Il nuraghe Santa Barbara, quello di Villanova Truschedu, a leggere quanto ne hanno scritto chi più ne sa, pare che sia unico nel suo genere perché conta su uno spazio interno fra le due torri, per altro diviso da un muro in due locali, che possono apparire come disimpegni o, a essere espansivi, come un cortiletto diviso in due.
Poco male che gli Archeologi abbiamo chiamato tutta la gamma, anche se pare appunto che sia l'unico esemplare del genere, come “Nuraghe a tancato”, proprio perché con i vocaboli tanca, tancau, cungiau viene individuato un possedimento cinto e protetto da muro più o meno alto. In special modo, tanca e tancau individuano possedimenti molto estesi, certo non cortili di meno di 50 mq di spazio.
Lasciamo perdere comunque la definizione e seguendo ad informarsi si viene a sapere che, probabilmente, la seconda torre fu costruita per contenere una sorgente d'acqua. Questo mi riporta a un altro nuraghe, quello di Carcina in agro di Orroli che possiede due torri legate insieme da un paramento murario che è integrato nella seconda torre, mentre poggia solamente sulla torre primigenia. Ricordo, per averlo ispezionato da dilettante oltre trent'anni fa (presi alcune misure e dovrei avere delle diapositive da qualche parte), che dentro la torre principale, in una nicchia situata sul versante nord, si poteva individuare una traccia che poteva riferirsi al ristagno dell'acqua che probabilmente fuoriusciva da una sorgente la quale, forse per cause naturali, si spostò più a valle di una ventina di metri. Si può supporre che la seconda torre sia stata edificata per inglobare la sorgente, ma ciò non è allo stato verificabile perché la torre recente è collassata tutta al suo interno. Cionondimeno, la sorgente si dev'essere presa beffe anche della seconda torre, dato che attualmente affiora ancora più a valle, in mezzo ai resti dell'antico villaggio.
Tenendo presente l'ipotesi formulata per il Nuraghe Carcina – e non è detto che sia quella giusta -, si può verosimilmente accostare il ragionamento anche per il Nuraghe Santa Barbara?
Che l'acqua fosse una risorsa primaria è un dato del tutto acquisito; che per l'acqua e per le sorgenti esistessero dei culti e dei riti è dato per certo; d'altra parte, il muro che delimita il cortile (tancau) non dà la sensazione che sia stato elevato a protezione di qualcosa? Della sorgente forse?
Qualcuno, sempre di quelli che ne sanno di più, ipotizza che dentro quella cerchia muraria ci sopravvivessero tranquillamente 150 persone. Ora, se fate il conto delle superfici interne, oltre ai circa 50 metri quadri della torre principale (nicchie comprese), all'andito, al cortile e alla torre secondaria, credo che difficilmente si avranno a disposizione più di 160 metri quadri. Come potessero viverci 150 persone, come potessero spostarsi internamente senza calpestarsi e, soprattutto, perché mai dovessero viverci, è cosa che non riesco a immaginare.
Allora, perché fu elevata la seconda torre, se non per proteggere qualcosa d'importante, come una sorgente? Si parla, così en passant, di una rivoluzione culturale dovuta a sopravvenienze esterne – tutte da dimostrare – per cui alla religio della Luna-Grande Madre si sarebbe sovrapposta quella del Sole-Sardus Pater. O, forse, anche il contrario: non vi è una logica, se la torre venne a cancellare la possibilità che il Sole del Solstizio d'inverno disegnasse la testa del torello sacro dentro la torre, il che equivarrebbe a un rito solare: in pratica, l'avvento di una religio solare cancellerebbe il rito della rinascita del Sole nell'emblema del vitello di Luce.
Si dice anche però che quell'antro del nuraghe buio e la testa del vitello sarebbero la raffigurazione dell'utero della Grande Madre che fa rinascere suo figlio il Sole.
Insomma, una cosa e anche il suo contrario.
In verità, la domanda che non mi dà tregua è questa: se i sopravvenienti con diversa religio avessero voluto cancellare la pennellata di luce solstiziale – che pure è ambivalente – dovevano proprio costruirci davanti una torre così impegnativa?
Non era sufficiente turare la finestrella, da dentro o da fuori, da dentro e da fuori, con pietre, con fango, con legno, con sughero, con una fascina di mudregu o di moddizzi – chessa per Mikkely - che sono proprio là a due passi?
Forse che, se per dispetto voglio togliere il sole al susino dell'orto del vicino, ci costruisco davanti un grattacielo?
Lasciamo perdere comunque la definizione e seguendo ad informarsi si viene a sapere che, probabilmente, la seconda torre fu costruita per contenere una sorgente d'acqua. Questo mi riporta a un altro nuraghe, quello di Carcina in agro di Orroli che possiede due torri legate insieme da un paramento murario che è integrato nella seconda torre, mentre poggia solamente sulla torre primigenia. Ricordo, per averlo ispezionato da dilettante oltre trent'anni fa (presi alcune misure e dovrei avere delle diapositive da qualche parte), che dentro la torre principale, in una nicchia situata sul versante nord, si poteva individuare una traccia che poteva riferirsi al ristagno dell'acqua che probabilmente fuoriusciva da una sorgente la quale, forse per cause naturali, si spostò più a valle di una ventina di metri. Si può supporre che la seconda torre sia stata edificata per inglobare la sorgente, ma ciò non è allo stato verificabile perché la torre recente è collassata tutta al suo interno. Cionondimeno, la sorgente si dev'essere presa beffe anche della seconda torre, dato che attualmente affiora ancora più a valle, in mezzo ai resti dell'antico villaggio.
