venerdì 24 febbraio 2017

Monte ‘e Prama. I modelli di Nuraghe con le otto torri svelano un segreto: le quattro torrette aggiunte sono lo stesso simbolo, lo stesso ‘ideogramma, delle altre quattro. Ma lo sono in un modo lievemente più esplicito.

di Gigi Sanna
Uno dei due modelli di nuraghe di Monte e' Prama dagli scavi 2016
'Non sono riproduzioni fedeli dei monumenti reali ma elaborazioni originali stilizzate e idealizzate, destinate a funzioni cerimoniali e rituali . I due reperti sono stati trovati esattamente nel prolungamento della necropoli. Entrambi sembrano caduti da est verso ovest oltre a quelli causati dai lavori agricoli. Sono poi ben evidenti gruppi di segmenti verticali incisi che compongono semplici schemi lineari' (L’Unione Sarda, 24 febbraio).
 
Così il Sovrintendente Alessandro Usai alla inaugurazione della mostra sui singolari pezzi nuragici. Il nostro CLAP CLAP CLAP, naturalmente!
   Ma cosa vuol dire 'elaborazioni originali stilizzate e idealizzate'? Cosa vuol dire ‘destinazione a funzioni rituali e cerimoniali?
    A mio modestissimo, anzi infimo parere, proprio nulla o quasi nulla. Infatti, idealizzano che cosa? Di che cosa sono 'idea'? E se sono idea di qualcosa,  cos'è questo qualcosa? Non è dato sapere: E se sono destinati a 'funzioni 'cerimoniali' e 'rituali' quali sono queste cerimonie e quali questi rituali? E cerimonie e rituali per che cosa? Per qual fine? Chi è il soggetto di quel fine? Anche questo non è dato sapere.
  Sono cerimonie funerarie? Riti per i morti? Riti per la divinità o riti per i ‘Giganti’? O per entrambi? E se si tratta di ‘Giganti’  bisogna dire in quale modo e perché essi  in qualche modo partecipano di quei simboli. Ma come? Non si sa, non si dice. Non certo - penso -  come 'guerrieri'. A meno che non si voglia rispolverare la tesi ‘lilliana’ delle fortezze e delle case fortezze.

   Certo sono simboli di 'religio'. Ma di che cosa? Io un'idea piccola piccola l'avrei. E se le quattro torrette, proprio per la loro singolarità, fossero 'falliche'? Se le 'quattro' torrette fossero torrette analoghe al torrione centrale e alle altre quattro torri e ne spiegassero ulteriormente, con garbo e raffinatezza (e anche molto pudore), ma con efficacia, il loro valore simbolico?

  Il quattro in nuragico è sempre simbolo di 'forza, di potenza e taurinicità'. Non si contano i documenti che lo attestano. Il quattro è proprio 'idea' forte se la si vuol tenere in considerazione. Come il 'fallo' è 'idea' forte se ugualmente la si vuol tenere in considerazione a proposito di idealizzazioni. Sono simboli abbastanza traducibili come ‘ideogrammi’.
  E i Giganti inumati c'entrano forse qualcosa circa siffatta idealizzazione? Non sono forse lì a un passo i Giganti? Non saranno essi tori falli proprio come i faraoni egiziani che si facevano chiamare, non a caso, KAKAU proprio perchè TORO E FALLO erano la stessa cosa e cioè KA + KA?  E i sigilli di Tzricottu (gli originalissimi' e autenticissimi sigilli dei Giganti) cosa ci dicono se non che i Giganti sono TORI FALLI così come il loro Padre? Che sono 'Padri creatori' come 'Padre creatore' è il padre loro?  Che cosa ci dicono se non che sono tutto toro proprio come le statue del Sinis, con tutti quei simboli taurini, di muscolosità e di potenza che si portano addosso?
    E quanti falli e quanti tori si trovano nella religione nuragica?  E’ proprio il caso di parlarne? O bisogna mettere la testa sotto la sabbia? Non basterebbero oggi dieci Salvatore Angelo Zonchello per trattare esaustivamente di ‘culto fallico in Sardegna’! A partire dall’immenso fallo di Gremanu di Fonni!
   Ci vuole così molto a capire che i 'modelli' fallici di nuraghe sono i Giganti stessi? Che sono NUR –AK, tori della luce, collocati sopra o presso i 'Tori della luce'? Quelli dagli occhi luminosi che essi simbolizzano?
   Mettete un gigante a fianco ad un modello di nuraghe e avrete due nuraghi o due Giganti. Come preferite.
 Quanto  ai ‘segmenti verticali’, ai ‘semplici (!) schemi lineari’  vediamo di parlarne più in là e con più comodo. Stando attenti alla numerologia e non dimenticandoci mai del geniale articolo sul simbolismo della 'I'  scritto in questo blog dal prof. Gian Matteo Corrias. E, se si vuole, neanche di Dante.

6 commenti:

  1. sono d'accordo; Monte Prama è uguale, ma anche diverso. Il faraone è fallo è toro, e sono d'accordo che il Gigante è come il nuraghe; però la sua rappresentazione è diversa. E' se non del tutto umana, umanoide; è a grandezza naturale, anzi sovradimensionata. Questo è un qualcosa che richiede di distinguere Monte Prama; lo sai a che pensavo, per i motivi che sai? alla nr 31 delle 613 mitzvot dell'ebraismo, o se vuoi al comandamento negletto sul non fare sculture e immagini. A parte le varie interpretazioni, certo è che nell'ebrasimo c'è una fortissima tradizione ad evitare sculture, soprattutto quelle antropomorfe che stanno in piedi da sole e a grandezza naturale o un pò più grande.
    Se non conoscessi Monte Prama un qualche tabù nel rappresentare grandi statue o quanto meno la realtà umana, c'era nel nuragico. Ma sto tornando al mio tema che mi ha reso imnpopolare al massimo: e cioè la possibilità che i montepramiani fossero sì degli eroi, ma anche non ben visti dagli integralisti di altre "case".

