di Sandro Angei
Tanto si è detto sull’evento che si verifica al solstizio
d’inverno nel nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, scoperto e pubblicato dal G.R.S. (Gruppo Ricerche Sardegna), in "La luce del toro" PTM Editrice.
Questo contributo affronterà l’annoso problema relativo
all’orientamento astronomico del nuraghe. Alcuni ritengono che esso, il nuraghe
non sia orientato ad alcun evento di carattere solare, adducendo che
all’interno della camera il sole proietta i suoi raggi attraverso la
finestrella di scarico in un ampio arco di tempo. Ciò è vero, in quanto
l’immagine che viene oggi proiettata all’interno del nuraghe non è influenzata
da un elemento di “disturbo” che caratterizzava il rito che quelle antiche
genti praticavano in ossequio al loro dio: il toro; particolare che
fortunatamente è rimasto, quale prova documentale, almeno in un disegno che
agli inizi del 1900 il Nissardi, disegnatore al seguito del Taramelli, riportò
in maniera fedele e che oggi possiamo vedere e valutare nel datato volume
“Scavi e scoperte archeologiche 1911-1917”[1].
Stiamo parlando dell’altarino che era ubicato circa nella parte
mediana del monumento, spostato verso la parete diametralmente opposta al
corridoio d’ingresso, il cui centro era scostato dalla parete medesima di circa
1.35 m. Il Nissardi disegna pure una sezione dell’edificio, nella quale
riporta sezionato pure l’altarino, fornendoci così anche la sua altezza dal
piano di calpestio.
Dal disegno del Nissardi si evince che l’altare aveva la pianta
di forma ellittica ed un’altezza di circa 80 cm.
Passato l’evento del solstizio d’invero, mi sono recato presso
il nostro nuraghe e l’ho rilevato internamente con la mia strumentazione
topografica professionale.
In seguito ho orientato il monumento al Nord geografico,
rilevando, in appoggio a punti trigonometrici IGM[2], la direttrice che passa per il centro geometrico delle camere delle due torri
nuragiche.
L’ azimut rilevato è di circa 140°[3].
I dati raccolti li ho elaborati per poi riportarli nel programma
CAD che uso normalmente nella mia professione e col quale ho ricostruito la
pianta interna, l’andito d’ingresso e la parete esterna dell’ingresso stesso.
Ho sovrapposto questo disegno all’immagine, riportata in scala, eseguita a suo
tempo dal Nissardi (Fig. 1 e Fig. 2).
La sovrapposizione, si è resa necessaria per verificare la
congruità del disegno del Nissardi col mio rilievo e di conseguenza con le
misure reali del monumento.
Il Nissardi era un bravo rilevatore, come si può evincere
dall’immagine qui sotto, che riporta appunto, il suo disegno con la
sovrapposizione del mio rilievo.[4]
Fig. 1
Fig. 2
Questo passaggio è fondamentale per poter inserire, con buona
attendibilità nel disegno da me realizzato, l’altare nella sua posizione
originaria.
La fase successiva è stata quella di creare il modello
tridimensionale del monumento. Modello che ho realizzato nelle sue linee
essenziali allo scopo di verificare solo ed esclusivamente il percorso del
fascio di luce proiettato all’interno del nuraghe dalla finestrella di scarico.
Per tanto il modello non ha alcuno stile realistico per quanto riguarda le sue
forme globali; in sostanza esso ricostruisce perfettamente la camera circolare
di base fino ad una altezza sufficiente a consentire la visione della protome
bovina e ricostruisce nella sua posizione spaziale la finestrella di scarico,
per la quale mi sono prodigato per realizzarla in modo abbastanza realistico. Per quanto riguarda l'altare ho presupposto che il suo piano fosse perfettamente orizzontale e così l'ho realizzato.
L’ultima fase, essenziale per rendere veritiero e attendibile il
risultato finale è stata quella di georeferenziazione del modello 3D; ossia,
usando il programma di modellazione Google SketchUp, ho impostato nel modello
le coordinate geografiche reali del sito archeologico, tanto che
un’applicazione del programma mi consente di verificare la corretta posizione,
trasportandolo in Google Earth nella sua esatta posizione spaziale.
L’operazione è di fondamentale importanza, in quanto dalla esatta posizione
geografica si ottiene la relativa inclinazione dei raggi solari e di
conseguenza delle ombre che simulano in modo pressoché perfetto quelle reali.
Naturalmente durante la fase di rilevamento ho provveduto a rilevare varie posizioni di un punto caratteristico della protome bovina, annotando la sua posizione spaziale e l'ora esatta di rilevamento, che in seguito mi sono servite per verificare l'attendibilità del modello.
Il lavoro preliminare è terminato. E’ venuto il momento di
verificare i risultati.
Il programma di modellazione 3D, come già detto mi consente di
impostare le ombre relative al sole, per tanto mi dà la possibilità di vedere
durante tutto l’arco dell’anno il percorso del pennello di luce proveniente
dalla finestrella di scarico. Con questa applicazione ho scoperto che alle ore
9:40 del 21 dicembre la protome bovina viene proiettata sulla parete convessa
dell’altare.
Ma andiamo con ordine:
Il primo pennello di luce che
viene proiettato dalla finestrella di scarico in forma taurina lo si nota
attorno al 15 ottobre nel pavimento della camera, ma non viene proiettato sulle
pareti.
Il 20 novembre l’immagine intera
della protome è proiettata alla base della parete della camera.
Il 1 dicembre, l’immagine è proiettata, nella sua
interezza, nella porzione della parte convessa dell’altare rivolta all’incirca
a sud.
Fig. 4
21 dicembre, la protuberanza posta tra le corna della protome attraversa il piano dell’altare
lungo la direttrice con azimut di 117° 36' dalle 9:25 alle 9:39, da quel
momento esatto e per un solo minuto è proiettata sulla parete dell’altare rivolta nella direzione
del sorgere del sole al solstizio d’inverno.
Fig. 5
21 dicembre ore 9:00
21 dicembre ore 9:00
Fig. 6
21 dicembre ore 9:26
21 dicembre ore 9:26
Fig. 7
21 dicembre ore 9:32
21 dicembre ore 9:32
Fig. 8
21 dicembre ore 9:39
21 dicembre ore 9:39
Il 22 dicembre l’immagine inizia
il percorso inverso.
Il 20 gennaio l’immagine intera
si compone per l’ultima volta alla base della parete della camera.
Il 2 marzo l’immagine intera si
compone per l’ultima volta sul pavimento della camera; da quel momento scompare
per ricomparire il 15 di ottobre.
La particolarità della manifestazione sta nel fatto che il 21 di
dicembre l'immagine percorre una traiettoria orientata con un azimut di 117° 36', che è quella che più si avvicina alla direzione dell’alba di quel giorno,
ossia circa 120°; e la percorre attraversando con la protuberanza posta tra le corna, il centro geometrico del piano dell'altare. Infatti allontanandoci da questa data: prima e dopo, la traiettoria
man mano si allontana dal centro dell'altare, come si evince
da questo due immagini relative al 10 e al 31 di dicembre. Ritengo che questa differenza di 2° 24' è possibile che sia stata colmata inclinando verso il basso di pochi centimetri il piano dell'altare che da verso la parete di fronte al corridoio d'ingresso. Questa mia illazione non potrà avere riscontro concreto; tuttavia questa correzione era alla portata della comprensione da parte di quei sacerdoti astronomi; al contrario se ciò non fosse, non inficerebbe di certo il rito religioso.
Fig. 9
10 dicembre
10 dicembre
Fig. 10
31 dicembre
31 dicembre
Da questo escursus temporale si evince che il nuraghe Santa
Barbara di Villanova Truschedu è una macchina astronomica. Il congegno composto
dal sole, dalla finestrella di scarico e l’altare è di fatto un orologio solare
che scandisce il tempo annuale in occasione di morte e rinascita della natura.
Difficilmente si può parlare di casualità dell’evento, lì dove
l’altare funge da obiettivo che riduce il tempo di manifestazione della
divinità a pochi minuti nell’ara destinata alla immolazione di offerte viventi
e inanimate, sacrificate in suo favore.[5] Ancor di più non possiamo parlare di casualità, lì dove la protuberanza tra le corna passa esattamente per il centro dell'altare a voler benedire col suo passaggio luminoso quelle offerte.
Se quanto da noi scoperto corrisponde alla verità dei fatti,
come noi pensiamo sia, la volontà di realizzare la finestrella di scarico in
modo tale che restituisse la figura della protome di un torello con corna
appena accennate, viene qui confermata con nuova sicurezza; e alcune peculiarità, che sembrerebbero solo delle fortuite
coincidenze, assumono un nuovo significato, come la “sbeccatura” del masso che delimita la parte superiore della stessa finestrella di scarico, che parrebbe spaccato per assestamento della costruzione,
ma che io ritengo sia il risultato di
un intenzionale colpo di maglio, inferto in quel preciso punto per creare la
protuberanza tra le corna del toro.
Si può obbiettare che la superficie del pezzo mancante è
priva di licheni e per tanto non può essere antica quanto il monumento. Ciò è
vero, ma si può anche dire che la spaccatura sia il risultato di quel colpo
inferto che ha generato un indebolimento della massa di basalto proprio in quel
punto, spaccando il masso e facendo sì che in seguito, delle scaglie si siano staccate anche in tempi
recenti.
In conseguenza della scoperta di questo "macchina" solare, si
rafforza anche quella mia ipotesi in certi casi osteggiata, che vuole la torre
secondaria del complesso monumentale del Santa Barbara, torre aggiunta in tempi
successivi che, anteponendo la propria mole tra la più antica torre ed il sole,
di fatto oscurò volutamente l’evento del toro della luce, sancendo un cambio culturale
relativo al modo di percepire e considerare il divino sole da parte di quelle genti. Per tale motivo ho preferito lasciare che la luce penetrasse pure dall'ingresso al nuraghe (come si può notare nelle immagini), perché in origine essa illuminava di luce diretta l'interno della sala, non essendoci alcuna torre che impedisse l'illuminazione.
La scoperta, se mai ci fosse ancora il bisogno, rafforza la tesi
che vuole il nuraghe quale edificio di culto ed in tal senso qui voglio esporre
un forte indizio che ancor di più avvalora l’uso in tale funzione. Nelle
svariate occasioni di visita al nuraghe, ho potuto constatare che in punti
particolare all’interno della camera, alcuni massi posti nelle file ad altezza
d’uomo, risultano consunti dal ripetuto strofinio di mani. Questo particolare
l’ho notato in numerosi nuraghe, anche in quelli poco frequentati. Questo particolare ricorda il gesto che tante
volte abbiamo avuto occasione di vedere, se non di fare, nelle nostre chiese,
allorché il fedele in segno di rispetto e devozione tocca con la punta delle
dita il piede del simulacro del santo per poi farsi il segno della croce dopo
aver portato le dita alle labbra. Il gesto fatto da quelle genti con molta
probabilità era simile ed era inserito in un percorso rituale all’interno della
sala nuragica; percorso che prevedeva l’apposizione delle mani in punti
precisi, in particolare gli angoli dove il corridoio d’ingresso immette nella
camera e dove si aprono i vani delle nicchie.
Ritorneremo
sull’argomento con un articolo apposito.
Alla fine di
questa trattazione, ritengo di aver aperto uno spiraglio in più per la
comprensione dei riti legati alla religiosità del popolo nuragico, che nei
cerimoniali dedicati alla sua divinità è riuscito a esprimere tutta la sua
genialità in uno spettacolo di luce legato agli eventi astronomici che
scandivano il suo vivere quotidiano.
appendice del 02.01.2016
A quanto pare vi ho tutti contro, per tanto
in clima grilliano pentastellare, in base a quanto stabilito da una parte dei
lettori di questo “movimento/blog”, mi rimetto, mio malgrado, alle decisioni
della rete. Non pubblicherò l’articolo di M.P. Zedda, ma mi limiterò a eseguire
un’autopsia a distanza a cuore aperto.
Che il
dottor Pasquano di Camilleriana memoria e il fu Dott. C. Barnard mi illuminino.
Prima di iniziare è doverosa una precisazione:
M.P. Zedda nel suo articolo pubblicato su “archeologia nuragica” in data
31.12.2015, mi definisce sanniano. Tengo a precisare che non sono del Sannio,
sono Sardo e il mio cognome, a detta di Massimo Pittau è uno dei più antichi
della Sardegna, risalendo esso al periodo Bizantino. (Mi scuso con i lettori
per la battuta, ma non posso che prenderla a ridere per questo appellativo,
oltretutto fuori contesto).
Facendo il punto sulla situazione, alla luce
dell’articolo di M.P. Zedda, son rientrato poco fa da una bella spedizione
presso il nuraghe Santa Barbara, che non né può più di sentirsi i miei piedi addosso.
Mah! Spero abbia pazienza ancora un po’, visto che sto lavorando per lei, cioè
per lui, il nuraghe.
Ho rilevato la posizione dell’asse delle
due finestre, la finestrella posta poco sopra il piano di calpestio del piano
superiore, che chiamerò “finestra 1”, e la seconda finestra, definita da M.P. Zedda
“finestrone” almeno così mi è parso di capire, che chiamerò “finestra 2”, visto
che una di queste è stata tirata in ballo nell’articolo di M.P. Zedda.
Dalle mie misurazioni è emerso che la
“finestra 1” è orientata secondo un azimut di circa 145° (è inutile se non
risibile definire precisioni maggiori, se non indicarle per il mero dato
ottenuto dalle misurazioni, ossia: 145° 43’ 42”); mentre la “finestra 2” è
orientata secondo un azimut di poco più di 157°.
M.P. Zedda in “Archeologia del paesaggio
nuragico” pag. 134, ci dice che Alfa Crux, la stella più luminosa e più bassa della
costellazione della Croce del sud, nel 1500 a.c. sorgeva in Sardegna ad un
azimut di 150°.
Tanto per curiosità, ma solo per curiosità,
ho impostato i dati sul programma STELLARIUM (in pratica ho riferito il sistema
di visualizzazione alle coordinate geografiche del sito di Santa Barbara, dopo
di che son tornato indietro nel tempo al 1500 a.C. ottenendo un azimut superiore
a 158° per una altezza all’orizzonte sufficiente a rendere visibile nella sua
interezza la costellazione; mentre per avere un azimut in accordo con la mia
misurazione devo tornare indietro al 1600 a.c., ottengo per il 21 di settembre
un azimut di poco più di 157° con un’altezza all’orizzonte di Alfa Crux di quasi
1°. Per arrivare ad avere un azimut di 150° è necessario tornare indietro al
2200 a.c.; ma secondo le datazioni archeologiche ufficiali, ciò non parrebbe
possibile. Detto questo, torno all’avvertenza che ho fatto prima di parlare e
di usare il programma STELLARIUM, che è un valido strumento di lavoro, ma a
quanto mi è parso di capire potrebbe non essere affidabile nel calcolo della
posizione delle stelle fisse allorquando ci tuffiamo nel lontano passato. In
sostanza quando si torna indietro nel passato remoto, ci troviamo di fronte
l’incognita del moto proprio delle stelle fisse. Questo naturalmente è stato da
me acquisito come dato da indagini effettuate sul web. Per tanto non essendo io
astronomo né astrofisico, lancio un appello nell’oceano del web, a tutti gli
astronomi e astrofisici che possano o vogliano dare una risposta a questo
quesito: Quanto è affidabile il programma STRELLARIUM nel calcolare la
posizione delle stelle fisse? E’
possibile allo stato attuale dei telescopi e radiotelescopi calcolare il moto
delle stelle fisse e in caso affermativo, il programma STELLARIUM, tiene conto
di questi moti?
L’appello è rivolto a tutti gli scienziati,
non escluso il Dott. Juan Antonio Belmonte, astronomo presso l’istituto di
astrofisica delle Canarie di Tenerife (Spagna), citato innumerevoli volte da M.P.
Zedda.
Detto questo, esaminando l’articolo di M.P.
Zedda, non posso che rimaner perplesso da quanto scrive, in certi casi perché
senza rendersene conto mi da ragione quando, cintando Giorgio Baglivi scrive: «Baglivi
sostiene che nel BF si sia compiuta una rivoluzione religiosa passando dalla
Dea Madre che amava l’antro buio del nuraghe ad una religione solare connessa
col Sardus Pater, una inversione normativa di cui non riesce a spiegare le
cause».
La
citazione calza benissimo col nostro nuraghe perché se proviamo a sostituire “Dea
madre con “dio toro luminoso” (che amava l’antro buio del nuraghe perché in
quel buio in modo magnifico si manifestava la sua figura), e “Sardus Pater” con
il sole individuato quale divinità benevola che indica all’uomo le fasi annuali
da “leggere” all’interno della “stanza del sole”,così battezzata del GRS, ci
rendiamo conto che a parte la collocazione temporale, alla quale non posso io
dare risposta, stiamo parlando comunque di un cambio forse di dottrina
religiosa e culturale, nonché di una presa di coscienza da parte di quelle
genti, che anziché venerare e temere
passivamente quella divinità, poteva opportunisticamente (umanamente), usarla a
proprio uso e consumo in un calendario solare.
In base a ciò una tesi vale l’altra, e
nessuna delle due può primeggiare sull’altra. Ma non è una questione di primato
ma di semplice constatazione della lettura del monumento, che deve (sperando in
un “dovrà”), portarci alla verità storica.
