La rubrica di Maymoni

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lunedì 17 aprile 2017

Silvio Berlusconi salva 5 agnelli dalla strage!

di Sandro Angei


  
   Gesto commovente quanto affettuosa ed idilliaca l’immagine di Berlusconi Silvio paladino.

   Ogni anno quando si avvicina il periodo delle grandi feste si levano le proteste degli animalisti in difesa degli agnelli, che a detta loro vengono sacrificati nel barbaro rito legato alle festività.
   Senza nulla togliere alla giusta lotta intrapresa dagli animalisti, in difesa degli animali uccisi in modo barbaro per fini non proprio etici o utilizzati quali cavie, vorrei spezzare una lancia in difesa della consuetudine di “sacrificare” gli agnelli.
   Si da il caso che gli agnelli e le agnelle nascano proprio in concomitanza delle festività di Natale e Pasqua, ma il loro sacrifico è legato ad un aspetto che non molti afferrano; perché è necessario fare un po’ di conti per poter valutare e rendersi conto, alla fine, che a volte fare i paladini non sempre è cosa giusta. L’agnello/a se lasciato in vita, innanzi tutto avrebbe bisogno del latte materno per sfamarsi, dopo di che, una volta svezzato troverebbe naturale sostentamento nell’erba dei prati. Arrivata a maturità riproduttiva, l’agnella sarebbe pure lei potenziale riproduttrice di altri agnelli/e… e così via. In ragione di ciò essendo animali domestici è necessario condurle al pascolo, che non ha una superficie infinita e ha necessità di rotazione per “riprendersi” dalla rasatura operata dagli ovini. C’è da dire inoltre che la pecora ha un periodo di gestazione di circa 5 mesi e mediamente partorisce 3 volte in due anni ossia, a parte i casi di parti gemellari, partorisce 1,5 agnelli all’anno. Ma le statistiche danno il valore di 1,3 e questo dato useremo nei nostri calcoli.
   Facciamo un po’ di conti, limitandoci alla sola Sardegna, dove al momento ci sono circa 3.000.000 di pecore, con una fertilità che si aggira attorno all’85%; queste figliando tutte (senza contare i parti gemellari), partorirebbero (3.000.000 x 0.85 x 1.30) 3.315.000 agnelli/agnelle all’anno, che succhierebbero tutto il latte materno e una volta svezzati avrebbero bisogno di un territorio dedicato al pascolo più che doppio rispetto all’anno prima. Per tanto dopo solo un anno avremmo raddoppiato il numero di ovini. Tempo un decennio la Sardegna non sarebbe più verde ma bianca di pecore.
   Signor Berlusconi (ma il messaggio è rivolto a tutti gli animalisti), affidiamo alle sue amorevoli cure tutti questi pargoletti?! Naturalmente sarà necessario reperire i pascoli adeguati alla bisogna.
Dimenticavo… superata  l’età fertile, che fine farebbero le pecore anziane, tutte in casa di riposo?!

12 commenti:

  1. Signor Angei,lei fa una considerazione da persona competente che consce,perfettamente,come vanno le cose.Secondo gli animalisti non dovremmo mangiare mai carne,rispetto il loro punto di vista ma non credo che mi debba sentire in colpa se a Pasqua mangio l'agnellino.Il signor Berlusconi,poi,usa tutte le armi per fare campagna elettorale,basta non sentirsi condizionati ed agire col proprio cervello.

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  2. Caro Sandro, non sono sicuro che gli agnelli nascano in zona feste, quanto il contrario, cioè che gli Ebrei - popolo di pastori erranti - abbiano fissato le feste nei giorni in cui abbondava il cibo. Come sai, ancora oggi le feste paesane della Sardegna sono assolutamente raggruppate nel periodo di post-raccolto, in giorni in cui si aveva una certa abbondanza di cibo.
    Ciò che mi fa sorridere dell'uscita di Berlusconi è l'idea che lui pensi ai vegani come persone facilmente suggestionabili, abbastanza presi dalle loro idee, se è vero che i fb si sono scagliati contro quel ragazzo ammazzato in piazza solo perché aveva postato una sua foto con un grosso pesce da lui pescato. Hai cpito in che strutture di pensiero vuol far breccia Berlusconi?
    Capisco meno la Boldrini, anche perché è andata a rimorchio di uno al quale non credo nulla, neppure che fuori c'è il sole.
    Anch'io in fb ho cercato di fare lo stesso tuo ragionamento: https://www.facebook.com/francu

