di Sandro Angei
La conferenza-dibattito “STORIA,
MEMORIA, IDENTITA' E MERCATO – Uso e abuso pubblico della storia e
dell'archeologia”, tenutasi ieri in Oristano nei locali dell'Hospitalis Sancti Antoni, è stata edificante... in tutti i sensi. Da un
lato ho assistito alla spiegazione di uno storico a riguardo della
“memoria europea” e del contrasto che si può avere in seno
all'Europa a riguardo del fascismo e del comunismo visto da due
diverse realtà storiche che hanno vissuto quelle ideologie.
Dall'altro, è stato edificante per me, scoprire che a tutti i
livelli vi sono spiegazioni serie e intelligenti (che si possono più
o meno condividere, bene inteso) e... spiegazioni.
In queste ultime, senza il minimo
discernimento di ciò che si andava a criticare, si è fatto di tutte le erbe un fascio: scie chimiche, extraterrestri, Atlantide, Voyager,
Shardana e scrittura nuragica. Che bel modo di procedere. E che bel
modo di esporre le obiezioni (?), almeno per quanto riguarda la
scrittura sacra nuragica e i sigilli di Tzricotu. Obiezioni basate
sul nulla, cavalcando l'onda del risibile, all'insegna
di “son tutte stupidaggini”, sull'enfasi del ridicolo senza
spiegare, benché in maniera minima, il “perché” delle obiezioni... e tutti lì a ridere, quasi a
esorcizzare “la fantarcheologia, questo demone”. Che questo
appellativo – fantarcheologia - venga attribuito a scie chimiche
(cosa c'entrano poi con la fantarcheologia le scie chimiche me lo
devono spiegare per benino), teorie extraterrestri e civiltà
atlantidea, ci può anche stare, perché basate praticamente sul
nulla o quasi. Discorso ben diverso è quello della scrittura nuragica che il
Dr. D'oriano affronta in modo piuttosto superficiale direi (ma è un
eufemismo il mio); perché lo studioso è per nulla documentato sul
tema “Tzricotu”, tant'è che si limita a passar per verità
assoluta ciò che il suo collega medievalista (P. B. Serra) espose
nell'ormai “famoso” studio sulla matrice per mòdani atti,
secondo lui, alla realizzazione in serie di guarnizioni di cinture da
parata in epoca altomedievale; ed espone al pubblico ludibrio la
ormai famosa diapositiva che confronta il sigillo di Tzricotu col
puntale del fodero di spada da Castel Trosino. Naturalmente nessuno
poteva cogliere in pochi secondi che la forza della indiscussa (?)
dimostrazione sulla natura medievale del reperto fosse del tutto
inconsistente, visto che le decorazioni non tornano con la postura
dei due reperti. A proposito di decorazioni, una perla: tutta
l'assemblea in coro ha risposto “DECORAZIONI” alla domanda di
rito “Cosa vi sembrano quelle all'interno della figura? E non
poteva essere che così, visto che la domanda era un tantino
tendenziosa, rettorica e rivolta ad un pubblico perfettamente digiuno
di quel tema. Di certo se metti il sigillo di Tzricottu con la curvatura in
giù per equipararlo al puntale da Castel Trosino, noti un bel
giardino con tanti alberelli foliati, però per vedere alberelli
foliati nel reperto medievale, è necessario che questo sia orientato
con la curvatura verso l'alto. In questo caso, però, mi viene difficile
pensare un fodero di spada con relativa lama inguainata, indossato a
punta in su, un po' perché il gesto nello sguainare l'arnese sarebbe
stato meno ergonomico, ma motivo più ostativo: la spada sarebbe
caduta per forza di gravità. A meno di non inventarsi un congegno a
scrocco. E tutto questo per evitare che l'immancabile sarcastico
cavalier di turno potesse chiedere al suo parigrado, che foggia fosse
quella del puntale del suo fodero. Ci voleva nulla a provocare un
duello alla risposta: “
Messere, non rimira? Sono alberelli!” Al
che quello poteva controbattere “
Messere, così come suolsi porla,
l'arma vostra non puote farmi rimirar bucoliche fronde d'alberi!”.
