La rubrica di Maymoni

Informazioni e invio articoli

sabato 29 febbraio 2020

A Monte Prama il sigillo era la patente del Gigante


Considerazioni sul foro cieco dello specimen di Tzricotu



di Sandro Angei

vedi  articolo correlato di G. Sanna

  Il recente articolo del Prof. Gigi Sanna sul sigillo “specimen” di Tzricottu, mi ha fatto molto riflettere.

 Un articolo nel quale si mette in evidenza un particolare di altissima valenza probatoria che colloca in maniera risolutiva quel reperto dal punto di vista religioso e cronologico sulla scorta dei dati che scaturiscono dal mio studio sulle modalità di confezionamento dello “specimen” e dei successivi sigilli cerimoniali1. Quei sigilli che il Prof. Sanna già in Sardōa Grammata (Salvure Ed. 2004) associa alle statue dei Giganti di Monte Prama e che in “I geroglifici dei Giganti” (PTM ed. 2016 cap. 10.2) riprende e ribadisce mettendo l'accento sulla “serie” di sigilli che va di pari passo alla “serie” di statue... e lì si ferma. Non riesce a collocare in maniera precisa quei sigilli.

venerdì 28 febbraio 2020

QUARANTENA O QUARANTORE?


di Francu Pilloni




Il dilemma non è angosciante, ma è reale.
È evidente che chi è stato messo in quarantena obbligatoriamente evita l’affollamento che si crea in chiesa in occasione delle Quarantore e, al contrario, chi fa le Quarantore non è in quarantena.

sabato 22 febbraio 2020

Il sigillo A1 dei Giganti rinvenuto in Tzricotu? A tutti gli effetti un ‘bronzetto scritto’. In quanto ‘attestato’ di identità divina regale era piombato e stava eretto, insieme agli altri sigilli regali, su qualche particolare ‘tabula defixionum’.



di Gigi Sanna
 Il sigillo A1 dei Giganti visto di sopra, di sotto e di  fianco.  
    
   Il sigillo dei Giganti (1) del Nuraghe Tzricotu di Cabras, denominato A1 (2), è stato da noi descritto più volte, con riporto delle misure precise e del peso (3). Non è stato però mai preso in considerazione né dal sottoscritto né da altri (4) un particolare di grandissima importanza. Infatti, è sfuggito a tutti che nella base (5) esso riporta un chiaro foro, perfettamente circolare, a ‘coppella’, di mezzo cm circa; foro che ovviamente non è da ritenersi una parte corrosa del bronzo; di un manufatto che si caratterizza, come ben sanno coloro che lo hanno visto ed esaminato, per essere splendido per la composizione del mix metallico; composizione di raffinati ed esperti scribi metallurgi, tale che ha consentito la perfetta conservazione in ogni sua parte (compresa la microscrittura: 0,2 cm per alcuni segni alfabetici) dopo tremila e forse più anni (6).  

domenica 16 febbraio 2020

Il pozzo di Garlo - indagine di un pozzo gemello

Il pozzo di Garlo è nuragico?

Immagine tratta dal saggio di nota 3
Di Sandro Angei

Riassunto
Con questo studio si vuole sfatare l'idea che il pozzo Bulgaro di Garlo possa essere considerato in qualche modo legato alla civiltà nuragica. Si porteranno a conforto di questa tesi alcuni elementi di carattere architettonico e costruttivo, altri di natura astronomica e qualche considerazione di carattere antropologico.

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giovedì 13 febbraio 2020

CHE PALLE QUESTI CORONAVIRUS!


di Francu Pilloni



















A vederli, mettono simpatia.

Ricordano i disegni dei bambini fantasiosi sull’orlo di una crisi di noia e anche i dipinti del doganiere Rousseau e degli altri pittori naif slavi, russi o anche italiani.


A prima vista sembrerebbe che siano fatti per ruotare questi benedetti coronavirus; certamente a chi se li è presi gli girano come trottole.
Anche la Natura, nel suo piccolissimo, non poteva che essere naif, perché essere naif significa essere naturaliter, termine latino da non tradursi con “naturista”, al quale i coronavirus, più che girare, gli pendono.

mercoledì 12 febbraio 2020

Altes Museum di Berlino. Una kylix di ispirazione pittorica formale greca ma con system funerario metagrafico etrusco. Ancora sulla ‘protezione’, sul ‘sostegno’, sulla ‘stabilità’ del doppio sei (la doppia luce) continuo salvifico. L’osceno e il repellente contro il malocchio?


di gigi sanna   




    L’immagine si trova dipinta in una kylix (κύλιξ) di tipologia ‘foundry painter’ (1) a figure rosse ed è datata 480 a.C.  Custodita in un museo di Berlino come soggetto riporta una ‘ethaera urinating into  a skyphos’ (2)

   A darne un’interpretazione immediata e superficiale si tratterebbe di una raffigurazione oscena se non  grottesca, giustificabile forse con l’uso scherzoso della κύλιξ, contenitore atto all’uso del vino, particolarmente durante la fase di allegria (3) nei simposi. Secondo noi però il soggetto espresso nella κύλιξ va inteso in senso esoterico apotropaico perché esso denuncia, da certi particolari (4), l’intento di comunicare ideograficamente tre ‘concetti’: quello della ‘protezione’ (5), quello del ‘sostegno’ e infine quello della ‘stabilità’. Infatti, la prostituta, completamente nuda (6), ha i capelli ‘protetti’ da una retina (κεκρύφαλος). I suoi calzari (calcei, gr. κάλκιοι ) sono appesi, ‘sostenuti ‘ da un chiodo (clavus), mentre alla sua destra sempre un clavus (7) ‘sostiene’ un panno per asciugarsi e pulirsi (καταμάγειον). La donna è raffigurata nell’atto dell’orinare in un vaso (κάδος) facendo forza per la ‘stabilità’ sia arcuando le gambe sia ponendo entrambe le mani sulle cosce.

mercoledì 5 febbraio 2020

Convegno a Macomer venerdì 14 febbraio 2020


Venerdì 14 febbraio alle ore 17

Presso la Biblioteca Comunale di Macomer

si terrà una conferenza organizzata da

   l'Associazione Culturale Sòlene

alla quale parteciperò quale unico relatore


Si parlerà del pozzo sacro di Santa Cristina alla luce delle osservazioni pubblicate in questo blog; e si tratterà, più in generale e comprendendo più monumenti, di una data lì registrata: il 21 di aprile.

Vi aspetto numerosi


martedì 4 febbraio 2020

RINVIATO

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

   Si informano i nostri lettori che l'Associazione Progetto Sardara ha rinviato a data da destinarsi il convegno che si sarebbe dovuto tenere a Sardara sabato 8 febbraio.