giovedì 3 dicembre 2020

Sardegna -Penisola del Sinis -Un antico porto sommerso a "S' Anea Scoada" (S' Arena Scoada)?

 di Stefano Sanna

 




Nel corso della storia della Terra, la superficie del mare ha più volte cambiato posizione, scendendo e risalendo rispetto ad oggi, scoprendo e ricoprendo vaste zone di costa. Nell’antichità le coste della Sardegna erano costellate di approdi marini battuti dai naviganti che, solcando le acque del Mediterraneo, ormeggiavano nelle pacifiche insenature sparse sui litorali.

Ad attenderli il più delle volte c’erano spiagge dorate e una terra dalla natura ricca di boschi, sorgenti e

selvaggina. Nella penisola del Sinis uno di questi approdi potrebbe essere situatto nelle acque antistanti la borgata marina di “S'Anea Scoada”oppure chiamata anche "S' Arena  Scoada".

La borgata marina di "S' Anea Scoada  oppure conosciuta anche con il nome di  "S' Arena Scoda"


  Si trova nel comune di San Vero Milis ,protetta dai venti provenienti dai quadranti settentrionali dal promontorio di  “Capo Mannu”, si estende da "Punta S'Incodina" a "Putzu Idu", alternando piccole calette a tratti di roccia calcarea. 


 

Durante una escursione nel dicembre del 2012 nel tratto di costa tra  "S' Architteddu" e "Putzu Idu" , noto in spiaggia un manufatto molto curioso ed insolito : insospettito dalla sua forma mi soffermo ad osservalo attentamente , noto che è stato realizzato con una sorta di antica malta idraulica che va sul color  rosastro , mischiata   con granelli di quarzo e  pietruzze . Nella parte superiore un foro , al suo interno frammenti di legno ancora conficcati. E probabile che il palo di legno è stato posizionato all' interno del manufatto quando la malta era ancora morbida in modo da farlo aderire perfettamente.


 


 il palo di legno era realizzato in modo che una volta inserito  nel manufatto non poteva ruotarsi 




 

Segnalai a chi di competenza ,avanzando anche una ipotesi che poteva trattarsi di una antica bitta dove è gli antichi marinai annodavano le cime delle loro imbarcazione . Dall' archeologo la risposta non si fa attendere: “<<Non so dirle nulla della pietra ;la sua ipotesi mi sembra molto probabile >>”. Resto perplesso dalla risposta in quanto non mi chiede neppure l' esatta posizione del manufatto .

 Non mi rassegno e continuo la mia ricerca convinto che in quel tratto di costa potrebbe rivelarsi una sorpresa inaspettata.

Nel corso degli anni successivi continuo ad  osservare attentamente il paesaggio di quel tratto di costa e ha visualizzare foto satellitari antiche e moderne  , sperando che trovi qualche elemento utile che avvalori in qualche modo la mia ipotesi ovvero : che il tratto di mare antistante la borgata marina di" S' Anea Scoada" potrebbe essere  una antica area portuale .

Una prima conferma alla mia ipotesi arriva dalla splendida e nitida foto satellitare da "Sardegna foto aeree 2006-2008 costa" , dove evidenzia in modo stupefacente i fondali di un antico bacino scavato a circa 200mt dall' arenile della borgata marina di S' Anea Scoada .

 

foto Stefano Sanna


                                                                foto Stefano Sanna

 

Resta da capire se il bacino sia stato interessato dal cosidetto bradisismo  è ha determinato un abbassamento del suolo rispetto al livello marino, oppure è stato ricavato dall' opera dell' uomo ( vorrei ricordare che la laguna di Mistras adiacente a Tharros  è documentata a partire dal XII secolo nel "Condaghe di Santa Maria di Bonarcado", dove si attesta l' arte di ricavare delle "bagina" o "bejna" (piccole peschiere o bacini)  un' arte che sicuramente era utlizzata ancor prima del XII) e a protezione di questo tratto di mare si evidenzia una lunga dorsale rocciosa che qualche millennio fa era affiorante per effetto del livello del mare più basso, (ancora oggi si notano a centinaia di metri dalla riva ) è fungeva da molo protegendo il porto dai venti e dalle mareggiate.

