Parte quinta
Il
pozzo di Funtana coberta fu realizzato, alla stregua di quello di Santa Cristina, con l'uso di una unità di
misura univoca: sa stiba, diversa da quella usata nel
pozzo di Santa Cristina ma legata a quella da un rapporto
matematico (dovuto al caso?! Chissà!); tant'è che la stiba di Santa Cristina è stata
individuata da noi della lunghezza di 43 cm, quella di Funtana
coperta sembra equivalere al rapporto di 2/3 di quella 1, pari
cioè a 28,67 cm. Infatti lo spessore del 12° anello (tenuto conto
di tutte le imperfezioni della pietra squadrata in maniera
grossolana) si avvicina a questa misura2. Un dato che ha riscontro nel diametro, a livello del pavimento, del
vano voltato ad ogiva che è pari a 12 stibe di 28,67 cm (3,44 m)3.
Per quanto riguarda l'altezza della camera non possiamo esprimere alcun dato certo, visto che essa risulta incompleta in sommità. Ma vediamo cosa possiamo desumere dai dati in nostro possesso.
Per quanto riguarda l'altezza della camera non possiamo esprimere alcun dato certo, visto che essa risulta incompleta in sommità. Ma vediamo cosa possiamo desumere dai dati in nostro possesso.
Possiamo
innanzi tutto fare delle congetture attingendo alle notizie e
impressioni del Taramelli, il quale conta 17 corsi sopra l'anello
anomalo (come in effetti sono), affermando che secondo lui manca un
solo anello in sommità. Se diamo per buona quest'ultima asserzione
(ammesso, per ora, e non concesso), possiamo dire che se dal filo superiore del
12° anello al filo superiore dell'ultimo anello in situ vi è
un dislivello di 2,00 m, i 17 corsi sopra il 12° hanno uno spessore
medio di 11,76 cm (~0.12 m); se aggiungiamo il 18° corso di terminazione della
cupola come ci dice il Taramelli (dello spessore anch'esso di 0.12 m), si raggiungerebbe l'altezza di
2,12 m che sommati al dislivello tra 12° anello e il piano della
camera pari a 2,44 m, arriveremmo ad un'altezza totale originaria di
4,56 m.
Se
ora dividiamo l'altezza di 4,56 m in 16 parti (la stessa suddivisone
operata nel pozzo di Santa Cristina) otteniamo una misura di 0,285 m
che è in buon accordo con la stiba ipotizzata di 0,2867 m (1,7 mm di
differenza). Il dato eclatante è il numero di stibe totale: 16, che
corrisponde esattamente al numero di stibe del pozzo sacro di Santa
Cristina. Diversa stiba certamente, ma poco importa questo, visto che
la stiba
era una unità di misura personale, se possiamo usare questo termine.
Il dato importante non è l'unità di misura, ma il rapporto usato
nella costruzione del monumento. E' come dire che una camera
rettangolare di 4 m x 6 m ha lo stesso rapporto di una camera che ha
4 iarde x 6 iarde, certamente la prima è più grande della seconda,
ma il rapporto dimensionale è identico; ossia rasenta, se vogliamo,
il concetto di sezione aurea, secondo la quale è importante il
rapporto tra due lunghezze non l'unità di misura usato.
Per tanto quel numero 16, alla luce di questa, che parrebbe una coincidenza, ma è probabile non lo sia, acquista un significato ben preciso, difficile da indagare ma di fatto esistente.
Non è questa la sede per discettare di questa connotazione di carattere matematico, però tenuto conto di una scoperta fatta di recente studiando il pozzo di Santa Cristina e che qui abbiamo ripreso quale connotazione costruttiva del pozzo di Funtana coberta (scoperta legata ad un teorema geometrico forse ancora ignoto), potremmo pensare che quel numero 16 altro non sia se non l'esposizione del 4 quattro volte, alla stregua ella esposizione del 3 per tre volte; ossia 3x3 sta a 9 come 4x4 sta a 16. E tutto questo ricavato per via geometrica tramite archi di cerchio. Ma mi fermo qui. Avremmo modo di parlarne più in là, in uno studio apposito.
Ecco che, con questi presupposti, si farebbe luce su un aspetto numerologico non fine a se stesso (si è capito che il 4 ha nella scrittura nuragica un significato ben preciso, ma io domando: Perché?), ma ha un significato legato alla geometria, quella geometria che non ho difficoltà ad affermare essere "geometria sacra". Un significato geometrico che, penso, potrà dare una risposta soddisfacente al quel "perché". Ma attendiamo, con un poco di pazienza.
