Untore's end di Franco Tabacco |
Nella mia pagina di
Facebook Atropa si scandalizza (e giustamente) perché ora si cerca di ‘girare
la frittata’ e far apparire addirittura gli archeologi
(indistintamente) vittime del mostro il ‘letterato tenebroso’ quanto delinquente.
Riporto le sue parole: ‘Forse Francesco
Tabacco potrebbe fare una vignetta anche su un altro fenomeno, questa volta
come dire? culinario: cioè il rigiramento della frittata! Dove quello in
questione diventa magicamente un blog che diffamava principalmente gli
archeologi (sic!) e dove gente che si è presa un buffettino sulla guancia
diventa vittima di atrocità http://www.sardiniapost.it/.../nurnet-michela-murgia.../ .Ora io non dico che qualche
archeologo poco allineato non si sia preso rimproveri: ma erano rimproveri solo
perché non era abbastanza cattivo con "noi" o perché era troppo
vicino a "noi"’
Non
credo però che polizia e magistrati saranno d'accordo con questo tentativo di voltare
la frittata. Sanno bene che l’Untore criminale da solo non esiste, né mai
sarebbe potuto esistere, se non per qualche paginetta scritta di quando in
quando per sfogare nei confronti di altri la sua depressione di fallito politicamente
e letterariamente e di incapace di relazionarsi apertamente con un mondo che
non sia quello della sua testa. Anche il
più distratto dei lettori ha capito, e non da oggi, che se questo 'mostro' incredibile è esistito
è solo perché lo hanno creato loro. I nostri noti ‘amici’ dei club dei ‘pochi’
illuminati e dei Blog dell’odio pilotati ad arte per accrescere e tenere alto
il livello dell’odio
Un mostro coccolato
e pompato (sapendo o non sapendo quale fosse la caratura del furfante), da anni
e anni (mica è esistito solo l’Untore dell’ultimo anno! E’ quasi un decennio
che insiste con nomi diversi e con compari dai nomi ugualmente sempre diversi!).
Un mostro comodo comodo che dicesse lui con gli sberleffi e che camuffasse lui
con la pornofonia l’incapacità
sostanziale di altri nel replicare ‘scientificamente’ (il rischio dei MERDEN era sempre troppo, troppo alto!) e di fermare
il nuovo che avanzava . Un ‘bellissimo mostro’, ad ‘hoc’, un giocattolo
perfetto, con pronta penna ‘letterata’ da retore consumato, che sapeva
abbastanza di comunicazione spicciola ‘popolare;
in grado di usare la più spinta diffamazione, con il mix del linguaggio
accattivante (perchè spinto dalla apparentemente ‘innocenti’ sghignazzate, dai peti e dalle parolacce non
da salotto dello stile goliardico, tipico de
is de nosu di un certo vacuo mondo aristocratico universitario).
Naturalmente un lanciatore di insulti che vanno d’obbligo alle ‘matricole’, ai
‘nuovi’ e mai o quasi mai ai senatori, a meno che non si osi cantare fuori dal
coro. Un mostro, un pazzo, uno psicopatico, un anonimo fantasma ma, in quanto
accanito nei confronti degli ‘altri’, pur sempre da presentare e da additare
come un ‘eroe’, con fascino da giustiziere; per alcuni forse un simpatico, lontano
‘compagno’ gambizzatore brigatista, in grado di sporcarsi, anche se (per
opportunità di causa) nascostamente e vigliaccamente, gettando a piene mani fango
in una sola ed unica direzione (tranne appunto distrarsi con qualche ‘buffettino’
per questo o per quello) da dietro il
muretto. Un mostro da ‘massacro’ ripugnante, folle per l’uso del tritacarne
contro il debole e del tutto incapace di difendersi, da prepotente sadico senza
opposizione (anzi con applausi a lunga scadenza del mondo sub-archeologico, con
incoraggiamento, neanche tanto velato, a diffamare ancora di più e sempre di
più: diffamazione della cui entità dal punto di vista penale, anche con
soldoni, calcoleranno certamente i magistrati). Un mostro capace di salvaguardare,
con ipocrita e strumentale operazione, i presunti buoni e i presunti ‘competenti’, sempre e comunque, anche se
palesemente incapaci, ignoranti ed imbecilli (soprattutto quelli sempre ben
voluti per via dei vigliacchi ‘pizzini’).
Ma, come spesso accade per i mostri costruiti
a tavolino, l’utile mostro era poi via via diventato scomodo, troppo 'mostro' e senza autocontrollo, in
crescente delirio di potenza; aveva sollevato troppo il tiro, cambiato il suo
ruolo ‘dell’unica direzione’ di
lancio dello sterco, solo desideroso dell’assolutamente proibito, cioè di poter guidare e di diventare senza consenso, da umile
giullare a servo cafone, tiranno senza rivali; tanto più potenziale tiranno
perché si era reso conto (ma non solo lui!) della potenza intimidatrice, della
enorme possibilità, con il ‘tutti zitti altrimenti’, di condizionare con il
ricatto (gli scheletri di tutti negli armadi: figurarsi poi quelli accademici!)
tutto e tutti, di fare il gran burattinaio con l’uso di un semplice computer
del terrore. Addirittura lusingando con falso progetto finale (l’ipocrisia
ultima, ai massi livelli, per convincere gli ingenui) di voler moralizzare
nella clandestinità (proprio lui il furfante fallito, davvero clandestino, ladro
dei milioni pubblici!) la vita dell’Isola e di voler stabilire il livello
giusto e autentico della cultura in pericolo estremo per la banda dei ‘coglioni’
(il titolo più tenue) archeosardisti compagni di piccole e miserevoli merende
frutto di sagacia di triangolazione. Ovviamente
tranne per i più cretini, resistenti sino al suicidio (o meglio sarebbe dire le
cretine, al soldo di un delinquente), è stata una gara per mollarlo, per non
dargli più corda. Non volevano 'sporcarsi le mani'’ neanche e soprattutto con
lui, il loro ‘ora’ irriconoscibile impazzito killer (altro che accettare
l’invito a sporcarsele!). Ma chiediamoci: chi sono mai costoro dell’usa e
getta? I piccoli mostri che hanno fatto, di nascosto o palesemente, di un
semplice pazzo, trovabile a tutte le latitudini, un enorme mostro? Addirittura
un ‘mostro’ di eroismo? Sono i mafiosi (con vari livelli) reazionari, gli
epigrafisti (con varie gradazioni) della
Domenica, gli archeologi elucubratori quanto permalosi, gli antropologi
giacobini con mitopoiesi al contrario, i fantalinguisti, gli storici
nazionalisti italocentrici, i ricercatori del nulla ‘nieddu’, i rettori
falliti, certi funzionari imbelli e senza schiena delle Sovrintendenze,
pappagalli permanenti dell'Istituto Italiano di Storia e Protostoria, i compari della 'compiacenza 'scientifica' alla Wimmer in Italia e all'estero.
Tutti costoro hanno scritto una delle pagine
più vergognose (e questa storia la si vedrà, io penso, tra non molto nelle aule
dei tribunali!) della storia dell'Università e della ricerca scientifica in
Sardegna. Lo stesso assalto furibondo all'Università di Sassari (capeggiato da
tempo, con determinazione e lucidità, dal
mostro - furfante e dai suoi accoliti sempre tenuti in movimento) perché un
‘dilettante’ come me (che aveva tutti i titoli: forse, per gioco della sorte, anche
troppi!) non parlasse di 'scrittura' (nuragica e non) ad alunni e docenti, non
è stato altro che l’atto finale dell’uso utile del formidabile ‘prodotto’, lanciatore
di sterco, per annichilire il sottoscritto ed altri ancora. Ora li vorremo vedere
se, senza l’aiuto del killer e del diffamatore giornaliero, del ricattatore e maestro dei piccoli
ricattatori, saranno capaci di continuare nella reazione e a cosa altro di indecente (con criminali)
ricorreranno per fermarci. Tanto per la cronaca: il 5 Dicembre sarò a Mogoro
per una conferenza. Ospite di una struttura pubblica pagata con i soldi
pubblici. A parlare di quella scrittura imponente che si è trovata, in questi
ultimi due anni, nel Sinis. Coraggio, piccoli mostri creatori di grossi Mostri,
scrivete, sostituitevi con coraggio al vostro Eroe macellaio e correte ad
impedire che si parli di scrittura nuragica. Gridate alla Regione Sarda che i
ciarlatani e i maghi Otelma vanno fermati. Onorate il grande ‘maestro’ di
condotta e fustigatore di costumi!
L’aula Magna di Sassari, pagata dai contribuenti, vale quella di
Mogoro.
E’ finita, è finita nello squallore dietro le quinte di un fatto di cronaca nera la storia di uno qualunque, che brandendo la spada del paladino che non era, si prefiggeva di combattere il mondo dentro il quale sguazzava.
