sabato 5 marzo 2016

Epidemy

di Stella del Mattino e della Sera

Un giorno i nuragici di buon cuore pensano bene di erogare un avviso ai naviganti stranieri e mettono su in bella vista  un cartellone di pietra che si chiamerà nel futuro "Stele di Nora".
Vergato (così credono) in caratteri universalfenici.
Esso dovrebbe recitare:
"Attenzione! che a Tharros e in Sardegna c'è un'epidemia di un virus che chi lo becca non sa più nè leggere nè scrivere e farà per sempre grafemi senza significato e lettere alfabetiche fraintese. Firmato: Re-Toro Efisio e le sue Ancelle. Cari saluti, eccetera" 

Siccome  tutti gli scribi dell'Isola dalle Vene d'Argento erano risultati infetti all'ultima visita medica regionale, non è chiaro come speravano che  risultasse leggibile l'importante documento, il quale doveva servire a mettere sul chi vive i popoli mediterranei già letterati e con velleità di conquista.

Niente. Passa l'immancabile nave fenicia stracolma di protocolonizzatori.
"Capitano, l'Isola è in vista! c'è un cartellone in porto"
"Fate chiamare il Lettore!"

Il Lettore si appropinqua con fare solenne. "Cosa dice il cartellone?" gli fa il Capitano con piglio poco amichevole (perché: già nei pressi di Malta il Lettore equivocò un avviso ai naviganti e si erano ritrovati a Ναύκρατις, dove gli abitanti del luogo avevano preso l'equipaggio a pesciate e pomodorate in faccia).
L'Erudito inforca il cannocchiale pregalileiano e sentenzia: " .....btršš wgrš h’abšrdn šlm m sb’ m
h’ šlm sb’ mlkt nrn š bn ngr lpsy" .
Il Capitano, reduce da un viaggio nelle isole del Nord, sfoggia un invidiabile calma anglosassone trattenendosi dal buttare a mare il responsabile del "disastro di Malta", e chiede al Sapiente, non senza un lampo assassino nello sguardo: "E si potrebbe gentilmente conoscere il significato di questo poema?". 
"BOH!", pensa, ma non dice l'Alfabetizzato, schiarendosi la voce che adesso gli esce bella stentorea in una traduzione quasi perfetta a occhiometro:
"Benvenuti in Sardegna! pace a voialtri, pace alla regina Norace! I colonizzatori si dirigano a nord-ovest (ngr) i turisti a destra (lpsy). Pace a voi!"

A tal dotto e incoraggiante responso  un urlo di gioia esce da quei petti villosi di rudi uomini di mare: finora in tutti i porti li han presi a calci nel sedere! Galvanizzati dalla sagace traduzione dell' Uomo di Cultura remano a tutto spiano, gli incauti, per raggiungere le agognate sponde. I precolonizzatori si dirigono spavaldi verso Tharros dove si affrettano a contribuire a diversi eventi tra cui: Il crollo del sistema nuragico del Sinis, La distruzione delle statue di Monte Prama (senza volere) e, most importantly, la diffusione della scrittura! Cosi almeno credono. Perchè: non appena entrano a contatto con gli indigeni e soprattutto con le indigene, paff! vengono infettati dal virus e quei pochi tra loro che non sono analfabeti perdono ogni pregressa capacità di scrivere in modo intelligibile.

Deve per forza essere andata così. Perchè:

