domenica 22 novembre 2015

Sì, ma... a me la storia mi stontona, Monsieur le Président


di Francu Pilloni

Esiste qualcosa di più freddo della storia? La cronaca è calda, specialmente in questi giorni; la cronaca mi appassiona, la cronaca m'impressiona, la cronaca mi apprensiona perfino, sempre che si possa dire, ma si comprende come la pressione dei fatti accaduti, vissuti in diretta tivù, raccontati e spiegati, ri-raccontati di rimbalzo e ri-esaminati da ogni  punto di vista, salvo il mio, mi sovrasti così tanto che alla fine rimango sgomento - se sapessi cosa significa direi perfino basito che è più eloquente -, così che non riesco a farmi un mio minuscolo e ridicolo punto di vista.

A scuola, quando ci andavo per apprendere, il mio maestro di filosofia mi diceva che, nelle situazioni difficili è meglio riportarsi alla storia. Per capire il presente, per non commettere gli stessi errori del passato.
La situazione di «quasi» storia alla quale ho vissuto, sempre alla tivù e sui giornali, è quella del terrorismo italiano, che è stato nero, che è stato rosso. Se pure oggi il terrorismo lo chiamano islamico, non ha  finalità diverse, né  metodi differenti. Anche le vittime si assomigliano tanto: gente comune che si trovava casualmente in una certa banca di Milano; lavoratori che assistevano a un comizio sindacale a Brescia; gente che stava alla stazione di Bologna: tutti pacifici cittadini, ignare e casuali offerte cruente sull'altare dell'ideologia dei terroristi.
Anche a Parigi è stato così: chi stava allo stadio; chi era andato a un concerto, chi era seduto a un bar del centro, che là chiamano Bistrò.
A ben vedere si nota un'altra ulteriore analogia: le vittime italiane furono massacrate da terroristi italiani; le vittime francesi sono state uccise da terroristi francesi.
E qui ci fermiamo con le similitudini.
Se è vero che i Francesi s'impressionarono e si commossero per le nostre stragi, così come noi Italiani abbiamo fatto per le loro, non ricordo un momento in cui intonassero l'Inno di Mameli, che esponessero le loro bandiere a mezz'asta, che manifestassero nelle piazze per solidarietà, così come noi stiamo facendo in tutte gli stadi, in tutte le scuole, in tutte le piazze. E bene abbiamo fatto a comportarci in questo modo e ciò si spiega perché questa è un'altra cosa, una cosa diversa, dal loro punto di vista e, ahime!, anche dal nostro.
Almeno questo è stato il mio convincimento, a furia di sentire opinioni sui fatti e anche opinioni sulle opinioni.
E ha ben ragione la Francia di chiedere maggior sorveglianza al fine di contrastare gli spostamenti dei terroristi sopravvissuti e di altri che potrebbero ancora entrare con mire omicide. Invece scarse ragioni poteva accampare l'Italia per chiedere controlli alle frontiere al fine di impedire la fuga dei terroristi nostrani: allora erano sicuramente cavoli nostri, mentre ora sembrerebbero diventati cavoli acidi per tutti.
E la storia, come ci si appiglia alla storia?
Se il terrorista italiano, nero o rosso, avesse trovato rifugio al Quartier Latin, che per Parigi è come Trastevere per Roma, poteva permettersi l'Italietta illiberale ex-fascista di chiedere l'estradizione di chi appariva sotto la Tour un perseguitato politico, avendo intelligentemente scelto come sua residenza la Ville de la Liberté, etc.? Sì, poteva, ma sottovoce.
Ecco che, abbandonato il batticuore della cronaca calda, sono cascato nelle gelide acque della storia. E allora, caro Hollande, sì, certamente sì, siamo con i Francesi, ma...
L'ho detto che la storia mi stontona?
E sai cosa mi passa per la testa?
Ho il dubbio radicato che la Francia stia allestendo il più grande spettacolo del Mondo, dove Monsieur le Président è l'autore, il produttore, l'attore, il regista e... persino il suggeritore, dalla fossa.
E les Italiens? Oh, merde! Un ruolo di primo piano, oui, comme d'habitude: date corpo e spessore a ciò che sapete fare al meglio: il solito coro col tipico pianto greco delle solite vostre piccole tragedie.
Monsieur le Président, chi stona, può uscire dal coro?