RispondiEliminaI poveri illusi che dalle sue parole pendevano, sono ora sconcertati, traditi quasi da quell’illusione che pensavano fosse vera. Forse davvero non conoscevano l’untore, ma forti del suo anonimato, hanno pensato “bene” di dargli man forte e scrivere anche loro “protetti” da quelle fosche ali. Hanno scritto, approvato, gridato a gran voce: «viva l’untore!» Senza rendersi conto che l’untore non ha amici, l’untore e cattiveria allo stato puro, tant’è che nel suo ultimo articolo (gràtzias a Deus), lo ha rimarcato:
L’Untore non ha amici e non è un caso che la scelta del nome che ci identifica sia caduta su questa parola così inquietante. Se davvero qualcuno fosse così improvvido da considerarsi nostro “amico”, quindi intoccabile, farebbe bene a rileggere con attenzione quanto l’Enciclopedia Italiana dice di noi:…
Questo, se vogliamo, possiamo definirlo il suo testamento. L’eredità che lascia non è bella né leggera… è una eredità pesante e scottante, che untorini e untorelle hanno assunto loro malgrado, senza possibilità del beneficio d’inventario.
Untorini e untorelle, preparatevi a pagare i debiti del gran paladino, che d’improvviso è sfumato, sparito, sgonfiato e destinato irrimediabilmente all’oblio.
Nessuno parlerà più dell’untore, nessuno.
No Sandro. Credo invece che se ne parlerà. Perché farà sempre parte degli 'exempla'.Un paradigma eccellente. Quando si vorrà ricorrere a certi mezzi pazzeschi quanto a dose di calunnia e di diffamazione, quando qualcuno vorrà, soprattutto nel mondo scientifico, fermare l'avversario in modo incredibilmente 'mostruoso', con l'uso della pura delinquenza clandestinamente organizzata, la frase sarà una e una sola: 'e che, si vuole forse usare i metodi degli untori e degli untorelli sardi?' Sarà proprio così. E tu comprendi quanto quell'aggettivo finale mi rattristi. Anche se questa mia terra mi abbia abituato alla genialità storica e nel bene e nel male. Soprattutto a quest'ultima.
RispondiEliminaE' vero, come dicevo ieri a Gigi e anche se qualcuno sta cercando di girare la frittata in modo da far apparire vittima chi vittima non era affatto, può diventare micidiale il colpo alla credibilità e all'autorevolezza di chi doveva e poteva intervenire per ricordare cosa è civile e cosa non lo è. Non ci si aspettava solidarietà se non dagli amici e da chi comunque ci stimava, per un motivo o per l'altro: sarebbe stata non sincera e francamente non me ne sarebbe importato granchè. Ma una presa di posizione decisa contro certi metodi sì, quella era lecito aspettarsela; soprattutto da chi detiene le redini della vita culturale in Sardegna. Invece ci hanno lasciati soli non a lottare, perchè non si poteva lottare, ma a cercare di parare i colpi. Con una sola arma: la coscienza pulita.
RispondiEliminaCarissimo questo tuo articolo è una lezione di civiltà e hai superato te stesso nella tua lucida analisi. Posso immaginare quanto ti sia costato scriverlo, a causa dell'ultima frase che hai scritto qua sopra: per questo è ancora più prezioso. Domani è il 24 del mese; chissà che Gianfranco non faccia capolino a leggerti. Quanto avrei voluto leggere qualcosa di suo, in questa circostanza.
Sono deluso! L'UNTORE m ha deluso!
RispondiEliminaNon che ci fosse una ragione minimamente valida alla base delle mie illusioni, ma avevo sperato sino all'ultimo che sotto il nome tremendo dell'UNTORE si celasse la mano lunga della Storia, della Necessità, se non della Provvidenza.
Mi ero sognato una figura avvolta in un'ampia veste nera, che sta dietro le quinte, fa il burbero ma possiede un cuore d'oro, come un gentlemen inglese che finanzia nascostamente e indifferentemente una ricerca sulle farfalle azzurre della Nuova Caledonia e la ricerca sulla Sindrome di Hunter che colpisce il figlio ultimo del suo scudiero.
In effetti, i sogni bisogna saperli interpretare, altrimenti non si è degni di adire a tale via mediatica perché se di una veste "nera" si trattava, abbiamo scoperto che nera nerissima è la cronaca che lo riguarda, e che sarà ampia e lunga certamente.
E il fatto che stia "dietro le quinte", è assodato, anche perché lo stuolo delle fans non era composto dalle prime della classe, ma piuttosto dalle quinte appunto, dalle seste, e forse stava anche appresso alle decime che qualcuno gli versava.
Per non dire che oggi sta davvero "dietro" a qualcosa d'importane, di massiccio direi, visto che si trova davanti una bella grata di ferro su cui battere la fronte.
Che facesse il burbero è dire il meno, perché il cuore era solamente placcato e le farfalle azzurre - e i sorci verdi - se li sogna lui, adesso.
La Sindrome di Hunter, non come malattia genetica tipica dei maschi, ma come mania dei macho, la Sindrome del Cacciatore, bene, questa ce l'ha di sicuro e la rivolge non tanto contro il figlio dello scudiero, quanto il figlio dell'ex socio, al quale ha provato a infilare una lama d'acciaio nella carne viva.
Niente scudiero allora? No, chi reggeva lo scudo dietro cui si sono riparati i roditori, era proprio il nostro Untore.
Come farò a consolarmi di quest'amaro risveglio?
Potranno le sue badanti isolane rivelarci un aspetto meno truce della personalità del loro Signore e Padrone?
E chi è, mia cara, che detiene le redini della vita 'culturale' in Sardegna? Quale cultura mai? Senza la lezione 'capitiniana' ( e non parlo del Capitini in odore di santità) dei 'valori' dell'ALTRO da rispettare, se non vinciamo l'egoismo, qui cultura non se ne fa se non quella della 'roncola' che difende il tancato. Qui da tempo è patologico ormai quello che è altrove nei limiti del fisiologico. Qui, in certi ambienti del potere e del prestigio, dell'Ego scatenato dall'intelligenza malvagia per raggiungerlo con qualsiasi mezzo, è tutta una 'Nuragugume', ovvero una ostilità cieca, una bestialità permanente, una ricerca di muretti a secco, una faida con vendette covate minuto per minuto. Io non vedo 'cultura' (che è soprattutto 'generosità e 'aperura' al diverso) ma semmai solo l'uso pragmatico di essa per squalificarla e annichilirla. Io mi sono sempre vergognato con te non tanto per gli imbecilli che ostacolavano la tua legittima curiosità circa le cose sarde, ma soprattutto per quelli che nulla hanno mai fatto in questi anni per biasimare quegli imbecilli, persino malati di maschilismo. E sai che delusione io ho provato ( e l'ho scritto) per i miei ex alunni dell'Università che in maniera così tiepida hanno difeso me e non hanno mosso un dito per proteggerti in qualche modo da dei veri e propri delinquenti. Sì, grande delusione per l'onestà dell'intelletto e per il coraggio nel proporsi come uomini. Prima di tutto e al di là di tutto.
RispondiEliminaAd essere onesto avrei immaginato di tirare un sospiro di sollievo alla notizia dell'untore non più anonimo. A leggerci su - la vicenda 'mostruosa' ma anche la replica culinaria (che il doppio senso qua ci sta tutto) - si rivela ancor più inquietante. Evidentemente avevano avuto più che ragione Aba e Romina ad averne timore. Ed è facile col senno di poi, domandarsi...cosa ci si poteva aspettare? Una situazione mostruosa (che ora sta assumendo pure contorni grotteschi). Tanta fatica nella mia testa a cercare di nobilitare tutti i "monstrum" dell'antichità e contemporanei...che belli non erano certo ma almeno li si poteva/doveva rispettare (senza alcuna confidenza)...ed ora invece questo 'mostro' che rispetto può avere? Ma ogni mostro è fatto di parti, diverse tra loro e quasi inconciliabili che solo un "alchimista" sapiente può comporre insieme...dove sono le altre parti? E dove ancora coloro che ne hanno preso parte?
RispondiEliminaA te sembrerà strano ma io ho più comprensione umana per quella persona che hanno arrestato piuttosto che per quelli che lo hanno nutrito, appoggiato, accarezzato quando era solo un piccolo tenero e addomesticabile (credevano) mostricciatolo. Lui almeno non è mai venuto meno alle sue convinzioni, non ha mai deviato dai suoi metodi.
EliminaE ti dirò che capisco di più i suoi complici (se ne aveva) piuttosto che quelli che sorridevano compiaciuti perchè si stava facendo fuori qualcuno che era antipatico o disturbava i propri interessi: per uno che ha pianto per la chiusura sotto violenza di Monte Prama, c'è stato almeno uno che ha brindato alla salute dell'Untore e 10, 100, 1000 che hanno taciuto quando potevano esprimersi in forma chiara, decisa e autorevole. E questa è la realtà: non si può edulcorare: è stata una vergogna, una macchia indelebile.
