Visualizzazione post con etichetta Miti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Miti. Mostra tutti i post

martedì 12 luglio 2016

TERATOMANZIA E LOGICA GEROGLIFICA: a un passo dall'impossibile [2]

di Angelo Ledda

Vedi prima parte: Organismi e meccanismi "mostruosi": a un passo dall'impossibile [1]


Fig. 1: Il ritorno di Efesto all’Olimpo (Caraffa Ionica, 525 a.C. ca., B.C. Vienna).
In un precedente contributo ho introdotto la tematica del “mostruoso” e dell'ibridismo nel tentativo di mettere in luce la differenza tra il corpo inteso come “organismo” e quello inteso come “meccanismo”[1].
Nella tab.1 ho provato a schematizzare i due modi di intendere il corpo “mostruoso” nel campo delle arti visive, pur consapevole delle possibili variabili e interrelazioni tra i tipi.
Nel rigo 1 ho indicato quelle opere prodotte dall'uomo che intendono volutamente raffigurare un essere “mostruoso” (o ibrido e deforme) in modo analogico, derivandolo da un modello già esistente. [2]

giovedì 28 aprile 2016

ORGANISMI E MECCANISMI "MOSTRUOSI": a un passo dall'impossibile [1]



Fig. 1. Daniel Lee, Manimals (1993) - Immagine tratta da questo sito
In un saggio di Francesca Alfano Miglietti dal titolo “Corpo scelto. Ibridi e Trasfigurazioni nell'arte contemporanea” - nel parlare di iper-corpo e di immagini mediche capaci di rendere trasparente la nostra interiorità organica - l'autrice sottolinea che nell'età contemporanea, attraverso gli impianti e le protesi, si rendono confusi i confini tra specie minerali e viventi e “diventa sempre più labile la differenza che fin ora ha caratterizzato ciò che nasce da ciò che viene prodotto, la distinzione tra organismo e meccanismo”. [1]

venerdì 3 luglio 2015

Sulle tracce di Barabba

Il libro Sulle tracce di Barabba è scaricabile da google drive a questo linkhttps://drive.google.com/file/d/0B73YRmn-Pj2aQzJWSGhMSVdDaEE/view?usp=sharing

di Francu Pilloni

Questo è il titolo definitivo che ho dato a un mio libro, che non è però l’ultimo, visto che ci sto appresso da oltre dieci anni, scritto prima in sardo e poi in italiano, nuovamente in sardo e ancora in italiano.
Alla vista pare proprio un romanzo, sebbene non sia solamente un romanzo, ma un cammino lungo il quale sento di aver imboccato decisamente la via che porta a Occidente.
In primo luogo è un racconto di vita, di qualche mese di vita di un uomo alle prese con questioni e problemi più grossi di quanto sia abituato a sopportare, di quanto sia disposto ad affrontare.
C’è di notevole che il personaggio principale, un maschio di mezz'età, pur afflitto da cento contraddizioni, in pratica sottopone ad autoanalisi se stesso col rigore del professionista, congiunto all’autocomprensione di uno che si vuole bene, comunque e in ogni caso.
Se non altro, risparmia sulla parcella dello psicologo e non si lagna dei risultati.