1. la Sardegna è come noto la più importante postazione fenicia d'Occidente; poi:
2. i fenici erano scrittori famosi in tutto l'orbe terracqueo: ma tutti i documenti che hanno lasciato in Sardegna sono clamorosamente illeggibili!  Ohi non c'e n'è uno che uno, ma che dico, 1/2 che trovi d'accordo gli epigrafisti.
Examples given: a. i fenici fanno il mercato assieme agli indigeni di Sant'Imbenia che ci voleva di certo anche la contabilità; scrivono poche righe che nessuno capisce. Come testimonia il seguente fatto storico: http://monteprama.blogspot.it/2013/09/la-lettera-di-riottoso.html . Un casino bestiale.
b. Sui manufatti dell'epoca  lasciano uno, due o tre segni al massimo: cosa vogliono dire?  BOH! (il solenne  BOH! l'aveva già pensato il Lettore a bordo della nave di protocolonizzatori 2900 anni fa, e ancora adesso è uguale).
c. Cattivi maestri, peggiori discepoli: gli autoctoni, sotto l'abile guida dei maestri dell'Oriente, ce la mettono tutta e incidono microlettere (ma perché?!)  su un minimanufatto di bronzo e cosa gli viene fuori? BOHHHH!!! Che ai maggiori epigrafisti del III millennio d.C. la migliore cosa che gli è sovvenuta è: "Anche in questo caso, non mi sembra possibile – almeno in base alle mie conoscenze – arrivare a un’interpretazione sicura dei segni incisi: mi sembra però che essi non siano fenici e, se non ciprioti come è stato anche proposto, che si possano spiegare come un marchio di funzione a noi non nota, forse non connesso a un tipo di scrittura determinata con un intento di riproduzione fonetica" (GUZZO, Maria Giulia Amadasi. Graffiti e dipinti non greci di incerta lettura. Aristonothos. Scritti per il Mediterraneo antico, 2016, 10.) 

In conclusione, to make of a long story a short one: non appena i fenici mettevano piede nell' Isola dalle Vene d'Argento prendevano il VIRUS DELL'ASINO DEI NURAGICI, una vera e propria epidemia!

La storia ci insegna che anche i virus più virulenti dopo qualche secolo mollano la presa. Quando finalmente arrivarono i cartaginesi le cose erano un pò tornate sotto controllo e, tra nuragici, fenici integrati e qualche disgraziato levantino che si era unito a questa bella compagnia, di graffitari somari  non ne era rimasto uno che sapesse vergare un documento e potesse interferire con "la storia" (la quale finalmente oggi si legge nei libri appositamente messi a disposizione dal ministero competente).  
Sì è vero, qualche indigeno e qualche levantino ibridizzato ancora andavano sulle scogliere e pasticciavano qualcosa a caso, ma i cartaginesi non erano tanto preoccupati di questi capi scarichi, già che non facevano tribolare  in casa e si drogavano pochissimo.

Ci avrebbero poi pensato i futuri studiosi a rimettere le cose a posto con l'adamantina sintesi: i Nuragici non hanno mai conosciuto la scrittura .

ATTENZIONE; gli esperti segnalano che isolati focolai del Virus dell'Asino sono scampati all'estinzione e si localizzano oggidì nell'agro di Ixxxi

23 commenti:

  1. Caro 'doppia stella' sai più niente della Stele di Nora. Il fiore all'occhiello dei feniciomani pare molto appassito. Non riesco a capire perché!

