La storia comincia quando cominciano le fonti, e le fonti sono prevalentemente scritte, e di conseguenza è molto complicato ricostruire la storia dell’Uomo prima dell’invenzione della scrittura. Esistono altre fonti importanti: manufatti, reperti archeologici, pitture rupestri; ma sono naturalmente di difficile interpretazione. E tanto più si va indietro nel tempo, tanto più è difficile raccogliere testimonianze di qualsiasi tipo.
Oggi vi voglio raccontare qualcosa di straordinario che si trova in Sardegna ,
precisamente sull' altopiano di “Su Pranu” del Sinis .un area dell' altopiano dopo un incendio |
Francesco Cubeddu nel 2014 rende noto tramite un servizio giornalistico una importante scoperta .Con il suo parapendio a motore nota
per la prima volta un immenso insediamento antico sull' altopiano : partendo dal nuraghe “Sianeddu” per arrivare più a nord
a poche centinaia di metri da “Mont' e Prama”. Intorno all' altopiano sono presenti numerosi nuraghi .
Da
allora silenzio assoluto , come se non interessasse a nessuno di questa straordinaria scoperta! PAZZESCO!
L'estate scorsa zaino in spalle armato di macchina fotografica e drone ho percorso in lungo è in largo l' altopiano del Sinis : non solo quello citato dal "Cubeddu" ; ma anche l' altopiano che parte dal Nuraghe "S' Argara" per poi arrivare più a sud al Nuraghe"Antiogu Crobis"
Quello che appare ai miei occhi è a dir poco eccezionale: massi enormi allineati a formare cerchi perfetti a segnare capanne , quartieri , cavità per convogliare le acque, pozzi profondi decine di metri , sentieri ,ceramiche sparse ovunque, altari sacrificali, antiche incisioni segno di una civiltà ricca è ben strutturata .
lastricato |
probabile altare sacrificale |
allineamento di massi enormi |
incisioni |
massi lavorati a "T" |
Praticamente sono km di altopiano del Sinis interessato da questo immenso insediamento antico. Per riportalo alla luce in tempi brevi non basterebbero gli archeologi di mezzo mondo ; mentre per poterlo visitare interamente ci sarebbe bisogno di un trenino . Forse lo potranno ammirare le nostre generazioni future , mentre noi in questa vita non ci resta che ...sognare.
evidenziato in rosso l' altopiano del Sinis |
abbiamo un immenso tesoro qua in sardegna e nessuno che lo valorizza ...questo mi fa incazzare anche perche sarebbe un lavoro per i giovani archeologi di tutto il mondo
RispondiEliminaconcordo pienamente Gianni
EliminaHai ragione, non capisco come possano nascondere al mondo intero questo enorme tesoro.
EliminaUna "Pietra" preziosa incastonata nel Mar Mediterraneo
EliminaHanno fatto lo stesso con i giganti di monte prama. In questo comportamento ci vede solo un tentativo di
Eliminanon parlarne.. per non destare l'attenzione di " tombaroli" anche perché se gli scavi dovranno poi essere curati e sorvegliati Tutto il resto è inspiegabile
Ah, Stefano ..Se solo la RAS agisse davvero con incarichi e mezzi specifici e persone preparate, giovani ..assieme al georadar del Prof Ranieri ! Se la Fondazione MP completasse davvero il proprio organico con Scienziati e Ricercatori ed équipes di giovani !
RispondiEliminaSarebbe bellissimo.
EliminaSicuramente porterebbe un beneficio durevole a tutta la Sardegna intera
RispondiEliminaNon solo alla Sardegna !!! perché anche tu pensi che noi non facciamo parte dell'Italia?
EliminaUnknown non metterti anche tu a fare l'ascaro..
EliminaAllora, come mai, spesso la Sardegna non appare nelle carte giografiche italiane?
EliminaPerché sardinya no est Italia,L Italia fa parte della Sardegna,,,
EliminaEsatto. Lo Stato italiota e' straniero, nn ha la nostra cultura e radici storiche.
EliminaQuello che ho sempre detto!!!!!
RispondiEliminaSi nascondono sul fatto che mancano soldi ,ma sai quanti appassionati miliardari farebbero carte false per partecipare a qualcosa del genere .
RispondiEliminaCominciando da Berlusconi che sono sicura non si tirerebbe indietro.
RispondiElimina
RispondiEliminaCerto Berlusconi si che, metterebbe tutto a rendita, se non fosse per i quattro Sardi che si mettono sempre di traverso!
Viva la Sardegna, viva i nostri antenati,viva i Sardi di ieri,di oggi: quelli che non si inchinano a nessuno, viva i Sardi che vogliono lavorare e difendere la propria Terra, i Sardi che hanno nel cuore i boschi, gli abitanti dei boschi e tutte le acque che,scorrono e la circondano
Estremamente inteessante e di una vastita` non comune in Sardegna ... La prossima mia visita alla mia isola , cerchero` di visitarlo ..per poter frmi una idea .. Vero ! Uno scrigno pieno di tesori la cui chiave e` stata persa .. Una inettezza disarmante che mina il futuro dei nostri giovani ...
