sabato 28 aprile 2018

DOVE FORMA ED EVENTO SI INCROCIANO: IL GIURAMENTO NEI BRONZI FIGURATI SARDO-NURAGICI*


di Angelo Ledda
*Articolo di prossima pubblicazione in Monti Prama. Rivista semestrale di cultura di Quaderni Oristanesi ( n.70), PTM Mogoro, 2018
Fig. 1: Scena dal Tempio a Megaron Domu de Orgìa. di Esterzili (Nu): "Scena composta da un cacciatore offerente con cervo e un cane che sbrana la preda; muflone; toro con colombe sulle corna; due sacerdotesse con torcia; due offerenti con olla a colletto; un offerente con muflone sule spalle;un arciere saettante con vestito borchiato; colombe con foro passante" (didascalia del Museo Archeologico di Nuoro, foto di Valerio Capello).
1. Atti religiosi e gestualità costitutiva nei bronzi figurati sardo-nuragici

Agli inizi del Novecento Raffaele Pettazzoni descriveva i bronzi figurati sardo-nuragici mettendo l'accento sull'atto religioso rappresentato: “Non si tratta, qui, di divinità; ma di uomini[...] Quasi tutti hanno una impronta solenne, conferita dall'atto religioso che essi compiono e che l'arte ritrae: o

Incontro in Sardegna


Di Giovanni Masala Dessì

 Julius Konietzko / Sebastiano Guiso

Incontro in Sardegna

A cura di Sabine Enders e Giovanni Masala Dessì
Introduzione di Sabine Enders
Traduzione a cura di Giovanni Masala
Nota biografica su Sebastiano Guiso a cura di Salvatore Pinna Soru
208 pagine, 160 tavole fotografiche

Julius Konietzko (1886-1953), etnologo di fama mondiale e col-lezionista di arte esotica, nel 1931 (gennaio-marzo) si reca in Sardegna in compagnia della moglie Lore su incarico del Museum für Völkerkunde di Amburgo per acquistare oggetti di interesse etnografico. Ma approfitta del suo soggiorno anche per fotografare. I suoi soggetti preferiti sono i paesaggi, l’architettura rurale, il lavoro quotidiano, gli oggetti della cultura materiale e persone in costume tradizionale. Dopo essere stato a Cagliari, Sant’Antioco, Oristano, Cabras, Santa Giusta e Milis, verso metà febbraio parte per Nuoro e Dorgali accompagnato dal suo amico e collega Federico Faraone (1892-1960), facoltoso antiquario poliglotta di Oristano, nonché commerciante di stoffe pregiate.
A Nuoro Faraone gli presenta Sebastiano Guiso (1891-1955), un fotografo noto in tutta l’isola, e da lui Konietzko acquista numerose foto originali che ritraggono in prevalenza persone in costume festivo a Nuoro e in alcuni paesi del circondario. Queste foto hanno un alto valore documentale, in quanto il fotografo nuorese alcuni anni prima di morire di-strusse il suo intero archivio fotografico. Pertanto le fotografie acquistate da Konietzko indirettamente sono state salvate e ritrovate in Germania dopo quasi un secolo. Alcune furono scattate probabilmente il 3 maggio del 1929, quando il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena visitarono Nuoro. In occasione di quell’evento si riversarono nel capoluogo barbaricino grandi masse di persone vestite a festa per onorare la coppia reale con un grande corteo in costume tradizionale.
Nelle fotografie scattate da Guiso, un professionista dell’arte fotografica, le persone sono statiche, le scene all’aperto preparate accuratamente. La qualità tecnica di queste foto nella maggior parte è decisamente migliore rispetto alle riprese fotografiche realizzate da Konietzko, le cui immagini denotano tuttavia una maggiore spontaneità, tipica di un fotografo non professionista, e da un punto di vista etnografico sono estremamente significative.



In copertina (fronte):
Cabras (foto Konietzko), giovane donna seduta sull’uscio di casa

In copertina (retro):
Cabras (foto Konietzko), bambino con cavalluccio di canna
Cabras (foto Konietzko), cortile con grande trogolo in pietra e il forno
Atzara (foto Guiso), coppia di coniugi
Oliena (foto Guiso), giovane donna
Dorgali (foto Guiso), uomo con bisaccia


Giovanni Masala Verlag
www.sardinnia.it

giovedì 26 aprile 2018

PO SA DIE DE SA SARDIGNA. UN BEL REGALO DA PARTE DEGLI EREDI DEL MAESTRO LUTZU. ECCO LE NOTE DEL FONDAMENTALE * SAGGIO DI PIETRO LUTZU SULLA SCRITTURA NURAGICA.

di Gigi Sanna


Figura 1

Qualcuno forse ricorderà il nostro articolo del 2013 (1) sul dattiloscritto di Pietro Lutzu, circa le sue (del tutto sconosciute) ricerche sulla antica scrittura (periodo nuragico) dei sardi. Dissi allora che, purtroppo, il breve saggio dello studioso, scritto agli inizi del secolo scorso, non conteneva le note, quelle che avrebbero dovuto accompagnare il testo e che risultavano solo accennate (tra parentisi) dalla numero uno alla numero 10.

