La rubrica di Maymoni

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venerdì 2 marzo 2018

ESCO DI RADO E PARLO ANCORA MENO … diceva Celentano.

Francu Pilloni



Esco di rado … perché sono prigioniero in casa mia della campagna elettorale; parlo ancora meno... perché, pur avendo una tivù interattiva, non riesco a starci dietro per dialogare coi protagonisti. Per colpa mia, s’intende, perché vado a confrontare tutto quello che sento con la mia esperienza e con la mia fantasia.
Faccio un esempio: chi vincerà le elezioni?

Ecco, sono due gli schieramenti che sanno già di avere la maggioranza alla Camera dei Deputati e al Senato, mentre il terzo ci spera molto. Mi viene da pensare questo: per avere la maggioranza alla Camera serve avere almeno 316 deputati, perciò i conti sono presto fatti: 316 al centrodestra, 316 ai grillini, metti 200 al centrosinistra e aggiungi qualcosa alle altre liste, arriviamo più o meno a 900 deputati, il che farebbe il 150% degli eleggibili pari al 150% dei voti validi, e questa è una cosa che, con tutto l’astensionismo che si paventa, ha del miracoloso.
Lo stesso ragionamento vale per il Senato, dimezzando i numeri ma non le percentuali.
Ricordo che questo modo di far di conto confligge con quanto ho insegnato ai bambini.
Ho immaginato allora che certe situazioni, come l’assenza di gravità, sconvolgano alcune leggi della fisica e, forse, dell’aritmetica e dunque si può arguire che alcuni politici siano entrati in orbita e vivano permanentemente in assenza di gravità e anche di buon senso: per parlarci serve un telefono satellitare?
Già turbato da questi ragionamenti, mi arriva la notizia che Di Maio ha già formato il nuovo governo e presentato a tutto il mondo i nomi e i volti dei nuovi ministri. Mi arriva, ripeto, come un manrovescio: la mia piccola cultura civica mi ha detto che, sino ad oggi,: 1° bisogna prima di tutto votare; 2° bisogna proclamare gli eletti; 3° si riuniscono le Camere per eleggere i rispettivi presidenti; 4° vanno formati i gruppi parlamentari secondo regole scritte; 5° vengono eletti i presidenti dei vari gruppi parlamentari; 6° il Presidente della Repubblica a questo punto invita i presidenti dei gruppi parlamentari, un gruppo alla volta con le relative delegazioni di Camera e Senato per le consultazioni; 7° verificata la possibilità di una maggioranza alla Camera e al Senato che possa dare la fiducia a un nuovo governo, 8° il Presidente della Repubblica dà l’incarico ad una persona perché lo formi, 9° il presidente del Consiglio incaricato fa le sue consultazioni con i gruppi parlamentari che lo hanno proposto e, 10° ritorna dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e giurare sulla Costituzione; poi, 11° ritorna ancora dal Presidente della Repubblica con una lista di persone che propone al Presidente affinché siano nominati ministri; 12° anche i ministri giurano sulla Costituzione e il nuovo governo è in carica. Fine della procedura.
Di Maio è saltato a piè pari al punto 11, mandando una mail al Quirinale con la lista dei ministri di un governo del quale gli manca la nomina a presidente in caricato. He detto di averlo fatto “per rispetto al Presidente Mattarella”.
Ma “per rispetto” delle Istituzioni e delle regole scritte, non sarebbe stato meglio seguire i dettami della Costituzione?
Di Maio ha detto che il Presidente non l’ha presa male e infatti nulla è trapelato dal Quirinale: che si siano morsi la lingua, pur di non commentare?
Non lo so e non so neppure se la mail sia stata spedita con posta certificata, per non correre il rischio che sia finita tra le spam.
Poteva portargliela a mano, cosi come di persona era salito al Quirinale per avvertire che avrebbe annunciato l’elenco dei suoi ministri?
Oppure temeva, supponeva o sapeva che l’avrebbero comunque fermato all’ingresso?