Per tanto quel numero 16, alla luce di questa, che parrebbe una coincidenza, ma è probabile non lo sia, acquista un significato ben preciso, difficile da indagare ma di fatto esistente.
Non è questa la sede per discettare di questa connotazione di carattere matematico, però tenuto conto di una scoperta fatta di recente studiando il pozzo di Santa Cristina e che qui abbiamo ripreso quale connotazione costruttiva del pozzo di Funtana coberta (scoperta legata ad un teorema geometrico forse ancora ignoto), potremmo pensare che quel numero 16 altro non sia se non l'esposizione del 4 quattro volte, alla stregua ella esposizione del 3 per tre volte; ossia 3x3 sta a 9 come 4x4 sta a 16. E tutto questo ricavato per via geometrica tramite archi di cerchio. Ma mi fermo qui. Avremmo modo di parlarne più in là, in uno studio apposito.
Ecco che, con questi presupposti, si farebbe luce su un aspetto numerologico non fine a se stesso (si è capito che il 4 ha nella scrittura nuragica un significato ben preciso, ma io domando: Perché?), ma ha un significato legato alla geometria, quella geometria che non ho difficoltà ad affermare essere "geometria sacra". Un significato geometrico che, penso, potrà dare una risposta soddisfacente al quel "perché". Ma attendiamo, con un poco di pazienza.
Qualche
raffronto in più alla ricerca di una matrice.
A
questo punto della trattazione, e per concludere con l'aspetto
tecnico dei pozzi sacri,
spieghiamo innanzi tutto perché il titolo di questa 5° parte dello studio riferisca di unità di misura al plurale.
Lo studio comparato tra i due pozzi sacri (Santa Cristina e funtana coberta) mi ha dato modo di capire che molto probabilmente tutti i pozzi sacri furono costruiti secondo i dettami di due unità di misura (almeno quelle che io ho individuato), una di carattere dimensionale: sa stiba, l'altra di carattere geometrico e per tanto "adimensionale" che di fatto determinerebbe la direzione della scalinata di tutti i pozzi sacri secondo una ben precisa costruzione geometrica di base.Vediamo ora quale sia questa seconda unità di misura utilizzata, tentando di mettere alla prova quel parametro costruttivo che accomuna il pozzo di Santa Cristina e quello di Funtana coberta, ad altri pozzi sacri. Un parametro, per certi versi più facilmente individuabile, appunto la direzione della scalinata d'accesso al bacile lustrale.
L'esame
di 20 pozzi sacri, quelli di cui ho potuto rilevare la direzione della
scalinata dall'alto, rivela una sorprendente analogia di
impostazione, vediamola:
- Il pozzo di Santa Cristina, Orrì di Arborea, di Is arenas di Gonnesa e la fonte sacra di Su Runcu mannu di Orroli sono orientati tutti sulla base di 3 archi di 1/3 di raggio più 15 raggi di 1/9 di raggio. Pure il pozzo di Santa Vittoria di Serri segue questa costruzione ma in senso speculare, ossia antiorario, per un totale di 5 pozzi su 20.
- Il pozzo di Santa Sarbana di Silanus è orientato sulla base di 3 archi di 1/3 di raggio e 14 archi di 1/9 di raggio, Su putzu di Orroli e Sos nuratolos, sono orientati secondo la medesima costruzione ma in senso speculare.
- Il pozzo di Funtana coberta, del predio Canopoli, di Bau Crabas e Sa Brecca sono orientati sulla base di 3 archi di 1/3 di raggio e 10 archi di 1/9 di raggio.
- Il pozzo di Is Pirois è orientato sulla base di un solo arco di cerchio di 1/3 di raggio e tre archi di cerchio di 1/9 di raggio in senso antiorario.
- Il pozzo di Sa mitza de Nieddinu invece è orientato sulla base di un solo arco di cerchio di 1/3 di raggio in senso orario.
- Il pozzo di Serra niedda di Sorso è orientato sulla base di 2 archi di cerchio di 1/3 di raggio e 2 archi di cerchio di 1/9 di raggio in senso antiorario.
- Il pozzo di Santu Millanu è orientato sulla base di 2 archi di cerchio di 1/3 di raggio in senso antiorario.