Quando M.P. Zedda scrive: « Sulla questione
è recentemente intervenuto il sanniano
Sandro Angei, che tra le altre cose ha presentato una nuova misurazione
dell’orientamento dell’ingresso», devo precisare che non ho eseguito una nuova
misurazione, ma la prima misurazione di carattere strettamente topografico, che
corregge una misurazione effettuata con mezzi, per certi versi, inidonei,
perché una bussola magnetica può essere influenzata da perturbazioni magnetiche
naturali e/o artificiali, che deviano la direzione del suo ago; tant’è che la
misura di M.P. Zedda risulta di 131° azimutali, contro i reali 140°
relativamente alla direzione dell’ingresso alla torre principale, ma risulta ugualmente
fuori tolleranza relativamente all’azimut della “finestra 2” lì dove M.P. Zedda
misura 150° mentre in realtà sono 157°.
Ora entriamo in merito alla misurazione del
lunistizio medio superiore invocato da M.P. Zedda, per la direzione della porta
d’ingresso al nuraghe.
Non
sono mai entrato nei dettagli di tali misurazioni, però la curiosità è stata
forte, per tanto leggendo in un sito internet (http://randazzosegreta.myblog.it/2015/01/16/rocca-pizzicata-roccella-valdemone-me-probabile-sito-protostorico-osservazione-astronomica),
che spiega i moti lunari, quando si giunge a descrive il lunistizio medio si afferma:
« Dopo 9,3 anni dal Lunistizio estremo, sarà il Nodo discendente a
coincidere con il punto Gamma. In questa circostanza la Luna si troverà ai
Lunistizi intermedi, ovvero la massima e la minima declinazione che essa potrà
assumere sarà rispettivamente di 18°18’ sopra l’equatore celeste (Lunistizio
intermedio superiore) e 18° 18’ sotto (Lunistizio intermedio inferiore). Per
questo motivo essa quanto si trova al Lunistizio intermedio superiore sorgerà e
tramonterà, all’orizzonte astronomico locale, in un punto intermedio tra la
levata e il tramonto del Sole al Solstizio estivo e agli equinozi, mentre
quanto la Luna sarà al Lunistizio intermedio inferiore, sorgerà e tramonterà in
un punto intermedio tra la levata e il tramonto del Sole al solstizio invernale
e agli equinozi. Il prossimo Lunistizio intermedio si verificherà nel 2015.»
Se abbiamo ben capito al lunistizio
intermedio inferiore che sarebbe quello che M.P. Zedda chiama “lunistizio medio
meridionale”, la luna sorge in un punto intermedio tra la levata del sole al
solstizio d’inverno e l’equinozio, ciò significa che la luna sorge in quel
determinato momento ad un azimut inferiore a 120°, come si può evincere dalla
figura qui sotto riportata tratta dallo stesso sito, sulla quale leggiamo
un azimut per la levata della luna al lunistizio medio inferiore di 112°.
Evidentemente il dato della figura è riferito ad un luogo diverso dal nostro.
Per
tanto avendo io capito come funziona il moto lunare (almeno spero, mica si può
sapere tutto), ho immesso i dati su STELLARIUM (che per questo tipo di
simulazione penso sia affidabile perché i moti solari e lunari sono calcolabili
con estrema precisione), ed ho verificato che il 21 settembre 2015 la luna
sorge con un azimut di 114° 51’ per tanto raggiunge a 140° azimutali (direzione
dell’asse del corridoio del Santa Barbara), l’altezza di 20° 30’. Ciò significa
che la luna entrando dal finestrino di scarico del Santa Barbara, formerebbe la
figura taurina (ammesso che la luce solare sia abbastanza potente), non sull’altarino
ma ai piedi di esso.
Da quanto estrapolato dalle mie misurazioni,
il nesso che trovo tra il Santa Barbara e il lunistizio medio inferiore è
piuttosto labile. Ma aggiungo che non è possibile trovare neanche un solido nesso
col sorgere della luna al lunistizio estremo inferiore in quanto l’immagine qui
sotto riportata (tratta sempre dal solito sito web), indica poco più di 126° di
angolo azimutale. Dal medesimo sito ho acquisito il dato che l’ultimo
lunistizio estremo è avvenuto il 15 e il 29 settembre 2006, per tanto anche in
questo caso ho inserito i dati sul programma STELLARIUM verificando che la luna
il giorno 29 sorge con un azimut di 129° 43’ per tanto ad un azimut di 140°
raggiunge un’altezza di circa 8° che proietterebbe la parte superiore dell’immagine
taurina (protuberanza tra le corna), sulla parete alle spalle dell’altarino ad
un’altezza di 1.85 m.
In ragione di ciò ritengo che il nesso con
i lunistizi, almeno per la torre principale del nuraghe Santa Barbara sia alquanto labile.
Ma in generale rimane da porsi una domanda (che
traggo dal sito web: http://www.duepassinelmistero.com/elementiarcheoastro2.htm
) che recita: Rimane ora da porsi una domanda fondamentale e cioè a cosa potesse servire ad una
popolazione antica conoscere le epoche e la posizione dei lunistizi. Questa è una domanda a cui, nello stato
attuale delle ricerche, è molto difficile rispondere in quanto il ciclo di
retrogradazione dei nodi non ha rilevanza pratica, per esempio dal punto di
vista agricolo.
Ma
subito dopo dice: «L'esistenza dei numerosi allineamenti su questi
particolari punti d'arresto sperimentalmente rilevati in una grande quantità di
siti europei che si collocano cronologicamente dalla preistoria alla
proto-storia è, però, un dato di fatto che non può essere trascurato; ecco che
la valenza rituale della Luna potrebbe essere una giustificazione più
appropriata per spiegare l'esistenza degli allineamenti rilevati».
In ragione di ciò diamo atto che non
neghiamo a priori l’esistenza di allineamenti legati ai moti lunari in altri
monumenti.
Alla
fine di questa trattazione posso affermare, con mia grande sorpresa comunque, che
un nesso con Alfa Crux ci possa essere con la torre principale del nuraghe
Santa Barbara, ma fin quando non sarà data una risposta al mio quesito sul moto
delle stelle fisse, relativamente al programma STELLARIUM, non posso di certo
affermare che ciò sia inconfutabilmente vero.
Per il
resto lascio che ogni lettore tragga le proprie conclusioni.
[1] A. Taramelli
– Sardegna archeologica – scavi e scoperte 1911-1917 Delfino Editore pag. 313.
[2] IGM è
acronimo di Istituto Geografico Militare. Questi punti furono individuati e
rilevati con estrema precisione per formare la carta d’Italia.
[3] Il
posizionamento del centro delle due torri è avvenuto per via empirica,
misurando con distanziometro laser l’intersezione di tre diametri
reciprocamente sfalsati di 120° circa. Il segmento che unisce i due centri così
ricavati ha un orientamento di 139° 56’ 32” arrotondato appunto a 140°. Il dato
è stato ottenuto collimando dalla stazione strumentale posta sul punto
trigonometrico IGM del nuraghe Santa Barbara, l’asse del traliccio dell’antenna
RAI di Badde Urbana (369g.1184), l’asse del serbatoio pensile di Sa
Rodia di Oristano (258g.8556), l’asse del campanile della chiesa di
Santa Giusta (245g2314). Gli angoli rilevati sono nel sistema
centesimale dello strumento topografico (cerchio suddiviso in 400 gradi).
[4] Le parti
ingrossate del rilievo del Nissardi sono rappresentazione delle ombre, per dare
profondità al disegno.
[5] Negli strati
archeologici di tantissimi nuraghi sono stati trovati i resti di tali
sacrifici. Si veda: Augusto Mulas -
L’isola sacra Ipotesi sull’utilizzo cultuale dei nuraghi – editto da
Condaghes .
Bravo Sandro. Ho cercato di seguirti il più possibile e mi pare che la tua dimostrazione sia veramente 'scientifica'. Ma forse non ce ne sarebbe stato bisogno se l'altare fosse rimasto al suo posto. Tutti avrebbero notato la 'corrispondenza' tra fascio di luce, altare e toro. Anche senza la perfezione ottenuta con gli strumenti chiunque era in grado di osservare che il 21 (addirittura in un minuto!) l'altare registrava la protome del toro bambinello (col corno asimmettrico, non dimentichiamolo). In quel preciso momento il sole moriva ed il sole nello stesso istante nasceva, con la sua immortalità ciclica. Cosa posso dire di più? Che naturalmente ora fai parte di tutti coloro che fanno mitopoiesi. Tra i grandi sceneggiatori e teatranti.
RispondiEliminaIl Nuraghe? Prima fortezza e poi tempio. Così la vulgata. Ma tempio per chi? Ora vaglielo a spiegare per benino agli antropologi giacobini altrimenti sarai tu il primo sacrificato in quell'altare. E senza aspettare il 21 Dicembre. Alle ore 9,38.
A parte le battute. Per me bello, bello davvero!
Per nostra fortuna la professionalità di Filippo Nissardi ha preservato la memoria di quel sito; la sua pignoleria nel riportare i particolari, che ho potuto verificare essere alquanto precisi, sono alla base di questo mio studio; se le misure non fossero state congruenti con la realtà da me rilevata, tutto sarebbe sfumato nell'incertezza e per tanto nel nulla. Un grazie a Filippo Nissardi, che il toro lo abbia in gloria!
RispondiEliminaComunque, anche il caro Piero Zenoni aveva simulato, sulle tracce del Nissardi l'immagine del toro bambinello su di un betile posto sopra l'altarino. Già da tempo si capiva che la parete non c'entrava nulla. Ma ora la cosa è molto più precisa e il sospetto di non intenzionalità da buttare proprio alle ortiche. Caspita! Senza il Nissardi, senza quella prova superba, sarebbe proseguita all'infinito la 'quaestio medioevalis'!
RispondiEliminaBravissimo Sandro!
RispondiEliminaQuesto è contributo di grandissimo spessore (apprezzabile tantissimo anche solo per la passione che lo anima!) al progresso delle conoscenze. Occorrerebbe tradurlo almeno in Inglese e renderlo noto il più possibile fuori dalla Sardegna.
Complimenti e grazie
Bravissimo Sandro, non so farti le bucce, qui, so solo apprezzare il frutto. Spero qualcuno all'altezza salti fuori per aiutarti a temperare quanto magari può meglio essere temperato, ma ho il sentore che si tratterebbe di molto poco. Cosa dicevo Platone dei Geometri? E ancora non poteva immaginare CAD, SketchUp e Google Earth. E onore a Filippo Nissardi, chissà se immaginava quanto sarebbe potuta risultare utile una tale precisione nel suo lavoro, certamente ne sarebbe stato molto contento. Ancora bravo a te.
RispondiEliminaSignor Angei,il suo lavoro di alta professionalità,precisione ed, aggiungo, amore per il mondo nuragico,confuta ogni possibile critica.Complimenti assoluti.
RispondiEliminaQuesta è scienza ! ottimo lavoro Sandro
RispondiEliminaChe Angei possa sbagliare le misure e esplicitare conclusioni erronee ci sta! Puo succedere, ma che gente che non può entrare nel merito delle sue asserzioni, in primis Gigi Sanna , decanti la sua proposta è veramente ridicolo.
RispondiEliminaAngei ma a che ti servono i complimenti di gente come Sanna e Pintore? Se vuoi una critica seria chiedila a chi ne sa.
Quando uno pensa di aver trovato qualcosa di serio in una certa disciplina deve chiedere una critica a chi conosce la materia, non scodinzolare vicino a un paleoepigrafista farlocco che confonde iscrizioni moderne con iscrizioni nuragiche
Peppino se hai obiezioni pertinenti al mio lavoro, esponile e ne discutiamo, ma non ti permetto di mettere in dubbio la mia professionalità senza che tu abbia elementi validi per fare ciò. In caso tu non lo sapessi io sono geometra libero professionista abilitato alla professione, ho eseguito il rilievo al Santa Barbara con la stessa perizia e precisione richiesta in un rilievo topografico. Per tanto se hai qualcosa da dire a proposito del metodo da me applicato e se ne hai le competenze necessarie, esponile altrimenti, come si dice in sardo “litzimi su logu!”. Per i diversamente sardi l’espressione si traduce alla lettera “puliscimi il posto!”. Evidentemente la locuzione non è rivolta alla “tzaracca” (colf), che debba nettàre un luogo fisico, ma è un eufemismo che sottintende il seguito della frase (che mai si dice in sardo), “…della tua presenza”. La frase nella sua interezza significa “stai sporcando il posto con la tua presenza”.
EliminaD'altronde, se hai dei dubbi, il nuraghe è sempre li, sei libero di andare con una stazione totale e/o con un GPS topografico e rilevarlo in proprio, elaborare i dati e se trovi qualcosa che non torna, potrai solo allora smentirmi. Qualsiasi altro commento non pertinente sarà cancellato, cumpréndiu!
Se lei signor Angei ha reagito in maniera decisa,vuol dire che il signor Zedda ha superato ogni limite di decenza e non credo che lei si adiri facilmente.
EliminaSignor Peppino,lei ha perfettamente ragione sul fatto che io non capisco nulla ma,forse,lei non ha ancora capito che non intervengo sul merito ma intervengo solo sulla sua arroganza verso una persona seria.Se la smettese di essere così tronfio starebbe meglio lei e tutti noi.Ha capito?
EliminaMI scuso col gruppo GRS per non averli citati sin da subito. La citazione la ho aggiunta successivamente alla pubblicazione e in grassetto all'inizio dell'articolo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i loro commenti su FB, li invito a voler commentare qui le loro obiezioni, in modo tale che se c'è qualcosa da chiarire, abbia io la possibilità di spiegare le mie considerazioni.
Per quanto riguarda la: "critica seria chiedila a chi ne sa" auspicata da MPZ, io sono qui a disposizione di tutti, non cerco il gioco facile. Sono ben gradite le obiezioni di persone competenti di queste questioni. Competenza significa anche rilevare un azimut non certamente con la bussola.
RispondiEliminaSandro non è così che funziona. Ci siamo dati tempo fa un modus operandi (e scribendi!). delle regole precise. Se uno lorda il Blog come MPZ che, tra l'altro, come vedo, non capisce una mazza di astronomia (fosse solo di epigrafia!) bisogna impedirgli di fare i comodacci suoi e di ripercorrere le strade dell'intolleranza che hanno portato ahimè dove hanno portato (all'untore). E bisogna impedire sempre l'incipit del fango che inevitabilmente porta tutti a ingaglioffarsi. Cioè bisogna impedire la prima battuta e impedire il primo schizzo di fango.
RispondiEliminaProfessore le i ha perfettamente ragione su ciò, ma quando una persona offende la mia persona reagisco.
EliminaSe io topografo le dico che la congiungente l’asse della porta del nuraghe con il centro della camera del nuraghe, che poi si discosta di soli 0° 21’ dalla congiungente i centri delle due torri, ha un azimut (l’angolo riferito al nord geografico), di circa 140°, può stare sicuro che è così, perché nella mia professione tutti i lavori topografici sono soggetti a controllo e verifica e alcuni di essi sono propedeutici alla stipula di atti notarili. Ciò significa che sono pienamente responsabile delle operazioni che eseguo.
Quando MPZ asserisce che “il nuraghe di Santa Barbara è orientato con un az. di 131˚ che corrisponde al punto in cui sorge la Luna al lunistizio maggiore meridionale.” Non sta dicendo assolutamente nulla se non dice cosa del nuraghe è orientato a 131° e rispetto a che cosa. Forse si riferisce all’orientamento dell’ingresso con origine nel centro della camera circolare? Se il suo dato si riferisce a questo orientamento, posso assicurare con certezza che tale orientamento rispetto al nord geografico è di circa 140 gradi, verificabili in qualsiasi momento con la strumentazione adatta allo scopo.
Comunque, caro Professore, se MPZ interviene in modo sereno con obiezioni serie supportate da dati concreti, io non ho alcuna difficoltà da colloquiare con lui.
Angei, io non sono un tuttologo come mi hanno dipinto i tuoi tifosi, magari il tuttologo è il paleoepigrafista farlocco a cui non piacciono le critiche.
RispondiEliminaSe ti piace esaminare criticamente la tua proposta mi presto volentieri, in pieno spirito popperiano, ovvero aiutarti a trovare gli errori che hai commesso.
Chiedo però che gente come Pintore , Losi, Sanna, che di archeoastronomia non ne capiscono niente, non disturbino le osservazioni che ti faccio, che si limitino a fare il tifo per te, ma senza interferire nel dialogo, non mi interessa parlare del niente con Pintore o Losi ne tanto meno con il paleoepigrafista farlocco!!
Se sei disposto a fare ciò, ok, ma che le tue obiezioni siano supportate da dati concreti e dimostrabili.
EliminaSignor Zedda che lei mi metta insieme a Losi e Sanna è la dimostrazione che è lei ha gli occhi bendati perché sono anni luce superiori a lei.La prego,la prossima volta offenda,giustamente,me ma lasci in pace i due professori universitari,io sono,solo una ex-maestra,penso sia in grado di capirne la differenza.
