forma della svastica in modo più incisivo operando accostamenti formali.</p><p style="text-align: justify;">Partiamo dall'interpretazione data nel 2° capitolo al <i style="font-weight: bold;">segno a "L"</i> e alla<i style="font-weight: bold;"> zampa dell'oca</i>, che renderebbero il significato di <i style="font-weight: bold; text-decoration-line: underline;">movimento</i>. In ragione di ciò accostiamo il segno a L e la zampa dell'oca (che è ancora un segno a L) ai bracci gammati della svastica, che a ben vedere potrebbero essere anche quelle delle L e quindi delle zampe; dato che le zampe dell'oca, come in tutti gli animali terrestri, sono articolazioni<span style="text-align: left;"> deputate al "<u>movimento</u>".</span></p><p style="text-align: justify;"> Vista sotto questo aspetto la svastica potrebbe comprendere, quindi, oltre al significato di <i><b>continuità</b></i> e <i><b>eternità</b></i>, anche il significato di <i><b>movimento</b></i>. Per tanto <i><b>movimento continuo</b></i> o <i><b>movimento etern</b></i><span style="text-align: left;"><b><i>o.</i></b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: red;">*</span>Questo accostamento non è una comparazione estemporanea, ma è dettato dal riconoscimento (almeno di una parte degli studiosi), del significato della trinacria o triskeles (col significato di <i><b>tre gambe</b></i> dal greco antico τρισκελής) perfettamente identico a quello della svastica o <i><b>tetraskeles</b></i> ossia <i><b>quattro gambe</b></i> (Si veda al proposito la tesi di laurea della Dott. Anna Sapienza) <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[6]</span>. Entrambe le figure avrebbero un significato lucifero legato al moto solare. Scrive la Dott. A. Sapienza nella tesi: "<span style="color: #cc0000;">La valenza solare, veicolata dalla triskeles, è stata individuata e sostenuta da numerosi studiosi, </span><span style="color: #cc0000;">basti citare F.C. Movers 4 , L. Müller 5 , A. Baldwin 6 , N. Vismara 7 e R.J.A Wilson 8 . Indubbiamente </span><span style="color: #cc0000;">la triskeles - per la sua particolare composizione figurativa - esprime l’idea di un movimento </span><span style="color: #cc0000;">perenne e ciclico, correlabile al moto veloce dell’astro solare.</span>"</p><p style="text-align: justify;"> Triskeles che, benché in origine fosse composta da tre spirali originate da un punto centrale comune (datata la più antica al medio Minoico - 1750 a.C.), in seguito le spirali furono sostituite da tre gambe umane già a partire dal VII-VI sec. a.C. (vedi ancora tesi di cui alla nota 6).</p><p style="text-align: justify;">In ragione di ciò potrebbe essere plausibile accostare le <u>zampe dell'oca</u> ai <u>motivi a L</u> appesi alla fascia circolare che cinge il collo del calefattoio e ai bracci della <i><b>svastica/tretraskeles</b></i> e, chiudendo il cerchio, accostare le gambe della <i><b>triskeles/trinacria</b></i> alle zampe dell'oca (Fig. 4), secondo un ragionamento che conduce al vero senso di queste immagini, che altro significato non hanno se non quello ideografico di <b>movimento</b>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwu5KL3WXm_IbCa50AZn3Yfqk-zADji108I-t6oNshvQbxbYvZrvq2bABLiyRcgIU10nAUi65DF2pmx_GPEKMmKbqHzYNUTLbE-_J5zmclw_s899tzB2Zm5xNHcVur7-Pg0hbQs26iDeaWvjYggwjR1hvRBwvCKEL6F5CyKgvzZ5-6UTVjlLw6eP8X/s1236/e1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="1236" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwu5KL3WXm_IbCa50AZn3Yfqk-zADji108I-t6oNshvQbxbYvZrvq2bABLiyRcgIU10nAUi65DF2pmx_GPEKMmKbqHzYNUTLbE-_J5zmclw_s899tzB2Zm5xNHcVur7-Pg0hbQs26iDeaWvjYggwjR1hvRBwvCKEL6F5CyKgvzZ5-6UTVjlLw6eP8X/w640-h272/e1.png" width="640" /></a></div><br />Fig. 4</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>a - c - g</b>: tazza qui studiata</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>b</b>: calefattoio di figura 3 - vedi ipertesto pagg 277-278 - datato prima metà IX sec. a.C.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>d</b>: vedi tesi di laurea di nota 6 pag. 68 - datato fine VII /metà VI sec. a.C</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>e</b>: vedi tesi di laurea di nota 6 pag. 70 - datato al IX sec. a. C.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>f</b>:vedi tesi di laurea di nota 6 pag. 41 - datato fine VIII - VII sec. a.C.</div><div><br /></div><p style="text-align: justify;"> A ben vedere però il segno potrebbe avere un significato ancor più pregnante rispetto al generico senso di "<b><i>movimento</i></b>" e di "<b><i>eternità</i></b>"; e questo lo suggerisce la quantità di bracci a uncino (zampe) che sono in numero di quattro; numero, il quattro, che ha il significato numerologico di <i><b>forza</b></i> <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[3]</span>. E se è vera la connotazione astronomica della svastica, come normalmente viene accettata, quella <u>forza misteriosa che muove in eterno</u> a cosa può alludere se non al <u>movimento</u> di un qualche <u>oggetto o entità</u>. Per tanto la svastica col significato preciso di <u><i><b>forza del movimento eterno</b></i></u> darebbe l'abbrivio per addurre l'idea del movimento e quindi del <u><i><b>percorso</b></i></u> insito nel "movimento" di una qualche entità divina o materiale che sia.</p><p style="text-align: justify;"><i><b>Secondo simbolo</b></i></p><p style="text-align: justify;">Il secondo simbolo, benché si possa accostarlo ad una “<i><b><span style="color: #cc0000;">branca di svastica</span></b></i>” (così la descrive sempre A. Pasqui), potrebbe non essere tale, perché in primo luogo il logogramma è già stato utilizzato nel monogramma "svastica"; in secondo luogo l'ideogramma in questione (che l'archeologo S. Occhilupo definisce motivo a <i>meandro a scaletta</i> - vedi pubblicazione di cui alla nota 4) potrebbe non essere una "branca di svastica" per quanto possiamo osservare nella figura 5, qui sotto riportata.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4pw0kpBEOT9J-_ucRLOj6H8hUc2GgQZ55gqRf8wmvrm8xjkRpN-MVGhfb9eM1hlFAu4kXpcV6j69w7rbr0Lyvii1QVZgW_tT37HFF_4EGSae2tw6Hppc7KUqGRI0_esvHRVfBu_gJsfl5u2SEdjeg7pxrk_uZRK15_u3AO9IXmenqJ0AKhK-BM1ae/s1249/svastica.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="1249" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4pw0kpBEOT9J-_ucRLOj6H8hUc2GgQZ55gqRf8wmvrm8xjkRpN-MVGhfb9eM1hlFAu4kXpcV6j69w7rbr0Lyvii1QVZgW_tT37HFF_4EGSae2tw6Hppc7KUqGRI0_esvHRVfBu_gJsfl5u2SEdjeg7pxrk_uZRK15_u3AO9IXmenqJ0AKhK-BM1ae/w640-h224/svastica.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 5</div><br /><p style="text-align: justify;">Infatti, se isoliamo una delle branche della svastica, questa non rappresenta esattamente la figura da noi trattata; figura che abbiamo evidenziato col colore rosso.</p><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> In ragione di ciò possiamo pensare che l'ideogramma in questione, interpretabile più precisamente quale <i>motivo serpentiforme</i> o se si vuole "<i>meandro a scaletta"</i>, sia comunque associabile, allusivamente, ancora all'aspetto astronomico dettato dalla svastica, ma descriverebbe in modo compiuto il <i><b>movimento</b></i>
serpentiforme del sole e della luna nel ciclo giornaliero di alba, culmine al "mezzogiorno", tramonto e successiva rinascita. Ossia il segno serpentiforme restituirebbe l'idea del <u><i><b>percorso</b></i></u> </span><span style="text-align: left;">addotta</span><span style="text-align: left;"> dalla svastica, come prima detto.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Per tanto, che lo si chiami "motivo serpentiforme" o "motivo a meandro"<span style="color: red;">*</span>, l'immagine dettata dai due motivi è sempre un <b><i><u>percorso</u></i></b>, che sia quello lasciato dalle tracce del serpente in movimento, o le anse tracciate da un fiume che si apre la strada verso il mare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="color: red;">*</span> "<b>Meandro</b>": ognuna delle serpentine, o curve a forma di S, soggette a spostamenti (e perciò dette anche m. divaganti), che certi fiumi formano scorrendo nel loro corso inferiore in piane alluvionali a leggera pendenza (cit. vocabolario Treccani).</span></p><p style="text-align: justify;"><i style="text-align: left;"><b>Ma è solo una ipotesi.</b></i></p><p><i><b><span style="font-size: medium;">Terzo simbolo</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Il terzo simbolo parrebbe rappresentare un'oca (così la descrive l'etruscologo A. Pasqui nel testo citato), ossia un <u>volatile</u>, che per sua natura <u>viaggia</u> (si muove<u>)</u> per il cielo (l'oca in particolare è uccello migratore).</p><p style="text-align: justify;">Il medesimo disegno lo troviamo in un vaso biconico ritrovato nella tomba 28/87 della necropoli di Santa Maria Capua Vetere (Fig. 6), datata tra la fine dell'età del Bronzo e gli inizi della prima età del Ferro. Reperto che l'archeologo Sergio Occhilupo così descrive: "<span style="color: #cc0000;">... Sul collo appena sotto l'orlo, è presente una fascia orizzontale con motivi ad L realizzata con un pettine a tre o quattro punte, mentre al centro si svolge una teoria di uccelli realizzati ad incisione...