Tenendo presente l'ipotesi formulata per il Nuraghe Carcina – e non è detto che sia quella giusta -, si può verosimilmente accostare il ragionamento anche per il Nuraghe Santa Barbara?
Che l'acqua fosse una risorsa primaria è un dato del tutto acquisito; che per l'acqua e per le sorgenti esistessero dei culti e dei riti è dato per certo; d'altra parte, il muro che delimita il cortile (tancau) non dà la sensazione che sia stato elevato a protezione di qualcosa? Della sorgente forse?
Qualcuno, sempre di quelli che ne sanno di più, ipotizza che dentro quella cerchia muraria ci sopravvivessero tranquillamente 150 persone. Ora, se fate il conto delle superfici interne, oltre ai circa 50 metri quadri della torre principale (nicchie comprese), all'andito, al cortile e alla torre secondaria, credo che difficilmente si avranno a disposizione più di 160 metri quadri. Come potessero viverci 150 persone, come potessero spostarsi internamente senza calpestarsi e, soprattutto, perché mai dovessero viverci, è cosa che non riesco a immaginare.
Allora, perché fu elevata la seconda torre, se non per proteggere qualcosa d'importante, come una sorgente? Si parla, così en passant, di una rivoluzione culturale dovuta a sopravvenienze esterne – tutte da dimostrare – per cui alla religio della Luna-Grande Madre si sarebbe sovrapposta quella del Sole-Sardus Pater. O, forse, anche il contrario: non vi è una logica, se la torre venne a cancellare la possibilità che il Sole del Solstizio d'inverno disegnasse la testa del torello sacro dentro la torre, il che equivarrebbe a un rito solare: in pratica, l'avvento di una religio solare cancellerebbe il rito della rinascita del Sole nell'emblema del vitello di Luce.
Si dice anche però che quell'antro del nuraghe buio e la testa del vitello sarebbero la raffigurazione dell'utero della Grande Madre che fa rinascere suo figlio il Sole.
Insomma, una cosa e anche il suo contrario.
In verità, la domanda che non mi dà tregua è questa: se i sopravvenienti con diversa religio avessero voluto cancellare la pennellata di luce solstiziale – che pure è ambivalente – dovevano proprio costruirci davanti una torre così impegnativa?
Non era sufficiente turare la finestrella, da dentro o da fuori, da dentro e da fuori, con pietre, con fango, con legno, con sughero, con una fascina di mudregu o di moddizzi – chessa per Mikkely - che sono proprio là a due passi?
Forse che, se per dispetto voglio togliere il sole al susino dell'orto del vicino, ci costruisco davanti un grattacielo?
Signor Francu,tante domande e difficili le risposte,solo una risposta viene immediata sull'assurdità del grattacielo costruito per togliere il sole al susino.Esempio più semplice non poteva fare.Mi viene un po' di tristezza al pensare che non si sia cercato ,in tempo,di tutelare le torri di questo nuraghe.Abbiamo un patrimonio unico al mondo ma,non mi sembra che chi dovrebbe sopraintendere a questi beni sia molto interessato.
RispondiEliminaSo che Francu ha seguito con la pazienza necessaria la lunga discussione sull'articolo "Il toro sull'altare" e che non ignora avessi considerato anch'io la domanda "perché, volendo oscurare il fenomeno della luce sull'altare al solstizio, non occludere semplicemente la finestrella". Rimane che quella seconda torre è stata comunque eretta e tutto fa pensare sia stata eretta dopo la prima: per impedire il fenomeno luminoso al solstizio (allora voluto, denso di significato e noto) o semplicemente per proteggere la fonte d'acqua? Nel secondo caso il fenomeno luminoso verosimilmente non sarebbe stato voluto e non si sarebbe ad allora ancora caricato di significato (perciò ancora niente altare), significato che magari avrebbe assunto dopo il successivo scapitozzamento della seconda torre; scapitozzamento accidentale o voluto e significato infine attribuito con la costruzione dell'altare.
RispondiEliminaHai pensato questo, Francu? O cos'altro?
Ad applicarmici, onestamente, mi viene difficile sia ritenere verosimile uno scapitozzamento accidentale (proprio così sghimbescio a favorire il passaggio dei raggi solari con quell'inclinazione?) e sia ritenere verosimile uno scapitozzamento voluto (per dare luce allo spazio, e nell'altra torre? E poi così sghimbescio, di nuovo, solo per caso o per riprodurre un fenomeno di cui si sarebbe conservata memoria pur in assenza di attribuzioni di significato?).
Difficile sbilanciarsi su cosa possa dirsi più probabile, ma allo stato non riesco ad immaginare un modo meno improbabile di questi (e forse in uno dei due modi è andata).
Mi accorgo che a leggermi può sembrare io abbia escluso dal campo (dal campo dei modi in cui può essere andata) un terzo modo, che invece era il primo ammesso e non certo cassato, ossia quello immaginato da Sandro: la seconda torre eretta per impedire il verificarsi del fenomeno luminoso già carico di valore cultuale, in seguito scapitozzata (il tanto almeno per riprodurlo) da chi ne aveva conservato la memoria. Ma è vero che introdurre, come ha fatto Francu, la considerazione della fonte dell'acqua sembra rappresentare un motivo più lineare a giustificare l'edificazione della seconda torre. Perciò, secondo il rasoio di Ockham, ...
EliminaFrancesco stai iniziando a capire, se leggi con più attenzione il seguente http://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
EliminaE magari pure il 19 Cap di Archeologia del Paesaggio nuragico, forse ci arrivi anche se di Archeologia Nuragica ti mancano troppe basi
Mi pare di capire che non vi sono datazioni per queste torri e questo non aiuta.
