mercoledì 1 ottobre 2025

La domus de janas di Santa Barbara de Turre - Bauladu

 

Fig. 1

di Sandro Angei

Alla fine della recensione post mortem al libro di Danilo Scintu scrivevo: "Le Domus de Janas non parlano solo di morte. Parlano di passaggio, di relazione tra sopra e sotto, tra luce e ombra, tra gesto umano e ordine cosmico. E forse, per comprenderle, dobbiamo smettere di cercare la regola e iniziare a cercare il ritmo.

Se vogliamo davvero comprendere il messaggio custodito nelle Domus de Janas, non possiamo limitarci a misure, numeri o simboli astratti. Dobbiamo osservare il loro orientamento, la luce, il ciclo solare, e usare le dimensioni in funzione di quelli. Dobbiamo chiederci: quando e come il sole entra in queste tombe. Perché il sole non è solo fonte di vita: nelle Domus de janas è agente rituale, divinità penetrante che collega il mondo dei vivi con quello dei morti.

Il sole e la sua luce potrebbero spiegare il significato dei simboli graffiti sulle pareti e sui soffitti di quegli ipogei – non tutti forse – ma alcuni probabilmente. Ma non è questo il luogo per parlarne. Finiamo quindi qui la nostra disquisizione. Certi di aver contribuito a togliere un po' di quella nebbia che il tempo ha calato su una cultura distante millenni dal nostro tempo."

***

Poche sono state, da parte mia, le opportunità di studiare strutture antecedenti l'età nuragica. Nessuna relativa alle domus de janas. Certamente l'avvio degli studi non è avvenuto dalla richiesta di una recensione al libro di Danilo Scintu. Qualche idea nel "cassetto" già esisteva, dettata in verità dall'intenzione di trovare l'anello mancante tra neolitico sardo ed età nuragica. Quell'anello mancante che fino a questo istante mi impone, in mancanza di prove contrarie, che i modelli legati alle manifestazioni luminose del nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, ad esempio, o , per citarne un altro: del pozzo sacro di Santa Cristina, siano stati concepiti e attuati per la prima volta in età

sabato 20 settembre 2025

Una recensione post mortem

 



DANILO SCINTU

LA MISURA DELLE OMBRE

L'unità di misura e il significato delle forme nell'architettura

e nell'arte ipogeica e megalitica del periodo Neolitico

2023 - PTM Editrice


UNA RECENSIONE

di Sandro Angei

La scomparsa di uno studioso incute rispetto nell'animo di chi lo ha conosciuto e letto i suoi studi. Sono stati sporadici momenti quelli di reale dialogo personale tra lui e me. E benché condividessi ben poche idee da lui abbracciate, lo stimavo per la sua viva passione nella ricerca.

Oggi mi trovo ad assolvere un compito psicologicamente non facile, ma che ritengo necessario. La ricerca e lo studio, talvolta crudeli nei confronti dell’animo umano, impongono rigore. E benché si debba trattare del pensiero di una persona recentemente scomparsa, la scienza impone di discernere le pene interiori che accompagnano questo incarico da ciò che la verità richiede.

Per tanto mi accingo a esaminare l'ultimo libro di Danilo Scintu, con tristezza per il vuoto lasciato, il gran timore di dover obiettare, ma conscio di cercare la verità.

Le teorie che tutti gli studiosi espongono devono passare, prima o poi, al vaglio critico della scienza. Il tempo non modifica questo stato

mercoledì 3 settembre 2025

Sinis -Vincolato dalla sovrintendenza il sito di "Mont'eTrigu" .

 di Stefano Sanna 

A darne notizia è proprio il sindaco di Riola Sardo(Or) Lorenzo Pinna  , che grazie alla sua determinazione il sito  è stato vincolato dalla sovrintendenza,e si auspica

mercoledì 28 maggio 2025

L'architettura della luce nei monumenti della Sardegna di età nuragica: il congegno nascosto

 

In che modo si formano le immagini che si manifestano nei monumenti sardi di età nuragica?

Nella conferenza si darà una risposta a questa domanda.

sabato 3 maggio 2025

I PROBABILI PORTI DI THARROS


di Stefano Sanna
  

LE ROVINE DI THARROS

Dal canonico Giovanni Spano , ( 1861 ) ,al generale Giulio Schiemdt (1957) a Luigi Fozzati e il Prof.Piero Bartoloni (1979) , fino all' israeliano Elisha Linder (1984-1987)quest'ultimo autore di eccezionali scoperte nel porto di Cesarea , ipotizzavano l'ubicazione del porto di Tharros in diversi punti all'interno  del golfo di Oristano: da Torre vecchia di Capo San Marco ,fino ad arrivare in una antica area lagunare oggi interrata , a nord del colle di "Murru Mannu" . Mentre negli ultimi decenni la ricerca si è concentrata nella laguna di Mistras con scarsi risultati . 

Molto probabilmente hanno ritenuto che la fascia di costa posta a ovest da Tharros era inadatto agli attracchi delle imbarcazione ; per il semplice motivo  che il vento predominante è il maestrale .C'è da dire che anche il golfo di Oristano non è un luogo molto sicuro ; quando soffia una forte libecciata il moto ondoso che entra in golfo proprio nella parte  dove è situata Tharros molte volte fa più paura del maestrale. 

 Gli archeologi negli ultimi decenni hanno concentrato il loro interesse n