La rubrica di Maymoni

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lunedì 22 novembre 2021

Il pozzo di Santa Cristina: una obiezione


di Sandro Angei

      Qualche giorno fa un amico ha avanzato una obiezione relativa al pozzo di Santa Cristina.

     Lo ha fatto in privato pensando che la stessa domanda formulata in pubblico potesse mettermi in difficoltà.

    Dal punto di vista umano ringrazio l’amico per la sua sensibilità, ma da ricercatore non farò altrettanto, perché non devo e non posso presumere a priori che quel che dico e scrivo sia verità assoluta. Per tanto nel momento in cui espongo pubblicamente uno studio devo, e sottolineo DEVO, rispondere alle obiezioni, perché queste mettono alla prova la tesi formulata. Sono le obiezioni ad offrirci la possibilità di avvicinare la verità dei fatti, rispondendo ad esse in modo efficace e convincente, oppure potrebbero farci capire di essere in un vicolo cieco nel momento in cui non riusciamo a rispondere a queste in modo adeguato.

mercoledì 17 novembre 2021

Effimere riflessioni da: Sa Sardigna scuntra 'a Sicilia



di Sandro Angei

Il 13 novembre appena trascorso si è svolto all'Hospitalis Sancti Antoni in Oristano il convegno organizzato dal Rotaract club di Nicosia, di Terralba e Oristano.

Al convegno, come è noto, ho partecipato quale relatore sul tema: il pozzo di Santa Cristina - una nuova lettura in chiave archeoastronomica.

Il mio intervento era incentrato prevalentemente sull'aspetto tecnico scientifico di alcune particolarità architettoniche che rendono possibile la manifestazione luminosa all'interno del pozzo il 21 di aprile.

Con questo post vogliamo dar modo ai nostri lettori che non hanno potuto prendervi parte, di assistere al mio intervento.

Buona visione.

clicca su 👉 Effimere riflessioni


Chi volesse visionare l'intero convegno può cliccare qui

martedì 16 novembre 2021

Incomode riflessioni.

 Questa mattina ho avuto una brutta sorpresa: Facebook ha inibito il mio post dove facevo alcune riflessioni sul convegno tenutosi ad Oristano sabato 13 novembre “Sa Sardigna scuntra ‘a Sicilia” corredato del link relativo al filmato integrale della conferenza.

In modo retorico posso dire che non ho ben capito quali siano i motivi di questa "inibizione”, ma li intuisco.

Questo è il testo del post:

Ieri sera si è svolto un bell'incontro divulgativo.

Un bell'incontro tra due isole cariche di storia.

Da una parte e dall'altra si è cercata la chiave per illuminare la grandiosità di queste due isole dal punto di vista archeologico, cercando di puntare l'attenzione su quei percorsi alternativi che difficilmente il “turista” include nei suoi luoghi preferiti; non perché non li preferisca ma perché non li conosce.

Che brutta parola “turista”, ha origine da “tour” evidentemente, ma essendo diventato un “brend” non possiamo più modificarlo. Cosa potremmo utilizzare in alternativa: viaggiatore? Certo sarebbe più sobrio perché non ricorda, come fa “turista”: capello ombreggiante, bermuda e infradito. Ma vi immaginate di leggere nei documenti che servono per entrare in alcuni paesi: visto per viaggiatori? Sarebbe un orrido quanto ridicolo pleonasmo.

Per tanto teniamoci “turista” ma per favore cerchiamo di toglierci di dosso tante altre parole, brutte, insulse, macchinose, ingiustificate. Parole che allontanano il “turista” dai siti archeologici perché gli fanno capire quanto sia ignorante e digiuno di quel parlare accademico che straborda in certe descrizioni “turistiche”.

Questo è uno dei messaggi lanciati da Andrea Riccio nel suo intervento; e questo ho scritto nella sua pagina Facebook:

Il tuo intervento mi ha colpito, e divertito direi, in modo significativo.

Un fare, il tuo, inizialmente anche sornione, che però è sfociato in un coinvolgimento del pubblico che avrebbe seguito il tuo discorso per ore... altro che i fisiologici 30 minuti!

Il tuo intervento mi è stato di lezione: mi ha coinvolto, e stare affianco a te mi ha reso partecipe di questo coinvolgimento... della tua professionalità.

La necessità di utilizzare termini il più possibile semplici quando si fa divulgazione è proprio la spina nel fianco di chi, oltre a studiare, vuole divulgare: compreso il sottoscritto; tant'è che a certe insolite (eufemismo) parole da te indicate in talune didascalie “archeologiche” aggiungerei: azimut, altezza all'orizzonte, zenit, georeferenziazione.

Ne terrò conto e cercherò in futuro di privilegiare questo aspetto.

Grazie Andrea. 

Questo è il testo e  le parole sottolineate sono, FORSE, il motivo della inibizione.

Parole che, scritte in un altra situazione sono innocue, ma utilizzate in questo contesto evidentemente fanno paura a qualcuno.

martedì 9 novembre 2021

Sa Sardigna scuntra 'a Sicilia


Sabato 13 novembre dalle ore 15:00 all'Hospitalis Sancti Antoni, Via Cagliari, 161 in Oristano si terrà il convegno promosso dal Rotaract Club di Oristano, il Rotaract Club del Terralbese e il Rotaract Club di Nicosia, in sinergia con i Comuni di Cerami, Oristano e Terralba, durante il quale studiosi di archeologia, archeoastronimia e comunicazione marketing vi racconteranno da vicino il sito nuragico di Santa Cristina in Paulilatino e le recenti scoperte archeologiche nel Comune di Cerami. 
Un approfondimento culturale e interregionale da non perdere.








 

giovedì 4 novembre 2021

LA LASTRA DI PELAU DI JERZU. UN ANTICHISSIMO (E BELLISSIMO) DOCUMENTO NURAGICO ‘SCRITTO DISEGNANDO’. LE STAGIONI, L’ANNO, IL VIAGGIO SEGRETO DEL SOLE E DELLA LUNA. IL TORO CREATORE CONTINUO DELLA LUCE.

 

di Gigi Sanna

Dedicato agli amici  Giovanni e Antonio Mura



 



   Il documento è stato scoperto  di recente da Giovanni e Antonio Mura (1) in territorio Pelau di Jerzu murato in una parete di un’antica abitazione ristrutturata, a detta dei proprietari, negli anni sessanta del secolo scorso. E’ di pietra scistosa e risulta di 40 cm circa di larghezza e di 30 cm di altezza.  Per quanto un po’ deteriorato dal tempo in qualche parte (2) reca incisi cinque ‘motivi’ molto chiari e ancora tutti sufficientemente leggibili. A partire dalla sinistra in alto le figure di quattro ‘persone’ a cappello con il ‘volto’ rivolto a destra, al di sotto delle quali insiste la figura di un serpente e sottostante un disegno con sette o nove cerchielli; segue un motivo astrale con dodici raggi; quindi in basso rivolti