10 commenti:

  1. "E les Italiens? Oh, merde! Un ruolo di primo piano, oui, comme d'habitude: date corpo e spessore a ciò che sapete fare al meglio: il solito coro col tipico pianto greco delle solite vostre piccole tragedie.
    Monsieur le Président, chi stona, può uscire dal coro? "Francu,prima di tutto la ringrazio perché, anche in questo blog, si parla finalmente di attualità,anche se terribile,ma non era giusto ignorarla,poi la risposta ,più eloquente è sua nelle ultime righe.Come al solito noi siamo i cugini poveri dei francesi,bravissimi ma hanno un piccolo difetto:sanno di esserlo,un po' troppo.Queste morti mi hanno scosso tantissimo e la tristezza più grande è che l'ISIS sta riuscendo nel suo intento:terrorrizzarci,i.


    Pubblicato da francu a 22:04

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  2. Volevo anche aggiungere che se l'Occidente non avesse avuto la presunzione" d'esportare la democrazia"e nei secoli di invadere territori non suoi,forse l'ISIS, questa bestia impazzita,non ci sarebbe stata.Naturalmente vengono uccisi gli innocenti ed i capi di stato incapaci si salvano sempre.E' la prima volta che apprezzo la decisione,di non intervento,del bulletto rignanese,

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  3. Come si sarà notato, Monsieur le Président è oltremodo impegnato a fare il casting, a mettere sotto contratto gli attori comprimari per il suo drammatico spettacolo.
    Suppongo che, a giorni, passeranno su tutti i giornali e su tutte le tivù del mondo una cattedrale o una catapecchia siriana con sopra la garrula bandiera blu-bianco-rossa.
    E Mr Hollande, aprendosi finalmente a un sorriso, avrà conquistato il diritto a ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali.
    Ma se i sorrisetti e l'aplomb non sono bastati al suo dimenticatissimo predecessore, perché dovrebbero essere sufficienti per lui?
    Chi vivrà, lo vedrà e, come direbbe Totò, io lo vissi. O lo vedessi.

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  4. A quanto pare la storia non insegna nulla a nessuno, o meglio tutti la tirano in ballo quando nella cronaca ci sono gli altri, ma se poco poco ci sei tu, sommerso fin sopra le orecchie da quella “cronaca”, allora la storia non serve più, valgono i fatti. Quali sono i fatti? Bombardamenti mirati con i miraggi o come dicono in Francia: i “mirage”, che hanno sì i miraggi, ossia i sistemi di mira, ma le bombe sono bombe e se sbagli mirando… beh, non fai altro che una bella fotocopia di quel che han fatto a te; quelli, in nome dell’unico loro dio, tu in nome del dio unico democratico, di larghe vedute, tollerante e laico, che da modo a tutti noi di vivere serenamente e in modo più o meno spensierato la nostra vita, ma da lavoro a tanti capi famiglia, occupati cinque giorni su sette, in fabbriche di armi, le stesse che mandano all’altro mondo i nostri figli per mano dei figli di quelli là.
    Nessun dio è abbastanza grande da contenerci e accontentarci tutti. Ecco che allora, da quella parte della barricata c’è un dio unico che amministra fin nei minimi particolari la mente e la vita di una certa congrega di individui, tanto che questi vengono plagiati da certi fuorviati ministri del culto che, a certi poveretti, in cambio di un sacrificio su questa terra, promettono un paradiso dove scorrono fiumi di latte e miele e decine di vergini verranno loro assegnate: – a far che, se in paradiso le vergini rimangono tali? Boh! –
    Da questa parte ci sono gli adepti del dio zeccaiolo, che in nome della dea economia e perseguendo profitto e arricchimento basso e spudorato, non guardano in faccia a nessuno; dollari, €uro, rubli etc. etc. vengono accettati nel vendere armi e acquistare magari anche reperti archeologici, misti a un bel po’ di petrolio in nero, da rivendere naturalmente, all’insegna del “tutto fa brodo”.
    Poi c’è il dIO DEMOCRATICO, che in nome del popolo sovrano da mandato al dIO POLITICO per fare da tramite tra il primo: l’orientale e il secondo: l’occidentale e dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio, cercando di salvare capra e cavoli (certo che i due modi di dire, tra loro, ci stanno come i cavoli a merenda… però!). Naturalmente non bisogna far di tutta l’erba un fascio, ma… come mai non si riesce a tagliare le fonti di approvvigionamento del mostruoso califfato?
    Grazie a Dio, ognuno di noi segue il Dio della propria coscienza, che benché privo di voce in capitolo è capace di slanci di vera umanità, lì dove, guardando negli occhi di poveri disperati che attraversano il mare in cerca di una vita migliore, riesce ad essere solidale con quelli che pacificamente credono in Allah, dio unico e misericordioso.

