Mai! Mai rubricare. Si potrebbero togliere o alterare delle sostanze utili per una eventuale datazione. Mai rubricare, meno che mai lavare. Usare solo, quand'è il caso, un soffice pennello. Per non alterare nulla è sempre meglio lasciar fare agli esperti.
A meno che tu non ti riferisca all'evidenziare con un colore i segni presenti nella foto. Allora si può. Ma bada che non c'è bisogno alcuno. Le lettere sono molto evidenti (per fortuna) e forse tutta la scritta è salva (per fortuna).
Non mi permetterei mai Gigi,alludevo alla foto.Mi chiedo che cos'è il materiale sul quale sono incise le lettere e beato lei,se posso permettermi(chiedo veniva se non potevo)che ha ancora fiducia nelle istituzioni....Mi sono dannato l'anima per cercare di fermarli nella corsa al saccheggio del patrimonio archeologico ma è stato inutile,per questo la mia sfiducia negli espesrti e nelle forze dell'ordine.Saluti
Il post ormai pubblicato da diversi giorni non ha sortito alcun risultato. La cassetta delle risposte di carattere epigrafico langue; eppure la scritta, che a giudicare dalla fotografia sembra antica, benché sembri un guazzabuglio di lettere disposte in “ordine anarchico”, qualche cosa dovrà pur significare?! Il Prof. Sanna lanciando l’appello su questo blog, chiede un pronunciamento ai migliori epigrafisti di Sardegna. Certo, se si pronunciassero pure tutti gli altri (epigrafisti), non sarebbe male. Ohibò, che sia il caso di rubricarla (naturalmente in modo virtuale); ma questo toglierebbe il pane da sotto i denti agli epigrafisti veri; quelli che lavorano sul dato nudo e crudo, mica sulla Tanit! Al dire il vero questa scritta mi sembra un po’ tosta, mica come quella del pozzo di Mistras, dove ci si è aggrappati a date e numeri (scommetto che qualcuno in quella occasione vi ha riconosciuto pure il numero di telefono del proprio vicino di casa); qui nessun numero!
Vedi Sandro,l'ironia o il sarcasmo sono quasi d'obbligo. E m'aspettavo questa tua 'uscita'. Ma tutti sono 'bravi' quando parlano per ultimi. E' il parlare e il dire per primi che fa essere meno bravi. Perché manca il coraggio. Ma non sempre. Nella mia pagina di facebook ho postato di recente una scritta non certo facile da interpretare. Un noto epigrafista è intervenuto, con tanto di nome e di cognome, è ha dato una mano consistente per poter comprendere la intrigante ed enigmatica scrittura (non nuragica)di una chiesetta di Terralba. Rara avis. Quasi non credevo ai miei occhi. Credimi.
Il coraggio di dire, scrivere, fare, mettendosi in gioco, è di pochi. Tutti sappiamo pontificare sull’operato altrui, “fare ponti” in proprio (perché in fin dei conti questo significa in latino “pontificare”) è un’altra cosa.
Ma voglio insistere. Dal momento che non mordo e non mordiamo, c'è qualcuno degli storici dell'arte (accademici o non) che mi sa dire almeno dove si trova la scritta? E' molto importante che si pronunci questa categoria professionale. Perché pensiamo che se si comprende il luogo si può comprendere forse anche la antica (non antichissima) scritta.
Incredibile! Si studiano migliaia di chiese in Sardegna, spesso si fanno vedere segni insignificanti e senza significato, eppure 'nessuno' sembra aver notato questa scritta! E mica, poverina, si nasconde! La scrittura si 'nasconde', ma non la scritta!
Bene Piero Giuseppe! Ora si sa in quale edificio campestre sta la scritta. Qualcuno cerchi di risolvere il rebus. Che si mettano in evidenza le lettere o no poco importa. Ci vogliono solo occhi buoni e, ovviamente, buona conoscenza dei codici alfabetici. Cosa c'è scritto? Non è poi così difficile. Difficile semmai è l'interpretazione da dare ad una chiesetta(?) campestre così singolare per architettura. Tanto singolare che nessuno studioso è riuscito a classificarla né a periodizzarla. Un motivo ci sarà.
E 'tandoro' (dicono a Samugheo)? Seo isettande. Unu muntone de epigrafistas accademicos biatzos e totus anzoneddos? Apo nau ca non mossio! Ca nissunu innoghe mossiat!
Un aiutino. Considerate la tradizione popolare che dice che la chiesetta (o altro che fosse)era dell'''eremita Matteu''. In quella scritta c'è molto di Matteu. E' quasi la sua 'firma.
Un altro aiuto ancora. Stavolta non piccolo.La sequenza delle lettere è questa: ODEIDRIV. Le lettere sono in mix (non solo latine) e disposte tutte al contrario. Per far capire la direzione della lettura. Questa è, almeno, la mia interpretazione. Ma credo che sia del tutto organica all'edificio, alla condizione e alla 'religio' di chi lo abitava.
'Ma credo che sia del tutto organica all'edificio, alla condizione e alla 'religio' di chi lo abitava' Perché ho asserito ciò? S'eremita Matteu cosa faceva per sopravvivere? A nostro parere, se abbiamo interpretato bene la scritta, essa è di una certa importanza anche per la linguistica sarda: Wagner, DES, p. 799 (a cura di Giulio Paulis. 579).
Non ho nessuna speranza,ma non si potrebbe evidenziare con un colore?Grazie
RispondiEliminaMai! Mai rubricare. Si potrebbero togliere o alterare delle sostanze utili per una eventuale datazione. Mai rubricare, meno che mai lavare. Usare solo, quand'è il caso, un soffice pennello. Per non alterare nulla è sempre meglio lasciar fare agli esperti.