Non ho potuto chiederlo per i motivi già esposti; suppogo che Di Maio l’abbia visto fare in Francia a Macron e ha pensato che la furbata porti fortuna.
Il personaggio non è un “dottor sottile”; se fosse ancora vivo il compianto Stefano Rodotà gli avrebbe spiegato come in Francia Macron ha presentato la lista dei ministri quando aspettava di essere eletto Presidente della Repubblica e non semplice deputato come accade da noi, uno dei 630 con pari dignità sino a che non venga eletto a qualcosa nell’ambito parlamentare; gli avrebbe spiegato ancora che in Francia il Presidente nomina il capo del governo e lo manda a casa quando vuole, e altrettanto si comporta coi ministri.
Ah, doveva nascere a Marsiglia, non a Napoli!
Della lista dei ministri non ho da dire nulla, perché non ne conoscevo uno, neppure di nome.
Leggendo i giornali, mi è venuto da pensare che una aiutante del viceministro all’Agricoltura è in procinto di diventare ministra a sua volta: bene!, verrebbe da dire, il ministro Martina ha allevato galline dalle uova d’oro!
Il ministro per lo sviluppo economico è un professore che insegna in Sud Africa. Convengo che Di Maio ha già realizzato parte del suo programma, facendo rientrare in Italia almeno uno dei “cervelli in fuga”.
Ho idea che Fioramonti, questo è il cognome del prof, possa incrementare l’interscambio commerciale col Sud Africa che oggi galleggia annualmente sotto i due miliardi di euro: si pensi solamente all’abbigliamento made in Italy che, a gennaio per l’autunno-inverno e a luglio per primavera-estate, viene svenduto in saldi catastrofici, mentre potrebbe essere venduto al meglio in Sud Africa, dove le stagioni sono di sei mesi sfalsate con le nostre: mentre qui ci sono i saldi, là è tempo di approvvigionarsi per la stagione.
Senza dimenticare che il Sud Africa è grande produttore di oro che mette in vendita in formelle a parallelepipedo senza alcuna fantasia. Si pensi a una cooperazione coi distretti specializzati italiani dove quei panetti tipo sapone da bucato venissero forgiati, senza nulla togliere al peso, come auto d’epoca, prendi la Topolino o la Bugatti, così per dire: quanti ricconi le avrebbero in bella mostra sulle loro scrivanie?
Infine leggo che il prof Fioramonti insegna Economia politica a Pretoria.
Chi sa esattamente cosa sia l’economia politica?
Ecco: l'economia politica è la scienza sociale che si occupa dei metodi con cui l'uomo usa razionalmente poche risorse per soddisfare molte esigenze. (da Wikipedia)
Mi piacerebbe sapere, perché non ne ho idea, se il lavoro sia considerato una risorsa o un’esigenza: se fosse una risorsa, si studia come usarne il meno possibile; se fosse considerato un’esigenza, al contrario, si studia come soddisfare le tante richieste.
Chi me lo spiega? Ah, che disdetta il non avere un telefono satellitare!
Tutti i suoi ministri, ha detto e ripetuto Di Maio, sono autentiche risorse della nazione, sono bravissimi nel loro campo specifico e hanno la sua massima fiducia. Come a dire che hanno carta bianca nei rispettivi ambiti.
L'infinito, manoscritto del Leopardi
Come ciascuno sa, su un pezzo di carta bianca ci si può scrivere sopra una poesia, oppure farne un uso più ordinario, quale Totò invitava a fare al maggiore tedesco in un film dei primi anni Sessanta.
Ultima considerazione: le promesse elettorali riecheggiano il Vangelo. E non perché qualcuno ci spergiura sopra. Più o meno promettono che prenderanno due pani in Puglia e cinque pesci in Adriatico, sperando che arrivi qualcuno a moltiplicarli ancora una volta per sfamare una folla di credenti diseredati. Dell’episodio evangelico richiamato sfugge un dettaglio: i pesci erano già cotti!
Chi farà barbecue nelle periferie? Dubito che sarà Berlusconi: l’uomo è aduso a festini più eleganti.
Toccherà a Bersani portare il carbone e a D’Alema a soffiare sul fuoco?

Per saperlo mi toccherà uscire di casa.