RispondiEliminaIn effetti entriamo in un ragionamento a spirale col quale, data una premessa, la conseguenza non appare più tanto logica. Ma anche il contrario soffre della medesima contraddizione.
Per essere più chiari, si può ammettere o non ammettere che la torre più antica abbia avuto un orientamento astronomico intenzionale, con l'effetto ricercato della produzione del toro di luce al solstizio.
E se si dà per buono l'orientamento, si deve ammettere anche che ciò è dovuto a una religio toro-solare, visto che il fenomeno è prodotto dal Sole.
La costruzione della seconda torre a impedimento del fenomeno - fra l'altro con orientamento incerto o plurimo delle sue finestrelle - sarebbe stata certamente efficace, anche se dispendiosa, e dovuta al sopravvento di una nuova religio Luna-Grande Madre che, comunque, nel fenomeno solstiziale, troverebbe conferma e riscontro in quanto la tholos oscura alluderebbe all'utero della Madre dove riprende vita il toro solare.
A che pro, allora, impedire il fenomeno con uno sforzo costruttivo così sproporzionato a un risultato che poteva essere raggiunto molto più economicamente?
Se la seconda torre non avesse voluto limitare il fenomeno solstiziale, perché erigerla proprio dove sta e non sul lato Ovest, o Nord?
Se fosse stata svettata in un secondo momento (quale?) a bella posta e non crollata su se stessa per motivi diversi, chi avrebbe conservato ricordo del fenomeno a distanza di tempo?
Se il fenomeno solstiziale si può notare, oltre che nel nuraghe Santa Barbara, anche in alcuni altri siti, come mai questi non ebbero la stessa sorte ed essere impediti da nuove costruzioni?
Non avendo risposte ai quesiti, si può ipotizzare che il fenomeno solstiziale sia suggestivo ma decisamente casuale, come l'orientamento astronomico intenzionale di quel nuraghe e di tutti gli altri?
Se così fosse per il Santa Barbara, dovrebbe esserlo anche per gli altri in cui il fenomeno solstiziale s'innesca come toro di luce e, francamente, si deve pensare che un caso singolo può essere casuale, anche se molto difficilmente probabile, ma due, tre o altri casi ancora, rientrano nel campo dell'incasualità, vale a dire dell'intenzionalità.
Pertanto, se il fenomeno è stato casuale, è possibile che non fosse neppure conosciuto e, dunque, l'erezione della seconda torre a impedimento, non avrebbe avuto senso, né il suo svettamento per ripristinare la possibilità di osservare il fenomeno solstiziale.
Potrebbe infine costruirsi una ulteriore ipotesi: che il fenomeno sia stato casuale, ma che non sia sfuggito all'osservazione degli scribi-sacerdoti che lo presero in considerazione per quanto così efficacemente dimostra.
Malato di curiosità, mi chiedo come mai non sia stato ripetuto il gioco in tutti i nuraghi in costruzione all'epoca della scoperta o in quelli eretti successivamente?
E però la mancanza di datazione del Santa Barbara rimanda ancora più in là nel buio un'ipotesi di risposta.
Onestamente mi è venuto il mal di testa.
Scusa, Francu, ho messo il mio secondo intervento prima del tuo, benché cronologicamente successivo, perché mi sembrava di ingenerare altrimenti ancor più confusione. Invece vengo a mettere ordinatamente qui questo terzo, perché riprende la tua domanda (dal tuo intervento qui sopra): "Se la seconda torre non avesse voluto limitare il fenomeno solstiziale, perché erigerla proprio dove sta e non sul lato Ovest, o Nord?"
RispondiEliminaProporrei la risposta da te suggerita con l'articolo: perché lì stava la fonte. No?
Certamente. Questa ammissione però cancella tutte le ipotesi sulla pretesa di intenzionalità dell'orientamento astronomico dei nuraghi.
RispondiEliminaCapisco che è difficile da accettare, anzi, da digerire, ma resta la più logica.
D'altra parte, nel prospetto riassuntivo dell'orientamento dei nuraghi prodotto sul blog da un post di Aba Losi e riferito a uno studio di Mauro Peppino Zedda, vi si dimostra che l'orientamento dei circa 450 nuraghi presi in considerazione è spalmato su quasi tutta la circonferenza, con esclusione di una cinquantina di gradi verso il Nord e un incremento di fenomeni con due picchi verso Sud-Est, ma così modesti - meno del 3% del totale - che possono essere considerati come normalità statistiche.
Sempre che si debbano considerare credibili sia il prospetto, che le misurazioni, sulla cui accuratezza non ho elementi per cui dubitare o confermare.
Francu la corbelleria è dire che il campione dei dati è spalmato su quasi tutta la circonferenza, mentre è concentrato in una parte circoscritta ..
EliminaFrancu la corbelleria è dire che il campione dei dati è spalmato su quasi tutta la circonferenza, mentre è concentrato in una parte circoscritta ..
EliminaFrancu invece di dire cose inesatte (ovvero corbellerie) citate da altri, liggidia su libru
RispondiEliminaFrancu,per piacere smetta di dire"corbellerie"altrimenti "l'onniscente" si irrita,cerchi di comportarsi più modestamente.
