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giovedì 6 giugno 2019

Il pozzo di Santa Cristina: 10° parte - Si dia inizio ai lavori!



di Sandro Angei

vedi: Il pozzo di Santa Cristina: 9° parte - un problema di scala rovescia

15. Cronoprogramma dei lavori


  Alla luce di quanto fin qui esposto possiamo affermare con ragionevole sicurezza, che il pozzo sacro di Santa Cristina è di carattere prettamente solare. L'edificio fu realizzato impiegando un mòdano “polifunzionale" dettato dalle fasi annuali del sole. Questo recava i dati necessari al tracciamento delle parti essenziali di quel monumento costruito impiegando una precisa unità di misura: “sa stiba”.

  Ci accingiamo ora a percorrere le fasi salienti di costruzione del monumento, perché la complessità costruttiva è tale da dover fugare ogni dubbio circa il preciso

martedì 18 settembre 2018

Cerchi, ovali e ovoidi…


o forse glandoidi! 
di Sandro Angei

- vedi prima parte

 
Questa è l'immagine planimetrica didascalica che normalmente è offerta al pubblico


Avvertenza
   Se il nostro lettore ritiene che l'immagine qui sopra riportata sia mostrata nel verso corretto, è meglio non continui a leggere, né osservi le immagini che seguiranno.

domenica 15 gennaio 2017

L'antica arte delle ombre cinesi o meglio... nuragiche!


di Sandro Angei

Il 31 di dicembre scorso ho voluto assistere al fenomeno luminoso che compare nel nuraghe Crabia di Bauladu.
Il fenomeno è documentato dal G.R.S. In “La luce del toro”, pag. 150. La fotografia pubblicata nel testo però non rende giustizia alla bellezza dell'immagine che, al pari del toro del nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, è di un realismo sconcertante, tanto che sembra la testa di un toro vista di tre quarti.

Fig. 1

mercoledì 1 giugno 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 8

La porta del toro luminoso

***
L’architettura della luce
di Sandro Angei
Parte ottava
Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 7

   Con la parte settima, pensavo di aver terminato l’articolo su Murru mannu, ma…

lunedì 14 marzo 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 7

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce

Parte settima
Descrizione del metodo costruttivo
   L’aver scoperto e descritto un rito religioso legato ad un evento luminoso che si verifica tramite una costruzione dall’architettura sofisticata, con caratteri tanto precisi quanto complessi, rientra nelle ipotesi di studio che si possono seguire basandosi su dati archeologici, topografici, storici e antropologici tanto che, certi studiosi si lanciano in teorie affascinanti, intravedendo, ad esempio, nella disposizione di particolari nuraghe la rappresentazione in terra di certe costellazioni, e ciò potrebbe essere pur vero, ma se non si riesce a dimostrare in modo pratico e convincente il sistema usato, con tecniche alla portata di quelle genti, lo studio rimarrà segregato nella categoria del “possibile” ma non entrerà mai nella categoria del “probabile”; per tanto il tutto sarà relegato tra le casualità in attesa di riscontri concreti.

martedì 8 marzo 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 6

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce
Parte sesta
   Abbiamo descritto un monumento la cui struttura architettonica ha suggerito un utilizzo religioso, la ricostruizone in 3D ha dato modo di individuare delle date precise durante le quali si manifesta una teofania che ha un riscontro storico con riti di età romana, accomunati da un unico tema: la celebrazione del ciclo vegetativo del grano. Ma ora dobbiamo dimostrare che tutto ciò non sia il frutto di una seppur improbabile successione di fortuite coincidenze.

   Se riuscirò a dimostrare che con i mezzi a disposizione di quelle genti in quel periodo, si poteva realizzare un marchingegno di tal fatta, probabilmente avrò dato un buon sostegno alla mia teoria.

venerdì 4 marzo 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 5

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce

Parte quinta
Le motivazioni, i calcoli temporali
   Quale motivo spinse quelle genti a realizzare un monumento con queste complicate inclinazioni in relazione alla posizione del sole in un dato momento, creando una immagine di luce di tale precisione?
   E’ necessario calarsi nella mente e nelle esigenze di quegli uomini per capire l’arcano sistema.
   Quei sacerdoti astronomi realizzarono una sorta di tempio all’aperto da dedicare al toro luminoso, con l’intento di glorificarlo in due periodi ben precisi: il germogliare del grano e la fine della trebbiatura, tant’è che il massimo splendore del secondo ciclo è attorno al giorno di ferragosto… il nostro ferragosto.
    Far comparire il triangolo in quella posizione non era facile, era necessario stabilire delle direzioni azimutali e zenitali ben precise per fare ciò ed era necessario realizzare un particolare architettonico, semplice ma geniale per definire il triangolo sul terreno, come in seguito vedremo.

