lunedì 23 ottobre 2017

Il coraggio di dialogare


Dialoghi della memoria -  60 - La scrittura nuragica



Questo è il titolo dell’ultima puntata della rubrica di Sardegna1 andata in onda, che vedeva come protagonisti il Professor Gigi Sanna assieme al Professor Francesco Cesare Casula.

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7 commenti:

  1. Grazie, Sandro.
    L'avevo già visto e mi sono complimentato con Gigi.
    Credo che sia un passo avanti se, il professore dei professori ha fatto un passo così significativo, dopo che è entrato nel merito della scrittura nuragica.
    Insomma, mi viene in mente lo'apostolo Tommaso: "Se non vedo la ferita del suo costato, se non metto il dito nelle piaghe delle mani, se ..., non crederò!".
    Ebbene, il prof Francesco Cesare Casula ha visto e, nella sua grande onestà intellettuale, ha creduto.

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  2. Si Francu. Ma prima di assentire sappi che si è messo di buzzo buono a spulciare i miei libri, tutti i miei libri,a cercare riscontri su riscontri e garantirsi 'in primis' della bontà delle documentazione. Ma lui è un grande paleografo, ha tormentato i suoi occhi per tutta la vita su migliaia di documenti sardi e non(i diplomi)delle cancellerie europee e quindi è in grado di valutare la bontà di una ricerca condotta sempre su via documentaria attraverso la scienza epigrafica. E poi è un 'maestro' nel suo campo e, come tutti i maestri, se ne frega dei colleghi criticoni, 'oreris' (che perdono il tempo, fanno ore in piazza), maldicenti quanto pasticcioni. Ha avuto e ha sempre il 'coraggio' del confronto. Ma attenzione! E' severissimo, non tollera improvvisazioni ben sapendo che la ricerca va condotta con metodo ed il massimo della serietà. Quando scoprì nei peducci pensili di San Gavino Monreale i 'volti' degli Arborea (Mariano II, Eleonora, Ugone III con Benedetta e Brancaleone Doria), alcuni dei colleghi di storia dell'arte gli fecero la guerra circa la sua interpretazione e cercarono di annichilire quella bellissima scoperta. Vanamente. Si parlò anche di invidia e di sconfinamento di campi d'indagine. Non capirono che il suo giudizio era definitivo, perchè reso ferreo non solo dalla disciplina storica ma anche da quella del paleografo capace di leggere le 'grafie' antiche (poco importa che siano incisioni o sculture) dopo qualche minuto d'esame. Vide ad esempio il 'segno' dell'ovale della famosa 'cicatrice' della 'domina sarda' e capì che quel volto non poteva che essere della 'brutta' Eleonora, resa 'istruppiada' per il fuoco o per l'olio bollente. Ma non è certo il caso di proseguire perché uno può rendersi conto della sua caratura come studioso (tar l'altro di stile chiarissimo e sempre accattivante) semplicemente acquistando gli inserti speciali che la Nuova Sardegna pubblica ogni settimana a partire dal 27 di questo mese.

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  3. E' umano che quando uno ti dà affetto tu gli renda affetto. Ma tutti sanno che tifo ho sempre fatto per le sue ricerche circa il Regno di Sardegna scipato ai Sardi con un altro regno senza dire 'grazie'. E dato che ci sono voglio ricordare qualcosa che potrebbe restare agli atti di una vicenda con punte di ignoranza scientifica inaudite e anche di cialtroneria di coloro che hanno cercato di approfittarne. Parlo dei sigilli di Tzricotu di Cabras. Le foto di quei sigilli, in quanto scritti, Gianni Atzori ed il sottoscritto le fecero vedere (negli anni 90) a mezza accademia (Lilliu, Paulis, Atzeni, Blasco Ferrer, ecc.)e tutti fecero spallucce o fecero pollice verso. Francesco Cesare li esaminò con attenzione e, pur dicendosi incapace di leggerli, disse subito che si trattava 'comunque' di una bomba. Oggi grazie alle scoperte fatte dagli eredi dell'odontotecnico Blumenthal di Oristano, sappiamo ad abundantiam della loro autenticità come 'sigilli nuragici'. Sappiamo che quei documenti costituiscono ancora una bomba circa la scrittura nuragica perché le lettere alfabetiche ugaritiche e protocananaiche non sono opera di falsari né prodotto di artigiani del bronzo bizantini. Ho ricordato al Professore quell'episodio prima che iniziasse la trasmissione con i nostri due libri a'confronto'. Erano passati venti anni da allora e ci trovavamo a parlare, in fondo, di quella 'bomba'. Aveva visto giusto lui con la sua esperienza di paleografo mica gli altri con il velo dei pregiudizi della Sardegna 'barbarica' che mai aveva conosciuto la scrittura!

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    1. Vedi,Gigi,a bellu a bellu,la verità viene sempre fuori.Tu non ti arrendi mai e fai bene.

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  4. 'scippare'...naturalmente. 'Scipare' significa altro come sa chi legge Dante!

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  5. La puntata della rubrica di Sardegna1 a ben vedere lancia un messaggio abbastanza esplicito all'Accademia. E' il momento di riconoscere la sardità di una certa paleografia in Sardegna perché c'è materia di studio filologico.

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  6. Signor Angei,come faccio a ringraziarla per avermi permesso di ascoltare questa splendida intervista di Gigi Sanna ed il professor Casula,persone di un cultura immensa.Ovviamente in me l'emozione è centuplicata per lo strappo che ho subito dall''allontanamento dalla mia terra.

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