</span>" <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[4]</span>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWmdQzulL-KUZYvhv7Ojg97cu3aJEMBEKlPvTo68Mk_YMfIxLLrMhoczDWvjR6xuP46qQgbFKkNkqs3-H1RsYuNe0jtG388y6u-5_4rc1Odr4LEJbQ-U0os6Mclsjc2xUkMsxSmJwoaXj_8aIszOIXmWe7QUDO4w2ETSYcDz40DqV1LjXqxUr_Eh9i/s519/b1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="519" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWmdQzulL-KUZYvhv7Ojg97cu3aJEMBEKlPvTo68Mk_YMfIxLLrMhoczDWvjR6xuP46qQgbFKkNkqs3-H1RsYuNe0jtG388y6u-5_4rc1Odr4LEJbQ-U0os6Mclsjc2xUkMsxSmJwoaXj_8aIszOIXmWe7QUDO4w2ETSYcDz40DqV1LjXqxUr_Eh9i/s320/b1.png" width="309" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 6</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Immagine tratta dal sito di cui alla nota 4.</div><p style="text-align: center;"><span style="text-align: justify;"> S. Occhilupo parla, genericamente, di uccelli, non di oche; ciò non toglie che le immagini del reperto di Santa Maria Capua Vetere siano perfettamente riconoscibili in quelle della tazza della tomba falisca.</span></p><p style="text-align: left;"><span style="text-align: justify;">Infine, annoveriamo tra queste letture, quella del Prof. G. Sanna, che in recente articolo comparso sulla piattaforma Facebook (8 settembre 2022), propone proprio la tazza qui studiata e interpreta la medesima figura, assimilandola quella di un volatile. Ecco che vi è interpretazione unanime di questo simbolo.</span></p><p style="text-align: justify;"> In ragione di ciò l'ideogramma alluderebbe al <i><b>viaggiatore volante</b></i>; per tanto a chi possiamo attribuire questa prerogativa, se non al sole e alla luna che sono <i><b>viaggiatori volanti</b></i> per eccellenza?!</p><p style="text-align: justify;">Si tenga presente che il rimarcare le zampe dell'oca adduce il significato fondamentale di "<i><b>movimento</b></i>", come abbiamo già detto. In ragione di ciò potremmo intravvedere l'idea del movimento anche in quelle "zampe appese" alla fascia scanalata del calefattoio di Fig. 3 o le 'L' che pendono dalla fascia orizzontale (cerchio inciso nel collo) del vaso biconico da Santa Maria Capua Vetere (vedi nota 4). Fascia scanalata, sia l'una che l'altra, che a ben vedere altro non sono se non un <u><i><b>cerchio con le zampe</b></i></u>. Per tanto, anche in quelle il messaggio parrebbe alludere al camminatore (viaggiatore) circolare; ossia il sole <span style="background-color: #fcff01; color: red;">[5]</span>.</p><p style="text-align: justify;"> Notiamo in definitiva che i segni, benché di diversa natura, riconducano sempre al solito soggetto, nel momento in cui un'oca, benché non abbia le ali distese nel volo, è mostrata nell'atto di camminare (movimento) sulle sue caratteristiche zampe a forma di "L" (Fig.7).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0rZxtgEQ7jAjB_2psv56wqSSDsKOSyEOw6V-Q5HfH2Veekfc2w_JcOLY2khoVYfGRGM_bfkCMdbFL82eDvzTCHb65BQY2PBBQXe9bECfdClexzXaKmAHdfN1wG0nDlBR9vSr9_BDMjiqqDYVfMrZVCwSsUOkyKhxbKFBhGy7DhGJSdOQ8RT19BnLL/s623/c1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="623" height="390" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0rZxtgEQ7jAjB_2psv56wqSSDsKOSyEOw6V-Q5HfH2Veekfc2w_JcOLY2khoVYfGRGM_bfkCMdbFL82eDvzTCHb65BQY2PBBQXe9bECfdClexzXaKmAHdfN1wG0nDlBR9vSr9_BDMjiqqDYVfMrZVCwSsUOkyKhxbKFBhGy7DhGJSdOQ8RT19BnLL/w640-h390/c1.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Fig. 7</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">La composizione mostra, ancora una volta, comparandole, le zampe delle oche con le L "appese alla fascia che cinge il collo dell'anfora e del calefattoio, e con i bracci gammati della svastica.</div><p style="text-align: justify;"><i><b>Ma è solo una ipotesi.</b></i></p><p style="text-align: justify;"><i style="font-size: large;"><b>4. La natura dei simboli e possibile lettura delle tazze "falische"</b></i></p><p style="text-align: justify;">A questo punto, se la connotazione da attribuire ai tre macro
segni è di natura lucifera e quindi astronomica, possiamo addurre le seguenti
considerazioni sulla natura stessa dei simboli.</p><p style="text-align: justify;">Notiamo che nel loro complesso tutti e tre i macro simboli possono
essere portatori di luce, benché non in tutte e tre le tazze "falische" essi siano traforati. Ciò
significa che tutta la simbologia ruota attorno al concetto di <i><b>luce</b></i>. </p><p style="text-align: justify;">Descriviamo le tazze e tentiamo una interpretazione alla luce dei sicuri significati: <i><b>continuo</b></i>, <i><b>eterno</b></i> e <i><b>luminoso</b></i>, accostando a questi i presunti significati che abbiamo ipotizzato.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Prima tazza</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Nella prima tazza (senza piede) abbiamo i seguenti macro segni
traforati:</p><p style="text-align: justify;"><i><b>svastica luminosa</b></i> col possibile significato di: <i><b>forza del movimento continuo ed eterno luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;"><i><b>volatile (oca) luminoso </b></i>col
significato di:<i><b> viaggiatore volante luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;"><i><b>motivo serpentiforme luminoso</b></i> col significato di: <i><b>percorso
luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;">Per tanto dobbiamo domandarci di chi sia la “<i><b>forza del movimento continuo ed eterno luminoso</b></i>”.</p><p style="text-align: justify;">E'
certamente del <i><b>viaggiatore volante luminoso</b></i><b>
</b>nel
suo <i><b>percorso luminoso</b></i>.</p><p style="text-align: justify;">La
seconda domanda è: chi è questo viaggiatore volante luminoso?</p><p style="text-align: justify;">E' certamente il
sole nel suo continuo e immortale percorso sinuoso di luce.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Seconda tazza</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Nella seconda tazza con piede abbiamo i seguenti macro simboli
traforati:</p><p style="text-align: justify;"><i><b>quattro oche luminose</b></i> col significato di <i><b>forza
del viaggiatore volante luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;">Anche qui si capisce che il viaggiatore luminoso non può essere
altri che il sole e il numero delle oche ha il valore puramente logografico di forza. Ossia non allude a quattro astri, ma alla forza dell'astro.</p><p></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><i><div style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Terza tazza</span></b></i></div></i><p></p><p style="text-align: justify;">Nella terza tazza con piede abbiamo i seguenti macro simboli
traforati:</p><p style="text-align: justify;"><i><b>due oche luminose</b></i> col significato di <i><b>doppio
viaggiatore volante luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;"><i><b>due segni serpentiformi luminosi</b></i> col significato di <i><b>doppio
percorso luminoso</b></i></p><p style="text-align: justify;">Al centro della tazza però vi è una svastica grafita con
cerchietti alle estremità dei bracci gammati, che nel complesso rende il
significato di <i><b>doppia forza del movimento continuo ed eterno</b></i>.</p><p style="text-align: justify;">E quindi: <i><b>doppia forza del movimento continuo ed eterno del doppio viaggiatore volante luminoso nel suo doppio percorso luminoso. </b></i></p><p style="text-align: justify;">A
differenza delle altre due tazze, la terza si presume si riferisca al sole e
alla luna, dato che la formula insiste sul concetto di “<b>doppio</b>”.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="font-size: medium;">Conclusioni</span></b></i></p><p style="text-align: justify;">Alla
fine di questo percorso possiamo ben pensare che, a prescindere dall'attribuzione ad una cultura (Falisca) o un'altra (Etrusca e/o Villanoviana), la tazza
qui studiata rechi un chiaro messaggio ideografico che possiamo ben
definire quale <u>scrittura ideografica a rebus</u>. E la parte più
difficile del rebus è data proprio dal metodo utilizzato (traforo)
per scrivere (esprimere un concetto) attraverso la luce. Ma abbiamo visto, portando altri esempi, che proprio con la tecnica del traforo siamo riusciti forse ad intravvedere il significato di questi segni. L'esempio del calefattoio Villanoviano è piuttosto stringente, dato che il calefattoio è di per se strumento atto a contenere, nella sua parte inferiore traforata, tizzoni accesi emananti luce e calore.</p><p style="text-align: justify;">Di
conseguenza possiamo pensare che fosse intenzione dell'artista, far intendere che quel messaggio era scritto dalla divinità stessa.</p><p style="text-align: justify;">Infine potremmo pensare, ma solo a livello di ipotesi, che oltre al significato di generico di <i><b>eternità</b></i> e <i><b>continuità</b></i> dato dalla svastica e dal significato <i><b>lucifero</b></i> del messaggio ideografico insito nel traforo, possiamo pensare che vi sia il significato di <i><b>forza</b></i>, di <i><b>doppio</b></i>, di <b><i>movimento</i></b> e di <b><i>percorso</i></b>.</p><p style="text-align: justify;">Naturalmente quella qui presentata è una interpretazione parziale dei reperti studiati, perché in quei reperti nulla vi è di decorativo nel senso moderno del termine, ma tutto è logografico.</p><p style="text-align: justify;">Un'ultima considerazione: qui non si vuole dare lezioni a nessuno, anzi, quello qui affrontato, come già annunciato nel riassunto iniziale, è un semplice esercizio comparativo di forme significanti. E giusta o sbagliata che sia la mia interpretazione si vuole, invece, spronare chi di dovere a intraprendere la via della interpretazione di questi simboli. Perché finora abbiamo letto lunghe quanto estenuanti descrizioni "materiali" di questi oggetti.</p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="color: #990000;"><br /></span></b></i></p><p style="text-align: justify;"><i><b><span style="color: #990000;">Note e riferimenti bibliografici</span></b></i></p><div id="sdfootnote1">