lunedì 29 febbraio 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 4

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce

Parte quarta

La teofania ed il suo percorso 
   Il muro di Su Murru mannu è ruotato rispetto al nord geografico poco più di 10° verso Est, mentre l’asse del corridoio è orientato con un azimut di poco meno di 100°, ossia è ruotato rispetto alla direzione Est-Ovest poco meno di 10° in senso orario; già questi dati fanno capire che il monumento non HA alcuna valenza di carattere astronomico legato ad equinozi o solstizi. Benché non avessi ancora predisposto il modello tridimensionale; l'intuito a priori mi ha condotto a immaginare mentalmente uno spettacolo luminoso dato da quelle particolari forme, guidato dallo stesso meccanismo mentale che induce il progettista di interni a muoversi dentro un appartamento completamente arredato che esiste solo sulla carta o un CAD e nella sua mente (chi fa progettazione ben sa cosa intendo). Questo è stato l’incipit che mi ha condotto a realizzare il modello tridimensionale che mi da modo di visionare in pochissimo tempo quel che succede nell’arco della giornata, tutti i giorni dell’anno.

venerdì 26 febbraio 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 3

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce

Parte terza
Il rilievo, la ricostruzione tridimensionale, le verifiche
   Gli studi di carattere archeoastronomico fatti nel nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, dove al solstizio d’inverno si manifesta la teofania del toro della luce, mi hanno indotto a pensare che anche in questo sito potesse verificarsi un evento simile.
  In ragione di ciò, sulla base delle misurazioni e dei disegni realizzati, avvalendomi delle tecniche di simulazione tridimensionale, le cognizioni di topografia e astronomia, ho proceduto senza indugio alcuno a mettere in campo tutte le mie conoscenze atte alla realizzazione di un modello tridimensionale della cosiddetta “postierla”.

martedì 23 febbraio 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano 2

La porta del toro luminoso
L’architettura della luce

Parte seconda

Ricostruzione e possibile datazione
   Naturalmente quei disegni da soli non potevano portare ad alcuna conclusione specifica, essendo le misure parziali e per quanto riguarda specialmente la parte inferiore del monumento,   approssimative; per tanto ritornando all’articolo pubblicato su “Rivista di studi Fenici” già menzionato, ho da lì estrapolato alcuni dati metrici e particolarità della postierla; infatti il Tronchetti descrivendo il manufatto, rilascia alcune misure, in verità molto scarne e parziali, ma per me importantissime per definire la natura della costruzione.

domenica 21 febbraio 2016

Sincretismo religioso tra Nuragico e Romano


La porta del toro luminoso
L’architettura della luce
Fig. 1

   Il sole sta calando verso il mare alla fine di una bella giornata di settembre.
   Ho di fronte il monumento che in silenzio mi scruta, io pure lo osservo.
   Quella bocca perfettamente delineata in mezzo ad un guazzabuglio di informi pietre di nero basalto, sembra voglia urlare qualcosa; affianco, il bove superbo pare consigliare il silenzio.
   Murru mannu lo chiamano a Cabras, quasi un gioco di parole che porta il forestiero a pensare che quelli “is Cabrarissus” raddoppino le consonanti senza sapere bene il perché; senza sapere il forestiero, che dicono bene is Cabrarissus: «Murru mannu» perché, non al muro alludevano i loro antenati ma a quel superbo bove che al mezzogiorno, dal prominente muso, emana abbagliante muggito.

mercoledì 24 giugno 2015

Il 'monstrum' di Pompei: un allestimento di Francesco Venezia

di Angelo Ledda


  “La tradizione è la custodia del fuoco, 
non l'adorazione della cenere”. 
Gustav Mahler 

FOTO 1: Calco da Pompei. Immagine da questo sito: http://www.artsblog.it/post/127514/mostre-napoli-2015-pompei-e-l-europa-1748-1943
Il 25 Maggio il Ministro ai Beni Culturali e per il Turismo Dario Franceschini ha inaugurato la mostra “Pompei e l'Europa 1748-1943” suddivisa in due itinerari complementari:

mercoledì 6 maggio 2015

Una casa per i Giganti: frammenti di paesaggio

di Angelo Ledda

NOTA INTRODUTTIVA

Di seguito viene presentato ai lettori di questo blog uno dei progetti partecipanti al Concorso di idee bandito nel Luglio del 2011 dal Comune di Cabras “Finalizzato alle definizione dei contenuti architettonici e paesaggistici per la creazione di un polo museale con l’ampliamento del museo civico Giovanni Marongiu al fine della musealizzazione di una parte del patrimonio scultoreo dei giganti di Mont’e Prama”.

Il progetto ha ricevuto una Menzione con la seguente motivazione della Commissione giudicatrice:

Il progetto si distingue per una sapiente e raffinata articolazione e sequenza degli spazi e per intuizioni linguistiche e sintesi formale

Per una panoramica generale dei progetti premiati e partecipanti al Concorso si vedano i seguenti link:


Autori del progetto:
Arch. Pasquale Conzinu (Bitti), Arch. Claudio Desteghene (Olbia),  Arch. Angelo Ledda (Nuoro), Arch. Laura Pisanu (Nuoro); Ing. Marco Scampuddu (Olbia), 

"Frammento, nella lingua italiana significa un piccolo pezzo staccato per frattura da un corpo qualunque.
E con ciò esprime una speranza, ancora una speranza.
E come tale non conviene con rottame, che esprime una moltitudine o un aggregato di cose rotte” 
(A. Rossi)
Foto 1: vista concettuale


CONSIDERAZIONI GENERALI