sabato 25 gennaio 2020

RAFFAELE PETTAZZONI E PIETRO LUTZU DUE GIGANTI DI FINE OTTOCENTO DELLA RICERCA IN SARDEGNA. SNOBBATI DA TUTTI. STORICI, ANTROPOLOGI E ARCHEOLOGI. SOLO CENTO ANNI DOPO SI E' SCOPERTO, DOCUMENTI ALLA MANO, CHE AVEVANO RAGIONE DA VENDERE

di Gigi Sanna 



     Forse a qualcuno non sarà sfuggito un dato assai interessante, direi storico, sulla ricerca e la scienza antropologica in Sardegna; e cioè che due grandissimi studiosi, R. Pettazoni e Pietro Lutzu, uno cattedratico e uno studioso dilettante, uno 'continentale' e l'altro sardo, hanno scoperto sia la natura della divinità sarda (ma senza identificarla) in periodo nuragico sia la scrittura (ma senza identificarla) ad essa organica. Il Pettazzoni si convinse e cercò di convincere nel suo  noto volume ( 'La religione primitiva in Sardegna', Piacenza 1912) che nella Sardegna nuragica vigeva c'era  'religio'  monoteistica simile a quella israelitica per yhwh. Il Lutzu nel suo saggio dattiloscritto ('La scrittura dei Nuraghici',1920 circa) si convinse e cercò di convincere  che i sardi dell'età del bronzo finale e del primo ferro  usavano la scrittura. 
    Nello stesso preciso periodo affermarono entrambi due verità, con l'unica differenza, non certo trascurabile, che il Pettazzoni potè agevolmente comunicare con gli scritti  agli studiosi il suo pensiero mentre al 'dilettante' Lutzu (noto e apprezzato studioso di storia e di antropologia sarde ) ciò non fu consentito, per motivi che ignoriamo ma che forse non sono molto difficili da immaginare. 
    Oggi, a distanza di cento anni, il nome di Yhwh (purtroppo ancora una bestemmia per gli struzzi e per gli stolti che non leggono e 'impediscono' in ogni modo, lecito e meno lecito, che altri legga) e la scrittura protocananaica (altra bestemmia per i medesimi) si trovano riportati in decine e decine di documenti (in bronzo, in pietra, in  ceramica) che balzano alla luce da ogni parte dell'isola. Sappiamo oggi, con una balzo vigoroso dalla preistoria alla storia della Sardegna,  della divinità yhwh, (scritta anche yhh, yhw, yh) 'cananaica, così' come sappiamo della scrittura sarda arcaica in mix chiamata da tempo dagli studiosi, guarda caso, 'protocananaica'. 

    Ciò scriviamo non solo per ricordare a noi tutti chi furono i 'pionieri' della ricerca nell'isola e in campo religioso e in campo epigrafico, ma anche perché si rifletta per come le suddette verità in campo scientifico stentino ad essere prese in considerazione e ad affermarsi. E' del tutto normale questa resistenza -  come è noto -  nella storia della scienza, per qualsiasi disciplina. Ma, il caso Pettazzoni - Lutzu, è bene che lo teniamo ben presente per fare tesoro circa le vicende tristi dell'oggi e per la storia (e non solo sarda) del domani.

giovedì 23 gennaio 2020

Convegno di Sardara 8 febbraio 2020 ore 17:00



SARDARA

ore 17:00

   Sabato 8 febbraio 2020 al convegno di Sardara esporrò, col contributo del Prof. Sanna, le peculiarità del pozzo sacro di Sant'Anastasia.

 Tratterò dell'orientamento astronomico particolarissimo messo in atto nei pozzi sacri; e solo nei pozzi sacri.

    Parlerò in particolare di una data ben precisa attestata, oramai, in svariati monumenti costruiti dalle genti nuragiche. 

   Vi aspetto numerosi.

lunedì 20 gennaio 2020

Il 3 genera il 9. Il 3 e il 9 orientano l'uomo verso la casa del suo dio.

Geometrie e numeri divini

                             Talete di Mileto

di Sandro Angei

vedi 1° parte

Nella prima parte dello studio ci siamo dedicati al problema della divisione in parti congrue di una lunghezza, qualunque essa sia. Abbiamo esposto il metodo, però ahimé non siamo riusciti, almeno per ora (ma non demordo), a dimostrare il teorema. Poi magari la dimostrazione è stata fatta, e sono io, nella mia ignoranza, ad ignorarla. Comunque non è questo il punto e di certo non è l'obiettivo del mio studio la dimostrazione del teorema; dovendo in questo contesto solo giustificare un importante passaggio costruttivo nel pozzo sacro di Santa Cristina.
***

giovedì 16 gennaio 2020

Quando Talete non era ancora nato i Sardi già dividevano in modo equo



Talete di Mileto
di Sandro Angei
1° parte

Facciamo una premessa sotto forma di domanda.
A cosa serviva in termini pratici nel V sec. a.C. il teorema di Pitagora?
In quel periodo penso servisse a ben poco, visto che anche oggi in termini pratici serve a nulla se non a dimostrare una elegante peculiarità del triangolo rettangolo che soddisfa il solo sapere accademico.