<p style="text-align: justify;"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a>
benché non siano affatto marginali dal punto di vista
interpretativo, nel momento in cui il manico “cornigero” richiami
la forma taurina e i cerchielli concentrici richiamino una
iconografia diffusa ad ampio raggio in tutto il bacino del
Mediterraneo ed oltre già dal neolitico.</p>
</div><div id="sdfootnote2">
<p class="sdfootnote" style="text-align: justify;"><a class="sdfootnotesym" href="#sdfootnote2anc" name="sdfootnote2sym">2</a> da: Musei Vaticani - Museo Gregoriano Etrusco - Materiale Protostorico Etruria et Latium Vetus, di Alessandro Mandolesi, reperto 173 pagg. 276 e 277.</p><p class="sdfootnote" style="text-align: justify;"><u><span style="color: #2b00fe;">3</span></u> Il
simbolo nasce in tempi antichissimi come rappresentazione del sole e
del suo movimento. Viene interpretata quale “forza vitale”
quella forza che dal punto di vista numerologico possiamo pensare
sia dettata dai quattro bracci del simbolo.</p><p class="sdfootnote" style="text-align: justify;"><u><span style="color: #2b00fe;">4</span></u> Da: <a href="https://www.academia.edu/3242666/La_necropoli_capuana_per_una_definizione_della_prima_fase_tra_l_età_del_Bronzo_finale_e_la_prima_età_del_Ferro_Capua_preromana_X_Pisa_Roma_Fabrizio_Serra_2011">https://www.academia.edu/3242666/La_necropoli_capuana_per_una_definizione_della_prima_fase_tra_l_et%C3%A0_del_Bronzo_finale_e_la_prima_et%C3%A0_del_Ferro_Capua_preromana_X_Pisa_Roma_Fabrizio_Serra_2011</a> pag. 37 e tavola XXI a pag. 133. Nella tavola si può osservare la perfetta somiglianza dei volatili lì rappresentati con le "oche" interpretate dal Pasqui nella tazza da noi studiata.</p><p class="sdfootnote" style="text-align: justify;"><u><span style="color: #2b00fe;">5</span></u> Si potrebbe obiettare che nel vaso biconico di Santa Maria Capua Vetere l'idea del sole che viaggia è già rappresentato nella teoria di uccelli. Ma l'obiezione cade nel momento in cui si nota che in quel vaso i volatili rappresentati non sono uno o due ma sono in numero tale (forse nove) da dare l'idea di continuità nella reiterazione del segno.</p><p class="sdfootnote" style="text-align: left;"><u><span style="color: #2b00fe;">6</span></u> Si veda: Tesi di laurea della Dott.ssa Anna Sapienza - Simboli astratti o immagini parlanti? - Il significato della triskeles e della tetraskeles nei documenti monetali. : <a href="https://iris.unime.it/retrieve/de3e52b0-b6a8-762d-e053-3705fe0a30e0/tesi%20ANNA%20SAPIENZA.pdf">https://iris.unime.it/retrieve/de3e52b0-b6a8-762d-e053-3705fe0a30e0/tesi%20ANNA%20SAPIENZA.pdf</a></p></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-25808249407224750342022-10-23T08:38:00.003+02:002022-10-29T19:08:50.544+02:00Visita al pozzo di Santa Cristina<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwyQ4ifq8-wjGT7TPHh5FqQ2Bh2ugq25w-t1p0sIGwpJ5JikziSF2Lnx3MHXR4bMwRJ14STA5osboG5WTG1zPU3ME0W-7fJSzZIkiaotbJPv_tATbfp2-NkXWdR0EIgeOXKXbUc2mLnQiDbyr2DcPwftukjoBbkgXOQEyOWduxG7pOzhlaDqxwQ_fD/s450/1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="298" data-original-width="450" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwyQ4ifq8-wjGT7TPHh5FqQ2Bh2ugq25w-t1p0sIGwpJ5JikziSF2Lnx3MHXR4bMwRJ14STA5osboG5WTG1zPU3ME0W-7fJSzZIkiaotbJPv_tATbfp2-NkXWdR0EIgeOXKXbUc2mLnQiDbyr2DcPwftukjoBbkgXOQEyOWduxG7pOzhlaDqxwQ_fD/w640-h424/1.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxRaZljsKv7S7EqD8jz7WJTuoAvDrnpvfwjDKU0fKAUgk704YMectoNOt0VsyaWZPC20uq-iv4v7I43dyiEoord0ucqHspgun-68Gj1eTE5hmge4bFO9HltmYDp3g91-ceTpgq-AA-QEoNUO6iKn3VCqgy-2UvUzsZ9W_ynFvgheZjwEsd4SWFf2-k/s1219/2.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="1219" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxRaZljsKv7S7EqD8jz7WJTuoAvDrnpvfwjDKU0fKAUgk704YMectoNOt0VsyaWZPC20uq-iv4v7I43dyiEoord0ucqHspgun-68Gj1eTE5hmge4bFO9HltmYDp3g91-ceTpgq-AA-QEoNUO6iKn3VCqgy-2UvUzsZ9W_ynFvgheZjwEsd4SWFf2-k/w640-h210/2.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">1</div><span><a name='more'></a></span><div><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCEeYkqR-2LJgNpHHBSRGvRB-S1FcPIqFY5Rla_pTXKdXc7mJ0QyFfHRpf9HasqFGBCD7TsA3IUtP_xFAaGA_LBqn5SnU9FBbCtnH2Wd08YEUNnLjdFO-yJYRtEPrZnk32nSFNZ2Q5BCDkljoF9B-B46uZuHNFeZR18GwpIfkApwTKLT6AhUlnf5yb/s640/3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="216" data-original-width="640" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCEeYkqR-2LJgNpHHBSRGvRB-S1FcPIqFY5Rla_pTXKdXc7mJ0QyFfHRpf9HasqFGBCD7TsA3IUtP_xFAaGA_LBqn5SnU9FBbCtnH2Wd08YEUNnLjdFO-yJYRtEPrZnk32nSFNZ2Q5BCDkljoF9B-B46uZuHNFeZR18GwpIfkApwTKLT6AhUlnf5yb/w640-h216/3.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">2</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGlBmiLU-OpLTIqFfqEX8tplC6f94X2p4wg-57y06joqV-ekGiKJI8xFtg8Dnhs98Pg5O7rDm1jHJJArL_6DU1Ej55Lye_clQb9FsahIWQDDx3wRmZPOihd0q1Flal-otT4SyMVd5be8RUJoefQwIJloXXEPYesnCdShSwAJ1f74JPf0crbo8snqDF/s640/4.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="215" data-original-width="640" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGlBmiLU-OpLTIqFfqEX8tplC6f94X2p4wg-57y06joqV-ekGiKJI8xFtg8Dnhs98Pg5O7rDm1jHJJArL_6DU1Ej55Lye_clQb9FsahIWQDDx3wRmZPOihd0q1Flal-otT4SyMVd5be8RUJoefQwIJloXXEPYesnCdShSwAJ1f74JPf0crbo8snqDF/w640-h216/4.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">3</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsA6Bd4DYv46W3lBeevkmfHbCRMKBnrTaJ2zO88MkH84q3yJV9x8E1iH4nelRWb7jSCUPrC6evG2DWnWdx3bAVR7ufa8rk_UBHlm61ZzIBu3TuTInyWU__m41w8VajJUh4SBfonbj4l0Ry0SsDAhGl3FX_5Eczpm1olbnQdP_oqjnG3Nky6pVnFR3q/s640/5.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="426" data-original-width="640" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsA6Bd4DYv46W3lBeevkmfHbCRMKBnrTaJ2zO88MkH84q3yJV9x8E1iH4nelRWb7jSCUPrC6evG2DWnWdx3bAVR7ufa8rk_UBHlm61ZzIBu3TuTInyWU__m41w8VajJUh4SBfonbj4l0Ry0SsDAhGl3FX_5Eczpm1olbnQdP_oqjnG3Nky6pVnFR3q/w640-h426/5.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">4</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: times; font-size: x-large;"><i><b>21 APRILE</b></i></span></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkVVmRlsgT1KitmaHjhRfL1PhUC-4QOPIDHtXjK-_s4mZyG0q_kZfL07fActVcRqZSKsAUDNN1qLLE7ZKjMxS6PILH5Os-Iko781-TS-ya_2vx4AVF6atgkfKfNf6t01Msj1cPvQUmPqJTIvPWbs_4L-kTMaK2eJBGp0E61KhbSp6oqSDNXsWTSIe/s640/9.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="222" data-original-width="640" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkVVmRlsgT1KitmaHjhRfL1PhUC-4QOPIDHtXjK-_s4mZyG0q_kZfL07fActVcRqZSKsAUDNN1qLLE7ZKjMxS6PILH5Os-Iko781-TS-ya_2vx4AVF6atgkfKfNf6t01Msj1cPvQUmPqJTIvPWbs_4L-kTMaK2eJBGp0E61KhbSp6oqSDNXsWTSIe/w640-h222/9.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">5</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifbp6PHfmBFZ0SOuJVdwpF2ZX7zIFI19tmgWohchF_pFyyy6oa-DQL2mdwwg8B5bak1u9ND5cPRVOD1rxDVhdyB6vKw6z4LFKslzg2_lmQFTeL4OqsMv04Ux4Blw6zj7gQTxNR3RJEIS9QHTx456lJ98P1raXjSRXE6GtB6XT9l0mExiEJFiUcOGzy/s960/10.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifbp6PHfmBFZ0SOuJVdwpF2ZX7zIFI19tmgWohchF_pFyyy6oa-DQL2mdwwg8B5bak1u9ND5cPRVOD1rxDVhdyB6vKw6z4LFKslzg2_lmQFTeL4OqsMv04Ux4Blw6zj7gQTxNR3RJEIS9QHTx456lJ98P1raXjSRXE6GtB6XT9l0mExiEJFiUcOGzy/w640-h360/10.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">6</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHo57M8oCrcnJs5nM56gpXwKXZwDLbchtat-hmnNALA-bEXPs14H6CiLBbEO91xpnu24cgW8boHa_CfQA8V-0u6MjvMMuMENS_W8Ti_1CwCY6yVF064itD4krl5jpVSs5Ix6jphudUwwTn-3J43GOwGzTHs0w5ZR294wZ-cfnd1PgURDK1-bodxjBU/s792/11.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="443" data-original-width="792" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHo57M8oCrcnJs5nM56gpXwKXZwDLbchtat-hmnNALA-bEXPs14H6CiLBbEO91xpnu24cgW8boHa_CfQA8V-0u6MjvMMuMENS_W8Ti_1CwCY6yVF064itD4krl5jpVSs5Ix6jphudUwwTn-3J43GOwGzTHs0w5ZR294wZ-cfnd1PgURDK1-bodxjBU/w640-h358/11.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">7</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGLCcnaTQKpec-v2HSEtIltzCvxsn7L2swVkev5i4LtRUsE9fz6_qUx6IRSWX7YBAPUWP_K3kKdsZrARbnaeWJ1HcEvR-8_sV4KlZSEM7HD4wlg4uTp9C4RJClFVYOuM3hhZVKevtRHqek0X2AWIkV9wDYNPojfIkQYw_ge2Cx2KanJbQF-zILNOmb/s567/12.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="316" data-original-width="567" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGLCcnaTQKpec-v2HSEtIltzCvxsn7L2swVkev5i4LtRUsE9fz6_qUx6IRSWX7YBAPUWP_K3kKdsZrARbnaeWJ1HcEvR-8_sV4KlZSEM7HD4wlg4uTp9C4RJClFVYOuM3hhZVKevtRHqek0X2AWIkV9wDYNPojfIkQYw_ge2Cx2KanJbQF-zILNOmb/w640-h356/12.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">8</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ib1bzNJJjjQmOM63gWIB0vqMGbKL-fx8HgTtLUmbwOo_reCtv0TBHh2ycCPOvCSRPiL-XG5CJaO8K83qqAc1bUaOBXnWOiAmu4u6QJ9jFur178X0w1nmaHo-X7k98Sm__8vZv25ZnWnAML0PSvbisMrq4eQ4IlVKhUJwTWIhDFDbx3LQ0Gnxkp1V/s1600/13.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ib1bzNJJjjQmOM63gWIB0vqMGbKL-fx8HgTtLUmbwOo_reCtv0TBHh2ycCPOvCSRPiL-XG5CJaO8K83qqAc1bUaOBXnWOiAmu4u6QJ9jFur178X0w1nmaHo-X7k98Sm__8vZv25ZnWnAML0PSvbisMrq4eQ4IlVKhUJwTWIhDFDbx3LQ0Gnxkp1V/w640-h360/13.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">9</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy2qdVRy5eTMuSHa30efLH_X8o5I5jo8Pg5QLZAWHkDpYC5dNf9jjs3sd7x4fuIbWmV2RchRkDbs6qWv8Y4jdc-B_-tKgkWfzj63VQcDzog4cIW6mRKuMyVJ-_AcEyaOPWHr8oAveQSL_9CGSjJ_XDrFL318rXWal0CnlW0dO61OOzwI6ktKH7T6Gy/s1600/14.