alcuni tratti affioranti della dorsale rocciosa sommersa


  La dorsale rocciosa sommersa parte da "S' Architteddu" fino ad arrivare alla parte più meridionale di S' Anea scoada , dove probabilmente era situato l' ingresso  del porto .

i trattini in rosso evidenziano la dorsale sommersa ( Sardegna foto aeree)


Ma le sorprese non finiscono qui, in una giornata in cui la bassa marea la fa da padrona , a poca distanza verso nord da "S' Architteddu" noto affiorare dall' acqua qualcosa che mi insospetisce ; chiedo il permesso ad un pescatore del posto  se posso usare il suo barchino ; il pescatore acconsente e io lo ringrazio ,mi reco subito a destinazione , e con grande sorpresa noto che si tratta di una bitta ancora alloggiata nella roccia , poco distante nel fondale ancora una bitta dove si nota sempre il foro centrale dove stava conficcato il palo .

una bitta con al centro i resti del palo di legno

è probalile che il legno sia stato trattato con particolari resine per durare nel tempo

altra bitta adagiata nel fondale ,dove si evidenzia la stessa tipologia di  malta e il foro centrale con i resti del palo 

 

  manufatto realizzatto con la stessa tipologia di malta , in questo caso presenta del metallo inglobato

                                                         metallo inglobato nel  manufatto

adagiati sul fondo marino altri manufatti

Passando in terra ferma subito dopo l' arenile a S' Anea Scoda sono presenti strutture circolari scavate nello strato calcareo ,che ricordano le famose tombe a pozzo di Mont' e Prama. Al momento  non sono in grado di  sapere se sono in corso indagini archeologiche oppure sono state   indagate, e cosa hanno trovato al loro interno .





Non sarebbe arduo anche ipotizzare che potrebbero trattarsi di   "depositi portuali" , dove al suo intero potevano essere conservate al fresco e lontano dalla luce prodotti alimentari , pronti per essere commercializzati lungo le rotte del mediterraneo. 




 


 

 

 

8 commenti:

  1. Complimenti, Stefano.
    Bellissime le foto, notevoli e circostanziate le informazioni.
    Hai pensato di insinuare l'ipotesi che i manufatti e tutto il resto sia opera dei Fenici?
    Magari qualcuno s'interessa e ci butta l'occhio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Francu Grazie, purtroppo è stata una dimenticanza.

      Elimina
    2. Balla storia complimenti, speriamo che faccia luce pure per gli storici, fenici e non, ma sicuramente storia.

      Elimina
  2. Signor Stefano,che foto stupende lei è un maestro delle fotografia,ed i suoi studi sono interessantissimi,anche se la mia ignoranza è unica,in questo campo.Ha ragione il signor Francu,se fossero opera dei Fenici e non di questi"analfabeti" dei nuragici!!!!???Scherziamoci un pò,ne abbiamo bisogno.

    RispondiElimina
  3. Interessante davvero, amo s'Anea e ci vivo 4 mesi all'anno.
    Orgogliosa e fiera di questa scoperta.

    RispondiElimina
  4. Mi rivolgo a Francu, ma la Sardegna era abitata da sardi o da fenici? Mi chiedo perché tutto deve essere fenicio?

    RispondiElimina
  5. Ipotesi più che plausibile. Chissà quando verrà presa in considerazione dalle strutture pubbliche a questo dedicate...

    RispondiElimina
  6. E più quello che ci nascondono ,che quello che ci fanno vedere,anno paura di dire le verità,che la Sardegna è ATLANTIDE.

    RispondiElimina