Francu Pilloni
Io
sono qua, disponibile a venire incontro al mio prossimo, sia a quello
vicino, che a quello remoto.
A
una condizione: che non mi si chieda di portare pesi, di correre, di
arrampicarmi, perché sono tutti argomenti chiusi.
Posso
invece adoperarmi in modo diverso.
Giusto per dare un’idea,
ricordate - qualcuno ricorda – il mestiere antico del sarto a cui
ci si rivolgeva per avere i vestiti su misura?
Ecco,
non è che io sappia tagliare, imbastire, cucire panni di seta, di
lana o di cotone, ma potrei confezionare, anche su misura, una
previsione, imbastire un sondaggio personalizzato in svariati campi e nel
vostro interesse.
Naturalmente,
per essere credibile, come usava il vecchio sarto, dovrei prendervi
personalmente le misure, anche se a me non interessa quasi per niente
la lunghezza del braccio e della gamba, la circonferenza del torace,
della vita e del collo, ma orienterò la mia attenzione sul vostro
abituale abito mentale, sul vissuto e sugli altri parametri vitali
relativi alla sfera intellettuale, emozionale, sociale.
Insomma,
dovrei conoscervi almeno un poco, se volete che la previsione si basi
su una men che labile concretezza.
È
vero che non sono specializzato in oracoli un certo tipo, ma ho
vissuto abbastanza per sapermi orientare su vari argomenti.
Ove si
trattasse degli affari di cuore, per esempio, assicuro che ancora mi riesce facile
distinguere il genere delle persone verso le quali avrete rivolto il
vostro personale interesse: otterreste così una sorta di oroscopo,
stillato non in base alla conoscenza del moto degli astri, ma ai
mutevoli umori della gente.
Se
invece preferite consultarmi su argomenti economici, non mi sottraggo
di certo, perché sono abbondantemente ricco, almeno di esperienze,
avendone provate molte, non tutte andate male, non tutte andate bene.
Ma
se avete ambizioni politiche, io sono la persona che fa per voi: non
avendone azzeccata una in tanti anni d’impegno militante, per la
teoria dei grandi numeri, la prossima, in questo caso se sarà la
previsione a vostro favore, ha ottime probabilità per essere quella
giusta, perché prima o poi una l’imbroccherò.
Ora,
risulta evidente agli occhi di tutti che la pletorica schiera dei tanti
sondaggisti è chiaro indizio dell'esistenza di una platea di clienti, ben pronti a
sborsare lauti compensi per cercare di individuare le tendenze del
futuro prossimo che riguarda.
Quanto
a me, state tranquilli: io faccio tutto gratis et amore Dei.
E non
solo perché sono buono, ma sopra tutto perché mi diverto.
Intanto,
se e quando riceverete un mio oracolo, è probabile che vi metterete di buonumore e, solo per
questo, diventerete positivi a tal punto da mettere in atto qualcosa
che influirà sugli avvenimenti in maniera molto più rilevante delle
mie previsioni.
E se ciò accadesse o, meglio, quando ciò accadrà,
non sentitevi in obbligo di chiamarmi per ringraziarmi. Non mi serve.
Continuo,
mio malgrado, nell'alveo della tradizione: si sa che il settimo
figlio maschio di una famiglia era destinato a diventare “divinu”,
vale a dire “profeta”. E qui non voglio aprire una discussione
sul matriarcato o sul patriarcato nella cultura sarda, visto che la
settima figlia femmina di una famiglia era destinata a diventare
“coga o brùscia”, cioè più o meno “strega”.
Famoso
era su divinu de Siddi, ma ne visse uno anche a
Morgongiori il quale ebbe l’idea, durante il catechismo, di
rivelare che il parroco se la intendeva con una parrocchiana. Il
parroco (la gente lo ricorda come su canonigu Manias) lo
chiamò, gli chiese di rivelargli il nome della persona da cui aveva
sentito quelle parole, ma fu convinto a pensare che le fossero
arrivate da lontano; perciò gli infilò due dita in bocca e gli
strappò una sorta di cece che aveva sotto la lingua.
In
questo modo fu posta fine alla carriera de su divinu di
Morgongiori.
Di
quello di Siddi, di gran lunga il più famoso, si ricordano tante
previsioni fra le quali qualcuna verificabile da tutti: 1 - verrà un
giorno nel quale non vorrei che esistessero neppure le mie scarpe
vecchie; 2 – verrà un giorno in cui tutto il fango si trasformerà
in polvere e un altro giorno in cui tutta la polvere si trasformerà
in fango.
Sulla
prima previsione non saprei cosa dire: le scarpe vecchie le butto
nell'indifferenziato, visto che sono composte da vari componenti non
separabili e non assimilabili. Non so che fine facciano e, per dirla
tutta, non me ne preoccupo neppure un poco.
Per
la seconda invece, c’è da dire che non è una banalità.
Al mio
paese, quando su divinu prediceva e ancora quando ero piccolo io, non c’era una che fosse una strada asfaltata, neppure
la provinciale. In inverno, per la pioggia, e per il passaggio dei
bovini e delle greggi, le vie erano tutte una distesa di melma che
sporcava le scarpe (per chi le aveva) ben sopra la suola, arrivando a
metà della tomaia. Bastava però attendere aprile-maggio che quella
melma tornava polvere finissima, proprio toga da sentire sotto la
pianta dei piedi scalzi.
Nessuno
mai si è azzardato a mettere in discussione gli oracoli de su
divinu.
Né lo farò io.
Comunque
sia, ripeto, io sono qua. Con tutti i miei limiti.
Ma non
fatevi scrupolo: quando pensate di avere bisogno, fatevi
avanti: come dice il Libro, bussate e vi sarà aperto; chiamate
e vi sarà risposto.
Sempre
che ci sia campo!
Che bello,signor Francu che aspettavo un suo scritto!Lei ha una fantasia fervida ed estremamente gioiosa.Intanto ho saputo notizie sarde che non conoscevo.Cerchi di scrivere più spesso,la prego,così le giornate saranno più belle e luminose.
RispondiEliminaCome per gli oracoli, mia signora Grazia, faccio tutto per diletto. Perché, se è vero che una buona previsione mette di buonumore, il lasciar correre il pensiero per le tanche fiorite della fantasia ci allontana dai problemi del quotidiano che non sempre induce alla gioia.
RispondiEliminaCosì scrivo e qualche volta rileggo anche, come ho fatto oggi, scovando una e che si era sottratta a un accento acutissimo sotto cui l'ho riportata a forza.
Trattasi del "Né" all'inizio della quintultima riga, dato che, come ha spiegato ieri l'allenatore juventino Sarri per il VAR, se ci sono le regole, bisogna rispettarle, anche quando non si capiscono.
Ma questa è abbastanza chiara.
Lei faccia"correre il pensiero per le tanche fiorite della fantasia" sempre più spesso,così ci allontaniamo, anche noi, dai mille problemi del quotidiano che aumentano sempre di più per noi "diversamente giovani".
RispondiEliminaPerché "diversamente giovani"?
RispondiEliminaHa avuto forse paura di dire "eternamente giovani"?
Ebbene sì e,sinceramente non osavo dirlo,siamo giovani nello spirito,signor Francu.
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