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La rubrica di Maymoni
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mercoledì 2 maggio 2018
IL LATINO DERIVA DALSARDO? NON SO. POTREBBE. CI SONO NON POCHI INDIZI (Frau) MA ANCHE DELLE PROVE DOCUMENTARIE CHE FANNO MEDITARE.
Che il sardo derivi dal latino e non viceversa sembra una ovvietà e non è strano dunque che fior di linguisti accademici come Ignazio Putzu, Maurizio Virdis, Simone Pisano, Gigliola Sulis ed altri ancora (L'unione Sarda del 27 aprile scorso) si siano pronunciati con decisione contro una ipotesi che avrebbe, per altro, il rifiuto immediato di tutta la comunità scientifica mondiale. Un verdetto senza scampo dunque per una proposta balzana già dalle prime battute viziata da non scientificità nel merito e nel metodo. Pollice verso e punto.
Per quanto mi riguarda personalmente non posso replicare più di tanto da linguista ma da epigrafista almeno un po'. L'ho già fatto un po' di tempo fa interpretando i sigilli di Tzricotu, il cosiddetto 'brassard' di Is locci Santus, la pietra di Perdu Pes di Paulilatino, la Stele di Nora, pochi forse ma importantissimi documenti del Corpus delle scritte nuragiche che recano le voci G(i)G(A)HA(n)LOY, G(a)WAHLU, K(o)R(r)'Sh, B(i)D(E)NT(E) ed altre ancora. Nessuno può negare che queste voci si trovino scritte in detti documenti o affermare che essi siano dei falsi (anche se ci hanno provato inutilmente in tutti i modi). Le parole suddette, come i linguisti sanno, sono tutte di matrice indoeuropea e assai vicine al latino.
Ora, dal momento che tutti i documenti (nuragici) in cui esse si trovano precedono l'arrivo dei Romani ed escludono che siano latine non resta che pensare, per logica, che il latino venga dopo. E' questa una prova per via documentaria, la più importante di tutte le prove perchè diretta e oggettiva. Ma non ci sono solo prove documentarie da tenere in considerazione : c'è la prova storico -antropologica del latino 'forte' parlato all'interno della Sardegna, proprio nella zona dove i Romani non hanno potuto linguisticamente essere influenti nulla o quasi nulla. Come si spiega? Non si riesce a spiegare in nessun modo se non con il dato della lingua sardo -latina (per intenderci) da sempre presente nei territori non colonizzati dai Romani. E ciò cozza di brutto con il paradigma. Questo almeno avrebbe dovuto far diventare più prudenti quelli del 'punto e basta'. E ' (lo capisce anche uno scolaretto) un'insanabile contraddizione a cui va data una risposta scientifica se davvero la linguistica è una disciplina scientifica.
A coloro che invocano l'autorità, ovvero il consenso generale (addirittura mondiale) della comunità scientifico -accademica, parlando di secoli di definitive acquisizioni, bisogna ricordare (è strano che lo si debba fare noi) che non è mai, nè sarà mai, l'autorità a fare la scienza. La scienza la fanno da sempre le ricerche continue e i dati empirici che possono anche far restare al palo ma possono anche cambiare poco, molto o tutto del paradigma. Proprio in questi anni sono crollati in Sardegna paradigmi ferrei e 'pacificamente accettati dal consesso della comunità scientifica': i sardi non navigavano? Falso, navigavano. I Sardi sono stati dominati dai Fenici? Falso. I Sardi non furono 'fenicizzati' e vissero in autonomia e in libertà la loro civiltà antica ed originale. I sardi non erano i Shardan. Falso, i Sardi furono uno dei popoli del mare che attaccarono l'Egitto (parole dell'egittologo Cristian Greco, tra gli ultimi). Essi sono gli Sherden citati dai Faraoni e dalle fonti orientali per quattro secoli . I Sardi nuragici per autorità scientifica non hanno mai conosciuto e usato la scrittura. Falso. E sappiamo oggi bene, molto bene (con tanto di dati archeometrici, quelli sì scientifici), perché.
Bravo Gigi!
RispondiEliminaUn intervento breve, ragionato, pacato e puntuale a quella che poteva sembrare una sparata.
Non ho nulla da aggiungere a favore, nel senso che non saprei cosa dire di sensato. Aspetto però, senza ansia, gli interventi contro, sperando che siano, se non pacati e brevi, almeno ragionati e puntuali.
Dubito che arriveranno e mi dispiace, perché se la Bibbia dice che il Sole quel giorno si fermò su Gabaon in virtù delle braccia alzate di Giosuè, è difficile negare che sia prima che dopo quel Sole passeggiasse. E così fu per secoli, finché Galilei non rischiò il rogo.
Interventi? Scordateli. Dovrebbero documentarsi e cercare di capire cosa intendo dire con quelle voci. Che sono macigni. Quanto poi al latino delle Barbagie preferiscono tutti (tutti tutti)tenersi la contraddizione. Da sempre. Che pena!Per la scienza naturalmente!
RispondiEliminaDa dilettante quale sono, ho provato ad aprire alla lettera A, la prima pagina e mezza da "Dizionario Italiano Sardo Campidanese" di Antonio Lepori, Edizioni Castello. Ho quindi accostato al Sardo la traduzione in Astigiano e, nella prima e seconda colonna, per far intendere a tutti il corrispettivo Italiano ed Inglese.
RispondiEliminaAbbaiare To bark baulai baulé
Abboccato (di vino) Sweetish bucanti bucant
Abbondante Plentiful abundosu bundus
Abbozzare To outline trassai trassé
Abbrevviare To shorten acurtzai scursé
Ora, lascio a voi ogni considerazione.