(Da Francesco Masia, la traccia del mio intervento di oggi)
MERITI E DEMERITI DEL NOSTRO DIPARTIMENTO IMPROPRIO
I meriti del nostro “dipartimento improprio” sono tanti, non si potrà non ricordare i due blog prima dell’attuale e vivo Maymoni, sarà giusto richiamare quanto hanno dato Gianfranco Pintore e Gianni Atzori, la vera e propria persecuzione negli anni del criminale Untore-blog che ha portato di fatto al diverso profilo assunto da Aba Losi (comunque, al netto del maggior distacco, sempre presente). Le persone al fianco del Prof. Sanna in tanti anni sono un po’ le stesse e un po’ rinnovate, del resto si tratta più o meno del tempo di Berlusconi in politica (che certamente ha cambiato più mogli: questo per nominare il sostegno sicuro di Valentina). È confortante restino delle colonne, l’amico Giorgio Cannas cui vennero affidati subito i segreti di Tzricotu, l’amico Francesco Pilloni (Maestro Francu) che con il Prof. Sanna condivido questo mare ogni estate (siamo a Torre dei Corsari). Ed è promettente siano divenute colonne figure che hanno voluto farsi coinvolgere lungo la strada, in primis il fondamentale Sandro Angei, con i suoi specifici nuovi contributi anzitutto sulle architetture del nuragico. Poi ci sono i sostegni importanti arrivati negli anni, a cominciare (credo) da quello dell’assiriologo Remo Mugnaioni, Prof. della facoltà di Lettere di Lione; fino a quelli dei Proff. Francesco Cesare Casula e Gian Matteo. Corrias.
Tra i limiti del nostro “dipartimento improprio” vorrei citare in particolare la mia incapacità di riconoscere nel “sigillo bronzeo da Sarroch”, quando Gigi me lo mostró (prima di pubblicarlo il 23/12/2018), un Nomisma: misura bizantina di peso e (insieme, a quanto ho capito) monetaria. L’unico commento pubblicato in calce all’articolo sul blog Maymoni (rimasto senza risposta) é giunto due anni dopo da tale Romualdo: “Caro Professore ho motivo di ritenere che si tratti di una moneta del periodo vandalico”. Forse oggi non c’è bisogno di mostrare altri Nomisma simili per convincersi che di quello deve trattarsi. Ecco, se si è disposti a riconoscere quello sia stato un passo falso (uno di quelli che talora Il Prof. Sanna ammette genericamente di poter compiere o di aver compiuto, nell’impresa), io trovo sarebbe positivo dircelo e dare occasione di fare anche lui, come già il Prof. Zucca, una nobile retractatio. Trovo sia il momento giusto, per lui e per noi, quando abbiamo come non prima (dopo l’autenticazione di Teti con la retractatio di Zucca, dopo la comunicazione del sito di provenienza dei sigilli di Tzricotu, dopo il ritrovamento sul Monte Ebal e dopo la correzione che negli scorsi giorni abbiamo dovuto indicare noi “dipartimento improprio” al dipartimento proprio di tutta la sarda archeologia sulla corretta interpretazione della Termoluminescenza sulla navicella di Teti) argomenti che rafforzano la tesi della scrittura nuragica. Qui siamo tra noi, amici, sostenitori e quasi tifosi: se ci limitassimo a cantarcela e suonarcela perderemmo l’occasione di mostrare che sappiamo riflettere in modo critico anche su noi stessi, non solo su quanto fa e non fa l’accademia. Ammettere, potendolo inquadrare in una dinamica fisiologica, un “nostro” errore, senza la pressione di provocazioni o attacchi, credo risulti importante nel nobilitare comunque il Prof. Sanna, noi e la giornata (che sui social viaggerà ben oltre questo momento), dando più senso e misura ai meriti cui naturalmente riconosciamo oggi il loro meritato spazio.
(Da Francesco Masia, la traccia del mio intervento di oggi)
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I meriti del nostro “dipartimento improprio” sono tanti, non si potrà non ricordare i due blog prima dell’attuale e vivo Maymoni, sarà giusto richiamare quanto hanno dato Gianfranco Pintore e Gianni Atzori, la vera e propria persecuzione negli anni del criminale Untore-blog che ha portato di fatto al diverso profilo assunto da Aba Losi (comunque, al netto del maggior distacco, sempre presente).
Le persone al fianco del Prof. Sanna in tanti anni sono un po’ le stesse e un po’ rinnovate, del resto si tratta più o meno del tempo di Berlusconi in politica (che certamente ha cambiato più mogli: questo per nominare il sostegno sicuro di Valentina). È confortante restino delle colonne, l’amico Giorgio Cannas cui vennero affidati subito i segreti di Tzricotu, l’amico Francesco Pilloni (Maestro Francu) che con il Prof. Sanna condivido questo mare ogni estate (siamo a Torre dei Corsari). Ed è promettente siano divenute colonne figure che hanno voluto farsi coinvolgere lungo la strada, in primis il fondamentale Sandro Angei, con i suoi specifici nuovi contributi anzitutto sulle architetture del nuragico.
Poi ci sono i sostegni importanti arrivati negli anni, a cominciare (credo) da quello dell’assiriologo Remo Mugnaioni, Prof. della facoltà di Lettere di Lione; fino a quelli dei Proff. Francesco Cesare Casula e Gian Matteo. Corrias.
Tra i limiti del nostro “dipartimento improprio” vorrei citare in particolare la mia incapacità di riconoscere nel “sigillo bronzeo da Sarroch”, quando Gigi me lo mostró (prima di pubblicarlo il 23/12/2018), un Nomisma: misura bizantina di peso e (insieme, a quanto ho capito) monetaria.
L’unico commento pubblicato in calce all’articolo sul blog Maymoni (rimasto senza risposta) é giunto due anni dopo da tale Romualdo: “Caro Professore ho motivo di ritenere che si tratti di una moneta del periodo vandalico”.
Forse oggi non c’è bisogno di mostrare altri Nomisma simili per convincersi che di quello deve trattarsi.
Ecco, se si è disposti a riconoscere quello sia stato un passo falso (uno di quelli che talora Il Prof. Sanna ammette genericamente di poter compiere o di aver compiuto, nell’impresa), io trovo sarebbe positivo dircelo e dare occasione di fare anche lui, come già il Prof. Zucca, una nobile retractatio.
Trovo sia il momento giusto, per lui e per noi, quando abbiamo come non prima (dopo l’autenticazione di Teti con la retractatio di Zucca, dopo la comunicazione del sito di provenienza dei sigilli di Tzricotu, dopo il ritrovamento sul Monte Ebal e dopo la correzione che negli scorsi giorni abbiamo dovuto indicare noi “dipartimento improprio” al dipartimento proprio di tutta la sarda archeologia sulla corretta interpretazione della Termoluminescenza sulla navicella di Teti) argomenti che rafforzano la tesi della scrittura nuragica.
Qui siamo tra noi, amici, sostenitori e quasi tifosi: se ci limitassimo a cantarcela e suonarcela perderemmo l’occasione di mostrare che sappiamo riflettere in modo critico anche su noi stessi, non solo su quanto fa e non fa l’accademia.
Ammettere, potendolo inquadrare in una dinamica fisiologica, un “nostro” errore, senza la pressione di provocazioni o attacchi, credo risulti importante nel nobilitare comunque il Prof. Sanna, noi e la giornata (che sui social viaggerà ben oltre questo momento), dando più senso e misura ai meriti cui naturalmente riconosciamo oggi il loro meritato spazio.