"Certamente, io non faccio alcun conto di quei sapientoni che vanno blaterando dell’estrema dissennatezza e tracotanza di chi si loda da sé. Sia pure folle quanto vogliono; dovranno riconoscerne la coerenza. Che cosa c’è, infatti, di più coerente della Follia che canta le proprie lodi? Chi meglio di me potrebbe descrivermi? a meno che non si dia il caso che a qualcuno io sia più nota che a me stessa.
Ora, tuttavia, devo esprimere la mia meraviglia per l’ingratitudine, o, come dire?, per l’indifferenza dei mortali. Tutti mi fanno la corte e riconoscono di buon grado i miei benefici, eppure, in tanti secoli, non si è trovato nessuno che desse voce alla gratitudine con un discorso in lode della Follia, mentre non è mancato chi con lodi elaborate ed acconce, e con grande spreco di olio e di sonno, ha tessuto l’elogio di Busiride, di Falaride, della febbre quartana, delle mosche, della calvizie, e di altri flagelli del genere." Erasmo da Rotterdam, Mōrias enkōmion, 1511
Ho la vaga sensazione che di follia nel mondo ce n'è tanta ma quello che, personalmente,mi preoccupa di più è l'esercito di uomini ,senza dignità,che si piegano al folle di turno,Come al solito il signor Tabacco,con sintesi,affronta questa situazione deleteria.
RispondiEliminaOhi, ohi! Custu est tabaccu 'e mraxani!
RispondiEliminaMa i pugni saranno quelli dei giacobini? Quelli così tonti che non capiscono che bisogna sollevare la sinistra e non la destra. Comunque il SANGRAGALLU e' da antologia della satira. Lo stile non è acqua!
RispondiEliminaChe tristezza!
RispondiEliminaL'auditorium sembra una vigna vendemmiata; sono rimasti solamente is scrichillonis, quelli che tardano a maturare.
Si ha la vaga impressione che il conferenziere, oltre che folle, sia anche bavoso per la rabbia e i piccoli, diseredati, incolti fan si tengano a debita distanza di sputacchio.
Un bel condensato di impressioni, non c'è che dire.
Gli è venuto fuori un ottimo selfie di dito alzato. Dopotutto è l'ERA digitale.
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