Un esempio? perchè una nella posizione di Claudia Firino non si espressa a livello regionale su quello schifo che si stava perpetrando? E con lei potrei farti 100 nomi.
Quando ha chiuso Monte Prama non sono stata sconfitta io, spero che questo sia ben chiaro al mondo culturale sardo: è stato chiuso un sito dove si studiava, dove ci si rifiutava di vedere la Sardegna come un luogo folkloristico dove la buona cucina consente di avere tanti centenari che ballano la samba e dove pochi intellettuali detengono in modo feudale la conoscenza e le regole del gestirla (siamo nel Pleistocene?).
Quando hanno chiuso le porte dell'università di Sassari al prof. Luigi Amedeo Sanna, laureato in lettere con opzione archeologia, non è stato sconfitto lui: si è tornati indietro di 100 anni sulla libertà di studio e di parola, si è venuti meno a una delle mission dell'Università.
C'è altro da dire: direi di no.
Aba,hai fatto un'analisi giustissima -.L'importartante è che tu abbia capito che,pur con tanta amarezza,non sei stata sconfitta tu ma il mondo culturale sardo con la connivenza dei vigliacchi,
RispondiEliminaNo, Aba, non le hanno 'chiuse'. Ipocritamente hanno fatto finta di lasciarle aperte. Non dimenticare: 'La conferenza è rimandata a data da destinarsi'. La vigliaccheria insieme all'ipocrisia. L'interessante era bloccare la pericolosità della mostra di certi documenti. Nel frattempo avrebbero visto come 'macinarci' definitivamente. Farci fuori una volta per tutte. Ma ora le cose vanno nel senso opposto. Sono loro che verranno fatti fuori, i cialtroni e i reazionari dell'Università. Attendiamo le indagini, anche a proposito di quell'ignobile assalto a Medicina. Sono convinto che pagheranno con interessi le lacrime versate da una donna stupenda e generosa come Maria Rita Piras. Perché qualcuno era troppo, 'troppo' amico degli amici piccoli mostri del grande mostro.
RispondiEliminaSamamasarda dice: «perché una nella posizione di Claudia Firino non si è espressa a livello regionale su quello schifo che si stava perpetrando?».
RispondiEliminaBene, ho da proporre una risposta articolata.
Quando si pubblicizzò il Convegno «I Giganti riscrivono la Storia del Mediterraneo» da tenersi a Cabras il 30 Maggio 2015, si diceva anche: «apre i lavori Claudia Firino».
Ora, io non so se all’assessore alla «Cultura della Sardegna Tutta», fosse pervenuto o no l’invito ad essere presente al Convegno che si preannunciava d’uno spessore scientifico mai visto in relazione all’argomento trattato! Ma, ricordo molto bene quanto sconvolto rimasi (e me ne vergognai da Sardo!) dalle dichiarazioni (trovate sul web), alcune decisamente “fuori tono”, rilasciate dalla signora Firino per rimarcare di non essersi mai sognata di prestare la propria presenza a quel tipo di manifestazione! E, mi chiesi, ma non è forse lei ad esser titolare dello «ASSESSORATO ALLA CULTURA DI TUTTI I SARDI»?
E, ancora pensai, non sarebbe stato un “suo istituzionale dovere” dare il SACROSANTO INDIPENDENTE IMPRIMATUR, ad un Convegno di cotal rilievo, cui avrebbero partecipato degli Autorevoli Professionisti nella Ricerca, apportando contenuti d’elevato livello scientifico?
Invece NO! La signora Firino, che è pur solita non far mancare la propria presenza ove la ritenga necessaria, come sui blog e variamente su face book, in questo caso decise di sparare la classica porta in faccia a degli organizzatori che chiedevano (almeno sugli stampati che giravano e sul supervisionato sito di Maymoni) soltanto cinque minuti del suo tempo!
Perché la signora Firino si è voluta macchiare di tal grande ingiustizia?
Perché ha voluto porre in essere la solita irrazionale distinzione tra FIGLI E FIGLIASTRI?
Beh, caro lettore, devi sapere che l’assessora Firino è una dipendente del capo della giunta regionale! Il quale capo, tal Pigliaru Francesco, è professore universitario e, in quanto tale, entra di rimbalzo in quella congerie di individui, classicamente dotti (cioè indottrinati sol attraverso vetusti sistemi che rifiutano le novità spumeggianti di addetti ai lavori privi di paraocchi), che troviamo armati della feroce convinzione che soltanto attraverso di essi debba passare la via del sapere! Tutto ciò che nasce al di fuori della loro congrega E’ SEGNALATO come: ILLECITO SAPERE! Pertanto, lettore esimio, nonché irrinunciabile Samamasarda, lo volete capire che la povera Firino rischiava il posto?! E, proprio in questi anni, vi pare sia possibile che alcuno metta a repentaglio la sicura prebenda ventisettiana? In più, v’ha da dirsi, che appare chiaro com’essa abbia solo agito da interposta persona! E, ben inoltre, aggiungo, vi pare che un universitario professore, avrebbe mai acconsentito a lasciar libera la sua dipendente di andare ad apporre il certificato della sua presenza? Su cosa? Lapalissiano, lettore Watson! Su un ILLECITO SAPERE!
Ehh! Santa ingenuità!
Beh, però proprio tu, caro lettore che sei solito adombrarti quando io mostro il lato debole del tuo Sardusnonsocché, hai ben chiaro come il suo mezzosecolare movimento di universale ascondimento, sia ormai assurto a raggrinzito sistema del mondo culturale sardo dalle fattezze universitarie? He, he! Ma, sappi che è tutta colpa tua, caro lettore solito di cui supra! Continua a tenere la tua calda testa infilata nella sabbia! Ne sentirai delle belle, forse, ma non potrai vederle! Cosicché di ben poco ti accorgerai! Come accade, peraltro, da troppissimi secoli ormai!
mikkelj
E la dignità personale ed il libero pensiero dove vanno a finire? Purtroppo spesso,molto spesso constato che queste 2 doti, imprescindibili per considerarsi essere umano,sono in contrasto con la fame di potere e di denaro.
EliminaOra, da quanto leggo, è toccata al piccolo stratega, al 'vermilinguo' (così lo aveva definito una insegnante dell'Università di Sassari) della famigerata lettera (da noi integralmente pubblicata) prontamente fatta circolare dal Rettore (allora) dell'Università Attilio Mastino. Quello che, per testimonianza diretta dell'Untore (v. Untore Blog, Università di Sassari tra logopedia e scrittura nuragica ) ha capeggiato poi, non si sa bene ancora con quali archeologi, il recente assalto nella facoltà di Medicina perché non si svolgesse la tre settimane del seminario incentrato sugli ultimi documenti rinvenuti (nel Sinis) riguardanti la scrittura nuragica. Il Mastino (glielo avevamo già chiesto) dovrà spiegarci bene (anzi ora molto bene!) il fattaccio che lo ha visto e forse ancora lo vede coinvolto e con il 'mostro' killer arrestato e con il socio in diffamazione. E non solo quest'ultimo. Ho detto che qualcuno dovrà pagare le lacrime di Maria Rita Piras, una docente universitaria che ha avuto l'unico torto di mostrarsi aperta ai risultati delle mie ricerche. Qualcuno che, nel precedente Convegno, poco prima che parlassi (senza sapere nulla delle infami e infamanti accuse !) a 300 studenti delle scuole secondarie e a decine di insegnanti, aveva, da miserabile, messo in giro la voce che io fossi un falsario e che mostravo dei documenti falsi all'Università.
RispondiEliminaGigi,credo in una sola cosa"siediti sulla riva del fiume ed(senza fare nulla)aspetta il cadavere del tuo nemico" Il tutto senza sporcarsi le mani.
RispondiEliminaSul fiume da solo non ho molta speranza: se ci nuotano gli ispettori della polizia postale va già meglio! :)
RispondiEliminaPer me iniziò tutto così:
RispondiEliminahttp://www.gentedisardegna.it/topic.asp?TOPIC_ID=14430&whichpage=1
Col senno di poi fui un incosciente a gettarmi così nella mischia.
Ma quando dissi che qualcuno confondeva il sarcasmo con la demolizione della persona fui un poco profeta.
Adesso attendiamo gli eventi, ma questa vicenda si concluderà davvero solo quando in tribunale leggeremo i computer di questi "signori", allora sì che avremo la versione 2.0 delle Carte di Arborea, ma a parti invertite.
Forse fosti incosciente sul piano personale, ma per il resto non avresti potuto evitare nulla: perchè se c'è un disegno c'è un disegno, a maggior ragione se quel disegno implica la demolizione di persone. e il disegno c'era eccome e venne perseguito.
EliminaE in ogni caso mica si può sempre soffocarsi, tacere, dar retta a chi ti dice se non gradisci le persecuzioni taci e nessuno ti cercherà più. Che siamo, in regime che se appena sgarri ti perseguitano e ti censurano?
