sabato 20 febbraio 2016

Sciopero bianco


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13 commenti:

  1. Anche la pagina facebook Monte prama novas per il momento entra in sciopero, ma non per molto, giusto il tempo che uno o due personaggi capiscano di non poterci togliere la parola, una cosa è sicura, non con questi metodi, che poi, e io lo dico da un bel pezzo, sono gli stessi dell'untore, ma questo l'abbiamo capito tutti. Solo che questi sono quasi comici.
    Per quanto mi riguarda sto ancora cercando di capire il motivo del drastico cambiamento in negativo del comportamento di un personaggio che fino a poco tempo fa si dimostrava comunque un amico e che all'improvviso, per una improbabile richiesta della Scienza, si cimenta nella risoluzione del mistero del perchè tu, stimata biofisica, nome e cognome, avvalleresti le "corbellerie" del tuo stimato amico Gigi Sanna. Manco se avere gli amici che ci pare fosse illegale e manco se in laboratorio la mattina ai tuoi alunni spacciassi lettere nuragiche al posto delle fialette, e manco se dovessi rendere conto di qualcosa a lui di come gestisci la tua vita privata e i suoi hobby! quindi cerca di scoprirlo dedicandoti articoli citando in causa la "fisica" e non l'amica.. ma non fa prima, o forse l'avrà già fatto, a chiedertelo in privato? Da quel che ho capito, in privato gli è già stato detto che gli articoli che ti chiamano in causa ti infastidiscono, e voglio vedere dopo tutti quelli riservati a te dall'untore! ma scherziamo!? In che lingua debbono dirglielo che questo non è un gioco scientifico e la cosa non ti è gradita? Spero solo che lo capisca in fretta perchè se pensa di poter spupazzare il tuo nome e la tua persona a proprio piacimento appellandosi al fatto che per lui sia legale perchè lo farebbe con nome e cognome e non in modo " vigliaccamente anonimo", sbaglia di grosso.

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  2. Allora!!Se censurate dittelo!!Non ho scritto niente di offensivo!!Ho solo posto l'accento sul fatto che mentre qui si pubblica qualsiasi intervento del nostro untore MPZ!!Lui,invece nel suo ,censura gli interventi che gli sono contro!!Spero Angei che non mi censuri pure questo!!

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  3. Carissima S A M A M A S A R D A!
    Beh, intanto per darti un po' di sollievo, ti dico essere, io, molto fiero ed orgoglioso del MIO formidabile intuito! (Infatti, non vedo perché si dovrebbe parlare di te!)
    Fui proprio io, in illo tempore, ad affermare che l'ultima goccia aveva fatto traboccare il vaso!
    Credo di ricordare fosse a seguito di un intervento tuo e di Gigi Sanna a Cabras!
    Affermai che, ormai non riuscivo più a star zitto, causa la esuberante lunghissima serie di tue cesellate, nonché divinamente dipinte esternazioni, poste in essere con attenta, schietta, scientifica concretezza!
    E decisi di proporre ai frequentatori del blog di, universalmente rivolgerci a te, con il significativo, mai assegnato (perché da alcuno mai così tanto meritato) titolo di SAMAMASARDA!
    Se ricordo bene, furono in venti le persone che, firmarono quell’appello. E, proporzionalmente in relazione al numero dei lettori, credo che nella totalità, almeno altri mille inviassero il loro consenso non scritto!
    Beh, cara Bellamente (così ti chiamavo fino ad allora), come vedi MAI NESSUNO EBBE A RIVOLGERSI A TE iniziando con il magnificamente significativo appellativo di "Samamasarda"!
    M A I ! E poi M A I ! Almeno a giudicar dai pochi che han coraggio d’intervenire.
    Perché? Perchéee? Perché il tuo discorrere così lineare, così nuovo, così inaspettatamente privo di arzigogoli e sotterfugi, col tuo naturale esplicitare concetti i più disparati, raccontando semplicemente ed onestamente il tuo punto di vista su molte materie che attengono all'antichissimo ed antico passato della Sardegna, costrinse migliaia di S A R D I a (senti senti), distogliere un momento, la loro attenzione, dalle decennali, stucchevoli, incessanti lamentazioni circa la pochezza ed insignificanza di lontanissime, lontane ed anche vicine SARDE SARDITA’!
    Il tuo era, l'obbligato intendimento del puro scienziato che, innamoratosi di una tematica infinitamente affascinante come quella che (nel più lato possibile dei sensus) circonda la Sardegna, desiderò offrire il proprio contributo onde permettere lo scaturirsi della più plausibile (forse anche momentanea, com'è giusto sia nel competitivo mondo della Vera Ricerca) verità, sepolta sotto montagne di celeberrime, devianti, talvolta qualunquistiche, stampate e ristampate esternazioni!
    Ma, permettimi d’esser preciso, cara Samamasarda, perché certo non sei entrata nel vivo del passaggio che ebbe a creare lo sconquasso!
    Quei SARDI di poco fa, non distolsero affatto la loro attenzione “un momento”! Bensì essi non tornarono mai più ad offrirsi quali “pecore” ai sermoni dei farisei falsi e bugiardiii!
    I farisei tornati al Tempio lo trovarono vuoto! Essi si accorsero di NON AVER PIU’ LE CHIAVI DELLA CONOSCENZA!
    TU! PROPRIO TU! LE AVEVI PRESE LORO! Senza che essi potessero far nulla!
    Per quei SARDI, tu sei stata tutto! E nulla ormai sarà più come prima! Per Essi! I migliori! Grazie a te, S A M A M A S A R D A!
    E, lascia perdere le nullità ché nulla contano! Chiudile nel buio dello scantinato più profondo, a garrular nel vuoto, spinto!
    mikkelj