EliminaMi dispiace ma devo aggiungere,signor Zedda, che non tifo per nessuno ma mi adiro,oltremisura,con le persone poco corrette come lei che non possono fare a meno di usare termini scorretti verso persone che non la pensano come lei,perchè lei è "il verbo".E se lei avesse un minimo di buonsenso chiederebbe scusa ad Aba Losi ed a Gigi Sanna per averli accostati alla mia ignoranza.(non sapere).Un minimo di vergogna,no?
EliminaOk, prima delle obiezioni i chiarimenti, con 140 gradi intendi solo la linea passante tra il centro delle due torri o anche l'asse di orientamento dell'ingresso della Torre principale?
RispondiEliminaI due orientamenti quasi coincidono.
EliminaA che ora , precisa , il sole in questo periodo attraversa l'asse d ingresso?
EliminaIl 21 dicembre alle 9:28
EliminaPuoi numerare le figure, così ti faccio notare una incongruenza su quanto dici. Ci sentiamo alle 18.00
EliminaOltre a che ora precisa il sole attraversa l'asse di ingresso, serve che tu spieghi meglio la questione relazionata con 117 di azimut
RispondiElimina117° si riferiscono alla traiettoria tracciata dall’ombra sul piano orizzontale il 21 di dicembre tra due punti diametralmente opposti dell’altare; ed è il valore massimo che può assumere la direzione della traiettoria rispetto al nord prima del mezzogiorno; prima e dopo tale data la traiettoria (sempre prima del mezzogiorno), ruota in senso antiorario, per arrivare a 90° il giorno degli equinozi.
EliminaQuando parlo di ombra mi riferisco alla linea di passaggio tra luce ed ombra in un dato punto scelto sull’immagine proiettata.
Naturalmente quando parliamo di traiettoria, a meno che non sia il giorno degli equinozi appunto, il tracciato dell’ombra nella giornata è una linea curva, per tanto un giorno come il 21 di dicembre, il tracciato assume differenti inclinazioni a seconda dell’intervallo di tempo preso in considerazione e quel dato: 117°, si riferisce appunto all’intervallo di tempo tra le 9:26 e le 9:39.
Ci ci sono diverse cose che non sono chiare e qualcuna contraddittoria, ma prima vorrei capire in che modo intendi connettere l'azimut 117 con quell l'orario, a questa pare una corbelleria! Prova a smentirmi.
EliminaCi ci sono diverse cose che non sono chiare e qualcuna contraddittoria, ma prima vorrei capire in che modo intendi connettere l'azimut 117 con quell l'orario, a questa pare una corbelleria! Prova a smentirmi.
EliminaPiacevole a leggerti e convincente, oltre ogni ragionevole dubbio, quando esponi, con buona metologia scientifica e un trasparente entusiasmo, studi da te condotti su rilievi topografici di manufatti complessi come un nuraghe , meno, e non lo dico per la prima volta, quando ti avventuri con voli difficili da seguire in dimostrazioni su reperti con incisi segni riconducibili a scritture. Sarà che siamo sul finire del primo anno, tradizionalmente un periodo di bilanci seppur provvisori ma spesso sono gli sforzi sui secondi (quelli epigrafici) più che sui primi (quelli topografici) a tenerti occupato, almeno sul blog. Convincente, dicevo, a tal punto da poterti attribuire il merito di aver segnato, con questo lavoro, un punto fermo nel lungo cammino che, poco a poco, servirà a spazzare vecchie certezze sulle funzioni dei nuraghe e porterà ad evidenze incontrovertibili. Non perdere la calma dietro a critiche inconsistenti e gonfie d’invidia e continua a lavorare alacremente nel monitorare nuovi manufatti, magari ancora più complessi. Molti indizi possono diventare prove. Noi, intendo dire quelli come me a cui non piace il tifo, continueremo a seguirti.
RispondiEliminaErgioan45, mi fa piacere il tuo intervento sobrio e pacato, tra le righe del quale intravedo celata, una certa competenza in questa materia o per lo meno nel valutarne il metodo e gli strumenti usati per rendere i dati sicuri e convincenti.
EliminaCaro Sandro, nel ribadire che hai fatto un ottimo lavoro (ché le dimostrazioni sono dimostrazioni)ti faccio una domanda forse ingenua. Sarebbe possibile, in tempi brevi far ripetere la dimostrazione sul 'campo', sulla base della fondamentale testimonianza del Nissardi (il suo disegno dell'altarino), ad un tuo collega? Credo che nella scienza si faccia molte volte così. O sbaglio? Se le conclusioni sulla base dei parametri oggettivi sono identiche o quasi identiche vuol dire che il dato si può considerare scientifico. Una volta gli studiosi di orientalistica misero a confronto due eminenti assiriologi e sottoposero loro la decifrazione di un documento senza che uno sapesse del lavoro dell'altro. La decifrazione non coincise in tutto ma gli studiosi compresero che la strada per venire a capo dei suoni alfabetici di quello sottoposto ad esame e di altri documenti ancora dello stesso tenore era ormai tracciata. Si era scoperta una nuova scrittura! Chiedo insomma una ripetizione della prova.
RispondiEliminaProfessore, sarebbe certo ideale la controprova di un altro topografo, ma sarebbe necessario trovare un collega che abbia una buona dose di passione per queste ricerche e che si presti a eseguire un rilievo topografico in modo gratuito. Le dico solo che il costo per l’esecuzione di un rilievo topografico in genere è almeno di alcune centinaia di €uro per rilievi di piccola entità, in quanto oltre alla professionalità, la strumentazione utilizzata ha un valore che si aggira su parecchie migliaia di €uro.
EliminaNaturalmente non posso essere io a interpellare un collega , perché potrebbe non essere obiettiva la scelta, ma se Lei o chi altri volesse bandire la gara, volentieri mi presterò al confronto.
Ma come ho già avuto modo di scrive non più tardi di oggi, il monumento è lì che aspetta di essere rilevato da chi ha passione, voglia e competenza nel ribadire o confutare le mie misurazioni e le mie ricostruzioni.
Mentre scrivevo per questo post un tuo collega, il geometra Faedda (che conosco per la sua serietà e capacità da una vita), nella mia pagina di facebook ti ha fatto i complimenti per il buon lavoro che hai fatto. Io certo ci capisco poco ma lui, pignolo com'è, deve averti fatto pelo e contropelo! C'è stata quasi quasi una risposta al mio quesito.
RispondiEliminaMi fa piacere che un collega sia intervenuto, non fosse altro perché sa valutare cosa scrivo in questo articolo.
EliminaL'ipotesi era che quel fascio di luce, in un giorno e in un'ora ben definiti, riproducesse perfettamente un'immagine più volte evidenziata su roccia o tramite tanti manufatti pervenuti sino a noi.
RispondiEliminaLa dimostrazione di tutto questo, avvenuta dietro ricostruzione tridimensionale degli oggetti, basata su misurazioni accurate, ha dato fondamento scientifico a un fenomeno fisico/astronomico che era sostenuto finora e solamente da osservazioni empiriche.
Se un archeoastronomo di fama planetaria, a fronte di una dimostrazione scientifica lineare, si esprime e commenta non sul fatto, ma sui commenti dei lettori, cosa avrà detto la Luna che, pur non coinvolta, spesso viene tratta in giudizio?
Ieri ha detto di lui che più che archeo-astronomo, le pareva più archeo- che altro.
Oggi suppongo che punti l'attenzione più dettagliatamente sulla natura vera dello scienziato: più che archeo-astronomo gli pare di scorgere un archeo-disastronomo.
In certi momenti, la Luna è nera per tutti!
L'invidia,che brutta bestia!Fa usare termini molto scorretti verso persone preparate in studi che qualcuno non è in grado di capire,vero signor Zedda? "Farlocco",conosce solo questo termine?
EliminaIl commento di MPZ a Francu è stato rimosso per invettiva contro la persona.
EliminaInvettive a Francu? Bugia! Forse ho risposto per le rime a Pintore ma non a Francu che spero abbia avuto tempo di leggerlo
EliminaScusa Sandro c'è una cosa che non mi è chiara: tu parli di altarino, Taramelli lo definisce invece focolare, e con qualche buona ragione: "[..]si presentò al fondo della cella, sopra al fondo roccioso che ne costituisce il pavimento, un focolare (fig. 1, e) formato da un circolo di grosse pietre, disposte regolarmente, accanto al quale era un sedile (fg. 1, d), pure di varie pietre. Questo focolare, con molte ceneri e carboni ed avanzi di ossa di mammiferi e di ceramica, richiama un fatto analogo riscontrato nella cella principale del nuraghe Palmavera, ed è un argomento di importante valore per la determinazione dell’ uso dell’ edificio nuragico". (A. Taramelli, Il nuraghe di Santa Barbara in Villanova Truscheddu donato allo Stato dal cav. uff. Antonio Oppo Palmas, Roma, Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1916;). I ragazzi del GRS ritengono chepotesse esservi un betilo-torre, al centro di questo "focolare".
RispondiEliminaA me la loro argomentazione convince di più che l'ipotesi di una altare a sezione ellittica-di cui mi pare comunque molto difficile stimare l'altezza da quel disegno: cioè se già al tempo di Taramelli era frammentario? Il tuo metodo ricostruttivo sarebbe eccellente, ma il parametro altezza è molto critico. E comunque il disegno non lascia dubbi sul fatto che le pietre fossero disposte proprio a mò di "focolare", lasciando un buco in mezzo. In altre parole: ti direi sì mi hai convinto se lì fosse stata trovata non una struttura assemblata con diverse pietre disposte in un certo modo, ma un bel pietrone ellittico delle misure che riporti.
Atropa, che lo si voglia chiamare altare o focolare, poco cambia; l'altezza lo rilevata dalla sezione eseguita dal Nissardi ed è di 80 cm. Non me la sono inventata, l'ho rilevata dal disegno e guarda caso corrisponde all'altezza che coincide con la direzione da me individuata e che passa (la protuberanza tra le corna), per il centro del "focolare". A pensarci bene non a caso il particolare che attraversa il focolare è quella protuberanza, perché se vogliamo vedere il rito dal punto di vista religioso e simbolico, quello è il punto di forza del toro e in tante raffigurazioni taurine, poco sotto di esso è impresso il simbolo del triangolo equilatero, simbolo della divinità.
EliminaAngei quando scrivi che l'immagine percorre il 21 dicembre una traiettoria orientata con un angolo di 117 gradi a me pare una corbelleria, vuoi spiegare meglio?
RispondiEliminaFarò una simulazione, così ognuno potrà capire meglio il tutto, naturalmente dammi il tempo di realizzarla e di postarla alla fine dell'articolo.
EliminaGuarda che non mi serve la simulazione, mi serve il concetto, che mi pare evanescente , fatasmagorico, impossibile che li arrivi il sole con un angolazione di 117 gradi, spiega il concetto non mostrare effetti speciali
EliminaCome puoi vedere l'ombra percorre una traiettoria orientata a circa 117° la stessa che percorre la protome sul'altare, che è quella che più si avvicina alla direzione del sorgere del sole al solstizio, come ho spiegato nell'articolo.
EliminaQuale ombra? Il tuo schema mi sembra fantasmagorico, quale ombra può avere 117 di azimut Lake 9,30 ??? Spiega..,o vuoi che ti credano per gli effetti speciali
EliminaAngei questa dell'ombra a 117^ mi pare un fantasmagorica assurdità almeno quanto la proposta paleoepigrafica di Sanna sul pozzo di mistras.
EliminaMi domando se almeno riesci a comprendere le assurdità che scrivi.
Un ombra dire tra a 117 deve avere una fonte che parte da 297 dove sta? Ma non ti accorgi delle corbellerie che scrivi?
Angei questa dell'ombra a 117^ mi pare un fantasmagorica assurdità almeno quanto la proposta paleoepigrafica di Sanna sul pozzo di mistras.
EliminaMi domando se almeno riesci a comprendere le assurdità che scrivi.
Un ombra dire tra a 117 deve avere una fonte che parte da 297 dove sta? Ma non ti accorgi delle corbellerie che scrivi?
Mi sa che tu non capisci proprio quello che ti viene spiegato, perché non è l'ombra ad avere una inclinazione di 117° ma il percorso.
EliminaMa io ho capito tu dove vuoi arrivare. Vuoi glissare sull'orientamento della torre nuragica da me misurato con un azimut di circa 140° contro quello che tu asserisci, erroneamente di 131°. Come hai misurato quei 131°?
Comunque chiudiamo qui il discorso.
Tu sei solo capace ad inveire contro le persone, non hai dato un minimo dato che potesse confutare la mia tersi, sai solo intorbidire le acque, come ben si è visto.
Comunque non tutto il male vien per nuocere, visto che comunque ho potuto chiarire ad altri alcuni aspetti poco chiari dell'articolo.
Un'ultima raccomandazione, puoi ancora entrare in questo blog, ma solo per dire cose con cognizione di causa. Inoltre qualsiasi altro attacco personale a persone che frequentano questo blog, sarà censurato.
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EliminaIl commento di MPZ è stato rimosso perché privo di contenuti, ma solo invettive.
EliminaPuoi spiegare meglio pure la figura 5,
RispondiEliminaLa figura 5 ritrae l'immagine della protome alle ore 9:00 del 21 di dicembre come in didascalia, ossia prima di lambire l'altare.
EliminaCosa intendi , in termini geometrici, prima di lambire l'ipotetico altare? Tra le 9,00 e e le 9,30 il sole si sposta di circa 6 gradi... non mi pare un lambire...
EliminaSi sposta esattamente di 5°48'. Per lambire intendo che alle ore 9:09 il pennello di luce sfiora la parte alta dell'altare, come puoi vedere nell'ultima immagine postata: Fig. C.
EliminaOra ti faccio io una domanda: Perché non mi chiedi spiegazioni sull'orientamento che io ho misurato con un azimut di circa 140°, mentre tu di 131°?
Io l'ho misurato con la bussola, faccio anche misure col teodolite o col GPS di un amico se serve, ma negli ingressi dei nuraghi era più che sufficiente la bussola.
EliminaNon ho dubbi che tra le centinaia e centinaia di misure , qualche misura l'ho sbagliata, o a mia causa o per cause esterne, per esempio declinazione magnetica locale.
Posso aver sbagliato quella del Santa Barbara, può darsi, ma è possibile che l'errore sia tuo, si può sbagliare una misura anche col teodolite.
La comprova precisa la si può ottenere attraverso una misura solare,ma non è questo l'importante.
Se tu conosci i miei studi sai bene che vi sono tanto nuraghi orientati a 131 e ancor di più a 140, se io avessi sbagliato la misura al Santa Barbara vi è un nuraghe il più a 140 e uno in meno a 131, che non cambia il costume do orientamento dei nuraghi.
Per me il Santa Barbara è uno tra i tanti,
E sinceramente appena potrò passerò al Santa Barbara a fare una misura solare, la si può fare in qualsiasi giorno dell'anno
Stai tranquillo non ho sbagliato proprio nulla!
EliminaCaro Mauro, un chiarimento rispetto alla questione orientamenti, perché mi sto perdendo un pò. Ricordo che uno degli argomenti che usato per confutare l'ipotesi dell'intenzionalità del "toro di luce" insieme al sistema costruttivo, era dato dall'impossibilità di parlare di "solstizio" in un nuraghe che invece ti risultava orientato rispetto al "lunistizio". Ora qui stai lasciando aperta la possibilità che l'orientamento al lunistizio sia errato? Non lo chiedo polemicamente, ma mi chiedo se effettivamente la dimostrazione di Sandro possa avvicinarti di più alle ricerche iniziali del grs (almeno su questo piano) oppure nulla è cambiato. O sono io che non c'ho capito nulla della diatriba?
EliminaTanti nuraghi orientati a 131 e di più ancora a 140 Mauro? Si ma quanti in percentuale su quei 452 pubblicati nel 2004? E quanti a 132, 133, 149 ecc.? Tu presenti un grafico per gli azimuth con un picco di frequenza a 150 e un andamento continuo e allargato attorno a quel picco:e allora che vuol dire? Se andiamo sulle declinazioni, hai due picchetti ai valori di lunistizio e solstizio e un piccone allargato attorno a un -43 che nulla ha a che fare con solstizi e lunistizi. Gli allineamenti saranno anche importanti e non nego che in qualche caso saranno stati anche molto precisi:ma senza il rituale visibile e reso visibile, valevano quel che valevano.
EliminaMa poiché di archeoastronomia non capisco nulla, come ci tieni a ripetere a ogni virgola, mi dici che significano -rispetto a sole e luna-un picco di frequenza di azimuth a 150 e uno di declinazione a -43? Niente! É così o no?
EliminaAba, leggiti bene il libro c è scritto quanto domandi
EliminaAngelo, che io abbia sbagliato qualche misura lo ritengo possibile, che abbia sbagliato quella del Santa Barbara è da definire, potrebbe averla sbagliata Angel. Ora basta fare una verifica sul sito, osservare a che ora il sole passa in asse con l'ingresso è avremmo certezza dell'orientamento.
EliminaMa la questione è un dettaglio di poca importanza, sia nella mia interpretazione (un nuraghe in più a 140 e uno in meno a 131) con 550 misure non cambia niente.
Così come non cambia niente neppure studiando il pennello di luce che penetra da finestrino.