EliminaCaro Francu, ancora tra noi digiuni di archeoastronomia (ma pure di astronomia e in fondo anche, parlo per me, di archeologia), ma tu sapresti rispondere su cosa faccia dire agli archeoastronomi che un orientamento dell'ingresso sostanzialmente opposto al vento dominante oppure (come si impara a orientare una tenda) verso valle sia invece, più significativamente, un orientamento astronomico? Tu mi conosci e sai che esprimo questa domanda con tutto il rispetto per gli studiosi, odiando la possibilità di passare al contrario per squalificante e banalizzatore. Quanto al Santa Barbara non mi sento certo di escludere che, come ipotizza Mauro, l'orientamento fosse verso il centauro e solo fortuitamente ci si sia ritrovati in seguito con un pennello di luce che al solstizio non era perfettamente in asse ma permetteva di farlo cadere su un altare da erigere appunto entro la stanza un po' scostato rispetto al centro del corridoio; per dirci, insomma, che anche a ipotizzare la seconda torre eretta lì a protezione della fonte senza badare (chi l'ha eretta) alla sorte del nostro pennello di luce solare non stiamo escludendo tutti i possibili allineamenti che gli archeoastronomi riescono a teorizzare.
RispondiEliminaE le cose che continuo a non avere chiare (o che si sono ancor più confuse) sono ancora altre: prima Mauro parlava di orientamento a un lunistizio, sicuro della sua misurazione (131), noi a dire che la misurazione di Sandro, 140 (o 141? ora confondo, ma ci capiamo), non significava orientamento al solstizio (come invece ci rinfacciava sbraitando Mauro), perché tra l'altro un orientamento al solstizio avrebbe prodotto un pennello di luce che avrebbe sparato verso l'alto sulla parete interna del nuraghe; poi Mauro corregge finalmente la sua misura, ma da allora (o mi sbaglio?) pare continuare a parlare di lunistizio e però insieme anche di solstizio ... Ma lasciamole al Nuragico la polisemia e la variatio, no? Mi permetto di scherzarci, prendendoci in giro (lievemente) insieme tutti, ma se qualcuno ritenesse degno non dico fare chiarezza ...
Vedi, Mauro, l'ancella mama sarda è certo molto meglio di te (e di me, ti faccio compagnia) anche solo per la disinteressata generosità delle sue pillole su alfabeti antichi, scarabei e quant'altro. Siete in fondo quattro gatti a interessarvi seriamente della comprensione e divulgazione del quadro nuragico e dei suoi dintorni (altri pochi gatti proviamo a seguirvi) e c'è chi perde tempo a cercare di fare le scarpe a qualcuno e a pavoneggiarsi. È un peccato.
Sì, è un peccato. Ad esempio non si riesce a farsi dare una tabella o uno schema, semplice semplice che illustri alla latitudine media della Sardegna (diciamo 40°) azimut e declinazioni di albe e tramonti per solstizi, equinozi, lunistizi minori e maggiori ; almeno per orientarsi. Poi logicamente ci sono gli ostacoli geografici, ma santo cielo almeno uno schema. Ma manco per idea; se lo chiedi a MPZ indovina cosa dice? leggiti il mio libro e c'è tutto. Sì ma sparpagliato e nella tabella luna mancano gli azimut. Non ho mai visto una disciplina con meno schemi semplici e tabelle "educational" dell'archeoastronomia.
EliminaComunque a questo link si riesce a capire meglio (per lo meno per sole e luna): basta inserire i dati di interesse e scegliere sole o luna e poi dirgli "Calculate" e lui ti restituisce i valori di interesse http://www.iol.ie/~geniet/eng/decli.htm Come dico, almeno per orientarsi
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaHo detto che non devi permetterti di attaccare le persone al quel modo! Per tanto ripropongo, non per te ma per i nostri lettori, il tuo commento ripulito da commenti insulsi: Caro Francesco, vedo che hai capito, che lo svettamento della Torre frontale, pure come è eseguito, unito al fatto che i betilitorre risalgono al BF rendono realistica la mia proposta http://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
EliminaAncora ti chiedi a cosa serviva la Torre frontale? Quella sequela di finestrelle permettevano di far passare l'aria è rendere il posto ottimale per il rito dell'incubazione, dormire lì per giorni e giorni, proprio lì dovevi arenarti?
Mauro, sorvoliamo su quanto (non) si capisce da quel tuo articolo sul tuo blog, su quanto i punti oscuri non sembrino lì chiari a chi ha scritto; diciamo che non chiarire in diversi modi è una tua cifra. Stamattina però si coglie finalmente un accenno di generosità nel tuo concedere il filo di un pensiero logico su finestre plurime e incubazione dei malati, del quale ti ringrazio. Ma che tu ci abbia preso o meno, dimmi, ti è costato molto scriverlo ora chiaro? Ti senti un filo meglio o un filo peggio?
EliminaPer me era chiarissimo, rileggi bene sia l'articolo che il 19 capitolo di Archeologia del Paesaggio Nuragico, è tutto li! Non penserai che io riscriva il libro in questa sede? I blog servono per criticare i libri non per riscriverli
EliminaAba lo schema che chiedi è perfettamente inutile dal punto di vista scientifico, potrebbe esserlo solo didatticamente, per bambini, i dati angolari del sorgere e tramontare della Luna variano con la latitudine,(tra il Nord e il Sud Sardegna vi sono due gradi) quello che conta è il calcolo della declinazione.
RispondiEliminaEcco, immagina che siamo bambini, per una volta, e dicci per piacere con quale azimut (visto che finora per il Santa barbara si è parlato soprattutto di questo) e con quale declinazione ci sono alba a tramonto di sole e luna alla latitudine del nuraghe in prossimità dei fenomeni di interesse; diciamo nelle date dei lunistizi estremi più vicini (2006 e 2016?). Ma porca miseria ci vuole poi tanto?
EliminaVeramente l'info errata l'avevo data con un punto di domanda per te: per me "frequenza relativa" pari a 0.026 significa 2.6%. Ma siccome con gli archeoastronomi non si capisce mai nulla potrebbe essere davvero sbagliata, ma non so davvero come correggerla: anche perchè quei dati vengono mostrati con una linea continua, mentre io li vedrei meglio per punti discreti. Il grafico in figura 6 va da 0 a 0.03 e si scrive "relative frequency", come dovevo interpretarla?
