di Gigi Sanna
Caro Museo Archeologico di Cagliari e caro direttore Damiani, dalla Siria forse (o senza forse) arrivarono i nuragici ma non certo Sant'Efisio. Con tutto il rispetto ma non c'è niente di più falso nell'agiografia cristiana della storia di Sant'Efisio tramandataci nel medioevo dalla falsa 'Passio Sancti Ephisii' interamente scopiazzata - com si sa - sulla 'passio' di un altro santo (Procopio).
E i Romani con Sant'Efisio non c'entrano proprio nulla. Parola di Bollandisti, l'istituzione creata dalla chiesa per far luce sulle 'santità' vere o presunte o false (quella di Sant'Efisio sarebbe la più falsa in assoluto). Il fatto è che Ephisy (o Lephisy), con la 'y', proprio come lo pronunciano da sempre i fedeli', figlio (bn) di NGR, visse più di mille anni prima e più precisamente al tempo della composizione della stele di Nora (IX- VIII secolo a.C.) che a lui fu dedicata nella stessa città, sicuramente insieme ad un tempio. Era 'santo' certamente, come lo erano, più o meno nello stesso periodo, Gayni (santu), Lussoriu (santu) ed altri non pochi strani 'santos' nuragici dell'Isola; ma la sua era una 'santità' diversa, di un periodo diverso, di uno yhwh diverso di una Sardegna diversa.
Nel Museo Archeologico di Cagliari, luogo deputato alla conoscenza e alla storia non romanzata e così contraria alla 'fantaarcheologia', si celebra dunque un falso immenso, andando pecorescamente dietro alla fantaagiografia. Da non credere! Qui ad Oristano, giustamente (ma credo non del tutto 'gratuitamente'), si fanno rassegne promosse dall'archeologia e anche si strombazza con tanto di conferenze sui falsi bronzetti ottocenteschi sardi. A Cagliari i falsi e le bufale bufalissime vengono accolti addirittura con enfasi come 'storia' senza se e senza ma. Che pena!
Una cosa però mi preme dire per i devoti di sant'Efisio: che Dio è senza tempo e la vera santità degli uomini la crea quando la crea. A suo piacimento e volontà. Senza badare a calendari, nuragici o cristiani che siano.
Nel Museo Archeologico di Cagliari, luogo deputato alla conoscenza e alla storia non romanzata e così contraria alla 'fantaarcheologia', si celebra dunque un falso immenso, andando pecorescamente dietro alla fantaagiografia. Da non credere! Qui ad Oristano, giustamente (ma credo non del tutto 'gratuitamente'), si fanno rassegne promosse dall'archeologia e anche si strombazza con tanto di conferenze sui falsi bronzetti ottocenteschi sardi. A Cagliari i falsi e le bufale bufalissime vengono accolti addirittura con enfasi come 'storia' senza se e senza ma. Che pena!
Una cosa però mi preme dire per i devoti di sant'Efisio: che Dio è senza tempo e la vera santità degli uomini la crea quando la crea. A suo piacimento e volontà. Senza badare a calendari, nuragici o cristiani che siano.
http://webapi.unionesarda.it/googleamp/AmpArticleById?id=718481
RispondiEliminaCaro Gigi, meriterà di essere citato qui un riferimento che si è potuto leggere nella discussione sulla tua pagina Facebook:
<< Nel volume “Dizionario dei santi strani - Ed. Luisè 2008 “, nel capitolo dei Santi problematici, Reginald Gregoire, il più grande agiografo del novecento, dedica 10 righe a S.Efisio, accreditando la versione di P. Burchi: “EFISIO, martire a Cagliari. La passio di Efisio è assai tarda e fu composta probabilmente dopo la liberazione dell’isola dai Saraceni e sulla falsa riga di quella di S. Procopio (….). Il prete Mauro, autore della passio, asserisce di essere stato presente al martirio del santo ‘a principio usque finem’ e di averne fatto la narrazione su preghiera di lui ad esempio dei posteri (….); si tratta di un insigne falsario (……). Di originale negli Atti di Efisio non vi sono che alcuni episodi marginali mal cuciti tra loro e alcuni nomi del luogo. Il rimaneggiamento è così superficiale e grossolano che il racconto non ha neppure l’apparenza della verosimiglianza” (P. Burchi, in Bibliotheca Sanctorum vol. IV, cc.939-940). >>
Non solo Gigi Sanna, quindi, ma anche (a scavare appena) Reginald Gregoire e P. Burchi (Don Pietro Burchi?): a beneficio di quanti, come me, non sapevano (o a memento, nel caso ne avessimo pure letto).
Tra Sant'Efisio, San Gavino, San Costantino (so che è falso ma ci credo!) e San Bachisio, non saprei chi scegliere tra i più falsi santi cristiani. Di sicuro possiamo dire che Costantino non fu santo nuragico.
RispondiEliminaGià. La fantaarcheoagiografia è più agguerrita e più forte che mai per negare la 'storia'. La 'mano destra' di Fiorenzo Caterini non è solo quella dello stato -nazione unica (giacobino)ma anche quella dello stato nazione unica e chiesa. E la scienza dove va? A ramengo, come sempre, soprattutto se si tratta di 'scienza' riguardante la Sardegna.
RispondiEliminaL'elenco sarebbe lunghissimo..basti il solo Santu Jaccu d cui tantissime chiese campestri (inutile qui ricorda quante di esse sovra o a fianco ai santuari-luoghi di culto pre-esistenti) e di cui..traslitterazione linguistica orale e poi scritta.
RispondiEliminaLa confusione (deliberata) tra sacro e politico per le lotte di potere (economico).