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  2. Caro Isteddu! (che non equivale affatto a: Ca.. .steddu! Ma casomai ad: Orot-teddu!)
    Caro Isteddu, dicevo! Ma dov’è che mi vai a parare!
    Adesso son veramente stufo di sentir prendervela con i poveri "fenici" [che vi ricordo aver primo, con felice intuizione (copincollata ahimé dal commissario, che non mi riconobbe la paternità) definito dei "vucumprà"] e con i poveri cartaginesi "sempre sconfitti", che non riuscirono a venderci lor kincaglieria!!
    Avete voglia di antistoricamente ricamar vostri quadretti, meglio, VOSTRI TAPPETI e TAPPETINI entro cui ardite tesser ordito, su telaio traballante (che quindi mal traballa), improbabili plurimillenari “grafemi” copiati da montes e predas sparsi su tutta la Sardegna! Sapete bene che non “grafemi”, ma “segni lineari” son! Così li definì il Graziosi, nel 1973, e così son chiamati per l’eterno dalla “cultura dominante”! La quale, se così chiamata, avrà pur dovuto assoggettarsi a tutti gli esami possibili, salendo tutti gli scalini della sapienza ben saputa, fino ad esser universalmente riconosciuta come DOMINANTE! Appunto! Ed, alfin! Smettetela di ribellarvi alla dominante cultura! Così facendo andate contro gli interessi della Sardegna, perché portate indietro le conquiste dell’inarrestabile pregresso!
    Caro Isteddu, casteddaiu o mancari Orotteddesu, ki sies! (Lampu, Orotteddesu a littera manna m’est essidu, idu l’ades!). Adesso io, seriously speaking, voglio essere il più obiettivo possibile nell’osservare il mondo che mi circonda, e:
    - da un lato, vedo quattro gatti (come voi tutti che qui kistionate) che da anni raccontano e, debbo dire, ducendo dati che appaiono ineccepibilmente corretti ed attendibili, di una Antica Sardegna dalla oltremodo (perfino) sofisticatissima consuetudine nel porre in maniera visibile i propri pensieri! Ma, accidentacciooo!
    - dall’altro lato, OGGIGIORNO! Mi accorgo di questo:
    *su una rivista (stampata nel 2015!) dell’università La Sapienza, chiamata «ORIGINI, preistoria e protostoria delle civiltà antiche», è presente questa nota di venti pagine, dal titolo: “una base analitica per la ricerca su sistemi ponderali preistorici: studio analitico dalla Sardegna nuragica”.
    E, nel breve estratto che ne vien fornito, si legge, tra l’altro:
    «[…] in particolare viene delineato un approccio analitico per lo studio dei sistemi ponderali in contesti “privi di scrittura”. […] Il metodo viene testato sul campione dei “ripostigli sardi” della prima età del ferro».*
    Ahooo! GGenteee! Ne siete convintiii? Non vi fila nessunooo!

    Ed allora, mi viene un grossissimo sospetto! Non sarà ciò dovuto al fatto che:
    «voi tutti, vi parliate semplicemente addosso e nulla facciate per DIVULGARE le vostre pur straordinarie ed attendibili scoperte?».
    Forse avete bisogno, non di un semplice blog pur seguitissimo, non della muta clack a voi d’attorno ché nulla divulga, ma di essere sostenuti IN TUTTI I SENSI (non ultimo quello finanziario) da chi è in grado di portarvi infinito ascolto! Dei Sardi certo, e soprattutto! Ma, direi, ancor più che soprattutto, di un uditorio d’alto livello, INTERESSATO AD INTERAGIRE e far proprie le risultanze del lavoro invidiabile che quotidianamente portate avanti, proponendole di continuo a soggetti onesti in grado di integrarle al proprio sapere e produrre anche una sola mentale quadratura!
    È la scoperta dell’acqua calda? Bene! Così spero vi arrivi un po’ di tepore!
    E, vi auguro NON PERDIATE MAI PIU’ TEMPO, COL DELETERIO NULLA!
    mikkelj

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    2. Oh Mikkelj, e drìnghiddi cun is fenicius;mira custa prenda... http://lastoriasarda.com/didattica/lezione-quinta-elementare/on-line-ita/
      -Speru Ki no ti calit guta!

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  3. Chiese un sardo pastore errante nell'Agro romano alla stupida Luna:
    "Se la classe dominante convive col pensiero dominante di una civiltà fenicia dominante, potrò giocarci a domino?".
    Rispose la Luna: "Boh!".
    Il pastore allora ripetè: Boh! booo, boi-birimbi-boi-bo!
    Il cane abbaiò, la pecora belò.
    Qui ebbe inizio il canto a debores.

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    1. Questo è troppo difficile per me! Oh, Francuu! Non ti ci mettere pure tu, ajò.
      Ma, tuttavia vorrei chiederti: il pastore errante è uno di quei tali “sardi venales”?
      E, perdona caro Francu, siamo poi sicuri che quel “sardo comprato a poco prezzo”, non fosse un sottoprodotto cinese? Sai, ce ne son tanti in giro! E poi, mi sembra di capire dalla risposta della luna, che essa non fosse quella cui (prima della cattività) l’integro Sardo era solito rivolgersi, avendone risposte certe! Avendogli replicato così, come tu hai sentito, forse ha risposto la luna sbagliata! (hai presente l’aneddoto sul pilota che recita “quale sant’Antonio?”). O, semplicemente, rispose la luna storta!
      mikkelj