Ho appena finito di rimediare alla mancata lettura di articoli e commenti messi in attesa nell’ultimo periodo, senza risparmiarmi (per punirmi?) l’articolo (con relativa discussione) linkato da DedaloNur, che mi ha fatto molto piacere trovare in ultimo (tempo fa, non lo si leggeva e forse non l’avrà letto, gli avevo chiesto qui se potevamo aspettarci un suo nuovo articolo, quello cui aveva fatto cenno -sembrava in costruzione- in una delle ultime discussioni su Monte Prama). A testimonianza (certo non richiesta né dovuta) dell’aver letto quella datata discussione, dico a Dedalo che mi è piaciuto il suo trovare nel blog di GFP la “faglia” tra il “partito anti-nazionalista maniaco depressivo da un lato, e quello shardano ariano maniaco-esaltante dall'altro”, partiti (diceva Dedalo) funzionali anche ai singoli privi di pregiudizi, i quali singoli riescono così ad osservare i problemi sia nella prospettiva dell'esaltazione che in quella depressiva, non privandosi in tal modo della considerazione di nessun problema.
RispondiEliminaE sì, Dedalo fu abbastanza profeta.
Io in questo momento non mi ritrovo nel presente Blog.
EliminaPenso che serva un blog incentrato sulla questione Monte prama, come lo era, molto di più, il precedente (non solo per il suo nome) .
Monte Prama fa parte degli argomenti di questo blog, come lo fu di Monte Prama blog, né più né meno, piuttosto abbiamo bisogno di persone che scoprano, studino e scrivano.
EliminaC’è tanto da scoprire ancora nei musei, relativamente alla scrittura nuragica (almeno in quel contesto non si potrà negare l’autenticità delle scritte). C’è tanto da scoprire a riguardo della correlazione tra monumenti, eventi astronomici e festività desuete ed attuali; correlazioni che possono aiutare a capire quella civiltà ed il perché di quelle formule sacre incise sulla pietra, sulla terracotta, sul bronzo e sugli stessi monumenti.
C’è tanto da studiare la storia di altre civiltà per capire quella nuragica.
Monte Prama è un importantissimo sito archeologico che sta dando tante sorprese e tantissime altre ne darà, ma dobbiamo stare al passo del gravoso lavoro degli archeologi e degli studiosi di discipline correlate. Ad ogni modo non possiamo e non dobbiamo fermarci a parlare, capire e studiare solo Monte prama, sarebbe, per certi versi, riduttivo e se mi permetti, anche un tantino noioso ):-).
Sì, Francesco, ma sugli untori e sugli untorelli ci vuoi dire la tua?
RispondiEliminaPensi che le Procure se ne debbano interessare oppure no? O essi non esistono. Sono persone dabbene?
RispondiEliminaIo esisto. Come esiste il Prof. Torelli, il Prof. Pittau e la L. 110/2014.
RispondiEliminaE' diffamatorio segnalarlo alla comunità internazionale ? Il capo d'imputazione quale sarebbe ? Furto di notizie riservate, violazione della privacy, atti osceni in luogo pubblico, aggressione telematica a pubblico ufficiale. Che altro ? Non mi viene in mente altro, ci potete cortesemente pensare voi ? Poi magari me lo fate sapere. Buona Notte e sogni d'oro (sempre).
https://lh6.googleusercontent.com/-lEqiQzFqfrU/UkGcUfpDRvI/AAAAAAAIfac/9v9QS0324yU/w800-h800/Kenne%2BGregoire%2B-%2BTutt%2527Art%2540%2B%25287%2529.jpg
Gigi, ovviamente penso che la procura, la giustizia, stia facendo il suo lavoro, il suo dovere, e quindi che il suo interessarsi ai reati di cui l’untore e gli untorelli sono e saranno imputati sia sacrosanto. C’era bisogno che lo scrivessi? Qualcuno può pensare il contrario?
RispondiEliminaDiverso è il discorso su quanti hanno dato loro appoggio, con varie gradazioni: dal conoscere le identità segrete fornendo consapevolmente informazioni per le loro campagne, quasi o veri e propri mandanti, allo spalleggiarli con commenti quasi altrettanto diffamatori, via via fino al non muovere un dito, nemmeno su una tastiera, per accusare le loro campagne e dare solidarietà ai loro bersagli. Per questa schiera di ‘sospettabili di reati’ o ‘solo moralmente condannabili’ la linea di confine non può che spettare ai giudici, e il gioco delle parti a procuratori e avvocati. Noi le nostre condanne, appunto morali, le avevamo già scritte; io personalmente ricordo un commento che prudenzialmente Sandro cancellò dal blog a evitare che l’assessore ora nominato da Atropa si sentisse offeso (ai tempi della sua smentita circa la partecipazione al convegno a Cabras il 30 Maggio).
Ora, immagino, tanti diranno che nemmeno sapevano, che non conoscevano bene, che chi frequenta un blog finisce per considerare erroneamente che tutti sappiano quanto vi si scrive e quanto se ne scrive altrove, mentre nella realtà non era così estesa la consapevolezza che una grave azione diffamatoria investisse così efficacemente qualcuno. Lo diranno, anche se tutti quelli che abbiamo considerato condannabili (accademici, intellettuali e politici frequentatori dei social e dei blog informati) sapevano bene o comunque a sufficienza.
Venendo a noi, stando le cose come a oggi sembra, e perciò fino a prova contraria, forse (a proposito di quello che penso) ci si deve anche preparare a scusarsi con quanti, nel buio della notte (magari scambiando lucciole -S.A.- per lanterne), si erano sospettati (alla prova dei fatti) ingiustamente. Vedi? Mi fai fare il grillo parlante (come amichevolmente mi dice Angelo) un’altra volta. Ma se mi istighi a esplicitare quello che penso, questa cosa che mi stavo tenendo per me nonostante ancora nessuno la sollevasse finisce per essere detta, insieme al resto.
Se dissentire su questioni accademiche può diventare diffamatorio, viene negata la libertà di pensiero. Tra accademici e professionisti il confronto e l'eventuale dissenso è la norma, altrimenti non esisterebbe più la ricerca. Ovvero, se mi si dice che il mio lavoro di Archeologo vale poco o niente, o non è fatto bene, non parte una denuncia. E' una critica sull'operato, può piacere come no ma ci sta. Se dico al fornaio "il tuo pane è fatto male, non mi piace" è diffamatorio ? Se dico la scrittura nuragica non esiste, i documenti presi in considerazione non sono validi è diffamatorio ?
EliminaPerché potrebbe essere diffamatorio anche scrivere "Caro Sandro, vuoi interessarti di questa Cipiciani che mi si presenta con la A maiuscola di archeologa e con la P maiuscola di professionista ? Perché se così scrive non è Nè archeologa né professionista"
Perfettamente d'accordo: si può dissentire su qualsiasi argomento, vale la libertà di pensiero, di studio e di espressione. Ma è simmetrica, vale per tutti e non solo per alcuni in nome di presunti privilegi che non esistono dal punto di vista del diritto. Nessuno qui si è mai messo a scavare (sarebbe un reato), nè a criticare su come viene fatto uno scavo dal punto di vista tecnico-scientifico. Nessuno qui ha mai mandato, e dico MAI, articoli a riviste specializzate di archeologia, non è mai successo, nessuno ha mai avuto pretese di autorevolezza in questo senso o pretese di "rubare il lavoro". Vista dall'altra parte c'è una legittima possibilità di criticare un'interpretazione, e questo da parte di chiunque: perchè se è vero che trovare una tazza micenea in Sardegna in una certa unità stratigrafica è un dato univoco, non è univoca la sua interpretazione; l'archeologia è scienza sul dato empirico, non lo sa nè lo può essere quasi mai sull'interpretazione del dato che è sempre probabilistica; perchè quello che lasciò lì quella tazza non può testimoniare. Ed è quello che si viene fuori dai libri e dagli articoli specializzati, ma anche solo nelle didascalie dei musei: giocoforza, ed è fisiologico alla disciplina, i vari studiosi non sono mai d'accordo al 100%. su una interpretazione. Quello della tazza è solo un esempio, naturalmente.
