E’
da tempo ormai che abbiamo pubblicato (1)
il breve saggio sul bronzetto ‘musico e ballerino’ (2), ovvero (per noi) sul sacerdote discendente di Aaronne con il diadema della santità (3). Amici, appassionati di archeologia
e di epigrafia, anche archeologi ci comunicano che il diadema scritto con la
voce ‘santo [al signore yhwh]’ non si riesce a leggerlo data la non buona collocazione
del reperto nella bacheca museale (posto al centro tra altri bronzetti e in zona poco illuminata).
Non parliamo poi dei segni di scrittura del mantello che, piccoli come sono, risultano
ancora più difficili da individuare.
Sul detto bronzetto, di chiaro
influsso cananaico – israelitico, si tenne, come non pochi ricorderanno, un vero e
proprio seminario nella facoltà teologica di Oristano (Istituto di Scienze
Religiose) alla presenza del noto semitista prof. Antonio Pinna che non ebbe nulla
da obiettare sulle perfette concordanze tra ‘diadema’ del V.T. e diadema del
bronzetto sardo. Sulla stessa presenza della scrittura con i tre segni della sade della ‘ayin e della nun ci fu un sostanziale accordo, così
come per la voce ‘santo’.
E gli ‘altri’ cosa dicono? Dopo giorni, mesi
ed anni e anni come la pensano? Perché ancora non si interessano a qualcosa di
stupefacente e di straordinario stante anche il fatto che la composizione dell’oggetto
‘diadema’ del bronzetto nuragico tende ad illuminare il passo, in qualche punto
oscuro, del V.T? Perché il singolare sacerdote levita di YHWH (dello yhwh sardo)
non lo si fa vedere, analizzare e studiare dal punto di vista non solo
archeologico ma anche letterario, epigrafico e religioso?
Non si fa altro che dire, da parte di alcuni cocciuti
che vogliono opporsi in ogni modo all’idea che i nuragici scrivessero, che i
documenti non ci sono, oppure che sono dei falsi o che siano inservibili perché
fuori contesto ecc. ecc. Un indecoroso bla bla bla
di decenni, ormai!
Ebbene il nostro documento c’è, eccome! Per la
non falsità e per l’irrilevanza del contesto garantisce per tutti il sommo Lilliu. Cosa si vuole di più? Non c’è
invece quella scrittura? Lo si dica (si abbia il coraggio di negarla). Aaronne
e il diadema non c’entrano un tubo? Lo si dica? E’ solo un musico
e un ballerino sardo del tempo nuragico del VIII secolo come dice Lilliu?
Lo si confermi scientificamente.
Caro Museo Nazionale di Cagliari, alla mostra non lontana
‘Parole di segni’ hai messo addirittura
una lente per far vedere certi segni (nuragici non compresi tra l’altro!) di
documenti poco individuabili a occhio nudo. Perché non collochi il bronzetto
come Dio comanda: perché non ci fai vedere e piastra e mantello del bronzetto
agevolando gli occhi di tutti con una bella lente di ingrandimento?
Chiediamo troppo o chiediamo invece, data
la struttura pubblica finanziata con i soldi dei contribuenti, qualcosa che ci
spetta di diritto?
1.
Sanna G., 2011, Yhwh e la scrittura nuragica: un successore di
Aaronne con il 'diadema della Santità' nel Museo Archeologico Nazionale di
Cagliari ; in Gianfrancopintore blog spot.com (18 dicembre).
2.
Lilliu G., 2008, Sculture della Sardegna nuragica (ried. con saggio introduttivo di Alberto
Moravetti), Illisso, Nuoro.
3.
V.T. , Genesi, 30 -31: Fecero la lamina, il diadema sacro d’oro puro, e vi scrissero sopra a
caratteri incisi, come un sigillo, ‘santo al Signore’./ Vi fissarono un cordone
di porpora, per porre il diadema sopra il turbante come il Signore aveva
ordinato a Mosè’.