Nei miei libri ho scritto che il,percorso che disegna il,pennello di luce può essere utilizzato come orologio, ma stessa cosa può essere fatta con qualsiasi finestra di casa propria, dunque definirlo perfetta macchina astronomica è una sciocchezza.
Osservare il movimento del pennello di luce durante il corso dell'anno senza avere un bersaglio (per esempio un altare , ecc) è inutile.
Se ne la Camera di un nuraghe c è un manufatto, allora è interessante capire quando viene colpito dal fascio di luce a prescindere dalla sua forma.
Detto questo, prendendo per buona che focolare altare fosse il bersaglio che venisse illuminato in un solstizio o lunistizio, le mie conclusioni sono completamente diverse quelle di Angei.
Conclusioni in sintonia con le vicende archeologiche del monumento, e non con una deformazione dei dei dati archeologici che fa Angei
MPZ, che razza di risposta sarebbe "leggiti bene il libro"? siamo su un blog, se volevo una risposta solo per me te la chiedevo privatamente. Sei in grado di dare una risposta sintetica e comprensibile? Se dovessi leggere quel grafico della declinazione (fig. 8. in Zedda, Mauro, and Juan Antonio Belmonte. "On the orientations of Sardinian nuraghes: some clues to their interpretation." Journal for the History of Astronomy 35 (2004): 85-107.) mi verrebbe da dire che il piccone a -43 è ben più rilevante dei picchetti solstiziali e lunistiziali; pur rappresentando, se capisco bene quello che c'è in ordinata, non più del 7.4% dei 452 nuraghi. Quindi i nuraghi con ingresso solstiziale o lunistiziale sono ancora meno (2.3 e 2.6% rispettivamente?). Il "piccone" degli azimuth a 150e 1/4 poi non corrisponde a nessun fenomeno solare e lunare (e comunque anche lui corrisponde a ca. 2.5% dei 452 nuraghi analizzati). Allora per me se parallelamente al misurabile non c'è o, peggio ancora, non viene considerato un osservabile stiamo parlando di qualcosa che nonostante tabelle su tabelle è evanescente.
EliminaIndico quell'articolo perchè è free-access.
Aggiungo che , allo Zuras, avevi e hai un'occasione straordinaria di confermare le tue ipotesi, anche sul lunistizio e su come l'osservazione del fenomeno di MANIFESTA in prossimità di eventi solari. Lo Zuras è forse l'apice dello studiabile, ma amen.
EliminaAba è chiaro che il picco principale è quello più importante,ma allo stesso tempo i due picchi secondari sul lunistizio e solstizio sono indicativi che la chiave di lettura possa essere astronomica.
EliminaComunque mi fa piacere che hai reagito con atteggiamento da scienziata al fatto che io non mi faccia problema che il Santa Barbara sia orientato a 140 invece che a 131, rientra nelle probabilità che io tra le tante misure eseguite ne abbia sbagliato o per errore mio o dello strumento o per altre cause(trascrizione dati, ecc,),
Invece Sanna , ovvero colui che non riesce a far i conti coi suoi errori, ha stigmatizzato il,mio eventuale errore come una cosa catastrofe per me! Povero!
Aggiungo che se il Santa Barbara fosse orientato a 140 invece che a 131 sarei contentissimo, un ulteriore conferma su delle ipotesi fatte nei Cap 16 e 19 di Archeologia del Paesaggio Nuragico, Francesco tra voi mi pare il più vicino a capire. Prima di dirvelo mi serve la conferma che sia orientato a 140 invece che a 131, i grs hanno sempre parlato di passaggio del sole in asse che si verifica verso le 9 del mattino ora angei parla di 9,35, mi serve una conferma , se ho tempo ci vado domani e poi vi racconto cosa successe al Santa Barbara
E prendi su il tuo Aspasia e Teodolinda, o come cavolo si chiama, e ti vai a rifare la misura! saresti già andato e tornato
EliminaPuoi spiegare meglio pure la figura 5,
RispondiEliminaIl caso ci ha fatto incontrare quel pomeriggio. Mi sembravi un novello Ferrero della Marmora, con tutta l' attrezzatura al seguito. Come ricorderai abbiamo parlato di un ulteriore evento che si verifica è si può osservare al tramonto, sempre nel periodo del solstizio.Mi piacerebbe che un giorno ne parlassi. Complimenti davvero per il tuo approccio professionale alla questione e per l ' impegno profuso sul campo
RispondiEliminaAllora riesci a spiegare il fenomeno di ombra orientato a 117^ o,lo,mettiamo agli atti come una corbelleria e passiamo oltre?
RispondiEliminaAngei ok ora ho capito cosa intendevi per orientamento a 117 , ed ho capito che è una tua inutile speculazione.
RispondiEliminaPassiamo all' orientamento del,nuraghe, a che ora la luce che penetra da finestrino supera la parete dell'ingresso penetra nella tholos? A che ora esce dalla tholos,hai fatto questi riscontri?
Stai facendo domande insulse. Dimmi il motivo,k se è valido ti risponderò.
EliminaDomande insulse, parli di un orientamento a 117 che esiste solo nella tua fantasia e quando ti chiedo gli orari in cui la luce penetra nella tholos invece di rispondere parli di domande insulse? Sei tu che dici di aver monitorato la luce che penetra nella tholos, vediamo se i conti tornano.
EliminaDefinire come macchina astronomica una struttura munita di finestrino, questo è insulso!
La questione ora la mettiamo in questi termini, io ho fatto un rilevo topografico, ho realizzato un modello tridimensionale e sto dicendo che in certi momenti il sole proietta l'immagine del finestrino di scarico in una certa posizione ricostruendo il manufatto secondo le misure reali e in base ai disegni del Nissardi per le parti mancanti. Ora se tu vuoi verificare le mie asserzioni, fai i tuoi rilievi e dimostra dati alla mano che sto dicendo cose non vere. In tutto questo però dovranno essere confrontati i dati del libretto di campagna (ossia i dati di angolo e distanza rilevati con la strumentazione topografica).
EliminaNull'altro ho da dire e da spiegare, almeno a te.
Ti sei arenato sull evanescente angolazione a 117, per capire se il fascio di luce che filtra dal finestrino , non serve né costruire modelli tridimensionali né, tanto meno, speculare su un incomprensibile ombra a 117 (sic!?).
EliminaBasta ricostruire (col cartone) l'altare supposto e vedere cosa si osserva.
Caro Sandro! Debbo farti un appunto grosso come una casa!
RispondiEliminaHai lasciato, (ancora!) invadere il tuo Salotto dal "garrulo sbruffoncello"!
Non va bene che tu dialoghi con esso! Tu sei il padrone di casa e chi viene a casa tua deve chiedere, prima permesso e poi mostrare di saper vivere in un contesto civile!
Tu hai di già quì espresso ciò che TU ritenevi fosse utile esporre per la comprensione dell'intiero tuo lavoro! Non permettere che alcuno (di cui non conosci la preparazione) ti ponga delle domande con l'intento dichiarato di metterti in difficoltà! Infatti, se io fossi in grado di contestare la validità dei tuoi dati e delle tue conclusioni, invece di perdere il mio tempo nel fare l'antipatico, preparerei un mio contributo e ti chiederei PER FAVORE di volerlo pubblicare! A quel punto, tu saresti nella giusta condizione di valutare a tua volta il mio lavoro! Così si giocherebbe ad armi pari! E, soprattutto, non sopporterei certo domandine DA ZILLERI del tipo: "Allora riesci a spiegare il fenomeno di ombra orientato a 117^ o,lo,mettiamo agli atti come una corbelleria e passiamo oltre?"
Esprimo una mia valutazione del "garrulo sbruffoncello": il mio modo di valutare i suoi approssimativi interventi lasciano ampio spazio a definirlo INSUFFICIENTE! Sia come capacità tecniche sia come capacità espressive! E, adesso che mi son ricordato, non è nuovo a figure barbine! Infatti (credo una decina d’anni addietro), in un paesino della Sardegna, ci fu un incontro ove si doveva discutere di Sarde cose, al quale erano intervenuti alcuni relatori come il Pittau e la Turchi, essendo presente anche un certo Mauro Zedda. Non ricordo di cosa parlasse il Pittau e nemmeno la Turchi. Ricordo però che aspettavamo (la ventina di astanti) che il terzo ci parlasse di archeoastronomia! Ricordo benissimo che aspettammo invano! Pur essendo il tale, presente e pimpante fin da qualche ora, esso si presentò, riuscì a farfugliare alcune parole e nel giro di un minuto ci lasciò di sasso giustificandosi di non sapere cosa stesse succedendo!
Ecco, credo che, ove il "garrulo sbruffoncello" sia in grado, almeno, di accettare la sfida e postare quì il suo lavoro per contrastare il tuo, caro Sandro, come andrebbe a finire! Con un nulla di fatto! Perché dalle parole, dagli atti, dalla modalità nel porsi, non vedo una preparazione che possa chiamarsi tale! Altrimenti avrebbe già postato quì (col tuo permesso) il suo lavoro per dimostrare com'esso e soltanto esso, sia il bravo! Ma, non l'ha fatto! Perché non lo è!
mikkelj
Mikkelj il tuo appunto grosso come una casa lo accetto e accetto pure il modo che tu suggerisci di obiettare sul mio lavoro. Spero che MPZ si renda conto di questo e voglia controbattere con un so studio ad hoc, che sarò lieto di pubblicare se lui vorrà.
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EliminaSandro complimenti e grazie per averci mostrato figurativamente quanto poteva succedere all' interno della camera. Non ho da obiettare sulla rilevazione topografica (né sul metodo) da quel che posso dirne e vedere da questo post, del tutto professionale. Una prima domanda che ti faccio è la seguente: la retta passante per i centri dei due altari-focolari posti nelle due diverse torri è esattamente parallela a quella passante per i centri delle camere delle due torri? In merito alla natura del supporto condivido le obiezioni di Aba e non mi sembrano "aiutare" l'evidenza della forma luminosa, anzi forse rischiano di deformarla, tanto che spingi molto sulla protuberanza sopra la protome. Secondo te l'ipotesi di un betilo sovrastante il focolare-altare -come supposto dal grs -aiuterebbe nella lettura della forma luminosa o è invece fondamentale - a seguito della tua ricostruzione - il piano orizzontale dell'altare? In poche parole mentre mi appare meglio evidente l'intenzione di "colpire" in quella data l'oggetto, più problematica nella ricostruzione che fai è l'evidenza della forma per come si sarebbe potuta percepire sul "supporto". Aggiungo poi che sarebbe bello costruire un prototipo leggero dell'altare-focolare da poter collocare all'occasione e "vedere l'effetto che fa"...
RispondiEliminaAngelo, le due rette non sono perfettamente parallele, il centro dell’altare o focolare della torre principale è a 19 cm dalla congiungente i centri delle due torri, quello della torre secondaria era ad una distanza doppia.
EliminaL’altare, come lo definisco io, l’ho rilevato come già detto dal disegno del Nissardi. Se guardi l’immagine della sezione, ti rendi conto che l’altare è ben definito e si può ricavare l’altezza, mettendo opportunamente in scala il disegno.
Certo è che sul piano orizzontale la figura è sicuramente allungata, che sia sull’altare o sul pavimento della camera. Spingo molto sulla protuberanza tra le corna per il motivo già spiegato ad Atropa. Aggiungo che se ammettiamo che la figura del toro è voluta, dobbiamo ammettere che la protuberanza pure è voluta e quella è data dalla sbeccatura dell’architrave che delimita superiormente la finestrella discarico e questo è un dato sicuro. Sulla parete verticale convessa invece la deformazione, benché percepibile non è così accentuata da sformare la figura.
Per quanto riguarda l’ipotesi del GRS del betilo al centro del “focolare” con quest’ultimo poco sollevato dal pavimento, non corrisponde al disegno del Nissardi.
Ammettendo che il manufatto fosse di tale forma, il bettilo avrebbe avuto un diametro di sezione troppo piccola per contenere l’intera immagine. Una prova sperimentale in tal senso dimostra che ponendo un pannello di 50 cm di larghezza e 80 cm di altezza, nella esatta posizione della parete dell’altare, essa sborda lateralmente dal pannello (vedi la fotografia che ho appena inserito nell’articolo). Per tanto il supposto betilo di forma circolare sarebbe stato del diametro superiore a 50 cm.
Secondo me era fondamentale il piano orizzontale perché determinava il percorso del toro della luce verso il sorgere del sole al solstizio d’inverno.
Bisogna tener presente che per quelle genti era fondamentale il simbolismo, come del resto lo è tutt’ora per la religione cattolica. Ed è questo che è difficile capire e per la qual cosa è necessario compenetrarsi nel modo di pensare e di agire di quelle antiche genti. Per tanto inquadrato in un contesto rituale, l’immagine del toro che avanza verso il sorgere del sole ha il significato simbolico di ritornare alle origini per rinascere a nuova vita. Simbolismo che rientra nella prospettiva di un nuovo anno di abbondante raccolto, basilare in quella società.
Grazie Sandro. L'ultima immagine è molto eloquente ed ho ora più chiaro il momento e la posizione rispetto all'altare in cui la figura diventa precisa. L'evehtusle rapporto tra il fuoco e la base del focolare lo configurerebbe come un "modello di nuraghe" (potremmo dire magari tra i più arcaici?) come dice di fatto Prof Sanna, anche perché ritengo anche io la corona radiosa del nuraghe stesso un braciere. è una ipotesi che non può che trovarmi d'accordo perché ricalca quella sintesi che scrissi né "Il sacro segreto palese" quando scrivevo che la scintilla di luce (citavo proprio il toro di luce del Santa Barbara) si trasmutava manifestandosi nel braciere-corona del nuraghe stesso.
EliminaMa Sandro ti interessa Faedda per la prova professionale o scientifica che sia o ti interessa un pasticcione che ammette anche di esserlo nelle misurazioni? Ma hai visto come lo ha ammesso? Dicendo. in sostanza, che non lo ammette! E come no? Che brutta persona!
RispondiEliminaCerto che se il collega Faedda si rendesse disponibile ad effettuare questa prova sarei ben felice.
EliminaSull'altare. Penso anche io che fosse un focolare, ma un focolare come quello del Nuraghe Funtana di Ittiri (mi pare) che stava al centro della stanza terrena. Non so se lo avete presente. E' un focolare singolarissimo perché è 'scritto'. Proprio così, 'scritto'. Con una espressione davvero organica al significato del nuraghe. Datemi il tempo e cercherò di dimostrarlo, forse tra qualche settimana. Come tale al centro (tra sette cunei in circolo) stava lo spazio per il fuoco. Questo, secondo me, per il Nuraghe Santa Barbara potrebbe voler dire una cosa sola circa la 'rinascita' del sole, cioè il passaggio dal buio alla luce: che il toro disegnato sulla base e non sulla superficie da Sandro è giusto perché 'indicava' il momento dell'altro toro luminoso (non dimenticate che il rito avveniva nella quasi totale oscurità) che ancora però non brillava acceso sull'altare. Forse nel momento preciso (ore 9.38) del solstizio ovvero della nascita del sole torello avveniva l'accensione del fuoco e quindi la proiezione della luce nella stanza oscura, luce che simbolizzava quella rinascita. Ma io sono del parere che quella manifestazione luminosa non riguardasse tanto il sole quanto il figlio di esso per il quale era stato fatto il nuraghe. Rinasce il toro astrale ma rinasce anche il figlio del toro una volta terreno. Massimo Pittau (diamo a Cesare quel che è di Cesare) ha affermato che in quelle nicchie c'erano le effigi lignee di personaggi eccellenti e, ancora, che la corona del nuraghe fosse il simbolo architettonico del cerchio solare. Sono d'accordo con lui. L'evento ciclico della morte e della rinascita in cielo riguarda, proprio come nelle piramidi egiziane, il dio luminoso toro e i suoi figli ugualmente tori straordinari o tori alati. Tanti nuraghi, tantissimi non riguarderebbero tanto la grandezza, la forza e la misericordia di dio nei confronti degli eletti quanto il timore e la speranza di salvezza di questi ultimi dopo la morte.
RispondiEliminaTutto quello che qui è suggerito e spiegato è a dir poco affascinante e intrigante, nonché altamente collimante con quanto da tempo gli studiosi qui radunati vanno ipotizzando e ricostruendo sulla cultura nuragica e sui culti nuragici. Ora, in linea di massima, quando ad avanzare prove teoricamente dirimenti che comproverebbero le proprie teorie sono appunto quelli stessi che tali teorie andavano sostenendo, attendere con piedi di piombo seri conforti esterni è altamente d’uopo, proprio perché interpretare i dati in favore delle proprie teorie può essere un errore scaturito dalla passione e dallo slancio a dispetto della pur ottima fede. Ribadisco che non so fare le pulci agli studi su questo campo, tanto meno quando il loro livello raggiunge lo spessore raggiunto da Sandro. Comunque mi sembra possa dirsi che in questo caso (nuraghe Santa Barbara) la presenza di una torre che finché integra impediva il verificarsi di qualsiasi spettacolare cinema luminoso resta una affascinante complicazione: è vera tutta l’intenzionalità della proiezione luminosa entro il nuraghe e quindi la costruzione della torre secondaria non può che spiegarsi con una trama quale quella balenata a Sandro? Certo potrebbe sembrare strano ricorrere addirittura alla costruzione di una seconda torre solo per fare ombra alla prima: diciamo che demolire la torre “orologio solare” poteva presentarsi antieconomico; diciamo che tappare con del materiale la finestrella portava alla proditoria rimozione di tale materiale da parte dei partigiani di quel culto; diciamo che la storia ci ha raccontato come anche in seguito erigere una torre più alta di quella del vicino/rivale sia stata pratica diffusa. Ma ecco che a questo punto salta in mente come l’essere rimasto integro e in quel punto quell’altare o meglio focolare (sempre ammessa la validità della tesi di Sandro) dovrebbe risultarci perlomeno curioso. Quindi, dichiarato ancora che l’intrigante ipotesi potrebbe anche aver centrato il bersaglio, le riserve sulla consistenza delle prove su cui possiamo fondare le nostre spiegazioni devono stare in campo, forse proprio a partire (come ha avanzato la lucida Atropa) dall’altezza di quell’altare/focolare: non avrebbe perso, dall’epoca di un suo utilizzo sacrale a quella del Nissardi, nemmeno un giro di pietre? È pur vero che se nessuno può dirlo con certezza non resterà che tentare di ragionarci sopra a partire dall’altezza come rilevabile dai precisi riscontri di inizio ‘900.