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy2qdVRy5eTMuSHa30efLH_X8o5I5jo8Pg5QLZAWHkDpYC5dNf9jjs3sd7x4fuIbWmV2RchRkDbs6qWv8Y4jdc-B_-tKgkWfzj63VQcDzog4cIW6mRKuMyVJ-_AcEyaOPWHr8oAveQSL_9CGSjJ_XDrFL318rXWal0CnlW0dO61OOzwI6ktKH7T6Gy/w640-h360/14.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">10</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBXWHq6lPwV_IBxwLkswoX3GpDUxOhOY7btdVPBIAP2TvUyP9icMjClFhlm9Sa_mW4Cc80Afct55yfvTArzI0SLnwRLk5Hm7xFPR5vMGxapJyvFSatbAw5cOCtNfs1Qw9NrHEgM7gC1J4YhQ-aRXkNh8i71yBPedjVG2CxL7sWRMYoUlGGmasz5SKp/s1600/15.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBXWHq6lPwV_IBxwLkswoX3GpDUxOhOY7btdVPBIAP2TvUyP9icMjClFhlm9Sa_mW4Cc80Afct55yfvTArzI0SLnwRLk5Hm7xFPR5vMGxapJyvFSatbAw5cOCtNfs1Qw9NrHEgM7gC1J4YhQ-aRXkNh8i71yBPedjVG2CxL7sWRMYoUlGGmasz5SKp/w640-h360/15.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">11</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjApOm79p-JsBKP7nENxLMqWOib90ttuQz_MT9h-KFrFPDRAkLkP5zJDGKh4HIptXZnwX6XeJcmA5DFCIAPJ8N04m7_lrFlub_YusG1A6bJ0o5P26GICOCmIPiR5KLQ_pislMoy7To9HBot0K91VktbR-svKU_Naf-69so6sMLEz4iGaNkAR68YEqTX/s1600/16.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjApOm79p-JsBKP7nENxLMqWOib90ttuQz_MT9h-KFrFPDRAkLkP5zJDGKh4HIptXZnwX6XeJcmA5DFCIAPJ8N04m7_lrFlub_YusG1A6bJ0o5P26GICOCmIPiR5KLQ_pislMoy7To9HBot0K91VktbR-svKU_Naf-69so6sMLEz4iGaNkAR68YEqTX/w640-h360/16.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">12</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf2cX6NZYfEU3VJ3tpNc0JQNMRRGqNaOwLVdK2q2S-OM5hBnlOMds49fXo_SSaJYPlJ9U_XLtjuqHIY9sCSNHRrY4n8IOfz7JGXpd1Zt9SRkVGi5S9geMGccPsPl31VGVnQ81lKp2GuxoRc41zlESkgnsbqkOn1miRRQd2CfBzTESiZVxRZl66G_9Y/s1600/17.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf2cX6NZYfEU3VJ3tpNc0JQNMRRGqNaOwLVdK2q2S-OM5hBnlOMds49fXo_SSaJYPlJ9U_XLtjuqHIY9sCSNHRrY4n8IOfz7JGXpd1Zt9SRkVGi5S9geMGccPsPl31VGVnQ81lKp2GuxoRc41zlESkgnsbqkOn1miRRQd2CfBzTESiZVxRZl66G_9Y/w640-h360/17.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">13</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcFMPChVnxGnFHqm0ql7BYYIzM1t_G5K3vbMf1FbJr7wT5WLHxunCxsxD-hiW4u5JsKcB0U_YWRV623Dyt01JElwtEu8VBwZ5x_Tl8TRgdH9RpEPfLevPPQ_KuLqTVkqj2yOv16pDw9YY1XtdlNTE1161TBcunjhxfG036qdBpi-CDW-hGZl1jPNJm/s1600/18.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcFMPChVnxGnFHqm0ql7BYYIzM1t_G5K3vbMf1FbJr7wT5WLHxunCxsxD-hiW4u5JsKcB0U_YWRV623Dyt01JElwtEu8VBwZ5x_Tl8TRgdH9RpEPfLevPPQ_KuLqTVkqj2yOv16pDw9YY1XtdlNTE1161TBcunjhxfG036qdBpi-CDW-hGZl1jPNJm/w640-h360/18.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">14</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCivgAxkIfXTl9OmSAAbRtq-YHakgQ4a-fXLleSBuV5g7c9Vvq-M9goUhZepv-BfDTR8y-RywrBCWxMK_rEDk18S13CiSHPDJ76aQmq3bv2jaHA8Z4B-VNuhMdROQp0HsedgloiDyA4tqKM7Y10cykMLAbMHrceLhsFbIMlEZ8sfurnpBcXW7WFIH_/s1600/19.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCivgAxkIfXTl9OmSAAbRtq-YHakgQ4a-fXLleSBuV5g7c9Vvq-M9goUhZepv-BfDTR8y-RywrBCWxMK_rEDk18S13CiSHPDJ76aQmq3bv2jaHA8Z4B-VNuhMdROQp0HsedgloiDyA4tqKM7Y10cykMLAbMHrceLhsFbIMlEZ8sfurnpBcXW7WFIH_/w640-h360/19.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">15</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDc5PaPQZJ2_qfbNTyfC6D6_7xSKYm1WZ4eq4MkrWAXjsc3i9phBGxiE822HGm3FhgSSVJ6lgzLcOYqRDS64G6tKwCXGvSObLO37EnACHvrCxV1aZQxbEZNs2reKCgtDOokT6gx_yr1Xd7qCmudZYJ7uXqVkL-33uVkB0L6-1MbMysFZhbojpOehJ2/s1600/20.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDc5PaPQZJ2_qfbNTyfC6D6_7xSKYm1WZ4eq4MkrWAXjsc3i9phBGxiE822HGm3FhgSSVJ6lgzLcOYqRDS64G6tKwCXGvSObLO37EnACHvrCxV1aZQxbEZNs2reKCgtDOokT6gx_yr1Xd7qCmudZYJ7uXqVkL-33uVkB0L6-1MbMysFZhbojpOehJ2/w640-h360/20.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">16</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFWN99f9WxpgPs5VKr4ePXlfbCEzjhs59iwVdZCHQx508TrQ0jnn-S8w5YVo0S84cAFChExeWEcbrRMSUn6jnZ7q4cEdrn8-CYPQMkfqApwWqyKDngjZ4yVYrtQmSGDjwyI_KSrdP7l7s4auEVKo80BpW561gn2nR5FNoZrCDk9EjKzYeSoQrOy_AC/s1600/21.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFWN99f9WxpgPs5VKr4ePXlfbCEzjhs59iwVdZCHQx508TrQ0jnn-S8w5YVo0S84cAFChExeWEcbrRMSUn6jnZ7q4cEdrn8-CYPQMkfqApwWqyKDngjZ4yVYrtQmSGDjwyI_KSrdP7l7s4auEVKo80BpW561gn2nR5FNoZrCDk9EjKzYeSoQrOy_AC/w640-h360/21.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">17</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSeQ6XwEXix1qPCR3cBpQs_ZFtLKCVelkmf4UlXu8XDBuQQ_1auUBymouWF3qXFmEG45AgKs4kwcD0jVwoIufwqzgBrY9hTZw91BJpyc-0HxwBd2J9SRyY98X7P_9vq4a2ULSOgGSMH_85lwIxyd1R0eMrMO_u9chKiMZBx49HwqkX6BW90HQFO62V/s1600/22.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSeQ6XwEXix1qPCR3cBpQs_ZFtLKCVelkmf4UlXu8XDBuQQ_1auUBymouWF3qXFmEG45AgKs4kwcD0jVwoIufwqzgBrY9hTZw91BJpyc-0HxwBd2J9SRyY98X7P_9vq4a2ULSOgGSMH_85lwIxyd1R0eMrMO_u9chKiMZBx49HwqkX6BW90HQFO62V/w640-h360/22.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">18</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDLc-S3faQOulPuh2XpG7Yd9OLYRNRkBl8ccoSPEavXaM2D_M0-3BiQGOAxYaP9gM9hb0gqwzfOKdsfZVctumSaPk0U47-OtWNwYVMJ75VAE55em_b8wrcEu0BYeSTjz6AYmmI2c7gfxJ1dZsvPo7PqnJlUDSMB8XLrdx0Hj2WX7g_tweWeXpD1vYK/s1600/23.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDLc-S3faQOulPuh2XpG7Yd9OLYRNRkBl8ccoSPEavXaM2D_M0-3BiQGOAxYaP9gM9hb0gqwzfOKdsfZVctumSaPk0U47-OtWNwYVMJ75VAE55em_b8wrcEu0BYeSTjz6AYmmI2c7gfxJ1dZsvPo7PqnJlUDSMB8XLrdx0Hj2WX7g_tweWeXpD1vYK/w640-h360/23.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">19</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN2SHfywaA6B7SghD84KjSJq48VjySQo2qC2Arg2ecC_cHY71OW27mhOzlbyvK2riObKslvjrCcn9ekuwLOENz9anMDXV3rCehG9HaVQWwH1dY3efrqVbG3k41lHObs_8AK_YLmkl1bANrY1gnXwUNvuLuZzg6auDG2bOZOGmxB4GxA26nWQvd9MD1/s1600/24.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN2SHfywaA6B7SghD84KjSJq48VjySQo2qC2Arg2ecC_cHY71OW27mhOzlbyvK2riObKslvjrCcn9ekuwLOENz9anMDXV3rCehG9HaVQWwH1dY3efrqVbG3k41lHObs_8AK_YLmkl1bANrY1gnXwUNvuLuZzg6auDG2bOZOGmxB4GxA26nWQvd9MD1/w640-h360/24.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">20</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4T00n9-ViRCycr8jukWG37DL5MqSalIkmeGB3Eeqc4w1x4lJvYEJhAI0d8bt_tF8DJJ3VfF2ayZp1V9KTujAYPcMrfG99DvmfRFK72C3W79X9ul-rZTQP3Pko_ScCNsoDHJdRjp1wHK1y6O9J4xV2uyMnV4we-6l-w_yrQJQCzwjasxTMRtRzilmQ/s1600/25.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4T00n9-ViRCycr8jukWG37DL5MqSalIkmeGB3Eeqc4w1x4lJvYEJhAI0d8bt_tF8DJJ3VfF2ayZp1V9KTujAYPcMrfG99DvmfRFK72C3W79X9ul-rZTQP3Pko_ScCNsoDHJdRjp1wHK1y6O9J4xV2uyMnV4we-6l-w_yrQJQCzwjasxTMRtRzilmQ/w640-h360/25.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">21</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOEwz1bs5vcS8xwxYG0FOsLOY_15FBnM-ZFA43paJ_yIxrKNQO0YGI8S2v_ow56p-aRuIBjzNWDCwusWLYiRDMoQKxern28gy0gHNT_7K4IwG0EhGwIX82Ta1ouRwGsJ_ZnM9-8GkJBNNa_JVGj50juxbZgRFoKFpcjSr3AmXRxHsSlNzTllsxVtKa/s1600/26.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOEwz1bs5vcS8xwxYG0FOsLOY_15FBnM-ZFA43paJ_yIxrKNQO0YGI8S2v_ow56p-aRuIBjzNWDCwusWLYiRDMoQKxern28gy0gHNT_7K4IwG0EhGwIX82Ta1ouRwGsJ_ZnM9-8GkJBNNa_JVGj50juxbZgRFoKFpcjSr3AmXRxHsSlNzTllsxVtKa/w640-h360/26.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">22</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Vi3AxZlaKvNZSPIIBQRhYYXdIYWcacv7kVb1Wnbek-FBSOWMYaxoo54k3EZaURUMAnZ6vQq7YHCKwKoWcA02vioB018YYUgYc6VPu0yA7lU9E8WgKxnMWtHid0N6YKJNwrsOy0ELhNq4YYAjRdoSZVwtMKDLehXfRFVrQ2Np_-NPJDd1DCQdb5Hy/s1600/27.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Vi3AxZlaKvNZSPIIBQRhYYXdIYWcacv7kVb1Wnbek-FBSOWMYaxoo54k3EZaURUMAnZ6vQq7YHCKwKoWcA02vioB018YYUgYc6VPu0yA7lU9E8WgKxnMWtHid0N6YKJNwrsOy0ELhNq4YYAjRdoSZVwtMKDLehXfRFVrQ2Np_-NPJDd1DCQdb5Hy/w640-h360/27.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">23</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKQ6QNVZkYH9LIPP5S_65AjMWgcvA4HuT1AJwvAuGtxKnmsx3VU4FXV7ZtwkA970ydYyM9cezGfs4McGdRjRpb9rVt5FQYWW_ttvclDywFcBsccajFrT5TCqg7soILFZRQFp_KxQJpTgRfgRum6-c6Lcl1M89G-zlw3WBiJcdpuphmSnc7aM9veH0/s1600/28.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKQ6QNVZkYH9LIPP5S_65AjMWgcvA4HuT1AJwvAuGtxKnmsx3VU4FXV7ZtwkA970ydYyM9cezGfs4McGdRjRpb9rVt5FQYWW_ttvclDywFcBsccajFrT5TCqg7soILFZRQFp_KxQJpTgRfgRum6-c6Lcl1M89G-zlw3WBiJcdpuphmSnc7aM9veH0/w640-h360/28.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">24</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilquzYDR60jZvr1_txNeUA-ANH3ufvSH6cSa8Rrbq9-z9JC3AJ0EB_u_S45uqdtgU1nwHdywgCxQaAPF3FGARrXndqAMWWzgVZaOHo3_O150-L0a8BIh8x7wLF-rry8CdO7YbwCN6lmMMl84YYtPmEc9CQrHg2oVkkixkuZ8mIo3tVas54kVIq60Lu/s1600/29.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilquzYDR60jZvr1_txNeUA-ANH3ufvSH6cSa8Rrbq9-z9JC3AJ0EB_u_S45uqdtgU1nwHdywgCxQaAPF3FGARrXndqAMWWzgVZaOHo3_O150-L0a8BIh8x7wLF-rry8CdO7YbwCN6lmMMl84YYtPmEc9CQrHg2oVkkixkuZ8mIo3tVas54kVIq60Lu/w640-h360/29.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">25</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GRjbl1VYvGnrCrnCdxOC1QabNfuC7IbhZdDlE8zHiULgUJugs7uavybjGvQfioWKizmwvbO02XIZZBYx8v0xfJhCAYM6q6suPe_YD1ufM-tMX4BKepAg85OfkK0VCDGGjsDWcXpdJ8oLHrC5SgIhHp9XVtoUl54Tokt4wFMkTerrhdlK0WLnkRcF/s1600/30.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GRjbl1VYvGnrCrnCdxOC1QabNfuC7IbhZdDlE8zHiULgUJugs7uavybjGvQfioWKizmwvbO02XIZZBYx8v0xfJhCAYM6q6suPe_YD1ufM-tMX4BKepAg85OfkK0VCDGGjsDWcXpdJ8oLHrC5SgIhHp9XVtoUl54Tokt4wFMkTerrhdlK0WLnkRcF/w640-h360/30.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">26</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQQm3rc0pIK17ytGHmAjE7qMcgOZrn5U3ZYlyKEEdGX1snFvDMG4bXCaUuEnvsE5tyXUA1VecaeXFXUzRU4Wzg-JlZED_tsC7BEQWeogWkeSzE6w5ItHfX7V0LxxQDznTZ2QuO5wubxHUT73dsgIPnqgr671rt8Jcr-pyThPI837NkUNMG5xcJQwiT/s1600/31.