sabato 11 gennaio 2020

Funtana coberta - riflessioni sul rito


Parte sesta

ancora "Il pensatore di A. Rodin"

di Sandro Angei
Ipotesi sul sentimento religioso nel rito del pozzo sacro di Santa Cristina

Con la quinta parte finisce lo studio sul pozzo di Funtana coberta di Ballao. Lì in ultimo abbiamo scritto: “Ancora, però, rimane un senso di celata insoddisfazione, un certo-non-so-ché, che, a parer mio e non solo mio, è scopo principale di tutto il rituale concepito da quelle antiche genti.
***
   Perché edificare un pozzo come quello di Funtana coberta e secoli dopo quello di Santa Cristina, facendo ricorso a tecniche ingegneristiche di così alto livello?! L'aruspicina Sarda, se così possiamo chiamarla (che non ha nulla a che vedere con quella Etrusca, e questo a scanso di equivoci e inopportuni, se non faziosi fraintendimenti), non avrebbe avuto bisogno di tale e tanta infrastruttura monumentale per essere attuata, bastava un semplice responso da parte del sacerdote/sacerdotessa; invece no! E' stato concepito un tale apparato scenografico da far invidia ai migliori registi di teatro: perché?!

giovedì 9 gennaio 2020

L’hydria etrusca del Museo di Villa Giulia in Roma. Danza, abilità, vigore: l’aiuto (protezione) del Sei, ovvero della luce doppia del Sole e della luna (TIN/UNI) per la rinascita e la salvezza. La incerta presenza, nella raffigurazione del vaso funerario, del mito di Dioniso e dei pirati tirreni.


di gigi sanna   

  





1.Hydria etrusca del Museo di Villa Giulia in Roma

Si dice che la lingua etrusca è ancora, per svariati motivi, un enigma e un 'rebus'. Ciò si sostiene, naturalmente, sulla base delle grosse difficoltà che insorgono nel cercare di capire di essa molti degli aspetti lessicali, morfologici e sintattici. In realtà, a mio parere, il 'rebus' sussiste e resiste nel tempo non 'solo' per motivi di carattere grammaticale e linguistico, ma anche e soprattutto perché si stenta a considerare un aspetto essenziale dell'etrusco: che la scrittura è criptica, cioè organizzata e strutturata di proposito con il rebus. E' realizzata per non essere capita se non da pochissimi.  Per tanto nella misura in cui si comprenderanno i meccanismi, spesso sofisticati, del rebus, posti di norma in essere dalle scuole scribali dei santuari, si comprenderà la lingua etrusca. Essi sono simili e spesso gli stessi usati dagli scribi dei templi greci e nuragici. In particolare quelli inventati dagli scribi di questi ultimi.

domenica 5 gennaio 2020

ECCO PERCHE' SI HA PAURA DI PIETRO LUTZU., DEL GRANDE RICERCATORE E PRECURSORE SOMMO DEGLI STUDI SULLA SCRITTURA DEI NURAGICI

di Gigi Sanna


( yaziz bn 'aly zzy bn)
   Perché con la trascrizione di pochissimi documenti (di Bauladu, di Seneghe, di Milis e di Sagama) ha rinvenuto un terzo e più delle lettere alfabetiche consonantiche del System o codice della scrittura nuragica. Quello, di tipologia 'protocananaica', che sarebbe stato ritrovato quasi cento anni dopo grazie alla scoperta di centinaia (non decine!) di documenti balzati alla luce (alcuni dei quali dagli stessi musei dell'isola) un po' dappertutto
.
    In un prossimo articolo esamineremo, segno per segno, le 'potenti' lettere consonantiche tramandateci e nel manoscritto e nel dattiloscritto del maestro milese, studioso assai noto di antichità sarde. Quelle di cui, nonostante la pubblicazione, con imbarazzo palese e sempre più crescente, non osa parlare nessuno. Neanche dopo l'articolo del giornalista Michele Masala nell'Unione Sarda nel quale le scoperte epigrafiche del Lutzu (da noi tempestivamente fatte conoscere al 'mondo') venivano rafforzate da una nuova documentazione riportata alla luce dalle nipoti dello studioso, Antonella e Natalina. 
   Anzi è successo che l'archeologo Usai nella circostanza ha preferito parlare d'altro (menare il can per l'aia, come si suol dire) invece che provare naturale entusiasmo e celebrare per correttezza scientifica un ritrovamento che, a qualsiasi latitudine, avrebbe scosso archeologi, epigrafisti e studiosi di preistoria e di protostoria. Il fatto è che quelle lettere consonantiche in mix fanno male, molto male, cari 'negazionisti' senza futuro, e non possono essere respinte in alcun modo. E tanto meno possono essere imboscate in attesa di tempi migliori per essere in qualche modo digerite. Eccole alcune delle lettere del codice di scrittura degli antichi sardi. Non c'è bisogno d'essere profeti per dire che un giorno non lontano saranno riportate nei manuali di storia della scrittura di tutto il mondo!:Per celebrare la nascita di un nuovo system di scrittura del Mediterraneo dell'età del bronzo e del ferro.