RispondiEliminaIl pensarci ancora a quest’ora tarda mi accompagna a una nuova domanda, tanto per cambiare, inverificabile: il rito si sarebbe potuto mantenere, dopo l’edificazione della torre che gettava l’ombra, spostandolo (paradossalmente) nelle ore notturne (di necessità virtù)? Il fuoco di quante torce, concentrate nel punto giusto fuori dalla finestrella, avrebbe potuto dare luogo al fenomeno luminoso (pur meno potente)? Un po’ come celebrare messa nelle catacombe. E a proposito di messa: un rito con le torce non avrebbe forse potuto rappresentare un memoriale del fenomeno originario, riproducibile in qualsiasi altro momento dell’anno?
Francesco, sei quello più vicino alla soluzione, la soluzione è più facile di quanto pensi, ma devi seguire i dati non piegarli come fa Angei...
EliminaE non mi sto riferendo al suo modello in tre Da che se pure su quello ho delle riserve, molto più sicuro costruire un modello di altare in cartone e posizionarlo e poi osservare) , ma alle sue conclusioni.
EliminaFrancesco nello scenario che si va delineando, sulla base degli indizi, se non vogliamo chiamarle prove, questa tua ipotesi potrebbe starci in un contesto sotterraneo o comunque nascosto, nel prosieguo del rito “oscurato”, con l’uso di fiaccole appunto, per mantenere viva la sacralità di quella immagine. Ma tale scenario penso debba presumere la segretezza del rito, che non sussisterebbe nel nostro caso, essendo necessario accendere almeno delle fiaccole, ammesso che bastassero nell’oscurità della notte, nel cortile posto tra le due torri. Ma un rito che si sovrappone ad un altro in genere è costrittivo, difficilmente indolore né pacifico.
EliminaFrancesco , prova a ragionare in modo esattamente inverso a quanto fa Angei e forse arrivi a soluzione, ti assicuro che sei il,più vicino ala soluzione.
EliminaE non mi sto riferendo al suo modello in tre Da che se pure su quello ho delle riserve, molto più sicuro costruire un modello di altare in cartone e posizionarlo e poi osservare) , ma alle sue conclusioni.
EliminaVoglio dare solo una semplice dimostrazione del perché mi son prodigato a realizzare un modello in 3D del nuraghe.
RispondiEliminaIl programma da me utilizzato è un valido ausilio, e ora più che mai uno strumento di lavoro indispensabile, per la progettazione ottimale di edifici che rispettino le leggi sul contenimento del consumo energetico. Il programma in sostanza da la possibilità di verificare a priori l’orientamento ottimale di un edificio, verificando l’esposizione delle pareti ai raggi solari lungo tutto l’arco dell’anno e valutare eventuali soluzioni per aumentare o diminuire l’esposizione dei vari ambienti dell’edificio ai raggi solari.
Viste le potenzialità del programma, perché non sfruttarle per verificare la traiettoria del raggio luminoso all’interno del nuraghe Santa Barbara?
Su questa domanda retorica si basa il mio lavoro ed il rilievo di alta precisione è servito per creare un modello il più possibile fedele all’originale. Sapendo io benissimo, che per orientare l’ingresso di un nuraghe in modo approssimativo basta ed avanza una bussola magnetica, da usare naturalmente con tutte le cautele legate al suo uso.
Su questi argomenti si basano i commenti di Angelo Ledda: architetto e di Ergian45 che, se ho ben capito, è ingegnere.
Per tanto a chi mi dice che per verificare il tutto basta una semplice sagoma di cartone, mi viene solo da sorridere.
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EliminaIl commento è stato eliminato perché inutilmente provocatorio nè attinente la problematica del commento.
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EliminaIeri ho ricevuto un messaggio che recava questo commento al mio articolo, postato su FB dal GRS:
RispondiElimina« Ci è capitato di leggere il recente post sul Blog "Maimoni".
A parte la disdicevole abitudine di NON citare chi ormai da anni si prodiga nella ricerca di questa tipologia di fenomeni archeoastronomici, battezzata tra l'altro dalla pubblicazione del nostro libro del 2011, ci DISPIACE constatare come l'onestà intellettuale sia ormai fuori moda, in quanto la proposta che viene fatta dall'autore del Blog è riportata già alle pagine 140-143 del nostro libro "La Luce del Toro" PTM 2011. RINGRAZIAMO l'autore del post per aver CONFERMATO con disegni e altri espedienti grafici di diverso genere quanto avevamo già puntualizzato nel nostro libro.
Volendo entrare più nel discorso, precisiamo che NULLA di più si possa avanzare sull'idea che il raggio di luce si proiettasse sull'altarino, in quanto l'altezza precisa dell'altare raffigurato dal Nissardi, è assolutamente INCERTA. Quindi è IMPOSSIBILE riprodurre graficamente una precisione tale da avere la proiezione "stampata" sulla superficie superiore dello stesso. Per quanto riguarda invece la "sbeccatura" che il blogger scrive esser stata realizzata dai nuragici, precisiamo che si tratta di una vera e propria cantonata, in quanto la forma taurina che si realizza sulla parete di fondo del nuraghe, è creata dal profilo dei massi adiacenti, e non dalla fratturazione centrale. Per ultimo, riguardo l'ipotesi che presume la levigazione dei massi creata dalla "mano" di "fedeli" ed oranti, ci teniamo a rassicurare lo scrittore, che si tratta di un altro tremendo ABBAGLIO, chi è avvezzo a visitare i nuraghi saprà che tali "levigazioni" sono quasi sempre create dal passaggio delle bestie che venivano ricoverate dai pastori all'interno dei nuraghi (cosa che avviene tutt'oggi)." »
Ho deciso di postare solo ora questo commento del GRS perché, pensando che almeno uno dei suoi esponenti volesse qui confrontarsi, ho aspettato. Inutilmente a quanto pare, ma poco male. Per tanto risponderò ora alle loro obiezioni.
Il mio lavoro è teso sostanzialmente a verificare in modo strettamente tecnico la traiettoria della protome taurina all’interno del nuraghe Santa Barbara.
Le considerazioni fatte a suo tempo in “La luce del toro” dal gruppo GRS sono e rimangono valide.
Per quanto riguarda la inaffidabilità del disegno del Nissardi, è necessario spiegare da parte del GRS, il perché di questa inaffidabilità. Per quanto ho constatato, il rilievo di F. Nissardi è affidabile per via della sovrapposizione che ho eseguito e che è alla base del mio costrutto. Certo ci possono essere delle incertezze di posizione, ma dell’ordine di 5 cm rispetto alla posizione planimetrica reale dell’altare, ma il fatto stesso che quell’altare è stato posizionato da Nissardi in modo disassato rispetto alla direttrice congiungente i centri delle due torri nuragiche, denota la perizia nei particolari; non vedo perché l’altezza dell’altare riportata nella sezione debba essere considerata inaffidabile essendo estremamente semplice misurala e riportarla in sezione.
Il mio studio ha aggiunto un particolare non di poco conto al lavoro del GRS, ossia che in un dato momento la protuberanza tra le corna dell’immagine del toro attraversa il centro dell’altare solo, ribadisco “solo” il 21 di dicembre e si proietta sulla parete dell’altare in modo da risultare orientata approssimativamente (ho già spiegato il perché di dell’approssimazione), verso l’alba del solstizio d’inverno, secondo la traiettoria percorsa sull’altare.
RispondiEliminaQuesto particolare è stato scoperto in seguito a: 1° - misurazione dell’altezza nella sezione del Nissardi, 2°- fedele ricostruzione nella simulazione tridimensionale e solo in seguito, 3° - simulazione temporale. Non potevo andare a ritroso partendo dal percorso taurino per arrivare al dato iniziale, sia per onestà intellettuale che per evidente impossibilità di modificare il disegno del Nissardi. In sostanza la coincidenza della traiettoria col centro dell’altare è un dato desunto e non una forzatura da me imposta, a meno di non voler invocare la solita e fortuita “coincidenza”.
Per quanto riguarda la “sbeccatura” del masso dell’arcitrave della finestrella di scarico, quella dà la forma alla protuberanza tra le due corna e ciò è inoppugnabile e disponibile a qualsiasi verifica sul posto.
Per quanto concerne le levigature, mi aspettavo questa obiezione, che risulta alquanto puerile. La causa da addebitare allo strofinamento del corpo degli animali che pastori e bovari ricoveravano all’interno dei nuraghe è priva di qualsiasi fondamento, in quanto nel Santa Barbara troviamo segni di levigatura ad altezze rispettivamente di 1.20/1.58* m, 1.80, 1.64, 1.45, 1.55, 1.31, 1.48, 1.35, 1.21/1.60* m, procedendo in senso antiorario a partire dall’andito d’ingresso.
* sovrapposte sulla stessa verticale.
Ma sull’argomento ci torneremo con un articolo apposito.
Vedo che si è voluto focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti della questione, cercando punti deboli nella mia teoria o cercando di ribadire che a certe considerazioni già altri erano arrivati. Benissimo, nulla da obiettare su quest’ultima considerazione. Nell’obiezione però si è sorvolato sulla mia proposta che vuole la torre aggiunta, opera di una cultura diversa e che ho spiegato sulla base di quanto attirò la mia attenzione la prima volta che andai al Santa Barbara ad assistere all’evento luminoso. Evento che non sarebbe stato visibile se la torre secondaria fosse stata integra. Particolare che nessuno allora colse.
Guarda che la banalità inerente il fatto che la Torre frontale impediva la visuale, è stato scritto, già nel blog di Pintore quando Tonino mura propose la questione
EliminaCurioso che i GRS si lamentino di non essere citati ! Non ho ancora letto i loro ultimo libro diviso in tre tomi,ma sulle altre loro pubblicazioni le citazioni e la bibliografia è un optional!
RispondiEliminaComunque Angei avrebbe dovuto citarli ed in particolare sul differente orario in cui il sole si posiziona in asse con l'ingresso del Santa Barbara , se non ricordo male i grs parlavano delle 9 circa, mentre Angei , parla delle 9.35 , ma non ho capito ancora se per angei dell'orario lo ha anche osservato dal vivo o è solo frutto del fantasmagorico modello in tre D, per me perfettamente inutile in quanto bastava fare una sagoma in cartone.
Non dimenticare, Sandro, che il mio ragionamento partiva dal cercare una giustificazione alla permanenza dell'altare o focolare così come tu trovi dovesse essere fin dai tempi della pratica dei sacrifici ancora benedetti dalla luce del toro. L’idea era che un suo uso ancora collegato a una luce come doveva provenire nel solstizio d’inverno avrebbe contribuito a mantenerlo (l’altare/focolare), in una temperie in cui una repressione del culto non doveva essere così occhiuta (altrimenti il primo a saltare, giacché si è voluto risparmiare il nuraghe, sarebbe stato l’altare/focolare). Immagina, fantastichiamo, che l’autorità responsabile della fine delle rappresentazioni con la luce solare al solstizio si sia accontentata di costruire la nuova torre e poi, con i suoi rappresentanti, si limitasse a ricapitare sul posto ogni tanto, magari pure sapendo che il rito in qualche forma continuava ma scegliendo di concederlo in quella forma dimidiata, comunque da vinti. Poi se ne potrebbero dire ancora tante, per esempio che l’altare/focolare potrebbe essere stato effettivamente distrutto e più avanti facilmente ricostruito (uguale uguale a prima? E perché no, specie dopo il crollo della seconda torre). Ma l’idea di un rito notturno mi è sembrata interessante per la possibilità di concepire, seppure del tutto speculativamente, che altrettanto si potesse fare in tutti gli altri nuraghi per i quali un fenomeno luminoso naturale (con sole o luna) non è dimostrabile.
RispondiEliminaNon so davvero a cos’altro pensi Mauro Peppino (che se mi dice di avere un nome preferito mi eviterà di usarli tutti e due, se gli suona troppo formale) quando allude ad altro da capire, che quindi lui avrebbe già capito (e da quando?) ma che ancora non ci dice, ovviamente sicuro trattarsi della verità assoluta (sarà la luce notturna del suo lunistizio, ogni non ricordo più quanti anni?). C’è chi ama o comunque sceglie di non stare simpatico e Mauro/Peppino sembra tra questi, riuscendoci (ahilui, o contento lui) benissimo, almeno a quanto qui vuole mostrare. Si può provare a dirgli che se provasse a essere normalmente gentile, tollerante e rispettoso non perderebbe nessun gallone, ma l’uomo ha ormai la sua età e non basterà così poco a farlo mettere in discussione. Sei così sfacciatamente provocatorio, Mauro/Peppino, nel dettare le tue regole per confrontarti qui (ricordo un’archeologa le cui pretese, nella passata gestione, erano state affrontate con diverso piglio) e poi nel cercare la rissa ogni due per tre con apprezzamenti gratuiti e fuori luogo (del tutto fuori luogo), da muovere quasi a compassione per i tuoi sforzi frustrati grazie alla pazienza e all’intelligenza dei più (di Gigi in primis) e grazie alla gestione “chirurgica” di Sandro (che si sta guadagnando qualche linea di santità, anche appresso alle tue difficoltà a seguirlo, addirittura buffe per come non le riconosci). Se vuoi posso dirti che sul pozzo di Mistras sbagli completamente, ma giuro che rinuncio a spiegarti il perché (puoi leggere tutto quanto ne abbiamo scritto, ma siccome l’hai già fatto e ancora non hai capito quanto sbagli sarebbe appunto fatica sprecata ribadirti quel che contrasta con la tua lettura certamente, soprattutto su questo, rozza e fin troppo semplicistica).
E adesso, se hai voglia di insultare e riesci a limitarti alla mia sola persona, chiedo ufficialmente a Sandro di non censurare il tuo commento (almeno il primo, quindi sfruttalo bene); lui sa che non raccoglierò, se si tratterà di insulti, provocazioni e squalifiche, e che nessuno (se non forse la signora Grazia, il cui cuore qui non può che battere libero) avvertirà necessario farlo per me. Un commento libero credo ti sia dovuto, dopo la libertà che mi sono preso nel dirti questo. Vediamo come saprai qualificarti.
Se poi troverai davvero il tempo di andare al Santa Barbara con cartone e quant’altro ti serve e troverai addirittura il tempo per raccontarci cosa succede, ti leggerò con interesse.
Francesco, il dato di fondo è: se l’orientamento del Santa Barbara ha un azimut di 140° come in realtà è, perché è un dato di fatto incontrovertibile e misurabile da chicchessia con la necessaria strumentazione, l’orientamento al lunistizio salta, almeno per la torre principale. MPZ non ha capito che ha a che fare con un topografo professionista. Non ha capito che la simulazione in 3D serve per verificare in qualsiasi momento e in modo istantaneo la posizione delle ombre durante tutto il ciclo annuale senza dover aspettare equinozi, solstizi e quant’altro (e quel quant’altro, Francesco, lo scoprirai a suo tempo), non ha capito che possiamo discutere sulla possibilità che ci sia stato o no un betilo sull’altare, o discutere sulla possibilità che la torre secondaria sia stata eretta per naturale evoluzione del modo di concepire il divino da parte di quelle genti oppure a causa di un atto coercitivo da parte di nuovi venuti, ma non possiamo discutere nel modo più assoluto sull’orientamento. Ribadisco l’ingresso del Santa Barbara che coincide quasi esattamente con la congiungente i centri delle due torri, ha un orientamento di 140° in senso orario rispetto al nord geografico e ciò determina l’inficiamento dell’orientamento al lunistizio tanto decantato. E’ incontrovertibile. Accanirsi sul contorno, travisare i contenuti delle spiegazioni date, è un arrampicarsi sugli specchi per sviare l’attenzione sul dato fondamentale.
EliminaAngei, la questione fondamentale non è l orientamento dell'ingresso del Santa Barbara, per me quell orientamento è uno tra i tanti, e niente cambia nel costume generale se sia orientato a 140 o 131, se così fosse ci sarebbe un nuraghe in più a 140 e uno in meno a 131.