EliminaC'è anche un'altra cosa che differenzia le scienze archeologiche e storiche in modo non banale dalle altre: i beni storico-archeologici sono di tutti, ma proprio di tutti. A volte sembra che il mondo archeologico se ne dimentichi, in modo estremamente e inutilmente permaloso. Sono finiti da anni i tempi delle chiusure nelle torri d'avorio; chi lavora nelle università lo sa bene, da anni. La "terza missione" (in pratica andare nel mondo-e senza risorse aggiuntive) è divenuta altrettanto importante delle altre due (didattica e ricerca): è una voce che fa parte dello stipendio dei docenti e della valutazione annuale di un'ateneo. Giusto o sbagliato, criticabile o meno ma è così. Però sensibilizzare sui dati '"open access" e sulla divulgazione chi lavora nel campo delle cosiddette "scienze esatte" è stato molto facile, la risposta verso il pubblico è stata entusiasta. Nel campo delle scienze umanistico-storiche è stato ed è molto più difficile
Condivisibile tutto quanto lei scrive. Meno condivisibile essere costantemente minacciati, insultati e bannati da quanti si occupano di "Archeologia Alternativa". Prove alla mano, posso tranquillamente dimostrare che è un atteggiamento tipico di molti fautori della materia. Forse è un fenomeno tutto sardo, ma certi livelli di violenza verbale quì in continente non si sono mai raggiunti. La divulgazione rientra nelle attività professionali e "andare nel mondo" è consentito ora solo ai professionisti del settore (L. 110/2014). Quando un presunto Ispettore Onorario viene chiamato a fare divulgazione nei musei o nelle scuole, mi chiedo quale tipo di divulgazione ? Quando i giornali intervistano un presunto Ispettore Onorario in merito ad uno scavo in corso e non direttamente l'Archeologo che sta scavando, mi chiedo quale tipo di divulgazione ? Queste cose succedono solo in Sardegna e a rimetterci è solo la Sardegna, prima sul piano culturale e poi sul piano dell'immagine. Mi dispiace dirlo ma non vedo santi da nessuna parte. Io come altri colleghi siamo scesi dal pero da un bel po' di tempo, purtroppo non è sufficiente per fare buona cultura. La buona cultura non interessa e sappiamo bene tutti perché.
EliminaSì Maria Letizia, ma le cose però bisogna dirle nella loro interezza, mettere tutto sul piatto: diritto alla mano, e dichiarare forte e chiaro che per nessun motivo è lecito arrivare agli estremi cui era arrivato il blog in questione, e verso nessuno. Le aggressioni di quel blog e dei suoi sostenitori sono state un crescendo che non è mai stato giustificato dai fatti, perchè nessun fatto lo giustifica. Come una minigonna non giustifica, da diritto penale, una violenza carnale. Manco se l'interessata andasse in giro nuda. Lo sappiamo tutti, molto bene, ed è proprio invano cercare giustificazioni.
EliminaLa prova più lampante che alla base delle aggressioni non c'era il contenuto nè tantomeno delle minacce o delle supposte aggressioni (per le quali ci sarebbe stata una denuncia alle autorità, diffamazioni su un blog), ma solo la volontà di distruggere persone sono io, la mia persona.
Sono stata critica, a volte perfino sarcastica e lo sarò ancora verso certe interpretazioni-ma non sono MAI e dico MAI andata sul personale: che mi frega della vita privata di uno dell'altro archeologo? nulla. Penso di essere stata sempre civile, nei limiti: certo mi sono presa la libertà di scrivere e parlare e di dire "per me quello non è giusto", e allora? era nel mio pieno diritto di studiosa, indipendentemente da quello che sono: potrei essere anche un camionista o un muratore o una cuoca. E sicuramente non ho mai e poi mai minacciato nessuno: eppure ho subito forse il peggiore destino di tutti, con minacce, lettere anonime ai colleghi, al rettore, diffamazioni, ridicole accuse di rimborsi che non ho mai nè preso nè richiesto (verificabile in 5 secondi: è tutto informatizzato da decenni).
Lo subisco da oltre 5 anni. 5 non un mese, nè 5 giorni. 5 anni. Perchè di quei blog ce ne sono stati non uno, ma 5: dal maggio 2010.
Concludo dicendole che io studio, e basta: l'ho sempre fatto e sempre lo farò, non me ne frega nulla delle rivendicazione indipendentiste e se va a vedere il nostro ex blog o, oggi la nostra pagina FB di Monte Prama Novas non troverà una traccia di razzismo o di volontà discriminante o tanto meno di violenza, qualsiasi forma di volenza, neppure con la lente di Sherlock Holmes: queste cose le abbiamo bandite. Cancelliamo commenti ogni giorno, sempre di meno però perchè i nostri lettori pian piano l'hanno capita. Le cose che le danno fastidio le combattiamo così, con lo studio e la diffusione: anche di un certo modo di fare.
Cortese ma risoluto.
Personalmente ho conosciuto e ho letto gli ultimi articoli di quel blog (Untore tanto per chiamarlo con il suo nome) postati da altri su FB. Ho notato in seguito che erano gli articoli più puliti di tutta la serie, non di meno vi ho trovato informazioni su problematiche specifiche relative sia alla gestione dei beni culturali sia alla divulgazione del sapere archeologico. Informazioni "tecniche" facilmente verificabili in rete. Alcune cose le ho riportate nei gruppi ANA (Associazione Nazionale Archeologi) e CIA (Confederazione Italiana Archeologi), sottolineando un certo modo di fare archeologia in Sardegna, sempre imputabile, a mio avviso, alle eterne rivalità e divisioni che caratterizzano il mondo delle Accademie, delle Soprintendenze e dei Professionisti.
EliminaDetto ciò l'ingiuria e la diffamazione va condannata a prescindere. Sarà la Procura a verificare chi, cosa, quando.
Non ho nulla da nascondere. Ma mettere tutti gl'intellettuali tra untori e untarelli sinceramente non l'accetto.
Non è mai stato fatto-a ben leggere e ben guardare- né qui né nel nostro blog Monte Prama. Certo che ci sono stati scontri, eccome! e nessuno lo nega, ma non abbiamo mai e poi mai denigrato una categoria in generale. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non avrebbe alcun senso e neppure alcun scopo: se mi piace studiare- ribadisco per sola passione e senza pretesa di autorevolezza- l'archeologia che senso avrebbe eliminare gli archeologi che sono l'unica fonte di dati da studiare?
EliminaAspettiamo di vedere come finisce questa bruttissima storia, poi ben venga il confronto civile tra persone dabbene. Ho guardato al mondo archeologico sardo nel momento decisamente più sbagliato. Un'idea me la sono fatta e devo dire che non mi piace moltissimo. Speriamo in un futuro migliore per tutti.
Eliminaio vorrei tanto vederle queste "minacce" dei dilettanti, le si nominano sempre ma non compaiono mai.
EliminaE ove esistano, vorrei capire davvero cosa le ha scatenate. Se una critica, od una certa contiguità col blog dei diffamatori.
per il resto sottoscrivo in pieno quanto dice Aba, aggiungerei anzi, che quando Ugas fu messo in croce prima da Archeologgia Nuraggica, e poi dal'Untore, fu difeso solo dai dilettati e qualche suo allievo, non dagli archeologi, quelli che, in vario modo, ammiccavano all'autore dei due suddetti blog.
EliminaGiusto, caro, Francesco. O meglio, 'abbastanza' giusto. Perché devi considerare che io non sono una dissennato. O forse hai dimenticato che ho parlato di una 'certa corrispondenza' privata. Credi forse che non ci sia? Perché pensi che non l'abbia ancora prodotta? Pur essendo, a mio parere, decisiva? Un motivo c’è ed è quello di rispettare proprio quella 'morale' a cui tieni e a cui teniamo tutti e di cui parliamo (ormai stancamente) da quando è nato il Blog di Gianfranco Pintore. Io addirittura, come sai, ‘rompo’ con il filosofo Capitini (non il santo però!), delle 'aperture' del grande pacifista, che vanno alla comprensione 'totale' del presunto o effettivo nemico. Abbiamo persino superato termini come 'cialtrone' e le assurde accuse di un linguista che mi dava sostanzialmente del 'pazzo' (con tanto di incredibile 'damnatio memoriae' evocata in un suo libro) solo perché (come ho dimostrato) non aveva capito nulla, ma proprio nulla di quello che scrivevo.