Di conseguenza a scanso di sbudellamenti e amor delle interiora, si
pose il fodero a punta in su.
Tutto questo per privilegiare
l'aspetto iconografico a dispetto dell'uso e della postura dei due
oggetti.
Un bel guazzabuglio quello della
spiegazione medievalista del sigillo di Tzricotu, che tutto ha tranne
che applicare quel metodo scientifico con grande sventolio
sbandierato. Però, lì per lì, chi ascoltava non poteva di certo
fare 2+2, per tanto l'intelligenza è passata in cavalleria, con buon
pro del relatore che si è beccato una bella sfilza di applausi
accompagnati da risolini di prona approvazione. Nulla da obiettare in
tal senso, visto il livello audente che, di certo, poco o nulla
conosce del tema “scrittura sacra nuragica”. Per tanto chi ha
assistito con cognizione di causa (ben pochi in verità) ha avuto la
sensazione di esser capitato, in quel dato momento e quel dato tema,
in una congrega (in senso buono) di proseliti.
In sostanza mi è parso di capire
che il tema scrittura nuragica non fà breccia in certi sistemi
neuronali per via di un fuorviato recepimento del messaggio che
intende questa, quale scrittura laica.
Che tristezza,signor Angei,penso che per lei assistere a questa conferenza sia stata una gran pena.Non rieco a capacitarmi come mai ci sia tutta questa ostilità sia verso la scrittura nuragica che sulla tesi di Atlantide.Com'è brutta la diffidenza e l'ignoranza dei così detti esperti!
RispondiEliminaNo Signora Grazia, nessuna pena ho subito anzi, come ho scritto su facebook in risposta ad una amica che, pure lei ha scritto: “Sei andato per rovinarti il fegato?” rispondendole: “Macché, è stata una goduria. Si rimane sconvolti nello spirito e sconquassati nelle membra nel trattener le mandibole che tendono a sganasciarsi dalle risate, quasi una rivelazione mistica, direi. Sentivo l'acquolina in bocca; pregustavo già le frasi di questo articolo, quasi un onanismo mentale. Che bella esperienza!”.
RispondiEliminaEcco qui non dirò le stesse cose (?), però rispondo che le assicuro di aver dormito un sono tranquillo all'idea che, se l'opposizione alla scrittura sacra nuragica si riduce a quello affermato in conferenza dal funzionario della Soprintendenza Archeologica, possiamo dire di buon grado di essere su un gradino un tantino più alto. Non si può in una conferenza esporre un tema come quello al quel modo, sull'onda del puro dileggio, mica si era al bar!
O Sa', lassaddu in su 'furrungoni' cosa sua. Si unu narat a sos amigos de rebotta. E ite sunt custas? Ello ca nono! Decoratziones ebbia! E si su matessi pregontat apustis a sos chi irrient a iscracagliu e a lambrigas: 'E chie seo jeo? Ello ca nono! Unu zullare mannu mannu ebbia. E ite ateru si podet narrere in totu sinceridade?
RispondiEliminaSpero che l'abbiano pagato per dire quello che ha detto in conferenza, altrimenti, se è andato gratis, vuol dire che ci crede. Le sue stesse parole lo rincorreranno fino alla tomba e anche oltre.
RispondiEliminaBisogna dire però che non tutti hanno paura del ridicolo.
E se ha percepito un compenso, in danaro o in natura, bene, Sandro, credimi: mai avrei voluto essere io il pagatore.
Caro Sandro, hai detto dove, ma non hai detto da chi è stata organizzata la conferenza.