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    1. "lascia perdere le nullità chè nulla contano" Aba,ascolta il saggio consiglio del signor Mikkelj e vedrai,tutto cambierà.Sei o non sei Samamasarda?

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  4. Ragazzi che ferita! Come se dalla sera alla mattina svuotassero un intero scaffale da tutte le biblioteche; uno scaffale altamente consultato in Sardegna, che scompare anche da tutte le biblioteche del mondo (nel giorno in cui noi e il mondo abbiamo salutato Umberto Eco …). Chi ci perde? Quanto stava costando continuare a rendercelo disponibile, questo scaffale, ed arricchirlo? Chi può biasimare la scelta di ritirare tutto?
    E avendo la sfortuna di imbattersi nella nullità responsabile di questa degenerazione (responsabile, mi rendo conto, è una parola in questo caso impropria), in quel traditore dei rapporti anche personali, in colui che è magari più grosso del granello di sabbia che blocca il motore infilandosi in un suo ingranaggio (magari si trattasse, qui, di macchinari), ma più grosso il tanto da raggiungere appena la dimensione di un didimo, un testimone inconsapevole di quel che lo circonda e delle proprie azioni, dal quale non ha più alcun senso aspettarsi nulla, al quale non ha più alcun senso rivolgere una frase; avendo la sfortuna di incontrarlo, quanto sarebbe difficile non dico trattenere gli arti, ma sì trattenere le parole. E la saliva.
    In più ci tocca la beffa di saperlo considerato da qualcuno un campione di sardità, nel carattere, nel pensare, nel reagire (difficile, peraltro, trovare qualche altro popolo disposto a intestarsene le qualità): in noi, insomma, ci sarebbe un po’ di lui. Siccome ora riuscirò, sono sicuro, a dormire, potrei dubitare di averci molto a che fare, ma è pur vero che ogni famiglia (ogni gregge) ha le sue pecore nere. Si tratterebbe, ancora una volta, di prenderne le distanze, di isolarlo, di stigmatizzarlo; ma se il nostro mondo intellettuale non si è smosso granché per la vicenda dell’Untore, le scorrette bassezze di un noto insignificante temo verranno liquidate come beghe intestine tra appassionati di protostoria sulla rete. E anche l’intestino, appunto, si rivolta.

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  5. Al contrario di te, Francesco, io ci ho dormito sopra, ma pensando a Umberto Eco.
    Ho cercato di immaginarmi non tanto cosa avrebbe pensato, ma come l'avrebbe detto, a commento di vicende come questa nostra presente, che suppongo non sia unica e neppure rara, dato che " i social media hanno dato diritto di parola a schiere di imbecilli, dando loro lo stesso spazio che a un Premio Nobel", cito a senso.
    Non mi illudo, non avendo ricevuto alcun attestato di merito in nessun campo, che io stesso non faccia parte della schiera dei più, ma almeno ne ho coscienza.
    E mi sembra pure di capire che quando qualcuno parla di goccia che fa traboccare il vaso, la metafora non porti al vaso dal collo lungo e stretto dentro cui la gru della favola sistemò il cibo per la sua invitata volpe, bensì a quel vaso preciso che nel Regno Unito chiamano water, oramai otturato da tempo giacché un certo Ainis, e altri con lui, vi sono rimasti impigliati di traverso, ma su cui un esimio popperiano continua a escrementarvi sopra, non accorgendosi del fatto che detto vaso era già traboccato col risultato che sta egli stesso camminando e operando nel brodo sino al collo.
    Ci si meraviglia perché non si accorga della situazione che si è creata intorno a lui e si pensa che egli abbia preso freddo, tanto freddo alla testa, e di conseguenza abbia il naso chiuso, sintomo di un'influenza per nulla benefica.
    D'altra parte, tutto ciò detto e ammesso che sia certo, si tratta di una verità che non porta alcuna consolazione, specialmente ad Aba, ma che anzi mi spaventa perché, come dice Francesco, mi mette nella sua stessa schiera non solo come uomo, ma anche come sardo. E non vedo il motivo di stare allegri.