RispondiEliminaIo non sono un archeologo, ne un esperto,ma! Sono convinto che, la storia antica sia da riscrivere, e quella sarda ancora prima di altre. Viva questa meravigliosa terra.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, la storia Sarda antica andrebbe scritta, più che riscritta, in quanto sinora ci hanno riempito di sciocchezze...
EliminaStupendo!
RispondiEliminaStupendo
RispondiEliminaBuongiorno - la ventesima foto, dall'alto, presenta tracce di scrittura nuragica, come asserisce Fabio Garuti?
RispondiEliminaBuongiorno , sono incisioni fatte su massi di basalto, ora ricoperte totalmente da licheni ,lontano da attività agricole . Sono a conoscenza che questa tipologia di incisioni sono oggetto di studio , per quello le ho pubblicate .
EliminaFantastico...tutto si ricompone....i giganti e questo sito!! Grandioso sperando che si riesca a darle merito al più presto
RispondiEliminaIncredibile...speriamo si riesca a dare grande visibilità all' incredibile patrimonio archeologico della nostra Sardegna
RispondiEliminaMolto bene, Stefano ha colpito ancora con le sue belle e intriganti fotografie: or ora ha superato le 9000 visualizzazioni.
RispondiEliminaIn molti sui social mi chiedono come arrivarci per potere visitare il sito , ma è doveroso ricordare che , senza un drone è difficile avere la consapevolezza di cosa ti circonda , noti solo massi , è con la visione dall ' alto che cambia tutto...
RispondiEliminaStefano, ma tu non ci dormi la notte?
RispondiEliminaQuesta cosa è enorme. Per ora mi accontenterei di una datazione poi, quando saranno licenziati gli stuoli di applicati alla Giunta Regionale, si libereranno tre milioni e oltre. Magari ne spendiamo uno da quelle parti.
Io credo che non sia una cosa unica, dato che ho visto pezzi simili in altri posti, tipo Codoleddu che è il pianoro che si raggiunge passando sulla strada di S' 'omu 'e s'Orcu di Quartucciu, o l'altopiano di Orroli che porta al Nuraghe Arrubiu.
Li ho potuti osservare solamente perché era passato il fuoco estivo che li aveva privati della vegetazione naturale.
Aiò!
Si credo che in Sardegna sono presenti altri insediamenti simili a quello sull' altopiano del Sinis .Le antiche genti costruivano in alcuni casi in luoghi sopraelevati non solo per difendersi dai nemici, ma anche dalla violenza della natura che in alcuni casi , come le forti alluvioni potevano coprire d' acqua vaste zone di pianura e valli ,e renderle impraticabili per lunghi periodi.
RispondiEliminaInteressantissimo,peccato che le istituzioni non diano vita a queste scoperte.
RispondiElimina... in merito all'altipiano del Sinis,
RispondiElimina... mi domando cosa rimarrebbe di strutture murarie megalitiche o ciclopiche
... se fossero oggetto di cava,
...
Tranquillo, non potranno mai essere oggetto di "cava", ammenoché non si vogli impiantare una vigna: eh, eh!
EliminaHai fatto bene a rimarcare l'importanza delle fonti dirette per la storia. Altrimenti si resta sempre alla preistoria. Ora, io sono convinto che il Sinis contenga altre (alcune le ha già fornite) documentazioni di scrittura. Ma di scrittura alfabetica e non solo ideografica (come sembra quella con i segni astiformi che hai pubblicato). Bisognerà che si scavi (e tanto!) nel Sinis perchè essa era la vera Cornus ovvero la 'vera' capitale dei Sardi nuragici. La collina di Cornus di S'Archittu era, a mio parere, una appendice della grande città sacra del Sinis. Ma ci vorrebbero forze finanziarie internazionali, 'Fondazioni' ben più potenti di quella di Monte 'e Prama. In ogni caso, bravissimo Stefano con il tuo metodo fotografico d'indagine oggettivo e senza fronzoli o, peggio, elucubrazioni ufologiche.
RispondiEliminaGrazie Prof.Sanna , concordo in tutto!
RispondiEliminaSarebbe ora che si scoperchi il vaso di Pandora la c'è tanto da scoprire che nessuno se lo imagina
RispondiEliminaLa vera storia della Sardegna è sepolta e quello che emerge è una mano tesa che grida di tirarla fuori ,ma si sa non c'è più sordo di chi non vuole sentire .
RispondiEliminaFantasticoo!Ma ci vogliono volontà mezzi e persone! A quanti darebbe lavoro per anni!
RispondiEliminaGli anni passano, tutto tace. Un vero peccato che il patrimonio culturale dalle Sardegna non venga studiato e valorizzato. Non ho parole....
RispondiEliminaNon si ferma all'area evidenziata in rosso, arriva fino al promontorio nella laguna sotto la scritta "laguna di Cabras" dove c'è il nuraghe Conca Illonis, per poi continuare a sud e saldarsi al villaggio Nuragico Sa Pedrera
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