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQQm3rc0pIK17ytGHmAjE7qMcgOZrn5U3ZYlyKEEdGX1snFvDMG4bXCaUuEnvsE5tyXUA1VecaeXFXUzRU4Wzg-JlZED_tsC7BEQWeogWkeSzE6w5ItHfX7V0LxxQDznTZ2QuO5wubxHUT73dsgIPnqgr671rt8Jcr-pyThPI837NkUNMG5xcJQwiT/w640-h360/31.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">27</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O9iBI3JqT0JMYuCSHLOrz9Vssura46adq-aDXDJeaWWhJ9Y9lU9JxmPPTE53xtIX_i3nD-icaoevMMqhKABX8XWthflkpGWB4ieYDLFNcDZjdejWsG8L_kwJNVsoiDchExFG-xwMpDzdwcY6Kp5kv7vvzhYJdsfYH2JDKArhewyJB2EI0C6bEplw/s1600/32.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1O9iBI3JqT0JMYuCSHLOrz9Vssura46adq-aDXDJeaWWhJ9Y9lU9JxmPPTE53xtIX_i3nD-icaoevMMqhKABX8XWthflkpGWB4ieYDLFNcDZjdejWsG8L_kwJNVsoiDchExFG-xwMpDzdwcY6Kp5kv7vvzhYJdsfYH2JDKArhewyJB2EI0C6bEplw/w640-h360/32.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">28</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja0qrr7-3PHEP39F8SRBCR3J1BaVr7aa7Q495qYZCDlQ5JqDBtF0RFxCCQOj67cKncljUFxM2ylIeR1Dsed6CuYCOkUP-czs6i1lPWkhuRWqtf1JzRPe9kVAFdRull-wly2c0bzeCiIVy4xvgRbK6aUDDpFXfI_HphKDYPClVUoY-I5YPPDP57NAXN/s1600/33.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja0qrr7-3PHEP39F8SRBCR3J1BaVr7aa7Q495qYZCDlQ5JqDBtF0RFxCCQOj67cKncljUFxM2ylIeR1Dsed6CuYCOkUP-czs6i1lPWkhuRWqtf1JzRPe9kVAFdRull-wly2c0bzeCiIVy4xvgRbK6aUDDpFXfI_HphKDYPClVUoY-I5YPPDP57NAXN/w640-h360/33.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">29</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1aT03oAeoCfL81wr2sl_wekUMCpGAHdRRpurBFyaHYh0GjyfosP1NiriRYzXYdXNfHlSfQShtDo6IIyqGyVnbqRNQvvexv9uMImM3tqNso8iEgwWJFrA1-lQ-AH6LKpH_LIKuOzVtlsDtktkgkHBQd1Z92-VGoWakl_2kbQI14gSd4KMIfXiFLlXv/s774/34.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="447" data-original-width="774" height="370" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1aT03oAeoCfL81wr2sl_wekUMCpGAHdRRpurBFyaHYh0GjyfosP1NiriRYzXYdXNfHlSfQShtDo6IIyqGyVnbqRNQvvexv9uMImM3tqNso8iEgwWJFrA1-lQ-AH6LKpH_LIKuOzVtlsDtktkgkHBQd1Z92-VGoWakl_2kbQI14gSd4KMIfXiFLlXv/w640-h370/34.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">30</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkqElTfldxgXQlRcndClitci352MqXn8XK7jwLfdh_w5ck6MP9WRA0Kz5QeGnHSDuEPmNGjswpHkTCwp88_UVrXZ9zBlvEdgPydKYDyewuvcKQclr_Cu1FCSsa5LQoemsyk3Y1cNFqX6w1IunmjnwZvMmIfGex52OBF811Qr2muoYADq-ZXrV5P24h/s601/35.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="419" data-original-width="601" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkqElTfldxgXQlRcndClitci352MqXn8XK7jwLfdh_w5ck6MP9WRA0Kz5QeGnHSDuEPmNGjswpHkTCwp88_UVrXZ9zBlvEdgPydKYDyewuvcKQclr_Cu1FCSsa5LQoemsyk3Y1cNFqX6w1IunmjnwZvMmIfGex52OBF811Qr2muoYADq-ZXrV5P24h/w640-h446/35.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">31</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8bYVfehMrY_sEvl1S52h3u4J5EO2Xi69nNuiMIwaHAaqtPmEF6hDVRGMwnqZyQvDDWdvAL4hMVzvCzRTOFO8M1ABH7FbqS3zmqsb-B8MKjnrL13S4bF036-Cc6huqM2XWdjf5m-Q7qrrrjSq6TKfI-HWiDp9PwOXMOJc7H0Zl3pKg7R8h7f7bT3SF/s744/36.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="744" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8bYVfehMrY_sEvl1S52h3u4J5EO2Xi69nNuiMIwaHAaqtPmEF6hDVRGMwnqZyQvDDWdvAL4hMVzvCzRTOFO8M1ABH7FbqS3zmqsb-B8MKjnrL13S4bF036-Cc6huqM2XWdjf5m-Q7qrrrjSq6TKfI-HWiDp9PwOXMOJc7H0Zl3pKg7R8h7f7bT3SF/w640-h360/36.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">32</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6CoUhKJ0VKHsSauKnGA-KgbQJT3mxwYNHR4AI5A4shTTixNzqKyMvWkmhNSB7gwc57QkHEmTUazK739wmc0aCytIDEl6nEPlLehhpxGHD1fVu_5xePxniK6W1j0qWgROMdq6pKGeXe_fl6WwgGQfsop0TQAx4QxVPvNiHjTH0wxyZLlma9_mM4YGW/s1600/50.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6CoUhKJ0VKHsSauKnGA-KgbQJT3mxwYNHR4AI5A4shTTixNzqKyMvWkmhNSB7gwc57QkHEmTUazK739wmc0aCytIDEl6nEPlLehhpxGHD1fVu_5xePxniK6W1j0qWgROMdq6pKGeXe_fl6WwgGQfsop0TQAx4QxVPvNiHjTH0wxyZLlma9_mM4YGW/w640-h400/50.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">33</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOs-LvJCNceguOr7ZosYf0kYqQbJzLO7EkbgA0vtx8_GwPKp9kTxiiN5Vr-04IurWlTzBx04kJKTmPcFUt3uvDhjWCFukX-tyrD_f8CRLlhuVCUbE4UyJkZBM1ckTKPYiEZYwmkSRWwkKe2oRE_RDO0sKIM7Tqv6hiU01zl6-h_42xTGBscF66FvcH/s561/40.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="455" data-original-width="561" height="520" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOs-LvJCNceguOr7ZosYf0kYqQbJzLO7EkbgA0vtx8_GwPKp9kTxiiN5Vr-04IurWlTzBx04kJKTmPcFUt3uvDhjWCFukX-tyrD_f8CRLlhuVCUbE4UyJkZBM1ckTKPYiEZYwmkSRWwkKe2oRE_RDO0sKIM7Tqv6hiU01zl6-h_42xTGBscF66FvcH/w640-h520/40.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">34</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR_NHpErCjEhakqBbcy9CaRb3qscE4ckfVo0NfCiTCjIdqPqzwSKze7hWI70U5bEkaG7QVz3UtzHPyg4NuJcvOb8Z3hM-kSOhwXPem1cnHBtE0ROFdrbLyIRxbbvtSdyE5dbEgjkkMshRLw7rdZfsO-cozNIMavi6nLkL10mYN8RAQEA7zXOU8V3KI/s1067/37.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="1067" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR_NHpErCjEhakqBbcy9CaRb3qscE4ckfVo0NfCiTCjIdqPqzwSKze7hWI70U5bEkaG7QVz3UtzHPyg4NuJcvOb8Z3hM-kSOhwXPem1cnHBtE0ROFdrbLyIRxbbvtSdyE5dbEgjkkMshRLw7rdZfsO-cozNIMavi6nLkL10mYN8RAQEA7zXOU8V3KI/w640-h266/37.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">35</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrpUvixx9rvwT9cuGKTtR3e3WPQDnACWl7k4NrVg0QSkVtln7dAQAfDID3DV5Y_bhIL4LdTlkc9iMrgU7Et_62AUiBoa7wynh_kpSq-S8SI08w8yB_a89QudZHxHrv0O3dpK0tbQdJSECzBOwT4VSC0bHOFEJSrYUdYaGjf03wZYoO1zsMRYgEbMt0/s1600/38.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrpUvixx9rvwT9cuGKTtR3e3WPQDnACWl7k4NrVg0QSkVtln7dAQAfDID3DV5Y_bhIL4LdTlkc9iMrgU7Et_62AUiBoa7wynh_kpSq-S8SI08w8yB_a89QudZHxHrv0O3dpK0tbQdJSECzBOwT4VSC0bHOFEJSrYUdYaGjf03wZYoO1zsMRYgEbMt0/w640-h360/38.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">36</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTf7otPkaIouITKqNm73YTpSUHqSPMWaDAvaOQCMdqKBgvKygYgv6SPVeu8oqDJycpQjVfYDfNcpMV48mpyua7RljjQZpSxjhaFqkx64VVOAaKnel2-m3Fbz3PChVcUtLDAs80FdeIYDHtn9O_KzxUta-twxDiE3KamfKX1dFtFwFPRcSbZdTT1BoS/s1600/39.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTf7otPkaIouITKqNm73YTpSUHqSPMWaDAvaOQCMdqKBgvKygYgv6SPVeu8oqDJycpQjVfYDfNcpMV48mpyua7RljjQZpSxjhaFqkx64VVOAaKnel2-m3Fbz3PChVcUtLDAs80FdeIYDHtn9O_KzxUta-twxDiE3KamfKX1dFtFwFPRcSbZdTT1BoS/w640-h360/39.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">37</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: times; font-size: x-large;"><i><b>21 GIUGNO</b></i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: times; font-size: x-large;"><i><b>SOLSTIZIO D'ESTATE</b></i></span></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl0hD6-uuy7UtzjG_6r-lak9jVErnJtqWavTmM_zS6hDzH63ogm64sugECKHH3us6a2YrY4Cf229imUCjbjiqkLCzbsHtRsy7zZGm9YGtsRgsLCNERz2l35tlnLLs_dts6hkDkpP9DsMeTGOZKtnnmTspMgO_5hnDD15yRj6uMb9ugi_lZDcqbCCyz/s1600/41.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl0hD6-uuy7UtzjG_6r-lak9jVErnJtqWavTmM_zS6hDzH63ogm64sugECKHH3us6a2YrY4Cf229imUCjbjiqkLCzbsHtRsy7zZGm9YGtsRgsLCNERz2l35tlnLLs_dts6hkDkpP9DsMeTGOZKtnnmTspMgO_5hnDD15yRj6uMb9ugi_lZDcqbCCyz/w640-h360/41.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">38</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0wcmnv9XDXS_8j4DLLRdZ4a6CWgtY8Y6Ci19ZVN858dc0x-lvgRpB06T-5hKfWWHG_81XP02uq9rG7I3f5LyKxjjUhrC2lPHMzTZIwWm57vi20NNlEcOGMFVlgsXx_3c7RCtWxeXhEQesIurDCpb8aF82ui2M9zSsd5TRmg8W_MoINS6cCmGBRMm1/s960/42.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0wcmnv9XDXS_8j4DLLRdZ4a6CWgtY8Y6Ci19ZVN858dc0x-lvgRpB06T-5hKfWWHG_81XP02uq9rG7I3f5LyKxjjUhrC2lPHMzTZIwWm57vi20NNlEcOGMFVlgsXx_3c7RCtWxeXhEQesIurDCpb8aF82ui2M9zSsd5TRmg8W_MoINS6cCmGBRMm1/w640-h360/42.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">39</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCAJdohI9byuWJiZLT4MXB8z36TQ3k1-xUJjvKfi2Y9OnCnfVe1jH2X0PidzUouj7mkm8Jrp-LBuA7kQ1XjXDP5JoJJ02YdM5cvTnluqqkJ9tiXF_QduYGAEbHomK46oZqX8gRMvSXGeUXzjM3bB3bFZvcpzpnG9SIEw3WPzO_0fxRZ0ojToP41sdP/s960/43.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCAJdohI9byuWJiZLT4MXB8z36TQ3k1-xUJjvKfi2Y9OnCnfVe1jH2X0PidzUouj7mkm8Jrp-LBuA7kQ1XjXDP5JoJJ02YdM5cvTnluqqkJ9tiXF_QduYGAEbHomK46oZqX8gRMvSXGeUXzjM3bB3bFZvcpzpnG9SIEw3WPzO_0fxRZ0ojToP41sdP/w640-h360/43.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">40</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYy4swL-qw1TXp0uJwRnVYhn5-kRDkoOZ2aeZxVBCWcScDeIlt6DfbYYYdrMaRN6GHVH5G9g4yvf7MHmap4UyMqGGbJ9DEO9P-dLWrfoWk0KpaIPIEYDazW4JXfva7B9FX_-3wyM0cG4m5IWyyCQ_UF9qh6KUe1fuHaU6O-G2ZEMUva88_izdX--ff/s960/44.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYy4swL-qw1TXp0uJwRnVYhn5-kRDkoOZ2aeZxVBCWcScDeIlt6DfbYYYdrMaRN6GHVH5G9g4yvf7MHmap4UyMqGGbJ9DEO9P-dLWrfoWk0KpaIPIEYDazW4JXfva7B9FX_-3wyM0cG4m5IWyyCQ_UF9qh6KUe1fuHaU6O-G2ZEMUva88_izdX--ff/w640-h360/44.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">41</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdFawkO54wV4xWOWJeP_DKKY-TwgMZbV89f05q3k8A6lm4on5Mab4l1gOZFRv1d0OWuzwe5sYzNhROCEi0Tb0opN50M9cGwWPXf91IRmvhTx4rjbPV68PtLOPDoJRkdzJRkp_qjGPnPMltDSXx4XiwIvmhJDyXHQbJD8jinOOfmRFKLaerrDx6aQlj/s1556/45.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="910" data-original-width="1556" height="374" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdFawkO54wV4xWOWJeP_DKKY-TwgMZbV89f05q3k8A6lm4on5Mab4l1gOZFRv1d0OWuzwe5sYzNhROCEi0Tb0opN50M9cGwWPXf91IRmvhTx4rjbPV68PtLOPDoJRkdzJRkp_qjGPnPMltDSXx4XiwIvmhJDyXHQbJD8jinOOfmRFKLaerrDx6aQlj/w640-h374/45.