11 commenti:

  1. Signor Francu,aspettavo,con ansia,una sua bella storia,invece con questo suo scritto,un po' ironico,mi ha riportato alla realtà che sfuggo,tutti i giorni,accendendo la televisione.Sto diventando esperta di film,ogni volta che vedo la faccia di un politico,cambio canale.Mai come in queste elezioni ho avuto dubbi su chi votare.Andrò domani alle urne con mille dubbi.Lei sa quanto"amo" renzi(volutamente minuscolo),questa volta,però,sono costretta a ringraziarlo,perchè,di sicuro,non voterò il PDR(suo partito personale).Se lei fosse così gentile da risolvermi il dubbio :Liberi ed uguali,M5S(che a lei non piace e nemmeno a me,ma mi piace Di Battista)o annullare la scheda?Ero tentata di votare il Partito dardo d'azione ma si è alleato alla lega e,quindi,niente da fare.Il disgusto generale è grande.Chissà cosa mi suggerirebbe il grande Rodotà.Per riprendermi dal niente che ci sarà,dopo il voto,potrebbe consolarmi con una delle sue belle storie?La ringrazio.

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  2. Ho capito che anche Grazia è prigioniera in casa, ma per fortuna la liberazione è vicina.
    Per dire la verità, io non temo il peggio se a vincere sarà Di Maio, ma il molto peggio.
    Ha presente cosa ha combinato la Raggi a Roma nei primi 12 mesi?
    Ecco, lo riporti a livello di governo nazionale e capirà cosa ci succederà.
    Pensa che basterà Beppe Grillo a rassicurare l'Europa e il mondo sulle capacità del Premier?
    Di Battista è uno che vende pentole e ha un linguaggio arrogante, tipicamente da tifoso represso; Di Maio è peggio di Renzi: dice sempre io qua, io là, quando anche il Papa dice noi.
    Liberi e Uguali? Uguali a chi? neppure fra loro.
    Se nessuno avrà la maggioranza, sa cosa accadrà?
    I grillini si divideranno, perché tutti quelli che sono al secondo mandato, e tra questi qualche persona seria, sono stati ignorati completamente da Di Maio, neppure consultati su niente, e allora formeranno un gruppo parlamentare a sé.
    Non vedo come quelli di Forza Italia possano restare al fianco di Salvini, soprattutto se non saranno al potere. Anche dentro la Lega, ci sarà qualcosa da discutere. Nel PD non c'è solamente Renzi e inoltre c'è da stare tranquilli perché nessun eletto di qualsiasi lista ha intenzione di lasciare subito il posto per nessuna ragione al mondo (tanto meno per un ideale, se ancora ce ne fosse in giro per l'Italia).
    Vede dunque che il Presidente Mattarella, che non è il primo arrivato, troverà un Presidente del Consiglio dei ministri e una maggioranza che gli si aggreghi intorno.
    I ministri della lista Di Maio usciranno dalla favola senza aver colto una ciliegia: hanno visto l'albero da lontano, c'è un bel fiume da superare.
    Sarà un bel soggetto per un film di Sorrentino.

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    1. La ringrazio per la sua analisi e seguo il consiglio del signor Angei,si può occupare di politica il signor Francu con la sua grande ironia.

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  3. In questo blog non ci occupiamo di politica. La tolleriamo quando viene da Francu, che riesce a farci sorridere pure con esse e ci fa distrarre per un po’ da quel clima di studio severo che fa girar gli occhi e la mente. Con i nostri politici non abbiamo bisogno di far girar la mente, ci pensano loro (?!). Fatto sta che a sentir tutti, tutti avrebbero ragione, ma per conto mio ho disegnato nella più ampia parete di casa mia, una bella tabula ansata alla quale ho affidato il mio voto segreto.

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  4. Ma sì, un colpo al cerchio e un colpo alla botte!
    Cinque anni fa feci l'esegesi di Grillo che era il cerchio e voleva stringere tutti all'angolo; ora che i suoi, diventati tronfi come tacchini, sono pieni di sé come una botte vuota, non sono riuscito a stare ai patti.
    Ho il vizio di riportare tutte le cose alle mie esperienze. Per fare un esempio di tutte quelle persone illustri e degne che si sono prestate a fare il ministro prima delle elezioni, ce lo avresti visto un certo Luigi Amedeo Sanna prestarsi a essere messo in quella lista?
    Scusa, Gigi, se ti ho messo in mezzo, ma da quando ti conosco non ti ho mai sentito fare glù-glù.

