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lunedì 3 agosto 2015

Petizione al magnifico rettore dell'Università di Cagliari: corso di laurea in archeologia nuragica e pre-nuragica

Per firmare: https://www.change.org/p/magnifico-rettore-maria-del-zompo-chiediamo-un-corso-universitario-di-archeologia-pre-nuragica-e-nuragica?recruiter=34258475&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_page&utm_term=mob-xs-share_petition-no_msg&fb_ref=Default

L'immagine promo della petizione promossa da Sa Nuraxìa Culturàle Carbonia, Italia

Testo della petizione: La peculiarità ed unicità mondiale della cultura Sarda del periodo in cui furono edificate le costruzioni megalitiche, abbisogna di una attenzione maggiore e di essere studiata come materia a se stante e, con uno studio dedicato, i monumenti presenti nell'Isola, dalle Domus de Janas, agli oltre 8.000 nuraghi arrivati fino a noi, le Tombe dei giganti, pozzi Sacri, Fonti, Templi a Megaron, Dolmen, Menhir e tutte le costruzioni relative al periodo, possono restituirci una visione molto più ampia e particolareggiata di ciò che furono la protostoria e la preistoria in Sardegna e in tutto il Mediterraneo. Un corso di laurea specifico per la Civiltà Nuragica è oggi più che doveroso anche in termini di conoscenza della Sardegna e della sua storia più antica ed identitaria. Così come Etruscologia ed Egittologia richiamano a sé numerosissimi studenti da tutta Italia e da tutto il mondo, è plausibile immaginare come anche questo nuovo corso possa svolgere lo stesso ruolo di attrattore scientifico, e la conseguente valorizzazione del patrimonio archeologico Sardo funga da volano per l'economia di questa magnifica Isola, divenendo meta di un turismo culturale, al pari dell'Egitto, Messico e tutte quelle terre che nel passato sono state culla di grandi civiltà

12 commenti:

  1. Ho qualche imbarazzo, fin da ieri, su quest'appello. Ora che entra nel nostro tinello posso esternarlo, aperto a superarlo (l'imbarazzo) se finissi, con voi, per capire che sto esagerando.
    Si sta chiedendo proprio un corso di laurea dedicato? Forse davvero ce ne sono di etruscologia o di egittologia? Etruscologia non è abbinata alle antichità italiche? Ed egittologia non è abbinata all'orientalistica?
    Quello che si vuole chiedere sarà, immagino, un insegnamento universitario di archeologia nuragica e pre-nuragica (che mi pare non ci sia proprio) distinto da quello più generico di antichità sarde (che credo ci sia ancora); un insegnamento che possa magari connotare un indirizzo di laurea comunque più ampio (antichità nuragica e pre-nuragica e antichità mediterranee?).
    A ben vedere il titolo della petizione parla, quello sì, di "corso universitario", che ci può stare (corso, qui, nel senso appunto di insegnamento); mentre è il testo che, anziché spiegare meglio, si esprime ... male (corso di laurea, testuale).
    Mi dispiace trovare siano imbarazzi leciti, ma se si trattasse di liquidarli all'insegna del "parla (e scrivi) come mangi" non sarebbe proprio il massimo per un appello rivolto al rettore di un'università (già, perché poi non a tutt'e due, se non per rischiare gratuitamente di farsi del male da soli?), appello che vorrebbe raccogliere l'adesione dei concittadini sensibili e avvertiti.
    È vero, insomma, che è stolto chi guarda il dito, ma che almeno il dito indichi la luna.
    A Piero Giuseppe: una preoccupazione quanto ai rapporti tra università e soprintendenza in merito a questo insegnamento e (magari) a questo indirizzo, ora, proprio non la capisco. L'insegnamento universitario di antichità romana suscita problemi con la soprintendenza? Un insegnamento di psiconeuroimmunologia susciterebbe problemi con le ASL?
    O temi che le soprintendenze non riconoscerebbero il titolo di studio?