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">42</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIFhFUekO81OQ_tWOp46wIumWqXiiiWDEdXM93Gn5U_ykIdV3K63G3QbY0Py0ItLyrCofTAz33Nv1OUiA3dfHAinlSpIP-069fHD0qf0w9xsqx8ijcaDp5b8K9DyAZ5OCiue-jkxs0b2G4Krr6_uXYhU_O7VRXvsUbZTFX_BuP7Rszz-Ctu85PIPzT/s1104/46.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="1104" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIFhFUekO81OQ_tWOp46wIumWqXiiiWDEdXM93Gn5U_ykIdV3K63G3QbY0Py0ItLyrCofTAz33Nv1OUiA3dfHAinlSpIP-069fHD0qf0w9xsqx8ijcaDp5b8K9DyAZ5OCiue-jkxs0b2G4Krr6_uXYhU_O7VRXvsUbZTFX_BuP7Rszz-Ctu85PIPzT/w640-h262/46.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">43</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU_F5svKr38u0dvOY0o9LueN3cPCBQYb_mXyEXjvPiYterBFWP5qzfXjR5PChtUmdxdJQvDkGnr1yHg8GDt9g5PrO192gzVWEf7NpJemv1lW7O83nn0ElBykgZivU7ORo7JeD1JJXc-F5MZOuS4bVLmn5o7miTGWX0iyDjSgpOq-n86RNHHG1i_k1Q/s814/47.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="456" data-original-width="814" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU_F5svKr38u0dvOY0o9LueN3cPCBQYb_mXyEXjvPiYterBFWP5qzfXjR5PChtUmdxdJQvDkGnr1yHg8GDt9g5PrO192gzVWEf7NpJemv1lW7O83nn0ElBykgZivU7ORo7JeD1JJXc-F5MZOuS4bVLmn5o7miTGWX0iyDjSgpOq-n86RNHHG1i_k1Q/w640-h358/47.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">44</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX1KYE-eskjwTvxOwchzJRMOUkbMQh7PJer0MhJQyB-KoQwnkteNuo2R4AUcUL4dY6mMIWakYUn1B4bhvyXkJ1xb1r5c8hz5_-1VFiPaEw2jRpMFyUVNIJXk6cJ7d04ubmjzNq7XCsTkdJxxyCHvGMgrecJIrosdkGj9BLTR3aG2FKLgwwsNIA_oNx/s414/6.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="414" data-original-width="375" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX1KYE-eskjwTvxOwchzJRMOUkbMQh7PJer0MhJQyB-KoQwnkteNuo2R4AUcUL4dY6mMIWakYUn1B4bhvyXkJ1xb1r5c8hz5_-1VFiPaEw2jRpMFyUVNIJXk6cJ7d04ubmjzNq7XCsTkdJxxyCHvGMgrecJIrosdkGj9BLTR3aG2FKLgwwsNIA_oNx/w580-h640/6.png" width="580" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">45</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgope8M3812l-1FtLw02hl8NF793GfRs39q1Cj_Lt-3XYUnSNpHwepeEA1ZGT4o8f0H8ScHcGI0rpI11Q4jiapBH-Rt7kHBup02SeV88i9JcFkgp2GwyuNuYqTdCd543Z_oC0LkGW-vim_D8wdleak3wRDaOJTWS8mz3ZTCBzO3Kl5aiOz4yrAYuF9j/s1001/48.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="967" data-original-width="1001" height="618" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgope8M3812l-1FtLw02hl8NF793GfRs39q1Cj_Lt-3XYUnSNpHwepeEA1ZGT4o8f0H8ScHcGI0rpI11Q4jiapBH-Rt7kHBup02SeV88i9JcFkgp2GwyuNuYqTdCd543Z_oC0LkGW-vim_D8wdleak3wRDaOJTWS8mz3ZTCBzO3Kl5aiOz4yrAYuF9j/w640-h618/48.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">46</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtPxNtMSipYPkGI2HXTuCrrrnNJYn-q3YqeIUYje_-3wWeO3jjThaYttI3p9NeEmD7slZpHWxRrS5LRPbDBVlNIACi93eRzqi_NIYD8v_7s3d7ivnnMp75i06Ul-tmqnzT5Nmixc3tnH7Im_s6u74Z4egfppAD5vSda1TPVNPJ67NyDFtT7yT0WCY_/s1105/49.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1105" data-original-width="1061" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtPxNtMSipYPkGI2HXTuCrrrnNJYn-q3YqeIUYje_-3wWeO3jjThaYttI3p9NeEmD7slZpHWxRrS5LRPbDBVlNIACi93eRzqi_NIYD8v_7s3d7ivnnMp75i06Ul-tmqnzT5Nmixc3tnH7Im_s6u74Z4egfppAD5vSda1TPVNPJ67NyDFtT7yT0WCY_/w614-h640/49.png" width="614" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">47</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitweugFFnWqCDO6RwSstMV6fQdnp226tbs3stkUXFyVQbuJO4Tg80Q2_2A9f8EVxHzUPT9CuaJ7Hf633qfZkAmDGQiwSJQGWU_IBnO1I8A7t3pqXNhVd5yHFM5YzY6QhVE4deRfNLIyuRJbxTWYMVB3xoABtTB81ltHhmf0OAePqwuePb1aZvcmItN/s2048/7.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitweugFFnWqCDO6RwSstMV6fQdnp226tbs3stkUXFyVQbuJO4Tg80Q2_2A9f8EVxHzUPT9CuaJ7Hf633qfZkAmDGQiwSJQGWU_IBnO1I8A7t3pqXNhVd5yHFM5YzY6QhVE4deRfNLIyuRJbxTWYMVB3xoABtTB81ltHhmf0OAePqwuePb1aZvcmItN/w640-h452/7.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">48</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM-skYxdQuR9dp5QANW9atHyV-flIqdfLedloiO8EY7LJs-bwDet1tqZ4Vok22fpLx1ySJODl1krlcNqO_mMNuxjEVw9eaTd45yfxbTGrkYXtwd4JFJLye6Yq-AGHM4YqL8VZXHZrH7AHhtpWTnl3p1uIKH4zAvEodnbRJY8arKCokcCv351N6ErS2/s909/52.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="440" data-original-width="909" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM-skYxdQuR9dp5QANW9atHyV-flIqdfLedloiO8EY7LJs-bwDet1tqZ4Vok22fpLx1ySJODl1krlcNqO_mMNuxjEVw9eaTd45yfxbTGrkYXtwd4JFJLye6Yq-AGHM4YqL8VZXHZrH7AHhtpWTnl3p1uIKH4zAvEodnbRJY8arKCokcCv351N6ErS2/w640-h310/52.png" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">49</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><span><!--more--></span><span><!--more--></span><span><!--more--></span><span><!--more--></span>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-83824440128445838432022-08-13T09:01:00.003+02:002022-08-13T09:01:35.811+02:00Uta 17 settembre 2022 - conferenza sulla scrittura nuragica - brani di Storia di una scrittura nascosta<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-yq8KLciG88oROmAI6aAEYzqZvZSWDeujsYFxEDRbS4EEi-8pqEKPWXt_lI-9pDC275dQfbRn2IlraPXo5csGSXd2YBfhY8gz0WVZjOC7POYc6XhRm088IW1YLnVKBzt5_WHC6k5zrr_as5qcs5PI4aQyswZt-Bswm20x2uAoKRQipB9LbPPN6bs/s960/298872360_893691198270101_1163956522601018818_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="502" data-original-width="960" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-yq8KLciG88oROmAI6aAEYzqZvZSWDeujsYFxEDRbS4EEi-8pqEKPWXt_lI-9pDC275dQfbRn2IlraPXo5csGSXd2YBfhY8gz0WVZjOC7POYc6XhRm088IW1YLnVKBzt5_WHC6k5zrr_as5qcs5PI4aQyswZt-Bswm20x2uAoKRQipB9LbPPN6bs/w640-h334/298872360_893691198270101_1163956522601018818_n.jpg" width="640" /></a></div><br /> <p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-65544482556043476092022-07-28T12:33:00.000+02:002022-07-28T12:33:22.888+02:00I documenti di Desula. 2<p> </p><h1 class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 1cm; text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjRmn9pmBRNPvkRzjBneAMIFX-2BBKTnDAdQSmH4BT0aeJgejfb8t10Kj-9JdLFXCn0xJNZOZ4Yz6ULpJ2BfS_UUTr8feVo5bsM4Y_Io8y2yBG9gnlNAOrpqJoY-zrxnKfFQ3D4fzcipeTr9gw2KV8agw9fla6UOYYUGYxYMdF4T6QcEcFlsX5Dkwq/s599/La_madre_dell'ucciso_-_Francesco_Ciusa.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="354" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjRmn9pmBRNPvkRzjBneAMIFX-2BBKTnDAdQSmH4BT0aeJgejfb8t10Kj-9JdLFXCn0xJNZOZ4Yz6ULpJ2BfS_UUTr8feVo5bsM4Y_Io8y2yBG9gnlNAOrpqJoY-zrxnKfFQ3D4fzcipeTr9gw2KV8agw9fla6UOYYUGYxYMdF4T6QcEcFlsX5Dkwq/w378-h640/La_madre_dell'ucciso_-_Francesco_Ciusa.jpg" width="378" /></a></div></span></span></h1><h1 class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 1cm; text-align: center;"><span><span lang="it-IT"><span style="font-size: small;">Francesco Ciusa - La madre dell'ucciso</span><br /><div style="font-size: medium; text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000; font-size: large;">➽</span><span style="font-size: small;"> </span><a href="https://maimoniblog.blogspot.com/2022/07/i-documenti-di-desula-1.html?sc=1657453910005#c6775840510459354069" style="font-size: medium;" target="_blank">I documenti di Desula. 1</a></div></span></span></h1><h1 class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: large;"><span lang="it-IT"><b>Sa
mamma ’e su mortu</b></span></span></h1>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Su
dolore su coro t’hat siccadu</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>E
istas sezzida gai in su foghile;</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Bessire
pius non des a su giannile</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Nende
a fizu tuo: «E ses torradu?»</b></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Cando
custumaiat dae monte</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Torrare
cun su caddu pandeladu,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Cun
su fusile a coddu e imbusciadu,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Sa
berritta calada in mesu fronte.</b></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Non
piùs! non piùs cussu cunfortu</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Provare
des, o mamma isventurada,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><b>Tantas
dies ses gai iscunfortada;</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Senza
pappare e cun su fogu mortu,</b></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Priva
de onzi isperu e donzi oza,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Piegada
coment’e unu giuncu,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>T’assimizas
a unu ezzu truncu</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><b>De
ilighe, chi pèrdidu hat sa foza.</b></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>E
che a tie, o mamma, ateras chentu</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><b>Consuntas
de piantu sunu mortas;</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><b>Cun
sas manos in pilos, tottu tortas,</b></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2cm; margin-right: 1cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="it-IT"><b>Che
