Untore's end di Franco Tabacco |
lunedì 23 novembre 2015
domenica 22 novembre 2015
Sì, ma... a me la storia mi stontona, Monsieur le Président
di Francu Pilloni
Esiste qualcosa di più freddo della storia? La cronaca è calda, specialmente in questi giorni; la cronaca mi appassiona, la cronaca m'impressiona, la cronaca mi apprensiona perfino, sempre che si possa dire, ma si comprende come la pressione dei fatti accaduti, vissuti in diretta tivù, raccontati e spiegati, ri-raccontati di rimbalzo e ri-esaminati da ogni punto di vista, salvo il mio, mi sovrasti così tanto che alla fine rimango sgomento - se sapessi cosa significa direi perfino basito che è più eloquente -, così che non riesco a farmi un mio minuscolo e ridicolo punto di vista.
Serra Niedda (SS) versus Monte Prama (OR)
di Atropa Belladonna
#Blog_Post #Giants_Of_Monte_Prama #Sardinia
#Maimoni_Blog_Monte Prama
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Fig. 1.1. a. Una delle teste di toro
in calcare proveniente dall'area del santuario nuragico di Serra Niedda a
Sorso (SS) (1); una seconda testa di toro e una di ariete sono inedite; b. busto marmoreo da Serra Niedda, tentativamente assegnato al VI
secolo a.C. [..] Nel pozzo di Serra Niedda i primi ex voto
posteriori all'età nuragica sono di VI sec. a. C,.con frammenti di probabili
piatti fenici e una piccola porzione di coppa etrusca imitante quelle greche di
Corinto. Alcuni dubbi desta un sorprendente frammento (spezzatosi e rilavorato
già in antico) di busto e attacco del collo - con trecce fin sui pettorali - di
statua marmorea di giovinetto (kouros) in stile greco tardoarcaico. Si tratta di una presenza assolutamente eccezionale per la Sardegna, ma l'ipotesi che possa trattarsi di un prodotto
arcaizzante della prima età imperiale è ancora meno probabile, poiché tali
realizzazioni erano diffuse solo presso gli ambienti di vertice
dell'aristocrazia romana [..] (1) c. e d. particolari delle trecce
ricadenti sul busto del pugilatore Brotu e dell'arciere Prexau da Monte Prama (Cabras, OR).
mercoledì 18 novembre 2015
La Sardegna di Max Leopold Wagner
Dopo un lungo indugiare a causa delle
malferme condizioni di salute e delle movimentate vicende politiche dell'epoca,
Max Leopold Wagner accettò di recarsi in Sardegna nel novembre del 1925 allo
scopo di effettuare le inchieste lessicali per l'Atlante Linguistico
Italo-Svizzero. Fu così che tra il 1925 e il 1927 il linguista tedesco fece la
spola tra la Sardegna e il Continente trattenendosi nell'isola per circa un
anno. Con l'aiuto di un questionario di circa 2.000 vocaboli soggiornò, non
sempre senza disagi, in 20 località dell'isola intervistando diverse decine di
informatori locali. Il presente volume contiene la descrizione del carattere
degli informatori e le condizioni generali della rilevazione, le osservazioni
fonetiche al questionario, oltre 90 foto e decine di schizzi con relativi
commenti, nonché alcune impressioni personali della sua esperienza nella
Sardegna di allora commentate dal linguista svizzero Siegfried Heinimann. In
questo modo Max Leopold Wagner lascia in eredità ai sardi materiali
linguistico-etnografici nonché etnologici rimasti finora inediti e sicuramente
tra i più significativi per riscoprire la Sardegna degli anni Venti del secolo
scorso.
venerdì 13 novembre 2015
La scritta di nuraghe Tradòri
di Sandro Angei
Come al solito il nostro segugio che, con buona ragione possiamo
chiamare confidenzialmente Sanna[1]
bianca, come il protagonista del romanzo di Jack London, ha scovato la scritta
lì dove voleva verificare le prove della mia teoria che vuole il nuraghe
Tradòri virtualmente collegato al forno situato vicino al nuraghe Straderi[2].
lunedì 9 novembre 2015
REGORDUS SCARESCIUS
de Francu Pilloni
S'annu passau, o cand'est chi fudi, heus fattu festa, chini nd'hat tentu gana, po is 150 annus de s'Unidadi de s'Italia.
Si
seus scarescius de unu fattu importanti, chi menescit de essi
regordau: a dì de hoi, su noi de Totisantus de 155 annus a hoi, Peppinu Garibaldi hiat pigau una navi a
Napuli e fut partiu po torrai a domu sua a Sa Maddalena.
venerdì 6 novembre 2015
No potho reposare: devo fare la guardia
di Atropa Belladonna
Venivano sepolti singolarmente, accovacciati, forse
con il capo già appoggiato al petto, in un rituale che per l'epoca (Età del
Bronzo Finale-Primo Ferro) non ha paralleli; per lo meno non con tanti esempi
da uno stesso sito.
Fig. 1: bellissima fotografia di uno dei
defunti sepolti nella tomba a pozzetto con lastrone nr. 11 (Area Bedini, fig.
2), aperta nell'ottobre 2015. Immagine da linkoristano.it
martedì 3 novembre 2015
L.D.S.: L’ULTIMA FRONTIERA DELLA LINGUA SARDA
di Francu Pilloni
Non sono così attento a quella che probabilmente passerà
alla storia come “Guerra della lingua”. Dopo la scorribanda della Giunta Soru con la beatificazione di una lingua improbabile, questa è la L.S.C., vi sono
state scaramucce e ripiegamenti, a volte più che parziali, derivanti spesso non
da convinzioni profonde che possono mutare col tempo, ma da convenienze di
vario tipo che di per sé le giustificano e le catalogano.
lunedì 2 novembre 2015
Trekking-ando
di Sandro Angei
Ieri, primo novembre con Stefano Sanna abbiamo percorso la costa che da Torre del pozzo arriva alla cascata di “S’iscala ‘e s’Attentu”, posta sulla scogliera a nord di Santa Caterina di Pittinuri, lì dove la regione di “Sessa” è ricchissima di emergenze archeologiche, in specie di epoca nuragica.
domenica 1 novembre 2015
Lectio magistralis in Follia
"Certamente, io non faccio alcun conto di quei sapientoni che vanno blaterando dell’estrema dissennatezza e tracotanza di chi si loda da sé. Sia pure folle quanto vogliono; dovranno riconoscerne la coerenza. Che cosa c’è, infatti, di più coerente della Follia che canta le proprie lodi? Chi meglio di me potrebbe descrivermi? a meno che non si dia il caso che a qualcuno io sia più nota che a me stessa.
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