Grande iniziativa, bellissimo programma. M'inquieta solamente la domanda se la Sardegna nuragica sia stata un Eden. Se immagino una risposta positiva, dovrei essere costretto a pensare che, come l’Eden, sia stata qualcosa frutto d’immaginazione, al di fuori dalla storia dunque, tragicamente a dispetto degli sforzi di chi si adopera per inserirla nella storia, classicamente intesa come certificata da documenti scritti. Dovrei però pensare anche a una storia differente da quella classica dell’Eden, visto che nessuno ha ipotizzato una cacciata brusca dal territorio, a meno che non si pensi allo schiaffo di Nettuno. In questo caso, tutti i territori devastati dalla mano del dio Natura avrebbero diritto a essere considerati un Eden, prima di … E così, Eden qui, Eden lì, Eden sotto, Eden sopra, tutti Eden, nessun Eden.
Ma non è che se passa l’idea, i Giganti mi diventano dall’oggi al domani gli Eroi Edeniti? Tanto più che l’edenite è roccia cristallina ben distante dal calcare gessoso di Monti Prama, col rischio di vederceli importati da chissà dove.
Grande iniziativa, bellissimo programma.
RispondiEliminaM'inquieta solamente la domanda se la Sardegna nuragica sia stata un Eden.
Se immagino una risposta positiva, dovrei essere costretto a pensare che, come l’Eden, sia stata qualcosa frutto d’immaginazione, al di fuori dalla storia dunque, tragicamente a dispetto degli sforzi di chi si adopera per inserirla nella storia, classicamente intesa come certificata da documenti scritti.
Dovrei però pensare anche a una storia differente da quella classica dell’Eden, visto che nessuno ha ipotizzato una cacciata brusca dal territorio, a meno che non si pensi allo schiaffo di Nettuno.
In questo caso, tutti i territori devastati dalla mano del dio Natura avrebbero diritto a essere considerati un Eden, prima di …
E così, Eden qui, Eden lì, Eden sotto, Eden sopra, tutti Eden, nessun Eden.
Ma non è che se passa l’idea, i Giganti mi diventano dall’oggi al domani gli Eroi Edeniti?
Tanto più che l’edenite è roccia cristallina ben distante dal calcare gessoso di Monti Prama, col rischio di vederceli importati da chissà dove.