olìas chi tòrchidu hat su entu.</b></span></span></p><h1 class="western" style="margin-left: 2cm; margin-right: 1cm; text-align: center;"><span style="font-size: 13pt;"><span lang="it-IT"><i>Antioco Casula Montanaru</i></span></span></h1><div><span style="font-size: 13pt;"><span lang="it-IT"><i>continua...</i></span></span></div>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-25529437428509783962022-07-24T09:45:00.001+02:002023-02-10T08:41:10.967+01:00convegno Torre dei corsari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtPQIMg2u4F6s7iraaPfOzGT-4vZswmTSRob76Nfi17MTSzrUcaepWl0lfDA3DaAN_SHvaq_kfFPaKy_FtMbOcFKoWpEZ4pKePPwjhIXYX6qob6EcwrUGKN-hxe1gZZCL7wHUJRaAylX7-vd9vjva-tDJAI2wSb8aXlgdJpWndq6ktvtcmq84JgdMm/s426/1.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="426" data-original-width="239" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtPQIMg2u4F6s7iraaPfOzGT-4vZswmTSRob76Nfi17MTSzrUcaepWl0lfDA3DaAN_SHvaq_kfFPaKy_FtMbOcFKoWpEZ4pKePPwjhIXYX6qob6EcwrUGKN-hxe1gZZCL7wHUJRaAylX7-vd9vjva-tDJAI2wSb8aXlgdJpWndq6ktvtcmq84JgdMm/w225-h400/1.JPG" width="225" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 1</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfH8ect6yUX_lsnXtQSEaIBZheFx3a5fucW8LyEF7AvnxoY2y_w83NLUMvWkcUM0P37Jhpb7G8tCKUNltumjuzsDJS-VjNKF5snR68MWjQrFZ78H6Xo3UPQeDPByVMMi-J5GrnMS6Cm3wT6yEzRPpZKELF5FPMRYYnMxVkftOesYarcwaP1xKlOd9b/s1075/2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="747" data-original-width="1075" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfH8ect6yUX_lsnXtQSEaIBZheFx3a5fucW8LyEF7AvnxoY2y_w83NLUMvWkcUM0P37Jhpb7G8tCKUNltumjuzsDJS-VjNKF5snR68MWjQrFZ78H6Xo3UPQeDPByVMMi-J5GrnMS6Cm3wT6yEzRPpZKELF5FPMRYYnMxVkftOesYarcwaP1xKlOd9b/w400-h278/2.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 2</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUciOrjg5bLVB2R2D9Fi6adYx4RtOKSTqJsAU0PLFjhP84aCy0qW8KFRJXs7GI5S9c323vPy1TVVZ56a6Hxt7k0XT_mlzwbLm-bPHHQZFajZGWnhZRdtz6DBaWTZoo1OrZmlyTqQIBwyeOuB3nnZT_FSQP3lqRup10rC-yEXUsBWClCCILu_dawdTs/s1092/3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="683" data-original-width="1092" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUciOrjg5bLVB2R2D9Fi6adYx4RtOKSTqJsAU0PLFjhP84aCy0qW8KFRJXs7GI5S9c323vPy1TVVZ56a6Hxt7k0XT_mlzwbLm-bPHHQZFajZGWnhZRdtz6DBaWTZoo1OrZmlyTqQIBwyeOuB3nnZT_FSQP3lqRup10rC-yEXUsBWClCCILu_dawdTs/w400-h250/3.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 3</span></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLigSc4r8fc1O2_XzGNC9QtuwMIECj9r75u6sfoVipan779Ed_y1HgSrMXXqoEq5wmhSCInzKPh_GJw0YkSOJTUfGJJSPs3J-mhhEjt9VqrVS9yCXrMfCd29x7oH4uCFaUMgP7k2NC2VF9tlGpA7WhFtoBTns_J7jrRsm51KTLjozexbWIkj_FJ3Kb/s282/4.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="108" data-original-width="282" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLigSc4r8fc1O2_XzGNC9QtuwMIECj9r75u6sfoVipan779Ed_y1HgSrMXXqoEq5wmhSCInzKPh_GJw0YkSOJTUfGJJSPs3J-mhhEjt9VqrVS9yCXrMfCd29x7oH4uCFaUMgP7k2NC2VF9tlGpA7WhFtoBTns_J7jrRsm51KTLjozexbWIkj_FJ3Kb/w400-h153/4.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 4</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_FzbtQl8aY5N_1oY4xCMMYzY07EEaIZCxes09xdgAs66wKtkqnKpeAZzIyXmzdKbU98GFoIEOoqXxUeDjHjq9H3Igh-KhRFJYQFOZtbCf5NND7uaZ6OzBglTLcuScL8ZuZGRRH3ii_ETXBLS_8jbi2NSO8UwHWcOasl5Gr6sIARfYn06cXnV-3roV/s281/5.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="106" data-original-width="281" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_FzbtQl8aY5N_1oY4xCMMYzY07EEaIZCxes09xdgAs66wKtkqnKpeAZzIyXmzdKbU98GFoIEOoqXxUeDjHjq9H3Igh-KhRFJYQFOZtbCf5NND7uaZ6OzBglTLcuScL8ZuZGRRH3ii_ETXBLS_8jbi2NSO8UwHWcOasl5Gr6sIARfYn06cXnV-3roV/w400-h151/5.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 5</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJO8olvA1J18X-3b-lGLuRT-sA-rdnLiHpNOvytq0n4fwwqCkXOMYUWNVFuc_XFHnGQQuUR62Q9S1AveFGvy5ojA8zET5MNtTmMOZOA7e4jFDcQaoXiy3l-YMxfMO9Ox0JBDAwLYd1Il0aUELXTZ7H2mDTNV81ft526D51KRvKh-7Cg85cyath-sva/s887/6.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="242" data-original-width="887" height="109" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJO8olvA1J18X-3b-lGLuRT-sA-rdnLiHpNOvytq0n4fwwqCkXOMYUWNVFuc_XFHnGQQuUR62Q9S1AveFGvy5ojA8zET5MNtTmMOZOA7e4jFDcQaoXiy3l-YMxfMO9Ox0JBDAwLYd1Il0aUELXTZ7H2mDTNV81ft526D51KRvKh-7Cg85cyath-sva/w400-h109/6.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 6</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAuvxtBC0D0Y76zrKM0swfMaIx3mLz4kYInLOeEHhW37QOQ8ito9vh40XmlKOEPeZIW0lEpApJqNvWiLKUbu7oX0mQCs5DY6ytakAduBNYHZ4_CxVhylCrzmd9-uQ4l15IyjlBHdiCBgymJIf9LCfPQOa_ZmPZ99Yz7rfP0XeyCKEkmkzRaFhnrnY/s180/7.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="52" data-original-width="180" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkAuvxtBC0D0Y76zrKM0swfMaIx3mLz4kYInLOeEHhW37QOQ8ito9vh40XmlKOEPeZIW0lEpApJqNvWiLKUbu7oX0mQCs5DY6ytakAduBNYHZ4_CxVhylCrzmd9-uQ4l15IyjlBHdiCBgymJIf9LCfPQOa_ZmPZ99Yz7rfP0XeyCKEkmkzRaFhnrnY/w400-h116/7.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 7</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5r5k8Vz78KY9_dBvPiusf6CdslAjzvmVJIRPerUvRndLpyevd48iLxEr88bjF5uMsZEvxEer4UPwvN13fqCyDUl7EkZ09QCe-MR5bhwMVbGBeeJW7HpTVFKkgSD0N_NXVBL9BPhA4TsMHg2A9kzJ83uZ7-fXNpBkuEwhTCkMB2KEYfUmzBU5skWi/s283/8.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="82" data-original-width="283" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5r5k8Vz78KY9_dBvPiusf6CdslAjzvmVJIRPerUvRndLpyevd48iLxEr88bjF5uMsZEvxEer4UPwvN13fqCyDUl7EkZ09QCe-MR5bhwMVbGBeeJW7HpTVFKkgSD0N_NXVBL9BPhA4TsMHg2A9kzJ83uZ7-fXNpBkuEwhTCkMB2KEYfUmzBU5skWi/w400-h116/8.png" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 8</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBE8j_aIuAZDxL4D29RgKJ8YzYM3pVOtwMYOkfdDS_9XVPnFrvmc_rvDDowr8qcujySsfDapkSpgZsG-Io0U_SwMiga5niamGG0PfVIussDxsbaZAqj27qXwuVg87jOCg647K9SJ-JcrCdw_6vrZqONGNgHrtkiYYG0yND1sK-2DATKc6x7w1DkcSU/s282/9.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="81" data-original-width="282" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBE8j_aIuAZDxL4D29RgKJ8YzYM3pVOtwMYOkfdDS_9XVPnFrvmc_rvDDowr8qcujySsfDapkSpgZsG-Io0U_SwMiga5niamGG0PfVIussDxsbaZAqj27qXwuVg87jOCg647K9SJ-JcrCdw_6vrZqONGNgHrtkiYYG0yND1sK-2DATKc6x7w1DkcSU/w400-h115/9.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 9</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy7Y6Or4ucugUwaLVwP9x5k2vL00y7lF8wb7Td_-riyL0pv-Q6LjNfraBla2t0l9_f6_qovdd7C2hGkVwUfSDvzmg81ODlOMonGGcyLLAprKepNhT6Lwmxam0WJ3wY3j9-J9Ny0r1AIxbFM1TBEpXr0lu5zH2OsD3i7_QZ1MsNIOG0g8McMK4xMLqb/s2945/10.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="1833" data-original-width="2945" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy7Y6Or4ucugUwaLVwP9x5k2vL00y7lF8wb7Td_-riyL0pv-Q6LjNfraBla2t0l9_f6_qovdd7C2hGkVwUfSDvzmg81ODlOMonGGcyLLAprKepNhT6Lwmxam0WJ3wY3j9-J9Ny0r1AIxbFM1TBEpXr0lu5zH2OsD3i7_QZ1MsNIOG0g8McMK4xMLqb/w400-h249/10.jpg" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 10</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTIHHwMxJ-u8d1RMYOUr8F1YBNf16MMBvEQfT-H1I3nPYqh9eCyyl3to3TdPErEgZywByEqVORMRynI4gOR7sKJqPIJrJGO97fQXUwm0sWZpoA2pA-v5wmY9Tne_AEmALezX-q0lw6YRVWZZZGqW1NuyXBZqHo8lIdESp8De6rJwPCC97qksX-H2k5/s281/11.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="80" data-original-width="281" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTIHHwMxJ-u8d1RMYOUr8F1YBNf16MMBvEQfT-H1I3nPYqh9eCyyl3to3TdPErEgZywByEqVORMRynI4gOR7sKJqPIJrJGO97fQXUwm0sWZpoA2pA-v5wmY9Tne_AEmALezX-q0lw6YRVWZZZGqW1NuyXBZqHo8lIdESp8De6rJwPCC97qksX-H2k5/w400-h114/11.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 11</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix8_2N5jd0xlFQ1kOhh_VXc3areTX7m2aPbex1tMz5G5sQthxYwkF-PxrcuXkhvD5LkAOAWbfifWWGwmUcbrvhAgSNK6cd9vdfHTwI6FdeDu6p_rQxNqqiIf1vESOUW0Lex-7UxRLIWz3XbccwcDvLTaG0UHiuA9qH8VE3-4hk0z4DX3j_CtgbGuWJ/s183/12.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="57" data-original-width="183" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix8_2N5jd0xlFQ1kOhh_VXc3areTX7m2aPbex1tMz5G5sQthxYwkF-PxrcuXkhvD5LkAOAWbfifWWGwmUcbrvhAgSNK6cd9vdfHTwI6FdeDu6p_rQxNqqiIf1vESOUW0Lex-7UxRLIWz3XbccwcDvLTaG0UHiuA9qH8VE3-4hk0z4DX3j_CtgbGuWJ/w400-h125/12.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 12</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8UJcY2ul9i3ok0QjQOVW7-m0y9RIpBB9fIRQrlXVjJcZiceaRgoSQop8s0WIRzm--LlvF1zPeqKvsTNxwKapFCpxUkEs-wjBkIdAPsL8d1BOOzsubfGSFgApH-u4kVFUFeaFJfeGfYTeRwWzu-0Nk2BWKNSSBCrcQDezpHGV5vkIw_evEbjUCJxM/s281/13.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="81" data-original-width="281" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE8UJcY2ul9i3ok0QjQOVW7-m0y9RIpBB9fIRQrlXVjJcZiceaRgoSQop8s0WIRzm--LlvF1zPeqKvsTNxwKapFCpxUkEs-wjBkIdAPsL8d1BOOzsubfGSFgApH-u4kVFUFeaFJfeGfYTeRwWzu-0Nk2BWKNSSBCrcQDezpHGV5vkIw_evEbjUCJxM/w400-h115/13.png" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 13</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfjBUgsF11zNLwfRbFcXyVP8PWcpQivHk0spNM7B4BwRU11Ru65pvAE4HE9btVKqxiyrz8vGG97pVb2--Rj6udLKLBNcNSlYdAfWyjrb8Vs2asYiprHGRswDq7G5RE-O2zz2bMpzBMZP7aC0B3jvS5J4vemEiQu7UWIKVQcGiUq8CDaKfnc2v9WCVw/s281/14.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="79" data-original-width="281" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfjBUgsF11zNLwfRbFcXyVP8PWcpQivHk0spNM7B4BwRU11Ru65pvAE4HE9btVKqxiyrz8vGG97pVb2--Rj6udLKLBNcNSlYdAfWyjrb8Vs2asYiprHGRswDq7G5RE-O2zz2bMpzBMZP7aC0B3jvS5J4vemEiQu7UWIKVQcGiUq8CDaKfnc2v9WCVw/w400-h112/14.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 14</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDjzU4qnmNSijfSu26Rz1tB70VLSV0gaJnnT_NFY3JuM9iTPI7eHyyu8aNlc1yAEqKmZnfuSpT5kphtNfBOHWF06BaBJsJRlAfogPw96fNMyZ6bYo14JeKKNuqwp5YzTQgkyyPaMakz6y1i8g0ZWTOUmaxgv9Yl0xPDo4YNn41Rmj_g1oR3yfplABj/s279/15.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="80" data-original-width="279" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDjzU4qnmNSijfSu26Rz1tB70VLSV0gaJnnT_NFY3JuM9iTPI7eHyyu8aNlc1yAEqKmZnfuSpT5kphtNfBOHWF06BaBJsJRlAfogPw96fNMyZ6bYo14JeKKNuqwp5YzTQgkyyPaMakz6y1i8g0ZWTOUmaxgv9Yl0xPDo4YNn41Rmj_g1oR3yfplABj/w400-h115/15.