RispondiEliminaHai capito, caro Francesco, l'inizio vero della 'quaestio' che ormai si trascina da anni? 'Cialtrone', 'pazzo', 'sospettato di turbe mentali', 'lettore di fregi di cessi', e così via con tutto il vocabolario dell'offesa e dell'insulto verbale. Hai mai visto qualcuno, tranne lo Stiglitz con il suo famigerato supponente MRDN (per difendere il quale, non dimentichiamolo, si è scatenato meschinamente il club dei Giacobini, con noti archeologi, a livello internazionale: o dobbiamo postare ancora la testimonianza della 'criminalità organizzata’, al solito clandestina, di quei soci anti-Aba Losi?) che sia entrato nel Blog con il tatto necessario per 'dire' e 'criticare' come il ‘Dio dell’archeologia’ comanda? Mi hai mai visto forse entrare in una discussione con questo ‘incipit’ a chi mi chiedeva chi mai fossi: 'Sono un Professore Professionista allievo del prof. Lilliu'? Comunque, io ho scritto e detto. Si scriva e si dica anche su questa benedetta 'scrittura nuragica' ma entrando nel merito ( e, ripetiamo, con garbo), quando di essa si parla. C'è sempre tempo e luogo ( e c'è stato tempo e luogo) di parlare di epigrafia e anche, perché no?, di 'epigrafisti della Domenica', cioè di epigrafisti per passatempo (così io li ritengo), come quelli che leggono 'MRDN' al posto di ShRDN. Qui stiamo parlando di ben altro, di cose gravissime : di 'criminalità' e non di scrittura. E neppure di archeologi. Ma di certi (‘certi’, ripetiamo) archeologi (e non solo). Non spariamo sul mucchio, ché sarebbe da cretini. I primi a scrivere contro di me, per il mio insano atteggiamento, sarebbero i miei ex alunni, alcuni dei quali, insegnano (guarda guarda!) archeologia ed epigrafia nelle due Università sarde. E scriverebbero ugualmente contro di me quegli archeologi professionisti di fama internazionale (guarda guarda!) che hanno collaborato perché io scrivessi quello che ho scritto, condannabile per ‘Santa Inquisizione'. O forse anche questi ultimi non sono archeologi ed epigrafisti? Tutti archeosardisti, aspiranti alla tessera, ed amanti della mitopoiesi? Ma non sta qui il punto. Perché qui si parla di untori e untorelli, di chi in un modo più o meno attivo e consapevole ha pompato una persona non certo dabbene. Non si svicoli. Il mio punto di vista l'ho detto e l'ho scritto in tutta libertà. In modo, credo, del tutto legittimo. Si replichi con un articolo a questo articolo. Argomentando. Ma senza nascondersi per l'ennesima volta e mettendoci la 'faccia'. Per altri motivi ( non certo edificanti) cio' invocava continuamente l'autore di un casino pazzesco che mi auguro che sia proprio finito. Chissà, caro Francesco, forse ci sarà qualcuno desideroso di voltare pagina. Quello che so che auspichi da anni e anni. Ma non sei il solo che lo desidera. Credimi! Ma...
RispondiEliminaNessuno volta pagina, ci metto la faccia.
EliminaHo letto tutti gli interventi e provo una gran tristezza ed una enorme comprensione sia per Aba che per Gigi.Mi rattrista terribilmente sapere che queste due splendide ed oneste persone abbiano dovuto subire certe nefandezze in un mondo dove la cultura dovrebbe portare ricchezza interiore e non miseria dell'animo.Sono veramente addolorata per voi Aba e Gigi.
RispondiEliminaLa signora Maria Letizia Cipriani, fatti salvi i suoi titoli che non conosco ma presumo, è persona dabbene che vuole intrattenere un dialogo con persone dabbene, dopo che la Giustizia avrà fatto il suo corso.
RispondiEliminaIntanto, vivendo in Italia, ha pensato bene di iniziare un dialogo in questo blog senza aspettare i tempi della Giustizia i quali, per restare in argomento, spesso sembrano archeologici.
Spero che mi perdoni se non le credo quando dice che ha preso visione solamente degli ultimi interventi dell'Untore perché, se così fosse, si è fatta una competenza in materia esclusivamente per sentito dire. E se la signora l'ha sentito, qualcuno glielo avrà soffiato all'orecchio, vuoi per amicizia personale, vuoi perché si è pensato utile coinvolgere lei, persona dabbene, in questo giro di valzer che volgerebbe al termine.
Sappia che, se così fosse, non è la prima che ci casca.
Mi pare invece d capire che abbia seguito, con una certa maggiore attenzione questo blog e quello precedente Monti Prama. Se così fosse, ricorda dove e quando si è cercato di "mettere tutti gl'intellettuali tra untori e untarelli"?
Signora mia dabbene, noi siamo solo sardi, è vero, ma il ben dell'intelletto non è appannaggio solo di chi è iscritto alla CIA o all'ANA, mi creda.
D'altra parte, signora, alcune sue conclusioni pare le abbia tratte da osservazioni di questo e degli altri blog precedenti, relativamente allo scandalo di comportamenti dei responsabili istituzionali della cultura sarda.
Ha mai sentito la storia della barchetta fittile di Teti? Una storia emblematica: raccolta di firme per capire dove fosse andato a finire il reperto, interrogazione di due parlamentari, relazione del soprintendente al Ministro in cui si diceva che l'esistenza di tale reperto (frutto di uno scavo ufficiale) era piuttosto problematica, visto che si era in possesso esclusivamente di un fotocopia sbiadita di ciò che poteva essere identificato con esso, risposta conseguente del Sottosegretario alla Camera dei Deputati, riemersione ed esposizione del reperto in un museo di paese, non prima di essere stato accuratamente indagato scientificamente, con la certificazione della data della sua fattura, dando la sicurezza che i segni presenti furono eseguiti precedentemente alla cottura.
Si faccia anche lei, da persona dabbene, un'opinione positiva, se le riesce, di certi "intellettuali" che spesso non sono neppure sardi.
Mi chiamo Cipiciani. Questo articolo non è lo stesso pubblicato su Castedduonline ?
RispondiEliminaEcco, mi sono affacciata quì per conoscere meglio l'autore. Delle beghe sarde non so nulla e non me ne importa nulla.
La glottologia, invece, è la disciplina che si occupa di scritture e lingue antiche.
Ho trovato queste parole decisamente sopra le righe per uno studioso: "Lo stesso assalto furibondo all'Università di Sassari (capeggiato da tempo, con determinazione e lucidità, dal mostro - furfante e dai suoi accoliti sempre tenuti in movimento) perché un ‘dilettante’ come me (che aveva invece tutti i titoli:forse, per gioco della sorte, anche troppi!) non parlasse di 'scrittura' (nuragica e non) ad alunni e docenti ....".
Tutto quì.
Questo è il link di Castedduonline (le fonti si citano sempre)
"Il grande mostro Untore? Un comodo e utile prodotto di piccoli mostri"
http://www.castedduonline.it/rubriche/il-diavolo-sulla-sella/29543/il-grande-mostro-untore-un-comodo-e-utile-prodotto-di-piccoli-mostri.html
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaI peggiori criminali di solito hanno quoziente d'intelligenza elevato. Ben noti esponenti del banditismo sardo godono notoriamente di questa fama dentro e fuori l'isola. Quando la stampa definisce un latitante "primula rossa", non se ne tessono in qualche modo le lodi ? Qualche anno fa andò in onda proprio alla RAI un'intervista doppia Cossiga - Mesina, che trovai estremamente interessante: bene e male coincidevano nell'analisi, si dividevano ovviamente nella sintesi. L'aspetto oggettivo va sempre scisso da quello soggettivo.
EliminaAinis non so chi sia, leggendo invece l'ultimo Untore (i pezzi puliti usciti quest'anno, detesto il turpiloquio) l'impressione che ho avuto, aldilà del linguaggio spesso volgare utilizzato, è quella di una persona in grado di mirare bene il bersaglio. Ovvero quel che scrive l'Untore è la crosta superficiale di una realtà più complessa, interpretabile anche in chiave continentale, ma poco decifrabile nel dettaglio dei nomi e delle situazioni isolane per chi non ci sta dentro.
Se dico che Mesina è una mente brillante sono moralmente condannabile ? Se l'Untore è riuscito a tener banco per tanto tempo, così dite che è stato, oggettivamente stupido non è.
Nondimeno le brillanti menti criminali vanno condannate senza se e senza ma.
Tra il "linguaggio volgare" e la diffamazione, tra il sarcasmo e la violenza privata esercitata con lettere anonime (da cui non ci può difendere) c'è un confine, ben definito: invece tutte queste cose erano esercitate senza soluzione di continuità. Non si può prendere solo ciò che piace -i "pezzi puliti" e parlare ora, solo a posteriori, di criminalità, mentre fino a pochi giorni fa-quando la criminalità veniva palesemente e continuativamente esercitata- si inneggiava entusiasti a quel blog; quando si era in lutto perchè per qualche motivo aveva chiuso; quando si ha urlato di gioia quando aveva riaperto (con procedura che come vogliamo chiamarla? un "piacerino personale"?).
EliminaChe diavolo significa "pezzi puliti", quelli che non hanno parolacce? La sporcizia non è solo il turpiloquio, la sporcizia sono anche e soprattutto il contenuto, le calunnie, le diffamazioni. E non c'entra nulla se 1, 10, 100 volte possa aver colto più o meno parzialmente nel segno: basta che un innocente sia stato perseguitato, anche uno solo (in realtà erano ben più di uno) per poter definire quel blog quello che era: una miserabile e folle infamia. O non è così? quando un bambino è vittima di una guerra, lei cosa pensa di quella guerra? Giustifica forse quella morte di un innocente in nome di una guerra "giusta"?
Giustifica chi fa tabula rasa di TUTTI quelli che gli danno fastidio, senza discernimento mescolando alle calunnie un pò di verità allo scopo di autovalidarsi? Sa quale era lo scopo? far pensare "Ah beh, se ha ragione su quello allora...".
Che Abis sia una gran penna (e fino ad un certo punto della sua vita fu anche un bravo scienziato) non ci piove, ma ciò non cambia davvero nulla. E non elimina certo le complicità di chi palesemente lo pompava, gli forniva informazioni, lo supportava di nascosto; né elimina la necessità di perseguirle, queste complicità.