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    1. Francu, io sono dell'idea che in Sardegna ci siano Sardi e diversamente sardi, ma non solo, ci sono uomini e diversamente uomini e non in senso sessuale del termine.

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  6. Ci sono personaggi nello scenario webbiano che sono qualificati dai frequentatori blogghiani quali soggetti equiparabili alla figura del Manzoniano Untore; ossia colui che infetto e lercio di peste a sua volta sparge contagio per distruggere.
    Facendo l’analisi di questi personaggi però, ci rendiamo conto che dell’untore hanno ben poco se non il lerciume. Piuttosto questi soggetti sono da accostare alla figura di Zoccologigio. No, non prendete fischi per fiaschi, non intendo equiparare loro al pupazzetto che nello Zecchino d’oro degli anni 60 strappava sentimenti di tenerezza e sorrisi a piccini e adulti, no; intendo un pupazzetto, piccolo piccolo, mosso dal di dietro con mano ferma e (quella si) untuosa, con voce ventriloquiale e brandente penna tal volta dantesca, in altre asinina, che riesce a gonfiare in modo inopportuno,maldestro e piuttosto arrogante quelle che in geometria sono definite: solidi di rotazione del cerchio (che in altri ambiti sono di genere maschile)… e pare lo facciano “a gratis”. Perché? Hanno uno scopo? E se c’è, qual’è questo scopo? Io non lo so… ma qualcuno prima o poi lo scoprirà!

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  7. Caro Mikkelj, non ti devo ringraziare per le tue parole, perchè so che le pensi e sei sincero e so anche che i convenevoli con te non servono.

    Però c'è una cosa che ti chiedo: dove sono ora quei Sardi per i quali io sarei stata TUTTO? con poche eccezioni-e neppure si raggiungono quei 20- nessuno si esprime pubblicamente condannando un tale modo di fare, o va a dirgli "Guarda che hai esagerato, alla grande". E' vero, hai ragione: io ho obbedito alla mia pulsione, con generosità e chiedendo nulla in cambio, non me lo ha fatto fare nessuno e nessuno me lo ha chiesto. Ma adesso la solitudine di fronte allo tsunami di sbeffeggi mi pesa, molto. Sono stanca di fare da bersaglio, mi usano così perfino quando il target è un altro: vado bene per tutto, sono un paradigma di vulnerabilità. E sono stanca anche di fare da juke-box, rotto peraltro perchè non c'è neppure bisogno di metterci le monetine: quindi adesso la mia proprietà intellettuale me la tutelo. E chi vuole sentire le mie "corbellerie" dovrà esplorare altre strade: non quella facile facile, quasi pigra, del click di mouse col caffè della mattina o del "mi piace" che non costa nessun sforzo.

    Lo so che tu i film non li guardi, tantomeno i musical anni '70. Ma in uno famosissimo, forse il più famoso di tutti, Gesù dopo l'ultima cena e dopo che ha distribuito il pane e il vino si guarda attorno, guarda ai suoi per i quali "ha significato tutto" e canta: "I must be mad thinking I'll be remembered - yes. I must be out of my head! Look at your blank faces! My name will mean nothing. Ten minutes after I'm dead!"
    Ecco, io non sono certo Gesù, ma adesso mi sento come lui quella sera.

    E' facile dire "non curarti di loro": col mio lavoro e con la mia posizione non posso farlo, punto e fine.

