La rubrica di Maymoni

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domenica 31 gennaio 2021

22 ottobre 2015

di Sandro Angei

   Vi domanderete cosa mai sia successo in questa data. Nulla che possa riguardare le grandi folle, nessun evento di portata mondiale, nessuna notizia eclatante che possa suscitare interesse da parte di importanti testate giornalistiche.

   La piattaforma Americana Wordpress ha oscurato il sito dell’untore.
   La madre che lui pensava lo proteggesse gli ha chiuso la bocca.

   Semplicemente è stata fatta un po’ di Giustizia. Si avete letto bene, Giustizia con la G maiuscola, benché non quella di legge; non certamente per intero, almeno per ora, ma per il momento a tutti noi può bastare.
   Può bastarci sapere che un calunniatore sia stato fermato e non per scherzo questa volta.
   Ripeto, può bastarci per ora, ma domani vogliamo sapere chi è questo untore, perché tutti coloro che sono stati offesi da questo cialtrone abbiano la loro parte di risarcimento, almeno morale. Non pensiate che la parte offesa si chiami Gigi Sanna o tutti coloro che sono stati oggetto di diffamazione e, oserei dire, persecuzione. La parte offesa ha il nome di tutti noi che in un modo o nell'altro abbiamo assistito a questa violenza.
   Abbiamo il diritto di essere risarciti per aver subito un attentato alla nostra intelligenza e l’unico risarcimento che vogliamo, è quello di vedere in volto costui e di saperlo nelle mani della Giustizia, perché sia di monito a quei poveretti che fino ad oggi lo sostenevano.

   Oggi 23 ottobre 2015, che  piova o ci sia il sole, è pur sempre una bella giornata.
***
   Così scrissi nel 2015 ma finora queste parole sono rimaste lì in un cassetto di questo blog, a maturare, come un buon vino.
   Nel frattempo abbiamo visto in faccia l'Untore; lo abbiamo saputo dietro le sbarre, non per questo, ma per altri motivi delinquenziali.
   Poi più nulla. E' calato il silenzio. Quel silenzio che cala nel momento in cui il fatto non è più notizia e la memoria non sollecitata archivia, complice il silenzio, il misfatto nel dimenticatoio delle cose passate. Un silenzio che supporta e innalza barriere a protezione di ben altro silenzio; quello di tutti i sostenitori coscienti o incoscienti dell'Untore.
   Da quel momento nessuno di loro ha proferito parola. La figura dell'Untore è stata rimossa dalla loro memoria o forse si sono convinti che non sia mai esistito.

   La giustizia è lenta, molto, ma alla fine dopo essersi presa i suoi tempi, si è rifatta viva con una lettera. Una di queste è stata recapitata al Prof. Luigi Amedeo Sanna. La lettera avvisa la parte lesa che il giorno 23 marzo 2021 ad Ivrea l'Untore andrà a giudizio.

Mi domando: chi si porterà appresso?

  Con questo scritto non vogliamo tanto enfatizzare la notizia, quanto rinfrescare la memoria a quei sostenitori coscienti del male causato, che hanno rimosso dalla memoria la figura dell'Untore o forse hanno convinto se stessi che non sia mai esistito.

   Nel silenzio anche un piccolo sussurro si sente lontano.

Buona serata.

4 commenti:

  1. Come scriveva anche Gigi, si nascondono, sotto traccia, profili bassi..Ma sappiamo tutti che hanno innumerevoli fakes,gruppi e gruppetti, e poveretti che ancora li seguono, credendo che sia allegria e spiritosaggine di menti acute. Povere le menti ingabbiate nel tunnel della falsità e della calunnia: solitudine. Perché, chi prima chi dopo ha perfettamente compreso che i giochini sulla pelle e sulla vita delle altre persone, altro non sono che povera ed incurabile perversione. E li lascia: definitivamente soli con la loro coscienza e pessime memorie.

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    1. Si, certamente lasceranno una pessima memoria di loro e ciò non è bello né gratificante. Noi siamo qui, e a testa alta possiamo guardare in faccia tutti. Queste persone no, non possono guardare tutti a testa alta, non noi almeno, noi che sappiamo quel che è successo.

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  2. Parliamo dei fiancheggiatori. L'Untore li cercò e li trovò. Non molti ma li trovù, compreso il folle giornalista giacobino della Nuova Sardegna 'pizzicato' dalla Polizia Postale con le mani nel sacco. Ho scritto, subito dopo l'arresto dell'Abis (l'Untore) in un articolo che ebbe una certa diffusione che l'Untore con l'andar del tempo divenne una comoda pedina per raffreddare l'impatto sul pubblico (e particolarmente quello estero) dei numerosi documenti di scrittura che uscivano a getto continuo e che dimostravano l'inconsistenza del paradigma (per altro assurdo in partenza) dei nuragici 'analfabeti'. Pedina che risultò, purtroppo, di peso notevolissimo perchè denigrando il sottoscritto si voleva in realtà denigrare i documenti. l'Untore fece leva soprattutto sulla fasulla interpretazione del sigilli di Tzricotu da parte di Paolo Benito Serra. Il criminale lanciatore di sterco mirava ad annullare in qualche modo l'attendibilità di oltre 200 pagine di Sardoa Grammata sui sigilli dei Giganti di Monte e Prama. E per far questo si attivò per calunniare, giorno dopo giorno, una scienziata di fama internazionale che non solo faceva le bucce agli archeologi incapaci e fantasiosi ma difendeva a spada tratta molti degli aspetti 'scientifici' delle mie ricerche. Io non so se i Magistrati metteranno il naso per cercare di capire chi tutto erano i fiancheggiatori. Se lo facessero si renderebbero conto che i veri criminali, colpevoli di squallide vicende come quelle dell'assalto nella Facoltà di Medicina di Sassari affinchè non si tenessero le conferenze sulla scrittura del Sinis di Cabras, andavano oltre le stesse intenzioni dell'Untore ( il che è tutto dire!). Ho detto e lo ripeto. Un giorno, quando si parlerà 'sine ita et studio' della storia nobilissima della scrittura nuragica, qualcuno farà la storia della delinquenza organizzata che scese in campo per far sì che quella scrittura non dovesse mai essere ritenuta 'prodotto' scientifico.

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  3. Sono solo felice di risentire una voce di onestà come la tua...
    Confesso che il fatto di non "sentirti" fosse per un accidente dovuto alle "pieghe" spazio-temporali di internet o altro...
    Ora che Osiride è stato vendicato da Horus me ne compiaccio...
    Marco

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