E neppure la necessità, urgente, e davvero non so cosa stiano aspettando, che gli esponenti politici e culturali si esprimano forte e chiaro su questa vicenda. Se la Sardegna (e anche il resto d'Italia) vorrà chiamarsi civile.
Grande scienziato? questa parte della storia non mi è nota.
Eliminadimenticavo, e vorrei ribadire: naturalmente le sue accuse ai dilettanti sardi, andrebbero documentate. Sa, tra gli atti di coraggio alla Lupin, dell'Untore vi era l'anonimato. Esso veniva giustificato dall'untore come una cautela nei confronti dell'enorme pericolosità sociale dei dlettanti sardi.
EliminaCosì diceva lui.
Se invece la storia che via via emerge nei giornali si dimostrerà veritiera, i pericoli provenienti dai dilettanti sardi erano un mero pretesto, pura invenzione.
Ecco, spero che lei non giustifichi l'agire dell'untore con le sue stesse invenzioni: cioè i dilettanti "mangia bambini"
Signora Letizia"delle beghe sarde non ne so nulla e non me ne importa nulla" non le sembra di essere un tantinello un po' arrogante?Mi scusi in ogni suo intervento sento un po' di presunzione,cosa che non leggo negli altri amici del blog.Sinceramente non riesco a capire come lei sia piovuta in questo blog.Di natura non sono diffidente ma nei suoi confronti lo sono .Mi scusi per la durezza del mio intervento ma,quando le cose non mi sembrano chiare,anzi un po' troppo provocatorie mi metto sull'allerta.Ho letto che ha chiesto chiarimenti al signor Angei sulla scrittura nuragica e mi meraviglia che una persona così superiore si interessi della lingua del nostro popolo sardo
EliminaDed, non ho detto "grande" ho detto "bravo". E' un pò diverso.
EliminaChe il sedicente Gabriele Ainis non agisse da solo è piuttosto chiaro. Se ci si legge il post "Stefan J. Wimmer ed il mandolino" del 4 maggio 2013 http://monteprama.blogspot.it/2013/05/stefan-j-wimmer-ed-il-mandolino.html, non si può fare a meno di chiedersi: ma uno Stefam Jacob Wimmer, archeologo ed epigrafista dell'università di Monaco, avrebbe passato la nostra corrispondenza privata (tra me e lui) a un illustre sconosciuto? Anche se lo sconosciuto sa essere molto convincente? Io non credo proprio, io credo che Wimmer sia stato agganciato da qualcuno che in qualche modo aveva l'autorevolezza per convincerlo, qualcuno del suo ambiente, appartenente alla sua stessa comunità scientifica.
RispondiEliminaChe G. Ainis sapesse è indubbio, nomina più volte questa vicenda e inoltre io l'ho saputo da una fonte attendibile, la più attendibile che si possa immaginare, già nell'agosto del 2010. Pochi mesi dopo che Stefan Wimmer , nel marzo 2010, mi aveva "annichilito"-come si sono divertiti in tanti a dire- con la sua rispostina "on demand"; che ha mandato in Bcc o meglio "in pizzino" a chi lo aveva agganciato. E Stefan Wimmer che mi disse? mi disse che quello sul coccio di Pozzomaggiore era latino tardo, le stesse identiche parole che pronunciò Alfonso Stiglitz (Stefan me le disse in inglese, ma fa uguale). Una coincidenza davvero interessante, anche perchè la Soprintendenza nella risposta al ministro afferma che quello è inequivocabilmente fenicio-punico-"compatibilmente con la stratigrafia". Allora delle due l'una: o Stefan Wimmer, che è un epigrafista semitista, è un epigrafista semitista così ignorante che non riconosce neppure il fenicio-punico e lo scambia per latino tardo; oppure è stato imbeccato da un collega archeologo o epigrafista.
Per concludere la vicenda del coccio di Pozzomaggiore, un'epigrafista semitista di fama mondiale scrisse a Gigi Sanna -che secondo me ha ancora la lettera-che quello del coccio di Pozzomaggiore è tardo punico: e 3!, oltre mille anni di intervallo di errore, con tanti saluti alla stratigrafia. La termoluminescenza non l'hanno fatta o comunque non ne hanno riferito i risultati. La vicenda della navicella di Teti invece si commenta da sola. Giustamente Maria Letizia richiede i riferimenti; eccoli:
Su bìculu de Putzumajore/The shard from Pozzomaggiore/Il coccio di Pozzomaggiore, 8 MAGGIO 2014, http://monteprama.blogspot.it/2014/05/su-biculu-de-putzumajorethe-shard-from.html
I documenti "ufficiali" della Sardegna arcaica (2 di 4), 26 GENNAIO 2013,
http://monteprama.blogspot.it/2013/01/i-documenti-ufficiali-della-sardegna_26.html
La barchetta nuragica iscritta di Teti: la cronistoria, 17 DICEMBRE 2014,
http://monteprama.blogspot.it/2014/12/la-barchetta-nuragica-iscritta-di-teti.html
Della Navicella di Teti ricorre il 5o anniversario il 17 dicembre: prima esposta al museo, poi tolta dalla bacheca, poi negata ufficialmente, poi autenticata con la termoluminescenza, poi rimessa nella bacheca, poi dimenticata da ogni epigrafista di ogni ordine e grado; i segni, tra cui un pugnaletto nuragico, sono impressi precottura; su un oggetto che più nuragico non si può.
Lasciamo proprio perdere ciò che è sopra le righe e ciò che non lo è. Lasciamo che altri dica (i docenti tutti della Facoltà di Medicina), che gli offesi di quella giornata allucinante (fotografata del resto con gusto sadico dal grafomane 'mostro'), come la dottoressa Piras e da dottoressa Nuvoli, parlino dell'assalto, con il ‘dagli al dilettante', e dicano ai magistrati inquirenti (se vorranno interessarsi oltre che dello sterco anche di quel ‘sopra le righe’) . Esse e lo scienziato prof. Rosati, preside di Facoltà, avevano fatto altri tre convegni con il sottoscritto (uno di essi internazionale, con la partecipazione di Remo Mugnaioni, il semitista di livello mondiale venuto espressamente ad Oristano a presentare il mio libro sulla Stele di Nora'), con genetisti di fama italiani e con ricercatori di varie discipline . Mai nulla era successo. Mai! E questa umile persona ha potuto parlare in tutta la libertà, perché 'invitato' non perché abbia mai pregato o leccato nessuno per essere accreditato nel mondo universitario. In quel mondo universitario in cui c'ero già dal momento che dagli inizi di questo secolo ( per dieci anni) ho insegnato Storia della Chiesa e Storia della Chiesa in Sardegna. Con particolare interessamento all'epigrafia, dal momento che parlare della Chiesa antica voleva significare parlare non a vanvera e per letto o sentito dire, ma con i dati filologici della documentazione epigrafica cattolico -cristiana in Sardegna e, naturalmente di quella precedente ( nuragica, fenicia, greca, etrusca e romana).
RispondiEliminaMa della mia suddetta attività sapevano e sanno tutti e sanno (basta prendersi i dati in Internet o magari nel libro di Fabrizio Frongia) dell'iscrizione mia all'albo dei docenti dell’Istituto di Scienze Religiose ( Facoltà Pontificia). Come sanno anche della mia produzione scientifica di cui si sono serviti i discenti (e anche i docenti dell'Università di Sassari e di Cagliari) in tema di manoscritti e di storia della predica in Sardegna. Ma a scanso di equivoci, circa meriti e medaglie, tutti sanno (e quelli che non sanno ancora, sappiano), che il sottoscritto se ne frega dei titoli e delle medaglie. Io non mi sono mai presentato come PROFESSORE PROFESSIONISTA DI EPIGRAFIA perché non me ne frega nulla che gli altri siano al corrente che ho passato quaranta anni della mia vita ( e lo sanno bene i miei occhi) leggendo e rileggendo documenti che riguardano tutta o quasi tutta la storia della scrittura. Compresi i 300 documenti sardi antichi, a disposizione di tutti, che mi stanno tanto a cuore. Ho scritto forse centinaia di volte, che l'effimero (che produce regolarmente solo cialtroneria, piccineria e cattiveria) non alberga nella mia casa; che il sottoscritto non fa 'la gara di un giorno' ed è contento sia che lo si inviti in sedi prestigiose come sono quelle delle Università sia che venga invitato in una sala d'albergo pagata dal Rotary o in un club marino di diportisti o in una aula elementare prestata all’ UNITRE o in uno scantinato . Il sottoscritto espone la sua 'merce' della cui bontà fa giudicare tutti, non solo questo o quel papavero (o se si vuole Papavero) . Perché tutti hanno un cervello e lo sanno usare e riconoscono un chiacchierone e un ciarlatano supponente, dalle prime battute, non appena apre bocca.