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  8. Certo che è facile dire non ti curar di lor, ma guarda e passa!
    Infatti, essa non era certo la migliore proposizione da offrire nella calda circostanza!
    Ne fui subito pentito! Ma, aveva il pregio dell'immediatezza, per renderla più circonstanziatamente consona alla precisa bisogna avrei dovuto intraprendere troppo lungo ragionamento. E, solo ora mi rendo conto che deve esser risultata persino offensiva la mia raccomandazione, che aveva la pretesa di passar sopra a tutti i gravissimi dissapori accumulati! Si, Samamasarda, ti chiedo perdono per questa mia superficialità! De abberu!
    Riguardo il perché della totale assenza di una apparentemente, ovvia, naturale, generalizzata, grande operazione di difesa della SAMAMASARDA da parte di tutta la vasta moltitudine di persone comuni, di persone colte e pacate nei giudizi, di studiosi, di cattedratici che han fatto man bassa di tue "lezioni", beh, la risposta è persino disarmante nella sua naturale semplicità!
    “ QUANDO TU DAI “, a qualcuno (col quale hai sottoscritto "nessun" contratto del tipo do-ut des) tu, inconsciamente ti metti nella condizione “ SOLTANTO DI DARE “ TUTTA LA MIGLIOR PARTE DI TE STESSA! Tu, nel momento in cui sei entrata nel nostro mondo soporifero e stucchevole, sei arrivata convinta a SOLTANTO DARE! Hai impostato il tuo rapporto con noi provando giorno dopo giorno ad andare a fondo di una qualche tematica e fornircene, piacevolmente nuovi, i risultati! Senza che ti passasse per l'anticamera, di chiedere qualcosa in cambio!
    Quindi, da un lato ci sei tu che diffondi conoscenza a piene mani, dall'altro ci sono io che mi prendo tutto quel che mi rendi disponibile! FINE! Ripeto: F I N E !
    Il rapporto, non contrattualizzato, fra te e me, finisce nello stesso momento in cui tu nulla più mi dai! E' anormale? Criminale? Pazzesco? Da incivile? Da profittatore?
    No, cara Samamasarda NON E' ALTRO CHE LA NORMALE PROCEDURA CHE VEDIAMO CONTINUAMENTE POSTA IN ESSERE A TUTTISSIMI I LIVELLI, senza escluderne neppure uno! Nell’ O G G I !
    Altra cosa è ricevere attestati da chi ha condiviso con te il tuo percorso nella Sarda Cultura! Ma, mai riempiono le cinque dita!
    E, bada molto bene cara mia, che anche i commenti che vedo qui pomposamente facenti bella mostra soltanto di sé stessi, non vedo prodighi nel riportare tue lodi, nel narrare le meravigliose novità da te indirizzateci (anche solo per ricordarle ai lettori dimentichi) che hanno accresciuto la nostra conoscenza, nel quasi quotidianamente, prodigo fornirci gli altrimenti irraggiungibili indirizzi che ci hanno permesso di portare avanti ciascuno le proprie ricerche! Nient’affattooo! Questi qui stanno tutti facendo pubblicità al nulla!
    Non ven’ha uno che abbia detto: «accidenti, mi ricordo il tuo memorabile articolo, il primo, SUGLI SCARABEI ! Una vera bomba che ha cambiato la percezione di quell’area della Sarda Storia»! NO! Neanche uno!
    mikkelj

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    1. Questa storia del mancato patto del do ut des, la saggezza popolare l'ha cristallizzata in poche parole: fai beni e bai oramala, e cioè fai del bene a qualcuno e poi puoi andare tranquillamente in malora, perché è d stupidi senza aspettarsi un segno anche minimo di riconoscenza.

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  9. Sarò fatalista, sarò imbelle, sarò ignavo, ma sono tentato dal giudicare che dobbiamo farcene una ragione, perché Atropa, per la sua posizione e professione, è davvero troppo vulnerabile e noi non possiamo difenderla ma quasi peggiorare le cose per lei secondo come proviamo a muoverci (rischiamo di diventare ancor peggio i suoi poco affidabili amici tacciabili, i più, di incompetenza, insignificanza, cattive maniere, prevenzione contro l'accademia, adesione a tesi -che spesso non sapremmo adeguatamente sostenere- motivata da amicizia o ideologia).
    Averla da questa parte (e conoscere e apprezzare meglio, grazie a lei, questa parte) è stato un regalo finché il gioco non si è fatto ancora più duro e sporco di quanto già non sia stato. Duro e sporco e purtroppo, infine, facile. Ormai renderle impossibile continuare è divenuto scopertamente alla portata di qualsiasi (finto) tonto, o di qualsiasi killer, che si senta una missione da compiere a poco prezzo o che l'abbia commissionata in cambio di qualcosa. Si sarebbe arrivati a questo, in questi tempi, in qualsiasi altra regione o nazione? Ovviamente non so dirlo e poco vale immaginarlo, ma in genere va che non siamo così speciali, né per le nostre qualità né per le nostre bassezze (ammesso che si voglia stare a tali categorizzazioni, penso inutili).
    Punto e fine? Duole moltissimo, noi si cercherà di continuare con le intelligenze, l'entusiasmo e le forze che ci rimangono. Certo che se in nome del patrimonio di stimoli che comunque rappresentano gli articoli di Atropa Belladonna l'intellighenzia sarda trovasse la dignità e l'umiltà (quindi l'altezza) per chiedere alla professoressa parmense di voler almeno lasciare i suoi studi comunque consultabili, nel primo interesse dei sardi e della Sardegna ...
    Saremmo capaci di spingere verso questo esito (con una petizione popolare, o con un ordine del giorno o interrogazione in consiglio regionale, o dite voi come)?
    Appena prima di pubblicare leggo Mikkelj, ma non mi sembra lo stesso il caso di aggiungere, qui, altre parole.

