La rubrica di Maymoni

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lunedì 24 giugno 2019

La paraninfa



Giovedì 27 giugno dalle ore 19:00 alle 20:30 presso Coworking 001 Via Garibaldi 51 in Oristano Mauro Pusceddu presenterà il suo romanzo
La paraninfa

Il romanzo si svolge nel contesto storico descritto nel volume La Sardaigne Paranymphe de la Paix (La Sardegna Paraninfa della Pace) pubblicato anonimo nel 1714. Successive edizioni (fino al 1725) furono date alle stampe con il titolo Déscription géographiquehistorique et politique de la Sardaigne. La presente edizione è introdotta da una dettagliata prefazione di Sabine Enders che in base a nuove prove documentali e interpretative attribuisce la Paraninfa definitivamente a Vincenzo Bacallar Sanna. L’argomento del volume è l’imminente e definitivo distacco della Sardegna dalla Spagna dopo la guerra di successione spagnola e la cessione ad un altro dominio. Nel trattato di pace di Utrecht dell’11 aprile 1713 Max Emanuel, duca e principe elettore di Baviera, fu designato nuovo re di Sardegna, e la Paraninfa sostiene appassionatamente questo progetto da un punto di vista sardo. Ma contro Carlo d’Asburgo, dal 1711 imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, il sogno del principe elettore di Baviera nonostante l’attivo sostegno di Bacallar non si avverò. Il progetto di Max Emanuel avrebbe significato per la Sardegna la tanto desiderata sovranità sotto un proprio re, e lo stesso Giovanni Maria Angioy verso la fine del Settecento sottolineò la modernità di questo piano. Chiude il volume un’appendice con lettere inedite del conte Louis Joseph d’Albert – inviato bavarese a Madrid – su un piano segreto che aveva per obiettivo la conquista militare dell’isola da attuare con l’aiuto degli esuli sardi a Madrid per incoronare Max Emanuel re di Sardegna.

giovedì 6 giugno 2019

Il pozzo di Santa Cristina: 10° parte - Si dia inizio ai lavori!



di Sandro Angei

vedi: Il pozzo di Santa Cristina: 9° parte - un problema di scala rovescia

15. Cronoprogramma dei lavori


  Alla luce di quanto fin qui esposto possiamo affermare con ragionevole sicurezza, che il pozzo sacro di Santa Cristina è di carattere prettamente solare. L'edificio fu realizzato impiegando un mòdano “polifunzionale" dettato dalle fasi annuali del sole. Questo recava i dati necessari al tracciamento delle parti essenziali di quel monumento costruito impiegando una precisa unità di misura: “sa stiba”.

  Ci accingiamo ora a percorrere le fasi salienti di costruzione del monumento, perché la complessità costruttiva è tale da dover fugare ogni dubbio circa il preciso