mercoledì 13 febbraio 2019

Laguna di Mistras: il nuraghe sommerso

di Atropa Belladonna

Lo sapevate? Nella laguna di Mistras (Cabras, OR), in prossimità di quella lingua di terra chiamata Sa Mistraredda che si estende da nord-est a sud-ovest, ci sono i resti sommersi di un nuraghe: S'Archeddu 'e Sa Mistraredda (1) (Figura 1). Quel che ne rimane dopo  le spoliazioni- probabilmente già in antico- sono cinte murarie in blocchi di basalto, finite sott'acqua nel corso della lunga lotta tra terra, mare e fiume  una lotta vinta dal mare circa 2000 anni  fa (2):.

Figura 1
La laguna di Mistras, oltre ad essere un ambiente ipersalino e costiero, è localizzata a circa 15 km dal massiccio vulcanico del Montiferru e si è formata grazie alla dinamica del litorale, con l'accrescimento di due lingue di terra da Capo San Marco. Oggi la laguna è separata dal mare aperto solo dallo stretto litorale denominato "Su Siccu", che si estende parallelamente a Sa Mistraredda.
Il nuraghe si trova proprio in prossimità del punto in cui vennero fatti prelievi per analisi archeobotaniche e litostratigrafiche in laguna, per un arco di oltre 5000 anni (2) . 
Il nuraghe sommerso si trova a ca. 1800 m dal nuraghe "del curvone", il possente Angios Corruda (Figura 2), e a circa 900 m da un manufatto con iscrizione che le "indagini archeologiche" hanno via via definito come "un falso", un manufatto romanico e un manufatto di Tziu Antoniccu del 1949 (o 1942): il famigerato o famoso "pozzo con vera quadrata di Mistras".

Figura 2 

Cosa se ne facesse Tziu Antoniccu di un'acqua che probabilmente era inutilizzabile da 2000 anni, perchè ipersalina (fig. 3), non è ancora stato chiarito. E neppure confidiamo che quel pozzo, posto tra due nuraghi, verrà ulteriormente indagato: qualcuno lo ha per così dire "bruciato". 

Figura 3: Pollen percentage diagram of selected taxa  from the Mistras Lagoon (MTR1) (2)


(1) Barbara Panico & Pier Giorgio Spanu, Archeologia dei paesaggi di Mont'e Prama e del territorio del Sinis, In:  Mont'e Prama I-Ricerche 2014, Carlo Delfino ed., 2015, pp. 48-57
(2)  Federico Di Rita and Rita Teresa Melis, The cultural landscape near the ancient city of Tharros (central West Sardinia): vegetation changes and human impact, Journal of Archaeological Science, 2013, 40: 4271-4282
La guida dell' Area Marina Protetta  dà della laguna di Mistras una breve descrizione, di cui riportiamo l' incipit: "La laguna di Mistras si estende per circa 600 ettari, è collegata direttamente con il mare da un’unica bocca; e non gode di apporti significativi di acqua dolce (laguna ipersalina, ndr), come accade invece per lo stagno di Cabras. Presenta una profondità media di 50 centimetri. L’effetto della maggior salinità, causata dall’evaporazione, si fa sentire sia sulla vegetazione acquatica, limitata a poche specie, sia sulla vegetazione della praterie umide alofile, adattate cioè alla salinità elevata. Lo sviluppo di associazioni vegetali assume particolari forme descrivendo cinture vegetazionali differenti man mano che ci si allontana dall’acqua a seconda del livello dell’acqua e della salinità della stessa.[..]". 

4 commenti:

  1. quindi già 2000 anni fa il nuraghe S'Archeddu e Sa Mistraredda era gia circondato se non sommerso dall'acqua salina?Se ho capoto bene , 4000 anni fa il livello del terreno poteva essete nell'ordine di 3 o 4 metri sul livello del mare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' possibile, però quelli che sono sommersi oggi sono solo i resti: il nuraghe è stato spoliato già in antico: voglio dire se fosse intero, svetterebbe lo stesso sopra le acque-almeno in parte.
      Devo dire che non ne conoscevo l'esistenza: solo leggendo quel libro me ne sono accorta

      Elimina
    2. questo non fa che confermare ancora una volta che la costruzione dei nuraghi e la loro funzione originaria era totalmente sconosciuta anche agli antichi. Le uniche notizie storiche parlano dell'esistenza di torri , niente di più. Tutto ciò che sappiamo in proposito riguarda i periodi del loro riutilizzo sacrale

      Elimina
  2. Secondo me, del pozzo se ne parlerà ancora. Sulla pietra incisa della vera quadrata del pozzo di Mistras, ci sono alcune lettere abbastanza chiare, altre meno. A partire da destra, nel senso di lettura, si riconoscono la seconda una SHIN, la quarta una LAMED, la quinta una BET, e la sesta una VAV. Difficile la prima che potrebbe essere una AIN e la terza, la più sfuggente di tutte, che per una vaga somiglianza con una lettera sulla lamina d'oro di Pyrgi, potrebbe essere una TAF. Ne deriverebbe la scritta ע שתלבו , quindi saremmo molto lontani dalla squinternata interpretazione del 1942 o 1949.

    RispondiElimina