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    2. Mikkelj, lo sai che ti voglio bene!
      Per questo, sazia i tuoi dubbi con le risposte che più si addicono a un parlare civile, basta che tenga conto delle idee, erranti pure quelle, del pastore:
      - ci crede alle risposte della Luna, sapendo quanto essa è lunatica?
      - venales? Poveru illu, dinai po comporai tabaccu ebbia!
      - Luna sbagliata nel senso di storta? Ma quando mai s'è vista una Luna dritta? Se le va bene, è tonda tonda, cioè dritta da nessuna parte.
      - quale s. Antonio? no, sapevo del lavavetri alle Torri Gemelle che si rivolse a s. Francesco.

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  4. Su stiddiu, a pagu a pagu,fait s'istampu... Non si nd'acatais chi non du est sceti sa stele di Nora scavuada in dunu furrungoni! Oi totu su chi est pudesciu est andendi a su muntronaxu! E su logu est cumintzendi a si litzì.

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    1. Si, si Gigi!
      Lasciamo pure che il "tempo" faccia il suo assennato corso! Ma, per l'intanto? Vogliamo dargli una consistente mano a questo "tempo"? Oppure ce ne stiamo a braccia conserte perché, intanto, siamo convinti d'aver fatto la nostra parte ed anche un poco di più? Quanto tempo hai tu a disposizione per godere di una vittoria? Hai visto cosa ha rilevato il nostro Starfighter? Se non riusciamo neppure a zittire gli sprovveduti che inficiano la preparazione culturale dei bambini, CHE COSA CI STIAMO A FARE, *a d e s s o* QUI' IN SARDEGNA? I MORTI VIVENTI?
      mikkelj

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    2. Proponi mikkelj,proponi........

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  5. A parte l'errore della collocazione geografica di Nora che viene messa prima di Bithia!!Ma quanti anni hanno questi Fenici!!??

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    1. Tonino nessuno sapeva più leggere e scrivere. Si son sbagliati al bivio no?!
      (p.s.: forse non si è capito che questo è un racconto arbitrario e a caso)

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  6. Mikkelj. Nella storia della scienza le cose sono andate quasi sempre così. Non possiamo farci nulla. Cosa ci stiamo a fare? Quello che è doveroso fare, al di là di biasimi e lodi. Non possiamo fare la gara di un giorno. Continueremo a farla anche quando non ci saremo più. Oppure ci saremo ancora. Chissà!