- Il pozzo di Monte Nuxi parrebbe orientato sulla base di 3 archi di cerchio di 1/3 di raggio e 4 archi di cerchio di 1/9 di raggio in senso orario, per contro quello di Sa testa differisce da quello di 180° per tanto sarebbero orientati pressoché allo stesso modo ma in direzione opposta. Infatti quello di Sa testa è costruito sulla base di 3 archi di cerchio di 1/3 di raggio e 6 archi di cerchio di 1/9 di raggio in senso antiorario.
- L'unico anomalo, se così possiamo esprimerci, è quello di Sant'Anastasia di Sardara che è orientato in senso antiorario sulla base di 3 archi di cerchio di 1/3 di raggio e 19 archi di cerchio di 1/9 di raggio, ossia un orientamento diretto al mezzogiorno con un azimut di 181°23'.
Da
questo excursus rileviamo che tutti i pozzi presi in considerazione
rispettano la regola che vuole l'orientamento dettato dal trasporto
(col compasso) sulla circonferenza di uno o più archi di cerchio
pari a 1/3 del raggio. In particolare possiamo rilevare che tutti
i pozzi che hanno un orientamento nel 2° e 3° quadrante (esposti a sud) hanno tutti
l'impostazione iniziale di 3 archi di cerchio di 1/3 di raggio;
mentre quelli rivolti al 1° e 4° quadrante (esposti a nord) sono impostati sulla
base di 1 o 2 archi di cerchio di 1/3 di raggio. Questi ultimi di
fatto non raccolgono la luce del sole dall'ingresso della scalinata
perché costruiti per scopi diversi da quelli messi in evidenza per
il pozzo di Santa Cristina, Funtana coberta e Sant'Anastasia.
In
sostanza il dato che accomuna tutti i pozzi presi in considerazione
è quello del parametro iniziale, ossia il raggio dell'arco di
cerchio pari ad 1/3 del raggio di costruzione del cerchio adimensionale di inquadramento degli
orientamenti.
Conclusioni
di carattere tecnico
Ci
sembra che si possano avanzare pochi dubbi, ormai, sulla volontà
edificatoria di carattere calendariale del pozzo sacro di Funtana
coberta. Altresì possiamo avanzare pochi dubbi sul metodo
costruttivo adoperato nel pozzo di Santa Cristina, visto che il pozzo
di Ballao ricalca quello stesso metodo; a meno di non voler dare per
pura e banale coincidenza:
- la registrazione anche in questo pozzo della data del 20 di aprile (21 aprile a Santa Cristina)
- l'uso dello stesso mòdano di Santa Cristina
- la individuazione della direzione azimutale del raggio luminoso secondo il medesimo metodo geometrico di Santa Cristina
- l'individuazione del 12° anello di spessore anomalo quale marcatore dell'evento ierofanico come a Santa Cristina
- lo stesso metodo rilevato a Santa Cristina per la creazione della ierofania luminosa riflessa
- nonché l'uso di una unità di misura univoca: sa stiba.
- Oltre naturalmente, all'aspetto numerologico che non è affatto da sottovalutare.
Sette punti di coincidenza tra i due pozzi sacri che con difficoltà
possiamo asserire esser dettati dal caso; tanto da poter affermare
con giudiziosa sicurezza che il pozzo di Funtana coberta è archetipo
del meraviglioso pozzo sacro di Santa Cristina.
***
Ancora,
però, rimane un senso di celata insoddisfazione, un certo-non-so-ché, che,
a parer mio e non solo mio, è scopo principale di tutto il rituale concepito da quelle antiche genti.
Note e riferimenti bibligrafici:
1 Ovvero, dal punto di vista cronologico è vero il contrario ossia, la stiba di Santa Cristina è 1,5 volte quella di Funtana coberta. Su questa coincidenza si potrebbe intravvedere un legame culturale di carattere costruttivo che vede le due unità di misura legate da un rapporto matematico. Ma è troppo labile l'indizio per asserire ciò con certezza.
2 Lo spessore dei conci non è uniforme, ma come abbiamo visto anche nel pozzo di Santa Cristina, anche lì il 12° anello non è uniforme.
2 Lo spessore dei conci non è uniforme, ma come abbiamo visto anche nel pozzo di Santa Cristina, anche lì il 12° anello non è uniforme.
3 In realtà il vano ha forma leggermente ellittica con l'asse maggiore di 3,44 m e l'asse minore di 3,38 m.
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