di Atropa Belladonna
Fig.1 : il "kouros" di Palekastro (ca. 1500 a.C.), Museo di Sitia
(Creta); h. ca 50 cm in oro, avorio,
serpentina,
legno e occhi di quarzo
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Lì ho
scoperto che eravamo comunque finiti in una zona particolarmente ricca dal
punto di vista archeologico e con distinte particolarità che la rendono un
fertile terreno di ricerca: ieri come oggi la prefettura di Lasithi era
economicamente cruciale per l'economia dell' Isola. A pochi km dal nostro
alloggio (a Istro), si trovavano ad es. Gournia, la più grande città minoica
di Creta (II mill. a.C.) e l'insediamento prepalaziale di Vasiliki (III mill.
a.C.). Più a est Palekastro e
il palazzo di Kato Zakros, nonchè altri siti minoici i cui reperti sono sparsi nei vari musei,
principalmente a Heraklion, ma anche nei piccoli musei di Sitia e di Ierapetra.
Ed è a Lasithi che si trovano le maggiori aree coltivabili ed il punto più
stretto dell' isola sulla direttiva nord-sud: l'istmo di Ierapetra, oggi solo
12 km su una moderna strada pianeggiante, incastonata tra i contrafforti
montuosi (fig. 3).
Fig. 2: la prefettura di Lasithi, con
alcuni punti di interesse
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Bene, un bel giono ci siamo messi in
testa di andare a Kato Zakros per vedere almeno uno dei grandi palazzi
minoici; passando per Sitia ci siamo fermati al museo locale, di cui star
assoluta è quell'omino di fig. 1, statuetta rinvenuta nel 1987 in non so quanti
frammenti e definita come lithochryselephantine, cioè composta in
pietra, oro e avorio. In origine 8 pezzi di avorio di ippopotamo tenuti insieme
da spinotti di legno + lamine d'oro (ad esempio le suole) + serpentina (ad
esempio la "cuffietta" + due straordinarie palline di quarzo a
formare gli occhi. La statuina, alta ca. 50 cm, è stata distrutta in antico-si
pensa contestualmente alla distruzione di Palekastro-con insolita
violenza: un libro del 2000
racconta la sua storia, o almeno ci prova.
Di fronte a questo piccolo testimone di una cultura
ancora in gran parte da esplorare, come quella dell'antica Creta, si rimane
davvero a bocca aperta: lo stile può piacere o meno, ma quel signore non c'è
dubbio che sia straordinario (fig. 4). Non c'è nulla di simile nel Museo di
Heraklion e mai avevo visto alcunchè di simile in altro luogo. Quindi ho
chiesto ad una degli addetti se quel pezzo, per Creta, fosse unico. Lei mi ha
risposto, con malcelato orgoglio: "In realtà è unico al mondo".
E' a questo punto che mi è venuta in mente la
Sardegna, è mi è venuto da piangere e da ridere.
Il museo di Sitia è un monolocale, grande sì, ma
sempre monolocale è. Ci sono dei pezzi molto belli ma per ricchezza di reperti
non può certo rivaleggiare con quello di Heraklion, adiacente a Knossos - la
"Disneyland degli archeologi". Però Sitia ha questo pezzo "unico
al mondo" e con questo pezzo assesta un magistrale gancio sinistro al suo
ben più famoso parente. E ci credo che la guida ne vada orgogliosa, fa bene,
non c'è nulla di male ed è più che normale. E ci credo che lo tengano come un
gioiello, in una teca separata e illuminata.
Ecco, questa "normalità" la Sardegna non se
la può permettere: e giuro che non ho mai capito il perchè, ma è così. Vediamo,
cosa sarebbe successe se lo avessero trovato in Sardegna? Secondo me sarebbero
successe le seguenti cose (in alternativa o in concomitanza):
a. classificato come falso; b. se non
falso è unico, quindi non si può dire nulla; c. se anche
unico, al minimo accenno di orgoglio sardo ci sarebbe stata una tale levata di
scudi da far impaurire Belzebù, con accuse di nazionalismo atlantideo, fascismo
ecc.; d. sarebbe stato vietatissimo riprodurlo, farne gadget
ecc., pena la scomunica sui social network.
Alla fine, per non rischiare, sarebbe caduto nel
dimenticatoio.
E ancora mi chiedo: quanti bronzetti vi sono, belli
almeno quanto questo signore e altrettanto unici? ma quale guida di un museo
sardo oserà mai proferire le parole "è unico al mondo", anche per le
statue di Monte Prama? Se fate caso dicono solo e sempre "Monte Prama è
un sito unico in Sardegna".
Solo una persona ha osato proferire le parole: "L'idea è che si tratti
di un posto straordinario. Credo unico al mondo". Gaetano Ranieri,
geofisico, 25.08.2014, Tg di
Videolina. E gli
hanno dato dell' irresponsabile-neppure troppo velatamente. Adesso avrà una
ribalta almeno nazionale, a Super Quark: appuntamento giovedì 13 agosto.
Perchè è normale che a Creta si possa dire, con
legittimo orgoglio che un pezzo è unico al mondo, mentre in Sardegna, una terra
d'abbondanza archeologica perfino ...troppa, non si può neppure pensarlo?
A Teti, tanto per fare
un esempio, c'è una navicella nuragica, un piccolo straordinario testimone di un sistema di
scrittura che nessuno pare voglia studiare: non solo non lo si può esibire con
orgoglio, ma se ne è perfino negata ufficialmente l'esistenza per anni.
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