La rubrica di Maymoni

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domenica 22 novembre 2015

Sì, ma... a me la storia mi stontona, Monsieur le Président


di Francu Pilloni

Esiste qualcosa di più freddo della storia? La cronaca è calda, specialmente in questi giorni; la cronaca mi appassiona, la cronaca m'impressiona, la cronaca mi apprensiona perfino, sempre che si possa dire, ma si comprende come la pressione dei fatti accaduti, vissuti in diretta tivù, raccontati e spiegati, ri-raccontati di rimbalzo e ri-esaminati da ogni  punto di vista, salvo il mio, mi sovrasti così tanto che alla fine rimango sgomento - se sapessi cosa significa direi perfino basito che è più eloquente -, così che non riesco a farmi un mio minuscolo e ridicolo punto di vista.

Serra Niedda (SS) versus Monte Prama (OR)

Fig. 1.1. a. Una delle teste di toro in calcare  proveniente dall'area del santuario nuragico di Serra Niedda a Sorso (SS) (1); una seconda testa di toro e una di ariete sono inedite; b. busto marmoreo da Serra Niedda, tentativamente assegnato al  VI secolo a.C.  [..] Nel pozzo di Serra Niedda i primi ex voto posteriori all'età nuragica sono di VI sec. a. C,.con frammenti di probabili piatti fenici e una piccola porzione di coppa etrusca imitante quelle greche di Corinto. Alcuni dubbi desta un sorprendente frammento (spezzatosi e rilavorato già in antico) di busto e attacco del collo - con trecce fin sui pettorali - di statua marmorea di giovinetto (kouros) in stile greco tardoarcaico. Si tratta di una presenza assolutamente eccezionale per la Sardegna, ma l'ipotesi che possa trattarsi di un prodotto arcaizzante della prima età imperiale è ancora meno probabile, poiché tali realizzazioni erano diffuse solo presso gli ambienti di vertice dell'aristocrazia romana [..] (1) c. e d. particolari delle trecce ricadenti sul busto del pugilatore Brotu e dell'arciere Prexau da Monte Prama (Cabras, OR). 

mercoledì 18 novembre 2015

La Sardegna di Max Leopold Wagner


 Dopo un lungo indugiare a causa delle malferme condizioni di salute e delle movimentate vicende politiche dell'epoca, Max Leopold Wagner accettò di recarsi in Sardegna nel novembre del 1925 allo scopo di effettuare le inchieste lessicali per l'Atlante Linguistico Italo-Svizzero. Fu così che tra il 1925 e il 1927 il linguista tedesco fece la spola tra la Sardegna e il Continente trattenendosi nell'isola per circa un anno. Con l'aiuto di un questionario di circa 2.000 vocaboli soggiornò, non sempre senza disagi, in 20 località dell'isola intervistando diverse decine di informatori locali. Il presente volume contiene la descrizione del carattere degli informatori e le condizioni generali della rilevazione, le osservazioni fonetiche al questionario, oltre 90 foto e decine di schizzi con relativi commenti, nonché alcune impressioni personali della sua esperienza nella Sardegna di allora commentate dal linguista svizzero Siegfried Heinimann. In questo modo Max Leopold Wagner lascia in eredità ai sardi materiali linguistico-etnografici nonché etnologici rimasti finora inediti e sicuramente tra i più significativi per riscoprire la Sardegna degli anni Venti del secolo scorso.

venerdì 13 novembre 2015

La scritta di nuraghe Tradòri

di Sandro Angei


   Come al solito il nostro segugio che, con buona ragione possiamo chiamare confidenzialmente Sanna[1] bianca, come il protagonista del romanzo di Jack London, ha scovato la scritta lì dove voleva verificare le prove della mia teoria che vuole il nuraghe Tradòri virtualmente collegato al forno situato vicino al nuraghe Straderi[2].

lunedì 9 novembre 2015

REGORDUS SCARESCIUS

de Francu Pilloni



S'annu passau, o cand'est chi fudi, heus fattu festa, chini nd'hat tentu gana, po is 150 annus de s'Unidadi de s'Italia.
Si seus scarescius de unu fattu importanti, chi menescit de essi regordau: a dì de hoi, su noi de Totisantus de 155 annus a hoi, Peppinu Garibaldi hiat pigau una navi a Napuli e fut partiu po torrai a domu sua a Sa Maddalena. 

venerdì 6 novembre 2015

No potho reposare: devo fare la guardia

di Atropa Belladonna

Venivano sepolti singolarmente, accovacciati, forse con il capo già appoggiato al petto, in un rituale che per l'epoca (Età del Bronzo Finale-Primo Ferro) non ha paralleli; per lo meno non con tanti esempi da uno stesso sito. 
 
Fig. 1: bellissima fotografia di uno dei defunti sepolti nella tomba a pozzetto con lastrone nr. 11 (Area Bedini, fig. 2), aperta nell'ottobre 2015. Immagine da linkoristano.it 

martedì 3 novembre 2015

L.D.S.: L’ULTIMA FRONTIERA DELLA LINGUA SARDA

di Francu Pilloni

Non sono così attento a quella che probabilmente passerà alla storia come “Guerra della lingua”. Dopo la scorribanda della Giunta Soru con la beatificazione di una lingua improbabile, questa è la L.S.C., vi sono state scaramucce e ripiegamenti, a volte più che parziali, derivanti spesso non da convinzioni profonde che possono mutare col tempo, ma da convenienze di vario tipo che di per sé le giustificano e le catalogano.

lunedì 2 novembre 2015

Trekking-ando

di Sandro Angei

   Ieri, primo novembre con Stefano Sanna abbiamo percorso la costa che da Torre del pozzo arriva alla cascata di “S’iscala ‘e s’Attentu”, posta sulla scogliera a nord di Santa Caterina di Pittinuri, lì dove la regione di “Sessa” è ricchissima di emergenze archeologiche, in specie di epoca nuragica.

domenica 1 novembre 2015

Lectio magistralis in Follia


"Certamente, io non faccio alcun conto di quei sapientoni che vanno blaterando dell’estrema dissennatezza e tracotanza di chi si loda da sé. Sia pure folle quanto vogliono; dovranno riconoscerne la coerenza. Che cosa c’è, infatti, di più coerente della Follia che canta le proprie lodi? Chi meglio di me potrebbe descrivermi? a meno che non si dia il caso che a qualcuno io sia più nota che a me stessa.