Ieri pomeriggio a Quartucciu è stato presentato un nuovo libro di Giulio
Solinas, molto interessante e usufruibile anche per i problemi grammaticali e sintattici di chi volesse entrare nel merito della lingua sarda campidanese. Non mancano i riferimenti alla metrica e alla storia della letteratura campidanese.
Per l'occasione, sono stato invitato a relazionare non tanto sul testo in modo specifico - lo hanno fatto Angelo Spiga e Gesuino Murru - ma sulla lingua sarda, lasciandomi libero di esplicitare il mio pensiero in merito.
Ecco perché di ciò che ho detto - e che riporto integralmente di seguito - sono l'unico responsabile, non avendo chiesto il parere di nessuno prima di relazionare, non volendo coinvolgere nessuno nella responsabilità delle enunciazioni.
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Da
dove viene e dove va la lingua sarda:
PASSATO
FANTASTICO, FUTURO DA FANTASMA?
di
Francu Pilloni
Il
libro che oggi Giulio Solinas presenta ha molti capitoli specifici,
tutti interessanti, ben scritti e sufficientemente comprensibili
anche a chi non è addentro ai problemi linguistici.
Non
parlerò in modo specifico dei temi del libro, anche se i riferimenti ad esso saranno
ricorrenti, per confermarli o, se del caso, per contrastarli.
Mi
è stata concessa la libertà di parlare di lingua sarda a mio
piacimento.
Chi
mi ha sentito altre volte sull’argomento, suppongo che si meravigli
perché non parlo in sardo del sardo, ma se vi dispiace molto, cambio
subito registro, oppure ammasturu totu, sardu, italianu e, candu
serbit, inglesu puru.