Francu Pilloni
Mi
piacerebbe scrivere un dramma, un componimento ricco di personaggi
tormentati, contraddittori, che vivono di certezze, di speranze e di
illusioni, che esprimono passioni sincere e travolgenti, rimanendo
coerenti con se stessi, caparbi e ostinati alla sardesca, vale a dire
alla maniera, come è nel costume del Sardo Popolo.
Non
ci riesco.
Sarà
per quella nuvola di scetticismo che mi avvolge e spesso mi travolge, per
quell’innata, insopprimibile ironia che si pone, come lente
d’ingrandimento, fra me e la realtà, fra me e la vita, mia e
altrui.
Voglio
dire che mi manca la vena, l’estro, l’afflato dovrei dire per
consonanza con la tragedia classica, perché personaggi di assoluto
rilievo hanno bisogno di nutrirsi di parole auliche.