RispondiEliminaA meno che tu non ti riferisca all'evidenziare con un colore i segni presenti nella foto. Allora si può. Ma bada che non c'è bisogno alcuno. Le lettere sono molto evidenti (per fortuna) e forse tutta la scritta è salva (per fortuna).
RispondiEliminaNon mi permetterei mai Gigi,alludevo alla foto.Mi chiedo che cos'è il materiale sul quale sono incise le lettere e beato lei,se posso permettermi(chiedo veniva se non potevo)che ha ancora fiducia nelle istituzioni....Mi sono dannato l'anima per cercare di fermarli nella corsa al saccheggio del patrimonio archeologico ma è stato inutile,per questo la mia sfiducia negli espesrti e nelle forze dell'ordine.Saluti
RispondiEliminaIl post ormai pubblicato da diversi giorni non ha sortito alcun risultato. La cassetta delle risposte di carattere epigrafico langue; eppure la scritta, che a giudicare dalla fotografia sembra antica, benché sembri un guazzabuglio di lettere disposte in “ordine anarchico”, qualche cosa dovrà pur significare?!
RispondiEliminaIl Prof. Sanna lanciando l’appello su questo blog, chiede un pronunciamento ai migliori epigrafisti di Sardegna. Certo, se si pronunciassero pure tutti gli altri (epigrafisti), non sarebbe male. Ohibò, che sia il caso di rubricarla (naturalmente in modo virtuale); ma questo toglierebbe il pane da sotto i denti agli epigrafisti veri; quelli che lavorano sul dato nudo e crudo, mica sulla Tanit!
Al dire il vero questa scritta mi sembra un po’ tosta, mica come quella del pozzo di Mistras, dove ci si è aggrappati a date e numeri (scommetto che qualcuno in quella occasione vi ha riconosciuto pure il numero di telefono del proprio vicino di casa); qui nessun numero!
Io ci tento ma......Sandro per piacere perchè non evidenzi la parola?
RispondiEliminaNon posso, il post non è mio.
EliminaVedi Sandro,l'ironia o il sarcasmo sono quasi d'obbligo. E m'aspettavo questa tua 'uscita'. Ma tutti sono 'bravi' quando parlano per ultimi. E' il parlare e il dire per primi che fa essere meno bravi. Perché manca il coraggio. Ma non sempre. Nella mia pagina di facebook ho postato di recente una scritta non certo facile da interpretare. Un noto epigrafista è intervenuto, con tanto di nome e di cognome, è ha dato una mano consistente per poter comprendere la intrigante ed enigmatica scrittura (non nuragica)di una chiesetta di Terralba. Rara avis. Quasi non credevo ai miei occhi. Credimi.
RispondiEliminaIl coraggio di dire, scrivere, fare, mettendosi in gioco, è di pochi. Tutti sappiamo pontificare sull’operato altrui, “fare ponti” in proprio (perché in fin dei conti questo significa in latino “pontificare”) è un’altra cosa.
EliminaMa voglio insistere. Dal momento che non mordo e non mordiamo, c'è qualcuno degli storici dell'arte (accademici o non) che mi sa dire almeno dove si trova la scritta? E' molto importante che si pronunci questa categoria professionale. Perché pensiamo che se si comprende il luogo si può comprendere forse anche la antica (non antichissima) scritta.
RispondiEliminaIncredibile! Si studiano migliaia di chiese in Sardegna, spesso si fanno vedere segni insignificanti e senza significato, eppure 'nessuno' sembra aver notato questa scritta! E mica, poverina, si nasconde! La scrittura si 'nasconde', ma non la scritta!
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RispondiEliminaBene Piero Giuseppe! Ora si sa in quale edificio campestre sta la scritta. Qualcuno cerchi di risolvere il rebus. Che si mettano in evidenza le lettere o no poco importa. Ci vogliono solo occhi buoni e, ovviamente, buona conoscenza dei codici alfabetici. Cosa c'è scritto? Non è poi così difficile. Difficile semmai è l'interpretazione da dare ad una chiesetta(?) campestre così singolare per architettura. Tanto singolare che nessuno studioso è riuscito a classificarla né a periodizzarla. Un motivo ci sarà.
RispondiEliminaE 'tandoro' (dicono a Samugheo)? Seo isettande. Unu muntone de epigrafistas accademicos biatzos e totus anzoneddos? Apo nau ca non mossio! Ca nissunu innoghe mossiat!
RispondiEliminaEDO - ORI ?
RispondiEliminaUn aiutino. Considerate la tradizione popolare che dice che la chiesetta (o altro che fosse)era dell'''eremita Matteu''. In quella scritta c'è molto di Matteu. E' quasi la sua 'firma.
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RispondiEliminaAcqua!
RispondiEliminaUn altro aiuto ancora. Stavolta non piccolo.La sequenza delle lettere è questa: ODEIDRIV. Le lettere sono in mix (non solo latine) e disposte tutte al contrario. Per far capire la direzione della lettura.
RispondiEliminaQuesta è, almeno, la mia interpretazione. Ma credo che sia del tutto organica all'edificio, alla condizione e alla 'religio' di chi lo abitava.
Questo è quello che leggevo ODEIOPIH .......
RispondiElimina'Ma credo che sia del tutto organica all'edificio, alla condizione e alla 'religio' di chi lo abitava'
RispondiEliminaPerché ho asserito ciò? S'eremita Matteu cosa faceva per sopravvivere? A nostro parere, se abbiamo interpretato bene la scritta, essa è di una certa importanza anche per la linguistica sarda: Wagner, DES, p. 799 (a cura di Giulio Paulis. 579).
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RispondiEliminaNo,non lo è affatto.
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