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  7. A Starfà, noi a Oretteddi dimo: raju! Peroe como ja l’appo cumpresu, ma so’ deppidu andare a domo de preideru Casu, lampu! Guta! A dinde keres abbizare!
    Beh, circa tuo intervento, molto in generale, posso dirti che: ”gli imbecilli sono tanti, milioni di milioni! Ma due parole rivolgerò al tristo e triste contesto da te evidenziato, rampognando per lor torbide malefatte, color che pretesero ergersi a docenti SIC!
    Il pressapochismo di un sistema didattico raffazzonato in larga misura, subito si evince al momento in cui si ha la pretesa di spiegare *ai bambini di quarta elementare*
    COSA FOSSERO I PROTONURAGHI !
    Credo che nessuna mente, dalla capacità intellettiva appena normale e veramente consapevole della possibilità di comprensione e memorizzazione di un bambino di quarta elementare, avrebbe mai potuto inserire una distinzione così disagevole e non essenziale (al punto che gli archeologi di maggior valore ne rifiutano la classificazione) in un simile contesto di ELEMENTARE apprendimento, appunto! Son dispiaciuto e costernato assai!
    Vediamo altre due cosine, presenti nello “sgradevole apparato” indirizzato alla quinta elementare:
    - si dice: «prima ancora di “scontrarsi con i Cartaginesi” (invece del corretto “sconfiggere i Cartaginesi”!) i “nuragici” ebbero rapporti con i Fenici»! Che bello veder all’opra questi professionisti della chiarezza didattica! Chissà che impressione rimarrà ai bambini di otto-nove anni nel vedere i loro antenati gettati nel cestino della carta straccia perché scritti in minuscolo “nuragici”, essendo soltanto Fenici e Cartaginesi ad aver diritto a fregiarsi del maiuscolo!
    - si dice: prima, «che i Cartaginesi arrivarono intorno al 500 e poi, che sbarcarono in Sardegna dopo il 600»! Tutto ciò, nonostante la ampollosa specifica: “La storia sarda è raccontata secondo lo stile, il linguaggio e il grado di difficoltà dei bambini e ragazzi delle scuole primarie”! Che bravo insegnante! Tu prima gli leghi i Cartaginesi al 500 a.C., e poi dici loro di cancellare tutto perché i Cartaginesi corrispondono al 600 a.C.!
    - si dice: «i Romani sconfissero i Cartaginesi e presero il loro posto in Sardegna»: E’ UN FALSO CLAMOROSO, STORICO ED INTELLETTUALE! Mi vado convincendo che, questi strani figuri, debbano essi, ripetere le scuole elementari!
    - si dice: «il dominio dei Romani sui sardi iniziò nel 238 a.C.». Ebbene, E’ STORICAMENTE FALSO *se* non si ha l’accortezza di aggiungere che appena due anni dopo, iniziarono le campagne dei consoli romani per combattere i Sardi (la qual cosa si perpetuò almeno fino al 111 a.C. e, in non trascurabile misura, addirittura fino all’epoca di Augusto). Credo ciò sia dovuto, perché nessun popolo fece due secoli di guerra e guerriglia a Roma!
    Ed ora (un po’ abusando) c’è quello che definisco l’effetto di «i fenici non sono mai esistiti»:
    Ecco: 1- i nuragici (anche se minuscolo) “ebbero rapporti stretti” con i Fenici; 2- i Fenici “ebbero rapporti importanti” con la Sardegna; 3- quando i Fenici “incontrarono i Sardi” (avete visto? Maiuscolo! Sarà perché fatti crescere dai “fenici”?). Ma ciò che più conta:
    SONO SPARITI, ABUSATI TERMINI quali PRECOLONIZZAZIONE e COLONIZZAZIONE!
    È pur vero che dopo si racconta di colonie in Sardegna, ma impareranno, anche gli pseudo docenti!
    mikkelj

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    1. In Nugoresu puru nanta "gutta" o "guta"(...l'at falau una gutta)-Vedere il "Bocabolariu Nugoresu-Italianu..." (Luigi Farina)

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    3. Per quanto riguarda la “Storia della Sardegna” succitata,tirando le somme,si potrebbe(forse)affermare che i pdf per le terze e quarte elementari siano quasi “passabili”,a parte i protonuraghi,la”mancanza di prove riguardo la scrittura nuragica”(eh,ge se nudda!)e il finale(pdf quarta)che anticipa le gesta(o saga?)dei fenici,cartaginesi e romani;il pdf per le quinte ...da “rivedere” ampiamente.

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  8. Sono giorni che avverto il bisogno di rimarcare quello che per me è, fino a prova contraria, un grande merito dI Stella. Per bucare, prima o poi, il muro dell'indifferenza, che prima ancora è pigrizia, e insieme è difficoltà a farsi un'idea (e peggio è paura di non riuscire proprio a farsela, un’idea), abbiamo bisogno anzitutto di letture le più possibili chiare e immediate. Io, che pure ci ragiono da un po', non avrei saputo sintetizzare che il supposto Fenicio cui si vorrebbero ricondurre i reperti sardi scritti (compresi quelli in teoria più remoti del ritenuto arrivo, colà, dei Fenici) non risulta traducibile come tale, a differenza (questo non avrei saputo dire) della nota scrittura sulle coeve epigrafi fenicie fuori dalla Sardegna. Ovviamente mi chiedo ancora se è effettivamente e radicalmente così, poiché sincerarmene continua a risultarmi difficile. Ma nella misura in cui così fosse questo è appunto un elemento che dovrebbe campeggiare sulla materia a lettere cubitali, al pari delle differenze di trattamento riservate ai pur indecifrati Protosinaitico e Protocananaico rispetto al nostro Nuragico, differenze felicemente esposte da Atropa in articoli dedicati sul blog Monte Prama.

