di Stefano Sanna
Nel
corso della storia della Terra, la superficie del mare ha più volte
cambiato posizione, scendendo e risalendo rispetto ad oggi, scoprendo
e ricoprendo vaste zone di costa. Nell’antichità le coste della
Sardegna erano costellate di approdi marini battuti dai naviganti
che, solcando le acque del Mediterraneo, ormeggiavano nelle pacifiche
insenature sparse sui litorali.
Ad attenderli il più delle volte c’erano spiagge dorate e una terra dalla natura ricca di boschi, sorgenti e
selvaggina. Nella penisola del Sinis uno di questi approdi potrebbe essere situatto nelle acque antistanti la borgata marina di “S'Anea Scoada”oppure chiamata anche "S' Arena Scoada".La borgata marina di "S' Anea Scoada oppure conosciuta anche con il nome di "S' Arena Scoda" |
Si trova nel comune di San Vero Milis ,protetta dai venti provenienti dai quadranti settentrionali dal promontorio di “Capo Mannu”, si estende da "Punta S'Incodina" a "Putzu Idu", alternando piccole calette a tratti di roccia calcarea.
Durante una escursione nel dicembre del 2012 nel tratto di costa tra "S' Architteddu" e "Putzu Idu" , noto in spiaggia un manufatto molto curioso ed insolito : insospettito dalla sua forma mi soffermo ad osservalo attentamente , noto che è stato realizzato con una sorta di antica malta idraulica che va sul color rosastro , mischiata con granelli di quarzo e pietruzze . Nella parte superiore un foro , al suo interno frammenti di legno ancora conficcati. E probabile che il palo di legno è stato posizionato all' interno del manufatto quando la malta era ancora morbida in modo da farlo aderire perfettamente.
il palo di legno era realizzato in modo che una volta inserito nel manufatto non poteva ruotarsi |
Segnalai
a chi di competenza ,avanzando anche una ipotesi che poteva
trattarsi di una antica bitta dove è gli antichi marinai annodavano
le cime delle loro imbarcazione . Dall' archeologo la risposta non si
fa attendere: “<<Non so dirle nulla della pietra ;la sua
ipotesi mi sembra molto probabile >>”. Resto perplesso dalla
risposta in quanto non mi chiede neppure l' esatta posizione del
manufatto .
Non mi rassegno e continuo la mia ricerca convinto che in quel tratto di costa potrebbe rivelarsi una sorpresa inaspettata.
Nel
corso degli anni successivi continuo ad osservare attentamente il paesaggio
di quel tratto di costa e ha visualizzare foto satellitari antiche e moderne , sperando che trovi qualche elemento utile che
avvalori in qualche modo la mia ipotesi ovvero : che il tratto di mare antistante la borgata marina di" S' Anea Scoada" potrebbe essere una antica
area portuale .
Una prima conferma alla mia ipotesi arriva dalla splendida e nitida foto satellitare da "Sardegna foto aeree 2006-2008 costa" , dove evidenzia in modo stupefacente i fondali di un antico bacino scavato a circa 200mt dall' arenile della borgata marina di S' Anea Scoada .
foto Stefano Sanna |
foto Stefano Sanna
Resta da capire se il bacino sia stato interessato dal cosidetto bradisismo è ha determinato un abbassamento del suolo rispetto al livello marino, oppure è stato ricavato dall' opera dell' uomo ( vorrei ricordare che la laguna di Mistras adiacente a Tharros
è documentata a partire dal XII secolo nel "Condaghe di Santa Maria di
Bonarcado", dove si attesta l' arte di ricavare delle "bagina" o "bejna"
(piccole peschiere o bacini) un' arte che sicuramente era utlizzata ancor prima del XII) e a protezione di questo tratto
di mare si evidenzia una lunga dorsale rocciosa che qualche millennio fa era
affiorante per effetto del livello del mare più basso, (ancora oggi si notano a centinaia di metri dalla riva ) è fungeva da molo protegendo il porto dai venti e dalle mareggiate.
alcuni tratti affioranti della dorsale rocciosa sommersa |
La dorsale rocciosa sommersa parte da "S' Architteddu" fino ad arrivare alla parte
più meridionale di S' Anea scoada , dove probabilmente era situato
l' ingresso del porto .
i trattini in rosso evidenziano la dorsale sommersa ( Sardegna foto aeree) |
Ma le sorprese non finiscono qui, in una giornata in cui la bassa marea la fa da padrona , a poca distanza verso nord da "S' Architteddu" noto affiorare dall' acqua qualcosa che mi insospetisce ; chiedo il permesso ad un pescatore del posto se posso usare il suo barchino ; il pescatore acconsente e io lo ringrazio ,mi reco subito a destinazione , e con grande sorpresa noto che si tratta di una bitta ancora alloggiata nella roccia , poco distante nel fondale ancora una bitta dove si nota sempre il foro centrale dove stava conficcato il palo .
una bitta con al centro i resti del palo di legno |
è probalile che il legno sia stato trattato con particolari resine per durare nel tempo |
altra bitta adagiata nel fondale ,dove si evidenzia la stessa tipologia di malta e il foro centrale con i resti del palo |
manufatto realizzatto con la stessa tipologia di malta , in questo caso presenta del metallo inglobato |
metallo inglobato nel manufatto
adagiati sul fondo marino altri manufatti |
Passando in terra ferma subito dopo l' arenile a S' Anea Scoda sono presenti strutture circolari scavate nello strato calcareo ,che ricordano le famose tombe a pozzo di Mont' e Prama. Al momento non sono in grado di sapere se sono in corso indagini archeologiche oppure sono state indagate, e cosa hanno trovato al loro interno .
Non sarebbe arduo anche ipotizzare che potrebbero trattarsi di "depositi portuali" , dove al suo intero potevano essere conservate al fresco e lontano dalla luce prodotti alimentari , pronti per essere commercializzati lungo le rotte del mediterraneo.
Complimenti, Stefano.
RispondiEliminaBellissime le foto, notevoli e circostanziate le informazioni.
Hai pensato di insinuare l'ipotesi che i manufatti e tutto il resto sia opera dei Fenici?
Magari qualcuno s'interessa e ci butta l'occhio!
Ciao Francu Grazie, purtroppo è stata una dimenticanza.
EliminaBalla storia complimenti, speriamo che faccia luce pure per gli storici, fenici e non, ma sicuramente storia.
EliminaSignor Stefano,che foto stupende lei è un maestro delle fotografia,ed i suoi studi sono interessantissimi,anche se la mia ignoranza è unica,in questo campo.Ha ragione il signor Francu,se fossero opera dei Fenici e non di questi"analfabeti" dei nuragici!!!!???Scherziamoci un pò,ne abbiamo bisogno.
RispondiEliminaInteressante davvero, amo s'Anea e ci vivo 4 mesi all'anno.
RispondiEliminaOrgogliosa e fiera di questa scoperta.
Mi rivolgo a Francu, ma la Sardegna era abitata da sardi o da fenici? Mi chiedo perché tutto deve essere fenicio?
RispondiEliminaIpotesi più che plausibile. Chissà quando verrà presa in considerazione dalle strutture pubbliche a questo dedicate...
RispondiEliminaE più quello che ci nascondono ,che quello che ci fanno vedere,anno paura di dire le verità,che la Sardegna è ATLANTIDE.
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