domenica 31 gennaio 2021
22 ottobre 2015
venerdì 29 gennaio 2021
Un contributo alla costruzione della piramide di Cheope - 1° parte
Cercando di capire i "percome"
di Sandro Angei
La maestosità e imponenza della grande piramide di Cheope ancora oggi affascina chi, ponendosi al suo cospetto, si interroga sul "perché" e sul "percome" fu costruita.
Il "perché", a detta della maggioranza degli studiosi, investe la sfera del sacro; il "percome" la disciplina della scienza e della tecnica.
Noi siamo qui, oggi, per indagare alcuni aspetti del "percome" fu costruita la Grande Piramide. Quegli aspetti che altri, molti, hanno indagato, ma che non soddisfano le mie aspettative.
Un bell'esempio di spiegazione dal punto di vista tecnico e scientifico lo ha profuso l'Architetto Marco Virginio Fiorini col suo libro “Nel cantiere della grande piramide – Gli architetti egizi svelati” ANANKE Ed. 2012, dove letteralmente "sviscera" il monumento.
Lo fa con grande cognizione di causa, ma alcuni aspetti deludono le mie aspettative nel momento in cui la tecnica si scontra con la possibilità di "fare" o "non fare" una determinata azione come, ad esempio, quella di tendere una fune lunga 219 m (Fiorini §21), che è la misura degli spigoli inclinati della Grande Piramide convergenti verso il "piramidion". Misura che di certo comportava una "catenaria" con una freccia non indifferente, considerato che la traiettoria di questa particolare curva è legata alla forza di gravità e per tanto al peso della fune e al suo grado di resistenza meccanica.
mercoledì 6 gennaio 2021
Il ripostiglio di Tzricotu trasformerà il vaso di Pandora in una cornucopia. I negazonisti attuano l'esorcismo: Tzricotu, Tzricotu, Tricotu, vade retro retractatio!
dalla pagina Facebook di Gigi Sanna del 24 dicembre 2020
Quante prove sono state portate a sostegno della teoria del Prof. Gigi Sanna?
venerdì 1 gennaio 2021
Una rilettura del tempio “Fenicio-Punico” del Kothon di Mozia – una indagine su Orione
di Sandro Angei
Mi sono imbattuto poco tempo fa in un saggio a firma dell'archeologo Lorenzo Nigro, 2007, "Il Tempio del Kothon e il ruolo delle aree sacre nello sviluppo urbano di Mozia dall'VIII al IV secolo a.C." 1. Il titolo mi ha incuriosito perché qualche tempo fa ho dedicato la mia attenzione alla splendida Mozia per via del suo tophet, uno dei primi ad essere impiantato assieme a quello di Cartagine e quello di Sulcis nell'VIII sec. a.C..
Con certo interesse ho letto i capitoli dedicati al tempio del Kothon.
In particolare il 6° capitolo intitolato: "Elementi astrali nell'orientamento del tempio del Kothon", mi ha oltremodo