venerdì 5 ottobre 2018

CATTIVE POESIE


di Francu Pilloni



Questa mattina mi sono svegliato a metà e non riuscivo a decidere se alzarmi o continuare a dormire.
Data l’età e la condizione (sono pensionato), potevo scegliere di andare o di restare, senza complicarmi la giornata. Invece sono rimasto a mezzo guado: mi sono seduto sul letto (indizio indiscutibile della volontà di alzarmi) e mi sono riaddormentato da seduto, in precario equilibrio.

Non è la prima volta che mi capita e allora spesso passo la giornata a scrivere una brutta poesia sul nulla. Una poesia che, come mi sembra che mi si sia accesa la lampadina, appare interessante, anche se finisce di proporre un elenco di banalità e luoghi comuni, che Dio ce ne scampi!
Per lunga esperienza so che non c’è da ricercare le cause nella dieta: che a cena mangi o che non mangi; che beva o che non beva; che consumi frutta, gelato o carne, … quando mi succede, succede.
Per me è colpa del telegiornale. Non dico dei giornalisti, come spesso lamenta la gente al potere, ma delle notizie che doverosamente riportano.
Ecco: ieri ho sentito Di Maio, dalla sua viva voce, che ci sarà il reddito di cittadinanza per 5 milioni di poveri italiani.
“Oh, che bello!” ho detto tra me, esprimendomi con l’animo mediterraneo secondo il quale – ho letto anche di recente – il buono non è buono se non è anche bello.
Di Maio, da acuto statista, ha posto le mani avanti prevenendo le facili obiezioni secondo le quali qualcuno (tanti o pochi nessuno può dirlo ancora) prenderà il reddito di cittadinanza e lo cumulerà nascostamente con altri introiti, facilmente individuabili in reddito da lavoro nero, da fitti non denunciati, ecc. ecc., e ha affermato con coraggio e sicurezza che per chi trufferà, si spalancheranno inevitabilmente le porte della prigione.
“Bravo!” ho detto fra di me, che non vuol dire bello, né buono, di questo il vice non ha bisogno.
Un amico che ascoltava insieme a me, ha ridacchiato.
“E cos’hai da ridere?” gli ho chiesto.
“No, niente” mi ha assicurato e ha continuato a sorridere, però meno palesemente.
Quando sono andato a dormire, dopo le partite di Eurolega, ho rimuginato sui termini di quella figata del reddito di cittadinanza e cominciato a fare due calcoli: se i furbi che si pigliano i 780 euro, o metti pure i 300, o fossero pure solamente 150, colpevoli sono e devono andare in prigione, parola di vicepremier, quanti furbi possiamo ipotizzare?
Il 20 per cento? Macché! Metti al massimo il 5 per cento.
Anzi fai pure il 3, no il 2, anzi vai all’uno per cento.
Minchia, dico fra me, saremmo diventati il popolo più virtuoso in fatto di imbrogli allo Stato!
Vada per l’1% allora: sapete quanti sarebbero? 50 mila! Accidenti a loro!
E dove lo troviamo il posto nelle prigioni per altri 50 mila (ho detto troviamo perché mi sento coinvolto come cittadino, per capirci)?
Sei anni di carcere, ha detto Di Maio: ci toccherà condonare le pene a mafiosi e spacciatori, a stupratori ed extracomunitari (a questi no, non va neanche il reddito!).
La cosa, a occhio e croce di cittadino in dormiveglia, è impossibile, ma una pena di sicuro andrà data: che multa può essere quantificata mercificando sei anni di carcere?
Io non so, ma dovranno fare un’esazione coatta, magari sigillando un armadio o sequestrando qualche sedia, come succedeva quando il mondo era più buono.

Oia, oia, sa conca! l’ho detto che ogni volta che mi sveglio così, mi vien fuori una cattiva poesia.
Uno che soffre di questi risvegli non ha certo la stoffa per fare il ministro, ma neppure l’assessore a Pompu!
Ne occorrono di buoni risvegli per fare certe belle poesie in diretta tivù!
E per ultimo: se mettiamo in carcere uno che ci ha fregato 150, 300 o 780 euro al mese, quanto ci toccherà spendere per tenerlo dietro le sbarre?
Il conto è pronto: 3.511,80 euro al mese.
Quasi quasi era meglio perdonarlo. O far finta di non aver visto.
Su queste conclusioni mi ero arreso.

(non ci sono foto per ovvi motivi: il vice lo conoscono tutti; i furbi sono senza volto)

1 commento:

  1. Signor Francu,sicuramente questo sogno non è colpa nè del cibo,nè del bere ma dell'ubriacatura di questi annunci farlochi di un grande statista accompagnato da un altro uomo come Salvimi.Siamo messi proprio bene.Meglio dormire.

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