    Diciamo che io sono partito da 5 milioni di ovicaprini: o tu ti sei addormentato presto e non le hai contate tutte, o io ne ho contato parecchie due volte. Ma, in fondo, il risultato è quello:
    se nessun agnello/capretto venisse ucciso, tra soli dieci anni avremo teoricamente oltre 200 milioni di pecore e capre in Sardegna di cui la metà maschi.
    Si capisce che in realtà non si potrà mai arrivare a tanto perché il pascolo - pecore e capre sono vegane anch'esse! - sparirebbe in quanto le essenze di cui si nutrono non riuscirebbero a compiere il loro ciclo riproduttivo, continuamente rose dai denti degli erbivori. Se una piantina non riesce a maturare fiori e fritti, l'anno dopo si avrà un terreno povero di sementi, giusto quello di riserva delle annate precedenti che, per un motivo o per l'altro, non aveva germogliato. Oppure, dalle piante biennali, o ancora più longeve, spunteranno i germogli dalle radici, ma sarebbero sottoposti a un attacco forsennato che ben poca volume fogliare riuscirebbero a produrre.
    Come diceva un vecchio aneddoto, le vie di uscita sarebbero due: o le pecore vegane si convertirebbero al cannibalismo - e allora avremo anche pecora-pazza, oltre che mucca-pazza - o si rassegneranno all'estinzione della specie.
    Tutto per un Cinguettìo di Berlusconi!

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  3. Aimè devo confessarvi che sono vegetariano,un percorso intrapreso 25 anni fa quando il berlusca affiancava i "compagni" di merenda e mangiavano tutti a 4 ganasce Agnelli compresi.I motivi che ti portano a scelte di vita di questo tipo abbracciano un insieme di discorsi troppo lunghi per poterli esternare su 2 righe,ma il futuro del pianeta dipende dai nostri consumi e le nostre scelte alimentari saranno determinanti per le nuove generazioni.Non si deve sentire in colpa se mangia la carne a pasqua signora Grazia,ma se ci pensa,prima o poi .......A Francu dico che l'immagine un po da cartone animato che ci si fa degli erbivori è un po fuori luogo e il lupo travestito da agnello infuenzerà la sua corte dei miracoli,ma non certo il percorso già in atto,di milioni di persone.In Sardegna sicuramente no,ma ci sono grossi allevamenti dove le pecore sono alimentate con farine animali.Facciamo attenzione a non confonderci,è la Luna che dobbiamo guardare,non il dito.Salui a tütti

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  4. Già, già. Il fatto è che come apriamo e chiudiamo bocca abbiamo ucciso migliaia di creature. Mica la sola coscia di pollo o il filetto del merluzzo. E poi, stando alla fisica moderna siamo parenti stretti delle lattughe e dei lombrichi. Quando incendiamo un bosco diamo fuoco a migliaia di cugini e se peschiamo un pesce noi non sentiamo le urla ma è il fratello marino della pecora che si è mangiato un altro fratello marino di scoglio salvatosi poco prima, miracolosamente, da un pasto succulento di un polpetto. Già già. Facciamo i filosofi del rasoio e vedrete che auspicheremo che il sole finisca con l'idrogeno, esploda e faccia una volta per tutte la sua parte. Ineluttabile non tra milioni di anni ma tra un battere di ciglia e l'altro. Che fare allora? Noi agnellini, polvere di stelle, incapaci di vedere e di contare gli atomi di un nostro pelo, non quelli dell'universo di una sola galassia. Nell'assurdo del cosmo smettiamola di pensare e di presumere. Che è meglio, infinitamente meglio.

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  5. Non ci si sente migliori Luigi,ne tantomeno filosofi,sono percorsi che si imboccano in maniera naturale non forzata,non ti imponi certi stili di vita,si presentano e via.Certo si cambia,ed ogni cosa viva assume un valore diverso nel suo utizzo....... È molto difficile per mè smettere di pensare a queste cose,perchè vivendo a contatto con il mare,ho visto il suo depauperamento a causa dei continui prelievi di massa.Prima I pescatori di ricci per pecarne 100 con la canna impiegavano una giornata,oggi una persona ne preleva 5000 in un paio d'ore,fallo tutti I giorni per mesi ed il risultato è l'attuale desertificazione dei fondali e ricci sempre più piccoli.Lei è pescatore e sicuramente è perfettamente conscio di ciò.

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  6. Signor Thor,rispetto la sua scelta ed anche io mangio poca carne,personalmente mi disturba ogni esagerazione ,per esempio i vegani.Continuo a pensare che è importante rispettare le singole decisioni ma la cosa migliore,a parer mio,è la misura.Le affermazioni del signor Angei e del signor Francu dimostrano grande equilibrio e saggezza.

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  7. Caro Thor, hai messo in campo la confessione di essere vegetariano; spero che non ti sia costata fatica.
    Vedi, amico, qui hai il nostro rispetto non per quello che mangi, ma per quello che dici.

