di Sandro Angei
Finalmente qualcosa si muove in ambito epigrafico e le nuove scoperte risultano edificanti per alcuni (noi) quanto sconcertati per altri; quelli che il Prof. Sanna definisce "negazionisti a doppio bullone".
Sono trent'anni ormai che qui in Sardegna si dibatte sulla scrittura sarda di età nuragica. L'Accademia non si pronuncia, i palafrenieri e porta vessilli vari, negano a spada tratta senza cognizione di causa, tanto meno di ragionevolezza, l'esistenza di questa scrittura; e intanto in quel di Gerusalemme saltano fuori delle scritte dichiaratamente proto-cananee, che di fatto smentiscono l'Accademia sarda, e i palafrenieri a vario titolo (palafrenieri che vanno dall'archeologo tutto-titolato - ma solo quello - al modesto tifoso, all'ultrà più pervicace, capace della più bieca ironia, che sfocia nella più ottusa delle ottusità (scusate il bisticcio di parole) messo di fronte all'evidenza dei fatti.
In area palestinese viene rinvenuta una piccola lamina plumbea con iscrizioni proto-cananaiche e proto-