Il SEGNO DELLA VERGOGNA ACCADEMICA SARDA IN CAMPO PALEOGRAFICO. NEANCHE DI FRONTE A DELLE RARITA', OVVERO A DELLE PERLE, NEL CAMPO DELLA SCRITTURE ANTICHE CI SI SCOMPONE! LA 'SADE' DEL DIADEMA DELLA SANTITA' E DEL SIGILLO (SCARABOIDE) DI SANT'IMBENIA: SOLO SPAZZATURA.
di gigi sanna
Abbiamo detto in un post della nostra pagina di facebook che Giovanni Lilliu quando esaminò il bronzetto cosiddetto 'musico e ballerino' vide, con ogni probabilità, i segni della 'piastra della santità', cioè la 'sade', la ''ayin' e la 'nun', ma preferì non parlarne. Purtroppo.
Descrisse magistralmente, se si vuole anche con pignoleria estrema, il manufatto bronzeo ma glissò sui segni della scrittura. Segni per altro noti sul piano fonetico perché facenti parte della tipologia del system del cosiddetto 'protocananaico'.
Il segno più importante dei tre è senza dubbio la 'sade' che si trova in quella precisissima forma solo nella scrittura delle punte di freccia, cioè una scrittura tra il 'protocananaico' e il fenicio arcaico che gli studiosi fanno risalire in genere al XII -X secolo a.C. (Attardo E., 2007, Utilità della paleografia per lo studio, la classificazione e la datazione di iscrizioni semitiche in scrittura lineare, Padova, pp. 180 - 188 ). Più precisamente si trova nella punta di freccia di Gerba'al datata XI secolo a.C.
La cosa curiosa è che lo stesso preciso segno si trova nel sigillo scaraboide di Sant'Imbenia di Alghero, il povero sigillo fittile nuragico (v. figg. segg.) che un archeologo non epigrafista, in modo assai ridicolo, giudicò scritto sì dai nuragici che però 'imitavano', senza capirci nulla di scrittura, l'alfabeto fenicio. Lapalissiano, no?
Quindi nella 'collezione' siro -palesinese il segno particolare (in quella particolare forma) si trova una volta sola, nella collezione o corpus di iscrizioni sarde due volte. Perché qualcuno non possa obiettare circa l'orientamento della lettera del bronzetto si fa presente che essa è incisa 'come in un sigillo', cioè al contrario. Proprio come yhwh aveva prescritto a Mosè (Esodo, 28, 36) per il 'diadema della santità' di Aaronne.
Di fronte a tale particolarità formale, alla segnica di tipologia semitica d'eccezione della fine dell'età del bronzo, che ti fa l'archeologia ufficiale? Quello che fa di norma in Sardegna: tace. Tace ad oltranza, vergognosamente; come tace sempre quando la scrittura arcaica sarda non solo mostra e rimostra se stessa ma anche e soprattutto la sua eccellenza. Ciò dico perché sono ben lontano dal pensare che non si sia agevolmente individuata la lettera dell'alfabeto semitico arcaico.