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  6. Sara’ che a causa della differenza di fuso per me sta’ ancora succedendo (qui e’ ancora domenica sera ed in italia e’ gia’ lunedi’ mattina) oppure semplicemente perche’ sono dall’altra parte del mondo e sinceramente: potesse fregarmene di meno, ma quello che sta’ succenedo adesso in ‘tIalia ‘ sembra lontano anni luce. La BBC international ha fatto un bel servizio su di noi e le elezioni (dico noi, perche’ purtroppo a passaporto sono anch’io ‘tIaliano’) con tanto di tarantella come sottofondo musicale a conferma della stima della quale godiamo a livello internazionale. Eppure, forse per la prima volta in tanti anni: potesse fregarmene di meno. Al mio rientro in Sardegna a Maggio i biglietti costeranno uguale, sia aerei che traghetti. Alitalia sara’ in ritardo o cancellera’ il penultimo volo serale per Cagliari tanto nessuno dice niente. Su l’ugnione si parlera’ di: abigeato, siccita’, il boom turistico ( ma de itta?) e le belle cose che il sindico di kiagliari sta’ facendo. Magari sbaglio e sono disfattista, dovrei essere piu’ sensibile a quello che succede da noi. Fatto sta’ che l’ultima volta in Sardegna ho comprato un ettaro e mezza di terra con una casa da finire perche’ vorrei prepararmi un buen retiro sulla nostra terra e lontano dal mare e dopo aver firmato e pagato ho scoperto che non posso avere energia elettrica ed acqua perche’ la casa non ha l’abitabilita’. “Perche ? non lo sapeva? Ci vogliano almeno 3 ettari per averla” .... cumunque colpa mia: ho comprato da mezzi parenti. Allora mi chiedo: se riusciamo a fregarci cosi’ bene tra di noi come possiamo pretendere che chi ci governera’ potra’ avere un riguardo diverso? Se fregare il prossimo o esarcebare le liti sino al tristemente famoso “ a s’abogau si! A tui no!” sono diventanti il nostro modo di essere allora quello che esce dalle urne e’ esattmente quello che ci meritiamo. Fortuna che l’asfodelo sta’ fiorendo e quando tornero’ a Maggio ne vedro’ parecchi nelle mie camminate a Gutturu Mannu. Incredibile l’Asfodelo, viene mangiato anche dalle capre ed il seme esce indenne dal processo e genera sempre un’altra pianta con nuovi fiori

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  7. Ti capisco.
    Oggi la Sardegna è tutta un "vaffa!", ma ho paura che sia rivolta a noi Sardi.
    L'Unione la puoi leggere in rete, anche se te lo sconsiglio: è un giornale fatto dai ricchi, dico storicamente e attualmente, perché lo leggano i poveri. E i poveri lo leggono, eccome! Forse perché sono curiosi di sapere chi è morto ieri, chi ha avuto un incidente stradale, chi ha rubato una mela al mercato. Per questi sempre nome e cognome e, possibilmente, una foto.
    Ma se vuoi sapere il nome di un notaio oristanese al quale, per ragioni di imbrogli fiscali, è stata sequestrata una casa al centro che vale 577 mila euro, pari all'imbroglio del notaio ai danni dello Stato, eh, stai fresco! Questo è un segreto di stato, perché va salvaguardata la buona reputazione della gente che conta!
    Per quanto riguarda la corrente, meglio che non l'allacci. Oggi ci sono i fotovoltaici con accumulo e, all'occasione, un generatore portatile, giusto per tre lampadine, un freezer e una tivù, se non ne puoi fare a meno.
    Gutturu Mannu non è male davvero.
    Quando vieni, chiamami che vado a trovarti.

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  8. Menomale signor Francu lei ha la facoltà di usare,così bene,l'ironia in questo momento storico abbastanza tragico,sopratutto per la Sardegna e per i sardi.Quando impareranno i sardi ad avere fiducia in se stessi ed autogovernarsi?Signor Angei,mi scusi,per questo commento politico per niente ironico,non lo farò più,promesso.

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  9. In Sardegna è piovuto grillini.
    Qual buon vento ...

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  10. Chiedo venie Sandro,mi stai censurando o non ti arrivano i miei commenti?

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