di
gigi sanna
Si dice che la lingua etrusca è ancora, per svariati
motivi, un enigma e un 'rebus'. Ciò si sostiene, naturalmente, sulla base delle
grosse difficoltà che insorgono nel cercare di capire di essa molti degli
aspetti lessicali, morfologici e sintattici. In realtà, a mio parere, il
'rebus' sussiste e resiste nel tempo non 'solo' per motivi di carattere
grammaticale e linguistico, ma anche e soprattutto perché si stenta a
considerare un aspetto essenziale dell'etrusco: che la scrittura è criptica,
cioè organizzata e strutturata di proposito con il rebus. E' realizzata per non
essere capita se non da pochissimi. Per tanto nella misura in cui si
comprenderanno i meccanismi, spesso sofisticati, del rebus, posti di norma in
essere dalle scuole scribali dei santuari, si comprenderà la lingua etrusca.
Essi sono simili e spesso gli stessi usati dagli scribi dei templi greci e
nuragici. In particolare quelli inventati dagli scribi di questi
ultimi.