RispondiEliminaMa scusa: dei 272 nuraghi monotorre di cui parli nell'articolo del 2004, 7 mostrano declinazione a -29 e mezzo, la declinazione del lunistizio maggiore meridionale; questo fa 2.6 %; esattamente quello che si evince dalla figura 9 (e da definizione di frequenza relativa). Non è sbagliata per nulla l'informazione, cosa dici? certo, poi ce ne sono altri attorno a quel valore, che scoperta.
EliminaMa si può mai ricevere una risposta Mauro, ci si riesce?
EliminaLa divisione in monotorre e torri centrali è stata fatta per vedere e mostrare che non esiste differenza di orientamento tra le due tipologie,mentre esiste tra le torri del settentrione e meridione dell'Isola. Nel meridione esiste un picco speculare , astronomicamente, al picco principale, che guarda verso il tramonto del centauro.
RispondiEliminaDunque i dati monotorre e torri centrali vanno trattati in modo unitario.ovvero sono 550 (in astronomia nella Sardegna Preistorica), e 450 nel 2004.
Al Nord i dati si accumulano (vado a memoria potrei non esser precisissimo) tra 118 e 165, col picco a 150, al su si allarga per i motivi detti.
Parlare di casualità per 300 orientamenti, che si concentrano in un ottavo di angolo giro mi pare una corbelleria
Allora, vediamo se riusciamo ad avere una risposta per una volta: quanti, in numero assoluto, su 550 nuraghi hanno il valore del picco? potresti, almeno per una volta, darci una quantità? 16, 50, 35? e quanti hanno un valore compreso tra 110 e 165? 200, 300, 50?
EliminaE quanti in un intervallo che per qualche motivo sia altamente significativo (con quale criterio non saprei), diciamo 150 gradi +/- 5? o dobbiamo contarceli da soli?
Penso che quanto chiedi l'ho discusso sia in Archeologia del Paesaggio Nuragico, su 450 e in Astronomia nella Sardegna Preistorica su 550, in questo ultimo ci sono pure i dati di deviazione standard
EliminaE ce lo potresti svelare, a tutti, qui, in due parole o anche 200 o anche mille parole? No vero, secondo me non lo sai, perchè secondo me non sei tu che elabori i dati: altrimenti saresti molto preciso e sapresti cos'è una frequenza relativa. E sapresti che 7 nuraghi su 272 fanno una frequenza relativa di 0.026, esattamente come avevo detto: e quindi non era affatto una corbelleria. E modera le parole per piacere, se non sai quello che dici, razza di maleducato!
EliminaIo mi calcoli relativi alla frequenza li ho presentati, anche nel libro che tu hai da pag 130 e seguenti, ci puoi scrivere un post critico se vuoi, la tua non era una corbellerie, ma il,modo con cui l'hai posta era CORBELLERIANTE, in quanto Francu, concludeva che non vi fosse una intenzionalità nell'orientamento.
EliminaChe ci sia un picco a 150 e due picchi minori a 132 e 123 mi sembra chiaro a che serve il tuo contributo tecnico su quel dato di frequenza, per me fuori contesto e dunque ..
La tecnica o tecnologia deve essere proporzionale al fine.
EliminaPerché ho detto che il 3D di Angei è inutile, a parte il suo fine già sbagliato nel pensare che una finestrella in un edificio basti a farne una macchina astronomica.
Tu conosci senz'altro il San Petronio di Bologna, la macchina astronomica è il quello che hanno segnato sul pavimento non la luce che penetra dal finestrino.
È scriteriato pensare che la luce che penetra da un finestrino di un nuraghe faccia di quel nuraghe una macchina astronomica, con dei marcatori inequivocabili si, ma non ci sono,
Costruire un modello in 3D senza neppure avere la possibilità di avere certezze sulla posizione del betilo è perfettamente inutile.
La finestrella della Torre principale del Santa Barbara non aveva nessuna funzione astronomica, sin tanto che esisteva la Torre frontale, poi dopo la Rivoluzione spirituale che avviene nel BF , è possibile che il betilo sia stato posizionato in modo che venisse illuminato dal sole o dalla Luna in una fase astronomica. Ma niente tori di luce (al Santa Barbara è pure evidente che il fenomeno accentuato rispetto ad altri casi sia dovuto al collasso delle pietre laterali al finestrino e incrinatura della pietra soprastante il finestrino.
E niente macchine astronomiche.
Se tu fossi lo scienziato che dichiari in lungo e in largo di essere, saresti fiero dei dati, saresti fiero di presentarli, perchè alla fine solo loro contano. E ci diresti con quale criterio stabilisci che una frequenza di 0.026 la consideri significativa, mentre altri autori pongono la soglia a 0.03, relegando qualsiasi picco al di sotto di quel valore come fluttuazione statistica. Altri la pongono perfino più alta. Ma noto che dei dati non vuoi parlare qui e che dovremmo prendere quello che dici per oro colato.
EliminaIo ti dico una cosa: senza l'osservabile, senza il fenomeno osservabile, tutte le tue tabelle contano nulla. E questo implica che quando stabilisci un orientamento devi anche tenere conto dell' osservatore, di dove si poneva e dove si pone. Del punto in cui l'orientamento si manifesta, come e quando. E della filologia del fenomeno nel contesto di altri elementi che supportino il dato archeoastronomico. Altrimenti senza questi ingredienti l'archeoastronomia non sopravvive, non ha significato; chi ce lo dice che un determinato orientamento non sia una lontanissima eredità dal punto d'origine della siaria-anatolia, di cui dopo millenni non si sapeva più nulla se non in modo sporadico? Sai bene quanti e quali orientamenti stanno uscendo da Gobekli Tepe, o, 7-8mila anni dopo, dai templi di Apollo. Senza altri significanti gli orientamenti non vogliono dire nulla o tutto.
