Di Stefano Sanna
Località "Su Siccu" |
Conoscere il proprio territorio è un vuoto da colmare oltre che un ' occasione da cogliere. Il nostro è un territorio ricco di testimonianze storiche che spesso neppure conosciamo . Con questo breve articolo voglio andare a riscoprire ciò che è custodito a pochi passi da casa nostra.
La
località di “Su Siccu “ si trova a nord del golfo di Oristano, a qualche centinaia di metri verso est
separato dal canale scolmatore si trova il porticciolo turistico di Oristano .
Fino ai primi anni “80” nella località di “Su Siccu” erano ancora presenti le ultime capanne in falasco
una delle ultime capanna in falasco presso San Giovanni di Sinis |
allineate lungo il mare sopra una lieve cresta dell'arenile è formavano un antico villaggio di pescatori .
Il Villaggio era presente in questa località con molta probabilità da molti secoli e gli stessi costruttori erano tutti semplici ma esperti pescatori. Con tutta probabilità gli antichi pescatori di Cabras hanno scelto questo luogo non solo per la tranquillità delle sue acque ma anche per il fatto, che era un luogo sicuro per mettere al riparo le loro imbarcazioni da improvvise situazioni di condizioni meteo avverse.
Infatti dietro il villaggio era presente una sorta di “palude” retrodunale che aveva sbocco al mare nella parte più a ovest e un bacino ( chiamato dai pescatori del luogo “Su Cambigheddu”) per ormeggiare è mettere al sicuro le imbarcazioni .
foto tratte da "Sardegna geoportale" |
lo stato attuale dei luoghi : la foto aerea riprende l' ingresso all' approdo e una parte del bacino |
ingresso dell' antico ' approdo |
dall' ingresso dell' antico approdo in lontanaza Capo San Marco e la torre di San Giovanni di Sinis che sovrasta le rovine di Tharros |
È probabile che il bacino in origine era molto più esteso , ma l' abbandono ,e l' acqua marina che nel corso dei millenni ha esercitato un processo di trasporto di detriti e sedimentazione ha causato in gran parte l'interramento del bacino.
i trattini di colore bianco indicano il perimetro del bacino conosciuto dagli anni "40", mentre i trattini di colore rosso indicano la probabile estensione originaria del bacino |
La presenza di notevoli frammenti di cocci antichi sul posto , lascia supporre una frequentazione costante nel tempo di antiche genti , è probabile che l'approdo era utilizzato anche per scambi commerciali .
La definitiva scomparsa dell' approdo di “Su Siccu” è da attribuire alla realizzazione del canale scolmatore fine anni “70”. Le opere di sbacamento hanno sversato notevoli metri cubi di sabbia misto fango nell' antico approdo, è conseguentemente la realizzazione dei moli ha modificato in quel tratto di costa le correnti marine favorendo il deposito di detriti e sedimenti, cambiando in modo significativo la morfologia della linea di costa originaria.
foto tratte da "Sardegna geoportale" |
la località di "Su Siccu" come si presenta allo stato attuale |
argine realizzato fine anni 70 per lo sversamento dei fanghi di dragaggio |
interno del vascone di contenimeto dei fanghi |
l' ingresso dell' antico approdo ha una larghezza di circa 16MT , è si notano dei massi di una certa dimensione , mentre nel cordone sabbioso fronte mare sono presenti massi di basalto .
all' ingresso dell' approdo sono visibili massi di grosse dimensioni |
massi di basalto |
Osservando l' immagine aerea che riprende la morfologia della costa negli anni "40" evidenzia una certa omogenità della linea di costa nel golfo ; di certo non si può affermare la stessa cosa quando si arriva alla località di "Su Siccu" :la linea di costa all' improviso si estende verso sud/est creando una sorta di semicerchio , per poi rientrare all' altezza dell 'ingresso del canale che collega lo stagno di Cabras al Golfo di Oristano . La domanda a questo punto è d' obbligo : tutto opera di madre natura? la risposta è no. Ritengo che l ' uomo ha avuto un ruolo importante nel creare l' antico approdo di "Su Siccu" . Risposte certe possono essere date solo da scavi archeologici supportate dalle prospensioni geologiche.
A circa 800MT verso nord/est da "Su Siccu" è presente un tratto di una antica strada che conduceva al villagio dei pescatori : è separava la laguna di Mistras dallo stagno di "Sa Madrini"
un tratto della antica strada |
Grazie, Stefano. Come al solito, bravissimo.
RispondiEliminaGrazie Francu , sempre gentilissimo
EliminaGrazie ad Alessandro Dessì di Antica Oristano ho avuto modo di apprezzare il suo lavoro, chiaro e particolareggiato sia nel testo che nelle fotografie. Anche il metodo mi è piaciuto moltissimo. Soltanto in un punto sono rimasta perplessa, quando nel testo si afferma: "Osservando l'immagine satellitare che riprende la morfologia della costa negli anni "40", siccome è evidente che negli anni 40 non si potevano fare riprese satellitari, le dispiace spiegarmi com'è possibile la sua affermazione? Forse ha un significato che per ignoranza non riesco a cogliere. :)
RispondiEliminaGrazie per il suo commento ,è stato un mio errore e me ne scuso , volevo intendere "immagini aeree"
EliminaGratzias meda, Stefano..Se ricordo le splendide capanne.......... Chissà se il mare ha avuto là la stessa invadenza che aveva avuto al Poetto di Cagliari con la rimozione dei casotti..
EliminaGrazie , si, gran parte del cordone sabbioso dove erano localizzate le capanne di falasco ora c'è il mare
EliminaEst unu piaghere mannu aberu a bidere e a legere custos articolos, gratzias meda meda po totu.
RispondiEliminaEst unu piaghere mannu aberu a bidere e a legere custos articolos, gratzias meda meda po totu.
RispondiEliminaEst unu piaghere mannu aberu a bidere e a legere custos articolos, gratzias meda meda po totu.
RispondiEliminaMeda gratzias Gigi
EliminaUn lavoro scientifico, intrigante
RispondiEliminaUn punto fermo👍🤩
Grazie mille Teresa!
EliminaSignor Sanna ,le sue foto sono sempre stupende e ,nello stesso tempo,provo un grande dispiacere per la distruzione di queste capanne che vidi tanti anni fa;a volte la mano dell'uomo è più malefica della natura.
RispondiEliminaGentilissima Signora Grazia.
EliminaInteressante articolo. Grazie
RispondiElimina