tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post9169699600607481743..comments2024-03-18T08:17:16.490+01:00Comments on Maymoni: Lo scarabeo ‘scritto’ della marina di San Vero Milis. Un prodotto recente? No. Per capire della sua remota antichità e del suo alto valore documentario basta affidarsi, oltre che all’archeologia, alla severità di tre discipline scientifiche: l’ epigrafia, la zoologia e l’astronomiaMaimonibloghttp://www.blogger.com/profile/13239160211579348312noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-16948145525787415752019-01-12T20:02:23.800+01:002019-01-12T20:02:23.800+01:00Come una vera osssessione la storia della Sardegna...Come una vera osssessione la storia della Sardegna Nuragica,sembra di cadere sempre nelle mani votive di seguaci del Dio Toro o dei adoratori del mondo semitico mah..sarà possibile che non si riesce a guardare un po oltre? l' archeologia non e' una scienza esatta..e' solamente un accumulo di concetti atistotelico-tombarolici, spesso creati da egocentrici o da ossessionati dal ovvio Ci vogliono diverse discipline in armonia(astronomia,geologia, matematica,fisica, navigazione,linguistica,eletrofisica etc) per "investigare" i dati che continuano ad apparire..invece di arrivare a conclusioni,spesso assurde..come il dio toro,spade votive, torri di difesa etc etc l'Sardegna e'troppo profonda per arrivare a la punta del naso e dire.. Abbiamus nasus.. un semplice esempio.. l' costellazione del toro,usata spesso nella antiquita'come guida nautica era vista da molti "moderni"come una forma di adorazione al Toro..una popolazione del nordovest da l'India conosciuta come i Sardar,pastori nomadi in origene e grandi cavalieri, hanno pariglie e sartiglie come quella della Sardegna..e? Cosa ci porta a capire? Che dobbiamo ampliare i orizzonti e andare molto piano e molto attenti, nel dubbio leggere un po di Sherlock Holmes Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/07732870220529489273noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-29176099310340940322018-04-23T11:48:46.348+02:002018-04-23T11:48:46.348+02:00Dal 1994 sono trascorsi quasi 25 più di venti anni...Dal 1994 sono trascorsi quasi 25 più di venti anni dal rinvenimento della mano votiva. Un rinvenimento del genere in Palestina sarebbe stato pubblicato dopo qualche mese! E gli studiosi avrebbero detto subito che i due segni prima della resh non sono della scrittura neopunica. E indovina perché! Sai bene quanto durò il nuragico, ben oltre la data,IV -III secolo a.C., del manufatto rinvenuto nel porto di Cagliari. gigi sannahttps://www.blogger.com/profile/13934016255992416983noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-9349443742975654662018-04-23T11:36:42.850+02:002018-04-23T11:36:42.850+02:00Datare? Mica sono fessi! Ne hanno già abbastanza d...Datare? Mica sono fessi! Ne hanno già abbastanza delle date che li sconfessano ( sempre): sigillo della tomba XXV, pozzetti e statue di Monte 'e Parma, barchetta di Teti. Se fanno quello che non è altro che il loro dovere sarà una catastrofe. Con la 'vergogna' annunciata di Tzricotu. La sciocchezza più grande da quando esiste l'archeologia dal momento che mai è stato formulato un pronunciamento più puerile e più superficiale. Il 'miracolo' della barchetta purtroppo non si ripeterà e decine e decine di documenti li si vorrà lasciare nella più assoluta incertezza. Quelli di Orani in testa. gigi sannahttps://www.blogger.com/profile/13934016255992416983noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2497983367352958332.post-85943960188565415802018-04-21T13:10:13.343+02:002018-04-21T13:10:13.343+02:00http://pierluigimontalbano.blogspot.it/2013/11/arc...http://pierluigimontalbano.blogspot.it/2013/11/archeologia-della-sardegna-iscrizione.html?m=1<br /><br />Dall’articolo di Roberto Casti del 23-11-13, dove legge HWT e si interpreta “che possa vivere” (a parte che mi chiedo perché non abbia spiegato il motivo per cui legge solo le tre lettere centrali delle cinque che riconosce: OHWTA) vorrei comunque riportare due considerazioni che non mi sembrano di poco conto. <br /><br />“Il secondo segno grafico, per quanto inciso con una forma anomala e straordinariamente speculare rispetto alla sua normale rappresentazione nella scrittura neopunica, non può essere altro che una ‘He’ (unica attestazione della lettera in questa forma particolare che dimostra ancora una volta come la scrittura neopunica assuma in Sardegna forme specifiche e del tutto nuove rispetto al resto del mediterraneo, v. iscrizione di Bithia).”<br /><br />“Va infine sottolineato come la vocalizzazione presente in questa iscrizione rifletta con tutta probabilità influssi del linguaggio parlato locale.”<br /><br />Si legge inoltre che i segni sono incisi prima della cottura e che il reperto si data (in base a comparazioni stilistiche?) al III-II secolo a.C.: crepi l’avarizia, lo aggiungerei ai 17 reperti fittili con segni di scrittura (se non ho contato male) dei quali, dopo quella della navicella di Teti, sarebbe necessario conoscere la datazione scientifica.Francesco Masiahttps://www.blogger.com/profile/12025751396544178381noreply@blogger.com