Non mi stupisco che al Santa Barbara o allo Zuras o al Pozzo di santa Cristina ci siano elementi unici- anche di basilica San Pietro ce n'è solo una- ma se non hai dati a supporto non puoi concludere nulla: tutte le tabelle del mondo non ti diranno niente.
Io mi calcoli relativi alla frequenza li ho presentati, anche nel libro che tu hai da pag 130 e seguenti, ci puoi scrivere un post critico se vuoi, la tua non era una corbellerie, ma il,modo con cui l'hai posta era CORBELLERIANTE, in quanto Francu, concludeva che non vi fosse una intenzionalità nell'orientamento.
EliminaChe ci sia un picco a 150 e due picchi minori a 132 e 123 mi sembra chiaro a che serve il tuo contributo tecnico su quel dato di frequenza, per me fuori contesto e dunque ..
Ne approfitto per chiarire ulteriormente la questione del lunistizio medio che mi pare sia sconosciuto ad Adriano Gaspani.
RispondiEliminaIl concetto di lunistizio medio lo si può trovare citato nel libro di Lebeuf sul pozzo di Santa Cristina, nel mio Astronomia nella Sardegna Preistorica e pure nelle Handbook of Archaeoastronomy and Ethnoastronomy della Springer .
Gaspani , i suoi scritti cambia il nome dei lunistizi, il lunistizi maggiori diventano estremi e quelli minori li chiama intermedi.
E non cita quelli medi.
Gaspani fa una pessima operazione, cerco di spiegare perché,
Ogni mese lunare draconico, la luna segna due lunistizi uno settentrionale e uno meridionale (che gaspani indica come superiore e inferiore), tra questi lunistizi, distinguiamo il minore e il maggiore, tutti gli altri dovremmo definirli intermedi tra questi.
E quello medio sarebbe quello mediano tra il minore e il maggiore. Il,medio per intenderci corrisponde al mese lunare in cui la luna tocca gli stessi estremi del sole ai solstizi.
Ecco perché la definizione , non il concetto, di lunistizio intermedio in sostituzione di minore proposto da gaspani è sbagliata.
Al che capita che io cito il lunistizio medio, uno che non conosce il problema come Angei, confonde il lunistizio medio (riconosciuto internazionalmente) con l'intermedio di gaspani, e scrive un sacco di sciocchezze, ovviamente gaspani non è responsabile di ciò che scrive Angei, Angei dovrebbe conoscere bene i lunistizi, prima di scriverci su
Un ottavo di angolo giro equivale a ben 45° su 360.
RispondiEliminaSo già che Francesco, che vive ad Alghero, sta pensando che, se questi 45 gradi li spalmiamo con centro NW, abbiamo la direzione esatta del Maestrale e, al converso, abbiamo un'uscita a SE, dove si concentrano gli ingressi dei nuraghi.
Spiegami, come se io capissi meno di te, come fai a solamente ipotizzare nei nuraghi un orientamento astronomico concettuale se i tuoi nuraghi mostrano una raffica indifferenziata di affacci entro un largo spettro visuale pari a metà di un angolo retto e sembrano, sempre che non siano pure, solamente torri palas a bentu?
La concentrazione su un ottavo di angolo giro, indica che non sono casuali.
EliminaPer la interpretazione poi contano i picchi, tutto il resto è...
Francu se tu avessi letto i miei libri , sapresti che ho preso in esame anche la possibilità che l'orientamento come propone Lilliu sia in difesa del maestrale, leggiti perché escludo questa possibilità
RispondiEliminaRiformulo meglio la domanda:
RispondiEliminaSpiegami, caro Mauro Peppino, come se io capissi meno di te: come fai a solamente ipotizzare nei nuraghi un orientamento astronomico concettuale se i tuoi nuraghi mostrano una raffica indifferenziata di affacci entro un largo spettro visuale pari a metà di un angolo retto e sembrano, sempre che non siano pure, solamente torri palas a bentu?
Dove sarebbe la compattezza della scienza, della religio, delle consuetudini dei costruttori di torri se ognuno si è potuto scegliere una stella nell'ambito di un ottavo di cielo stellato?
Mauro Peppino, sei un vero juke-box: funzioni a gettone e, datato come sei, hai pure un disco rotto.
RispondiEliminaMi vuoi dire forse che le eccezioni confermano la regola?
Vediamo se incocchi un altro disco.
Penso che alle questioni che poni ho ben risposto nei libri citati, leggi poi criticami, ma non chiedermi di riscrivere qui, non ho tempo.
RispondiEliminaSignor Zedda,lei non ha tempo per spiegare ma ne ha tanto per fare"battutine" per spingere, gli amici del blog,a leggere i suoi libri(che ,ovviamente,contengono verità assolute)e scrivere in maniera astiosa contro tutti.Non si stanca mai ad usare toni così indisponenti?Si dia pace ed occupi il suo tempo ad analizzare la sua anima.