EliminaLa questione fondamentale sono le deduzioni che tu fai su quel,nuraghe, pensarlo come una perfetta macchina astronomica solo per il fatto che ha una finestrella in cui entrare la luce del sole, intendere la forma della luce de Toro come intenzionale , quelle sono deduzioni controproducenti per la conoscenza.
Se fosse come tu dici tutti i nuraghi sarebbero macchine astronomiche, ma allora anche le pinnettas sarebbero macchine astronomiche, e chissà che giochi di luce ci sono pure li.
Tu e GRS non capite che l'intenzionalità di un fenomeno va provata.
Sul Santa Barbara c'era un altare, bene, allora,, si osserva se l'altare viene colpito in un determinato periodo, ma per pensare ad una perfetta macchina astronomica ci vuole ben altro
Francesco, mentre gli altri tutti gli altri annaspano in ragionamenti contrari alla logica , tu mi sembri un gambero un passo avanti e uno indietro , se provi a seguire la logica dei dati senza badare alla logica al contrario di angei , ma cosa ci si può aspettare da uno che invece di andare ad osservare direttamente un fenomeno, utilizzando una semplice sagoma di cartone , si mette a costruire un programma in 3D?
RispondiEliminaVorrei la certezza che l'orientamento del Santa Barbara sia 140 e non 131, mi piacerebbe aver sbagliato quella misura, ma aver un dato che comprova una ipotesi che pubblicai in Archeologia del Paesaggio Nuragico. E vi sto dicendo sin troppo! Ma il,vostro problema è che invece di osservare la realtà dei dati vi fate imbrogliare dalle proposte inversamente normali di Angei.
E ti sto dicendo sin troppo, una persona normale non avrebbe nessuna difficoltà a comprendere
Ecco, GRANDEMENTE CERTIFICATA, LA CRISTALLINA PROFESSIONALITA', del “garrulo sbruffoncello”:
RispondiEliminaOre 21,31 del 29/12/2015
Ecco cosa è presente su facebocco:
Mauro Peppino Zedda
20 ore fa
Qualcuno può andare ad osservare al Santa Barbara di Villanova Truschedu il momento in cui il sole attraversa e si pone in asse col corridoio d'ingresso? In altre parole misurare l'orario in cui il fascio di luce che penetra dal finestrino si posiziona al centro del corridoio d'ingresso.
Grazie
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(qualcuno chiede) Ciao Mauro! Che intuizione hai avuto?
mikkelj
nel gruppo "viaggio nelle antichità della Sardegna"
RispondiEliminamikkelj
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RispondiEliminaBuonasera a tutti, parlo a nome di tutto il GRS Gruppo Ricerche Sardegna.
RispondiEliminaIl motivo sul perché non abbiamo partecipato a questa discussione nasce semplicemente da accordi interni alla nostra associazione di non partecipare (come autori) a confronti sulle diverse piattaforme nel web; causa certa, per la maggior parte delle volte, di inutili fraintendimenti e conseguenti litigi.
In via del tutto eccezionale rispondiamo a questo post, in virtù della pacatezza che esprime l’autore in questo dialogo. Rinnoviamo innanzitutto i nostri complimenti per questo suo studio indipendente, che sostanzialmente va a corroborare quanto avevamo già ipotizzato. Oltretutto i lavori dei liberi ricercatori, specie se preparati, ma soprattutto appassionati, sono sempre stati di nostro gradimento. Per quanto riguarda L’orientamento di azimut a 140° della struttura, sostanzialmente siamo d’accordo. Brevemente, dai nostri dati, rileviamo che (ad esempio) il 21 dicembre alle ore 9:21 il toro formato in parete ad un palmo dal piano di calpestio ad un azimut di 137° , in un successivo passaggio in parete ad esempio alle 9: 36 è ad un azimut di 140°. In tal senso visto gli argomenti sopra, allo stesso M.P.Z. abbiamo più volte rimarcato in altre sedi molti errori nelle sue lunghe tabelle riportate circa i suoi orientamenti. Si può solo immaginare cosa abbiamo avuto in risposta. In quanto rilevare solo ed esclusivamente a bussola è un grande errore e si prendono cantonate incredibili, specie se si rilevano le misure tramite altre persone (amici, parenti o perfino sconosciuti volenterosi), magari proprio non avvezze a fare misurazioni nei nuraghi. Le misure rilevate a bussola nei monumenti possono essere considerate in modo approssimativo, ed è sicuramente meglio, nonché più preciso, il riferimento solare e dunque essere in loco al momento giusto.
Che qualche mia misura possa essere errata, come quelle di qualsiasi altro non l'ho mai messo in dubbio.
EliminaVoi GRS state eseguendo osservazioni sul Santa Barbara da 5 anni e non avete mai messo in dubbio la mia misura sul Santa Barbara,anzi l'avete pure confermata in diverse occasioni.
Dunque nel caso fosse errata il,merito della segnalazione spetta ad Angei non a voi.
Le mie misure sono pubblicate , non ho dubbi che qualcuna possa essere errata, e non credo che influiscono sul costume di orientamento.
Le critiche che vi ho rivolto sono relative al fatto che il Toro di luce è una ipotesi indimostrata e indimostrabile.
Diverso il discorso dell'osservare in che momento un pennello di luce può andare a centrare un altarino.
Sul disegno del Nissardi rinnovo la sua arguzia nell’aver identificato, nel disegno in sezione, quello che dovrebbe essere l’altarino (non solo il basamento); questo dettaglio proprio ci era sfuggito; ma allo stesso tempo ci sono alcune contraddizioni .
RispondiEliminaNel disegno in planimetria è ben rappresentato il classico “focolare” ( più o meno formato da una decina di conci a coda) confrontabile con altri similari e della stessa tipologia da Noi conosciuti (come al nuraghe Alvu di Pozzomaggiore) l’altezza di questi focolari dal piano di calpestio, generalmente non supera i 25/30 cm. Sempre in tale disegno (planimetria), il pezzo cilindrico (che sembrerebbe un pezzo unico) collocato sopra la base del focolare, stranamente non compare. Mentre tale pezzo “cilindrico”, che sormonta il focolare di base, si osserva nel disegno in sezione, come da Lei rimarcato in figura. Ci lascia interdetti il perché il Nissardi abbia adottato questa soluzione. Contrariamente, anche nella parte opposta (nella camera della torre frontale) il “cumulo di pietre” immediatamente poste dopo l’ingresso sono rappresentate nel disegno planimetrico ma non in quello in sezione. Di conseguenza, nonostante la perizia e bravura dell’autore, si denotano comunque delle imprecisioni (sempre che non sia una scelta rappresentativa). Considerazioni che ci fanno dubitare anche dell’orientamento del nuraghe eseguito in rilievo; difatti è noto che in tali rilievi non venissero mai apposti i gradi azimutali. La contraddizione maggiore, comunque rimane che: se durante i loro rilievi fosse rimasto in situ una sorta di “Altarino Composito” (come è documentato ad esempio quello del Piscu, o come quelli visibili al Palmavera, al Nurdole et cetera) formato appunto dal focolare e da una sorta di pezzo unico cilindrico collocato sopra, ne avremo avuto dagli autori una più considerevole documentazione. In ogni caso se esisteva effettivamente tale altare possiamo certamente concordare che l’immagine del toro molto sicuramente attraversava e colpiva il manufatto come da lei esposto, forse non sulla superficie superiore (orizzontale) ma più probabilmente sul fusto dell’altare-betile, poiché ci sembra veramente difficile, vista l’incertezza dell’effettiva altezza dal piano di calpestio, determinare se la proiezione riuscisse addirittura a disporsi sulla superficie piatta dell’altare.
In effetti l'orientamento del disegno è sbagliato, come si può verificare ad occhio nell'immagine di Fig.1. Il nord indicato nel disegno del Nissardi infatti è ruotato di circa 12° in senso antiorario rispetto al nord geografico. Ciò non inficia la precisione del disegno nella sua sostanza ma solo il suo orientamento. E' probabile che l'orientamento fosse solo un dato secondario per il Nissardi: tanto preciso disegnatore, quanto approssimativo topografo, ma lui non doveva fare i conti col toro della luce.
EliminaIn riferimento alla “ Sbeccatura”siamo ancora scettici che potesse in qualche modo influenzare la fisionomia della protome taurina; dettata dai profili intatti della stessa finestrella. Soprattutto, siamo quasi certi che la sbeccatura si tratti di un’esfoliazione recente del concio superiore alla finestrella, interessato da un’evidente fratturazione.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le “levigazioni” restiamo ancora saldi a quanto affermato sopra, poiché dimentica che tali livelli possono essere facilmente raggiungibili a causa degli interramenti di cui il nuraghe (scavato a suo tempo) è stato sicuramente vittima nel passato. Chi è avvezzo a visitare nuraghi non avrà problemi nel ricordare monumenti in cui praticamente si riesce a toccare la volta del corridoio, talmente si è in alto rispetto all’originario piano di calpestio.
La questione della torre secondaria nel tancato, invece, pensiamo che sia stata sufficentemente esposta nelle pagine del libro, un argomento trito e ritrito di cui si è discusso praticamente in ogni piattaforma online, testi, articoli e riviste. E’ un pensiero comune che la torre secondaria, allo stato integrale, andase normalmente ad inficiare l’evento nella torre arcaica. Ma proprio perché si tratta di una torre aggiunta, questo giustifica un pensiero architettonico realizzato posteriormente e dunque in tempi “più recenti” rispetto alla torre arcaica. La cosa realmente sorprendente è che la stessa torre secondaria riprese il controllo archeoastronomico del Solstizio Invernale e di altre stazioni apparenti del sole, come da Noi documentato nel capitolo “La Stanze Del Sole” del medesimo libro “La Luce del Toro”.
Visto le numerose incomprensioni, evidenti in alcune risposte, invitiamo alla lettura del vecchio libro e della nuova collana di “Zigantes de Pedras”, in cui sono riportati con dovizia innumerevoli casi simili, in risposta a chi per anni ha ripetuto insistentemente, come un “disco rotto”, spesso parlando a vanvera, che questi fenomeni non fossero voluti dai costruttori nuragici.
Ad ogni modo, rinnoviamo i complimenti per i suoi studi, con la speranza (un giorno) di poter collaborare. Cordiali saluti.
G.R.S (Gruppo Ricerche Sardegna)
Alessandro, ti ringrazio per il tuo intervento, sei stato preciso nel tuo modo di interpretare il disegno del Nissardi, sincero nell’ammettere che il mio orientamento è giusto, e ti ringrazio per i complimenti. Sulle levigazioni si può discutere, ma ti invito a visitare, anche assieme se vuoi, per l’ennesima volta per te ma anche per me ormai, il nuraghe per verificare assieme il particolare della benedetta “sbeccatura”, particolare che determina la protuberanza tra le corna della protome.
EliminaSe l'ora tarda non mi frega e riesco a leggere bene il disegno del nissardi, una risposta al quesito posto dal sig. Alessandro in merito alla rappresentazione planimetrica dell'altare, potrebbe esserci se consideriamo che la pianta è sostanzialmente una sezione orizzontale. Nel caso di una tholos aggettante - procedendo in altezza - ogni filare riduce la dimensione della camera, pertanto è fondamentale sezionare nel punto più basso possibile, cioè tra il primo-secondo filare di pietre. È vero che convenzionalmente il piano di sezione orizzontale si pone
Eliminaa un metro di altezza ma in questo caso potrebbe trattarsi di massima precisione applicata anche agli arredi: a conferma di ciò si osservi che solo il primo gradino della scala è stato rappresentato mentre i restanti sono tratteggiati perché posti al di sopra del piano di sezione. È pertanto corretto leggere i conci basamentali e non ciò che vi stava sopra, affidando alla sezione verticale il resto delle informazioni. Sempre che legga bene il disegno.
L'intenzionalità del fenomeno del Toro di luce è indimostrabile, in quanto se si affidasse la costruzione di un nuraghe con pietre sbozzate a chicchessia, la finestrella sopra l'architrave avrebbe degli spiragli che determinano anche senza volerlo il fenomeno, che , dunque non può essere considerato come intenzionale.
RispondiEliminaMa è così difficile comprenderlo?
Riguardo alla cosiddetta stanza del sole, con una decina di finestrelle, troppe finestrelle, troppo ampia la visuale, troppe le possibilità di centrare un bersaglio, i risultati sono facilmente confutabili
Intervengo per un ultima volta per avvertirvi che la risposta che è stata postata a mio nome è frutto di una discussione con gli altri attuali membri del Gruppo Ricerche Sardegna ed autori del libro. Anche per questo motivo ci risulta difficile dialogare direttamente via web, proprio perché siamo più persone. Io ho pubblicato a mio nome per motivi puramente tecnici, in quanto blogger chiede che l'ID sia privato (email) e non ho potuto fare altrimenti. Ribadisco comunque che quanto espresso più sopra è frutto di una discussione tra più cervelli.
RispondiEliminaUn cordiale saluto e buon proseguimento di serata.
Alessandro Atzeni
G.R.S. Gruppo Ricerche Sardegna
Sono andato a rivedermi i diarii delle mie misurazioni, quasi mille nuraghi visitati a cavallo tra il 2001 e 2003, nel diario avevo segnato 141 gradi, dunque l errore si è verificato nella trascrizione dei dati, nella tabella exell.
RispondiEliminaConfesso , come ho detto da subito , che un orientamento a 141 fa si che si può ora leggere con chiarezza quanto successe al Santa Barbara. Farò un post ad hoc in Archeologia Nuragica
Was bitte? ma se ci fai, da anni, una capa tanta con il fatto che il santa Barbara è un tipico nuraghe lunistiziale, ci siamo beccati ogni genere di insulti per questo e adesso ti sei sbagliato nel passaggio da diario a excel? Non ci credo, ma davvero non ci posso credere.
EliminaDunque bravo ad Angei, per aver prodotto una buona misura, specifico che non condivido le speculazioni che lui fa sul Santa Barbara, e gli dimostrerò che è più verosimile un ragionamento esattamente contrario al suo.
RispondiEliminaInfine un appunto ai GRS, invece di giocare agli effetti speciali,che facessero misure, in 5 anni che vanno al Santa Barbara non hanno proposto nessuna misura utile, ma solo effetti speciali.
Loro conoscevano la misura da me pubblicata, la verifica avrebbero dovuto farla da subito, tanto più che sarebbe bastato osservare l'orario del passaggio del sole. Ma loro più che misurare si fanno incantare dagli effetti speciali...
Lo scalfire o intaccare granitiche certezze può scatenare, in certi individui il cui ego si crede ben superiore alla media, una reazione scomposta e aggressiva, che induce a comportamenti altalenanti tra lo scherno e blandizie quasi stucchevoli, ad attacchi anche furiosi su dettagli insignificanti, accampando una profonda conoscenza della materia di cui si sta trattando per nascondere una profonda insicurezza ed un senso di colpa per una manifesta superficialità del proprio comportamento (scientifico?) attuale o pregresso. Attacco, suggerendo all’autore presunte incongruenze, seguito da blanda ammissione di aver forse sbagliato in qualche misurazione, sai una tante delle oltre mille, in fondo che differenza fa, nuovo attacco e riconsiderazione della propria posizione dando in genere la colpa ad altri, a terzi, fino al colpo di scena finale della scoperta dell’errore di trascrizione nel file di Excell da 141 (quelli misurati con la bussola e scritti nel diario ) a 131 gradi ( mi astengo dal commentare oltre l’uso di uno strumento tanto fallace per misurazioni da boy-scout, con tutto il rispetto per questi ultimi). Finendo poi per accusare il diretto avversario della diatriba di essere stato proprio lui e non se stesso, in più occasioni, ad aver sbagliato o meglio ad aver commesso corbellerie. E’ umano e comprensibile e pertanto non censurabile oltre misura e, in tempi di panettoni e vermentini facili, perfino patetico. Nessuno vuole e me ne guardo bene io, che non conosco il lavoro dello studioso, disconoscere meriti acquisiti in anni di attività e importanti pubblicazioni su prestigiose riviste. Ma come spettatore del blog, uno dei tanti mossi da rispetto per il faticoso lavoro degli autori, mi domandavo se, davvero per rispetto delle nostre misere intelligenze così sempre piene di dubbi, non ci fossero dovute anche delle scuse. Certo, un tempo, dalle mie parti ci si sarebbe limitati a dire che si era trattato in fondo di una figura barbina e ci si scambiava una stretta di mano, dopo il chiarimento. In fondo si sta remando tutti dalla stessa parte o sbaglio a pensarlo? Il lavoro di Sandro Angei ha scalfito qualcosa e aperto un nuovo approcio allo studio di questi fenomeni. E stato portato anche uno sberleffo alla modellazione 3D, sostituendola con l'altrettanto funzionale cartone, senza capire che con la prima si può analizzare nella sua completezza il fenomeno: chi vorrà, in futuro, disquisire su questi argomenti, dovrà confrontarsi con le nuove tecnologie, altrimenti prepariamoci ad assistere a scontri impari tra caccia di ultima generazione e clave nodose.
RispondiEliminaGrande signor Ergian, con grande classe,le ha cantate ad una persona un po' arrogantella e sempre pronta ad offendere.