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    1. Da quel che capisco è un corso di laurea; e ovviamente può essere solo una laurea magistrale (le ex laueree specialistiche) di due anni quindi, dopo una triennale di tipo più generico.

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    2. Un corso magistrale ci starebbe tutto, come idea. E non vedo alcun imbarazzo in questo. L'unica cosa è che va studiato per bene, deve essere sostenibile: dare accesso al dottorato di ricerca e/o essere spendibile sul lavoro. Non conosco come sono regolate queste discipline, ma davvero, nessun imbarazzo

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    3. Allora ho motivato la mia adesione con queste parole: “... perché mi sembra sacrosanto, che sia da subito una laurea magistrale o, per iniziare, un insegnamento in altro corso di laurea. I tempi, più che maturi, rendono il passo doveroso (e lo stesso direi all'Università di Sassari).”
      E guardo alla luna.

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  2. Non sarebbe stato meglio cominciare dal testo della petizione scritto in buon Italiano?

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  3. Spero di fare cosa gradita nel riportare il sunto di una discussione segnalatami da facebook. Sono sicuro che arricchisca i lettori del blog (almeno quelli che fino a ieri si pronunciavano con le molle, come me, o preferivano non sbilanciarsi).
    Riportare (qui, su un blog) una discussione da facebook temo esponga comunque a critiche: non si deve fare; si devono citare le persone; si deve fare integralmente. Io ho fatto esattamente le scelte opposte, spero le più corrette (ma tutto è relativo). Cito solo Atropa, confidando di poterlo fare. Se poi le protagoniste (che ringrazio per tutti gli spunti) vorranno intervenire o lamentare qualcosa, prenderò quel che verrà.

    Dialogo tra un’epigrafista (E) e una sostenitrice della petizione (S), con la partecipazione di Atropa (A).

    E) Quindi i corsi di preistoria della Sardegna 1 e 2, e quello di protostoria della Sardegna 1 e 2 riguardano i puffi?
    S) Pochi punti e programma ridicolo (non per colpa tua).
    E) Ma perché non lo frequentate prima di parlare? Facciamo che ci vediamo a settembre in aula? Docenti Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè. Quando la Del Zompo vi chiederà cosa pensate dei loro corsi come ne parlerete se non li avete seguiti?
    S) 30 ore dal Corso Storia della Sardegna (Lettere Classiche) NON saranno troppe ?
    E) Nei corsi di preistoria, protostoria e paletnologia (…) Saranno 100 ore complessive tra corso, seminari e scavi, che ci vuole? Il numero di ore è imposto per legge, non per scelta del docente.. A tutti i docenti piacerebbe fare 60 o più ore di lezione frontale, ma non si può da che è stata riformata l'università col 3+2. Ad un certo numero di crediti corrispondono un certo numero di ore di lezione frontale. Inoltre i programmi sono un sommario, se ti leggi storia romana c'è scritto che si parlerà della storia di Roma dalle origini fino al crollo.. È necessario spiegare che si parlerà di Teodosio, degli imperatori per adozione, delle campagne partiche o delle guerre puniche? Sarebbe più giusto chiedere che vengano aumentate le ore, ma per tutti i corsi. Anche storia romana è difficile da esaurire in 30 ore, idem per molti altri corsi!
    S) Ma noi non desideriamo solo più ore..in questo caso..Vogliamo un Corso con laurea vera e propria.
    Mi pare che in Lettere Classiche non si riscontri adeguata passione per lo studio (serio) della nostra Civiltà .
    E' evidente la politica, dietro la Cultura, come al solito.
    Possibile che una sveglia come te non se ne renda conto ?
    Ma sì, neghiamo la Civiltà sarda, sia mai che perdiamo la possibilità di finire di colonizzare ed inquinare, sfruttandolo, tutto il territorio della Sardegna!
    E) Possibile che una sveglia come te ancora non sappia cosa venga insegnato all'università dove (credo) abbia studiato e si affidi alla fantasia e al sentito dire? Ma sì, neghiamo il culo che si fanno questi scansafatiche e mangiapane degli archeologi per cercare dati veri sulla Sardegna antica, che tanto poi arriva il geometra di turno a dirci che siamo degli ignoranti e facciamo parte di un complotto per nascondere la Natzione Sarda. Come vedi i dubbi sono reciproci.
    A) Richiedere un corso di laurea-magistrale, logicamente, è altra cosa che avere due insegnamenti di protostoria e preistoria in una laurea magistrale generica. Stai parlando di due insegnamenti (due esami, cioè). Da come invece appare dalla petizione, si parla di corso di laurea (non penso si possa parlare di una triennale da 180 crediti, penso si intenda una magistrale da 120). Comunque quello che importa ora non è tanto lo strumento (che sarà affare tecnico), ma spostare o arricchire il focus sul nuragico e prenuragico (che dia un curriculum o un corso di laurea magistrale, poi, vedremo).
    E) Come ho già detto, io vi aspetto tutti in dipartimento, in biblioteca, in aula.

