Considerazioni sul foro cieco dello specimen di Tzricotu
di Sandro Angei
Il
recente articolo del Prof. Gigi Sanna sul sigillo “specimen”
di Tzricottu, mi ha fatto molto riflettere.
Un articolo nel quale si mette in evidenza un particolare di altissima valenza probatoria che colloca in maniera risolutiva quel reperto dal punto di vista religioso e cronologico sulla scorta dei dati che scaturiscono dal mio studio sulle modalità di confezionamento dello “specimen” e dei successivi sigilli cerimoniali1. Quei sigilli che il Prof. Sanna già in Sardōa Grammata (Salvure Ed. 2004) associa alle statue dei Giganti di Monte Prama e che in “I geroglifici dei Giganti” (PTM ed. 2016 cap. 10.2) riprende e ribadisce mettendo l'accento sulla “serie” di sigilli che va di pari passo alla “serie” di statue... e lì si ferma. Non riesce a collocare in maniera precisa quei sigilli.
Un articolo nel quale si mette in evidenza un particolare di altissima valenza probatoria che colloca in maniera risolutiva quel reperto dal punto di vista religioso e cronologico sulla scorta dei dati che scaturiscono dal mio studio sulle modalità di confezionamento dello “specimen” e dei successivi sigilli cerimoniali1. Quei sigilli che il Prof. Sanna già in Sardōa Grammata (Salvure Ed. 2004) associa alle statue dei Giganti di Monte Prama e che in “I geroglifici dei Giganti” (PTM ed. 2016 cap. 10.2) riprende e ribadisce mettendo l'accento sulla “serie” di sigilli che va di pari passo alla “serie” di statue... e lì si ferma. Non riesce a collocare in maniera precisa quei sigilli.