RispondiEliminaSe dovesse essere stata la medesima organizzata dall'ANPI - se non erro ANPI = Ass. Naz. Partigiani d'Italia - e se si è parlato, come riferisci tu stesso, di " scie chimiche, extraterrestri, Atlantide, Voyager, Shardana e scrittura nuragica", pare assodato che abbiano dato per assodato quanto il clima culturale nazionale navighi in mari tranquilli, senza rigurgiti di fascismo e intolleranze di vario genere.
Chiamando il personaggio a cui ti riferisci, d'altra parte, l'ANPI è stata coerente perché comunque trattasi di chi la Resistenza, costi quel che costi, la esercita comunque contro la storia, contro la scienza, contro la scrittura SACRA nuragica, prendendo a calci in faccia le povere tavolette dei Giganti, ancora una volta assimilate a puntali medioevali.
Non ostante quello che ha scritto Gigi Sanna; non ostante quello che hai spiegato tu.
La prossima volta, vi prego, parlate in termini più semplici, come ci si rivolge ai bambini. Perché?
Mi viene il dubbio che non vi abbiano capito.
No,signor Francu,non li vogliono capire,credo che abbiano qualche interesse a fare i negazionisti.Ad ogni modo l'importante è reagire come ha fatto il signor Angeri che ha dormito sonni tranquilli.Andiamo avanti così e lei,mi raccomando continui con la sua ironia è una cura per la psiche eccezionale.
RispondiEliminaMi scuso Angei,non Angeri.
RispondiEliminaCaro Francu, l'hai azzeccata in pieno: lampu! E' proprio l'ANPI!
RispondiEliminaA parte i cosiddetti giochi di parole, che sono indice di grande intelligenza (?), nonché fantasia (!)... o forse di semplice spiritosaggine di bassa lega (ognuno lo percepisca come vuole), ti dirò che la qualità di “resistenza” in tale accezione non l'avevo presa in considerazione; piuttosto pensavo alla “resistenza” di una lampadina, o meglio: una lampadona (si può dire?) da faro, visto che il “nostro” è punto di riferimento nella strenua battaglia contro la fantarcheologiasardonuragicaindipendentistareazionariaechipiùnehapiùnemetta (eh! pagu longu!). Dicevo (stavo per perdere il filo del discorso), faro che fà e farà illuminare le menti di elementi a lui confacenti (questa è una perla... poesia pura e pure con rima).
Per il resto, ti dirò, sono contento che tu per primo abbia risposto al mio appello, scrivendo nel tuo intervento “scrittura SACRA nuragica”. Così le memorie corte non avranno alcun alibi.
caro sandro, la superficialità d'indagine è la loro arma vincente. ridicolizzare tutto facendo proprio di tutta un'erba un fascio. Ma allora bisognerebbe chiedere al dr. d'oriano cosa ne pensa dei "florilegi", delle "decorazioni" e degli "ornamenti" che stanno dentro alle monete tunisine da 1 dinaro e 100 millimes. Saranno forse per abbellirle? mah
RispondiEliminaun saluto
ps.: avrei voluto postare le 2 immagini per maggiore chiarezza ma non so come fare. Potresti postarle tu se ritieni opportuno. Le porto sempre con me proprio come dimostrazione della varietà di scrittura che si può trovare in ambiti culturali diversi dai nostri. Alcuni caratteri scrittori ancora oggi sono molto simili a quelli che ritroviamo nei sigilli di Tricottu.
spero di non essere uscito troppo fuori tema. Ciao
Sarebbero tante le domande da fare al Dr. D'Oriano e tanti gli esempi da sottoporgli, ma necessitano di un confronto pacato, non certo il clima da stadio che si “respirava” in quel frangente dentro l'Hospitalis.
EliminaCapisco Sandro, hai perfettamente ragione. Certo che se per un momento abbiamo pensato che il clima fosse cambiato, almeno in parte, sperando in una maggiore apertura, dobbiamo forse almeno un pò ricrederci. Ma noi non molliamo di sicuro. a presto
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