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    1. Rischiando, in conclusione, un ulteriore commento, noto che anche quanto solamente al nome di un “semplice” insegnamento universitario la differenza tra “nuragico” (che sia in “civiltà nuragica e culture prenuragiche” o in “antichità nuragica e prenuragica”) e “sardo” o “della Sardegna” (preistoria e protostoria della Sardegna, antichità sarde) non sembra cosa da poco. Viene da pensare, per esempio (magari non tra i più calzanti), al Messico (con sincera curiosità, perché davvero non conosco la risposta a questa domanda): lì si gradirà chiamare un insegnamento universitario “storia antica del Messico”, se non addirittura “civiltà pre-colombiane”, o si terrà a elencare Maya, Olmechi, Teotihuacàn, Zapotechi, Toltechi e Aztechi? Ecco, ci manca di intitolare un corso di preistoria e protostoria sarda “culture prefenice”.

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  4. Quella discussione è una cavolata: iniziata giocando sul lessico unversitario, che è cambiato nell'ultimo decennio. Chi ha promosso la petizione ha usato il lessico giusto "Corso di laurea" (quello che una volta si chiamava semplicemente laurea"), mentre che fin da subito ha voluto gettare discredito ha buttato fumo dicendo che i corsi in protostoria e preistoria della Sardegna ci sono già; ma quelli non sono corsi di laurea, bensì insegnamenti all'interno di un corso di laurea più generale (quelli che chiamiamo "esami"), che di sicuro non sforna laureati in Archeologia prenuragica e nuragica, ma solo laureati in Archeologia. Cioè non fornisce un titolo specifico: nella magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte di Cagliari, quei due esami costotuiscono 12 crediti formativi, cioè il 10% sui 120 totali.
    Complice la generale scarsa conoscenza del lessico tecnico, questi detrattori sono riusciti con molta facilità ad insinuare il dubbio che i promotori non sapessero neppure di cosa stavano parlando. Invece secondo me lo sanno eccome, ed infatti hanno usato il giusto vocabolario. Ti confesso che in quella discussione ci sono entrata sia per chiarire, sia perchè non sopportavo la malafede che mescolava insegnamenti e corsi di laurea, come se fossero la stessa cosa.