RispondiEliminaChiudo, Cara Cipiciani se si vuole dialogare con me' pretendo' (sarò piccolo o piccolissimo, ma lo pretendo, con il massimo della determinazione) che si abbassi la cresta, accademica o non accademica che sia. Aba Losi, la scienziata Losi di fama mondiale, la persona eccezionale Aba Losi, assurdamente denigrata per cinque anni da un mostro bugiardo e calunniatore, in combutta con i piccoli mostri può produrre decine e decine di lettere sul nostro incontro e sulla nostra stima reciproca. Basata proprio sulla 'nessuna cresta', contro tutte le ‘creste’ del mondo. Basata su quello che solo conta: sui dati di fatto, 'scientifici', per quanto possono esserlo quelli di scienze, come è stato precisato, non esatte e che mai saranno esatte. E questo non alzare mai la 'cresta' lo sanno bene anche gli amici collaboratori di questo Blog. Forse che la dottoressa Cipiciani, archeologa, è stata insultata da qualcuno? Ha subito forse minacce? E quali sarebbero gli 'intellettuali' sotto nostro tiro? Certo, non 'facciamo sconti a nessuno' (come è stato detto) sul piano della dialettica scientifica. E se sbaglia Lilliu, quest’umile suo allievo dice (anz' ‘deve’ dire, se tiene davvero sia al maestro sia alla scienza) che sbaglia. E se sbaglia Torelli (come ha sbagliato, a mio fermo parere, sul disco di Magliano), idem con patate. Ma senza trascendere e senza entrare mai sul personale neanche quando ci offendono pesantemente oppure usano la supponenza, condita con gli strali acuminati del disprezzo di una presunta di una presunta 'casta superiore'. Sa l'archeologa Cipiciani cosa disse uno dei ‘brutti’ archeologi (una vera e propria Mongolfiera di presunzione) ad Aba Losi quando si vide messo alle strette da una che per logica scientifica va a nozze per riconoscimento universale? Disse così: 'Io parlo solo con i miei pari!' Proprio così! Dobbiamo forse produrre il nome della brutta persona (oltre che brutto archeologo) e il documento dove lo disse e lo scrisse?
Per rendersi conto di quello che ho chiamato, con eufemismo, 'assalto' si veda. https://untore1blog.wordpress.com/2015/10/09/universita-di-sassari-tra-logopedia-e-scrittura-nuragica-e-adesso/
RispondiEliminaOh, Cipiciani sì, non Cipriani. Le chiedo scusa.
RispondiEliminaSoltanto a questo trova riscontro?
Anche ora dice che non sa nulla delle beghe della Sardegna e manco gliene importa nulla, però legge un blog, riferisce ciò che un blog sardo scrive, di cui molti di noi, e io in particolare, ignoravamo l'esistenza.
Non si trova un po' a disagio, non si sente in guerra con la coerenza, signora Cipiciani?
E se non gliene frega nulla delle cose sarde, perché si trova a discutere di cose sarde? L'hanno comandata per una missione di pace in terre straniere?
Vedo che lei scrive alle tre del mattino: lo ritiene proprio necessario al fine di allontanare un incubo che l'ha svegliata di soprassalto?
Ci faccia capire meglio e staremo tutti ad ascoltarla.
Francu,menomale che lei fa i suoi soliti interventi seri ma anche ironici,perchè non so ancora se sono solo vigliacca od anche un po' fragile:queste discussioni mi creano,veramente un gran malessere mi fanno ricordare,tristemente tutto ciò che hanno passato Aba e Gigi e penso a quanta sofferenza hanno dovuto subire per degli sporchi cialtroni invidiosi ed ignoranti.Non è possibile che a questo mondo esistano esseri così squallid iche si permettono di fare del male a persone valide.
EliminaDedalo-Nur ha scritto:
RispondiElimina"Io in questo momento non mi ritrovo nel presente Blog.
Penso che serva un blog incentrato sulla questione Monte prama, come lo era, molto di più, il precedente (non solo per il suo nome)"
Difficile discutere le sensazioni altrui, perché se è questo che senti, così è.
Quanto a quello che ci vorrebbe, ci trovi tutti d'accordo per una cosa migliore, a patto che non rifacessimo il Bullettino Archeologico Sardo. Qui entra gente che ha svariati interessi, se vuoi una cosa più professionale, fatela e ti prometto che ti seguirò, almeno come lettore.
Ma ti sei scordato che sei Dedalo? Procuraci le ali, per la miseria, e voleremo alto!
Non è questione di "professionalità", ne di essere monotematici per rispondere al commento di Angei, per me è questione portare una critica più mirata, ed avere un focus su Monte prama per poi da lì partire su tanti altri argomenti mi sembra la cosa più sensata.
RispondiEliminaVedremo il dafarsi nei limiti delle mie modeste capacità e disponibilità.
Se la dottoressa Cipiciani non lo avesse già fatto veda di nuovo Castedduonline. Capirà ancora di più di essere capitata davvero in un momentaccio non solo per l'archeologia ma per la 'delinquenza' politica in Sardegna (non solo a Cagliari però!). Per capire qualcosa di quello che è successo con il 'mostro' Untore e gli untorelli diffamatori, per anni e anni, ci vorrebbe un bel libro. Con somma vergogna della morale, della politica e della cultura in Sardegna. Ma in questo gioco, che è partito anche con la 'congiura' contro Sergio Frau (basta leggersi Atlantika), sfociata nelle famigerate 250 firme per far tacere uno( che aveva tutto il diritto di dire quello che voleva su Atlantide e sulla Sardegna), non c'è solo la Sardegna. C'è chi odia e cerca di mettere a tacere, da fuori, l'indipendentismo e il sardismo. Le esternazioni della dirigente dell'Istituto Italiano di Storia e Protostoria lo dimostrano ad 'abundantiam'. Non conta la verità archeologica e culturale: conta quanto di pericoloso ci sia in quella (vera o presunta) verità. C'è sempre un 'grande vecchio' che controlla. E credo che su ciò non possano esserci dubbi! E il controllo può essere fatto solo se si è organizzati e si hanno le capacità di ostacolare in ogni modo un certo fenomeno.
RispondiEliminahttp://www.vitobiolchini.it/2015/11/29/prima-ainis-poi-luntore-non-so-chi-mi-ha-diffamato-ma-so-il-perche/
Hai visto che baraonda, caro Franco Tabacco?
RispondiEliminaE tutto per una vignetta, che non raccoglie neanche tutto il panorama.
Vedi, Maria Letizia Cipiciani ha scritto proprio così:
"Ecco, mi sono affacciata quì per conoscere meglio l'autore. Delle beghe sarde non so nulla e non me ne importa nulla".
Ecco, fra i tanti toponi intellettuali che scappano, potresti aggiungere un'intellettualina carina che s'affaccia?
E dai! Rendiamole giustizia.
Entro per un attimo nella discussione, per fare un invito alla Dottoressa Cipiciani.
RispondiEliminaGentile Dottoressa, viste le sue reiterate richieste sulla documentazione inerente la scrittura nuragica, che a suo tempo fece, veicolate dal commentario di questo blog e che allora furono censurate perché parevano solo mera provocazione nei confronti di chi avrebbe dovuto tenere una conferenza presso l’aula magna dell’Università di Sassari; vista la sua disponibilità al dialogo, espressa in questo post ed avendo appreso da lei medesima, che Ella ha frequentato il corso di Glottologia presso l'Università di Perugia (Prof. Augusto Ancillotti), chiedendosi Lei, in quella richiesta di documentazione del 06 ottobre scorso «se l'alfabeto e la lingua nuragica hanno attinenza con le lingue indoeuropee e più specificatamente con il sanscrito»; la invito a volerci spiegare il perché di quella Sua richiesta, che presuppone la conoscenza del sanscrito sicuramente, ma anche, benché in modo superficiale (penso), delle basi della scrittura nuragica.
Caro Franco Tabacco, te l'ho detto che la vignetta era incompleta?
RispondiEliminaSempre che nel retro non ci abbia piazzato delle trappole, targate Polizia Postale, entro cui i toponi intellettuali fuggitivi si sono ritrovati, loro malgrado.
Hai visto la notizia sull'Unione di oggi?
Un giornalista della Nuova Sardegna iscritto nel registro degli indagati: erano suoi alcuni post sul blog dell'Untore.
Indagato non significa colpevole, lo diciamo sempre per tutti gli innocenti del mondo. E anche per i colpevoli.
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/12/01/diffamazione_sul_blog_anonimo_indagato_anche_un_giornalista-68-448640.html
Salve
RispondiEliminaSul caso spunta un terzo indagato....un medico
http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/29674/untore-blog-spunta-un-terzo-indagato-e-un-medico-bolognese.html
il quale ha scritto questo
https://exxworks.wordpress.com/2012/06/07/degli-sherdanu-gli-dei-ne-hanno-le-palle-piene-2/
E se iniziassimo a non farci più il sangue amaro fregandocene di tutti questi untori e li lasciassimo cuocere nelle loro invidie e cattiverie?A volte,ignorare è una buona cura!
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