SEMIOTICA NELL’ABBIGLIAMENTO
DIFESA APOTROPAICA
8 - GENTI E COSTUMI ROSSO PORPORA
Nel
costume la donna trovava lo straordinario sistema di difesa dall’ignoto e dal
sovrannaturale. Le forze del male venivano contrastate, esorcizzate e bloccate
proprio attraverso l’abito. Come una corazza, esso possedeva la forza, il
vigore e quegli elementi in grado di allontanare la negatività e gli spiriti
malvagi. Questo avveniva attraverso il sistema composto dal binomio
colore-ricamo.
Il primo elemento era costituito dal simbolismo cromatico denso di profondi significati. Il rosso porpora rappresentava, infatti, con il nero ed il bianco, i colori fondamentali della condizione umana.
Il
rosso era il colore più importante. Simboleggiava, in tutta la sua potenza,
l’energia e la salute. Esprimeva il sangue che scorre nelle vene, che da' la
vita ma che può portare alla morte. Nella storia dell’umanità’ i tessuti di
colore rosso sono sempre stai associati ai sacrifici umani ed al culto degli
spiriti, dei poteri occulti, al matrimonio ed alla giovinezza, ai talismani ed
alla fede religiosa. Il rosso e’ il colore del potere. Per la donna il rosso non rappresentava la
fertilità ne’ la sensualità ma piuttosto la forza, l’autorità’, il prestigio,
l’importanza ma anche la l’autonomia e l’emancipazione. Il rosso e’ potenza, e’
il colore del sangue, della brace ardente e del mito. Lo e’ sempre stato nella
storia dell’umanità, in quanto sintesi di coraggio e libertà, il simbolo
autentico della rivoluzione. Indossato preserva la sua antica funzione di
inviolabilità e di protezione dalle forze del male e dalla morte.
Il
bianco della camicia ha un ruolo neutro ma anche catartico, purificatorio e
liberatorio. Il nero, ne segna i luti ma non rappresenta semplicemente la morte
ma la presenza di Dio. Il significato spirituale e religioso toglie a questo
colore l’elemento di tristezza. Indossare il nero significa instaurare un
rapporto religioso che e’ quello fra vivi e morti o fra vivi e Dio. Pertanto
questo colore e’ anch’esso protettivo.
I tre colori si ritrovano, con gli stessi significati, anche negli accessori.
Bianco, nero e rosso contraddistinguono anche la bisaccia usata dai pastori e
dai viandanti nei loro lunghi viaggi lontano dal paese.
Ma
erano soprattutto i ricami con motivi geometrici, che avevano, con i profondi
significati magico-religiosi, il potere di allontanare le forze del male.
Questo avviene anche nei vestiti di quelle comunità molto isolate ( si vedano
costumi dei Carpazi e dei Balcani) dove, per tantissimo tempo, sono rimaste
inalterate vecchie religioni e vecchi riti. Il ricamo ha sempre rappresentato
la protezione dal pericolo e dal male. L’attenzione con cui viene definita ogni
decorazione, come posizionamento e come dovizia ne stabilisce l’importanza, la
gravità e l’influenza. Si pensava, che le forze del male attaccassero le
persone nei punti vitali del corpo, passando attraverso le aperture dell’abito,
nei bordi e negli orli. Occorreva allora che i polsini, il collo, i bordi del
corsetto, le maniche, le spalle, fossero le parti più ricamate e decorate.
Occorreva decorare queste parti con triangoli, cerchi, romboidi, stelle, croci,
greche e così fece nella lavorazione raffinata e preziosa nel bianco della
camicia. Erano le zone più vulnerabili e bisognava allontanare gli spiriti
maligni con raffinati ricami fatti di motivi geometrici che rappresentavano,
per la mitologia antica, i sistemi più efficaci.
L’unico gioiello che
la donna indossa, ponendolo a protezione del collo, era anche’esso apotropaico.
La pietra posta in punta era esclusivamente rosso rubino. Alla funzione
estetica, di potere o di ricchezza abbina il significato più profondo in quanto
combatte gli influssi negativi diventando parte vitale del sistema di difesa.
Il costume era una sintesi espressiva
che abbina la potenza cromatica fatta di colori e di ricami carichi di
significati psicologici e simbolici. Con questa armatura la donna affronta le
forze del male e dell’ignoto.
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