di Francu Pilloni
Questa mattina mi
sono svegliato a metà e non riuscivo a decidere se alzarmi o
continuare a dormire.
Data l’età e la
condizione (sono pensionato), potevo scegliere di andare o di
restare, senza complicarmi la giornata. Invece sono rimasto a mezzo
guado: mi sono seduto sul letto (indizio indiscutibile della volontà
di alzarmi) e mi sono riaddormentato da seduto, in precario
equilibrio.
Non è la prima
volta che mi capita e allora spesso passo la giornata a scrivere una
brutta poesia sul nulla. Una poesia che, come mi sembra che mi si sia
accesa la lampadina, appare interessante, anche se finisce di
proporre un elenco di banalità e luoghi comuni, che Dio ce ne
scampi!
Per lunga esperienza
so che non c’è da ricercare le cause nella dieta: che a cena mangi
o che non mangi; che beva o che non beva; che consumi frutta, gelato
o carne, … quando mi succede, succede.
Per me è colpa del
telegiornale. Non dico dei giornalisti, come spesso lamenta la gente
al potere, ma delle notizie che doverosamente riportano.
Ecco: ieri ho
sentito Di Maio, dalla sua viva voce, che ci sarà il reddito di
cittadinanza per 5 milioni di poveri italiani.
“Oh, che bello!”
ho detto tra me, esprimendomi con l’animo mediterraneo secondo il
quale – ho letto anche di recente – il buono non è buono se non
è anche bello.
Di Maio, da acuto
statista, ha posto le mani avanti prevenendo le facili obiezioni
secondo le quali qualcuno (tanti o pochi nessuno può dirlo ancora)
prenderà il reddito di cittadinanza e lo cumulerà nascostamente con
altri introiti, facilmente individuabili in reddito da lavoro nero,
da fitti non denunciati, ecc. ecc., e ha affermato con coraggio e
sicurezza che per chi trufferà, si spalancheranno inevitabilmente le
porte della prigione.
“Bravo!” ho
detto fra di me, che non vuol dire bello, né buono, di questo il
vice non ha bisogno.
Un amico che
ascoltava insieme a me, ha ridacchiato.
“E cos’hai da
ridere?” gli ho chiesto.
“No, niente” mi
ha assicurato e ha continuato a sorridere, però meno palesemente.
Quando sono andato a
dormire, dopo le partite di Eurolega, ho rimuginato sui termini di
quella figata del reddito di cittadinanza e cominciato a fare due
calcoli: se i furbi che si pigliano i 780 euro, o metti pure i 300, o
fossero pure solamente 150, colpevoli sono e devono andare in
prigione, parola di vicepremier, quanti furbi possiamo ipotizzare?
Il 20 per cento?
Macché! Metti al massimo il 5 per cento.
Anzi fai pure il 3,
no il 2, anzi vai all’uno per cento.
Minchia, dico fra
me, saremmo diventati il popolo più virtuoso in fatto di imbrogli
allo Stato!
Vada per l’1%
allora: sapete quanti sarebbero? 50 mila! Accidenti a loro!
E dove lo troviamo
il posto nelle prigioni per altri 50 mila (ho detto troviamo perché
mi sento coinvolto come cittadino, per capirci)?
Sei anni di carcere,
ha detto Di Maio: ci toccherà condonare le pene a mafiosi e
spacciatori, a stupratori ed extracomunitari (a questi no, non va
neanche il reddito!).
La cosa, a occhio e
croce di cittadino in dormiveglia, è impossibile, ma una pena di
sicuro andrà data: che multa può essere quantificata mercificando
sei anni di carcere?
Io non so, ma
dovranno fare un’esazione coatta, magari sigillando un armadio o
sequestrando qualche sedia, come succedeva quando il mondo era più
buono.
Oia, oia, sa conca!
l’ho detto che ogni volta che mi sveglio così, mi vien fuori una
cattiva poesia.
Uno che soffre di
questi risvegli non ha certo la stoffa per fare il ministro, ma
neppure l’assessore a Pompu!
Ne occorrono di
buoni risvegli per fare certe belle poesie in diretta tivù!
E per ultimo: se
mettiamo in carcere uno che ci ha fregato 150, 300 o 780 euro al
mese, quanto ci toccherà spendere per tenerlo dietro le sbarre?
Il conto è pronto:
3.511,80 euro al mese.
Quasi quasi era
meglio perdonarlo. O far finta di non aver visto.
Su queste
conclusioni mi ero arreso.
(non ci sono foto per ovvi motivi: il vice lo conoscono tutti; i furbi sono senza volto)
Signor Francu,sicuramente questo sogno non è colpa nè del cibo,nè del bere ma dell'ubriacatura di questi annunci farlochi di un grande statista accompagnato da un altro uomo come Salvimi.Siamo messi proprio bene.Meglio dormire.
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