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 15</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOqh2X__5vULpV15kpROIA5s-Ld2Gal9231m8YaLellZPtiJnuEAYscpRqubgMM2nHnWLHcoWtqfnDeUEeE1tlU8jHWju0XhwqGWBs1xHBN2m3RziQPxldMtKAv6PgDyhWXG3A6jXeSait5FrQJ6WT1KJRweTi__zhfO5_TNjhidjJWuU6uVZNyvXE/s182/16.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="175" data-original-width="182" height="385" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOqh2X__5vULpV15kpROIA5s-Ld2Gal9231m8YaLellZPtiJnuEAYscpRqubgMM2nHnWLHcoWtqfnDeUEeE1tlU8jHWju0XhwqGWBs1xHBN2m3RziQPxldMtKAv6PgDyhWXG3A6jXeSait5FrQJ6WT1KJRweTi__zhfO5_TNjhidjJWuU6uVZNyvXE/w400-h385/16.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 16</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtczEZ55WDKWV6Zffzr2zTkgExxOI7IJ26WXCZ2vOSfirKAbkcuQ3ZA9JMZceXt0Bab4subO1c8hjKjJxKv-66f65JjmDOsvimT2DYxv_rTQMQTxpgMSQEnpkXEVjQh6tmNtvcy0lSYAj0E157TTtO4NRYP87vAm69DM_OqwOxh8bdQpnRi8oDeDEd/s279/17.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="75" data-original-width="279" height="108" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtczEZ55WDKWV6Zffzr2zTkgExxOI7IJ26WXCZ2vOSfirKAbkcuQ3ZA9JMZceXt0Bab4subO1c8hjKjJxKv-66f65JjmDOsvimT2DYxv_rTQMQTxpgMSQEnpkXEVjQh6tmNtvcy0lSYAj0E157TTtO4NRYP87vAm69DM_OqwOxh8bdQpnRi8oDeDEd/w400-h108/17.png" width="400" /></a></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 17</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgokZxobXnnkZ6oqjmkDHY0BxQn6NJXtPpqrfOtwOw6apnOY1FRx212OZYf8ZA0neiZSeS8lvDSYaGTp97kQRluyWwp19wzl3xT2eg6p3aqejIQEDbTV37NAu7nCqeoldIFBhlwPQ9Dmzz66-0yV3wLTORjxoj9yfW_jseXBCdWej4Dv5GUWNtDVtD8/s281/18.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="81" data-original-width="281" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgokZxobXnnkZ6oqjmkDHY0BxQn6NJXtPpqrfOtwOw6apnOY1FRx212OZYf8ZA0neiZSeS8lvDSYaGTp97kQRluyWwp19wzl3xT2eg6p3aqejIQEDbTV37NAu7nCqeoldIFBhlwPQ9Dmzz66-0yV3wLTORjxoj9yfW_jseXBCdWej4Dv5GUWNtDVtD8/w400-h115/18.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 18</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTcMT9izlQDpcYBp6HeDRmqD4Vqk_ljKmH4mvMsVenaDaHaO2yA5XnXIOpOElf34tpEbmfoFTNYnqC2sLhhRKSDkJCZmwi__0q5Abcg4JfkUlSoNZAQ7mVFI0I9SEhlYQUQc0kRhYSYbzOcaz-U3o-wxI1MBGvmk98ObtigmA_o1uGxGPP_Qk-mXeM/s281/19.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="80" data-original-width="281" height="114" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTcMT9izlQDpcYBp6HeDRmqD4Vqk_ljKmH4mvMsVenaDaHaO2yA5XnXIOpOElf34tpEbmfoFTNYnqC2sLhhRKSDkJCZmwi__0q5Abcg4JfkUlSoNZAQ7mVFI0I9SEhlYQUQc0kRhYSYbzOcaz-U3o-wxI1MBGvmk98ObtigmA_o1uGxGPP_Qk-mXeM/w400-h114/19.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 19</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB4IcxTPSaq42dHfJbhUy0AQq6B7JZgqEhmVWX9_H-0wxtqNsZlhujuPsDBo3LWJzyc5O7mvRxpjNTfVvOGev7Di_eqgBW_S-WxPBdxW7--pSv6K_IHuGQSjpu3Jc_P14XsttAPTTaWiwL3Iz0z5dPXdoYLnxEtnq_bcqr36eekojy0cXXk9_wvUft/s180/20.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="55" data-original-width="180" height="122" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB4IcxTPSaq42dHfJbhUy0AQq6B7JZgqEhmVWX9_H-0wxtqNsZlhujuPsDBo3LWJzyc5O7mvRxpjNTfVvOGev7Di_eqgBW_S-WxPBdxW7--pSv6K_IHuGQSjpu3Jc_P14XsttAPTTaWiwL3Iz0z5dPXdoYLnxEtnq_bcqr36eekojy0cXXk9_wvUft/w400-h122/20.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 20</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_vTi9oHS-QbeY8Ea6Kg2_gwUXnuoys362iQQz2aDDj5uGH-S_TJZQlc3I7-mr-oldJGyNnxKuekTKrrT1pMIZqbJXd4gYQ8lWEMpRzOvkqET9hF5xvtDOonAMJ_NuQLXQ0jhXTIvcWaVY3oQ2JzpbE-hnipjv1s8ZQrcetebF1fZG4W4tqyKBEE9E/s320/21.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="320" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_vTi9oHS-QbeY8Ea6Kg2_gwUXnuoys362iQQz2aDDj5uGH-S_TJZQlc3I7-mr-oldJGyNnxKuekTKrrT1pMIZqbJXd4gYQ8lWEMpRzOvkqET9hF5xvtDOonAMJ_NuQLXQ0jhXTIvcWaVY3oQ2JzpbE-hnipjv1s8ZQrcetebF1fZG4W4tqyKBEE9E/w400-h250/21.jpg" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 21</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOpPjuzbGNeqLYAD47hBY8Ia7lwdgp0TU_cNamkOYJ6sbI3k122WJt89E1HLXSsWreR_dyoL54OK9cZ4h8-GdR0fyJU9DIZ2pyy5buzzyV-zJgsomMRbj6b1hHHkS22XtYceUZROQ2coj6KXHLIyyJ7MCqJDPmw5u7hIHCJ68DsqoPjzkPOCLGVcB2/s1075/22.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="747" data-original-width="1075" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOpPjuzbGNeqLYAD47hBY8Ia7lwdgp0TU_cNamkOYJ6sbI3k122WJt89E1HLXSsWreR_dyoL54OK9cZ4h8-GdR0fyJU9DIZ2pyy5buzzyV-zJgsomMRbj6b1hHHkS22XtYceUZROQ2coj6KXHLIyyJ7MCqJDPmw5u7hIHCJ68DsqoPjzkPOCLGVcB2/w400-h278/22.jpg" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 22</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-F_Z2RJZ4mxWAD2AOjYDZo2VF8aHJZpft1QVEe1me88N0o4sNd7VGOs4KdTjVa5C9-YwOjdMalasBPCACy-dSMwnKHnGQDPx7nk71P6Y0L9X4cJ8-RnHkikcLtqfIfGtVsSRpx5R2ibcf9y47KRpOAV5UgVagRBf3okzu9vZifkBOuAJ4FYqxZvSA/s826/23.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="498" data-original-width="826" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-F_Z2RJZ4mxWAD2AOjYDZo2VF8aHJZpft1QVEe1me88N0o4sNd7VGOs4KdTjVa5C9-YwOjdMalasBPCACy-dSMwnKHnGQDPx7nk71P6Y0L9X4cJ8-RnHkikcLtqfIfGtVsSRpx5R2ibcf9y47KRpOAV5UgVagRBf3okzu9vZifkBOuAJ4FYqxZvSA/w400-h241/23.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 23</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUSYusUvUbGUbWJ_d0WA8A6oD40dgp9-jOakpOro1XIk_4mTb-gM1vQRYpkmlK8JHoTx42MWZuHaHRz3BuQ3xp3uU09PIQatLso1WDYIxmcspn-0FCsWJ5tCTgTR7p2Jqu7-GiMcHek_0055sRBGFJUHp_5WfasubiNmVAerwWb8Bou3DCcmD5iynd/s320/24.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="320" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUSYusUvUbGUbWJ_d0WA8A6oD40dgp9-jOakpOro1XIk_4mTb-gM1vQRYpkmlK8JHoTx42MWZuHaHRz3BuQ3xp3uU09PIQatLso1WDYIxmcspn-0FCsWJ5tCTgTR7p2Jqu7-GiMcHek_0055sRBGFJUHp_5WfasubiNmVAerwWb8Bou3DCcmD5iynd/w400-h250/24.jpg" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 24</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMUID5Q3VZhj3jq_sHKEKYZ0-LWOOatobtEgbrK2xla2PbOZYg9Vtg5isWI_JKCV5uDSe1R9Ru8t00E9kciix7OF2SwUqnJ0XhcylTv0Sx0VQ5Nbegm66cZn7-a_yK_s72J22nP1w6bZttBeRWlYVjQgcGM1gHQeyGVjVtkyqnBQcoUjnXsIxm8lV/s826/25.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="498" data-original-width="826" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMUID5Q3VZhj3jq_sHKEKYZ0-LWOOatobtEgbrK2xla2PbOZYg9Vtg5isWI_JKCV5uDSe1R9Ru8t00E9kciix7OF2SwUqnJ0XhcylTv0Sx0VQ5Nbegm66cZn7-a_yK_s72J22nP1w6bZttBeRWlYVjQgcGM1gHQeyGVjVtkyqnBQcoUjnXsIxm8lV/w400-h241/25.png" width="400" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 25</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0B3IzQbpkNyHCFKRoUGPfCFL3nIQioSKYQez1o-lZqBIX3dePh2l6j8snIMqEl8i0V5qUyqDB9L4ShGzyP6vfb-5vk8bcHNwS7LH8a6VqRaBsLODT21Ik1s-fU_qLutf-AYhEJLVwgf77AA6ZE2R0NOsLlLKEc7s5n2g9xQTKhOIp1W7jwE6kQqqV/s489/26.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="489" data-original-width="299" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0B3IzQbpkNyHCFKRoUGPfCFL3nIQioSKYQez1o-lZqBIX3dePh2l6j8snIMqEl8i0V5qUyqDB9L4ShGzyP6vfb-5vk8bcHNwS7LH8a6VqRaBsLODT21Ik1s-fU_qLutf-AYhEJLVwgf77AA6ZE2R0NOsLlLKEc7s5n2g9xQTKhOIp1W7jwE6kQqqV/w245-h400/26.png" width="245" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 26</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieFuOnWZjj5ZoOqaS0hwedPtyOCMIUTs8yKgyRARXJYCI5m9sm1MCK-biE1LcSQn86NallWYPVmjWV4KJjBdae1-z0SXZs_rF4ZVGnznum53_-Xz0zoY3cO1_FCN1-DjOrOYM6RvOijLP-vQFhn-cQUuTBJ8quSv5rRcXvQAr63AHUB1unLR1tNjLV/s353/27.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="250" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieFuOnWZjj5ZoOqaS0hwedPtyOCMIUTs8yKgyRARXJYCI5m9sm1MCK-biE1LcSQn86NallWYPVmjWV4KJjBdae1-z0SXZs_rF4ZVGnznum53_-Xz0zoY3cO1_FCN1-DjOrOYM6RvOijLP-vQFhn-cQUuTBJ8quSv5rRcXvQAr63AHUB1unLR1tNjLV/w284-h400/27.jpg" width="284" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 27</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2GK8kINcpjhl1x_fOfb5efAOWMvYGgg8qP3oDdW0_T6XBWnQD-DSUtD6crZHQJDIDc2vlS_XZDTn7NVuD7YDrrULT51sIFfaaX3gm9Rcf0QNS0nMODuGonSnxsLbEALUKDw6EIqgNhPxKCkTzRpbZbc2NfJMi56L9T4-3FKfz93RUbNGM73joDQ-/s379/28.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="184" data-original-width="379" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2GK8kINcpjhl1x_fOfb5efAOWMvYGgg8qP3oDdW0_T6XBWnQD-DSUtD6crZHQJDIDc2vlS_XZDTn7NVuD7YDrrULT51sIFfaaX3gm9Rcf0QNS0nMODuGonSnxsLbEALUKDw6EIqgNhPxKCkTzRpbZbc2NfJMi56L9T4-3FKfz93RUbNGM73joDQ-/w400-h194/28.png" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: xx-large;">Fig. 28</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLM6jGXW8zetWJyn29zboGdse2WV4QdeRtqs46tjh4OBqAUq1-1-_TythWNQH4wMZqjcbfbTcfk64E5L8O0-rUvLGbRBaiR-aQtCWbWbH4YcQ7zxVAvZilcSjyMsAzxb5ewTnltSlaw-5pwywoCvxU5Xe-DzMCQKgiEvSs8BHnWrQ7U_yxIte94jf/s467/29.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: x-large;"><img border="0" data-original-height="467" data-original-width="429" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZLM6jGXW8zetWJyn29zboGdse2WV4QdeRtqs46tjh4OBqAUq1-1-_TythWNQH4wMZqjcbfbTcfk64E5L8O0-rUvLGbRBaiR-aQtCWbWbH4YcQ7zxVAvZilcSjyMsAzxb5ewTnltSlaw-5pwywoCvxU5Xe-DzMCQKgiEvSs8BHnWrQ7U_yxIte94jf/w368-h400/29.png" width="368" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;">Fig. 29</span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><span style="font-size: x-large;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p>Maimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.com1