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    1. Non mi credi? Vado a chiarire il mio pensiero con esempi vari:
      La stele di Nora ha n interpretazioni con n che tende a 30.

      Il frammento di Nora: Cross e la Amadasi lo orientano a 180 ° uno rispetto all’altro (che poi l’intepretazione un po’ ne soffre; ma se non la sanno orientare giusta quei due che sono due semitisti mondiali, dovrei farlo io?! ).

      Il documento di Pozzomaggiore ancora non lo ha toccato nessuno perché è ancora zeppo di DNA del Virus dell’Asino.

      L’anfora di S’Arcu ‘e is Forros con una bella e lunga scrittura che è quasi un poema non la sa leggere nessuno. Quindi: si dà la colpa ai Filistei, già che dalla Bibbia si sa che erano capaci di tutte le malefatte (tra cui: tagliare i capelli a Sansone).

      Lo spillone di Antas giralo che ti rigiralo non rivela il suo segreto.

      A Sant’Imbenia, già che c’era il mercato permamente, sono saltati fuori un paio di frammenti scritti che non ci si riesce a fare una ragione: forse sono dei nomi propri. E la contabilità? andavano a memoria? In uno dei frammenti Garbini legge : BOZ e non sa cosa sia; ma sostiene che è una delle prime iscrizioni semitiche del mondo occidentale. Cominciamo bene! Io ci leggo: BOH. Che fa uguale come risultato, ed eccomi diventato uno dei maggiori epigrafisti del mondo moderno.

      A Nuraxinieddu salta fuori una brocchetta askoide nuragica con lettere fenicie e Ugas ci legge: BLBDRP##.DB, tanto che lascia volentieri i commenti di caratteri linguistico ai semitisti e glottologi in generale; costoro si guardano bene dal farli (commentando invece a bassa voce: “Chi se ne frega della Sardegna? Non è che vogliamo beccarci il Virus dell’Asino anche noi!”).

      La navicella di Teti tra A alla rovescia, lineette parallele e il pugnalino spaccamarroni è la prova evidente del Virus dell’Asino (antico o moderno mutante è difficile a dirsi).

      In uno scarabeo di Tharros un sardofenicio in avanzato stato di decomposizione mentale ha fatto tutta una bella sfinge accovacciata, un cartiglio e non ti va a scrivere il nome fuori dal cartiglio! ma non ha davvero capito niente. E che nome sarà poi? Lo Spano legge OcHR; la Amadasi sostiene che la sequenza non dà senso.

      A Nurdole si trova un amuleto fenicio egittizzante e cosa c’è scritto su? grafemi senza significato (e se non è una prova questa!)

      E così via. E anche il Virus dell’Asino i sardofenici hanno provato di esportarlo: a Huelva non ti salta fuori un’anfora di “produzione sarda e imitazione fenicia” con su tre segnacci? ecco come viene letta: “Se l’iscrizione fosse sarda andrebbe letta, da sinistra a destra .BL-, ma presumibilmente è fenicia e va letta da destra a sinistra .LB-“. Che uno si sente come il capitano della nave fenicia che gli veniva voglia di buttare a mare il Letterato!

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    2. Grazie ancora, Stella, ben venga quest'altro utile riepilogo, ma io volevo dire che mi viene difficile sincerarmi dall'altra parte sulla regolare interpretabilità di tutti i coevi documenti fenici. Bisognerà certamente fare attenzione a quei reperti fuori dalla Sardegna ritenuti fenici e magari invece meglio sardi, come quello che citi di Huelva; ma chi dice che potrebbe essere un documento sardo e andrebbe allora letto diversamente che se fosse fenicio? Non ne so niente, può sembrare già la considerazione ragguardevole di un'ipotesi seria, mi chiedo a che livello di ricerca sia questo autore secondo l'accademia.

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