    Mia figlia ha un'amica vegetariana e, quando sappiamo che viene a cena a casa, prepariamo una sontuosa insalata mista per tutti, specialmente d'estate. E se lei m'invitasse a casa sua (ma non lo ha mai fatto), io mi aspetterei nient'altro che una bella insalata, di riso e verdure o con legumi vari.
    Se poi lei, così come te, mangia ciò le aggrada per seguire un intuito, una filosofia o una logica di vita, m'interessa particolarmente in nulla, in quanto io mangio di tutto ciò che mi aggrada, ma il bandolo della filosofia del mio esistere non l'appendo a su biddiu.

    I vegani, di cui so per quello che leggo, mi pare essere in particolare individui che ci tengono più degli altri a distinguersi dal mucchio, a non voler essere confusi con me, o forse anche con te, mettendo in campo degli atteggiamenti che sono al limite del comunemente ritenuto ragionevole.
    Ciò è loro permesso dalle leggi vigenti e non sarò io a impedirglielo o a criticarli. Ma sia ben chiaro che, agli occhi di molti, appaiono non come cartoni animati, come hai detto che io li tratti, ma come macchiette, come il Fiacca del Circo Zanfretta degli anni '50, che vogliono apparire diversi e ci riescono.
    A chi li osserva, non puoi impedire di essere indifferente, di sorridere o di sghignazzare, anche sottovoce, perché pure lo sghignazzamento è un diritto costituzionale, che magari non trovi esplicito nell'Articolato della Carta, ma ben presente nella Cartilagine dell'Articolazione.
    Liberi ambedue, dunque: tu mastichi radici, io mastico risate.

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  8. Non ci tengo molto ad apparire,anche se,mio malgrado a volte devo esserci,conduco una normalissima esistenza e sorrido alle sollecitazioni esterne.Però devo confessare che per gli ospiti cucino sia carne che pesce.Il tonno no,è in fase calante,sarebbe come servire panda.Sempre liberi e felici

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  9. Io sono vegetariano, quasi vegano, nel senso che ogni tanto non disdegno un buon formaggio (e qui non intendo “buono” soltanto al palato) o un uovo di una gallina felice. Sono cresciuto in una famiglia in cui si ammazzava il maiale e decine di altri animali, e già da piccolo riflettevo, con più o meno profondità a seconda dei periodi, sul senso della morte di quegli esseri e sul senso della morte e dell’esistenza degli uomini. Ma si sa, ognuno è ostaggio della cultura in cui cresce e il mio è stato un percorso lungo e graduale, di consapevolezze maturate con il tempo e di studio delle problematiche legate all’alimentazione e delle visioni sull’esistenza provenienti da altre culture. Non sono rigoroso come vorrei, perché la pratica della vita non me lo consente, ma cerco di tendere verso quel che ritengo giusto. Credo che ognuno abbia da fare il proprio percorso e se Francu Pilloni la sua filosofia non se l’appende al biddio, è evidente che si è diretto su strade non completamente sovrapponibili alle mie. Io però ho grande rispetto per la sua ricerca nella vita, e non sghignazzo ne rido di nessuno, qualcuno mi fa incazzare, questo si. Questo signore della foto, per esempio, mi ha fatto incazzare per vent’anni.

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  10. Pietro Murru, mi riesce difficile a dare suggerimenti anche per il mio comportamento, figurati se non mi astengo per gli altri.
    In realtà, quel "Signore degli agnelli" . ti piace la battuta? - mi a fatto incazzare per un anno intero. Poi ho capito come sarebbe finita e ho sghignazzato, spesso anche poco civilmente: se in Italia i drammi finiscono spesso a tarallucci e vino, per lui è finita a puttane che, da vere professioniste, l'hanno fottuto di lungo e di largo. Come i pifferi di montagna scesi a valle dell'antico aneddoto.
    Come fai a incazzarti contro un Berlusca che riscende in campo?
    A me fa solo ridere.
    Di straforo noto che gli agnelli che superano le forche caudine di tutte le Pasque e di tutti i Natali hanno tutti la A maiuscola. E non hanno bisogno di essere salvati da nessuno.

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  11. A me il signore degli agnelli non fa incazzare,perchè come gli altri signori ma non assai(come diceva totò)sono uguali a lui ,o non ci trovo molta differenza.Io voto con il mio potere di acqisto e non compro nulla di quello che smercia il signore,ne tantomeno guardo le sue tv.Penso anche che se vogliamo invertire rotta il boicottaggio sia una forma di lotta Pacifica da seguire.

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  12. Berlusca,non mi fa più paura,ora,in questo momento,la persona più pericolosa è il suo clone ovvero Renzi,strafottente,arrogante ma sopratutto bugiardo.

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