EliminaVediamo se mi riesce una sintesi. Gli ostacoli e le critiche al fenomeno “toro di luce” registrato dal gruppo del GRS erano di tre tipi:
RispondiEliminaa) ORIENTAMENTO SBAGLIATO (per Mauro Zedda), riassumibile nella seguente sintesi del 19 dicembre “Il nuraghe è orientato col punto in cui sorge la luna al lunistizio maggiore meridionale, chi sostiene che lo sia col solstizio d'inverno è iignorate sia in astronomia che il logica scientifica”
Su questo punto è stato utile il rilievo topografico e la conseguente dimostrazione di Sandro Angei, presa in considerazione dallo stesso Zedda, che si è accorto di aver errato nell'indicare l'orientamento;
b) TECNICA COSTRUTTIVA DEL NURAGHE: Il Gruppo GRS dice comunque di aver dato un nuovo contributo alla questione “finestra sopra architrave”, cercando dimostrare che la forma luminosa taurina è intenzionale fin dalla costruzione del finestrino della torre arcaica, trattandosi di un vero e proprio “tecnicismo della luce del toro”. Quindi non si tratterebbe di una casualità dovuta all'impiego di massi sbozzati e quindi conseguente a questo sistema costruttivo, come ritenuto da Zedda e Laner; al momento mi pare l'argomento più controverso (ma non ho ancora avuto modo di leggere i libri del GRS) .
c) EREZIONE DELLA TORRE FRONTALE: che avrebbe occultato il fenomeno e quindi reso complessa la dimostrazione dell'intenzionalità.
*sui libri del GRS mi riferisco evidentemente agli ultimi pubblicati, riferendomi a quanto scrivono nell'articolo pubblicato oggi su questo blog
EliminaNon ho mai scritto ne detto che l obiezione al toro di luce fosse l'orientamento.
EliminaL'obiezione è di tipo tecnico costruttiva,se tu Angelo costruisci con pietre sbozzate, e lasci un finestrino il Toro di luce scaturisce a prescindere dalla tua volontà, ma ci vuol tanto a comprendere se una cosa possa essere ascritta come intenzionale oppure no?
Ma Galileo lo conoscete? Ragionate in modo pregalileiano!!
A seguito del dibattito intercorso in questi giorni, mi chiedo se la sintesi che ne faccio è corretta:
RispondiEliminaFASE 1: Costruzione del monotorre.
Il fenomeno “toro di luce” era evidentemente già presente ma è da dimostrare se fosse intenzionale o comunque dai nuragici (già) “percepito”, cosa evidentemente possibile anche a posteriori come annotta Franco Pilloni, con i nuragici che si trovarono stupefatti (come noi) davanti un “segno” divino.
Per Mauro Peppino Zedda non doveva ancora esistere al suo interno il focolare-altare (perché questi sono presenti dal BF) e quindi sarebbe assente l'indicatore principale dell'intenzionalità del fenomeno al solstizio d'inverno (per fenomeno intende il fascio luminoso non la forma con il quale si presenta). Il Nuraghe sarebbe stato orientato secondo la Costellazione del Centauro, osservabile dal finestrone posto al piano primo.
Nel libro del GRS mi pare compaia una foto con residui di questo focolare-altare quindi chiedo, il Taramelli che lo scavò, ha indicato in quale strato archeologico si trovava il focolare-altare?
L'orientamento del nuraghe poteva essere dovuto - piuttosto che all'osservazione di un fenomeno astronomico – alla esigenza di ripararsi dal vento di maestrale, come si chiedono Francesco Masia e Franco Pilloni.
Angelo ma perché mi metti in bocca cose che non ho mai scritto ne detto, non fare minestroni
EliminaSu quale punto l'ho fatto Mauro?
EliminaFASE 2: Erezione della torre frontale
RispondiEliminaCome già indicato da Sandro Angei, Taramelli in “Scavi e scoperte” Vol. II da pagina 313, scrive che la torre secondaria è stata realizzata molto dopo la prima.
Il Taramelli scrive “… E’ evidente lo sviluppo successivo dell’edificio. Ebbe dapprima la torre conica T, poi il recinto con la sua torre difensiva T’, che venne applicato alla torre primitiva in TEMPO MOLTO POSTERIORE ALLA COSTRUZIONE DELLA PIÙ ANTICA PARTE DELL’EDIFICIO; QUESTO INTERVALLO DI TEMPO FRA LE DUE COSTRUZIONE È PROVATO DA UNO STRATO ARCHEOLOGICO DI NOTEVOLE SPESSORE AL LIVELLO DELLA SOGLIA DELLA PORTA DI ACCESSO ALLA TORRE AGGIUNTA.”
Nell'ipotesi del GRS e di Sandro Angei questo intervento avrebbe occultato il fenomeno “toro di luce” già presente fin dall'erezione della torre centrale. Pertanto Angei propone un cambio di ideologia religiosa in questa fase.
Mauro Zedda non si dilunga nel suo articolo su questa fase. Posso presumere che per lui l'erezione della seconda torre (ammesso ne abbia tenuto conto) non costituiva ostacolo all'osservazione della Costellazione del Centauro (né tanto meno può dirsi segno di cambio di cultura religiosa) perchè questa osservazione avveniva dal finestrone del piano superiore. Anzi la torre secondaria sarebbe utile al culto oracolare - comunque ascrivibile alla cultura nuragica più antica, cioè della prima fase - semplicemente da inserirsi nel passaggio dai monotorre ai complessi.
Secondo questa logica, sarebbe ulteriore segno di non intenzionalità del “toro di luce”, dove l'erezione della seconda torre sarebbe prova di disinteresse per quel fenomeno, perché da loro non inteso e non voluto.
Per il GRS la torre frontale sarebbe invece la “stanza del sole”.
In questa ricostruzione si inserisce quella di Franco Pilloni e cioè ipotizzando la necessità di costruzione di una seconda torre frontale per la protezione di una sorgente d'acqua.
