di Angelo Ledda
Si veda anche il seguente link
1. Considerazioni generali
In un precedente articolo ho ipotizzato che una buona
parte delle sculture nuragiche registrino nella loro figura alcune
fasi di quelli che Van Gennep ha definito “riti di
passaggio” [1], ovvero quei riti che accompagnano ogni modificazione di posto, di stato, di
posizione sociale e di età.
Se lette con questo sguardo, queste sculture ci mostrerebbero allora, le fasi di una sequenza che prevede:
1. una fase di separazione;
2. una fase liminale (da limen, confine) o
di margine;
3. una fase di aggregazione;
La fase liminale è quella sulla quale mi sono
maggiormente concentrato, riferendomi sia alle figure inserite da Lilliu
nello Stile Ornamentale-Planare e che possiamo dire essere
“mascherate” (o rivestite di signa e 'sepolte da una spessa incrostazione rituale'), sia quelle "caricaturali-animalesche", ovvero figure fisicamente
“transitorie”, non più umane ma non ancora bestiali, o talvolta prive dei caratteri del
volto.
Il ragionamento muove dalla
considerazione che entrambi i tipi di figure, anche quando differenti sotto il profilo espressivo e iconografico, non siano separabili perché ne condividono la stessa visione.