venerdì 1 novembre 2019

POSSO ESSERE UTILE?


Francu Pilloni


Io sono qua, disponibile a venire incontro al mio prossimo, sia a quello vicino, che a quello remoto.
A una condizione: che non mi si chieda di portare pesi, di correre, di arrampicarmi, perché sono tutti argomenti chiusi.
Posso invece adoperarmi in modo diverso. 
Giusto per dare un’idea, ricordate - qualcuno ricorda – il mestiere antico del sarto a cui ci si rivolgeva per avere i vestiti su misura?
Ecco, non è che io sappia tagliare, imbastire, cucire panni di seta, di lana o di cotone, ma potrei confezionare, anche su misura, una previsione, imbastire un sondaggio personalizzato in svariati campi e nel vostro interesse.

Naturalmente, per essere credibile, come usava il vecchio sarto, dovrei prendervi personalmente le misure, anche se a me non interessa quasi per niente la lunghezza del braccio e della gamba, la circonferenza del torace, della vita e del collo, ma orienterò la mia attenzione sul vostro abituale abito mentale, sul vissuto e sugli altri parametri vitali relativi alla sfera intellettuale, emozionale, sociale. 
Insomma, dovrei conoscervi almeno un poco, se volete che la previsione si basi su una men che labile concretezza.

È vero che non sono specializzato in oracoli un certo tipo, ma ho vissuto abbastanza per sapermi orientare su vari argomenti. 

Ove si trattasse degli affari di cuore, per esempio, assicuro che ancora mi riesce facile distinguere il genere delle persone verso le quali avrete rivolto il vostro personale interesse: otterreste così una sorta di oroscopo, stillato non in base alla conoscenza del moto degli astri, ma ai mutevoli umori della gente.
Se invece preferite consultarmi su argomenti economici, non mi sottraggo di certo, perché sono abbondantemente ricco, almeno di esperienze, avendone provate molte, non tutte andate male, non tutte andate bene.
Ma se avete ambizioni politiche, io sono la persona che fa per voi: non avendone azzeccata una in tanti anni d’impegno militante, per la teoria dei grandi numeri, la prossima, in questo caso se sarà la previsione a vostro favore, ha ottime probabilità per essere quella giusta, perché prima o poi una l’imbroccherò.

Ora, risulta evidente agli occhi di tutti che la pletorica schiera dei tanti sondaggisti è chiaro indizio dell'esistenza di una platea di clienti, ben pronti a sborsare lauti compensi per cercare di individuare le tendenze del futuro prossimo che riguarda.

Quanto a me, state tranquilli: io faccio tutto gratis et amore Dei. 
E non solo perché sono buono, ma sopra tutto perché mi diverto.

Intanto, se e quando riceverete un mio oracolo, è probabile che vi metterete di buonumore e, solo per questo, diventerete positivi a tal punto da mettere in atto qualcosa che influirà sugli avvenimenti in maniera molto più rilevante delle mie previsioni. 
E se ciò accadesse o, meglio, quando ciò accadrà, non sentitevi in obbligo di chiamarmi per ringraziarmi. Non mi serve.

Continuo, mio malgrado, nell'alveo della tradizione: si sa che il settimo figlio maschio di una famiglia era destinato a diventare “divinu”, vale a dire “profeta”. E qui non voglio aprire una discussione sul matriarcato o sul patriarcato nella cultura sarda, visto che la settima figlia femmina di una famiglia era destinata a diventare “coga o brùscia”, cioè più o meno “strega”.

Famoso era su divinu de Siddi, ma ne visse uno anche a Morgongiori il quale ebbe l’idea, durante il catechismo, di rivelare che il parroco se la intendeva con una parrocchiana. Il parroco (la gente lo ricorda come su canonigu Manias) lo chiamò, gli chiese di rivelargli il nome della persona da cui aveva sentito quelle parole, ma fu convinto a pensare che le fossero arrivate da lontano; perciò gli infilò due dita in bocca e gli strappò una sorta di cece che aveva sotto la lingua.
In questo modo fu posta fine alla carriera de su divinu di Morgongiori.
Di quello di Siddi, di gran lunga il più famoso, si ricordano tante previsioni fra le quali qualcuna verificabile da tutti: 1 - verrà un giorno nel quale non vorrei che esistessero neppure le mie scarpe vecchie; 2 – verrà un giorno in cui tutto il fango si trasformerà in polvere e un altro giorno in cui tutta la polvere si trasformerà in fango.
Sulla prima previsione non saprei cosa dire: le scarpe vecchie le butto nell'indifferenziato, visto che sono composte da vari componenti non separabili e non assimilabili. Non so che fine facciano e, per dirla tutta, non me ne preoccupo neppure un poco.
Per la seconda invece, c’è da dire che non è una banalità. 
Al mio paese, quando su divinu prediceva e ancora quando ero piccolo io, non c’era una che fosse una strada asfaltata, neppure la provinciale. In inverno, per la pioggia, e per il passaggio dei bovini e delle greggi, le vie erano tutte una distesa di melma che sporcava le scarpe (per chi le aveva) ben sopra la suola, arrivando a metà della tomaia. Bastava però attendere aprile-maggio che quella melma tornava polvere finissima, proprio toga da sentire sotto la pianta dei piedi scalzi.
Nessuno mai si è azzardato a mettere in discussione gli oracoli de su divinu.
Né lo farò io.

Comunque sia, ripeto, io sono qua. Con tutti i miei limiti.
Ma non fatevi scrupolo: quando pensate di avere bisogno, fatevi avanti: come dice il Libro, bussate e vi sarà aperto; chiamate e vi sarà risposto. 
Sempre che ci sia campo!

5 commenti:

  1. Che bello,signor Francu che aspettavo un suo scritto!Lei ha una fantasia fervida ed estremamente gioiosa.Intanto ho saputo notizie sarde che non conoscevo.Cerchi di scrivere più spesso,la prego,così le giornate saranno più belle e luminose.

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  2. Come per gli oracoli, mia signora Grazia, faccio tutto per diletto. Perché, se è vero che una buona previsione mette di buonumore, il lasciar correre il pensiero per le tanche fiorite della fantasia ci allontana dai problemi del quotidiano che non sempre induce alla gioia.
    Così scrivo e qualche volta rileggo anche, come ho fatto oggi, scovando una e che si era sottratta a un accento acutissimo sotto cui l'ho riportata a forza.
    Trattasi del "Né" all'inizio della quintultima riga, dato che, come ha spiegato ieri l'allenatore juventino Sarri per il VAR, se ci sono le regole, bisogna rispettarle, anche quando non si capiscono.
    Ma questa è abbastanza chiara.

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  3. Lei faccia"correre il pensiero per le tanche fiorite della fantasia" sempre più spesso,così ci allontaniamo, anche noi, dai mille problemi del quotidiano che aumentano sempre di più per noi "diversamente giovani".

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  4. Perché "diversamente giovani"?
    Ha avuto forse paura di dire "eternamente giovani"?

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  5. Ebbene sì e,sinceramente non osavo dirlo,siamo giovani nello spirito,signor Francu.

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