sabato 21 aprile 2018

Lo scarabeo ‘scritto’ della marina di San Vero Milis. Un prodotto recente? No. Per capire della sua remota antichità e del suo alto valore documentario basta affidarsi, oltre che all’archeologia, alla severità di tre discipline scientifiche: l’ epigrafia, la zoologia e l’astronomia


di Gigi  Sanna,

dedicato agli amici del movimento di Autodeterminatzione
  Fig.1
  1. Il dato epigrafico. Prime considerazioni.
     Immaginiamoci di trovare un disegno di un animale riportato su di una pietra, su di una roccia, su di un frammento di ceramica o su di una superficie metallica. E immaginiamo ancora che esso  sia uno scarabeo.  Il nostro primo compito, se dovessimo avere l’impressione della possibile antichità di esso, sarà ovviamente quello di esaminare per benino le modalità con cui è stato riprodotto (la grafia), il secondo sarà quello di cercare  di capire la precisa tipologia di esso.

martedì 17 aprile 2018

Il sigillo A1 di Tzricotu: matrice per modani medievali? No, modello per matrici nuragiche! Una indagine


di Sandro Angei


Fig. 1

Sommario

   Il presente saggio intende confutare con prove scientifiche di natura tecnica la tesi, avanzata in ambito archeologico altomedioevale, che la cosiddetta tavoletta A1, rinvenuta nei pressi del Nuraghe Tzricotu di Cabras (ancora custodita nei locali della Sovrintendenza archeologica di Cagliari) sia una matrice per mòdani. In sostanza si porranno due argomentazioni; la prima di carattere prettamente tecnico, che si basa sulla metodologia di realizzazione del reperto, che confuta in modo sistematico la tesi “medievalista” che vuole la tavoletta A1 una “matrice in bronzo ad una sola valva per un mòdano da sbalzo”. La seconda argomentazione, confuterà la medesima tesi dal punto di vista iconografico, dimostrando infondata la tesi che vuole alcuni dei segni ivi incisi, quali motivi fitomorfi.

lunedì 16 aprile 2018

EFISIO MARTIRIZZATO DAI ROMANI, SANTIFICATO DAI CRISTIANI. VENERATO DAI CONTEMPORANEI (articolo dell' Unione Sarda del 14 aprile p. 49 a firma Caterina Pinna). DAVVERO DAVVERO?


di Gigi Sanna
 
      Caro Museo Archeologico di Cagliari e caro direttore Damiani, dalla Siria forse (o senza forse) arrivarono i nuragici ma non certo Sant'Efisio. Con tutto il rispetto ma non c'è niente di più falso nell'agiografia cristiana della storia di Sant'Efisio tramandataci nel medioevo dalla falsa 'Passio Sancti Ephisii' interamente scopiazzata - com si sa - sulla 'passio' di un altro santo (Procopio).
     E i Romani con Sant'Efisio non c'entrano proprio nulla. Parola di Bollandisti, l'istituzione creata dalla chiesa per far luce sulle 'santità' vere o presunte o false (quella di Sant'Efisio sarebbe la più falsa in assoluto). Il fatto è che Ephisy (o  Lephisy), con la 'y', proprio come lo pronunciano da sempre i fedeli', figlio (bn) di NGR, visse più di mille anni prima e più  precisamente al tempo della composizione della  stele di Nora (IX- VIII secolo a.C.) che a lui fu dedicata nella stessa città, sicuramente insieme ad un tempio. Era 'santo' certamente, come lo erano, più o meno nello stesso periodo, Gayni (santu), Lussoriu (santu) ed altri non pochi strani 'santos' nuragici dell'Isola; ma la sua era una 'santità' diversa, di un periodo diverso, di uno yhwh diverso di una Sardegna diversa.
     Nel Museo Archeologico di Cagliari, luogo deputato alla conoscenza e alla storia non romanzata e così contraria alla 'fantaarcheologia', si celebra dunque un falso immenso, andando pecorescamente dietro alla fantaagiografia. Da non credere! Qui ad Oristano, giustamente (ma credo non del tutto 'gratuitamente'), si fanno rassegne promosse dall'archeologia e anche si strombazza con tanto di conferenze sui falsi bronzetti ottocenteschi sardi. A Cagliari i falsi e le bufale bufalissime vengono accolti addirittura con enfasi come 'storia' senza se e senza ma. Che pena!
Una cosa però mi preme dire per i devoti di sant'Efisio: che Dio è senza tempo e la vera santità degli uomini la crea quando la crea. A suo piacimento e volontà. Senza badare a calendari, nuragici o cristiani che siano.

mercoledì 11 aprile 2018

CONFERENZA SULLA DIDATTICA DELLA SCRITTURA NURAGICA. UN LIBRO PER RIASSUMERE E PER SEMPLIFICARE

Sabato 21 Aprile alle ore 21 verrà presentato in ARBOREA il libro di didattica sulla scrittura nuragica 'I GEROGLIFICI DEI GIGANTI' . Per maggiori dettagli sulla  manifestazione arborense v. appresso la locandina dell'Associazione culturale cittadina 'ARCHEOVAGANDO PER LA SARDEGNA'.