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  5. A me non è dispiaciuto il trasporto, che mi è parso sincero (e già sarà antipatico, mi rendo conto, dare patenti di sincerità, o darne l'impressione), con cui l'epigrafista ha difeso la passione degli stessi accademici isolani (naturale) per la preistoria e la protostoria della Sardegna, con l'annesso invito a toccare con mano e (io ci ho voluto leggere anche questo) a portare nelle aule riflessioni, stimoli e critiche.
    In qualsiasi organismo è normale che cambiamenti organizzativi e strutturali suggeriti dall'esterno (tanto più se con significati profondi) suscitino per riflesso difese, vengano letti come critiche (squalificanti), come attacchi. Torno a dire che al centro vedo, più ancora (o prima ancora) dello sviluppo di una laurea magistrale da un normale insegnamento, il cambio del nome di questo insegnamento, il battesimo ufficiale di una “nuova” disciplina nell'università. Di questo si tratterebbe, almeno alla luce dei nomi fin qui appresi (non mi sembra ancora il caso di mettere via le molle, sull'argomento, e avventurarsi già con punti esclamativi).
    Nel precedente commento ho preso ad esempio il Messico, chissà perché (l'avevo detto che non era l'esempio più calzante). Ma è facile far meglio e, da te ispirato, prendo Creta: preistoria e protostoria di Creta (1 e 2, o anche 3) o civiltà minoica? L'università di Rethimno, a Creta, che titolo sceglierebbe (che titolo avrà scelto)?
    Quindi, capisco il riflesso difensivo di fronte a chi "mette becco", ma se è di questo che stiamo parlando, di riconoscere alla civiltà nuragica anzitutto un titolo tra gli insegnamenti universitari sulla storia della Sardegna (e sulla storia dell’arte in Sardegna, e sulla storia dell’architettura in Sardegna), di riconoscere quindi al Nuragico di marcare ufficialmente la storia della Sardegna anche con titoli come "culture prenuragiche" (assunzioni che pressoché nessun sardo, fuori da quelle poche facoltà, potrebbe mai credere siano ancora da compiere), come si può seriamente esservi ostili (una volta esaurito, appunto, il suddetto riflesso)?

    University of Crete
    UNDERGRADUATE COURSES OF THE DEPARTMENT OF HISTORY AND ARCHAEOLOGY (Winter Semester 2014 -2015)
    Section of Archaeology and History of Art
    Prehistoric Archaeology (ΠΑΡ)
    ΠΑΡ 170 (Katerina Kopaka) Minoan civilization. An introduction (Lecture course)
    ΠΑΡ 100 (Nena Galanidou) European prehistory: An introduction (Lecture course)
    ΠΑΡ 334 (Nena Galanidou) Paleolithic imagery: studies and interpretations (Seminar)

    http://www.history-archaeology.uoc.gr/files/items/6/617/undergrad_courses_winter_sem_2014-15_en.pdf

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  6. Come vedi a Creta si menziona esplicitamente la civiltà minoica. In Sardegna il nome nuragico é off-limit. Nonostante sia stato un fenomeno molto più capillare e nonostante sia, ancora oggi, di impatto visivo molto più immediato e presente rispetto al minoico per chi semplicemente gira in per ĺ'isola. se non entri nei musei o nei resti di uno dei 4 palazzi, manco te ne rendi conto che c'erano i minoici. Impossibile in Sardegna non rendersi conto che c'erano i nuragici. Eppure.. no, quella parola in università non entra.

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  7. O se entra viene messa nel tritacarne. Bisogna fare polpette e salsicce di fantaarcheologia fenicio -punica. Persino romane!

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  8. Tutte le volte che parlo di Sardegna con amici o con persone che conosco in vacanza, sento parlare della bellezza del mare sardo e nessuno,dico nessuno si accorge di quante ricchezze archeologiche ci sono nella nostra terra.Nessuno che mi abbia parlato delle domus de jana,delle tombe dei giganti,di Barumini ed,ovviamente dei giganti di Monte Prama.Mi chiedo se la colpa è della superficialità dei turisti o della poca pubblicità fatta dalla regione sarda.L'altro giorno una signora mi ha chiesto di farle una mappa delle spiagge sarde,le ho spiegato che Sardegna è anche altro ed insieme siamo andate su Google ed le ho fatto vedere i murales di San.Sperate,la piana di Gesturi,Barumini,Monte D'accoddi,le tombe dei giganti di caddu vecchio.Grande meraviglia ed entusiasmo da parte sua.Sapete che vi dico? A volte sono contenta che tanti siti siano nascosti al turismo di massa.E serra Orrios e Tiscali!Quanti posti meravigliosi e poco conosciuti abbiamo! Chi non li cerca vuol dire che non li merita.

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