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  10. E' un periodo che il tempo di leggere approfonditamente e scrivere qui sul blog, anche solo per commentare, è davvero poco (e me ne scuso, sempre che a qualcuno importi, ovviamente).
    Non é certo per voglia, tanto meno disinteresse. Ho recuperato solo ora un po' di letture.

    Qui non si è trattato di dire le cose in modo schietto, diretto, cinico.
    A me pare molto strano che MPZ non sappia su quali elementi Atropa Belladonna abbia costruito le sue argomentazioni che si accordano (quando non si fondono o si aggiungono) con le ipotesi di Gigi Sanna. E davvero non lo capisco quale sia il problema epistemologico, semplicemente perchè quanto ha scritto e divulgato in questi anni Atropa Belladonna non può essere "ridotto" ad una condivisione pedissequa di queste ipotesi.
    Atropa ha diversi meriti, soprattutto nell'aver aperto, tra le altre cose, alla crittografia amunica (o dimentichiamo lo scarabeo di MP e tutti gli altri da lei analizzati, come ricorda Mikkelj?); e personalmente nell'aver aperto una pista - per me ricca di sorprese ed entusiasmi - sul "bestiale" nuragico, consentendoci di avventurarci verso una dimensione di superamento del riduttivo concetto di "barbarico" e anticlassico che ancora oggi persiste nella storiografia nuragica.

    Per risolvere il problema epistemologico di MPZ (se è davvero questo il suo scopo) basterebbe rispondere alla domanda già posta nei commenti procedenti: che ci fa il pugnaletto ad elsa gammata nel petto di un bronzo figurato e poi in un documento inequivocabilmente scritto?

    A quel punto le strade sono due:
    - ritenere che il solo farsi questa domanda sia una “corbelleria”;
    - ritenere la domanda lecita;

    Se restiamo nel secondo caso, potrà certamente rimanere dubbia la risposta “epigrafica” posta da Gigi Sanna (perché non proviamo a rispondere in modo alternativo?), ma certo sarà data risposta all'oscuro problema epistemologico relativo ad Atropa;
    Se invece il problema è prettamente epigrafico, che si discuta su quello senza bisogno di aggirare il problema (altro che chiarezza e schiettezza...) invece di spostare la questione su un terreno nel quale si presume di essere più ferrati.
    Ad essere precisi resta anche un'altra strada: ritenere Atropa l'ossigeno degli studi di Gigi Sanna, e quindi pensare che senza il suo “personale” contributo la questione epigrafica si sarebbe già risolta e quindi sfumata da tempo. Ma questo facciamo che lo escludiamo, perché sarebbe agire sul piano personale e non su quanto scrive...
    Forse i miei corsi di Epistemologia con Silvano Tagliagambe non mi hanno aiutato - certo per mia colpa - a ragionare secondo i dettami della scienza (o anche solo a comprendere il problema epistemologico posto da Zedda), ma di sicuro godo e gioisco nel restare appeso a quella bellissima domanda sul “rapporto complesso tra immagine figurata/origine scrittura” del mondo antico, che però a guardarlo è sotto gli occhi di chiunque si approcci all'arte antica pre-classica (e per vedere questo non é certamente necessario essere epigrafisti), ma mai posta in modo così radicale – a quanto mi risulta - come dagli studi di Sanna.
    Godo molto meno nel vedere oscurato quel blog “incubatore” Monte Prama e affini, ma ho umana comprensione per Aba che ha la mia solidarietà, comprendendone appieno le scelte.

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