EliminaSì, nuove tecnologie. Il che vuol dire maggiore scientificità. So che Sandro ne sta preparando ( oforse l'ha già preparata) un'altra misurazione spettacolare riguardante un monumento della costa del Sinis. ma mi devo decidere a postare una scritta monumentale che lì si trova e che è molto importante anche ai fini dell'ermeneutica circa la suddetta misurazione. Vedi Francesco, Sandro ha capito da un pezzo quello che altri stenta a capire. La cultura a 360 gradi della scuola scribale, che non era settoriale e non parcellizzava un bel niente. Non c'erano ambiti di competenza specialistici ma, quasi come uomini del Rinascimento, gli scribi erano colti in tutto. La scienza riguardava il tutto e non solo una parte. Quindi si era astronomi (soprattutto), architetti, pittori, disegnatori, musici, linguisti, epigrafisti, letterati, costruttori di navi, 'filosofi', teologi e via dicendo. Personalmente ho invocato (dopo aver letto i documenti incredibili di Tzricotu con tutto quello scibile racchiuso in pochi centimetri) il concorso di più discipline per capire la cultura profonda dei nuragici. Io, Aba, Sandro e qualche altro ancora siamo partiti mettendo la prua in questa direzione di forza ermeneutica. Se poi gli archeologi vorranno procedere da soli e così gli astronomi e così gli epigrafisti (le discipline più coinvolte nel processo di acquisizione dei dati scientifici) facciano pure ma sappiano che andranno a tentoni non conoscendo o non mettendo in conto i due terzi delle conoscenze degli altri. Si possono fare tanti esempi ma eclatante è quello della cosiddetta Sala da Ballo dove l'archeologia rincula (senza nessun motivo, proprio nessuno) mentre l'epigrafia e l'astronomia dandosi una mano hanno capito il dato culturale della grandiosa venerazione del sole (e della luna) da parte dei nuragici sino all'età cosiddetta punica e poi sino a quella romana. Aveva ragione il Lilliu a porre la 'fine' del nuragico nel III secolo a.C. Lui lo faceva su basi archeologiche empiriche e solo su quelle. Oggi invece epigrafia e astronomia sono in grado di dire che quella sua 'intuizione', quella dichiarazione credibile solo per 'auctoritas', ora (sottolineo ora)ha basi scientifiche. Anzi dirò di più: produrremo dei singolari documenti che si trovano addirittura nei musei che attestano che la 'religio' (quindi la stessa cultura scribale) dei nuragici arrivò sino al III secolo a.C. Sempre lo stesso Dio e sempre lo stesso mix.
RispondiEliminaE.C....arrivò sino al III secolo d.C.
RispondiEliminaAlla luce di quanto fin qui prodotto in commenti, obiezioni e deduzioni, invettive sulla mia persona, che sinceramente ho lasciato alle spalle (non serbo mai rancore per nessuno), invettive ad altre persone, che sicuramente questi si, mi danno fastidio e non poco. Ora lo scagliarsi facile sarebbe naturale, mossi da un istintivo senso di rivalsa. Ma è proprio qui, che l’uomo deve fermare le proprie pulsioni e frenare l’istinto del “vincitore”; perché in fin dei conti non ci sono né vincitori né vinti, è venuta ha galla solo la verità dei fatti.
RispondiEliminaPer questo chiedo a tutti voli di astenervi da altri commenti che non siano strettamente pertinenti il tema di questo articolo.
"Né vincitori né vinti,è venuta a galla solo la verità dei fatti"Grande lezione signor Angei!Prometto che l'ascolterò e in custu momentu doe a tottus s'auguriu chi su duemizzasedichi siata unu annu galanu e de pache.
RispondiEliminaSandro Angei, se tu ti stai meritando il Paradiso, io me lo sto giocando. Non puoi però mettere freno alla fantasia di chi si è depresso a sentire tante volte tante sciocchezze.
RispondiEliminaCerto non sarò io ad ammazzare un uomo morto, ma ti prevengo che sto preparando una pubblicazione scientifica che sarà clamorosa, almeno per la novità della materia: l'orientamento astronomico delle baracche dei custodi delle vigne nelle campagne dei villaggi di Part' 'e Montis.
Non userò la bussola perché, oltre che inaffidabile, non ne possiedo una, né altro strumento di misura professionale se non la mia mano destra, la mia millenaria cultura contadina e il cellulare.
Forse ti puoi scaricare una App
EliminaCol cellulare dici?
EliminaNo, mi serve per guardare l'ora e per annotare le misure.
In effetti i contadini, alzando gli occhi al cielo, dalla posizione del sole sapevano valutare l'orientamento, poi c'erano quelli più esperti che sapevano anche l'ora precisa: spaccavano il minuto; quando la loro pancia gorgogliava scoccava il mezzogiorno!
EliminaMi è sembrato benemerito l'intervento del GRS alla discussione, sia per rivendicare il diritto a essere meglio citato il lavoro che vanno svolgendo, sia per la pacatezza e la ponderatezza delle parole usate, nonché per la "scienza" alternativa che producono.
RispondiEliminaVi chiedo, anche se non vi obbligo a una risposta, se, dando per buona la tebella che Zedda-Belmonte danno circa l'orientamento dei 452 nuraghi indagati, esista davvero un'intenzionalità di tipo astronomico nell'orientare le torri sarde?
Ora, se è vero che il campione è statisticamente significativo almeno quanto a percentuale sull'insieme degli oggetti esistenti (circa 1/20), non mi risulta che lo sia per la metodologia di scelta, tipo grande/piccolo, montano/costiero, isolato/ raggruppato, vicinanza/lontananza da corso d'acqua, ecc. ecc..
Dato l'orientamento esplicitato nella tabella interessa un arco di almeno 300°, con punte significative che non superano, almeno mi è parso di capire, il 3% del totale, tali picchi non possono comunque essere considerati altro che casuali, un poco come si verifica nell'estrazione dei numeri del Lotto in cui ciascuno dei novanta numeri dovrebbe uscire una volta ogni diciotto estrazioni come media, mentre invece si verificano assenze anche di centinaia di eventi, nello stesso momento un qualche altro numero viene estratto tre, quattro, cinque volte oltre la media.
E se invece l'orientamento non fosse casuale, in dipendenza solamente dal territorio o del terreno, ma dovuto a un'idea religiosa, potrebbe essere che, se in un territorio dovessero prevale gli orientamenti a sud-est e in un altro quelli a sud-ovest, si potrebbe parlare di religio differenti?
Lo so che vi sto portando fuori dalla pratica delle misurazioni dei fenomeni, ma so che vi riunite in convivi e questo potrebbe essere un argomento postprandiale, col cervello che va più facilmente ad alto regime.
Scusa Sandro, ma il nord di Nissardi è magnetico o geografico? lui misurava 100 anni fa, la declinazione magnetica di quanto è variata? se lui misurava con la bussola forse questo spiega -almeno in parte-la discrepanza.
RispondiEliminaNon so risponderti con certezza, però ti posso dire che nel 1915 esistevano teodoliti capaci di una approssimazione angolare di 2” d’arco, simile a quella odierna. Per tanto se avesse usato uno strumento di tal fatta, benché ci volesse un’accuratezza inimmaginabile per metterlo in stazione, non certo i pochi minuti che impiego io, avrebbe di certo individuato il nord in modo preciso.
EliminaSe avesse usato la bussola giroscopica, avrebbe individuato in modo abbastanza preciso il nord geografico, perché nel 1915 era già stata inventata, ma non penso che fosse molto pratica date le sue dimensioni non proprio da taschino e comunque erano montate quasi esclusivamente sulle navi e pesavano alcuni quintali.
Non ha usato neanche il metodo arcaico del “caduceo/ gnomone” da me spiegato in “Tanat panê ba‛al, perché in tal caso avrebbe individuato in modo alquanto preciso il nord geografico.
Per tanto da questo posso dedurre che abbia usato una bussola magnetica.
Certamente l’uso della bussola magnetica implica la correzione d’angolo definita declinazione magnetica, che di fatto è la differenza d’angolo tra il polo nord magnetico e il meridiano del posto.
Se andiamo a vedere una tavoletta IGM (porzione della carta d’Italia in scala 1:25000), in essa è riportato il parametro che serve per la correzione angolare a partire dalla declinazione magnetica calcolata nel momento della formazione della carta, in modo tale che si possa calcolare anche dopo anni con buona approssimazione la declinazione magnetica riferita all’anno in corso.
Di certo il Nissardi se avesse operato la correzione necessaria avrebbe indicato in modo più preciso il nord geografico ma forse, come già detto in altra occasione, per lui tale valore non era fondamentale o forse non conosceva l’esistenza di tale errore… anche questo è possibile.
Io ho fatto un calcolo, approssimato, usando questo http://geomag.nrcan.gc.ca/calc/mdcal-en.php
RispondiEliminaSe metti dentro coordinate tipiche (latitidine 40° N e longitudine 9° Est) ti trovi un valore di declinazione magnetica di oltre 9 ovest per il 31 dicembre 1915 e di oltre 2 est per il 31 dicembre 2015. Andò a zero e succesiva inversione attorno al 1995. Vuole dire che se misuriamo il nord con la bussola nel 1915 o oggi avremmo una differenze di oltre 11°.
Per non parlare della posizione: ci scommetto che stare dentro o fuori il nuraghe con una bussola cambia, perchè ci possono essere rocce con componenti di magnetite o affini (Piero me lo ha confermato)
Non ho voglia di fare calcoli più precisi perchè sto andando a Bologna per vedere la mostra "Egitto splendore millenario" :)
Certamente l’uso della bussola magnetica nasconde insidiose sorprese, dovute ad anomalie magnetiche di vario tipo, sia naturali che tecnologiche, non ultima la vicinanza a strutture in cemento armato. Per tanto può essere influenzata da particolari rocce con alto tenore di ferro.
Eliminahttp://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
RispondiEliminaAuguri, Mauro Peppino.
EliminaChe il 2016 ti convinca a un controllo accurato delle tue misurazioni, delle tue trascrizioni, delle tue parole.
Alla fine, a risultato ottenuto, ci potremo confrontare ancora.
Quando si è commesso un peccato, ci si pente, si chiede perdono e poi si partecipa alla comunione.
Così è sempre stato dall'Età del Ferro, anche per chi avesse conservato la maschera del Bronzo Medio.
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EliminaIl commento è stato censurato perché attacca persone che si occupano di epigrafia, pertanto riproponiamo il commento per la parte strettamente attinenti il tema.
Elimina«La scienza si compone di azione tecniche, per esempio fare una misura, e azioni cognitive.
L'errore si può generare sia su azioni tecniche che su quelle cognitive,considerare il Toro di luce come un fatto intenzionale e non conseguenza di un sistema costruttivo è un errore cognitivo gravissimo, chi non lo capisce può essere in grado di fare azione tecniche, per es un modello in 3D (per me inutile a capire) ma dal punto di vita scientifico rischia di prendere abbagli mastodontici»
E perché dovrebbe essere un errore cognitivo gravissimo? quella finestrella ha forse una funzione statica? Non credo davvero; e se anche l'avesse si sarebbe potuta costruire diversamente.
EliminaMauro vorrei una risposta sull'errore di trasferimento dati: sono anni che ci rompi le scatole con l'allineamento perfetto dell'ingresso del Santa Barbara con l'alba del lunistizio maggiore meridionale e riporti nell'articolo del 2004 132 di azimut e -29 di declinazione (come per lo Zuras). Questo era il principale arogmento che avevi contro il fenomeno solstiziale-perchè l'intenzionalità o meno della figura taurina converrai che non è argomento stringente, ma molto povero. Adesso ci vieni a dire che questo allineamento tanto preciso non era, ma siamo a 140° di azimut. Quindi il tuo principale argomento cade: ma non potevi controllare prima anzichè sbraitare come un'aquila che il nuraghe era precisamente orientato verso il lunistizio ecc.? Fenomeno che per me, preso da solo e non visto legato ai cicli solari, non ha alcun significato culturale, ma ce lo spieghi-preso da solo- cosa cavolo significa? e per quale cultura/e?
Un'altra cosa: finchè non capirai che oltre e forse ancora più importanti delle misure, ci sono gli osservabili rimarrai un archeoastronomo a metà. E' lìosservabile, lo spettacolo rituale che si ripete ogni anno (o ogni mese o ogni giorno) quello importa. Avevi allo Zuras un'opportunità importantissima di coniugare lunistizio e solstizio- non lo hai fatto solo per la tua testardaggine. E mi si dice che anche lì hai sbagliato i conti: pensavi che il punto sacrale fosse la nicchia, invece era il betilino. E poi ti permetti di insultare gli altri? avevi Romina con te, un'osservatrice come pochi ce ne sono in Sardegna e lei davvero dedita a capire la verità e invece te la sei inimicata. Ma bravo, complimenti.
Si avverte l’interlocutore che non perderò più tempo a censurare i commenti, dando modo di esprimere il suo parere scevro da qualsiasi considerazione superflua e provocatoria. Per tanto i prossimi commenti saranno cancellati e boh!, Cumprendiu!
EliminaQuesto per rendere edotti i nostri lettori “tutti”, che non cancelliamo i commenti che ci potrebbero dar fastidio ma solo quelli provocatori.
Ma guarda cosa mi tocca fare il primo dell’anno!
Aba, il mio errore sull'orientamento dell'ingresso del Santa Barbara (un errore si può generare in tanti modi), in questo caso di trascrizione dei dati, è durato 5 anni per il semplice motivo che i GRS,lo hanno direttamente e indirettamente confermato, loro parlavano di un fenomeno luminoso che si verificava verso le 9 del mattino, dunque ad una angolazione che confermava il 131 se qualcuno avesse scritto che il fenomeno si verificava alle 9.35 mi sarei accorto dell'incongruenza. Incongruenza che ha fatto notare Angei,la sua misura a 140 ha messo in dubbio il dato presente in tabella Dunque ho chiesto anche in Facebook se qualcuno sapesse l'orario del passaggio del sole in asse, nessuna risposta allora sono andato a ricontrollare i miei quaderni di appunti.
EliminaInsomma se qualcuno prima di Angel avesse scritto che il fenomeno si svolgeva alle 9,35, mi sarei accorto dell' errore, ma i grs, parlavano delle 9 e confermavano il 131.
Eccerto, è sempre colpa degli altri. Ma adesso del tuo "preciso preciso" cosa ne è stato, me lo dici? Hai sempre urlato che era una coglioneria osservare un fenomeno solstiziale in un nuraghe tanto precisamente orientato al lunistizio ecc., insultando a destra e a manca -e anche molto pesantemente-chi questo fenomeno andava ad osservarlo: senza tante pretese, ma semplicemente godendosi lo spettacolo. Nessuno meritava questo trattamento, brutale, da uno che manco è in grado di controllare i suoi dati. Quando andrai ad osservare l'alba del lunistizio maggiore meridionale aspettati che qualcuno ti ricordi che è una "coglioneria", o che sei "fuori di melone" o tutte le gentilezze che ci hai riservato.
EliminaIl GRS nel suo libro non parla di orario ma di altezza. A pagina 140 scrivono:
EliminaNei giorni intorno al 21 dicembre, quando il sole raggiunge i 9° di altezza (superando la seconda torre) si alinea con il finestrino dell'architrave,...
Il GRS determina con molta probabilità l’altezza solare col programma STELLARIUM (è difficile farlo diversamente), ottenendo il dato di 9° di altezza al’orizzonte il giorno del solstizio, in funzione dell’azimut di 131°. L’errore per tanto non è primario, ma è indotto dall’errata valutazione azimutale e in ragione di ciò è scusabile per intero.
EliminaAngei, i grs di misure non ne capiscono niente basta leggere il Toro di luce per rendersene conto.
Elimina"Francu simpatico scrittore di storielle?"!!!??? Non ti curar di "lui",ma guarda e passa.Speravo che con l'anno nuovo si perdessero certi vizi,mi sono illusa,pazienza.
RispondiEliminaIn qualità di amministratore del blog chiedo formalmente a Mauro Peppino Zedda di poter pubblicare in questo blog il suo articolo integrale pubblicato su "Archeologia nuragica" in data
RispondiElimina31 dicembre 2015.
Certo che lo puoi pubblicare , specificando la fonte.
EliminaIn qualità di lettrice e autrice e commentatrice io voto contro, non mi va di fare alcuna pubblicità a chi deve andare prima di tutto a scuola di buone maniere.
EliminaPoi tu Sandro fai pure come credi.
Ma come si fa a pubblicare una frase del genere? "Quello che verosimilmente, popperianisticamente, possiamo sostenere è che l’altarino venisse illuminato dal fascio di luce solare, al solstizio d’inverno, e lunare al lunistizio medio meridionale", MPZ sei senza vergogna: sono 5 anni che neghi, recisamente, alun fenomeno solare in quel nuraghe. Adesso "possiamo sostenere"? tu?
Ma robe da matti, almeno ti scusassi con tutti quelli che hai schiacciato con le tue parolacce insultanti.
Popperianisticamente, intendiamoci.
Nonostante apprezzi la civiltà del signor Angei,concordo in pieno(per quanto conti il mio parere)con Aba.La cultura perde di valore se non c'è educazione e rispetto delle idee altrui.
EliminaAba penso che tu del Santa Barbara non hai capito niente, comunque non c'è problema
EliminaPure io concordo in pieno con Aba e Grazia!