Non ho ben chiaro se trattasi di un pozzo o altro e mi chiedo se, confermato, non possa dirsi un ulteriore esempio tra quelli proposti da Augusto Mulas di transito dal “Nuraghe” al “Pozzo sacro”.
La religiosità oracolare continua anche dopo l inabissamento del centauro
EliminaFASE 3: Scapitozzamento/Svettamento della torre secondaria.
RispondiEliminaIn questa terza fase si assiste allo scapitozzamento della torre.
Non è chiaro se trattasi di scapitozzamento intenzionale o dovuto solo a cedimenti e crolli.
Seguendo l'ipotesi della intenzionalità:
sulla scia delle ipotesi di Baglivi per Mauro Zedda diviene ulteriore traccia di un nuovo culto “solare” a partire dal BF, con l'inserimento dell'altare in questa fase, che diviene il marcatore del fenomeno;
per Sandro Angei può dirsi, nel caso di intenzionalità, come segno di una “restaurazione” del culto precedente e più antico, occultato nella seconda fase dalla costruzione della torre secondaria.
Ho citato Baglivi , non perché condivido le sue tesi, ma solo per far notare che un filosofo come lui, ha scritto documentato archeologicamente, dello scapitozzamento dei nuraghi già nel 2004!! Io , Baglivi , l'archdelogo giacobbe Manca, e altri discutiamo dello scapitozzamento da più di vent'anni,come anche altri archeologi e voi oggi siete sorpresi dallo scapitozzamento? E non dovrei neppure farvi una battuttina? Per carità!
RispondiEliminaAngelo se noti bene nel,mio scritto io sul fascio di luce utilizzato nel BF , dopo lo scapitozzamento, parlo di due possibili fonti sole e o luna.
RispondiEliminaGrazie Mauro delle tue puntualizzazioni a quella che provava a essere una sintesi. Correggendola magari ci capiamo un pò tutti, che dici? Ho scritto senza alcun pregiudizio e per di più senza nemmeno scrivere la mia opinione (nonostante tu mi infili in un "voi" costante). Voglio solo capirci qualcosa, da chi dice dice di averci capito qualcosa. E siccome ho stima delle mie domande (come di quelle di chiunque) mi è concesso senza rischiare di essere deriso?
RispondiEliminaIl testo di Baglivi lo conosco come il tema dello "scapitozzamento" dei nuraghi. Quindi non mi sorprendo affatto. Dove cogli la mia sorpresa? E siccome se ne discute da vent'anni (soprattutto sulle cause) non capisco perchè debba darlo per "problema risolto" e cosa mi debba portare a escludere un cedimento o un crollo...(Pertanto puoi astenerti dalla battutina...).
Ho scritto o no che il problema più controverso è quello del finestrino e del sistema costruttivo? Il GRS dice di averne scritto ancora nelle nuove pubblicazioni e siccome io non ho letto...aspetto di leggere. Non ho pregiudizi. Mi è concessa qualche riserva senza rischiare di essere pregalileiano?
Il tema del Toro di luce deve essere analizzato di per se, come un fenomeno tecnico costruttivo, ovvero dimostrare che loro lo volevano. L'orientamento è altra questione.
RispondiEliminaMi fa piacere che ragioni sullo scapittozzamento,le cause possono esser diverse però bisogna ammettere che quello del Santa Barbara è esemplare , un diroccamento che sembra fatto apposta per far entrare la luce!
Il che si lega con tutta quella,serie di cose che ho scritto in Archeologia del Paesaggio Nuragico e in http://archeologianuragica.blogspot.it/2015/12/dai-nuraghi-ai-betili-torre-il-caso-del.html?m=1
Ok. Puoi correggermi gentilmente sul mio commento delle 11.51, riferito alla fase 1? Poiché il Taramelli parla di due fasi chiaramente distinte tra la torre iniziale e l'addizione successiva, non intendi anche dire che l'altare è stato inserito nella terza fase (quando viene anche scapitozzato) collocandolo nella posizione utile a "raccogliere" il fascio luminoso ad una certa ora?
EliminaAngelo, encomiabile ricapitolazione. Nessuno, tra l'altro, avrebbe saputo riportare più fedelmente le posizioni di MPZ; certamente nemmeno lui. Ci vorrebbe (lui apprezzerà la battutina) un master in popperianistica.
RispondiEliminaBene che vada Mauro si esprime come i moderni legislatori, con immancabili rimandi ad altri codici (se va bene esatti, da vedere poi se appropriati ed esaustivi), lasciando deluso chi, viziato, spererebbe in articoli piani come quelli della Costituzione.
Ottima, poi, la tua domanda sui dati archeologici circa l'altare interno (su quale strato fondano i suoi resti?).
Ho appena potuto leggere, grazie a Sandro, il resoconto di Taramelli. Se è pur vero che gli archeologi riconducono gli altari al bronzo finale, è altrettanto vero che Taramelli dice che il focolare era poggiato sul piano roccioso: "si presentò al fondo della cella, sopra il fondo roccioso che ne costituisce il pavimento, un focolare, formato da un circolo di grosse pietre, disposte regolarmente, accanto al quale era il sedile, pure di varie pietre".
EliminaQui il Taramelli parla di focolare (non di altare) come ha sottolineato Aba in altro commento, e di cui si è già detto.
Quello che ancora mi ha colpito (forse qualcuno ne ha scritto e mi è sfuggito) è l'ambiente posto sopra il corridoio di ingresso (raggiungibile da una ulteriore scala) con un foro che chiama "spioncino" posto sul pavimento ma in posizione decentrata (verso il lato esterno della torre). Quale funzione poteva avere?
La freccia della figura nuova indica dove dovrebbe essere il finestrone?
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