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  2. Iddio lo sa. Quello che capisco è che la civiltà nuragica, come aveva visto per primo il Pettazzoni, è di tipo 'nazionale'. C'è quasi dovunque e dovunque ha un dio e una scrittura ben precisa di tipo santuariale. Doveva avere una sua burocrazia e un centro di potere. Non riesco a vederlo da nessuna parte se non nell'asse Monte Prama -Tharros. Dire cosa sia successo nel tempo è, per ora, difficilissimo. Sicuramente l'ideologia nuraghe - fallo -gigante continua, altrimenti la moneta di Amsicora 'figlio del Toro (bar -ak), non si spiegherebbe (e il toro è, ancora una volta la luce dell'androgino). La datazione è ferrea: 216-215 a.C. E' quella che mi ha fatto pensare ad una incredibile continuità. Se i 'montepramiani' fossero stati detestati i loro simboli sarebbero dovuti scomparire da diversi secoli e non da anni. Ma è tutto così buio! Tremendamente buio! Da chi era comandata la Sardegna tra il VI e la fine del IV secolo a.C? Ma forse gli scavi qualche altra 'cosina' la diranno. E poi: mica abbiamo finito con l'epigrafia! Sto ancora aspettando che si pronuncino sul coccio del nuraghe Alvu! A che periodo appartiene? Chi sono coloro che hanno scritto la parola Sherden come appellativo del Dio 'IL'? Quel Dio IL YH che si trova con il noto mix di latino nel nuraghe Aidu Entos?

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    1. Tutto quello che dici non esclude assolutamente un episodio vuiolento di distruzione per motivi politici/di potere. Ma tornando ai "simboli" o ai valori: sto solo dicendo che a Monte Prama vennero espressi in modo diverso, in un modo che forse non piaceva a tutti; l'uomo-toro -a a grandezza naturale-solo a MP venne espresso su questa scala e con queste modalità.
      I faraoni tori-fallo? sì, ma ce ne fu solo uno che lo scrisse apertamente-KAKAU; il faraone fu toro? sì, secondo i testi durante tutta la storia: ma solo due lo rappresentarono apertamente: KAKAU e Amenhotep III, a distanza di oltre 1000 anni. Eppure l'Egitto fu l'Egitto per 3000 anni.

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    2. Quanto alla tua domanda chi governò tra il VI e il IV secolo a.C.; io davvero non lo so, ma di certo a Tharros c'erano i sufeti di tipo punico: su questo ci sono i documenti. Se poi si estendessero sull'asse Tharros-Monte Prama e quanto fosse il loro reale potere, boh! Ma per Monte Prama, intendo la necropoli, finisce al massimo nel 770 a.C.: ma quella è la coda della gaussiana, quindi è probabile che finisca prima. Noi non li possiamo ignorare i dati: anche se un archeologo va in conferenza ad inventarsi una favola assurda sullo scarabeo della tomba 25; lasciamola fare a lui la "fantarchaologia" (mamma mia, cosa si deve sentire: meglio che tu manco lo ascolti).

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  3. Sì, ho pensato tanto ai Sufeti 'punici'e alla documentazione che li riguarda. Ma i sufeti sono pur sempre 'giudici'. Com'era allora l'istituto 'giudicale'? Sono in qualche modo ancora 'shrdn'? Sono due? Ma allora perché Amsicora è detto 'primus auctoritate'? Io non sono uno storico ma cerco di vedere dai documenti fondamentali (la moneta di Amsicora per me lo è in assoluto) che differenza c'è tra lui e i cosiddetti Giganti. Insisto su questo perché in Sardegna alla fine del III secolo a.C. c'è un 'capo' (mica due!) 'nuraghe', riconosciuto e acclamato, che lotta contro i Romani ed è figlio del Dio yh come figli dello stesso Dio sono i Giganti -Nuraghi. Delle due l'una: o Amsicora è, come penso, ancora uno dei Giganti oppure quella moneta(quelle monete: ci sono anche altre che lo attestano!)testimonia un ritorno alle 'origini', un richiamo al periodo glorioso di Monte 'e Prama che era ancora vivo (dopo 500 anni!) non solo In Tharros, Cornus e dintorni ma in tutta l'isola. Quanto alla tomba n. 25 e allo scarabeo m'immagino che sia una reazione al fatto che sono stati fatti fessi da te e dalla scienza esatta. Ma non so di cosa parli.

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  4. Ho capito ora la tua allusione! Già 'resistere, resistere, resistere'! Anche con la fantaarcheologia puerile da romanzetto a fumetti. Gli scarabei si mettono nei sepolcri dei Giganti come simboli del potere! Del prestigio! Esumaria! Ma possibile che questo tizio che imperversa come una campana fessa non capisca che quello scarabeo è 'invetriato' e che è simbolo di immortalità. Come lo sono il bronzo della collana e la durezza del minerale della piccola pietra preziosa? E gli scarabei studiati da Guirguis cos'erano? Segni di potere o altro? E lo scarabeo di S'Arcu 'e is forros cos'era? E lo scarabeo di Sa rocca tunda orientato perfettamente agli equinozi? Ma, car Aba, da chi legge MERDEN al posto di SHERDEN cosa puoi aspettarti mai? Da chi non capisce che URSETIN è nome etrusco cosa mai puoi pretendere?

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