EliminaSai che ti dico Aba?A questo punto ogni insulto del signor Zedda,consideralo un complimento,è chiaro che,questo signore ha un complesso di inferiorità nei tuoi confronti.Il tuo"non capire niente"è un arrichimento per tutti noi.Potessi non capire niente come te!
EliminaSono in assoluta sintonia col diniego di Samamasarda!
EliminaUn "garrulo sbruffoncello", per di più "non educato ad una civile convivenza", come continua a palesarsi ancora, deve scontare la pena che si è voluto guadagnare a tutti i costi!
mikkelj
Nella "bibbia archeoastronomica" di recente pubblicata da clive ruggles, considerato il massimo archeoastronomo mondiale, entra ( era ora! ) anche la sardegna, col pozzo di santa cristina e i nuraghi.
RispondiEliminaMancano però i tori di luce.
Il contesto astronomico in cui i tori appaiono, in cui il fenomeno ( i fenomeni ) avvengono è importante, va studiato e scientificamente misurato.
Ma è la parte archeo, la cultura nuragica, quella decisiva, quella che ancora non è entrata nella bibbia archeoastronomica.
E tantomeno nell'agenda della cultura ufficiale locale.
Non così a Chichen Itzà, dove il fenomeno consiste nell'apparizione, il giorno degli equinozi di primavera e autunno, del serpente piumato.
Si noti però che lì la testa del serpente è già scolpita ai piedi della scalinata, mentre i raggi solari creano un gioco di luci ed ombre che fa apparire il corpo sinuoso del serpente.
Migliaia di persone assistono ogni anno al fenomeno.
Il tutto è gestito e coordinato dalle autorità competenti del messico.
Valorizzazione e tutela della propria cultura con ricaduta economica e turismo.
E non m'interessa descrivere il messico come modello; noi dobbiamo rappresentare al meglio il nostro, uniti e remando ( per riprendere la frase di Sandro ) ognuno come può al seguito della ricerca, che a dispetto di tanta crisi, ha prodotto e sta producendo in sardegna, in questo quindicennio, risultati inimmaginabili.
Valorizzazione della cultura? Ricaduta economica? Intervento politico su quella organizzazione? Vaglielo a dire ai giacobini antropologi! Lì in Messico c'è l'archeomexicismo, come qui c'è l'archeosardismo. Tutta folle mitopoiesi mondiale! Povera 'antropologia' piegata alla ideologia! Persino Aba, parmense e italica di ferro, ti diventa archeosardista.
RispondiEliminaGiovanni, comprati il libro di Fabrizio Frongia (Le torri di Atlantide)e capirai tante cose. Capirai cosa vogliono dire (anche la notevole pericolosità)di certe affermazioni. Dopo il pronunciamento della magistratura (prima no per ovvii motivi) parlerò di quel saggio davvero illuminante. Anche perché mi dedica uno 'strano paragrafo' sul leggere, scrivere e far di conto.
RispondiEliminaSi purtroppo l'andazzo da noi continua, o ( visto che siamo al primo dell'anno ) ancora resiste.
RispondiEliminaTuttavia è andata persa un'occasione buona per far conoscere al mondo il fenomeno dei tori di luce nel contesto della cultura nuragica, come si è definita nell'ultimo quindicennio.
Mi riferisco alla pubblicazione di clive ruggles Handbook of Archaeoastronomy and Ethnoastronomy.
Sono assenti i tori di luce, nonostante si parli ( e questo è molto positivo ) del pozzo di santa cristina e dei nuraghi.
Ho visto il commento dopo aver pubblicato il mio. Grazie per il suggerimento.
RispondiEliminaUn racconto (libero Sandro di farne, da un commento, un post).
RispondiElimina“Non tutti i giorni erano uguali per i sacrifici, quella era la mattina del solstizio d’inverno e per questo il sacerdote era particolarmente rivolto a cogliere segni nel cielo e nella natura tutto intorno. In questo stato di attenzione diffusa fu colpito dal proiettarsi proprio sull’altare dell’ombra della testa di un vitello che era lì accompagnato da un offerente in attesa del proprio turno, quando il sole era ancora basso per essere schermato dalla struttura che riparava l’area sacra. Rimase sorpreso dai pensieri che presero a condurlo: celebrare il sacrificio in quel giorno non all’aperto, visualizzava questo, ma in un ambiente chiuso e semibuio, dove l’immagine della testa di un vitello si proiettasse sul centro dell’altare non come ombra ma come luce, penetrando nell’ambiente consacrato al Dio e ai sacrifici per un confacente spiraglio. E come procedere a realizzare quella costruzione iniziò a immaginarlo altrettanto spontaneamente un istante dopo: si portò quindi col suo caduceo, alto più o meno quanto quel vitello, sul punto dove il vitello si era trovato e segnò per terra il punto sul quale l’apice del caduceo, piantato dritto, proiettava la sua ombra sul centro dell’altare. Fu così che dalle settimane successive si impegnò a progettare e far costruire il tempio intorno all’altare con quell’unico passaggio per la luce, oltre la minima apertura necessaria per l’entrata. Ci vollero ben più dell’anno che aveva sperato e ben più di un tentativo, ma alla fine trovò gli accorgimenti che permisero la chiusura stabile della volta e al solstizio d’inverno successivo il rito poté compiersi così come l’aveva immaginato in quel primo giorno. Nel volgere di non troppi anni un numero crescente di villaggi volle non essere da meno davanti al proprio Dio e sempre più numerosi sorsero altri templi per l’isola. Fin da subito, già nel primo tempio, si iniziò a rievocare l’immagine del solstizio con i fuochi accesi dagli uomini dopo il calare del sole, così che la benedizione del Dio luminoso sull’altare si poteva ripetere lungo tutto l’anno; in questo modo si realizzava anche che molte più persone potevano assistervi nel tempo ed era attenuata la delusione per le volte in cui al solstizio il sole era coperto e non generava l’immagine luminosa (quando ciò accadeva si interpretava un cattivo auspicio, che tanto più doveva essere scongiurato dai propiziatori riti notturni). I riti notturni finirono per diventare così la funzione che con la maggior parte dei templi successivi ci si proponeva di celebrare, non sempre quindi attenendosi ancora all’orientamento originario del pertugio per la luce. Questa origine dei tanti templi era quasi dimenticata già ai tempi in cui la Sardegna iniziò a essere chiamata ‘l’isola delle torri’.”
Tutto quanto sopra, temo in nulla verificabile, in un punto potrebbe essere addirittura nemmeno plausibile: si potrà ottenere un fenomeno notturno artificiale simile al toro della luce? Se per proporvi questa lettura avessi aspettato verifiche empiriche (o virtuali, con i suoi software Sandro può essere capace di tutto) non so quanto tempo sarebbe passato, mentre un confronto con Francu ha portato a mettermi fretta giacché lui annuncia qualcosa come una prosecuzione di quanto qui ho pubblicato (e ovviamente io per primo sono curioso di leggerlo). Lo stesso Francu mi ha messo sulla strada per ricordare che i raggi luminosi da un fuoco non si comportano come raggi paralleli quali possiamo considerare quelli solari e lunari (in ragione della lontananza delle loro sorgenti), per cui non darebbero il pennello di luce, per quanto tenue, che renderebbe questa storia una ipotesi almeno possibile. Avrei quindi potuto limitarmi all’idea del sacerdote capace di vedere “in negativo” (fotograficamente parlando) un semplice fenomeno quotidiano e capace di realizzare il passaggio, in modo assai empirico, a un progetto di architettura ulteriormente caricabile di simboli, ma questo ancora non avrebbe sfiorato la ricerca di una risposta al perché in molti nuraghi non si presentino orientamenti significativi e soprattutto (non si presentino) fenomeni luminosi (naturali). Allora mi attaccherei ancora alla eventuale possibilità che sia utile a permettere il realizzarsi di un pennello di luce (con l’ingresso al nuraghe oscurato da una chiusura scostabile) un manufatto come ad esempio una sorta di manicotto sigillato sulla nostra finestrella “di scarico” e orientato all’esterno verso un fuoco, manicotto in asse con l’altare interno e della forma e della lunghezza opportune (in sughero o con struttura in legno e copertura in cuoio, stabilizzato con funi assicurate alle pareti del nuraghe stesso). Se funzionasse, è certo che come possiamo arrivarci noi potevano arrivarci, e meglio, loro.
EliminaQuanto alle verità assolute di MPZ ci vogliono molta pazienza e troppo tempo per esporre le richieste di chiarimenti necessari a una loro eventuale comprensione, e questo era un dì di festa con molti migliori impegni per tutti. Direi già, però, che preferisco il Mauro zeppo di errori ortografici a questo ripulito ma (finché almeno non lo capisco meglio?) apparentemente traballante, mi pare, nella logica.
RispondiEliminaDico subito che ho letto il post di Mauro Peppino perché era stato linkato proprio in un commento più sopra.
RispondiEliminaPer me è dunque inutile riproporlo non solo perché sarebbe ripetitivo e specialmente per il fatto che Mauro Peppino non dice, popperianisticamente(!), nulla di nuovo seppure egli, scoperto a dire bugie come un bambino dell'asilo, non smetta di pontificare dall'alto di un'autoritas che non ha e che nessuno gli riconosce. Voglio dire che, se uno qualsiasi fa un'ipotesi, gli si chiede la dimostrazione per verificarne la valenza mentre Mauro Peppino non si degna (o non è degno? o non è capace?) di dare spiegazioni a lettori che, popperianiticamente, non capiscono proprio nulla. In effetti, a ben ricordare, uno si salva nel giudizio prefettizio di Mauro Peppino: Franco Laner, a cui rivolgo i migliori auguri per il futuro prossimo e lontano e, contemporaneamente, il rammarico per saperlo solitario referente del Pontefice Massimo.
Bisogna dargli atto di avere inventato un avverbio, a meno che non esistesse già l'inglese popperianistically. Ma non credo.
RispondiEliminaVista la richiesta dello stesso Zedda di pubblicare un articolo, chiediamo a nostra volta di poter fare altrettanto, essendo parte citata in causa da ormai troppo tempo.
RispondiEliminaCordiali saluti G.R.S. Gruppo Ricerche Sardegna,
Gli autori S. Garau, T. Mura, A. Atzeni.
In effetti Mauro Peppino non ha chiesto di pubblicare qui il suo articolo, che Lui ha pubblicato su Archeologia nuragica. Vista la contrarietà di alcuni lettori nonché commentatori e autori di articoli, mi riservo di decidere sull'opportunità di questa mia scelta. Per quanto riguarda la pubblicazione del vostro articolo, io non ho alcun problema a fare ciò.
EliminaSpecifico che io non ho fatto nessuna richiesta a pubblicare alcun articolo, i GRS , non hanno neppure capito che è Angei che vuole pubblicare un mio articolo già pubblicato
RispondiEliminahttp://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
Ho appena postato in coda a questo articolo un'appendice in risposta all'articolo di Mauro Peppino Zedda pubblicato su Archeologia Nuragica in data 31.12.2015.
RispondiEliminaAngei, non hai neppure capito che il finestrone a cui mi riferisco non è un finestrino del mazzanino,in finestrone è quello che doveva aprirsi (con lo stesso orientamento dell'ingresso basale) nella camera al primo piano!
RispondiEliminaRiguardo all'orientamento del nuraghe, ho detto che rientra nel gruppo di quelli che guardano la costellazione del centauro. Dove non c è solo Alfa centauri. Della questione ne ha discusso mezzo mondo, almeno leggiti cosa hanno scritto!!
Quando mai hai indicato qual'è il "finestrone" a cui ti riferisci?
EliminaIn Archeologia del paesaggio nuragico a pag. 134 parli tu di Alfa Crux, mica io. D'altronde come sarebbe possibile individuare la Croce del sud, se la stella più bassa che da forma alla croce è ancora sotto l'orizzonte? E comunque quale sarebbe la stella da prendere come riferimento, non vorrai dire che è il centro della costellazione?
Su finestrone è ovvio che mi sto riferendo al finestrone al primo piano , che nei nuraghi monotorre ripete (quasi sempre) l'orientamento dell'ingresso, discutere qui del perché abbiamo scelto la costellazione del centauro, non serve a niente se non a fare un minestrone.
EliminaQuello che conta è che i betili iniziano del BF questo almeno lo hai imparato, dico imparato perché c'è poco da capire
Io ho parlato di lunistizio medio meridionale, non intermedio! Il lunistizio medio è una definizione riconosciuta nel mondo.
RispondiEliminaStudia!
Il lunistizio intermedio è una definizione di Gaspani e corrisponde al minore noto internazionale,
Gaspani il,medio non lo cita neppure.
Se ti basi solo sulle discutibili definizioni di gaspani e non hai neppure il buon senso di,leggere altro.. bontà tua
Confondere il lunistizio medio internazionale, con il,lunistizio intermedio di Gaspani, studia!!
RispondiEliminaIl lunistizio medio per tua conoscenza e quella fase on cui la luna fa un percorso simile al sole ai solstizi, quello meridionale identico al solstizio d'inverno e quello settimanale a quello estivo.
RispondiEliminaL'intermedio di gaspani corrisponde al minore internazionale!!
Sappilo!
Sappi pure che io sono tra i 5 italiani che hanno scritto nell' Handbook della Springer, Gaspani.
Gaspani no.
RispondiEliminaConfondere il lunistizio medio internazionale, con il,lunistizio intermedio di Gaspani, studia!!
RispondiEliminaRiguardo all'orientamento del Santa Barbara, rientra entro un range che ha il suo picco verso il centauro inteso come costellazione non come stella!
RispondiEliminaGrazie per la precisazione. Certo che prendere come riferimento una costellazione che spazia per 36° nel cielo è un gran bell'orientamento.
EliminaLeggi prima di rischiare di dire sciocchezze, leggi le proposte e pure le critiche positive e negative a livello mondiale, ne possiamo parlare ma non in questo post
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EliminaMa come si fa? Non capisci neppure cosa sia un lunistizio medio e lo confondi con l'intermedio di gaspani, studia!
RispondiEliminaPer capire l'articolo http://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
RispondiEliminaTi consiglio di leggere i Cap 10 e 19 di Archeologia del Paesaggio Nuragico,
Uno sul significato astronomico dei nuraghi e l'altro sulla cesura l'età dei nuraghi e quella dei betili Torre.
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EliminaIo sono costernato, caro Sandro!
RispondiEliminaQuesta pletora di inteventini telegrafici senza capo né coda, generati col solo scopo di essere quì presenti, fanno male al Salotto!
Fai in modo che i lettori non siano più disturbati da interventi che non portano alcun costrutto culturale, ma insistono insolentemente nel recarti offesa! Ti dico che i lettori come me, hanno perso la pazienza! Liberaci dal male!
mikkelj
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EliminaIl commento è stato eliminato perché privo di dati scientifici.
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RispondiEliminaVisto l'atteggiamento di Mauro Peppino Zedda, che a quanto pare non è in grado di discutere pacatamente, ma solo seguendo il suo istinto, che lo qualifica per quello che è, seguirò il consiglio di Mikkelj.
RispondiEliminaBasta Peppino sei insanabile.
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RispondiEliminaMPZ potrà rientrare in questa discussione solo quando ci fornirà dei suoi assunti, dati e date verificabili. Tutto il resto è noia!
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RispondiEliminaM.P. Zedda nel suo articolo non rilascia un dato, che sia uno, a sostegno della sua teoria, mi viene a parlare di finestroni sulla verticale dell’ingresso al nuraghe pretendendo che siano orientati verso una costellazione, quella del centauro, che ha un’ampiezza angolare di 36°, tanto che mi viene da pensare “Sarà per questo che fu costruito il finestrone, per poterla contenere tutta?!” Quale sarebbe il punto di orientamento della costellazione da prendere in considerazione, uno qualunque all’interno della costellazione stessa, tale che sia in accordo con la direzione dell’ingresso?! E’ lui stesso che nel suo libro “Archeologia del paesaggio nuragico, pag. 134, che parla di stella di prima grandezza da ricercare nel firmamento entro un range compreso tra 145° e 166°, individuandola in Alfa Centauri che secondo lui sorgeva (in Sardegna) nel 1500 a.c. ad un azimut di 150°, che in verità per quella data è di circa 160° e non si è accorto nella foga di osteggiarmi che anziché io parlare di Alfa Centauri ho parlato di Alfa Crux, poi che sia un errore voluto il mio o involontario, nulla cambia rispetto al dato da lui fornito.
RispondiEliminaMi viene a fare le pulci sulla nomenclatura dei moti lunari data da altri, che io ho solo citato, ma non discute sul dato. E’ giusta oppure è sbagliata la data relativa al lunistizio medio del quale ho calcolato azimut e altezza all’orizzonte e del quale ho indicato la posizione del fascio di luce all’interno del nuraghe. E’ giusta o sbagliata la data del lunistizio maggiore o come vuoi chiamarlo tu; e se queste date sono sbagliate, indicami tu quelle giuste in modo che io possa verificare la correttezza della tua teoria, o pretendi che ti creda sulla parola?!
Per tanto resto inattesa di dati, solo di dati.
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EliminaProporrei che al signor Angei fosse assegnato lo scettro della pazienza,che ne dite amici del blog?
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EliminaSignor Zedda,a lei vorrei assegnare lo scettro della maleducazione,e dell'arroganza,che ne dice?L'importante è che capisca tutto lei,le va bene?
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