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    1. Le fonti di approvigionamento,purtroppo,signor Angei,fanno troppo comodo anche agli occidentali.Il petrolio fa comodo a tutti e quindi,ipocritamente,è meglio ammazzare innocenti mussulmani e cristiani e salvare i pozzi di petrolio che si sa benissimo dove sono,non c'è bisogno nemmeno della freccia che li indichi.L'obrobrio continuerà.

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  5. Come si apprende dai telegiornali, Mr Hollande sta facendo il giro dei quattro cantoni. Per adesso ha raccolto le condoglianze di tutti, la promessa di un incremento di incursioni sul deserto e, questo gliel'hanno ribadito due volte, un aiuto nell'intelligence, visto che quella francese non ha capito niente neppure dopo i fattacci.
    Il massimo sforzo però è quello di aggregare la Russia di Putin all'Occidente, dopo che è stato in prima linea a dettare l'embargo per la lite dell'Ucraina, embargo che ha colpito l'Italia e la Germania più di tutti gli altri. Ci riuscirà?
    Chiedetelo a Erdogan, il presidente turco fresco di vittoria elettorale.
    Ora, chi scommette un euro che il Presidente Obama non era al corrente di ciò che avrebbe tentato di fare con gli aerei russi che gli sorvolavano a un dito dal confine?
    Gli attori di seconda fascia saranno la Merkel e Renzi: contano poco perché devono capire, il mondo deve capire, che sono di second'ordine, con i loro nomi ammassati in due colonne, come nei film di cartello.
    Ma sarà così?
    Se fossi bravo come Franco Tabacco, m'inventerei Monsieur le Prèsident con le uova rotte in mano. Non gli resta che buttarli in padella.

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  6. Erdogsan,ha vinto le elezioni mettendo in carcere i giornalisti dissidenti e dubito anche che le abbia vinte in maniera onesta.Hollande,un piccolo uomo ed anche gli altri"statisti",si fa per dire,dimostrano di essere "personaggetti" squallidi.

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  7. Lo so, Grazia, lei avrebbe preferito che si mettessero in prigione i giornalisti servi del potere. Li lasci respirare, poveretti, visto che non fanno altro che trattenere il respiro per non perdersi una sillaba di ciò che dice il Presidente, il vice-presidente, il segretario del Presidente, ... che fatica, povere bestie! E che incertezze o ogni giro di elezioni!
    Ma lei lo sa che solo i qualunquisti scrivo e leggono queste cose?

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  8. Sono felice di essere una qualunquista,.Francu,,mi segue a ruota?

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  9. Allora: Monsieur le Président ha fatto il giro delle sette chiese e, finalmente, ha trovato un alleato. Un certo Putin, moscovita d'adozione.
    Putin e Hollande, pare probabile, vanno alla guerra in Siria insieme.
    Che bella coppia! e che unità d'intenti!
    Hollande, solo due anni fa, bombardava Assad e si schierava a fianco dei Sunniti e contro gli Sciti; Putin è il difensore di Assad ed è con gli Sciti contro i Sunniti.
    Una cosa mi è chiara: io non capisco nulla di strategie di potere e mi viene un dubbio: ma Hollande ci capirà qualcosa di quello che sta combinando?
    Almeno lui, dico.

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